Premessa
Uno
degli argomenti di discussione più ricorrenti, fra gli appassionati di calcio,
concerne l'importanza dell'allenatore nei risultati che una squadra ottiene.
Naturalmente
non esiste una risposta unica (che so, il 20%, il 30% ecc) perché le cose
cambiano di situazione in situazione.
Abbiamo
visto allenatori stupire il mondo un anno e poi, alla guida dello stesso team,
crollare rovinosamente un anno dopo.
Abbiamo
visto cambi di allenatore che portano grandi benefici e altri che accrescono le
difficoltà.
Inoltre
la situazione varia anche in riferimento alla caratura e alle disponibilità
finanziarie e politiche della società per cui un mister opera.
Se
sei al Barcellona o al Bayern, che hanno alle spalle i sistemi politici più
importanti d'Europa e risorse finanziarie inesauribili, il ruolo di un
allenatore può essere importante solo se riesce a farti perdere.
Più
in piccolo, la stessa cosa vale per la juve in Italia.
Se
alleni il Catania e lo porti davanti all'Inter, anche come allenatore hai
meriti enormi.
Poi
magari lo stesso allenatore l'anno dopo ti porta in B, con uno o due giocatori
cambiati e allora il dubbio ritorna legittimo
La
difficoltà di una valutazione condivisa nasce proprio dalla quantità di
elementi che concorrono al successo o all'insuccesso, ai quali ogni
“esaminatore” attribuisce un peso soggettivo.
Questo
perché comunque l'allestimento di un gruppo squadra è un'operazione collettiva
(quante volte abbiamo sentito attribuire a un allenatore “antipatico” le colpe
di tutti gli acquisti sbagliati e a un allenatore “simpatico”, tutti i meriti
per gli acquisti indovinati...), la guida della squadra stessa è un processo
che coinvolge un team (quanto avrebbe vinto la juve di lippi senza Moggi-Ventrone-Agricola?)
e per ultimo in campo ci vanno pur sempre i giocatori.
Infine
alcune che a me sembrano anime belle non considerano gli elementi politici e i
poteri condizionanti a livello federale.
I
risultati sportivi sono dunque una somma di fattori complessissimi che
coinvolgono sia l'allestimento che i percorsi agonistici di una squadra.
Quando
leggo che Mou ha vinto più di Maran, perché non ha mai allenato il Chievo, ma
sempre grandi squadre, io rovescio la domanda: come mai Maran non ha mai allenato
grandi squadre e Mou sempre?
Che
poi, se si vuole è la stessa domanda che faccio a me stesso quando da
appassionato critico un allenatore per errori a mio parere evidenti: come mai a
lui affidano squadre di serie A e a me no?
Questo
mi provoca almeno il beneficio del dubbio.
Senza
contare le posizioni molto polemiche sul bel giuoco.
Io
prima di Inter Genoa volevo porre una domanda agli amici del blog, dopo la
sconfitta di Napoli, arrivata giocando bene: col Genoa preferireste vincere
giocando male o perdere giocando bene?
Poi
non l'ho fatto per superstizione: temevo che la realtà potesse essere che si
perdeva giocando male. Invece si è vinto giocando abbastanza bene, certo non
come vorrebbero i fautori del bel giuoco.
L'unico
operato possibile è valutare il lavoro di un allenatore in relazione al valore
della società e della rosa.
Ma
è evidente che anche questi giudizi sono soggettivi.
Per
me Barcellona e Bayern sono potenze politco-economiche e allestiscono (anche su
suggerimento del mister, si, ma con possibilità illimitate) gruppi che non
possono perdere.
Da
qui il mio giudizio negativo su Guardiola, per esempio. Che comunque resta un
giudizio negativo di tipo relativo, cioè parametrato sull'incensamento per me
acritico del pensiero unico verso il bel giuoco.
L'ultimo
allenatore che ha portato la Coppa in Germania è stato il pragmatico Heynkes: poi due sconfitte.
Ciò non significa che Pep sia incapace,
ovviamente, ma che probabilmente non è quel mostro di efficacia che si pensa
comunemente.
