Anteprima di Cagliari-Inter: il futuro è oggi.

Dico la verità: Strama mi convince sempre di più ogni giorno che passa.

Mi ha convinto con l'atteggiamento che ha avuto allenando la Primavera, fondato sul pragmatismo assoluto.

E quindi sull'assenza di ogni integralismo tattico.

E' opinione diffusa  che la sua squadra giocasse “bene” cioè giocasse secondo i canoni offensivisti apprezzati dai poeti del calcio.

Invece io non ho mai visto sterili passaggetti, in un giro palla infinito, finalizzato a infrangersi sul muro difensivo di avversari organizzati, offrendo loro magari la ripartenza su un piatto d'oro.

Ho visto una squadra capace di difendersi e soffrire quando era il caso e capace di ripartire con fraseggi belli si, ma perché incisivi, profondi, efficaci.

Quando ripartiva, nelle grandi partite decisive, la Primavera dell'Inter assomigliava molto alla squadra del triplete, nel suo piccolo. Senza un Eto'o d'accordo. E anche senza un cecchino infallibile come quel Milito. Perché se il fortissimo Longo fosse stato anche un esecutore implacabile avremmo vinto probabilmente tutto, non solo la NGS.

In diverse partite importanti la Primavera non ha mai rinunciato a contrattaccare persino quando era in inferiorità numerica.

Col Genoa, come ha ricordato il mister,  è accaduto lo stesso. In vantaggio e con un uomo in meno la squadra ha cercato e ottenuto ancora il gol. 

“Essere propositivi” sempre.

Ecco il segreto. Ecco l'obiettivo da perseguire con il lavoro.

Ho chiesto a giovani calciatori che si sono allenati con lui per un anno e che ora continuano ad allenarsi con lui insieme alla prima squadra: “Strama è cambiato, nel modo di porsi, nelle richieste che fa, ora che allena campioni affermati?”

“Per nulla” è stata la risposta.

Strama è un ambizioso, Strama, avevamo detto, va di fretta e vuole arrivare subito. Non ha tempo per distrazioni neppure di tipo “ideologico”. Il suo credo è la concretezza. E lo applica ovunque.

Ogni partita la gioca per vincere. Per vincere bisogna avere una difesa solida; un attacco incisivo e curare nei dettagli tutti i particolari.

Devono scendere in campo gli undici uomini migliori, più affidabili, tra quelli disponibili. Col Genoa è successo così.

Non c'è dubbio che oggi il portiere più affidabile sia JC; il terzino ds sia Maicon (e in sua assenza Zanetti); i centrali Lucio e Samuel: checché se ne dica Rano non dà ancora le garanzie di Lucio; l'esterno sinistro è Chivu. Il regista è Deki, il mediano sinistro  Cambiasso. A destra Poli e ora il recuperato Guarin. Davanti i tre più noti, anche se due di essi sono osteggiati dalla frangia più estrema del tifo. Altri giocatori (lo stesso Rano, Yuto, Obi, Pazzini, forse Fara, oltre agli assenti) possono entrare in competizione in caso di necessità e possono scalare le graduatorie di merito  se e quando dimostreranno di poter far meglio dei titolari attuali.

Tanto buon senso, tanta voglia di vincere, tanto rispetto del responso del campo. Le chiacchiere (altrui) ignorate.

Si è detto di tutto: Moratti gli ha imposto di vincere e non di lavorare per il futuro. Ma la risposta di Strama esprime un convincimento che che è profondo e irrinunciabile: il futuro nel calcio è la partita di oggi.

Non dobbiamo fare programmi, progetti. Queste sono cose per i poeti, non per gli uomini di calcio

Dobbiamo cercare di vincere questa partita. E poi di vincere la prossima. Alla fine tireremo le somme. Vedremo cosa c'è da conservare e cosa si deve cambiare.

Adesso non è tempo di esperimenti. Anzi, non è mai tempo di esperimenti. Se uno scalza la posizione di un altro, e va in campo,  non è per fare un esperimento. E' perché nel lavoro ha convinto l'allenatore di essere più forte. Almeno in quel momento.

Turnover? Non se ne parla. Giocano i migliori, come è giusto. Non posso rischiare di perdere col Cagliari per preparare la partita col Siena. Se dovessi perdere avendo messo i migliori è un conto. Se perdessi per aver schierato qualche seconda linea sarebbe ben peggio.

Tre partite in una settimana? In ogni partita giocheranno quelli che uniscono miglior qualità e condizione. Può darsi che uno stia fuori col Siena: non per fare turn over, ma perché il mister lo vede un po' appannato.

C'è una frase del mister che io apprezzo incondizionatamente. La stessa frase che è valsa molte volte  derisione e scherno al nostro immenso capitano: Cagliari-Inter sarà una finale. Si può irridere finché si vuole. Ma il calcio va vissuto così. Altrimenti non sei da Inter.

Prima della partita col Genoa si è cominciato un certo lavoro. Qualche risultato si è visto; molto è ancora da fare sul piano dell'organizzazione di gioco, soprattutto in relazione alla fase difensiva: “in questa settimana abbiamo lavorato per dare continuità a quanto ho cercato di trasmettere dall'inizio, alle mie idee di calcio” .

