Ho pensato che valga la pena “spendere” un post per qualche
riflessione in generale sul torneo Scirea (forse il più importante, a livello
di una categoria strategica come quella dei giovanissimi nazionali, nel nostro
Paese) e naturalmente in particolare sulla nostra squadra.
Avrei potuto aspettare la conclusione del torneo, ma direi che
a mio parere le indicazioni fondamentali sono state tracciate.
Mi sbilancio con un pronostico, per quello che conta:
l'Atalanta è più forte complessivamente del Barcellona: dovrà curarsi del loro
centravanti: se riuscirà a bloccarlo vincerà, in virtù di un impianto di gioco
non inferiore, unito però a una maggior concretezza.
Il Milan potrebbe vincere contro di noi per il terzo posto,
perché psicologicamente arrivare a disputare una finale per loro è stato un
successo imprevisto (poi vedremo il perché) e per noi una delusione che
potrebbe lasciare il segno, anche se il derby dovrebbe farci trovare nuove
motivazioni.
Vediamo come sono andate queste quattro partite, tutte molto
interessanti, alcune anche piacevoli.
La prima è stata
Atalanta-Milan 3-0.
Il risultato non deve trarre in inganno: è vero che la
differenza finale avrebbe potuto essere anche più netta, ma è anche vero che per
un tempo (fino al gol del vantaggio bergamasco) abbiamo assistito a una bella
partita, equilibrata e ben giocata da entrambe le squadre.
Poi il Milan si è scoperto, mettendo in evidenza, come avevo
già visto nei gironi di qualificazione, la fragilità della difesa (nelle sue
tre partite alle quali ho assistito ha subito 8 gol).
Il discorso sulle singole squadre non può essere una sentenza
per molti motivi: sopratutto preparazione magari non omogenea, assenze che più
o meno tutte hanno dovuto lamentare, stato di avanzamento nell'assemblaggio di gruppi a volte molto innovati.
Però a grandi linee si può dire che il Milan dovrà lavorare
soprattutto sulla fase difensiva per un ulteriore progresso.
L'Atalanta nell'unica partita di semifinale che ho visto (in
precedenza aveva battuto nettamente la Cremonese, realtà davvero interessante,
che con Como e Renate testimonia la bontà organizzativa di nostre squadre non
di primo livello) si è dimostrata fortissima, come complesso, come
organizzazione di gioco e come individualità.
Giocatori come il numero otto (l'atleta di colore strappato al
Parma – e a noi – è davvero fantastico: è una punta, decisiva, ma fa il lavoro
di quantità di un centrocampista), come l'altro elemento di colore, il
difensore centrale, ex Vicenza, che mi ha davvero insolitamente sbalordito, ma
anche due giocatori già in organico, come Finardi, splendido regista basso e
Cortinovis, trequartista dal passo rapido, dal dribbling ubriacante e dalle
invenzioni incontenibili, anche se un po' fragile fisicamente), questi
giocatori, dicevo possono legittimamente concorrere al simbolico riconoscimento
di miglior giocatore del torneo.
Mi è stato detto che l'Atalanta ha speso moltissimo per i due
nuovi che ho citato, perché su entrambi c'era una concorrenza di primo livello.
Bene, i bergamaschi forse per la prima volta da anni sono
rimasti fuori da tutte le finali delle categorie nazionali.
Hanno capito che per risalire bisognava investire pesantemente
e lo hanno fatto dal basso, cioè dalla categoria giovanissimi.
E lo hanno fatto bene.
Il Milan in questa partita mi ha fatto una buona impressione.
Come ho detto, per un tempo ha giocato alla pari con gli
orobici. Poi, dovendosi aprire per cercare la rimonta, ha rivelato la debolezza
della difesa attuale.
I rossoneri mi sono parsi forti in avanti, molto fisicati in
mezzo al campo, con un esterno basso che è velocissimo spinge e mette dei buoni
palloni.
Mi sono concentrato soprattutto sul nostro grande rimpianto,
cioè Iglio.
Il giocatore ha tecnica, visione di gioco, potenza e, al momento, un'accelerazione insostenibile
per chiunque, in categoria.