Questa
lunga digressione per arrivare alla questione che, come interisti, ci interessa
da vicino.
La
squadra al momento sta disputando
un campionato superiore alle previsioni di molti. Forse di tutti.
Premesso
che non è detto che si continui così (sgraaat!!!) mi sono chiesto quanti e
quali possono essere
I meriti del Mancio
In
questa disamina mi attengo quasi esclusivamente ai meriti relativi alla
conduzione della squadra, non senza aver ricordato che il gruppo veniva da un
ottavo posto e da un campionato deludente, che sono statti sostituiti più di
dieci giocatori della rosa, con possibilità finanziarie limitate.
Poi
che Jovetic l'abbia voluto Mancini o sia stato ciò che ha potuto ottenere
Ausilio, non sapendolo con certezza, lo lascio decidere agli altri.
Il
mio criterio è univoco: tutti i giocatori li prende il direttore sportivo, con
il consenso di allenatore (che indica i ruoli da coprire, la tipologia
tecnico-agonistica dei nuovi e magari qualche preferenza) e il presidente.
Responsabilità
relativamente distinte.
Relativamente
perché un allenatore di prestigio ha il merito di riuscire a imporre
(altrimenti non firma) condizioni migliori rispetto a uno di basso profilo,
desideroso di mettersi in mostra comunque.
Ciò
detto, va riconosciuto comunque il fatto che utilizzare al meglio in breve
tempo una dozzina di giocatori nuovi non è facilissimo e che non tutti i nuovi
arrivi di sicuro erano tra le prime scelte, per cui in qualche modo il mister
ha dovuto arrangiarsi.
Personalmente
avevo valutato la rosa da quinto posto, anche coinvolgendo un giudizio sulla
società (mancanza di peso – eufemismo - nella Federazione, sugli arbitri, nei
media; obblighi del FPF).
Oggi
siamo primi.
Magari
finiremo più indietro, questo non si può sapere, ma l'operato del mister come
quello della squadra non si possono giudicare...nel futuro.
Dunque
secondo me i meriti del Mancio sono
enormi e si concretizzano in quattro punti: realismo, equilibrio, capacità di
lettura delle partite e degli avversari e
infine scelte individuali.
Tralascio
altre questioni, per altro fondamentali, come la preparazione, le motivazioni,
ecc, perché non ho elementi su cui basarmi, se non presuntivi.
La
partita contro il Genoa (e finalmente arriviamo a noi) è chiaramente
esemplificativa in proposito.
Letta
superficialmente, sembrava una formazione squilibrata, con troppi attaccanti
puri, troppi piedi buoni di dubbia propensione al sacrificio, col rischio di
sbattere comunque contro la difesa genoana e di farsi infilare da qualche
contropiede.
Invece,
osservate più da vicino le caratteristiche dei singoli, l'equilibrio tattico
appariva totale e nel contempo le scelte consentivano di giocare in attacco con
più uomini, con maggior dinamismo del solito, senza dare punti di riferimento e
con più possibilità di avere giocatori in grado di saltare l'uomo e aprire la
loro difesa (che, non dimentichiamolo era una difesa a 3+2, con 4 uomini un
metro avanti, anche se pronti a ripartire)
Dal
punto di vista dell'equilibrio avevamo in campo 5 giocatori più forti nel
difendere (D'Ambrosio, Miranda, Murillo, Medel e Melo) e 5 più forti
nell'azione offensiva (Telles, Biabiany Jovetic Ljajić Palacio).
Dei
cinque “attaccanti” Telles è discreto anche in fase difensiva, Biabiany ha la
corsa lunga, per cui può attaccare partendo dalla linea dei difensori, Ljajić e
Palacio sanno molto sacrificarsi.
