Finalmente
una prestazione convincente!
Una
gara che certo non indica la definitiva soluzione di tutti i problemi, ma che oltre al beneficio
immediato di tre punti capace di allontanare cattivi pensieri, riportandoci nel gruppone di centro classifica,
lascia intravedere la possibilità di un
futuro più sereno e gratificante.
Un
futuro che è tutto da conquistare, col sacrificio e la determinazione di tutti,
ma che ora appare possibile, non più illusorio.
Non
sarà forse questo l'assetto definitivo, anzi probabilmente, a dispetto di chi
parlava di un Mancio integralista, non ci sarà un assetto definitivo.
È
normale che sia così, perché la squadra che ieri si è ben comportata, ha delle
alternative (individuali e quindi anche di gioco) che non possono essere
considerate solo “riserve”.
Prendiamo
il centrocampo, ieri autentico motore della squadra e mattatore della partita:
ebbene se il trio Guarín-Medel-Brozovic ha fatto benissimo, le alternative si
chiamano solo… Hernanes, Kuzmanovic, Kovacic.
Del
resto, già a Napoli il Mancio aveva cambiato sette giocatori rispetto al
Sassuolo e nel finale di gara aveva persino riesumato la difesa a tre.
Ieri,
sempre nel finale, siamo passati al 4-4-2 con Campagnaro terzino destro, Santon
esterno di centrocampo insieme a Kovacic.
E
in precedenza aveva già sperimentato il 4-3-3, oltre al canonico 4-2-3-1.
Solo
l'inserimento dei nuovi, la crescita complessiva di condizione, la verifica
accurata delle potenzialità di tutti può far propendere per uno o per un altro
modulo da privilegiare, se non da assumere in via definitiva.
Ieri il rombo di
centrocampo ha funzionato benissimo: è un modulo che non amo particolarmente e
ne ho spiegato spesso il motivo, ma ho anche detto che secondo me tutti i
moduli possono dare ottimi risultati se ci sono gli uomini adatti, se i
movimenti di compensazione sono tempestivi e sincronizzati, se gli interpreti
prescelti sono in grande condizione, se tutta la squadra esprime corsa,
intensità e spirito di sacrificio.
Mi
pare che anche le parole pronunciate dal Mancio nel dopo partita confermino
queste mie opinioni sull'importanza relativa del modulo, astrattamente o
aprioristicamente inteso.
In
effetti, a mio parere il miglioramento, enorme rispetto a Empoli (partita però
dalle caratteristiche particolari), ma anche rispetto a Reggio Emilia e alla
partita in casa contro il Torino, si era già visto in Coppa Italia a Napoli,
partita in cui il modulo era in parte diverso come anche qualche
interprete.
Giocare
alla pari con il Napoli nella splendida condizione attuale, in casa sua, in una
gara sentitissima e perdere al 94’ per una disattenzione della difesa, avendo
in campo molti giovanissimi o esordienti nelle nostre fila, per una squadra che
veniva da un pareggio e due sconfitte contro avversarie di caratura non
irresistibile, doveva considerarsi un passo avanti, aldilà della legittima
delusione per l'importante obiettivo sfumato.
Il
mister in contrasto con l'atteggiamento ansioso e in qualche caso disfattista
di noi tifosi appariva tranquillo.
Lui
vedeva quotidianamente i giocatori lavorare bene e crescere; la squadra ai suoi
occhi sembrava sulla buona strada per cogliere finalmente i frutti del lavoro
svolto.
Adesso è necessario un
ulteriore passo avanti: la crescita sul piano del gioco, del modo in cui si
tiene il campo, va confermata ma non basta più.
Deve essere accompagnata
dalla continuità di risultati,
fin dalla prossima partita di Bergamo.
L'undici
gennaio abbiamo battuto il Genoa: abbiamo dovuto poi aspettare un mese, fino
all'otto febbraio, per salutare una nuova vittoria.
Questa
situazione non può più ripetersi.
Il
momento anche psicologicamente favorevole deve venire prolungato.
I Fattori Del Miglioramento
Rispetto
alle precedenti partite gli elementi importanti e positivi sono numerosi.
Anzitutto, si deve
segnalare il fatto che ben tre dei quattro nuovi acquisti hanno offerto
prestazioni di grande sostanza e qualità.
E
si tratta di innesti che hanno toccato sia la linea difensiva (Santon), sia il
centrocampo (Brozovic) sia il reparto offensivo (Shaqiri).
In
pratica ogni reparto è stato modificato e rafforzato.
