lunedì 21 gennaio 2013

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Roma-Inter 1-1: una giornata interlocutoria.




a) Il pre-partita

Mezzo campionato dopo, Roma e Inter tornano ad affrontarsi e la situazione non sembra delle più propizie per noi.

Nelle diciotto partite disputate nel frattempo, abbiamo rifilato ai  giallorossi  sei punti di distacco, questo è vero.

Ma ora si gioca all'Olimpico, loro hanno recuperato tutti gli infortunati mentre a noi manca una valanga di uomini chiave, soprattutto davanti (Cassano, Milito, Cou, Alvarez, per non parlare di Wes o comunque del suo auspicabile sostituto).

Abbiamo in organico un solo attaccante abile, costretto a giocare, in teoria, da punta centrale senza averne le caratteristiche, più un giovane considerato acerbo (tanto è vero che ne è stata programmata la cessione temporanea) e un anziano, preso per pochissime lire, nella speranza che, non subito, ma dopo una cura di restauro atletico, possa regalarci qualche partita accettabile.

Sappiamo che loro partono come minimo in vantaggio di un gol che sarà gentilmente regalato dall'arbitro; che qualche nostra azione pericolosa sarà fermata da fuori gioco inesistenti; che se un nostro giocatore avrà un colpo di tosse esagerato, verrà espulso e squalificato per tre giornate (oltre a quelle che saranno comminate a Samuel per responsabilità oggettiva).

Sappiamo che loro giocheranno la partita della vita, perché una sconfitta li eliminerebbe definitivamente dalla lotta per la CL e che dispongono sicuramente di un impianto di squadra più collaudato e di una velocità di gioco superiore.

Ci aggrediranno, non perché noi siamo pavidi e difensivisti, ma perché quando hanno la palla attaccano con otto giocatori. Soffriremo molto e se la linea difensiva, opportunamente protetta non saprà reggere, rischieremo una dura punizione.

Sappiamo anche, però, che proprio questo modo sconsiderato di attaccare ha fatto perdere ai romanisti sei punti più di noi, perché chi sa resistere e ripartire, li trova in grave difficoltà.

Peccato che ci manchino proprio gli uomini per ripartire e, volendo, anche gli uomini per lanciare la ripartenza.

Dovremo puntare solo sulle incursioni del Guaro, al massimo su qualche puntata in fascia degli esterni e magari su qualche tocco vincente ravvicinato del Trenza.

Le previsioni (mie personali) sono piuttosto nere.

E il pessimismo aumenta quando leggo la formazione.
Perché ha delle evidenti carenze, non perché si dovessero fare altre scelte.
So che se Strama ha deciso così, dopo aver valutato la condizione dei giocatori disponibili, avrà avuto le sue buone ragioni.
Non è né incompetente (come sono io, che esprimo opinioni dal di fuori e gratuite), né masochista.

Il primo problema che scorgo è questo: contro un attacco a tre punte la difesa a tre è pericolosissima: lascia i tre difensori impegnati nell'uno contro uno.
E i loro tre attaccanti sono: uno con la vena realizzativa di Osvaldo, uno con i numeri di Totti, uno con la velocità e l'estro di Lamela (eh, a volte nel calcio non sai cosa sia bene e cosa male: sia L'Inter che la Roma avevano Alvarez come prima scelta; perso Alvarez, ahimè, la Roma ha “ripiegato” su Lamela.  Ehmmm!).

Per di più loro terranno gli esterni larghi, favorendo l'inserimento in corsa dei centrocampisti, negli spazi centrali così aperti.

Naga a destra è una soluzione obbligata, ma forse il jap (quello autentico) non è ancora al meglio e poi a destra si esprime meno bene. Oltre a non essere un fenomeno in fase difensiva.

In mezzo, obiettivamente, affidare la ripartenza a Gargano e Zanetti è pretendere, sia pure per necessità, dai due giocatori operazioni per le quali sono negati.
In mezzo, se in buona condizione, avrei preferito nell'ordine (al posto di Zanetti, che aveva giocato in pochi giorni due partite molto impegnative), Cambiasso, Mudi (lancia comunque meglio di Gargano, recupera meno palloni, ma è incontrista tosto) e infine Benassi.

Giocare a Roma con un semi esordiente a centro campo è molto più rischioso che schierarlo in attacco. E quindi questa sarebbe stata la mia estrema scelta, fra i tre citati.
Ma personalmente avrei messo un centrocampista in più (a questo punto sì che poteva essere Benassi) e tenuto fuori Livaja.

