Sul piano del risultato e più
ancora sul piano del gioco, la domanda del titolo non può che avere una
risposta positiva.
L'Inter che aveva disputato un
ottimo secondo tempo a Torino contro la juve e un buonissimo primo tempo contro
il Genoa, a Empoli non si è proprio vista.
Nessun tiro in porta serio, una
sola occasione su azione, sprecata da Palacio, e un'altra su corner con Vidic.
Nel secondo tempo, in
particolare, minuti su minuti senza che si riuscisse ad uscire dalla nostra
zona difensiva.
Nerazzurri sempre sopraffatti da
un Empoli che ha corso per tutta la partita, riuscendo a raddoppiare e
triplicare sul portatore di palla dal primo al novantacinquesimo minuto.
Tutti i nostri giocatori battuti
sulla corsa dall'avversario diretto.
Emblematico il caso di Rodrigo,
tornato ira di Dio contro il Genoa e deprimente sul piano atletico contro i
toscani.
Poiché io non credo alla
mentalità variabile di partita in partita (tanto meno da un tempo all'altro),
non credo a un crollo fisico che trasformi in 5 giorni un gruppo di atleti in
una consorteria di volonterosi pensionati, non credo al cambio di un solo giocatore che possa mutare volto a
una squadra, se il nuovo ingresso non è Messi o sul versante opposto un disabile,
si deve trovare una spiegazione.
D'altra parte l'unico cambio,
inizialmente, è stato Ranocchia per Andreolli, ma Rano era stato certamente tra i più positivi del primo tempo.
Allora, mi sembra che si
debba scegliere tra due
possibilità:
- L'Empoli, almeno in certe giornate, è infinitamente più forte di juve e Genoa.
- L'Empoli ha tenuto un ritmo straordinario, difficilmente sostenibile per chiunque e comunque non riproponibile con continuità.
La stessa juve, contro di
noi, dopo un primo tempo forsennato ha
avuto un crollo verticale nel secondo. L'Empoli no.
Complimenti.
In ogni caso, stante la probabile
irripetibilità dell'evento, pur non potendo evitare di rispondere
affermativamente alla domanda posta nel titolo, mi aspetto un chiarimento
definitivo nelle prossime partite.
Non è solo questione di
riconoscere che un processo di crescita non è mai lineare e privo di
contraddizioni, si tratta anche di vedere se la prestazione imbelle di Empoli
ha cause contingenti, complesse e in qualche modo inesplicabili, o se mette in
luce delle debolezze oggettive del gruppo.
Per fortuna, già in settimana
Samp in coppa Italia e Toro in campionato, potranno dare una risposta ai nostri
dubbi.
L'analisi della partita è dunque fortemente condizionata dal giudizio che
si dà sulla prestazione atletica dei toscani.
Anche la tesi per cui gli
elementi determinati siano stati i troppi lanci e lo scarso pressing operato
dalla nostra squadra, mi sembra una tautologia: nel senso che la situazione è
stata reale, ma perché si è verificata?
Di solito per un tempo pressa una
squadra, poi, quando questa cala, sei tu che alzi il baricentro e pressi a tua
volta.
Per questo, se da parte dei toscani si è trattato di una prestazione buona ma
ordinaria, allora le valutazioni che ci riguardano sono tutte negative.
Se invece si è trattato di una prestazione fuori dal comune e quasi
irripetibile, allora qualche elemento di consolazione si può trovare anche
nella nostra prova.
Anzitutto nella prestazione del
blocco difensivo, che è riuscito comunque a reggere un urto continuo e
assillante.
Il nostro portiere ha compiuto sì
tre ottime parate, ma si è sempre trattato di palle non facilissime da battere
a rete. Diciamo che l'avversario centralmente non si è mai liberato al tiro.
D'altra parte, quando sei sotto
pressione per 95' qualcosa devi concedere.
E mi pare che le occasioni dei
toscani siano nate più che altro da leggerezze dei singoli nostri difensori.
