Catania-Inter 0-3: la fiducia e la prudenza.

È necessario ribadire un concetto banale, ma che troppe volte nella concitazione del momento si rischia di trascurare: nel bene e nel male, per noi come per tutti, le parole che si spendono dopo le prime giornate sono spesso, o possono essere, parole scritte sull'acqua.

L'unica cosa incontrovertibile è la prestazione fornita, in questa partita o in questa fase, sia dalla squadra sia dai  singoli.

Alla fine della stagione, giocatori che oggi incensiamo potrebbero non essersi rivelati all'altezza e altri che al momento ci deludono potrebbero aver ottenuto una piena affermazione.

La squadra può mantenersi a buoni livelli, può crescere, ma può anche clamorosamente sbragare.

Come purtroppo sappiamo per esperienza vissuta.

Lo stesso Mazzarri mi è sembrato contento dei progressi realizzati, ma cauto sia nei giudizi individuali, sia nell'analisi delle potenzialità complessive.

Siccome però non ci si deve fare del male inutilmente, limitiamoci a  constatare con piacere che questa è la terza partita ufficiale, nonché la terza vittoria; e che lo score complessivo è di 9 gol fatti e soprattutto zero subiti.

Le PI sperano che ci si abbandoni a illusioni smodate, per poi colpirci più forte, con la loro propaganda distruttiva, quando ci fosse la flessione o il ridimensionamento da loro auspicati.

Invece dobbiamo avere fiducia, ma anche consapevolezza dei nostri limiti: limiti da non vedere come situazioni immodificabili, ma come stimolo per approfondire e completare il lavoro di crescita.

Anche sul mercato, se fosse possibile.

Resta il fatto che abbiamo giocato, a tratti, una buona parita, su un campo difficilissimo e contro una squadra temibile, anche se al momento non ha la condizione e gli automatismi dello scorso anno.

Qualche lacuna (il tempo dirà se si tratta di limiti oggettivi o di situazioni su cui lavorare) si è evidenziata ancora:

-          la difesa, quando è presa in velocità si lascia sorprendere troppo facilmente;

-          davanti si sprecano troppe occasioni;

-          qualche giocatore non è ancora in condizione o fatica a inquadrarsi negli schemi del mister.

Secondo me, continua a mancare un centrocampista: quelli “veri” sono Guarín, Cambiasso, Kovacic, Taider, oltre, eventualmente, a Álvarez. Pochi numericamente e non tutti adatti a essere assemblati fra di loro.

I centrocampisti sono fondamentali perché gli esterni (i famosi “terzinacci” di manzoniana memoria) spingono come forsennati e necessitano di opportuni e tempestivi sostegni in fase di recupero.

Il logorio dei centrocampisti e degli esterni sarà probabilmente (non sono ancora un indovino, provo a dire quello che vedo) l'elemento decisivo della nostra stagione.

La partita

Loro hanno iniziato meglio, aggredendoci in velocità e creando qualche situazione di pericolo.

Con il passare dei minuti ci siamo sistemati in campo con maggior ordine, abbiamo preso il controllo del gioco, rischiando poco ma sprecando troppo.

Per tutto il primo tempo abbiamo pagato la giornata o la condizione non eccellente di diversi giocatori: da Juan Jesus a Guarín, dallo stesso Kovacic a un Nagatomo disastroso nelle giocate che potevano risultare decisive.

Per questi motivi e per qualche necessario aggiustamento tattico da apportare, la partita è rimasta aperta e il vantaggio ottenuto, legittimo, aveva necessità di venir confermato.

D'altra parte si evidenziavano i frutti del  lavoro di Mazzarri e della sua équipe.

La squadra appariva solida, compatta, determinata.

Evidente anche la crescita in termini di consapevolezza e autostima, rispetto al disastrato (ma per me, noto japp, comprensibile, con 15 assenti a partita)  finale di stagione.

Nel secondo tempo, con Taider in campo (poi anche Belfodil ha fatto il suo), con Naga che, oltre a compiere i movimenti richiesti cominciava ad azzeccarci in fase conclusiva, con JJ rinfrancato  e con Álvarez responsabilizzato e incredibilmente cresciuto sul piano della lotta, abbiamo tenuto il campo da protagonisti.

Si è rischiato ancora qualcosa (ma c'è sempre anche l'avversario), tuttavia  il computo delle occasioni è stato nettamente a nostro vantaggio.

Come si diceva, c'è molto da lavorare, ma il punto di partenza sembra incoraggiante.

Sursum Corda! Dunque, almeno per oggi  e tutti con la squadra per crescere insieme.

Al momento, sul piano squisitamente tecnico oltre alla juve anche Napoli, Roma e Fiorentina, secondo me, hanno qualcosa più di noi, mentre il Milan è un po' indietro sia perché deve trovare l'assetto definitivo, sia perché ha pagato (che strano, eh?) la partita di qualificazione in coppa.

Ma qualitativamente, spero non mi si tacci di essere milanista, anche loro hanno qualcosa in più, se si permettono di mandare in panca il Faraone.

