Torino-Inter 0-2: il successo del torero.

Il calcio è uno sport bellissimo perché consente, dopo aver visto la stessa partita, di sostenere una cosa e il suo esatto contrario.

E alle tesi  opposte si può sempre trovare un minimo di fondamento.

Per esempio, prendiamo Inter Torino: per alcuni è stata una buona Inter, sia pure con dei problemi di assestamento evidenti, per altri è stata una squadra desolatamente provinciale.

Oppure: per alcuni si è giocato con il 4411; per altri con la difesa a tre.

O ancora: per alcuni (la vergogna non ha mai limiti) Wes è uscito furibondo, per altri contrariato.

Ora, è ovvio che una squadra che vince a Torino 2-0, correndo un solo vero pericolo, contro un’ avversaria che aveva il curriculum dei granata in campionato e soprattutto nelle partite casalinghe, abbia giocato nel complesso una buona partita, se è vero che a calcio si gioca per vincere.

Naturalmente, aver giocato una buona partita non significa che tutti i problemi siano risolti. Anzi, più che mai l'Inter è oggi, per ricorrere a un'immagine abusata, un cantiere aperto.

Ma vincere a Torino con sufficiente autorevolezza., soffrendo solo per una ventina di minuti, pur essendo una squadra dall'identità tecnico-tattica non compiutamente definita è un'ottima cosa.

Siccome però i nerazzurri non hanno dato spettacolo, travolgendo gli avversari con '90 di offensiva pimpante e tambureggiante, si può anche dire che abbiano giocato da provinciale.

Non come la grande, offensiva Roma di Zeman, squadra che onora il calcio (e soprattutto gli avversari, quando non siamo noi).

Neppure come il Milan, che con il suo calcio scintillante ha seppellito di gol l'Atalanta.

Né la juve che quando gioca presenta una sola incognita: a quale minuto le verrà assegnato un calcio di rigore, convalidato un gol mai segnato, o evitata un'espulsione meritata. Suggerisco ai tabaccai di parma che vendono stock di rolex d'oro di accettare scommesse sul minuto in cui il fatto accadrà.

Sulla difesa a tre, a quasi tutti è parso che l'Inter abbia giocato con un 4411 abbastanza netto. Ma siccome come ha detto Strama, “i numeri li date voi”, e siccome il calcio è un gioco di movimento, effettivamente ha ragione anche chi sostiene che in alcune fasi sulla linea difensiva c'erano tre giocatori.

Sull' atteggiamento di Wes al momento della sostituzione, si è visto che era contrariato. Ad alcuni è parso che fosse furibondo e la cosa è sembrata così significativa da  porla in rilievo e in prima pagina.

Era con ogni evidenza uno dei fatti più importanti da sintetizzare ed evidenziare, per riassumere il senso della partita.

D'altra parte, fallito il gossip fantasioso su Cassano in rotta con gli argentini, qualcosa le fertili menti giornalistiche dovevano  pur escogitare...

La partita

Sono molto dispiaciuto per le numerosissime PI sparse in tutte le redazioni (mi ha stupito negativamente il commento astioso e interessato del solitamente pacato Mondonico), ma purtroppo Strama non è uno sciocco né un novellino sprovveduto come loro speravano.

Contro la Roma si è reso conto che QUESTA Inter non è in grado di supportare tre attaccanti che non tornano, o tornano in ritardo.

D'altra parte, lui ha attaccanti di questo tipo, cioè non ha giocatori offensivi di corsa lunga, che possano attaccare partendo dalla loro tre quarti o anche più dietro, alla Eto'o o Rooney, per intenderci.

Nello stesso tempo lui  è uno che gioca sempre per vincere e la sua filosofia prevede di schierare comunque almeno tre giocatori offensivi (meglio se 3+1).

Come risolvere il problema?

Con un 4411 particolare. Con un mediano più offensivo e uno più difensivo; ma soprattutto costruendo a destra e a sinistra un doppio binario (Jona-Zano e Naga-Pereira) in grado di offendere in velocità: il terzo attaccante doveva presentarsi in corsa, aggredendo gli spazi profondi della fascia. I quattro esterni erano infatti tutti dotati di corsa.

Ovvio che se i terzini devono sovrapporsi all'esterno di centrocampo e attaccare, serva una qualche forma di copertura difensiva. Nel caso, Cambiasso arretrava sulla linea dei centrali bassi, consentendo loro di allargarsi a coprire gli spazi lasciati dal terzino che offendeva.

Secondo me questo non ha nulla a che vedere con la difesa a tre (che prevede tre difensori centrali stabili). Altrimenti l'Inter ha sempre giocato a tre, perché Maicon faceva l'ala e gli spazi venivano occupati dagli altri tre difensori.

Solo chi non conosce bene Strama può considerare anomalo  questo atteggiamento tattico, che invece è il suo preferito, tanto da averlo impostato all'inizio in modo ben più sistematico anche con l'Inter Primavera (salvo  spiegare in corso d'opera ai ragazzi che si cambiava perché non c'erano gli uomini adatti).

E infine l'arretramento sporadico del Cuchu  (che infatti si è trovato spesso anche in area avversaria) rispondeva più che altro a una finalità offensiva: avere qualcuno che facesse ripartire l'azione da dietro.

Un vero modulo a tre  secondo me si potrebbe in teoria riproporre con il rientro di Chivu, centrale tra Rano e Jesus. Ma questo si vedrà.

Tuttavia,  se l'Inter era messa in questo modo, con due attaccanti, due incursori sulle fasce, un incursore centrale (Guaro) e uno che arretrava sulla linea di difesa per impostare l'azione, come si è potuto parlare di atteggiamento da provinciale?