Il che significa che sul piano
dell'organizzazione difensiva siamo già messi discretamente.
Nel passato un match in cui gli
avversari hanno esercitato una supremazia così netta l'avremmo perso
sicuramente.
Dal punto di vista tattico, della
disposizione in campo, la partita qualche insegnamento l’ha dato.
Il principale è questo: non è
possibile giocare il 4-2-3-1 se i due esterni della linea a tre non fanno anche i difensori o non lo fanno
tempestivamente.
I terzini vengono investiti da
avversari in continua superiorità numerica e sono costretti a rimanere
schiacciati dietro, perché è già tanto se riescono a chiudere la loro fascia,
grazie anche al tamponamento dei due mediani.
I quali però, non avendo già per
natura grande capacità di creare gioco, vengono a loro volta schiacciati sulla
fase difensiva.
Se aggiungiamo che il centrale
della linea a tre (Palacio) non riesce mai a creare pericolosità, la prima
punta finisce per non ricevere un pallone giocabile e diventa quasi inutile, se
non per il fatto che almeno tiene inchiodati lì due difensori avversari.
Sbaglierò (in fatto di tattica e
moduli riconosco di essere un dilettante particolarmente sprovveduto), ma a me
sembra che i problemi tattici del 4-2-3-1 siano nella sostanza simili a quelli
del 3-5-2.
Nel secondo modulo c’è un
centrale difensivo in più e un centrocampista centrale in meno, ma anche lì
tutto dipende da come si riescono a coprire le fasce.
Gli esterni devono sempre essere
difensori e attaccanti e devono essere supportati, in fase difensiva, da un
difensore e/o da un centrocampista che “esce”.
Esemplificando, nel modulo
dell’era mazzarriana, la fase difensiva vedeva Juan Jesus uscire a raddoppiare
sulla fascia sinistra, mentre Guarín teoricamente, da mezz’ala del centrocampo
a tre, si spostava in fascia a raddoppiare Nagatomo o chi per lui.
Quindi, avevamo quattro giocatori
in fascia e sei (2+2+2) scaglionati lungo l’asse centrale.
Con il 4-2-3-1 la situazione non
è diversa, perché i due giocatori della linea a tre devono difendere in fascia
(dove dunque abbiamo 4 giocatori), mentre gli altri sei sono scaglionati
secondo il 2+2+2.
A far preferire l’uno o l’altro
modulo, se così fosse, sarebbe decisiva l’attitudine dei giocatori a svolgere
tempestivamente i movimenti necessari (oltre che le qualità dei giocatori
stessi).
Sempre se così fosse, si
comprenderebbe la difficoltà che incontra Mancini ad attuare i cambiamenti che
rispondono alla sua intenzione di gioco.
I problemi da risolvere, anche
dopo il mercato e in attesa dell’auspicabile crescita atletica e tattica dei
nuovi, sarebbero sostanzialmente simili: mancanza di un regista capace di far
ripartire l’azione con rapidità (problemi di transizione offensiva), mancanza
di giocatori che sappiano tempestivamente raddoppiare in fascia (transizione
difensiva), per poi però riproporsi.
Questi problemi li hanno per
altro tutte le squadre (juve e roma forse
non hanno il problema della transizione offensiva, per la qualità di alcuni
centrocampisti) ed è per questo che di norma tutte le squadre giocano un tempo
meglio dell’altro, perché se per esempio gli uomini di movimento si spremono
molto in un tempo, poi non riescono a ripetersi sullo stesso livello nel
secondo.
Ieri ho visto una partita dei
ragazzini (il derby 2001) illuminante in proposito, dal mio punto di vista.
C’era un’Inter qualitativamente
superiore, in modo indiscutibile, con un trio d’attacco potenzialmente capace
di disintegrare qualunque difesa.
Solo che i due esterni non
tornavano o non tornavano tempestivamente.
Così, in fase di controllo del
pallone da parte del Milan, loro avevano
una supremazia numerica nella parte centrale del campo e hanno fatto più
possesso palla.