In
fase di attacco per contro D'ambrosio può creare il binario di destra, sia pure
con piedi non eccelsi ma con spinta
veemente
In
tal modo, con i due esterni che salgono si può creare un doppio binario che sa
arrivare al fondo, oppure gli esterni alti possono accentrarsi per aggredire
direttamente la difesa avversaria (le migliori iniziative di Biabiany non sono
venute sulla fascia, come è stato detto nel post partita al Mancio e come lui
ha confermato rispondere a una scelta precisa). Dall'altra parte invece Telles
è arrivato a 2-3 cross interessantissimi e Ljajić quando si accentrava era più pericoloso.
Tutto
questo senza che per un tempo il Genoa si affacciasse dalle nostre parti.
Il
movimento offensivo non ha prodotto molto nel primo tempo (3-4 occasioni) ma
chiaramente ci manca chi fa ripartire rapidamente l'azione e una punta dallo
scatto e dallo smarcamento bruciante.
Del
resto, per come giocano oggi tutte le squadre in fase di non possesso, 3-4
occasioni ottenute in un tempo non sono poche.
Almeno
3-4 palle gol per noi, nessun tiro per il Genoa: le cose funzionano e
nell'intervallo Mancini non ha motivo di cambiare.
Prima
del nostro vantaggio c'è un'occasione per il Genoa, ma handa si oppone bene al
tiro di Figueiras, ma l'Inter continua a premere e ottiene il gol, in maniera
abbastanza fortuita (palese errore di Perin). Per altro c'è da dire che subito
dopo Ljajić potrebbe raddoppiare, ma è fermato da una bandierina assurda dell'assistente, mentre sta per
trafiggere Perin in modo assolutamente regolare.
Comincia
ad affiorare un po' di stanchezza in alcuni giocatori (Biabiany prima, Jovetić e Palacio nel finale).
Il
Genoa guadagna campo ma le iniziative più pericolose sono dei nostri che
dispongono di maggiori spazi.
Palacio
in questa fase è determinate: corre per il campo, quasi in orizzontale da
sinistra a destra e viceversa, aggredendo il portatore di palla e ritardando la
ripartenza genoana.
Così
permette alla difesa di assestarsi.
L'uscita
di Jovetić per Perišić, a poco più di 15' dal termine permette all'Inter di
assestarsi meglio con un 442 che copre opportunamente chi è in affanno, ma poi
la solita, premeditata espulsione assurda di un nostro giocatore rimescola le
carte per il finale: Biabiany arretra, Guarin sostituisce uno stremato Palacio
e Ljajić resta unica punta.
Anche
in questo modo loro premono ma noi siamo più pericolosi anche se il fischio
finale è una liberazione, perché non si sa mai...basta un rimpallo, uno
scivolone...
Allora:
Inter messa benissimo e soprattutto senza voler “deprimere” Icardi, che sarà
fondamentale in altre partite, Inter più pericolosa in avanti perché di fatto
gioca con un uomo più di prima e ha tutti giocatori mobili veloci, tecnici:
soluzione indispensabile per creare difficoltà a una difesa fittissima.
Ma
a questo punto si pone una considerazione: il Mancio ha azzeccato una partita,
ho ha azzeccato fino ad ora tutte le partite, configurando (senza nulla togliere
ai giocatori) quel valore aggiunto di cui si discuteva all'inizio?
Riflettiamo:
tutte le nostre vittorie (ad eccezione del Frosinone) sono venute col minimo
scarto: otto o nove addirittura per 1-0.
A
Napoli abbiamo perso ma sappiamo come: in 10 per un tempo, con due pali e
grandi parate del loro portiere.
Questa
squadra diversamente schierata a Napoli poteva fare di più? Non c'è mai
controprova ma è ragionevole pensare di no.
La
Fiorentina è l'unico evento negativo, ma per vari motivi fa poco testo.
Nelle
altre partite si è ottenuto il massimo. Sicuri che con una squadra più allegra
avremmo ottenuto gli stessi punti e dato spettacolo?
Io,
considerando anche questa rosa, mi tengo la classifica attuale e non sogno o
rimpiango avventure.
Fino
ad ora, per me, il Mancio è riuscito sempre a fare le scelte più redditizie,
a livello di modulo, di atteggiamento tattico e di scelta degli uomini, a volte
anche in funzione dell'avversario.