Per
ora si può dire che sembra aver fallito solo Podolski: ma il tedesco è l'unico
giocatore arrivato in prestito secco e se recupera una condizione più
competitiva potrà comunque essere molto utile nel resto della stagione. Classe ed esperienza non gli mancano di certo.
La seconda novità decisiva
sembra essere stata il passaggio al centrocampo a tre.
Questa
soluzione, almeno ieri ha dato nello stesso tempo maggior solidità alla difesa
e anche maggior supporto all'attacco.
Servono
conferme, naturalmente, perché la scelta ha funzionato con questi uomini,
in questa condizione, che per Guarín è apparsa quasi prodigiosa.
In
ogni caso è troppo presto per considerare gli altri tre centrocampisti semplici
riserve e ogni variazione di uomini potrebbe richiedere equilibri diversi.
Fondamentale anche la nuova
posizione di Shaqiri:
non più confinato sulla destra, dove poteva essere chiuso con relativa
facilità, il piccolo kosovaro ha potuto esprimere centralmente la sua vitalità
esuberante, la sua iniziativa, la sua determinazione, giocando un gran numero
di palloni e svariando liberamente su tutto il fronte offensivo, pronto a dare
aiuto ai compagni e a suggerire sui movimenti delle punte.
L'alternativa
a Shaqiri, in quella posizione, può essere rappresentata da Kovacic, forse più
che da Hernanes, ma Mateo, pur con molte giustificazioni, in quella posizione
di recente non ha fatto bene.
Anche
in quel caso comunque l'eventuale ingresso di Kovacic e lo spostamento di
Shaqiri (anche se avvenisse al posto di Palacio) richiederebbe un nuovo
equilibrio, la ricerca di una diversa suddivisione dei lavori e degli spazi.
Nella foto (Inter.it), Xherdan Shaqiri.
Presto per dirlo, ma quella
del trequartista sembra essere la posizione giusta per lui.
E per
l'Inter.
|
L'altro fattore, come si accennava in precedenza, è il miglioramento della condizione
atletica.
Tutti
i ragazzi hanno corso e lottato con vigore, concentrazione intensità.
Non
tutti sono rapidissimi, certo, non tutti hanno lo spunto vincente.
Ma
non mi era mai capitato da molto tempo di vedere in numerose occasioni, nella
stessa partita, addirittura tre dei nostri avventarsi sul portatore di palla
avversario, con tanta tempestività e tanta “ferocia”.
Abbiamo
avuto delle pause, come è normale, per esempio nella parte iniziale del secondo
tempo, fino al clamoroso episodio che avrebbe potuto costarci il pareggio, con
le difficoltà che sarebbero emerse, anche a livello psicologico.
Ma
tutto questo è normale: contro una squadra comunque di buona qualità non si può
condurre la danza per '95 minuti e si deve anche saper controllare i periodi di
pressione avversaria senza rinunciare a colpire di rimessa anche in quei
momenti.
Piuttosto
è importante notare come a fronte di un paio di pericoli corsi, oltre ai tre gol abbiamo colto due traverse,
fallito 2-3 occasioni almeno (su tutte
la girata di testa di Palacio, libero di colpire a centro area, nel primo
tempo).
Potevamo
pagare, nell'occasione degli isolani citata, ma nell'arco della partita abbiamo
concesso ai rosaneri davvero poco altro: una deviazione di Rigoni a due passi
dalla porta uscita di un soffio e un tiro a giro di Dybala alquanto
pretenzioso.
Entrambe
nel primo tempo
Poco
per una difesa che veniva descritta come disastrosa, composta da uomini
inguardabili e disorganizzata. E impegnata a affrontare un attacco davvero
intrigante.
Eppure
questa difesa se non si considera la
partita col Sassuolo dove abbiamo subito un'imbarcata generale, ha subito solo
4 reti in sei partite, contro avversarie..discrete (1 gol dalla Juve, 1 dal
Genoa, nessuno a Empoli, 1 dal Torino, 1
a Napoli e nessuno dal Palermo).
Se
proiettiamo le cifre sull'arco dell'intero campionato, solo la juve ha una
media gol subiti inferiore.
Ma,
tanto per fare un esempio, la “gomitata” di Juan Jesus costa 4 giornate di
squalifica; la gomitata (senza virgolette) di Chiellini non genera squalifica
perché... involontaria oppure sempre rifilata in azione di gioco.
Per
definizione.
Questo
è solo un esempio, ma non è poco: ad altri è consentito difendersi con la
cattiveria (... agonistica, per carità) che a noi è preclusa.
