domenica 21 ottobre 2012

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Inter-Catania: un altro dei 38 “match della verità”.


Rischiamo di ripeterci: in questo campionato che certo non soddisfa gli amanti del bel giuoco (cit.) ma che intriga per l'equilibrio (elevato) che lo governa, ogni partita è difficile, nasconde insidie.


Ogni avversario è infatti in grado di mettere in difficoltà qualsiasi squadra, per quanto ambiziosa, perché  tutte le contendenti posseggono risorse tattiche di livello superiore, ottima organizzazione di gioco e qualche individualità in grado di far male.

Fa eccezione naturalmente la juve super energetica, ma quello è un discorso a parte.

Noi, per esempio, veniamo da una striscia positiva, eppure basterebbe un risultato insoddisfacente per farci ripiombare nella mediocrità.

E il fatto che il nostro unico obiettivo sia vincere, aggiunge difficoltà, sul piano psicologico e tattico.
Non è un caso che i migliori risultati li abbiamo ottenuti quando abbiamo potuto agire di rimessa.

Ma a differenza di tutti gli avversari, la nostra squadra è ancora una realtà in costruzione, dal punto di vista della sua identità.

Merito di una rosa costruita con grandissima sapienza, in relazione ai mezzi di cui si disponeva, con staordinaria abbondanza di opzioni, ma anche con almeno 13-14 giocatori ''nuovi'', compresi i giovani, da assemblare al meglio.

Mancano a  questa rosa, perché sia davvero da vertice, un paio di top player e sappiamo il motivo, ma per il resto la squadra è ricca sia di incontristi, sia di giocatori che danno corsa e intensità, sia di altri che possiedono un fosforo calcistico ineguagliabile.

Strama sta lavorando per trovare l'assetto che presenti tutte queste caratteristiche assemblate col  giusto equilibrio.

Ma per continuare a progredire c'è un solo imperativo: continuare a vincere. Anche una sola battuta d'arresto rimetterebbe in discussione il lavoro fatto, oltre a riconsegnarci, come dicevamo,  a una zona grigia della classifica.

Una vittoria invece ci proietterebbe nel gruppetto delle squadre che hanno ambizioni di Europa, quella vera, quella che conta.

A quattro punti dalla juve, a uno dal Napoli e restando appaiati alla Lazio, ci sarebbe un altro entusiasmo, un'altra fiducia nei propri mezzi. Si porterebbero altri tasselli alla costruzione di un meccanismo sempre più affidabile.

Il Catania ci creerà problemi soprattutto di ordine tattico, perché come tutte è una squadra molto organizzata, che sa difendersi in modo magistrale e ripartire con veemenza e qualità, anche con più giocatori.

C'è un equivoco che aleggia sul calcio italiano: a mio parere non ci sono più squadre provinciali.
Nel senso che non ci sono più squadre che vengono a San Siro solo per difendersi, e poi finiscono naturalmente per subire un gol e se accade abbastanza presto, per venir travolte.

No, oggi tutte le squadre sanno fare le due fasi e la difesa accorta è un accorgimento per preparare le ripartenze più insidiose.

E la nostra organizzazione di gioco è ancora da perfezionare soprattutto nella cosiddetta transizione difensiva.
C'è chi auspica un tridente offensivo di qualità, anche se poco incline al sacrificio e alla copertura, e chi invece preferisce la solidità, la conquista della supremazia nella zona centrale del campo, la manovra offensiva affidata a due attaccanti e a due-tre incursori.

La prima opzione funziona se ottieni il vantaggio abbastanza presto, altrimenti col passare dei minuti il rischio di stracciarsi in avanti velleitariamente e venir puniti cresce in maniera esponenziale.

La seconda opzione ha il rischio di farci cozzare inesorabilmente contro una difesa ordinata e capace di chiudere ogni spazio.
Con forze insufficienti per scardinarla.

Non c'è dubbio che giocando a Milano e avendo esigenze di classifica importanti, dobbiamo assumerci il rischio di fare la partita.
Il problema sarà proprio attaccarli senza esporci a rischi eccessivi.

Fossimo una squadra di vertice di un altro campionato e giocassimo contro una media,  il problema non si porrebbe e per due motivi: l'evidente disparità tecnica e spesso l'insipienza tattica delle avversarie.
Questi due elementi  ci consentirebbero di aggredire e segnare tanti gol, incuranti del fatto di subirne eventualmente uno.

Purtroppo o per fortuna, qui invece è calcio vero: combattuto, sempre teso.
La mattanza non è quaso mai prevista  e un semplice errore di posizionamento, una leggerezza tattica, può risolvere qualunque partita.

