Atalanta-Inter 1-1: la coperta corta.

Lo dirò chiaramente: a me l'Inter ieri è piaciuta. Naturalmente in rapporto all'organico di cui dispone, alle assenze e alle condizioni di forma di alcuni.

Messa in campo con raziocinio, ha saputo fronteggiare per tutto il match un'Atalanta velocissima, aggressiva e tecnica, che ha cominciato il campionato a mille, per recuperare i punti di handicap, e oggi è, di fatto, seconda in classifica. Un'Atalanta anche tecnica, dicevo, perché davanti dispone di alcuni giocatori d’indubbia qualità. 

Qualche tempo fa, questa partita l'avremmo persa largamente, o buttandoci scriteriatamente all'attacco e aprendo spazi infiniti per le loro incursioni, oppure restando dietro ma immobili, a osservare le loro trame. 

Oggi abbiamo trovato un equilibrio, una certa solidità di base e anche la capacità di non subire l'aggressione, controbattendo con una manovra lenta sì, ma caratterizzata da un buon possesso palla che spegne un po' l'impeto avversario. 

L'Atalanta e la juve sono le due avversarie peggiori da affrontare in questo periodo perché fanno delle accelerazioni e del ritmo forsennato la loro arma decisiva. L'Atalanta l'abbiamo imbrigliata (a casa sua) e sul piano del gioco espresso, al netto di alcuni inconcepibili errori individuali, avremmo meritato di vincere. Magra consolazione, ma io non posso fare a meno di costatare i passi avanti, ancorché non rapidi come auspicheremmo. 

L'Atalanta ha giocato in contropiede, confermando però una mia teoria che risale all'epoca herreriana ed è stata confermata nell'età di Mou. Il contropiede è l'arma migliore, a patto che non lo pratichi sacrificando il numero di attaccanti talentuosi, schierandoli tutti e convincendoli a giocare per la squadra. 

Loro, infatti, avevano in campo una prima punta (Denis), due esterni offensivi dotati l'uno (Schelotto) di straordinaria corsa, l'altro (Bonaventura) di ottima tecnica, e un attaccante a tutto campo, che potremmo considerare un trequartista, un esterno, o una seconda punta, con le qualità di Moralez.

Ben quattro giocatori offensivi (proprio come, fatte le debite proporzioni, Jair, Mazzola, Peirò e Corso. Oppure Pandev, Milito, Wes e Eto'o). Di cui però tre partivano dalla propria linea mediana o anche più indietro (idem). La corsa, l'integrità e lo spirito di sacrificio di questi giocatori sono stati decisivi per annullare quasi il gap tecnico (teorico) nei confronti dell'Inter. Erano dietro a chiudere e quando ripartivano erano tutti davanti a offendere. 

Noi avevamo un Milito spento, uno Zarate isolato e di conseguenza poco decisivo, nonostante alcune ottime iniziative, un Wes in crescita ma ancora da proteggere fisicamente. Troppo poco, nonostante le avanzate di Maicon. Spesso quando attaccavamo, il portatore di palla doveva fermarsi per aspettare che arrivasse qualcuno. Intendiamoci, meglio così che non trovarsi davanti in cinque e poi, persa palla, subire contropiedi devastanti. 

A causa di questa situazione, dovevamo progredire con una manovra lenta, fatta di passaggi sullo stretto (la specialità dei nostri centrocampisti), spesso centralmente, contro una difesa che faceva sempre in tempo a chiudersi con un nugolo di uomini. 

Per questo, pur giocando complessivamente una buona gara, abbiamo avuto un numero ridotto di vere occasioni. Più delle loro probabilmente (significativo il fatto che mentre noi attaccavamo centralmente, le loro palle gol venivano da percussioni vincenti sulle fasce, con traversoni rasoterra che fortunatamente non hanno trovato mai l'uomo in posizione per concludere, mentre il loro gol è venuto su uno dei pochi lanci alti, per la testa del Tanque). 

I loro centrocampisti e i loro difensori hanno fatto una buona partita. Non sono fenomeni, ma hanno tenuto dignitosamente il campo. 

Durante la gara io mi chiedevo come l'Atalanta riuscisse a mettere in campo, per esempio, dei centrali difensivi pressoché sconosciuti, senza che facessero errori decisivi. Mentre noi abbiamo campioni di livello internazionale, che però sbagliano spesso (oggi Chivu, in altre occasioni Lucio e Samuel... in altre ancora Rano). La miglior copertura di squadra, può essere una parte della spiegazione, ma non basta. Va anche detto che gli uomini devono essere giudicati sul lungo periodo e allora probabilmente tra i nostri difensori e i loro non c'è partita. 

Restando però al match di ieri, vorrei provare a confrontare le prestazioni di 4-5 uomini chiave, accostandoli più per valore che per ruolo. 

