Inter-Sampdoria: non è il match che precede “la partita”. È la partita.

Stasera a San Siro sono in palio 3 punti per chi vince. Gli stessi tre punti che saranno in palio a Torino sabato.

Perché lottare per lo scudo è un bel sogno, ma lottare per la CL  è una necessità e rispetto al Napoli e alle altre concorrenti i tre punti di domani restano fondamentali.

Con una differenza: che la “carica” psicologica per la partita con la juve si svilupperà in modo naturale, mentre esiste il rischio di sottovalutare, anche inconsciamente, il confronto con la Samp.

I genovesi sono una squadra ostica, come tutte nel nostro campionato e, ormai dovrebbe essere un fatto assodato, noi anche quando siamo al meglio abbiamo difficoltà quando dobbiamo “fare” il match.

Anche le scelte di formazione che compirà Strama possono incidere indirettamente sulle aspettative per il match con i doriani; per esempio, in assenza di JJ, “risparmiare” i diffidati Ranocchia e Guarin manderebbe inevitabilmente un messaggio di sottovalutazione.

Può darsi che sia comunque conveniente farlo, ma in questo caso il lavoro di preparazione psicologica del match da parte di Strama dovrà essere ancora più accurato.

L’approccio tattico è un altro aspetto delicato: si dovrà presentare una squadra affamata, determinata ad attaccare e a vincere (con la mentalità vincente di cui parla il mister, che significa appunto volontà esasperata e totale di arrivare al risultato pieno), senza per questo esporsi a pericoli che renderebbero tutto estremamente complicato.

Sembra di capire che verrà comunque confermata la difesa a tre e quindi il dubbio riguarderebbe, come sempre, i tre o i due attaccanti.

Giocando in casa, probabilmente contro un avversario che si chiuderà giudiziosamente, puntando sulle ripartenze in velocità, sembra probabile che lo schieramento, assenze permettendo, preveda i tre giocatori offensivi.

Dietro di loro però dovranno esserci giocatori capaci di restare compatti, di coprire spazi prevedibilmente ampi, di contrastare i contrattacchi avversari e nel contempo di organizzare con rapidità la prima fase del gioco offensivo.

Anche la partita di Bologna, in cui secondo molti abbiamo mostrato un gioco più soddisfacente, ha confermato secondo me le nostre attitudini.

Sino a quando abbiamo raggiunto il vantaggio (su calcio piazzato) non mi pare che avessimo incantato come manovra offensiva.

Poi abbiamo segnato un secondo gol bellissimo.
Con il contropiede manovrato o se si vuole, con una locuzione più leggiadra, con una ripartenza.

E dopo il 2-1 dei bolognesi, approfittando del loro riversarsi in avanti per cercare il pari abbiamo ottenuto il terzo, bellissimo gol e altre occasioni. Sempre con le ripartenze veloci.

In casa tutte le squadre ci hanno fatto soffrire, non ultimo il Catania, e la Samp non sarà da meno.

Dovremo dare il massimo sotto tutti gli aspetti, per venirne a capo.
Strama ne è consapevole.
Uno dei suoi pregi è quello di saper trasmettere la determinazione assoluta ai ragazzi.

Ci aspettiamo che riesca nel compito anche in questa occasione.

La conferenza di Strama

Il mister ha sostanzialmente insistito sui concetti che in precedenza abbiamo provato a richiamare, anche senza entrare nel merito, ovviamente, delle maggiori attitudini della squadra verso il gioco di rimessa (anzi, in Italia, per la moda imperante, è assolutamente consigliato sostenere il contrario).

La Samp, secondo il mister ha delle caratteristiche strutturali che possono metterci in difficoltà: “hanno giocatori veloci e abili sugli esterni, hanno giocatori che ti allargano la difesa a tre, dobbiamo essere bravi a interpretare questo”.

Strama sostiene che finalmente oggi siamo una squadra, anche se non si può dire che ci sia un’Inter tipo.
In ogni caso la duttilità (lui la chiama imprevedibilità) è un vantaggio.

La cosa fondamentale è il fatto che, a prescindere dai moduli, vada in campo un’Inter affamata, “a trazione anteriore”.

Si passa poi a una riflessione su alcuni singoli giocatori, non senza però un cenno a due questioni di attualità: la questione dei favori alla juve e la questione delle dimissioni di Paolillo.

Sul primo punto, Strama doverosamente ha assunto una posizione prudente. Non importa se ciò che ha espresso rappresenti davvero il suo pensiero.