Affrontiamo la gara con gli etnei avendo una “certezza provvisoria”: difesa a tre e poi quattro centrocampisti e tre attaccanti; oppure cinque centrocampisti e due attaccanti.
L'attaccante che parte da dietro non l'abbiamo, altrimenti il dubbio sarebbe risolto con un compromesso.

Possiamo però schierare i tre attaccanti, scegliendoli in modo per cui almeno uno provi a essere presente anche in fase di constrasto, ma allora i centrocampisti dovranno essere più posizionali, limitare gli inserimenti.

Staremo a vedere. La fiducia è molta, anche perché sappiamo che le scelte verranno fatte da un mister che ama un certo tipo di gioco “offensivo” ma ha sufficiente realismo e enorme competenza per capire qual è la situazione ottimale nella contingenza.


La conferenza del mister

Nell'intervista del sabato, Strama risponde con ovvietà ad alcune domande ovvie:
la partita più importante è sempre la prossima,
i risultati degli altri contano solo se vinciamo noi,
la sosta ha consentito di lavorare su tanti particolari, anche se alcuni giocatori sono rientrati da poco dalle rispettive nazionali,
non si può fare la formazione tenendo conto dei diffidati a questo punto della stagione,
il pubblico “pagante” (primato degli abbonati) è eccezionale.

Più interessanti le domande (e le risposte) sui singoli giocatori o sui reparti.
Tenendo presente una cosa: le risposte di Strama spesso sono politiche, dunque da non prendere per oro colato.
Un esempio è costituito dall'evidente contraddizione per cui, dopo l'affermazione di aver deciso la formazione, a precisa domanda risponde che sta pensando alla possibiltà di schierare Palacio dall'inizio nel tridente offensivo.

Secondo me lui la formazione l'ha davvero decisa, ma ha anche la necessità di tener “carico” l'eventuale escluso.

Su Wes, ribadisce il pieno accordo della società in relazione alla scelta di curarsi in America.
E anche questo può essere vero e può non esserlo.
Al suo posto, se non fosse vero, direi la stessa cosa, per esempio.
Probabilmente la verità come spesso accade sta nel mezzo: la società non era entusiasta, per vari motivi, ma non aveva neppure interesse a opporsi frontalmente a una scelta che poteva anche essere giusta.
Sempre su Wes, Strama dice anche che può essere il terzo attaccante o il terzo centrocampista.
Affermazione interessante: io aspetto che trovi un riscontro nei fatti, ci crederò quando vedrò Strama schierare un 4-3-3 con Wes terzo centrocampista e tre attaccanti davanti.
Oppure nel 5-3-2 terzo centrocampista con due attaccanti davanti.

Strama ribadisce poi che Cou come terzo attaccante dà più garanzie nel dare una mano in fase di non possesso, rispetto ad altri e che il tridente Palacio Milito Cassano intriga moltissimo, ma crea problemi sempre in fase di non possesso, per cui comporta un equilibrio difensivo ancora più accorto negli altri sette interpreti.
Insomma, sembra un'opzione da verificare quando il processo di costruzione identitaria lascerà più tranquilli.
Poi magari invece vedremo i tre dall'inizio, contro il Catania.
Questo è il bello del calcio parlato.

Interessante anche l'affermazione secondo cui non ci sono gerarchie prestabilite: gioca chi dimostra di far meglio in quel momento.
Così sono stati fuori Samuel e JJ, ora sta fuori Silvestre, ecc.

Su Paulinho semplicemente la conferma che l'operazione sta molto a cuore al mister, come tutte quelle andate a buon fine, ma anche la ragionevole consapevolezza della complessità del mercato.

Infine, per tornare all'attualità, le risposte sulla forza del Catania.
Il mister ricorda che gli etnei hanno gli stessi punti di Roma e Fiorentina,  che ottengono ottimi risultati da tre anni con lo stesso gruppo, sostanzialmente,  e dunque sono organizzati e affidabili.
Che inoltre possiedono davanti giocatori capaci di far male.