La decisione di Strama si è rivelata giusta (oltre che coerente col suo credo: sempre tre giocatori offensivi) per quanto riguarda le fasi d'attacco; molto rischiosa quando difendevamo: nella prima mezz'ora abbiamo rischiato di andar sotto di brutto.

Quanto agli altri, la mia idea era che Guarín gioca quasi sempre da solo, ma poiché cava spesso il classico ragno dal buco, restava la nostra unica speranza.
Pereira avrebbe fatto  sicuramente un numero spropositato di km, ma non ero certo che si sarebbe fatto trovare sempre pronto negli indispensabili raddoppi su Lamela. E in quel caso  sarebbero stati  guai grossi.

Un ultimo elemento alimentava il mio pessimismo: guardando le panche, per un ruolo a caso; noi avevamo a disposizione Rocchi (700 mila euro), loro Destro (18 milioni).

Qualcuno sostiene una verità inoppugnabile: nell'epoca di Pellegrini andavamo a Roma con attaccanti molto più forti.
Vero.
Ma a parte che i nostri attaccanti sono Cassano, Milito, eventualmente  Cou e che Rocchi è solo la quinta punta, casualmente in campo, devo ammettere, da inesperto di calcio, che io preferisco vedere per qualche minuto Rocchi dopo aver vinto 5 scudi di fila, un triplete e un titolo mondiale,  piuttosto che avere attaccanti di qualità e aver vinto uno scudo e forse una coppa Uefa.

Ma sono certo di sbagliare.

b) La partita

Comunque, inizia il match e i miei timori trovano subito conferma: loro si riversano in massa nella nostra area, sfruttando il movimento ad allargare degli esterni, che spesso prevalgono nell'uno contro uno.

Lamela lascia sul posto Juan che comunque regge abbastanza, mentre sull'altro  lato il Batrace è in grandissima difficoltà, preso in mezzo tra Totti, Bradley e Balzaretti, che spesso hanno la meglio su Zanetti e Naga, prevedibilmente non al top e sovrastati fisicamente.

Per fortuna, regge meglio del previsto Chivu.

Le occasioni si susseguono, mentre noi non riusciamo a organizzare ripartenze credibili (e la nostra scarsa pericolosità induce i romanisti a premere sempre in massa).

Dentro di me penso: possibile che non si passi alla difesa a 4?
In effetti Strama abbozza un cambiamento, tenendo più frenato Pereira sulla linea dei terzini, ma in questo modo Rano finisce per fare l'esterno, ruolo per il quale non ha la necessaria velocità.
Nel secondo tempo libererà Pereira e arretrerà Naga (poi Obi). Le cose andranno un po' meglio, ma sarà la volta di Juan ad essere risucchiato sull'esterno da Lamela.

I romanisti sprecano l'impossibile e a quel punto comincio a pensare che si possa farcela. Quando sprechi tanto, poi la legge del calcio vuole che tu finisca per pagare.

Ma avevo fatto i conti senza l'uomo più decisivo della Roma, il fortissimo Orsato.
Il quale decide che il grande anche se improduttivo sforzo dei giallorossi va premiato.

Così, quando sull'ennesimo attacco romanista, Rano si butta in scivolata, senza riuscire a toccare né il pallone, né il portatore di palla, ma sul suo corpo, mentre lui è a terra inerte, inciampa un romanista che sopravviene e lo colpisce al capo, Orsato decide che la Roma deve vincere.
È il primo caso della storia in cui uno subisce un rigore per essere stato colpito.
Interessante variazione del regolamento.

Intendiamoci, a quel punto il loro vantaggio era meritato. Solo che nel calcio di solito il gol non viene assegnato ai punti, ma solo quando la palla finisce in rete senza un decisivo e fasullo contributo arbitrale.

Comincia allora la fase per me più sorprendente della partita. Riusciamo a reagire e ci rendiamo pericolosi.
Loro fanno capire il motivo per cui subiscono spesso gol e rimonte: l'organizzazione difensiva non è certo impeccabile.

Guaro incomincia a operare qualcuna delle sue percussioni (troppo individualistiche, ma da un eccesso di individualismo verrà il gol, a dimostrazione della entusiasmante illogicità del calcio).

Livaja mostra di possedere colpi da campione, che fra un paio d'anni potranno farne un giocatore di primo livello.
La spinta di Pereira si fa insistente e, meglio sostenuto, Palacio si aggira più pericolosamente in zona gol.