Però il calcio, checché se ne pensi, non è solo tecnica: è anche muscoli, corsa, forza, intelligenza, organizzazione tattica, determinazione feroce, applicazione: su questi terreni possiamo forse ribaltare, almeno nei confronti di qualche squadra,  l'inferiorità teorica.

Crediamoci!

Non abbiamo nulla da perdere.

I singoli

Handanovic: sempre  una sicurezza, anche se in almeno un'occasione non è stato impeccabile. 6+

Campagnaro: una perfetta interpretazione del ruolo. Peccato solo che sia arrivato da noi un po' tardi. 7+

Ranocchia: Una prestazione convincente. Deve solo continuare su questi livelli e confermarsi anche contro attaccanti di grande livello (Bergessio comunque non è male...). 6/7

Juan Jesus: nel primo tempo lascia piuttosto a desiderare. Spesso sbaglia posizione e poi si fa sorprendere.

Forse da quella parte ci sono anche meccanismi globali da perfezionare. Nella ripresa appare più positivo. 6--

Jonathan: conferma quel che si sapeva: è un buon giocatore di fascia, dotato di tecnica e di iniziativa, quando può esprimersi con continuità e in un clima di fiducia.

Sembra in ottime condizioni e speriamo non debba fermarsi per l'infortunio accusato nel finale. 7

Guarín: una delle note meno positive della giornata. Troppo individualista e anche sfortunato perché sbaglia sempre l'ultimo pallone, quello che potrebbe fargli fare il salto di qualità.

Con Mazzarri temo avrà delle difficoltà, se non impara a giocare per la squadra.

Ma è da recuperare ad ogni costo. 5.5

Cambiasso: il commentatore (di Premium), non ricordo quale ex giocatore fosse, ha definito straordinaria la sua prestazione.

Io, che apprezzo sempre i suoi contributi di “fosforo”, organizzazione del gioco e piede, l'ho visto in netta crescita atletica, positivo, non ancora al top, ma al momento irrinunciabile. 6.5

Kovacic: non è in condizione, con ogni evidenza.

Inoltre forse non ha ancora la necessaria dimestichezza con il ruolo, diverso da quello dello scorso anno.

Nel primo tempo abbiamo un po' sofferto, perché comunque il Cuchu qualche limite dinamico ce l'ha, Guaro è anarchico e Kova risultava piuttosto impalpabile.

Con Taider la situazione è visibilmente migliorata.

Ma Kova è il nostro gioiello, da lui non si può prescindere. 6+ di stima

Nagatomo: sempre all'attacco, ma primo tempo disastroso.

Come il Guaro, ha sbagliato sempre l'ultimo passaggio o la giocata decisiva.

Nella ripresa migliora sensibilmente, segna e sfiora altre marcature.

Interpreta il compito assegnatogli dal mister anche meglio di Jona, dal punto di vista tattico, nel senso che sa tagliare in area senza palla, quando l'azione si sviluppa sul fronte opposto, diventando un'imprevedibile punta aggiunta. 6+

Álvarez: buono da trequartista-seconda punta, ottimo da centrocampista. Veramente notevole il suo contributo in fase di contrasto e ripartenza.

Già lo scorso anno era cresciuto sul piano della lotta e della determinazione. Ora sembra trasformato. 7+

Palacio: che dire più di lui? E' indispensabile: si muove moltissimo, aiuta la squadra, si propone e si fa trovare sempre al posto giusto.

Ha un fiuto del gol eccezionale.

Che Eupalla ce lo conservi in salute. 7+

Taider: ottimo il suo contributo. Concreto, positivo, dotato anche di un piede che non sembra disprezzabile.

Entra ed equilibra il centrocampo, così anche la difesa soffre meno. Nello stesso tempo non manca di farsi vedere in avanti.

Sembra davvero un ottimo acquisto, pur con tutta la necessaria prudenza. 6/7

Belfodil: grande movimento su tutto il fronte d'attacco, con alcune belle iniziative. Non avrà la potenza di Icardi, il fiuto del gol di Palacio, ma anche lui dovrebbe rendersi molto utile, in stagione.

Avrebbe meritato il gol che ha invece solo sfiorato. 6.5

Wallace: non so come stiano gli accordi (scritti o non scritti), ma per quel poco che ho visto lavorerei sin da ora per convincerlo a restare con noi. NG

Mazzarri: fino ad ora ha fatto il lavoro che  gli si chiedeva e anche qualche cosa in più. Giustamente getta acqua sul fuoco degli entusiasmi e in ogni caso il suo operato andrà giudicato più avanti.

Si può dire però che per essere un italianista superato, che gioca con tutti terzini o quasi, fino ad ora ha gli esterni che sono primi nella graduatoria delle realizzazioni e degli assist.

E, mentre sta vincendo  in trasferta su un campo difficile, sostituisce un centrocampista con una punta.

Se continua così farà ricredere molti (me compreso, che pure sono un sostenitore del giocato “all'italiana”). 7

NB: i voti come al solito sono molto soggettivi. Contano di più i giudizi.

Luciano Da Vite

Nella foto, Ricky “Maravilla” Álvarez. Al momento, Ricky è l’uomo in più di quest’Inter mazzarriana, comunque il meno atteso a un ruolo da protagonista (strano caso del “divino” Jonathan a parte…).