Inter-Milan 4-2: oh, nooooooo... non ci siamo scansati.

Finita la partita non sapevo se essere felice o essere triste.

Avevo appena visto un prova superlativa dei nostri ragazzi, tutti.

Senatori e... giovinetti.

Una prova straordinaria, con la quale hanno schiantato la corazzata Milan, l'arbitro, l'AIA, la Federazione e pure gli addetti agli arbitri di Galliani.

La gioia era immensa, eppure c'era in me un pizzico di tristezza, come dicevo.

Pensavo ai nostri grandiosi epici senatori, protagonisti da quasi un decennio di vittorie memorabili, atleti dalle doti tecniche inarrivabili. Uomini dalle qualità sublimi, tanto che  per molti anni non potremo trovarne di avvicinabili.

Pensavo a quello che hanno dovuto sopportare in questi ultimi mesi.

Insulti, offese di ogni tipo (quelle che fanno più male sono relative alla negazione delle loro indomite qualità morali. Perché il giudizio tecnico può essere soggettivo. Ma sbagliare completamente la valutazione della grandezza di uomini simili è inconcepibile).

Maicon e Wes non si impegnano appositamente perché vogliono andar via; Lucio è uno a cui scatta l'embolo; Samuel si salva (miracolosamente, non so perché); Zanetti si nasconde per tutta la partita e poi fa una corsetta finale che resta impressa nella retina dello sprovveduto; Cambiasso è un mafioso, che passeggia per il campo e ogni tanto fa un'incursione in attacco, perché se fa un gol poi vive di rendita per dieci partite; Deki sono tre anni che gioca solo perché protetto; Milito era finito due anni fa, da vendere allora: si, ha fatto una venticinquina di gol, ma non bisogna vedere la singola partita (che li abbia fatti tutti in una partita sola?), va valutato nell'arco della stagione e lì lui non c'è; Cordoba e Chivu non sono neppure degni di aver militato nell'Inter e Cordoba è l'orecchio di MM nello spogliatoio (sarà per questo che i compagni gli hanno tributato quel trionfo, non si erano accorti che era una “spia”). Persino Strama è stato preso di mira: un pusillanime che schiera i vecchietti solo per piaggeria.

Tutte queste cose le ho lette davvero, non sto esagerando. Ci sono state anche molte posizioni più equilibrate. Ma ci sono state anche queste. E forse numericamente sovrastavano quelle di buon senso.

Be', ieri sera erano in campo tutti, tranne l'infortunato Deki e hanno dato ai rossoneri e all'arbitro una lezione che non si scorderanno.

I più moderati hanno sostenuto  che non era in discussione il valore dei giocatori, ma la loro capacità di ripetersi nel lungo periodo. Infatti ieri il capolavoro è avvenuto nella quinta tra le partite disputatesi in soli 14 giorni. A fine campionato.

Adesso arriverà qualcuno a dire: per forza, si sono riposati prima.

Invece, mi pare  che le cose non stiano così.

La posizione della squadra in classifica  è più o meno quella che le compete, in relazione alle qualità complessive (e agli allenatori precedenti).

Ragioni finanziarie hanno costretto la società a cedere i giocatori più talentuosi e più richiesti, da Ibra prima, a Mario, Eto'o e Motta poi. Senza poterli sostituire con campioni collaudati e di pari valore.

E' venuto meno il plusvalore assicurato da Mou, rispetto a qualunque altro allenatore al mondo.

I giovani che è stato possibile acquistare hanno delle qualità (in qualche caso enormi) ma non ancora espresse al massimo, perché qualunque fuoriclasse a 28 anni è molto più forte che a 18, 20 o 22.

Se la squadra, tutto sommato, a una giornata dal termine è ancora in lotta per il terzo posto, dopo averci dato qualche soddisfazione parziale sia in campionato sia in CL, è proprio perché ha tenuto il nocciolo duro degli anziani, integrato positivamente dai giovani in crescita e dai nuovi che non saranno tutti fenomeni (e chi ce li ha i soldi per prendere fenomeni?), ma forse, quanto meno, valgono il prezzo dell'acquisto, considerando anche che tutti i nuovi ad eccezione di Forlan, sottostanno al tetto di ingaggio di 2.5 milioni, tetto del quale i campioni veri (tranne quelli che acquista Galliani, s’intende… nde) non vogliono neppure sentire parlare.

Insomma, si poteva far meglio, di sicuro.