Noi però in quel caso eravamo troppo superiori individualmente, riuscivamo
comunque a chiudere loro ogni sbocco e quando prendevamo palla avevamo tre
attaccanti che li lasciavano sempre sul posto, in velocità.
Ecco, questo è proprio ciò che
non è riuscito a Poldi e a Hernanes,
ma che probabilmente non è nelle loro corde.
Perché se i tuoi esterni sono irresistibili nell’uno contro
uno, l’avversario deve tenere indietro qualche altro giocatore e di conseguenza
il rientro dei tuoi esterni può anche essere meno profondo e continuo.
Insomma come sempre, a mio parere
è un problema di equilibri e gli equilibri li garantiscono le capacità dei
giocatori e la loro attitudine a valorizzare un modulo, non il modulo stesso,
in una percezione aprioristica.
Non a caso Mancini per realizzare
il suo modulo ha chiesto in primo luogo due esterni, accettando pure un cambio
imposto dal caso, tecnicamente discutibile anche se tatticamente comprensibile:
in rosa due esterni e fuori Osvaldo.
E ora il Mancio cerca un mediano
capace di far ripartire il gioco: il Guaro
sta lavorando bene, ma non è un regista, non ha i tempi e l’attitudine a
giocare di prima intenzione, anche se qualche volta, quando ci prova riesce
bene (vedi assist a Icardi contro juve e Genoa).
In quel ruolo, col tempo, forse
giocherà Kovacic, ma per ora il croato è un giocatore offensivo che parte da
lontano e spesso porta palla, prima di prodursi nell’imbucata, che pure è nelle
sue corde.
La scommessa fondamentale è però quella
sugli esterni: Poldi deve dimostrare
di essere tale (quando si tratta di attaccare non c’è problema, il tedesco lo
sa fare, da qualunque zona del campo parta, ma se non viene innescato rischia
di essere marginale).
Da verificare anche l’attitudine di
Shaqiri a svolgere il doppio lavoro o almeno ad essere talmente insidioso da
costringere gli avversari a starsene dietro.
L’ideale al momento sarebbe una
linea a tre composta da Shaqiri Kovacic
e Podolski, ma è evidente che senza un grande sacrificio dei tre (e senza una
capacità atletica di reggerlo), il rischio di esporsi troppo alle ripartenze
avversarie esiste.
Ecco perché, a mio parere, la
buona tenuta difensiva mostrata contro una squadra che ci ha soverchiato
atleticamente (o anche tatticamente, per andare incontro all’opinione di altri)
la considero un primo timido ma confortante passo avanti.
Per la fase offensiva siamo ben
messi, se arriva un regista: con Hernanes, Guarin, Kovacic, Podolski, Palacio,
Shaqiri e Icardi, non è che molti ci saranno superiori, anzi.
Il problema sta nel fatto che la
fase difensiva non potrà essere affidata a sei uomini (4+2) ma almeno a otto.
C’è da completare il mercato e
tanto lavoro da svolgere.
La fiducia nasce anche dal fatto
che questo lavoro è affidato a un tecnico di cui tutti apprezziamo le
grandissime capacità.
