Verso Inter-juventus: ancora sfavoriti.

Questo è ormai il terzo anno in cui viviamo  da sfavoriti  la vigilia dello scontro più sentito, perché si affrontano  coloro che hanno saputo vincere attenendosi sempre ai principi di lealtà  dello sport e chi ha vinto (e vince) ricorrendo spesso a metodi eticamente disinvolti (eufemismo).

Partire da sfavoriti non significa naturalmente che si sia privi di chances e la partita di Torino dello scorso anno è lì a dimostrarlo.

Il risultato di una singola partita di calcio è determinato da una serie così complessa e imprevedibile di fattori per cui non esiste mai una certezza a priori

Sotto un profilo squisitamente tecnico e atletico, il loro vantaggio sembra comunque ancora indiscutibile, quali che siano i metodi ai quali ricorrono  per realizzare certi exploit agonistici.

Le modifiche significative apportate nel mercato estivo

Piuttosto, trovandoci solo all'inizio del campionato, può essere interessante cercare di capire sin da ora se il gap fra le due squadre sia  aumentato o diminuito dopo il mercato estivo.

Esaminiamo per prima cosa l'argomento in teoria più determinate: la campagna trasferimenti delle due squadre.

Inter

Acquisti:

Campagnaro, Andreolli, Belfodil, Icardi, Rolando, Wallace, Taider.

Allenatore: Mazzarri.

           

Cessioni:

Stankovic, Rocchi, Gargano, Cassano, Silvestre, Schelotto, Obi.

juve

Acquisti:

Llorente, Tevez, Ogbonna.

Cessioni:

Iaquinta, Anelka,  Bendtner,  Padovan,  Giaccherini,  Matri.

Ovviamente per entrambe le squadre mi sono attenuto (salvo errori di memoria sempre possibili) ad acquisti e cessioni che riguardano in modo indiscutibile la rosa di prima squadra.

Un'ulteriore scrematura può avvenire se eliminiamo dalla voce cessioni i giocatori il cui contributo nella scorsa stagione è stato irrilevante, per infortuni o per rendimento.

In questo caso vediamo che:

L'Inter ha sostituito: 
Silvestre con ben tre difensori centrali;

Gargano con Taider;

Cassano con Icardi e Belfodil.

Poi, ha aggiunto un esterno (Wallace, se non sostituirà nei fatti Chivu).

Inoltre, ha  sostituito l'allenatore Stramaccioni con Mazzarri.

La juve ha sostituito Giaccherini e Matri con Tevez e Llorente e ha inserito Ogbonna.

Naturalmente, anche se cercassimo una risposta semplicemente sulla base del presunto valore di  questi “nomi” (operazione comunque opinabile e soggettiva) resteremmo lontani dal comprendere la nuova situazione reale delle due squadre.

Molti altri fattori contribuiranno a definire il rendimento reale.

Ne cito alcuni, alla rinfusa: il fatto che l'Inter non disputi le coppe internazionali e che la juve forse punterà con maggior determinazione (e maggior dispendio) alla CL.

La preparazione molto diversa dal passato che svolgerà l'Inter, come pure una diversa impostazione tattica e il diverso approccio psicologico conseguente al cambio di allenatore.

Un discorso più complessivo sulla forza delle due “rose”

Ma anche rimanendo al semplice confronto di valore astratto dei due gruppi, dopo arrivi e cessioni, è difficile dire chi e quanto si sia rafforzato.

Lo prova il fatto che al termine di ogni campagna trasferimenti i dirigenti di quasi tutte le squadre sono convinte di essersi rafforzati, nei limiti delle disponibilità finanziarie.

Molte volte poi i fatti  smentiscono tali previsioni.

Un  elemento da considerare ad esempio è il “peso” delle sostituzioni in relazione all'organico.

Voglio dire che un conto è inserire Icardi e Belfodil in una squadra che possa contare a tempo pieno su un Milito almeno al 70% e altra cosa è se Icardi e Belfodil oltre che Cassano, dovessero nei fatti  sostituire anche Milito.

Al momento, Cassano garantisce sicuramente un contributo individuale più rivelante sia di Icardi, sia di Belfodil.

Cassano ti crea sicuramente due-tre palle gol per partita, ma è anche vero che in fase di non possesso ti costringe a giocare in 10, per la ridotta mobilità.