E' un giocatore universale, nel senso che potrebbe far bene da esterno, da centrale difensivo,
da play basso, da mediano, giocando dietro le punte.
Forse in futuro farà l'esterno basso, ma non è detto: ha
qualità per affermarsi anche altrove
In questa prima partita ha confermato le sue doti ma non ha
inciso particolarmente.
Come nel precedente suo match cui avevo assistito, ha giocato
di posizione e trovandosi qualche volta in ritardo nei recuperi difensivi.
Pochi, anche se significativi, gli sganciamenti.
Si è comunque subito imposto come il leader della squadra.
Prima della partita Milan Cremonese ho avuto modo di parlare
con Calcaterra, artefice del suo trasferimento ai rossoneri.
Alla mia scherzosa accusa di “tradimento” ha risposto che
l'Inter ha avuto la possibilità di assicurarselo prima dei rossoneri.
Anche la juve era in lizza, ma lui l'ha offerto prima
all'Inter. In cambio il Calca, dal punto di vista personale, chiedeva appoggio societario per trovare una
nuova società dove lavorare, dopo il fallimento della sua ex squadra.
Dall'Inter, a suo dire, ha ricevuto promesse poi non
mantenute.
Il Calca, presente il papà di Iglio, ha sostenuto che la
scelta non è stata determinata da un esborso clamorosamente più alto verso la
famiglia.
A me risulterebbe il contrario, ma chiaro che quando si parla
ognuno dice le cose secondo il proprio tornaconto.
Una cosa è certa: anche a livello di giovani importanti, le
cifre ufficiali di un trasferimento dicono poco o nulla, perché entrano in
gioco molti altri fattori.
Un'altra cosa è certa: avessimo preso noi Iglio o il numero
otto dell'Atalanta ex Parma, oggi saremmo noi in finale e comunque avremmo la
squadra più forte.
La seconda partita è stata
Inter-Roma 2-0
Il match si presentava difficile, perché L'Inter arrivava da
una qualificazione stentatissima contro due squadre di buona organizzazione ma
tecnicamente inferiori: basti pensare che solo una paratissima del nostro
portiere allo scadere della partita con il Renate ci ha evitato l'eliminazione.
Inter con molte assenze (Opoku, Vergani su tutti, due assenze da... 70 gol, più o meno quelli realizzati
dal tandem nel campionato scorso).
Ma mancava pure il talentuoso Mangiarotti e Colombini, altro
uomo fondamentale, era al rientro dopo un periodo di stop nel quale non aveva
potuto allenarsi.
Anche la Roma faceva registrare un paio di assenze importanti
(soprattutto Barbarossa) e teneva in panchina il talentuosissimo Cangiano, che
entrato nel finale ci ha procurato parecchi fastidi.
Credo di poter dire con serenità che per tre quarti di partita
la nostra superiorità è stata abbastanza netta, solo nel finale, un certo calo
dovuto a stanchezza, a atteggiamento psicologico conservativo e all'ingresso di
Cangiano, ha permesso ai romanisti di crearci qualche pericolo.
In ogni caso l'Inter si è schierata a mio parere in modo più
equilibrato ed efficace, rispetto al girone iniziale, quando aveva attuato un
velleitario 4231 poco efficace, anche se comprensibile, visto che
prevedibilmente dovevamo attaccare squadre chiuse, delle quali però abbiamo
finito per soffrire le ripartenze.
Questo il nostro undici iniziale:
Pozzer
Guedegbe Kajganic Ntube Colombini
Brigati Duse Pojani
Burgio Sakho Ansani
(spero di ricordare bene, perché non davano le distinte).
Buona prestazione di squadra, dicevo, con una difesa solida,
un centrocampo un po' più fitto e davanti soprattutto la pericolosità di Buba,
autentico uomo match, con le due marcature al suo attivo e con la sua vena
davvero ispirata.
Soprattutto, dopo le due prime prestazioni, mi tranquillizzavo
abbastanza.
Non siamo forti come lo scorso anno, ma ce la possiamo giocare
con tutti, come sosteneva il mister prima dell'inizio del torneo.