LE PRESTAZIONI INDIVIDUALI
Handanovic: sempre sicuro. Para il parabile, cioè, nell’occasione, tutto. 6.5
Campagnaro: come difensore “stanziale” di destra al momento è il più forte che abbiamo
in rosa. Spingere bene sulla fascia, invece, sarebbe un altro discorso. 6
Vidic: a me è
sembrato in progresso, ma ancora non quel dominatore che si legge in molte
cronache e pagelle. 6+
Ranocchia: parte
benissimo, prima di farsi male. Una sola incertezza, su Verdi, ma il cambio di
passo lo penalizza. 6.5
D’Ambrosio: vale il discorso fatto per Campagnaro. Non è un fenomeno, ma si applica
come può in fase di contrasto. 6
Medel: in una
giornata di super lavoro, si sbatte come al solito e limita i danni. Poco presente
in fase di rilancio. 6.5
Guarín: ordinato come
non sospettavamo, compie qualche buon intervento in fase di interdizione e
aiuto ai compagni. Una sola leggerezza che poteva costare cara. Anche lui deve
preoccuparsi più di contenere che di spingere. 6
Hernanes: non è un
esterno e lo dimostra per l’ennesima volta. Quando la squadra attacca, il suo
contributo lo dà comunque; ma se c’è da difendere, il brasiliano non ha la
corsa necessaria per compiere dei rientri tempestivi sugli avversari. Suo, in
ogni caso, l’unico assist potenziale, che gli vale mezzo punto in più. 5.5
Palacio: contro il
Genoa era sembrato in grande ripresa atletica. Ieri praticamente non l’ha vista
mai. Colpa sua o merito della corsa e della forza degli avversari? Sbaglia
malamente l’unica palla gol. 5
Podolski: un altro che
ha fatto meno bene rispetto alla partita precedente. Anche lui ha bisogno di
venir sollecitato e di esprimersi dalla metà campo in su. Deve crescere
(molto). 5
Icardi: che lui non si
procuri da solo le occasioni, si sapeva. Che una squadra come l’Inter non
riuscisse a dargli un pallone
sfruttabile in tutta la partita non si poteva prevedere. Prestazione nulla ma
non solo per colpa sua. 5.5
Andreolli: ormai il suo
rendimento si è standardizzato: non è un fenomeno, non fa quasi mai errori
decisivi. 6
Kovacic: qualche buona
iniziativa. Nulla di straordinario, ma in solo 30’ e con la squadra che subiva
così tanto era difficile fare di più. Conferma che l’Inter al momento non può
prescindere da lui. 6+
Shaqiri: pochi minuti
per evidenziare una condizione ancora approssimativa. SV
Mancini: sinceramente,
l’unico dubbio riguarda la sostituzione di Icardi, che era quasi nullo, ma
teneva comunque impegnati i difensori avversari. Da fuori e da dilettanti
sembrava più logica la sostituzione di Palacio o Hernanes. 6.5
Luciano Da Vite
Nella foto, lo sguardo incredulo e il sorriso amaro di Rodrigo Palacio dopo
avere fallito clamorosamente in tuffo di testa l'unica palla gol della partita
dell'Inter a Empoli.
Anche noi tifosi stentiamo a crederci, Rodrigo...
Nell'occasione, l'assist di Hernanes per il Trenza era stato meraviglioso:
unico suo gesto tecnico di rilievo in un'altra partita anonima,
l'ennesima.
Questo Hernanes ormai è un problema.
Non è il solo per Roberto Mancini, però è tra i più enigmatici, dato il
costo e il valore del giocatore. Entrambi indiscutibili, si pensava a gennaio
scorso. Adesso, uno dei due elementi appare meno certo.
Forse, avvicinare il brasiliano alla porta, attraverso un modulo diverso
(trequartista nel vecchio rombo di nerazzurra manciniana memoria?) potrebbe
aiutare lui e l'Inter, almeno in campionato e in questa fase di ricerca di
identità (e punti).
Forse.
Guido Montana
21 commenti:
Bella e lucida analisi come di consueto.
Quando si affronta una squadra come l'Empoli una soluzione e'tenere la difesa alta e mandare gli avversari in fuorigioco ma e'evidente che con Rano-Vidic coppia centrale lenta questa soluzione fosse troppo rischiosa. Per questo il baricentro della squadra era cosi basso.
Oggi ho letto da qualche parte di un interessamento per Varane. Credo sia una bufala, purtroppo...credo pero' che a giugno un difensore centrale veloce lo devono assolutamente prendere. Peccato aver perso Nastasic.
Su Hernanes mi rimane il dubbio del perche' il Mancio non lo provi alla Pirlo. Piuttosto che arretrare Kova io proverei con il profeta.