Un avversario da prendere con le molle, come suol dirsi una partita difficile. Come tutte quelle del campionato italiano.
 I convocati e la possibile formazione



Sono stati convocati ben 23 giocatori. Se si aggiungono lo squalificato Nagatomo e gli infortunati, si ha conferma della ricchezza della rosa

Portieri: Handanovic,  Belec, Cincilla;
Difensori: Zanetti,  Silvestre,  Ranocchia,  Samuel,  Mbaye,  Juan Jesus,  Jonathan;
Centrocampisti: Alvarez, Guarin, Mudingayi, Cambiasso,  Obi,  Gargano,  Pereira,  Duncan;
Attaccanti: Coutinho,  Palacio, Milito,  Livaja, Cassano.
Difficile orientarsi su alcune possibili alternative, perché molto inciderà la condizione dei reduuci dalle nazionali, che ovviamente da fuori non si conosce.
Tenendo fermo il modulo con la difesa a 3 c'è poi il dubbio sul 3-4-3 o 3-5-2,
partiamo comunque dai giocatori ''sicuri'':
Handanovic
Rano Samuel JJ
Per gli esterni, mancando Naga, (non credo a Mbaye titolare, al rientro da un infortunio) il dubbio dovrebbe essere tra Zanetti-Pereira e Jona-Zanetti;
i tre centrali dovrebbero essere Guarin, Mudi o Gargano, Cambiasso (con possibilità di inserimento di Obi).
Davanti penso a Cou, Cassano e Milito ma, per quello che ho detto prima sul calcio parlato, non posso escludere l'inserimento di Palacio.

Luciano

Nella foto (Inter.it) Handanovic rileva una delle principali ''verità'' delle squadre vincenti: avere una difesa di ferro.

17 commenti:

Daniele ha detto...

Oggi partita di quelle che piacciono a Luciano....tanta sostanza poco spettacolo.
Per come l'ho vista io grande prova di Ranocchia e di Cambiasso che insieme a Milito e Cassano (finchè ha fiato) in questo inizio di stagione stanno veramente facendo la differenza!
Solo un cenno su Alvarez, passano i mesi sembra che debba esplodere da un momento all'altro ma continua a produrre sempre le solite prestazioni tutto fumo e poco arrosto, a me pare che non abbia un'idea precisa del gioco che vuole Strama e che basi le sue giocate su spunti estemporanei....Coutinho per fare un esempio non ha il fisico dell'argentino ma in campo palla al piede ha le idee molto più chiare....comunque può anche darsi che mi sbagli!

luciano ha detto...

I giovanissimi nazionali vincono a Renate per 4-0. Gol ti Mel e di Jus (3)
Jus è a 12 gol in sei partite (non intere)

luciano ha detto...

Tra poco il resoconto.
Intanto a San Siro Cambiasso dimostra ancora una volta di essere ormai un paracarro: voto (che anticipo) 8

Unknown ha detto...

Impagabile Strama con Varriale....!

luciano ha detto...

Che gli ha detto?

Matteo ha detto...

Innanzitutto volevo fare i complimenti a Luciano per i due post precedenti su Mastour e sui nostri allievi(eh eh,trovo i giudizi un pò misurati,ma si sa quanto in verità Luciano li stimi questi ragazzi).

Luciano tu sai cosa ha fatto la Beretti contro il SudTirol oggi?Sai chi ha giocato?Grazie ancora.

Sulla partita della prima squadra:ammetto di aver visto solo il primo tempo,secondo me abbiamo fatto poco anche perchè gli avversari correvano veramente molto(e mi chiedevo se reggevano in questo modo anche il secondo tempo,attenzione che fra due settimane ci sono i dopati).Inoltre mi sembrava tutto il tridente offensivo fuori mentalmente dalla partita,ad esempio Palacio ,nonostante abbia visto il bel gol, nel primo tempo mi è piaciuto poco.
Tatticamente tutti i tre davanti tornavano poco e quindi si tirnava in quella situazione scomoda dove si difende in 7.
_Una mia considerazione:non avreste messo Obi al posto di Zanetti e Zanetti a marcare Gomez?

Unknown ha detto...

Domanda su come Strama riesce a gestire Cassano .....il Mister risponde " con le cerbottane "..Varriale con il suo solito tono chiede a Strama di fare il serio e Andrea gli ribatte che certe domande meritano quelle risposte....
Parola più parola meno ...

Kenneth ha detto...

Beretti

Inter vs sud tirol - 7-1

Reti - longo, eguelfi, bigott, ogunseye, casada (qualcuno sa chi e?), e due gol di guidala entrato nel secondo tempo

Kenneth ha detto...

Beretti

Inter vs sud tirol - 7-1

Reti - longo, eguelfi, bigott, ogunseye, casada (qualcuno sa chi e?), e due gol di guidala entrato nel secondo tempo

luciano ha detto...

Kenneth: non è Casada, ma Losada.

Matteo: prima della partita, si. Dopo, no.

luciano ha detto...

Renate Inter 0-4.