Roma buona squadra, indubbiamente, ma un po' meno concreta e
positiva rispetto a noi.
Si va così a giocare la seconda giornata dei due triangolari
che qualificheranno le finaliste con questa situazione:
Atalanta qualificata. Milan e Cremonese si giocano
l'ammissione alla finalina per il terzo posto, con i grigio rossi ai quali
basta il pari, in virtù della miglior differenza reti
Nell'altro triangolare Inter e Barcellona si giocano primato e
qualificazione. La perdente andrà alla finalina.
All'Inter basta il pari, per la miglior differenza reti.
Ma non è serata per le squadre alle quali basta il pari...
Milan-Cremonese 3-2
Rocambolesca partita nella quale il Milan va sotto di due gol,
raggiunge il pareggio (che non gli basterebbe) in virtù di un golletto su
mischia e di ben due calci di rigore (il primo, discutibile, parato, il secondo cortesemente regalato
dall'arbitro).
La partita si avvia alla fine sul risultato che
qualificherebbe la Cremonese, ma inopinatamente l'arbitro concede ben 4 minuti
di recupero del tutto immotivati.
Noi siamo abituati a queste cose, anche a livello giovanile.
Ricordiamo tutti i 7 minuti concessi in un derby allievi, quando al Milan
serviva recuperare un gol...
Proprio all'ultimo secondo il portiere grigio rosso controlla
di piede un disimpegno, sbaglia il controllo e serve il numero sette del Milan
che non può esimersi dall'infilare.
L'arbitro, soddisfatto, fischia il gol e la fine.
Aldilà delle polemiche (giuste) e delle battute, il Milan ha
meritato di passare il turno, perché più forte, più quadrato più potente,
soprattutto alla lunga, di una Cremonese brillantissima, che gioca bene, che ha
giocatori leggeri, agili, rapidi che si cercano con efficacia, ma che saranno
destinati nel tempo a venir ridimensionati, temo.
E' stata la grande partita di Iglio che con questa prestazione si conferma uomo guida
e leader del Milan.
Agevolato anche dalla insufficiente stazza fisica degli
avversari, il ragazzo è stato l'uomo ovunque del centrocampo e ha dato il là
alla riscossa rossonera, realizzando il rigore del pareggio, dopo che sul 2-0 i
grigio rossi avevano fallito un paio di facili occasioni per triplicare.
Ma soprattutto si è messo in luce per le sue giocate in
velocità e per le aperture di campo di 40 metri.
Questo si conferma ancora il problema del Milan attuale: la
difficoltà nella copertura difensiva: su tre partite dei rossoneri che ho
visto, hanno subito ben 8 gol (contro, se non sbaglio, gli zero gol subiti
dall'Atalanta in tutto il torneo).
Ripeto ancora che la Cremonese ha presentato una buonissima
squadra (pur avendo ceduto in estate i due migliori, proprio al Milan e alla
juve).
In questo senso il torneo ha mostrato la vitalità del nostro
settore giovanile.
Si arriva così all'atteso
Inter-Barcellona (2-1)
Pienamente recuperato Colombini, rimessi in campo con i
cerotti Vergani e Mangiarotti, l'Inter si presenta comunque al match più
difficile con una formazione squilibrata che stupisce se non il pubblico,
almeno...me.
Si torna al 4231, che forse nelle intenzioni del mister è un
442, ma se gli esterni sono Ansani e soprattutto Burgio, è difficile
considerarlo tale.
E' un azzardo, ma probabilmente calcolato.
Formazione:
Pozzer
Guedegbe Kajganic Ntube Colombini
Burgio Duse
Mangiarotti Ansani
Sakho Vergani
Nonostante la prestazione comprensibilmente non brillantissima
dei convalescenti Mangiarotti e Vergani, diciamo subito che la partita è stata
abbastanza equilibrata.
Gli esteti magnificheranno il solito gioco brillante dei
blaugrana, ma la differenza, alla fine, l'ha fatta la vena davvero ispirata di
un solo giocatore: il loro bravissimo e incontenibile centravanti di colore,
che ha inventato un grandissimo gol e ha realizzato il rigore del vantaggio
iniziale.