Si poteva ad esempio non sbagliare l'acquisto di Forlan (ma staremo a vedere, speriamo in un'altra squadra, anche Milito in fondo lo scorso anno era diventato un “somaro inguardabile”).

Ma certamente si è fatto bene a tenere i senatori, con rinnovi di ingaggio ridotti quando possibile, e a cercare di integrarli con i giocatori che si potevano realisticamente acquistare.

Avessimo potuto prendere Bale anziché Nagatomo, Schwaini anziché Poli, Hummels anziché Rano, Sanchez, anziché Zarate, Suarez o Falcao, anziché Pazzini, saremmo ancora ai vertici mondiali.

Peccato davvero che non sia stato possibile.

Però, e almeno su questo concordiamo tutti, abbiamo la base che, con 2-3 innesti di vero valore, può rilanciarci.

La convinzione è che questa volta MM ci proverà.

Troverà, con nuovi soci o con altre soluzioni, il modo di dare all'insostituibile Strama gli uomini che gli servono per giocarsela fino alla fine, con gli anziani che saranno ancora in grado di competere, con i giovani che progrediranno, con quelli nuovi che si affacceranno e con i giocatori buoni ma non eccezionali di cui qualunque rosa, anche galattica, necessita.

Secondo me il derby ha insegnato questo.

La partita

I punti di forza delle rispettive squadre erano chiari sin dall'inizio: la forza devastante, la potenza  dell'attacco milanista in senso lato (cioè Ibra, Boateng, ma anche Van Bommel, che sarà uno scarpone ma quanto a potenza non teme nessuno...) e invece la grande “classe collettiva” dell'Inter.

Perché questa potesse emergere era necessario non sbagliare nulla, a livello di preparazione mentale del match (specialità di Strama, come di un suo più celebre predecessore…), a livello di scelta degli uomini e della loro collocazione sul terreno di gioco, a livello di capacità di sacrificio dei più tecnici e di tenuta dei più logori.

Non credo sia esagerato dire che nel primo tempo si è vista in campo solo l'Inter: una squadra attentissima nelle coperture, più abile nel palleggio, trascinata da uno straordinario Guarin e da un Wes tornato quello su cui i milanisti non potevano che ripetere in continuazione fallacci da ammonizione, regolarmente impuniti. 

L'esemplare applicazione e determinazione di tutti gli altri completava il mosaico.

Siamo andati al riposo con un meritatissimo 2-0 per noi e con almeno tre milanisti sulla strada dell'espulsione (come dite? Il primo tempo è finito 1-1 e non c'erano milanisti ammoniti? Ma io sto parlando della partita, non dell'arbitraggio).

L'ormai atteso (da loro) regalo arbitrale ha capovolto momentaneamente la situazione psicologica. Il nervosismo per la serie di vessazioni subite, la necessità di modificare l'approccio alla gara, hanno favorito il loro momentaneo vantaggio.

Per la verità era dagli ultimi minuti del primo tempo che segnalavo a mio figlio e agli altri amici che erano con me, come i pericoli venissero sempre più insistenti dalla parte sinistra della nostra difesa. Ibra si spostava sul suo centro-destra, dove veniva affrontato da Naga in un duello impari e lo stesso Boateng si aggiungeva per rendere incontenibile la superiore potenza atletica dei rossoneri in quella zona.  D'altra parte non c'erano soluzioni, perché non avevamo in panca un esterno sinistro in grado di fare seriamente a “sportellate” con lo svedese.

Subìto lo svantaggio, mi sono scoraggiato io, ma per fortuna non i nostri giocatori dalla tempra eccezionale (come quella  del loro mister, che li spronava indomito).

Tuttavia non si può negare che la parte centrale della ripresa sia stata quella in cui abbiamo sofferto di più. Guarin non era più quello del primo tempo, anche prima di farsi male; pure Wes sembrava meno brillante, come Alvarez e, consentitemi la bestemmia, Milito.

La remuntada è stata ottenuto proprio con la forza di volontà, l'orgoglio, la consapevolezza che non si poteva e doveva subire l'ennesima ingiustizia.

E così gli undici leoni in campo hanno sconfitto il cacciatore di frodo inviato dall' AIA su suggerimento della grande multinazionale.

Dopo il vantaggio, tutto è tornato di nuovo facile.

Ma la partita ha lasciato degli insegnamenti di cui si dovrà tener conto.