L'Inter ottiene il pareggio e anche nella prima parte della ripresa si esprime a livelli soddisfacenti, in pratica legittimando il gol ottenuto (non il pareggio: quello avrebbe dovuto legittimarlo la Roma, segnando un gol regolare).

Dopo la sostituzione di Naga con Obi (prestazione ingiudicabile, ma già il recupero è di buon auspicio), loro nel finale riprendono il sopravvento e la sostituzione di Livaja con un volonteroso ma chiaramente inadeguato Rocchi non aiuta.

Riusciamo comunque a resistere e a portare a casa un punto prezioso. Teniamo la Roma a sei punti, non perdiamo rispetto a Lazio, Napoli Fiorentina. Senza considerare la juve, per noi fuori portata, lasciamo qualcosa solo al Milan, ma abbiamo una trasferta insidiosissima in meno.

Il nostro destino resta ancora affidato a noi, soprattutto se recupereremo gli infortunati e aggiungeremo alla rosa almeno un tassello di qualità.

Ho sempre detto che un regista può essere utile, ma non indispensabile (chi era il regista della Roma? De Rossi? Allora va bene).
Ma questa squadra con un regista e con il recupero del miglior Milito per qualche mese, nonché di Cassano e in alternativa a lui di Cou, può fare piuttosto bene.

Il regista è indispensabile, perché, diversamente, con questi uomini, mancano geometrie e organizzazione della manovra offensiva, essendo i centrocampisti e gli esterni solo incontristi e/o  incursori. Lo stesso Guaro, ancora uomo chiave per noi, non sa alimentare la manovra offensiva, come un trequartista classico, e riceverebbe grande vantaggio dalla presenza di un uomo d'ordine alle spalle.

La mia non è una palinodia. Se mi facessero scegliere tra un regista  bravo e una punta potente, da 20-25 gol sceglierei tutt'ora la punta. 
Ma essendo un giocatore di tale profilo inarrivabile, per ora, la mia opinione di tifoso volgerebbe a una considerazione realistica del meglio nell'ambito del  possibile.

Le pagelle

Handanovic: una parata spettacolosa, una duplice uscita efficacissima e il rigore imparabile.
Guardando le cifre, la pressione della Roma é stata ben contenuta. 7

Nagatomo:  a destra secondo me rende meno, per di più non era al massimo della condizione.
Prestazione inferiore alle sue potenzialità, ma con valide scusanti. 5.5

Ranocchia: in difficoltà inizialmente, non per colpe sue, poi esce alla grande e riesce a presidiare con successo la sua zona. 6+

Chivu: la sorpresa della partita. Nulla di eccezionale, ma una prova di rendimento costante e di buona sicurezza, alle prese con avversari difficilissimi 6.5

Juan Jesus: sullo scatto, Lamela lo lascia sul posto. Lui spesso lo anticipa di potenza e vince il contrasto, quando ci arriva.
Conferma di non essere un esterno. Quando spinge fa il vuoto, ma poi raramente la dà giusta. Migliorerà, ma è già molto forte. 6.5

Zanetti: come per Gargano costringerlo a giocare in una mediana composta solo da uomini di quantità, non è metterlo nelle condizioni migliori.
Poco brillante, mai pericoloso, qualche volta in ritardo negli interventi, causa anche indirettamente l'azione del rigore inventato. Avrei visto meglio altri al suo posto e l'avevo detto prima, ma evidentemente Strama valuta in altro modo il suo lavoro oscuro e il contributo di esperienza. 5

Gargano: accusato di mille nefandezze da chi non tiene conto della situazione, dei compiti gravosissimi e della mancanza di un centrocampista di riferimento per effettuare lo scarico e lasciargli l'onere della ripartenza. Sbaglia molto e tampona come può.
Non è la sua miglior prestazione, ma si rende utile (e se il mister lo lascia fin quasi alla fine qualcosa vorrà dire. O il “pavido” Strama subisce anche il fascino del suo carisma?). 5.5

Pereira: grandissimo cursore e lottatore infaticabile. Può essere poco per far la differenza in una squadra ambiziosa. Invece penso che con un'organizzazione di gioco adeguata e compagni giusti possa fare davvero bene. Comunque, una prova del tutto sufficiente. 6+

Guarín: spacca la partita, come al solito e conferma potenzialità enormi. Peccato che vada sempre da solo e non abbia la testa (e la misura nei passaggi) dell'organizzatore di gioco. Per rendere davvero al meglio delle sue enormi possibilità avrebbe bisogno di un compagno che gli sia complementare. 6.5