Tra Milito e il Tanque, meglio il secondo, che a differenza del Principe, ha sfruttato l'unica palla gol. 

Tra Wes e Moralez incontro pari. Moralez mi ha impressionato, ma Wes è più uomo squadra. 

Tra Schelotto e Maicon (di fatto i due che agivano sulla propria fascia destra), meglio Maicon ma Schelotto aveva il vantaggio di partire più avanti e di essere meglio e più tempestivamente assistito, oltre a godere di spazi più ampi. 

Tra Zarate e Bonaventura (che non occupavano la stessa posizione), Zarate è più guizzante e cattivo, ma Bonaventura davvero ha retto il confronto, mostrando buona tecnica e scrupolosa applicazione nel ruolo. 

Insomma, come potenziale offensivo eravamo più o meno pari. Più o meno pari all'Atalanta, con tutto il rispetto (e questa acuta considerazione di Luciano deve fare riflettere, ndr). 

Il che a me sembra suonare conferma alla mia vecchia e mai abbandonata tesi: a questa squadra, servono i centrocampisti, d'accordo. Ma serve soprattutto e in primo luogo una grande punta capace di 25-30 gol. 
Con Ibra o Eto'o ieri avremmo vinto a mani basse. Col Chievo avremmo dilagato, ecc. 
Certo, manca la controprova, non ci sarà mai e quindi legittimamente ognuno resterà della propria idea. 

La questione della punta di assoluto valore è semmai amplificata dalle lacune dinamiche del centrocampo, che se, schierato con intelligenza a protezione della difesa, stenta nel portare aiuto tempestivamente a un attacco che di suo non è eccezionale. 

Se avessimo dei difensori veloci, potremmo cercare la soluzione nello spostare avanti il baricentro. Ma non li abbiamo. E non li avremo neppure quando recupereremo Rano e Samuel. 

Quindi secondo il mio parere, al momento questa è la soluzione tattica e di schieramento più razionale, anche se non esaltante, per chi ricorda i trionfi di qualche mese fa. 

Forse la coperta la... allungheremo a gennaio. Staremo a vedere. Per il momento bisogna cercare di fare più punti possibile con concretezza e realismo. 

Per chiudere due questioni marginali ma non troppo. 
Non so voi, ma io comincio a trovare davvero stucchevole la litania contro “il Senato”. Detta una volta poteva anche essere una battuta gradevole. Ripetuta alla noia, diventa un ingiusto processo sommario. Milito e Deki hanno giocato per accontentare il Senato? Ma Motta non è da considerarsi nel gruppo dei senatori?  E se giocava Motta, alla quarta partita in pochi giorni dal rientro, cosa avremmo detto del mister? E quando stava fuori Deki, il Senato era furibondo? E perché non gioca Cordoba, membro storico del Senato? Possiamo permetterci di panchinare, o peggio, definitivamente Milito, oppure almeno in certe partite provarne il recupero, anche per far rifiatare il Pazzo o Zarate in vista di partite molto impegnative? Scusate, non voglio essere polemico con nessuno, ma mi sembra che sia ora, per tutti noi, di crescere, di commentare quello che avviene in campo, facendo riferimento alla qualità dei giocatori e all'organico che ha dei limiti e non ai pettegolezzi distruttivi, sparsi a piene mani dalle P.I. 

L'altro discorso riguarda gli arbitraggi. Anche qui sono personalmente un po' stupito. Non degli arbitraggi. Gli arbitri fanno il loro lavoro. Se il clima all'aia e in federazione è quello di dare addosso all'Inter, loro eseguono. Fedelmente. Qualcuno con particolare gusto. 
No, mi stupiscono i tifosi sapienti che sanno cosa si dovrebbe fare per cambiare questa situazione. Probabilmente delle denunce nette e clamorose. Con il risultato che, sentendosi attaccati (con tutti gli organi di stampa che darebbero loro ragione, accusandoci di prepotenza, proteste nel complesso ingiustificate, volontà di prevaricazione, perché “alla fine torti e ragioni si equivalgono”), sentendosi attaccati gli arbitri si “difenderebbero” ancora con maggiore virulenza. 
Guardate che non sto cianciando a vuoto. Ci sono esempi storici che si potrebbero citare. Perché non pensare che chi è dentro le situazioni reali, e le conosce, reagisca ai torti in un modo che forse non soddisfa il nostro desiderio di denuncia e di vendetta, ma è l'unico ragionevolmente possibile, NEI FATTI? Ma già, i nostri dirigenti sono tutti stupidi e non capiscono quello che è evidente al più sprovveduto dei tifosi... 

I giudizi individuali

JC: forse sul gol subito ha qualche colpa, ma a me nel complesso sembra in un buon periodo e la sua assenza contro la juve sarebbe molto grave.

Castellazzi: fa il suo. Nella parata sul rigore c'è molta suerte ma anche una buona prontezza nell'opporre i piedi al tiro centrale.