Mi aspetto anche il ritorno al 4-3-3 in alcune partite per dare un po'piu'di sostanza al centrocampo.
L'Empoli corre sempre. Sabato sembravano "mostri" nel confronto, perché noi correvamo meno, in City-Arsenal correvano quanto (o più) l'Empoli, ma correndo entrambe le squadre, pareva normale. Contro di noi l'Empoli l'ha messa SOLO sulla corsa, infatti relativamente a quanto hanno "giocato" hanno costruito poco o niente, meno di quanto facciano di solito. Per correre molto hanno rinunciato ai migliori giocatori dal punto di vista tecnico, Tavano e Maccarone, per 2 che valgono la metà ma corrono il doppio, eppure li hanno dovuti sostituire entrambi perché sfiniti. Tutti e 3 i giocatori più offensivi, il tyerzo era Verdi, sono stati sostituiti, si erano sfiancati per non farci giocare. Noi corriamo meno per tanti motivi, non siamo ancora al meglio, ma sopratutto abbiamo, tra nuovi arrivi e giocatori che giocano con problemi fisici (quindi allenandosi non al massimo) come Palacio ed Hernanes, una certa disomogeneità, che ci impedisce di "correre tutti armonicamente". Aggiungiamo che Guarin, uno dei più "fisici", sta "studiando" il ruolo, e quindi può avere il freno tirato, appena si deconcentra sono guai, insomma dovremmo solo migliorare.
Non mi sono meravigliato dell'Empoli, noi avremmo dovuto sfruttare meglio le possibilità, invece gli errori di passaggio, per esempio, anche a palla scoperta ci hanno impedito di fare meglio.
Davvero inqualificabile il comportamento di Padovan, che continua la sua guerra personale contro Mancini. Oggi scrive: "il putto da giardino è un raccomandato e un sopravvalutato. Lo dimostra la sua storia di unico tesserato per due squadre nella stessa stagione e di unico vincitore di uno scudetto a tavolino, evento mai verificatosi nella storia del calcio italiano".
Padovan dimentica di dire che l'evento è unico perché non era mai accaduto che una società, quella che lo ha foraggiato per scrivere queste sciocchezze, alterasse sistematicamente moltissimi risultati di diversi campionati. Forse anche questa è una colpa del Mancio...
Ma forse la verità è più semplice: Padovan, costretto a cercare fortuna in Albania, viene ormai ignorato da tutti gli italiani per la sua faziosità e la sua incompetenza. Lui può avere ancora un ruolo solo se sparla di un grande, perché così fa scalpore.
PS Gimon, se sono stato troppo duro cancellami pure
..... che quelli dell'Empoli corressero tanto è un fatto non contestabile, evidenziato - credo - anche dalle ridotte dimensioni del campo di gioco., che mi è parso più stretto e forse anche più corto di San Siro, per esempio...... poi magari l'impressione è dovuta al posizionamento particolare delle telecamere.... che ne dite?
@Luciano io penso che ai cani ed ai porci non bisogna dare visibilità. Robaccia come Padovan e Striscia la Notizia non deve avere spazio alcuno su blog e social a carattere nerazzurro. Così si spegneranno da soli ed in poco tempo.
Tornando alla partita per me il risultato non è così negativo come sembra, è chiaro che sulle ali dell'entusiasmo uno si disegna chissà quai risultati ma in realtà parliamo di una squadra mediocre che si sta pian piano ridisegnando. L'Empoli in casa è solido e ragionando con calma si può constatare che tutta quella corsa è stata pagata in termini di concretezza e lucidità negli ultimi 16 metri. Potevamo, secondo me, essere meno presuntuosi e giocare con più intelligenza il secondo tempo. Così non è stato e pazienza.
Dobbiamo vincere in casa sopratutto, la vera differenza in questo momento la sta facendo una gara che avevamo meritato di vincere e che poi incredibilmente abbiamo perso, quella in casa con l'Udinese.
Eheh Luciano,uno può anche essere duro,ma se espone verità o fatti incontrovertibili......