Palacio: un lavoro sfiancante, dispendiosissimo. Quando l'Inter sale e lui è più libero di cercare il guizzo si conferma rapinatore d'area molto efficace. In qualche occasione potrebbe involarsi verso la porta ma mostra qualche limite di potenza. Comunque prezioso. 7-

Livaja: sono sincero: ha sorpreso anche me, che conosco benissimo le sue potenzialità e la sua personalità, per la disinvoltura e l'efficacia tecnica di alcune giocate. Spesso fermato in fuori gioco (qualche volta inesistente), penso che possa progredire in tempi più brevi di quanto prevedibile.
Se va a giocare 5 mesi bene, lo troveremo più forte. Altrimenti finirà, temo o spero, per giocare più di Rocchi. 6.5

Obi: prova sufficiente in un ruolo che chiaramente non gli è congeniale. 6

Rocchi: dimostra di essere più in ritardo di condizione di quanto si pensasse al momento dell'acquisto. Al momento impresentabile. SV

Mudi: troppo poco per giudicarlo. SV

Strama: in condizioni di organico difficilissime, fa molto meglio che all'andata. Nella parte centrale della partita ci fa anche vedere qualche bella idea di gioco.  E non rinuncia mai al suo credo di aver in campo almeno 3 uomini offensivi. 6.5

Luciano

Nella foto (Inter.it): Rodrigo Palacio buca il portiere romanista Goicoechea, acciuffando così la Roma, portatasi avanti grazie all'ormai tristemente solito episodio arbitrale a sfavore dell'Inter. 

214 commenti:

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Unknown ha detto...

smentita su belhanda...

bene

pare che i dirigenti delle squadre di calcio ultimamente scrollino...

carlo ha detto...

La cessione di coutinho avrebbe la stessa portata di quella di pirlo.

Federico ha detto...

Dai Pap, quella di Inter Campus presente soprattutto nei paesi che hanno petrolio è un'illazione bella e buona che ti potevi risparmiare.

Amstaf ha detto...

Il povero belandha non ha fatto a tempo ad essere distrutto dai tifosi criticoni che hanno smentito.
Ora che non è più un nostro acquisto diventerà maradona....

Unknown ha detto...

Non sono d'accordo neanche io su inter campus. La lista dei paesi è lunghissima. Tanti sono nell'europa dell'est che non gode di risorse petrolifere e di gas, ad esempio. Ci sono anche in zone di guerra dove il petrolio non c'entra.

Unknown ha detto...

federico

non è un'illazione, è un dato di fatto facilmente controllabile

poi... sarebbe meglio leggere bene quello che ho scritto...

NON ho scritto che si apre in congo perchè in congo han scoperto il petrolio (anche perchè l'apertura del campus è antecedente cmq)...
dico che la cosa non è cmq controproducente ... che è ben diverso...

possiamo dire che è un gran bel biglietto da visita?
Possiamo dire che in caso di trattativa d'affari magari si viene visti con un occhio di riguardo?
Il tutto senza che ci sia malizia e secondo fine... ma è banale e normale sia così...

quello che io dico, ed è sostenuto dai dati, è che l'inter, come del resto qualsiasi squadra blasonata nel mondo, è un importante veicolo e d'immagine e non , anche per "la vita civile"...

non c'è nulla di male in questo, e non vedo perchè sia visto come denigrante per la proprietà dirlo

Unknown ha detto...

insomma

io NON dico che moratti ha l'inter per motivi legati a saras... come un qualunque preziosi... assolutamente no

io dico che moratti ha l'inter per passione e ci ha messo e mette soldi per passione...

ma dico anche che l'inter, e tutto quello che circonda il mondo inter, con il blasone, il nome, con la solidarietà, con l'onestà e tutto quello che vuol dire Inter, favorisce anche quella che è l'attività di tutti i giorni...
è più facile che in indonesia (primo nome a caso)conoscano l'inter che non la saras...

Unknown ha detto...

Scusami Pap ,ma una volta assodato che l'Inter sia anche " servita" alla famiglia Moratti come veicolo promozionale , proseguendo nel ragionamento di questo passo possiamo vivisezionare ogni mossa compiuta dalla Società e trovare il lato positivo e quello negativo in ogni decisione,ergo possiamo anche smettere di discuterne.
Detto questo mi sembra brutto ammantare di opportunismo commerciale un'iniziativa umanitaria come quella di "Inter Campus" ....è una mia opinione..sarò troppo ingenuo ,ma la penso così

Unknown ha detto...

