Dalla Primavera all'autunno (del settore giovanile)?*

*impressioni di un tifoso un po' abbacchiato

Ieri stavo scrivendo due righe di presentazione della partita, poi si è fatto tardi e ho dovuto chiudere e uscire (sarei andato a Busto, ma avevo la macchina dal meccanico e poi da casa mia non si vede Sportitalia, per cui ho dovuto andare da amici a vederla).

Nello scritto, poi eliminato, stavo parlando del clima dimesso  che avevo trovato a Interello (o forse dello stato d'animo con cui io quest'anno vedo le cose anche di Interello).

Temo che l'allontanamento di Paolillo sia stato esiziale.

Quasi nessuna squadra è stata rafforzata, molte si sono indebolite.

Lo scorso anno abbiamo vinto tanto con la Primavera e non a caso oggi abbiamo diversi Primavera in prima squadra e diversi altri in A o in B.

Mi sforzo, ma non riesco a capire come si possa non cogliere questo nesso fondamentale.

Sbaglierò, ma Paolillo, come responsabile, avrebbe strappato qualche investimento in più e qualche giocatore di qualità non ci sarebbe sfuggito, come invece è successo.

Il sempre bravo e prezioso Samaden si è detto soddisfatto perché il buon lavoro precedente ha consentito di non spendere per rafforzare le squadre. Ma una squadra che non si rafforza, arretra.

Eravamo al top in Europa, nella considerazione di tutti ed era una situazione da difendere con i denti  perché porta vantaggi enormi. 

Bastavano un paio di innesti veramente forti per confermarci e far diventare tradizione, scuola, l'evento di un anno. Oltre a dare benefici inestimabili, in prospettiva, alla prima squadra.

Invece l'inizio, diciamolo, è stato leggermente deprimente. La Primavera perde il primo titulo, la Berretti esce subito in un torneo modestissimo, i giovanissimi si fanno eliminare dal Novara nei gironi e anche le squadre minori non sembrano essersi rafforzate in misura proporzionale agli avversari più qualificati.

Su Interello si avverte, dicevo,  un clima dimesso (o forse sono io che proietto sull'ambiente il mio minor entusiasmo).

Intendiamoci, non è che siamo precipitati  a livelli infimi, tutt'altro e poi in un anno non sarebbe stato neppure possibile.

Però  ora siamo solo uno dei vari club di prima fascia, come succedeva sino a qualche anno fa. Normale, ma non ci eravamo più abituati.

Eravamo i primi, ovunque, per riconoscimento unanime.

Ripeto, si tratta di  impressioni iniziali. Nessuna pretesa di sancire verità. Non ho neppure la mentalità statistica e scientifica di altri (di Al per esempio) e mi affido  (mi fido) molto delle impressioni.

Magari con il lavoro di tutti le cose miglioreranno.

Per il momento mi sembra che solo le due categorie di allievi abbiano rose nel loro complesso competitive al massimo.

Per esempio, i giovanissimi, hanno un gruppo di venti giocatori paragonabili a quello dello scorso anno, quando restavano in panca atleti che sarebbero stati titolari indiscussi in qualunque squadra?

Questo a prescindere dalle responsabilità di Cauet, che ci sono. Perché tu col Novara, a qualificazione aperta, metti i migliori e poi sul 3-0 fai turn over.

E se per caso non si allenavano con la necessaria intensità, possibile che non te ne sia accorto prima? Così per la tendenza a giocare da soli: di chi è il compito di correggerli?

Cauet deve fare esperienza e migliorerà. Ma l'impressione è che le riserve dello scorso anno avrebbero comunque dato tre gol al Novara. E questa differenza  sarà più difficile da correggere.

Ma torniamo alla Primavera.

Avevo visto, verso le cinque di ieri, Gabbianelli e Livaja. Marco aveva quella che definisco la faccia da gol: e infatti due gol validi ha segnato e in altre occasioni è stato pericoloso.

Gabbia aveva l'espressione del cane bastonato. Sapeva che non avrebbe giocato.

Gabbia ha un talento enorme. Si deve rendere conto che oggi, sul piano del rendimento Benassi e Duncan, per fare due nomi, gli stanno davanti. Non è un motivo per scoraggiarsi, anzi.