Maicon: non si discute, è il valore aggiunto (uno dei pochissimi) rimasto all'Inter. Spinge e per tre quarti di partita i pericoli vengono solo da destra. Nel finale Moralez si sposta e crea delle occasioni, per la superiorità numerica.

Lucio: buona partita, giudiziosa. Puntuale in marcatura. Una sola volta si fa saltare di netto, per eccessiva staticità. Comunque, avercene.

Chivu: ha ragione, è un centrale. Solo che quando affronta avversari deboli o comunque non pericolosi e può esibirsi nelle sue leggendarie uscite palla al piede, con calma olimpica, è un ottimo centrale. Quando incontra un attaccante che ha statura, colpo di testa, peso, o rapidità e finte... è molto meglio da terzino, dove fa meno danni.

Naga: a me non è dispiaciuto, anche se dalla sua zona sono venuti quasi sempre i pericoli maggiori. Aveva contro Schelotto che ha una gran corsa e spesso sulla destra si spostava Moralez, creando superiorità numerica. Non ha potuto spingere molto. Ma a me la sua prova è parsa sufficiente.

Zanetti: anche lui sufficiente. Parliamoci chiaro, il capitano comprensibilmente non è più quello di un paio d'anni fa. Ma in giro (nella nostra rosa) non c'è di meglio e comunque lui il suo lo fa.

Deki: sostituisce Motta, bisognoso di recuperare energie in vista della juve, anche come posizione. Ciò significa che per il momento Ranieri ha bisogno di Cambiasso mediano, per gli equilibri che ricerca. Deki, com’è sua consuetudine, si presenta in attacco e prova alcuni tiri da fuori, con scarsa fortuna. Ma a me è sembrato in ripresa di condizione, pur non essendo certo al top.

Cambiasso: siamo sempre lì, quello che può dare lo si sa e comunque davvero non è poco. Finché ci sarà un centrocampo la cui caratteristica è la posizione e il palleggio, lui sarà insostituibile. Dopo, invece... pure!

Obi: entra con furore agonistico e sbaglia un paio di appoggi facili. Capisci perché non è ancora titolare IN QUESTO CENTROCAMPO. Altro che Senatori. Ha ottime qualità, ma molto ancora da imparare. Lo farà perché è un giocatore in prospettiva interessante. Oggi costituisce una valida alternativa ai titolari.

Wes: ancora non al meglio, per conto mio, ma sempre assolutamente indispensabile e insostituibile. Anche semi-rotto. Le uniche accelerazioni al gioco d'attacco vengono da lui.

Zarate:  CarloBS dice, con uno dei paradossi a cui ricorre spesso, che con Mou avrebbe fatto solo tribuna. Certo, se Mou poteva disporre di Eto'o... ma così avrebbe fatto tribuna chiunque al mondo. 
In realtà per me gioca una buona partita. Più fumo che arrosto al tirar delle somme, ma non per colpa sua. Non ha un compagno di reparto affidabile, non è assistito da inserimenti da dietro e sulla fascia (almeno su quella sinistra) che gli aprano il campo. Sono d'accordo che in un grande squadrone sarebbe solo un'alternativa di qualità. Ma nel nostro attacco al momento è imprescindibile. E meno male che c'è. Mi aspetto da Maurito un gol ai ladri.

Milito: si è battuto, poverino, e non ha solo colpe per la sua sterilità. Certo, al momento non può essere il centravanti di una squadra con qualche ambizione (anche solo di recuperare punti). Ricordo solo un suo spunto interessante, con tiro in diagonale respinto dal portiere, su cui nessuno si è fatto trovare pronto. Al contrario, ha sbagliato uno dei gol più clamorosi che mi sia capitato di vedere da quando seguo il calcio. Grazie Principe, per quello che hai fatto. Ti inciterò come un pazzo (non come il Pazzo, eh...) per tutta la stagione. Ma poi, credo proprio che sarà arrivata l'ora di salutarci. Oppure prova a smentirmi, ne sarei lieto.

Pazzini: troppo poco tempo per cambiare l'inerzia della partita. Il Pazzo non è né Ibra, né Eto'o (e neppure i migliori Cruz e Crespo...), ma al momento è prezioso. Lui e Zarate segneranno infatti i due gol con cui sabato liquideremo i ladri. O almeno lo spero. 

Luciano 

Nella foto (Aldo Liverani), Diego Milito sbaglia da due metri e a porta spalancata ciò che non è umanamente possibile sbagliare per un centravanti di una squadra professionistica italiana con un minimo di ambizione. Pensavamo in quel momento che sarebbe stata la sensazione peggiore della serata... ma poi è arrivato l'arbitro Valeri, opportunamente coadiuvato dall'assistente, tale Ghiandai. Disgusto e ribrezzo, non esistono altre parole.