Dobbiamo ridurre, nel mercato estivo, il gap dagli avversari che hanno più potenza e, negli spazi larghi, ci mettono in difficoltà. Senza per questo attenuare il nostro vantaggio tecnico, che almeno in Italia, tuttora persiste nei confronti di tutti.

Dobbiamo trovare almeno un'altra punta che segni, non dico quanto Milito, ma con continuità e abbia caratteristiche di velocità e/o di potenza superiori a quelle del Principe.

Dobbiamo trovare un difensore sinistro che non ci mandi in crisi ogni volta che gli avversari spostano in quella zona un colosso (senza nulla togliere ai meriti di Naga, il nuovo esterno può essere anche semplicemente un'alternativa. Potrebbe essere anche Juan Jesus, se dimostrerà di essere pronto).

E poi abbiamo bisogno assolutamente che Guarin stia bene e magari di trovarne un altro come lui o quasi (perché come lui integro e sano, sarà difficile).

E di far crescere qualche nostro giovane interessante: sono quasi certo che il prossimo anno vedremo più di una volta Duncan in campo, anche se naturalmente non potrà essere nei primi 15-16 della rosa.

I singoli, io li ho visti così

Julio Cesar: sempre sicuro e concentratissimo. Due grandi parate. Una su tiro di Abate e una in anticipo su Ibra, a prendergli netta la palla, in occasione dello pseudo rigore. Voto: 7

Maicon: dalla sua parte vengono pochi pericoli (una volta Robinho lo salta lungo la linea di fondo). Difende e spinge con giudizio. Senza strafare ma concentratissimo. Poi arriva il gol che gli vale un voto in più. Voto: 7.5

Lucio: grande, generoso campione, che sei nel mio cuore. Da quando giochi nell'Inter, ti ho visto salvare centinaia di situazioni disperate, con interventi incredibili. Ieri non hai sbagliato nulla, eri feroce, determinato. Hai segnato anche un grandissimo gol, annullato per questione di centimetri (e non è una novità, il  gol, per te). Grande il mister che non ha mai avuto dubbi e aveva previsto una tua prestazione maiuscola. Tanti tifosi ricordano solo qualche errore che hai compiuto per eccesso di generosità, di grinta, di voglia di dare la carica. A Parma hai colpa su un gol. Ma ci si ricorda solo di quell'errore. Eppure non è stato più grave di quello commesso da Alvarez, in occasione della seconda rete subita. O dagli attaccanti che sul 2-1 hanno mancato gol facili, davanti alla porta. Ognuno di questi errori  al fine del risultato ha avuto lo stesso valore. Ma tant'è. Conta solo l'errore di Lucio. Voto: 7

Samuel: partita da combattente, come sempre. Mi pare di avere letto che ha un record: 9 derby e 9 vittorie. Questo la dice lunga sulle sue qualità di uomo da grandi sfide (anche se negli ultimi anni quelle contro il Milan erano piccole sfide... eheheheh). Per Walter comunque, una prestazione di grande rendimento non fa novità. Voto: 7

Nagatomo: grandissimo per abnegazione, corsa, spirito di sacrificio e anche capacità, in fase offensiva. Non è colpa sua se non ha il fisico per competere con un Ibra o un Boateng: conferma di starci benissimo nella rosa dell'Inter, anche di un'Inter più ambiziosa di questa. Ma deve essere affiancato da un esterno sinistro con caratteristiche opposte alle sue. Voto: 6.5

Zanetti: si è nascosto dietro le maglie rossonere per tutta la partita e poi nel finale, zac, una corsetta per farsi notare. Nonostante si giocasse con un uomo in meno (appunto il capitano, che giocava a nascondino), il centrocampo direi che ha retto bene. Dalla sua parte non ricordo pericoli seri. Forse perché era così ben nascosto che i milanisti, non vedendolo, finivano per inciampare in lui. Voto: 7

Cambiasso: come per Zanetti. Fa finta di non esserci e poi trac, ti fa il golletto, il furbacchione. Ah dimenticavo, avrà fermato anche un centinaio di azioni avversarie e dato avvio ad altrettante offensive dell'Inter, ma sempre sotto tono. Voto: 7

Guarin: confesso che quando l'ho visto stramazzare mi è venuto un colpo. Non è ancora al meglio della condizione, ma per più di mezz'ora ha fatto cose straordinarie. Mediano incontrista potentissimo, ma anche assaltatore, rifinitore con il piede come i nostri migliori e con una gran castagna. Mi sono ricordato del grande CarloPizzi che mi aveva detto: guarda che questo ha le qualità per fare anche il trequartista. Mi sono ricordato anche che un giocatore così non può valere 12 milioni. Ora tutto è nelle mani dei nostri medici: se assicurano che fisicamente non ha problemi irrimediabili, è di certo il primo grande tassello della ricostruzione. Voto: 8 per la prima mezz'ora. 6.5 il resto.