La
speranza è che si continui così, provocando travasi di bile e astiose critiche
del nostro gioco alle PI (veramente la I sarebbe ora di toglierla, sentendo
certi ragionamenti) così numerose in tutti i media.
Le prestazioni individuali
Handanovic:
chiamato a un solo intervento abbastanza serio, lui c'è. 6.5
D'Ambrosio:
Perotti gioca in prevalenza dalla sua parte e checché se ne dica è pericoloso.
Lui spinge meno del solito e commette qualche fallo in più. L'espulsione è
assurda, ma qualche difficoltà l'ha incontrata. 6--
Miranda:
altra prestazione di assoluto rilievo. Leader silenzioso. 7
Murillo:
questa volta nessuna distrazione. Una prova convincente per concentrazione e
sicurezza. Baluardo. 7
Telles:
Copre la fascia con tanta lena e velocità. Dimostra di essere uno dei pochi che
sa mettere il cross e anche nel difendere non è male. In crescita. 6.5
Medel,
preziosissimo con al solito frangiflutti insuperabile davanti alla difesa,
quando può prova anche a costruire, come è nelle sue possibilità che non sono
eccelse. 6.5
Melo:
spreca una buona occasione, ma forse la palla gli arriva un po' arretrata
rispetto alla posizione del corpo. Poi lotta fino a quando una botta al capo ne
impone la sostituzione. 6
Biabiany:
nel primo tempo spacca la partita, mostrando anche qualità. Si rende utile
anche partendo da lontano. Purtroppo non può reggere quel superlavoro a quella
velocità e nel secondo tempo boccheggia. 6.5
Palacio:
credo sia da considerare tra gli artefici della nostra vittoria, insieme a
Miranda e a Ljajić, soprattutto per il lavoro pazzesco svolto nel secondo
tempo, quando il Genoa cresceva e lui ne ostacolava le ripartenze con enorme
dispendio. Se avesse ancora lo spunto convincente di qualche anno fa, sarebbe
irrinunciabile. 7
Ljajić:
quando ha la palla è sempre imprevedibile. Se agisce centralmente ha più
continuità, anche nei recuperi, perché forse si sente responsabilizzato. Il gol
è anche un colpo fortunato.
Non
è ancora un campione, ma può diventarlo. 7
Jovetić:
croce e delizia per i tifosi e anche per i critici. Ho letto e sentito giudizi
non solo discordanti, ma opposti. A me non è piaciuto: ha sbagliato quasi tutte
le esecuzioni, ma erano giocate difficili che forse “doveva” cercare per creare
superiorità numerica. Il campione però è quello che fa giocate semplici e
incisive. 6
Brozović:
fa il suo, non con l'efficacia di altre volte, ma sempre in modo positivo.
Manda in porta Ljajić ma l'assistente vanifica la sua giocata 6+
Perišić:
corsa e impegno, ma in estate mi aspettavo di più. Sv
Guarin:
SV
Mancini:
vedi testo del post. 7
Luciano Da Vite
Nella
foto (Inter.it): Joao Miranda, leader silenzioso di questa Inter coriacea.
32 commenti:
Complimenti Luciano, disanima perfetta come sempre.
Aggiungerei un ulteriore plauso al Mancio per l'ottima gestione di Icardi.
Responsabilizzato con la fascia, difeso con la stampa, pungolato (credo) nello spogliatoio.
Anche il non schierarlo sempre e comunque credo sia contemporaneamente una protezione ed uno stimolo a colmare le sue lacune nel dinamismo e nella protezione della palla. Virtù imprescindibili per un centravanti di caratura mondiale quale Mauro può diventare.