Sullo zero a zero e poi anche sull'uno a zero, Buba Ansani e
lo stesso Mangiarotti in un'occasione, si sono mangiati chiarissime palle gol
che avrebbero indirizzato diversamente il match.
C'è da dire anche che il rigore era assolutamente inesistente,
anche a detta del pubblico non di parte.
Kajganic riceve un disimpegno di un compagno, cerca di
giocarlo e serve il loro 9, ma ritorna su di lui e libera in calcio d'angolo. Tra lo stupore generale l'arbitro indica il dischetto.
Sul 2-0 giochiamo il tutto per tutto, anche con alcuni cambi:
ma si vede chiaramente quello che si era già intuito dalle partite iniziali:
questa è una squadra destinata a far bene contro le avversarie che giocano la
partita (Roma e Barcellona fino al 2-0), ma a incontrare grandi difficoltà
quando siamo noi a dover attaccare in massa (Lumezzane, Renate, Barcellona dopo
lo 0-2).
Le nostre punte sono brave se vanno in velocità. Meno se
devono attaccare spazi stretti.
Forse le cose cambieranno quando ritroveremo uomini d'area
come il miglior Vergani e Opoku, gente capace di fa valere in mischia la
propria fisicità.
Un errore del loro portiere, che litiga non la palla e la
caccia in fondo alla sua rete su un tiro abbastanza innocuo, riapre per i pochi
minuti finali la partita, ma il pressing offensivo dei nostri non porta a nulla
di concreto e in finale vanno, meritatamente, i blaugrana.
Un breve cenno alle PRESTAZIONI INDIVIDUALI dei nostri,
o almeno di quelli che hanno giocato di più
Pozzer: mi ha dato una sensazione di grande sicurezza. Un
notevole intervento, decisivo, contro il
Renate e poi non ha sbagliato nulla
Guedegbe: terzino destro, ha forse trovato il suo ruolo.
Insuperabile nell'uno contro uno, buono nelle diagonali, straordinariamente
capace di uscire sempre con la palla.
Uno dei migliori e ha dovuto affrontare clienti
pericolosissimi
Kajganic: mi era piaciuto molto fino al match col Barcellona,
nel quale ha sofferto sin dall'inizio la superiorità di un centravanti
imprendibile. Ancora acerbo con i piedi, ha margini di miglioramento. Purtroppo
un suo errore ha propiziato il gol del 2-0. Ma a quel punto era chiaramente in
affanno
Ntube: ottimo acquisto si è subito imposto con sicurezza al
centro della difesa. Preciso in marcatura, buono anche nelle chiusure in aiuto
dei compagni, ottimo sulle palle alte.
Colombini: dopo il ritorno con la Roma, nel quale è stato
comprensibilmente sulle sue, contro il Barça si è rivisto il solito Colo:
veloce, preciso con i piedi. Addirittura più grintoso e efficace del solito in
copertura. Deve rafforzarsi atleticamente (è un longilineo che deve migliorare
il tono muscolare) ma il giocatore c'è e il piede mancino è ottimo.
Duse: altro ottimo arrivo. Giocatore di qualità e quantità,
capace di aperture di campo precise ed efficaci, buono nel contrasto nonostante
la struttura non eccelsa, avrebbe bisogno, per rendere al meglio, di due
compagni di grande corsa e fisicità. Comunque conferma di essere un prospetto
di sicuro valore
Mangiarotti: è il nostro uomo più qualitativo (tra l'altro un
2002 come Guedegbe e Sakho) ma chiaramente non era al meglio della condizione e
il dover coprire una vasta zona di campo, in un centrocampo praticamente a due
non gli ha giovato. Prova sufficiente ma può e deve essere ben più decisivo.
Burgio: è il solito giocatore che alterna ottime iniziative a
momenti di quasi assenza. Trovasse qualità e cattiveria sarebbe molto forte,
perché ha fisico, progressione, tiro e buon controllo di palla. Contro il
Barcellona ha iniziato bene, con insolita grinta, ma poi è calato fino alla
sostituzione.