Sneijder: il Wes migliore. Quello che vorremmo vedere sempre e che troppo spesso per infortuni a catena, ci è mancato. Ispirato e determinato, continuo e disponibile anche al sacrifico. Ha giocato per la squadra senza perdere di qualità individuale, favorito anche dalla presenza di giocatori tecnici (Maicon, Cambiasso, Guarin, Alvarez, Milito) con cui scambiare. Prima di cedere un giocatore così, bisogna pensarci molto bene e in ogni caso lo si può fare solo avendo in mano uno di pari valore. Voto: 7+

Alvarez: ragazzi, non sono mai stato un suo fan. Tecnica eccezionale, ma grande lentezza nel pensare, nel liberarsi della palla e nel ritornare. Non mi sembrava un giocatore da campionato italiano. Ieri per la prima volta ho visto un campione vero, non solo in fieri. Si è sacrificato. È tornato, ha corso. Ha contribuito a tenere la squadra corta. Se riesce davvero a entrare con continuità nel clima da battaglia del nostro torneo, abbiamo trovato un secondo elemento da considerare per il rilancio. Voto: 7

Milito: che dire di lui? Ormai non ci sono più parole, sono esauriti tutti gli aggettivi. L'intelligenza e la classe sono impareggiabili. Avesse Ibra queste sue doti, segnerebbe 4 gol a partita. Non ha grandissima potenza e poiché  si sbatte molto e partecipa attivamente al gioco,  non riesce a essere brillante per tutta la partita e per tutte le partite. In questa condizione è comunque imprescindibile. Serve preparargli un'alternativa, magari uno che possa giocare da esterno finto nel tridente offensivo di Strama, in attesa di sostituirlo. Mattia Destro, se ci sei batti un colpo. Voto: 8

Obi: poche storie. Può piacere o non piacere, ma è uno dei 14-15 uomini importanti  di questa Inter, alla quale quando entra aggiunge corsa e piedi non disprezzabili. E un rendimento sempre almeno sufficiente. Voto: 6.5

Pazzini: in pochi minuti si procura un rigore importante, combatte e appare in ottima condizione. Voto: 6.5

Stramaccioni: conferma di avere tutte le qualità per una grande carriera. Ottimo come motivatore del gruppo, prepara la partita nel modo più meticoloso, “vede” benissimo il gioco, è duttile tatticamente e sa scegliere gli uomini adatti, anche e soprattutto nelle occasioni in cui  lo scontro è davvero duro. Superfluo dire che deve essere confermato. Non è un fenomeno. Non ancora. Ma ha doti naturali che gli ultimi suoi quattro predecessori, tutti buoni professionisti, si sognano. Voto: 8

Rizzoli: conferma i giudizi che ho espresso in tempi non sospetti, prima di importanti partite del passato. E' l'arbitro più affidabile che ci sia in circolazione. Per i suoi committenti.

Esemplare nel non ammonire uno scarpone del Milan (Muntari, nde) che ha falciato da dietro Wes sin dai primi minuti e poi diversi altri rossoneri emuli in protervia.

Eccellente nel non vedere il gol di Cambiasso (ma perché non ha arbitrato juve-Milan? Dite che  l'ovino è tornato a contare di più del Berlusca?).

Davvero favoloso nell'inventare il rigore  non commesso da JC.

Poi l'Inter  dilaga e lui qualcosa deve concederle, non prima però di avere tentato di tenere in partita i rossoneri, non vedendo un rigore netto su Samuel.

Senza dubbio, in rapporto alla mission, il migliore in campo. Voto: 9

Luciano

Nella foto, Nicola Rizzoli… un uomo, un perché. Sì, un perché non dovrebbe più fare l’arbitro di calcio. Da tempo. Accanto a lui, Zlatan Ibrahimovic. I nostri due unici avversari in campo ieri sera. Li abbiamo travolti entrambi.