NABUCCO

non voglio ripetermi
credo di essere stato molto chiaro...
NON ho ammantato inter campus come iniziativa commerciale... lungi da me, ma molto ben lungi da me anche solo che l'idea

Unknown ha detto...

Cit:

"non posso fare a meno di notare come il 70% circa degli inter campus sia in stati dove il petrolio è una delle risorse primarie"

Gli inter campus sono 25, il 70 % di 25. 17,5 ... diciamo 17... sqarebbero paesi con Petrolio come RISORSA PRIMARIA.

Questi sono i paesi dell'Inter Campus.

Angola
Argentina (petrolio?)
Bolivia (petrolio?)
Bosnia Herzeg. (petrolio?)
Brasile (petrolio?)
Bulgaria (petrolio?)
Cambogia (petrolio?)
Camerun (petrolio?)
Cina (petrolio?)
Colombia (petrolio?)
Congo (petrolio?)
Cuba (petrolio?)
Iran
Israele (petrolio?)
Italia (petrolio?)
Libano (petrolio?)
Marocco (petrolio?)
Messico
Palestina (petrolio?)
Paraguay (petrolio?)
Polonia (petrolio?)
Romania (petrolio?)
Tunisia (petrolio?)
Uganda
Ungheria (petrolio?)
Venezuela

Federico ha detto...

Ripeto: qualsiasi nesso Inter Campus-petrolio è un tuo pensiero su cui non puoi avere riscontri, e quindi è un'illazione bella e buona. Non per niente l'hai tirata fuori quando si parlava dei vantaggi che Moratti avrebbe dall'essere presidente. Sicuramente qualche vantaggio ci sarà, ma lascerei totalmente fuori l'Inter Campus.
Un consiglio: torniamo a parlare di calcio.

luciano ha detto...

Incredibile la piega che ha preso la discussione. Io mi tango la mia ingenuità, se essere ingenui è questo.
Per fortuna questa sera si torna al calcio.
Intanto i 2000 hanno sconfitto la Tritium per 9-0 Ottima prova di Merola, Gemnmi, Patacchini, Gio e di un centrale di centrocampo piccolino ma bravissimo di cui non so il nome.In difesa ha esordito un nuovo acquisto, proveniente dal Lumezzane. Un centrale fisicatissimo, veloce ma ancor da svezzare con i piedi.

Everybody Hertz ha detto...

Online un post tardivo e, ahimè, sbrigativo su Roma-Inter, riletta in chiave tattica.
Tanto peggio di leggere Cou che se ne va non credo ci sia altro.
Per restare nel discorso, se proprio devo vendere Cou a questo punto prenderei Quintero che almeno sembra adatto al calcio italiano e che al Sub 20, come tanti altri, sta facendo veramente bene.

AL82

MarcoB ha detto...

Leggo sugli InterCampus: "non posso fare a meno di notare come il 70% circa degli inter campus sia in stati dove il petrolio è una delle risorse primarie".

Queste sono le nazioni in cui ci sono i campus; riporto la percentuale di greggio prodotto rispetto al totale mondiale e la posizione nella classifica tra i produttori:

Angola 2,29% (16); Argentina 0,88% (26); Bolivia 0,05% (64); Bosnia Herzeg. 0,00% (119); Brasile 2,66% (13); Bulgaria 0.00% (100); Cambogia 0.00% (140); Camerun 0,08% (55); Cina 4.7% (5); Colombia 0.92% (25); Congo 0.35% (36); Cuba 0.06% (60); Iran 4.91%(4); Israele 0.00% (97); Italia 0.18% (44); Libano 0.00% (176); Marocco 0.00% (98); Messico 3.44% (7); Palestina; Paraguay 0.00% (178); Polonia 0,03% (71); Romania 0,12% (49); Tunisia 0.10% (53); Uganda 0,00% (127); 65 Ungheria 0,04% (65); Venezuela 2,74% (12).

Tra questi stati, quattro economie nazionali dipendono dalla produzione e dalla vendita del petrolio: Angola, Congo, Iran e Venezuela. Tutto il greggio delle prime due finisce direttamente in Cina perché dal Governo cinese viene estratto insieme a tutte le altre materie prime dei due stati visto che se li è proprio "comperati".

Ciascuno si faccia un'idea sulla realtà delle cose.
Ci vorrebbe maggiore decenza e minore odio nell'affrontare certi argomenti.

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