Ansani: giocatore dotato di grande spunto e progressione,
possiede anche buona tecnica (una sua giocata splendida ha creato una delle
migliori occasioni da gol, contro il Barça).
E' un brevilineo, robusto e già pronto fisicamente.
Deve completare l'inserimento negli schemi della squadra ed
essere più lucido sotto porta.
Sakho: è l'elemento determinante, al momento, di questa
squadra, in attesa della crescita di Vergani e del ritorno di Isma. Può vincere
la partita da solo o quasi, con la sua velocità e la sua tecnica. Ispiratissimo
contro la Roma, dove ha disposto a suo piacimento dei difensori avversari, ha
fatto la differenza...in negativo (si fa per dire) contro il Barcellona.
Nel senso che, paragonato al suo omologo blaugrana, è
risultato altrettanto tecnico, altrettanto veloce, ma meno lucido e preciso al
momento della conclusione. Comunque un giocatore di qualità assoluta.
Degli altri due nuovi, mi è piaciuto Brigati, giocatore di
sostanza e con buona qualità, mentre Rossi è parso ancora spaesato, alla
ricerca di un ruolo e di una collocazione ben definiti.
Infine il mister: personalmente avrei confermato il
centrocampo a tre, con Mangiarotti dietro le punte e Buba Ansani davanti (il
convalescente Vergani poteva entrare per l'ex barese nel secondo tempo). Lui ha
preferito giocarsela così e conoscendo i suoi ragazzi e la loro condizione
verosimilmente avrà fatto la scelta giusta
Per concludere: un'Inter buona, competitiva, ma non
straordinaria.
Una rassegna importante che ha confermato la vitalità del
calcio giovanile italiano.
205 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 205 di 205 Nuovi› Più recenti»Bé, il gol nostro direi che mette fine alla annosa polemica guelfi-ghibellini del blog: azione da gol che parte con un fraseggio prolungato stile barcellona/tiki-taka (con molta meno padronanza e coscienza ok) dalla nostra aerea e poi si trasforma in un contropiede micidiale come piace a Luciano, 2 tocchi e gol... Tutti d'accordo ora? :)
Invece, mi scuseranno tutti e sergio (con il quale ho ormai un conto in sospeso), ma in tutti i suoi post io percepisco tra le righe qualcosa che non va.
Non puoi commentare così un derby vinto, affossando Murillo (22 enne promessa riconosciuta della coppa america!!!) ed esaltando per l'ennesima volta un avversario, tra l'altro pagato il triplo se non di più...
#aridatecelaltroSergioconlamaiuscola
D'accordo con Seu sul secondo punto.
Sul primo no: il gol è stato grande calcio, in contropiede. L'unico modo in cui si potesse segnare. Che prima sia stato preceduto da un disimpegno difficoltoso, conta poco
Caro Seu come ho gia ribadito in passato i dubbi relativi a Murillo sono sostanzialmente dovuti a cali di concentrazione costanti durante l'annata calcistica. In spagna ha fatto altrettanto. La speranza che possa emendare i suoi atavici errori alla juan (con tutto il rispetto per la grande prestazione di juan di ieri)esiste naturalmente perchè è giovane. Perchè ci è riuscito niente di meno che bonucci e devo dire che Murillo ha una personalità forte come quest'ultimo piuttosto che come ranocchia. Però queste disattenzioni sono frequenti da tanto tempo e non ha caso mancio ha confermato questo definendolo vizio di murillo. Detto questo, e ammettendo la responsabilità di Romagnoli sull'infilata del Guaro, continuo a ritenere (opinione personale e legittima) Romagnoli di un'altra categoria rispetto a Murillo. Soprattutto come potenzialità, anche adesso sembrano equivalersi. Mi permetti di avere un'opinione senza essere tacciato come untore? Poi puoi pensarla come vuoi, ma ti chiedo: se adriano su quell'errore (e sulla distrazione successiva) avesse segnato cosa ne pensavi? Detto questo. Grande inter
nel post spedito, mi sono dimenticato di telles, ma nell'insieme penso che anche la sua prova non sia giudicabile
Nuovo post dedicato al derby online
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