Ivan: d'accordo con te: il risultato è stato la cosa meno negativa della prova di Empoli e anzi, come ho cercato di dire nel post il fatto che pur surclassati abbiamo retto dietro è incoraggiante
Concordo con Ivan riguardo certo "giornalismo", citando il detto Sufi “ I cani abbaiano, ma la carovana va avanti”.
Ad oggi non è ancora nota la prossima squadra di Bardi.
Io lo farei rientrare all'Inter, magari per fargli giocare la coppa Italia e per capire se davvero può essere il portiere del futuro.
Ovviamente sarebbe meglio che giocasse con continuità, ma fra 15 partite da titolare in serie B (con tutto il rispetto) e il rientro alla base io preferirei la seconda.
Non so voi come la pensate.
Vista la sintesi del derby 2001: come accennava Luciano tantissime occasione per noi e, mi sembra (immagini pessime), un rigore clamoroso negato a noi.
Da quello che ho visto il solito Mangiarotti nel vivo del gioco e con un paio di imbucate notevoli ed un paio di giocate di Opoku di grande qualità
Volevo vedere quslke parata di Radaelli ma nulla solo due rinvii cn i piedi nel promo tempo, sec tempo neanche la maglia gialla ho visto, Milan nettamente inferiore, prox anno i 2001 dono mettamente canditati allo scudetto, poi cn Rada in porta è dura fare gol per l avversario 😀😚😍
Qualcuno conosce questo Pessina (97 del Monza) che abbiamo ingaggiato?
D'accordo con Amstaf....
TINHO che Rada ad oggi seconda giornata del girone di ritorno abbia subito un solo goal peraltro ininfluente, è un dato di fatto ma altrettanto vero è che il gruppo 2001 è in forte crescita. Difesa ed attacco sono già a parer mio ben consolidati è a centrocampo che peccano di qualità e quantità . Comunque da quanto si dice e si vede nei tornei sono già sicuri almeno 5/6 innesti x l'anno prossimo, tre sono centrocampisti .
Intanto anche Okaka fa le bizze con allenatore e dirigenti.
Inizia a diventare un modus operandi diffuso.
Rompere in modo violento con l'ambiente per poter accelerare la cessione. Il primo che io ricordi è stato Ibrahimovic (grazie alla coppia raiola-moggi).
Vedremo dove andrà Okaka, io un sospetto lo ho.
Io, ahimé, piú di un sospetto...
Faccio giocare tutte le partite a Pazzini piuttosto...
Tra l'altro il centrocampista Duse è stato messo dal sito calcionazionale.it nella Top 11 del torneo HH (insieme a Mangiarotti e Guedegbe).
Invece guardando gli highlights di Feralpi - Inter '99 penso che c'è molto da lavorare in sede di mercato per avere una squadra minimamente competitiva l'anno prossimo.
Ziemelu: secon do quanto mi è stato detto a suo tempo, da un dirigente di una società rivale, l'Inter avrebbe già preso 7 giocatori per la nuova squadra allievi. Un procuratore vicino all'Inter mi ha poi confermato la notizia.
Intanto oggi nell'allenamento della Primavera ho finalmente visto all'opera Boris Rapajc: troppo poco per giudicarlo, ma mi aspettavo un giocatore un po' più fisicato.
C'era un altro giocatore che né io né Pino conoscevamo.
A margine e lo dico per pura curiosità mi è stato detto da una persona che dovrebbe essere abbastanza addentro nelle cose interiste, che Roberto Samaden sarebbe in forte ascesa nella considerazione societaria. lo dico con beneficio di inventario, anche perché non capisco in termini pratici che cosa potrebbe significare.
Per quel che può contare, Nagatomo eletto miglior terzino sinistro della fase a gironi della Coppa d'Asia.
AL82
inviato il post sulla domenica dei giovani interisti
Online il post di Luciano Da Vite sul weekend delle giovanili e degli altri ragazzi nerazzurri.
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