Naturalmente non si può negare
che la difesa abbia necessità, nel mercato estivo, di robusti innesti che la
rafforzino, ma le cifre sembrano alimentare la speranza che almeno sul piano
dell'organizzazione la squadra stia
progredendo anche in quella fase di gioco.
E
in fondo la difesa, con il passaggio dalla tre alla quattro era il reparto che
richiedeva maggior lavoro e più tempo.
Poi
certo, ci sono anche le incognite che solo il tempo scioglierà.
Fuori
per un po' Naga, Dodò è l'uomo giusto per dare sicurezza in quella posizione?
(A me non dispiacerebbe provare
Campagnaro a destra e Davide a sinistra. Avremmo più peso e forza fisica
ma certo minor spinta. Per questo credo che il Mancio difficilmente vi
ricorrerà).
Guarín
non potrà certamente esprimersi sempre sui livelli di domenica.
Sarebbe
sufficiente una continuità di prestazioni al 70% di quella offerta ieri.
Brozovic
dovrà confermarsi. Tutti speriamo che possa addirittura crescere, ma un paio di
partite non bastano per esaltarsi oltre misura.
Se
Palacio, comunque leggermente migliorato, a mio parere, non si riprenderà e Poldi non riuscirà ad affermarsi, saremo
poi totalmente dipendenti dalla vena realizzativa di Icardi.
Il
giocatore è una sicurezza, sotto questo profilo, ma è chiaro che con un altro
ottimo realizzatore in grado di integrarsi con lui o sostituirlo, saremmo più
tranquilli.
Le
risposte arriveranno solo dal futuro, anche immediato, non c'è dubbio.
Ma
non c'è dubbio neppure sul fatto che oggi, rispetto a qualche giorno fa, le
aspettiamo con maggior fiducia e serenità.
Le Prestazioni Individuali
Handanovic: praticamente inoperoso, contro il forte
attacco palermitano. Questo dovrebbe far riflettere, anche se in un'occasioni è
salvato dalla sorte. SV
Santon: blocca il suo avversario diretto in modo
implacabile e con sicurezza. Questo è già molto, magari in futuro riprenderà
anche quella sfrontatezza offensiva che gli conoscevamo. 6+
Ranocchia: non è facile assolutamente giocare
sentendosi ne mirino dei propri... sostenitori. Lui ci riesce, dimostrando di
essere un uomo vero. Non concede nulla ad avversari davvero quotati e
pericolosi. In occasione del palo, si trova in controtempo e si preoccupa di
evitare la beffa dell'autogol. Se la cava con fortuna. Dare e avere si
pareggiano quando manda di prepotenza la palla a sbattere sulla traversa avversaria.
6.5 di incoraggiamento
Juan Jesus: sempre attento e concentrato (ho annotato
mentalmente il suo primo errore
importante, un passaggio corto, verso la fine del match). Ha contro
l'avversario più pericoloso, Dybala, che gioca tra lui e Nagatomo per sfruttare
la scarsa copertura del giapponese, ma gli concede davvero poco. 6.5
Nagatomo: si ferma presto, per un infortunio
muscolare, in precedenza non mi aveva molto convinto, ma mi aveva comunque
trasmesso un pizzico di sicurezza più di Dodò. 6-
Brozovic: mezzala completa, capace di svolgere al
meglio entrambe le fasi. Forte nel contrasto, sicuro nella gestione della palla
e nel dribbling, sempre in movimento e sempre al posto giusto, pur senza essere
rapido. Davvero un giocatore interessante, che ora deve confermarsi a questi
livelli. 7.5
Medel: resto della mia idea. È un giocatore
normale, un buon incontrista, uno che ringhia sulle caviglie di chi passa dalle
sue parti. Se fosse più efficace in fase d'appoggio sarebbe un campione, Invece
è solo un giocatore che sa rendersi molto utile per equilibrare la
squadra. Un trascinatore. E non è poco. 6.5
Guarín: si esprime secondo sue caratteristiche
istintive, come sempre, evitando l'appoggio facile e cercando la giocata. Solo
che questa volta gliene riescono tante e tra le altre un gol e due assist.
Ottimo anche in fase difensiva con meno distrazioni del solito. Una potenza. 7.5
Shaqiri: libero di muoversi secondo l'ispirazione,
gioca un'infinità di palloni e molti con ottima qualità. Muovendosi dietro due
punte deve rendersi utile anche nel contrasto e nel ripiegamento e lo fa
benissimo. È un pericolo costante per la difesa avversaria. 7
Palacio: corre tanto, si propone continuamente
per l'appoggio dei compagni, ma aiuta anche in fase difensiva. Gli manca lo
spunto vincente che per la combinazione età/infortunio, temo non ritroverà più.