Ora è evidente che se  la coppia degli attaccanti titolari sarà costituita da Milito e Palacio in forma, la sostituzione di Cassano con i due giovani può essere da subito un fatto positivo.

Se invece uno dei due fosse costretto a fare il titolare, per le cattive condizioni di Milito, allora, per quella funzione, Cassano avrebbe garantito un peso tecnico maggiore.

Tuttavia  sempre nell'ambito di giocatori con propensione offensiva, c'è anche da verificare per esempio se davvero Alvarez finalmente si affermerà e a che livelli.

E se lo farà da seconda punta in un 3-5-1-1

Perché anche questo fattore introduce un’ ulteriore incognita.

Personalmente ritengo che se nell’arco del campionato si potrà contare su Milito, Palacio e Alvarez, tutti in grande spolvero, il cambio tra Cassano e Icardi-Belfodil rafforzerà la squadra da subito, oltre che aprire prospettive futuribili.

Invece se oltre a Cassano dovremo rinunciare a Milito, dubito che il nostro attacco sarà da subito superiore a quello dello scorso anno

Stessa cosa per la nostra difesa.

Si potrà contare su Samuel, o no?

Perché in caso negativo, sostituendo Samuel con Campagnaro (e giocando con una difesa a tre) le “riserve”, pur più numerose dello scorso anno, non appaiono granché affidabili.

In caso positivo invece il vantaggio sembra evidente, anche perché Rano sta fisicamente meglio e Juan ha un anno di esperienza in più.

In conclusione, la rosa sembra rafforzata, ma sussistono numerose incognite e da come si risolveranno si vedrà anche se il gap è diminuito o meno.

Ricapitolando le questioni che devono avere ancora risposta sono queste:

- Quanto può incidere l'età più avanzata di  Samuel Cambiasso Milito e dello stesso Palacio.

- Il livello di recupero e la possibilità di ricadute per Samuel e Milito.

la necessità di verificare nel lungo periodo i progressi di alcuni giocatori come Jona e Alvarez (ma puntiamo su un miglioramento anche di Rano, Juan e Naga; nonché, almeno io, di Pereira)

la possibilità, proprio a seguito di questi fattori, di inserire gradatamente i due attaccanti giovani, che chiaramente avrebbero difficoltà ad essere subito i cardini  del nostro attacco.

La stessa eventualità di progressi “tattici” di Guarin contribuirebbe evidentemente a rafforzare la squadra.

Con il che si vede come il mercato, se non hai i soldi per comperare i 3-4 migliori giocatori in vetrina, è solo una delle tante componenti che determinano l'andamento stagionale.

Ho parlato  dell'Inter perché conosco meglio i suoi problemi, ma penso che il discorso valga per la juve (un po' meno perché lì c'è un assetto consolidato, con un solo giocatore a rischio per età o gravi infortuni pregressi).

Infatti allargando il discorso all'intero gruppo di lavoro, come stiamo facendo, i dubbi per la juve sono senza dubbio minori.

Il principale per conto mio consiste nel valutare se Tevez e Llorente soprattutto sapranno adattarsi agli schemi, sacrificandosi per la squadra come facevano Matri e Giaccherini.

Su Tevez, in particolare, c'è anche un  dubbio che riguarda l'aspetto caratteriale: come giocatore in senso tecnico il miglioramento rispetto a Matri è indiscutibile.

Per Llorente invece ci sono sia dubbi tecnici (personalmente ne ho molti), sia quelli relativi all'ambientamento...

E' anche vero che se consideriamo, pur avendo i due ruoli e caratteristiche opposte, Llorente il sostituto del congedato Giaccherini, allo spagnolo basterebbe far poco per non creare una... minusvalenza rispetto all'italiano.

Un’altra incognita potrebbe essere l’età di Pirlo, ma qui credo che i medici juventini sapranno trovare i necessari rimedi

Tuttavia in generale lo stesso  fatto che la juve abbia meno incognite di noi costituisce un'indicazione della quale tener conto, in sede previsionale. Anche per la sola partita di domani.

Va anche detto, per chiarezza, che se arrivi nono devi rinnovare profondamente e quando rinnovi tanto, le incognite sono inevitabilmente numerose.