Non traggano in inganno la classifica del Renate e il risultato.
E' stata una partita difficile, contro una squadra che ha dato tutto, che è stata arroccata nella propria area anche sullo 0-4 e che ha picchiato senza complimenti (al punto che io sul 2-0 avrei tolto Jus, inevitabilmente il più martoriato, per il suo tipo di gioco.
Loro non hanno fatto neppure un tiro in porta (solo uno fuori) e senza quell'atteggiamento giustamente ostruzionistivo avrebbero subito un'umiliazione che non meritavano.
Il gol è venuto alla fine del primo tempo, con un tiro da fuori di Mel.
Poi nel secondo tempo, visto che con i falli o opponendogli 4-5 avversari non lo facevano entrare in area palla al piede, Justice ha deciso di...segnare di testa. E ha fatto due gol in questo modo inconsueto, prima di realizzare il terzo in modo più abituale.

Mancano Mattioli (risentimento in fase di riscaldamento), loris e braidch.
Cauet schiera la formazione tipo (avevamo incontrato il Renate già allo Scirea, ed era finita 3-0 ma qui era ovvio che loro avrebbero dato di più e noi, come detto, avevamo qualche assenza.
Quindi:
Pisso
Facco Granziera Merlo Cagnano
Taufer Donna Nouman
Goury Jus Piscopo

Pisso: poteva restare negli spogliatoi, ma vista la bella giornata...
Facco: poco impegnato in fase difensiva (anche se il suo avversario, Raiola, insieme al n° 10 Picozzi era forse il giocatore loro con più qualità), ha dato il suo contributo in fase di spinta
Granziera: buona prestazone, sta aceuisendo sicurezza nel ruolo. da rivedere contro avversari più consistenti.
Merlo: sicuro come sempre, si è proiettato in avanti sui calci piazzati
Cagnano: prova a spingere, con il suo sinistro molto valido, ma viene "visto" poche volte, quando si proietta.
Mel: uomo squadra, come sempre. Corsa, suggerimenti e tiri da fuori
Donna: questo almeno in categoria (ha qualche problema di fisico) è davvero un top unico (grazie Calcaterra!) Vede il gioco come nessuno, ha i tempi giusti, è forte nei contrasti e fa dei lanci incredibili (da cineteca quello per il secondo gol, con cross mi pare di Goury, se ricordo bene e testa vincente di Jus). Uno spettacolo.
Nouman: molti lo criticano perché il piede non è eccelso e per una conseguente lentezza. certo non è un crack con la palla nei piedi, ma fa tanta, tanta legna. per come vedo il calcio io, uno così serve molto

Goury: la sua arma migliore è il taglio in velocità verso l'interno. solo che oggi se tagliavi andavi inevitabilmente a sbattere contro uno degli unidici renatesi che stazionavano in area...
Jus: fa tre gol. Con un po' di fortuna ne poteva fare il doppio.
Deve restare con i piedi per terra e per il suo bene speriamo che si continui a parlare di ...Hachim, che palleggia sul fondo marino, utilizzando una vongola.
Piscopo: a me piace. Lo vedo increscita. Il tiro l'ha sempre avuto. Si sta irrobustendo e gioca bene per la squadra. verrà anche il suo momento di segnare gol a grappoli.

Dopo il 2-0 sono entrate quasi tutte le cosiddette seconde linee, senza che cambiasse lo svolgimento del match (lo dico per far capire il loro livello).

Avvocheto ha detto...

Ecco un articolo sulla partita della Berretti

http://www.zonacalcio.org/news.html?news=85901

Ed un articolo sul 97 Traorè prelevato dall'udinese

http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2012/09/15/PN_58_01.html

Matteo ha detto...

Grazie mille a Kenneth ed Avvocheto ;-)

Matteo ha detto...

Ottima notizia:sembra che sia ritornato in campo Mira.

carlo ha detto...

Intanto mi fanno morire i commenti inaciditi di allenatori e giocatori avversari che si lamentano dei cambiamenti tattici di Strama per adattarsi al gioco degli avversari; come se fosse un limite.
Non credo ci sia complimenti più grande per un allenatore!

Peccato per il rigore non fischiato...

Grande Palacio.

Unknown ha detto...

luciano come lo vedi guidala quest'anno? dici che riuscira a farci vedere qualcosa di interessante?

luciano ha detto...

Matteo: Adama ha problemi di testa. Se sarà capace di trovare l'umiltà, la volontà di impegnarsi nel lavoro oscuro di preparazione, il senso dell'appartenenza al gruppo, il gusto della giocata funzionale e non fine a se stessa, se ridimensionerà il proprio individualismo abbastanza sfrenato, potrà darci delle soddisfazioni.

Intanto ho inviato il post su Inter Catania.