Miranda a me è sembrato semplicemente mostruoso soprattutto quando siamo rimasti in 10 contro 11. E dal mio modesto punto di vista lo considero l'acquisto, forse non più forte ma sicuramente più importante per la nostra crescita. Ma se devo dire chi mi sta sorprendendo più di tutti dico Biabiany: quando l'abbiamo riportato a casa pensavo che fosse solo per completare numericamente il reparto offensivo, senza sborsare un soldo, ed ero convinto che non avrebbe mai toccato il campo, tranne forse in Coppa Italia. Ora vedo invece che si sta rivelando un giocatore utilissimo, oltre che per le sue proverbiali galoppate, anche per una saggezza tattica che non mi aspettavo da lui. Anche di questo va dato merito al Mancio che non sta a badare all'ingaggio o al costo del cartellino di un giocatore ma bada al sodo.
Luciano:
6,5 a Biabiany?
Ha difeso ed attaccato, enorme movimento senza palla con tagli ed incroci continui.
Visto come l'hai giudicato anche precedentemente ("un giocatore normale che fa cose normali") ho l'impressione che non sia tra i tuoi preferiti :D
Eppure è un bravissimo ragazzo, uno dei migliori prodotti del nostro vivaio degli ultimi 10 anni.
Esagero?
Di Biabiany mi considero amico, anche se certo lui non si ricorderà più di me e ce l'ho sempre nel cuore, come tutti i "miei" ragazzi. Anche di più in funzione dei problemi di salute che ha avuto. Questo non mi impedisce di vedere alcuni limiti tecnici che il giocatore ha sempre manifestato e che forse sta superando.
dal mio punto di vista ha fatto un buon primo tempo e un secondo solo sufficiente. la media per me è 6.5
Poi posso benissimo aver sbagliato, come in tutti i giudizi per altro
2004 dell'Inter eliminati dal Siviglia (2-4)
Analisi precisa, ma è vero Luciano, secondo me Biabiany è da 7 e forse qualcosa in più. Buona Immacolata
Io penso che in tanti sottovalutano il contributo qualitativo di Jovetic. È vero che fa tanti errori ma allo stesso tempo aiuta la manovra ad essere più fluida e pungente con il suo gioco veloce, di prima e in verticale, un aspetto di gioco che manca totalmente a Palacio e Icardi.
"Perišić: corsa e impegno, ma in estate mi aspettavo di più. Sv"
Non è un giocatore che può entrare a 15 minuti dalla fine...io a lui non rinuncerei (quasi)mai..
"Comincia ad affiorare un po' di stanchezza in alcuni giocatori (Biabiany prima, Jovetić e Palacio nel finale)"
Ecco : una cosa da rimproverare al mancio, è una certa pigrizia nei cambi... almeno uno dei due residui (dopo l'uscita forzosa di Melo) avrebbe potuto anticiparlo.... ma quello che guadagna 4 milioni l'anno (dicono...)per farlo è lui ... :)
be' non lo ha fatto e non è andata male....
https://www.youtube.com/watch?v=NoQ4arfdw_Y
inter - chievo 3-0 under 17
impressioni: per prima cosa volevo scrivere di non aver mai visto due terzini cosi' tecnici quanto valietti e sala (anche se mi ricordo di bandini, eh...), poi sono andato a controllare la formazione diramataci da luciano ed ecco la sorpresa: zappa, e no valietti, era il terzino destro, mentre sala c'era. stupito in positivo da questo ragazzo, se di lui si tratta, veramente. valietti comunque l'avevo visto in inter milan 3-0 la settimana precedente ed ho tratto buonissime impressioni, ovviamente.
chiusa la parentesi sui terzini la squadra pare veramente forte e completa. resta da vedere l'impiego di pinamonti, il destino di spaviero e la consistenza e la costanza di russo ecc.
ma il vero punto interrogativo e' rappresentato da traore: dov'e' andato a finire? luciano?
il numero 10 del chievo pare bravo
Il numero dieci del Chievo è bravo, io lo prenderei se si potesse. E' un 2000, un po' leggerino forse. Ma nel suo ruolo abbiamo diversi 2000 forti.
Valietti era leggermente infortunato e ha giocato zappa. Gabriele viene dall'Accademia dove giocava trequartista, perciò ha piedi buoni. Chiaor che ci è voluto tempo perché si inserisse in una squadra di diversa caratura, cambiando così radicalmente ruolo, ma ora effettivamente è un giocatore importante.