E lo sono ancora di più se devi rinnovare senza appesantire il bilancio

I torinesi invece avendo già la squadra, hanno dovuto procedere solo a innesti mirati.

Il fattore M

La  mia opinione personale è che al termine della stagione ci saranno meno punti di distacco tra la juve, destinata a rivincere il titulo, e l’Inter.

Ma penso anche che domani difficilmente Mazzarri riuscirà a ripetere il colpo sensazionale riuscito a Strama, lo scorso anno al Ladron Stadium.

A conferma del fatto che Strama non era quello sprovveduto che si vuol far credere.

Qualunque allenatore sarebbe andato in difficoltà nel momento in cui gli sono venuti a mancare 15 giocatori a partita, compresi quelli determinanti.

Certo, in quella situazione un po’ di esperienza in più avrebbe forse limitato, molto parzialmente, i danni.

Sostenere però che l’allenatore fosse andato nel pallone (e che molti osservatori da lontano l’avessero capito) equivale a sostenere che Moratti sia incompetente o masochista.

Lo stesso Presidente che ha licenziato decine di allenatori per molto meno.

Io resto dell’idea che il Presidente si sia reso conto della situazione oggettiva della squadra, ma che per ripartire, nel nuovo anno, sarebbe stato necessaria anche psicologicamente per tutto l’ambiente una sferzata, quindi una svolta nella conduzione tecnica.

E ha scelto Mazzarri, quello che mi piace definire come un animale da punti

Il fattore M (M come Mazzarri) si avvertirà però secondo me soprattutto nell’arco del campionato, più che nella singola partita di vertice.

Del resto a Napoli Mazzarri ha fatto ottimi campionati, ma raramente è riuscito a prevalere negli scontri diretti.

Quest’anno poi potrà contare sul fatto che sono meno numerosi i giocatori a rischio infortuni, anche se i senatori restano determinanti (ancora oggi, come si diceva, nessuno può sostituire un Samuel, un Cambiasso, un Milito o un Palacio al massimo della forma) e può programmare una preparazione più intensa e adeguata, vista la mancanza delle coppe

Sono convinto che l’Inter se la giocherà, ma il pronostico non può che essere ancora a favore dei ladrones che, come sempre, potranno contare anche sul supporto arbitrale.

Come ce la giocheremo

Difficile azzeccare schieramento e tattica scrivendo ancora prima dell’intervista ufficiale e dell’elenco dei convocati.

Tuttavia penso che Milito non verrà rischiato e neppure Icardi, che sembra abbia qualche problema di natura fisica.

I giocatori sicuri, in questo caso, sarebbero:

Handa;

Campa, Rano, JJ;

Jona  e  Naga sulle fasce;

e Palacio davanti.

Resterebbero 5 giocatori (Guarin, Cambiasso, Taider, Kovacic e Alvarez) per quattro  ruoli.

Ma Alvarez è l’unico che può fare la seconda punta in una sorta di 3-5-1-1.

Quindi, la scelta dovrebbe riguardare i centrocampisti.

Avremo verosimilmente un’Inter coperta, alla ricerca della solidità difensiva e delle ripartenze efficaci. In fase offensiva gli esterni spingeranno molto e almeno un centrocampista si inserirà.

In questo modo attaccheremo con almeno  cinque uomini e difenderemo con nove. Non avremo molto “peso” nella loro area di rigore, ma dovremo cercare di sfondare con l’imprevedibilità di Palacio e degli incursori, con la rapidità della manovra, la tecnica e l’agilità dei singoli.

Poi, magari (in tutti i sensi) deciderà la potenza del Guaro o l’imprevista “cattiveria agonistica” (oltre che tecnica ) di Alvarez.

Magari, appunto. Spes ultima dea.

Il discorso di fondo infatti è questo: le politiche giovanili sono efficaci se cominciano a farti migliorare subito e ampliano le prospettive future.

Se prendi giovani avveniristici ma non in grado di farti migliorare subito rimandi la verifica del tuo operato di almeno due-tre stagioni.

Ma se poi le scelte si rivelassero sbagliate, dovresti ripartire da capo con altri giovani da verificare in altre due o tre stagioni.

In genere è questo il destino dei cosiddetti progetti, vedi Roma.

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it) Kovacic corre verso una maglia da titolare.