Giocherà quindi l'Inter migliore, dice Strama, tenendo presente che mancheranno quattro grandi giocatori: JC, Maicon, Wes e Lucio. Ci aggiungerei Alvarez. Cinque giocatori che insieme e al meglio cambierebbero qualsiasi squadra. Ma siamo l'Inter e abbiamo le forze per sopperire a queste defezioni. Non ci devono essere alibi.

Per il resto, Strama ha definito l'Inter “una  famiglia”: possono sembrare parole scontate, da un lato, oppure  possono venir interpretate in senso sbagliato  (quante volte certi tifosi hanno accusato la società di familismo?).

Invece esprimono un clima, uno stato d'animo solidale, una volontà di lavorare per un obiettivo comune, pur nella legittima concorrenza di certe situazioni. Chi frequenta Appiano dall'interno, da protagonista (non da voyeur frustrato che spia dal buco della serratura o raccoglie commenti indiretti) conferma questa realtà e fa giustizia di tante dicerie: il "clan dell'asado", il gruppo dei "panda", gli allenamenti a rilento per preservare i "senatori", eccetera...

Sui singoli, a precisa domanda, Strama riafferma la sua piena fiducia nelle doti di Rano, di Yuto, di Fara. Non poteva che essere così, perché si tratta di ottimi giocatori che da un momento all'altro possono essere chiamati a confermare i loro valore.

Su Guarin sostiene che al momento lo vede come laterale destro, anche se il giudizio potrebbe cambiare nel tempo. Guarin se sta bene ci potrà dare moltissimo. Lo afferma Strama e ne siamo convinti tutti noi.

Quando gli si chiede del modulo, la risposta non poteva essere più convincente: probabilmente si partirà con un 4-3-3 non sclerotizzato, ma, ricorda il mister con saggezza, l'interpretazione della partita e delle situazioni che daranno i giocatori conta molto di più dei numeri.

Infine la domanda sul possibile ritorno di Mario Balotelli riporta alla situazione di partenza, al modo concreto e positivo di concentrarsi sulla prossima sfida. “non è un mio giocatore. Io sono concentrato  sui miei ragazzi. E su quelli del Cagliari”

I convocati

Portieri: Castellazzi, Orlandoni, Di Gennaro; 

Difensori: Cordoba, Zanetti,  Ranocchia, Samuel, Chivu,  Faraoni, Juan Jesus, Nagatomo;

Centrocampisti: Stankovic,  Guarin, Palombo, Poli, Cambiasso, Obi;

Attaccanti: Pazzini, Forlan, Milito, Zarate.

La possibile formazione di partenza

Oltre a Di Gennaro, potrebbe essere Yuto, visto che secondo Strama in settimana ha avuto qualche problemino. Se Yuto fosse in panca, in tribuna andrebbe Juan, credo

Più difficile individuare il terzo, che comunque non dovrebbe essere un attaccante, visto che sono solo quattro per tre posti disponibili.

Allora il dubbio potrebbe essere tra Faraoni e Palombo.

La formazione iniziale non dovrebbe quindi discostarsi molto da questa:

Castellazzi;

Zanetti, Ranocchia, Samuel, Chivu;

Guarin, Stankovic, Cambiasso;

Zarate, Milito, Forlan.

L'intensità delle prestazioni individuali, la compattezza e il ritmo che la squadra saprà esprimere sono le componenti che potranno decidere l'esito della gara. Anche se si dovranno evitare le distrazioni difensive che hanno caratterizzato la gara con il Genoa e naturalmente una particolare importanza avranno le tempestive chiusure delle fasce da parte dei due esterni alti e il lavoro dei centrocampisti per impedire ripartenze letali dei sardi.

Questi ultimi infatti hanno i loro punti di forza proprio nei due perni del centro campo: Daniele Conti, vertice basso del rombo e Cossu,  trequartista che sa inserirsi tra le linee e rendere difficile la sua marcatura.

Davanti il pericolo maggiore dovrebbe essere costituito da Pinilla, annunciato in gran forma, come del resto un po' tutta la squadra isolana.

Mi voglio per una volta sbilanciare e prevedo un gol di Forlan. Il Cacha, nel primo tempo del match col Genoa, ha potuto giocare più stabilmente in avanti, essendosi alzato il baricentro della squadra  e ha mostrato a mio parere un'ottima intesa con Milito, sia negli scambi palla a terra, sia  nei tagli centrali, realizzati in sintonia con gli spostamenti a sinistra del Principe.

Credo che potrà fare almeno un'ora di ottimo livello e regalarci finalmente qualche soddisfazione.

Più in generale comunque mi aspetto una prova convincente di tutta la squadra, una conferma da parte di Guarin e una prestazione senza sbavature di Ranocchia, che deve recuperare posizioni nella considerazione generale.

Luciano

Nella foto, Andrea Stramaccioni. Dopo la prima partita, vittoriosa, alla guida della nostra Inter, arriva la seconda... lavoro, lavoro, lavoro... senza progetti e tabelle, perché il futuro è oggi. Strama... aggrediamolo questo futuro, con l'intensità che tu sai dare alle tue squadre, in ogni condizione di gioco. Forza Inter, sempre!