Pinamonti naturalmente è qualcosa di diverso rispetto a Castilla o a chiunque altro degli attaccanti a disposizione. Dopo di lui forse i migliori sono Merola e Adorante. prevedo grandi conflitti per la gestione di Pna, fra vecchi e Corti. Chiaro che se gioca in Primavera non ci sono problemi, quella squadra ha la precedenza. Ma per fare la riserva sarebbe un peccato non giocasse con gli allievi.
Russo ha giocato molto bene per un'ora, ha numeri e deve ancora irrobustirsi chiaramente. Ma dovrà lottare anche lui per un posto da titolare in questa squadra.
per Tommy invece con molto dispiacere sarei quasi del parere che andasse a giocare: temo che in questo gruppo non si possa dargli il tempo di recuperare con calma.
Bisognerebbe però scegliere con cura squadra e allenatore e naturalmente darlo in prestito secco.
traoré sta attraversando un periodo di involuzione tecnica: uscirne sta solo a lui. Non fa più la differenza in modo nettoma ha sempre dei grandi numeri. deve utilizzarli in modo diverso dal passato
da notare che al torneo Zaratan il Siviglia dopo aver eliminato noi nei quarti in semifinale ha battuto 3-1 l'Atletico Madrid e giocherà la finale contro il malaga, che a sua volta ha battuto il barcellona
Grossomodo mi trovo con i giudizi sui singoli di Luciano a parte qualche piccola differenza, come avevo sottolineato subito dopo la partita. La differenza più netta é su Palacio ma Luciano fa riferimento ad un tipo di lavoro che si vede molto meglio allo stadio piuttosto che in tv...meglio cosí, abbiamo ancora parecchio bisogno anche del Trenza
@ Luciano: cosa ne pensi del torneo dei 2004? Meglio di quanto ti aspettassi? Hai avuto modo di vedere qualcosa o parlare con qualcuno?
Ancora no. Siamo stati battuti da una squadra molto forte che domani gioca la finalissima. Comunque che al momento non sia una squadra irresistibile mi sembra assodato
Grazie Luciano.
Fascia destra degli allievi sempre devastante.
In un torneo per giovanissimi in Germania, eletto come miglior giocatore Fati del Barcellona che già aveva deliziato contro di noi mi pare allo Scirea
Speriamo che Sparviero non si perda.
Leggere e ascoltare Crespo è sempre meraviglioso:trasuda passione per gioco e una sincerità commovente.
Peccato per quella macchia rossonera,anche se la porta con l'usuale classe.
Il suo infortunio è la peggiore colpa di Cupertino. Robin ci aveva visto giusto.
Certo che i ricconi come Abramhovich hanno un modo particolarissimo di ragionare.
Se penso quanti campionissimi hanno subito angherie dal sistema moggi-ovini,sto ancora più male. Una malvagità nei confronti dei bambini che vivono nelle anime dei veri campioni.
(Per esempio,non ho alcuna pena per Vieri che la passione l'aveva smarrita da tempo).
Cuper=Cuper
Robin= Ronnie
A quei tempi la juve (e non solo) si ...aiutava farmacologicamente. Cuper per cercare di reggere il confronto non poteva che spingere tantissimo sulla preparazione, anche in palestra, portando i giocatori al limite del sopportabile muscolarmente. Con il rischio di andare oltre
Alla Zaratan Cup, Curatolo è stato il miglior marcatore del torneo con 13 reti assieme a Diaz dell'Atletico Madrid.
Sono fuori tema ma forse no visto il gran parlare di Icardi.
Ho visto su Inter Channel la storia di Crespo.
Sono sempre stato un suo grande ammiratore e per questo ho voluto dare un' occhiata. Sono rimasto letteralmente inchiodato alla tv. Sentirlo raccontare la sua storia calcistica di uomo (vogliamo parlare di Vieri?) prima che di calciatore non ha fatto altro che aumentare la mia stima. Una cosa interessante, parlando di lui Stankovic ha detto, tra l'altro, della sua grande caratteristica di attaccare sul primo palo.