In questo momento non giova all’Inter accentuare le pressioni, mal disporre ulteriormente la classe arbitrale.

Dovessero esserci, come è probabile, tra domani e sabato altre forzature, dirette o indirette, a vantaggio dei torinesi (e dunque a svantaggio nostro), tranquilli che Strama si farà sentire, perché la sua combattività è fuori discussione.

Su Paolillo, come è naturale, solo elogi e riconoscenza. Paolillo veniva criticato da chi non conosceva nulla del suo lavoro. Chi opera nell’Inter, o vicino all’Inter, sa benissimo che dovremo rimpiangerlo, e molto.

Sui singoli: sinceramente, sarà anche vero, ma è poco convincente il discorso sul torcicollo di Cassano: ora sta bene, anzi “dovrebbe star bene”.

Elogiato Rano e difeso Guarin le cui prestazioni in ogni caso “non sono mai state insufficienti” anche se il mister ammette implicitamente che non sia al top in questo momento, anche per motivi di adattamento tattico.

Per Alvarez è una questione di “sfortuna”, ha enormi potenzialità, forse “gli manca un episodio per sbloccarsi e farsi amare".

Su Cambiasso, JJ e Palacio, Strama esalta il momento molto positivo di questi giocatori, ma è attento a ricordare che è tutta la squadra a consentire l’alto rendimento dei singoli.

Parole importanti vengono poi spese dal mister su Joel Obi, che “ha avuto un piccolo riacutizzarsi della vecchia cicatrice, niente di grave, ma lui è Swarovski... (sorride, ndr) e quindi l'abbiamo un attimo incartato...E’ UN PROSPETTO TROPPO IMPORTANTE PER NOI”.

Con il che sono serviti i super critici che l’hanno già liquidato come un incapace.

Su Wesley Sneijder il mister si è limitato a dire che dovrebbe cominciare a lavorare col gruppo dopo Torino.

Sulla base di queste considerazioni vediamo di provare a indovinare la possibile.

                                                                    

Formazione che affronterà la Samp

Cominciamo dall’elenco dei convocati:

Portieri: 1 Handanovic, 12 Castellazzi, 27 Belec;

Difensori: 4 Zanetti, 6 Silvestre, 23 Ranocchia, 25 Samuel, 31 Pereira, 42 Jonathan, 44 Bianchetti, 55 Nagatomo;

Centrocampisti: 11 Alvarez, 14 Guarin, 16 Mudingayi, 19 Cambiasso, 21 Gargano, 41 Duncan;

Attaccanti: 8 Palacio, 22 Milito, 88 Livaja, 99 Cassano.

Premesso che sono convinto che verranno mantenute la difesa a tre e i tre attaccanti (che poi siano schierati come 1+2 o 3 quasi in linea, cambia poco).

Premesso anche che non ritengo questa partita l’occasione giusta per lanciare dall’inizio i giovani convocati (Bianco, Duncan e Livaja), esclusi il secondo e il terzo portiere, abbiamo 16 papabili reali.

Senza Rano, dovrebbero giocare Silvestre, Cambiasso e Samuel.
Di conseguenza Naga e Pereira potrebbero essere gli esterni.
Ma un centrocampo con Zanetti Mudi Gargano appare troppo poco qualitativo per una partita interna, dove si dovrà costruire gioco in spazi stretti.

D’altra parte Cambiasso ancora laterale con un’altra partita tre giorni dopo, verrebbe forse chiamato a un logoramento pericoloso. E questa soluzione si imporrebbe anche in caso di ritorno alla difesa a 4, con il Cuchu in mezzo al campo.

Anzi, in questo caso ci sarebbero spazi ancora più ampi in cui il giocatore sarebbe chiamato ad esprimersi (centrocampo a 4 o addirittura a 3 anziché a 5).

Una soluzione potrebbe essere un centrocampo con due incontristi puri, oltre a Guaro, libero di esprimere il suo estro. Ma Guaro è tutto tranne un costruttore di gioco.

Insomma un bel rompicapo.
Ma personalmente sono convinto che Strama saprà trovare la soluzione migliore, se non quella ottimale.

Davanti ci sono quattro uomini per tre ruoli.
Penserei a una staffetta tra Milito e Cassano, ma forse il mister non vorrà stravolgere troppo l’assetto della squadra.

Certo, questa volta i dubbi sono davvero numerosi.

 Luciano

Nella foto (Inter.it) Strama concentrato sulla prossima partita, determinato a proseguire nel filotto di risultati vittoriosi.