Giusto essere delusi nelle proprie aspirazioni, ci mancherebbe, ma bisogna tramutare questa frustrazione in un impegno per progredire ancora di più. E lui è tra quelli che hanno fatto i maggiori miglioramenti, negli ultimi tempi. Avanti così e senza scoraggiarsi, Gabbia! E questo vale per gli altri esclusi.

La partita di ieri

Ribadisco prima un principio: Bernazzani è un ottimo allenatore normale. Strama a livello giovanile era il Mou della situazione.

Sbaglierò ma sono convinto che con Strama non ci sarebbe stata una partenza così incerta.

Con tutte le attenuanti. Perché il gol preso subito ha inciso (tanto più se davvero fosse stato preso in fuorigioco). Perché la squadra ci ha impiegato un po' a connettere, a riorganizzarsi. C'è stato un venti minuti di confusione e di predominio giallorosso.

Poi però ci siamo ripresi, stavamo crescendo, fino a quando non siamo stati giustiziati sommariamente. E tutto il secondo tempo, in dieci contro undici, è stato  nostro.

Sinceramente non capisco certi commenti. La partita va esaminata nel suo complesso: e noi in dieci abbiamo giocato meglio di loro per la maggior parte del tempo. E abbiamo fatto almeno lo stesso numero di gol validi. E globalmente abbiamo creato più pericoli.

E' chiaro che in una partita ci sono momenti di supremazia tua e momenti degli avversari. Che io sappia, solo i ladri e il barça di Guardiola cominciano e finiscono le partite allo stesso ritmo. Tutte le partite di tutto l'anno.

E' vero però che se noi al posto di Forte avessimo avuto Niang o come si chiama, avremmo vinto comunque, arbitro o non arbitro. Del resto lo scorso anno abbiamo subito espulsioni inaudite in diverse partite decisive e non ne abbiamo persa una. Qualcosa vorrà dire.

Le prove dei i singoli.

Dalle Vedove: sapete che in generale  non mi convince, ma non mi sento di dargli responsabilità per la partita di ieri

Bandini: discreta prestazione con il dubbio sul primo gol. Dovrei rivedere l'azione alla moviola: perché viene tagliato fuori? Era “uscito” per accompagnare la nostra azione e poi l'errore di un compagno e la conseguente verticalizzazione della Roma ha reso impossibile il recupero? E' probabile. Ma allora doveva venir organizzato (non da lui, certo) un “meccanismo” compensativo.

Donkor: tra i migliori in assoluto. Deve solo disciplinarsi un po' di più nell'utilizzo della sua forza dirompente.

Pasa: bene. In fondo dopo i primi 20 minuti e a parte il secondo gol non ricordo un'azione pericolosa della Roma. E lui è stato insidioso anche in avanti, sui calci piazzati.

Ibrahima Mbaye: vittima sacrificale. Peccato, perché avrebbe fatto la differenza

Benassi: inizio non sfolgorante. Poi si impone nettamente e domina il centrocampo rendendosi anche insidioso.

Duncan: migliore in campo, con Donkor e Livaja. E' lui che riesce a far dimenticare che l'Inter è in 10.

Acampora: si fa sorprendere nell'azione del secondo gol, ma nel suo insieme la prova mi è sembrata molto positiva. Un acquisto di buon livello. Ha muscoli e discreta tecnica

Forte: fa del suo meglio, si sbatte, lavora. Non con grande costrutto, purtroppo.

Livaja: secondo me la miglior partita da quando è all'Inter, condita anche da due gol validi e da una serie di palle conquistate  e giocate pericolosamente.

Garritano: Garri è un giocatore con tecnica e fantasia, ma è anche un combattente. Non gli è riuscito moltissimo, in questa gara, ma è uscito stremato. La sua immagine sconfortata, alla fine, dice tutto.

Belloni: entra nel finale e incide poco. Ha qualità, ma deve ancora crescere, per me.

Terrani: me lo avevano segnalato in non buone condizioni atletiche e poco motivato. In dieci minuti raggiunge due volte pericolosissimamente la linea di fondo e rimette indietro palle importanti. Incoraggiante.

Bernazzani/Sasso: rimettono in carreggiata la squadra, nell'intervallo, dopo il ko arbitrale. E non è poco. Davvero. Cambi azzeccati (tranne forse Bello, poco incisivo).

Luciano

Nella foto (Inter.it), uno degli episodi, tutti a noi sfavorevoli, che hanno deciso il risultato, valutazione più valutazione meno, centimetro più centimetro meno.