Ritornando al presente è questo che Icardi non fa praticamente mai stando sempre in mezzo all'area ad aspettare che il difensore la lasci passare.
Altro aspetto del suo gioco che Icardi deve assolutamente migliorare e che l'anno scorso, dall' arrivo di Mancini sembrava aver imparato, è che, quando prende palla con le spalle girate alla porta, deve far salire la squadra.
A me, che non sono giocatore, credo che quelle che ho detto non siano poi cose tanto difficili da fare, basta volerlo e applicarsi. Se non migliora almeno il secondo movimento che ho detto, credo giocherà poco, almeno dall' inizio.
Inviato il post sulle giovanili
Su icardi, non saprei. Sospendo il giudizio
Grande Siviglia.....
""sabato sera ho scandalizzato molti manciniani, ringalluzziti dall'ottavo 1-0 con cui l'Inter ha spezzato le reni al genoa.
davvero non capisco perché se materazzi e mauro, due che a calcio hanno giocato, dicono che Benitez non è un allenatore, nessuno eccepisce. Mentre se io dico lo stesso di mancini volano insulti e contumelie contro me, la mia mamma, la mia generazione, la mia storia professionale, praticamente tutto.
Eppure Mancini non ha vinto una CL, un' EL, una Coppa Uefa come lo spagnolo.....All'Inter dove lo adorano, forse per aver sottratto uno scudetto a tavolino alla juve (neppure il gerarca Arpinati aveva osato dove osò Guido Rossi) si dimenticano che senza Mou non sarebbe arrivata né la CL, né il triplete...."
offro una lauta ricompensa a chi individua le generalità di chi ha partorito questa summa della mistificazione e della faziosità
Alcuni indizi:
Il personaggio in questione non è un ex calciatore. E non ha alcuna competenza calcistica, come è evidente a tutti (oggi per scrivere di calcio si è rifugiato in Albania)
Ha diretto un fogliaccio, su ordine di Moggi, specializzatosi nell'apologia di comportamenti illecitii dello stesso Moggi e C definiti tali dalla magistratura ordinaria con sentenze definitive
Non conosce la storia: altrimenti saprebbe che Il regime fascista ha regalato 5 scudetti alla juve, dal '30 al '35 per deferenza verso la casa Savoia e la famiglia Agnelli, altro che non essere riuscito a "penalizzarla".
E' così fazioso da sorvolare su tutti i "tituli" vinti in carriera da Mancini, un curriculum che pochi allenatori possono vantare Attribuisce a Rossi ciò che è pura responsabilità della dirigenza juventina dell'epoca (mi riferisco ancora alle numerose sentenze della magistratura ordinaria, passate in giudicato)
In conclusione mi limito a un incitamento: forza Mancio, forza Inter! regalateci ancora tante vittorie, magari per 1-0.
Di sicuro i travasi di bile non saranno nostri
La vittoria del Siviglia non vale nulla: è stata ottenuta ...per 1-0
Direi che è quel fenomeno di Padovan. Ho vinto qualche cosa? :)
Sono un poco assonnato..Luciano chi il futuro premio Pulitzer di cui parli ?
@ Avvocheto il mio ringraziamento....non è molto !
@ Riccardo: :))
Dev'essere Padovan. Delirio totale.....
Online il report di Luciano sulle giovanili!
Sulla disamina storica hai perfettamente ragione Luciano, non si è mai indagato a fondo in Italia su come quel gruppo industriale "ovino" si sia avvantaggiato delle guerre sciagurate in cui quel regime cialtrone ci ha condotti.... sì perché le mitragliatrici difettose, gli aeroplanini difettosi (bare volanti li chiamavano i tedeschi...), i carri "armati" a scatola di sardina, erano prodotti proprio dalla suddetta conglomerata industriale....; volendo andare a ritroso si può risalire persino alla prima guerra mondiale, vero anno domini, per le fortune di questa famiglia... Sì perché a quei tempi in Italia si usava il calesse....
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