6
Icardi: nella prima parte sembra quasi
estraniarsi dal gioco, poi quando viene chiamato in causa e sollecitato con
appoggi giusti, rivela le sue doti di fromboliere assolutamente irrinunciabile
per questa squadra. Due gol e un palo, su quattro o cinque palle ricevute in
area la dicono lunga. Non può essere ceduto. 7.5
Dodò (dal 36'): sempre incerto dietro e non molto
produttivo in fase offensiva. Deve crescere e l'assenza prevedibile di Naga è proccupante. 6-
Campagnaro (dall'82'): SV
Kovacic (dall'86'): entra al posto di Shaqiri. Se vuole
diventare una mezzala deve studiare attentamente i movimenti, i tempi e le giocate di Brozovic. Se vuole diventare
un trequartista, invece, deve imparare a liberarsi prima della palla e ad avere
più continuità. SV
Mancini: aveva ragione lui. Nonostante i
risultati negativi vedeva la suadra lievitare e con qualche ultimo
aggiustamento è riuscito a farla decollare. Il problema era la mancanza di
equilibrio e la condizione atletica deficitaria.
Il
lavoro e qualche innesto giusto hanno risolto i problemi, in attesa però di
conferme plurime. 7
Luciano Da Vite
Nella foto (Inter.it), Fredy
Guarín.
Il Guaro ha ripetuto la
prestazione mostruosa che aveva già regalato (bontà sua…) contro il Genoa in
casa, sia pure con altre mansioni tattiche. Anche allora fu vittoria. In mezzo
il nulla in termini di risultati e vittorie in campionato. Un giocatore così sarebbe
ed è fondamentale per l’Inter del Mancio. Incrociamo le dita, tutti quanti.
#GuaroReloaded
Guido Montana
207 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 207 di 207 Nuovi› Più recenti»Bella vittoria in trasferta su un campo da sempre ostico. Guarin lo conosciamo nei suo alti e nei suoi bassi, forse non conviene illuderci più del dovuto sulla sua costanza di rendimento. Certo metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio lo aiuta, speriamo.
Su Santon credo che ormai sia superata la questione riscatto: questo Santon non solo resta all'Inter, ma finisce in nazionale. Mi piace (mi sta piacendo, poi vedremo) perchè gioca pulito, mostra solidità. Quello che ho sempre detestato di Nagatomo prima e Dodo poi è la continua ricerca di strafare, di cercare colpi che non hanno senso, di giocare solo di pancia come al campetto e non di testa come dovrebbe fare un professionista.
Non ho insultato Ranocchia,e mai lo farò. Ne' mai insulterò nessun calciatore nerazzurro. Dire che sono tre anni che fa... diversamente bene,e' la verità,non uno spregio.
E comunque,in Nazionale convocano anche Chiellini,per dire.
Ma infatti Olag, io ho parlato di insulti letti su twitter, non mi riferivo certo a te che conosco benissimo e di cui ho una stima enorme.
Sul rendimento di ranocchia invece ci possono essere valutazioni diverse. perché è vero che in nazionale convocano pure Chiellini, ma appunto Chiellini gioca nella juve, Ranocchia nell'Inter ed essere convocato 8a volte) in nazionale è un merito ancora più grande
Per me Ranocchia e JJ hanno bisogno di un grande cnetrale vicino che li guidi, come coppia o a fianco di un altro difensore con poca personalità fanno molta fatica e obiettivamente non credo siano abbastanza per ambire a qualcosa di meglio del quinto posto dell'anno scorso.
Tornando a Icardi, per me rinnova il contratto e resta il nostro attaccante anche per i prossimi anni. Non dovesse succedere deve assere venduto ad una cifra alta. Molti dubbi se al suo posto arrivasse Dzeko, che viaggia verso i 30anni e guadagna moltissimo. Jovetic penso sia un discorso diverso, al City ha fallito. Potrebbe essere un'occasione di mercato per completare l'attacco e avere un nuovo titolare al posto di Palacio.
Spedito il post sulla partita con l'Atalanta.
Marotta: "Lotito è pericoloso". Certamente, ma voi lo siete molto di più
Ciao a tutti!
Online il post di Luciano su Atalanta-Inter.
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