La cosa è stata possibile perché in realtà non tutto è filato alla perfezione, non tutti gli interpreti scelti si sono esibiti al meglio e un po' anche perché alcuni indicatori numerici non sono stati tenuti nella giusta considerazione.

Per esempio: non credo che una squadra che scende  a San Siro con atteggiamento da provinciale faccia registrare un possesso palla quasi doppio rispetto all'Inter, mentre è normale che alcuni dati (i corner, il numero di tiri fuori bersaglio, ecc) premino , se così si può dire, chi va in svantaggio presto e non riesce a recuperare.

In realtà molto spesso i nostri due centrali si sono trovati impegnati nell'uno contro uno, a riprova del fatto che non ci siamo mai ammassati all'indietro per difendere il risultato.

E abbiamo sempre provato a ripartire giocando. Come ha detto lo stesso Strama poi, è curioso l’atteggiamento da provinciale di chi, vincendo 1-0 fuori casa nel secondo tempo, inserisce una punta al posto di un centrocampista e addirittura un attaccante poco portato alla copertura (Alvarez) al posto di un terzino.

Ma se tutto questo è vero (o almeno sostenibile, perché di “vero” nel calcio ci sono sono gli aiuti alla juve) come è stato possibile accusare l'Inter di provincialismo?

Premetto che io non ho verso gli atteggiamenti difensivistici nessuna schizzinosa preclusione: se giocare coperti e in contropiede (non è comunque il caso dell'Inter) permette a una squadra più debole di battere una più forte, vuol dire solo che questa metodologia è più consona alle finalità del gioco del calcio.

Detto questo e ribadito che l'Inter non ha giocato questo tipo di partita (semmai l'ha subita, per i venti minuti in cui il Toro ha giocato il tutto per tutto) può essere sorta questa impressione perché non tutti i nostri giocatori in campo hanno offerto una prestazione convincente e di conseguenza alcune delle soluzioni preparate sono rimaste allo stato di intenzioni.

Né Jona, né Pereira erano in grande giornata, quindi le proposizioni sulle fasce non sono state efficaci né continue. Guaro non  è certo stato il miglior Guaro che conosciamo: poco pericoloso in fase offensiva, ha perso qualche palla creando pericoli per la difesa .

Personalmente non ho trovato entusiasmante neppure la prova di Wes perché sul piano della quantità lui è limitato e il suo contributo è legato soprattutto al numero di giocate vincenti. Se le fa, è determinante.

Insomma, mentre la fase difensiva è risultata abbastanza registrata, per le buone prestazioni di Handa, Rano, Jesus,  e per le coperture diligenti di Cambiasso e degli stessi Zanetti a Pereira, la fase offensiva ha stentato maggiormente a delinearsi con continuità, nonostante il possesso palla e l'atteggiamento mai rinunciatario.

Da questo può essersi generato l'equivoco (a parte le distorsioni volute delle PI).

La conclusione è che i problemi restano: problemi di ampio respiro legati alla scelta degli uomini e quindi dei moduli e problemi più contingenti che riguardano il recupero di qualche giocatore, il miglioramento delle condizioni di qualche altro, le condizioni di freschezza di altri ancora (i trasvolatori oceanici, ma anche Wes che ha giocato due partite ravvicinate con la nazionale)

Tuttavia agli interisti pessimisti mi sento di dire “sursum corda”!

Se in queste condizioni, con queste variabili ancora irrisolte, abbiamo vinto a Torino, senza rischiare se non in una sola occasione e comunque abbiamo fatto due gol a una squadra piuttosto impermeabile, significa che si può sperare di riuscire a forgiare un complesso buono se non ottimo, solido, competitivo in ogni zona del calcio.

Sperare ho detto, perché certezze non ce ne sono, il lavoro da fare è tanto e se non progredissimo in modo significativo, con i limiti visti a Torino alla lunga dovremmo ridimensionare le aspettative.

Ma la possibilità c'è, come c'è la certezza che la squadra sia consegnata in mani  (o meglio, a una mente)  davvero capace.

Strama è l'uomo giusto, sul campo e nella comunicazione.

Questa è la verità di oggi. O meglio, il mio, spero fondato,  fondato convincimento.

Le prestazioni individuali

Handa: Decisivo. Bianchi gli tira addosso? Forse. Ma lui ha il merito di stare in piedi e di costringerlo a centrarlo. Dà sicurezza. 7

Jona: non è quel brocco inverecondo che molti sostengono. Certo per essere titolare di un’Inter che abbia ambizioni deve migliorare. 5

Rano: l’amico ritrovato. Personalità, anticipo e anche durezza agonistica. Se non sbaglio ha difettato solo in un posizionamento, che poteva costarci caro. 7

Jesus: tatticamente da rifinire. Deve controllare maggiormente l’agonismo innato (anche se è stato ammonito ingiustamente, dopo un netto anticipo sul pallone). Ma ha una potenza illegale. Già buono e forse avveniristico. 7

Naga: dite quel che volete, ma a me piace di più a sinistra. Se aiutato in fase difensiva è un buon giocatore. 6

Zanetti: fa il suo, come sempre. Tanta sostanza e continuità. 6.5

Guaro: non è nella sua giornata migliore. Probabilmente non è un costruttore di gioco, ma un incursore incontrista. Comunque inamovibile in questo centrocampo. 6.5

Cambiasso: primo tempo davvero di alto profilo. Cala un po’ nel secondo, ma forse le sostituzioni, che hanno allargato le maglie del centrocampo non gli sono state d’aiuto. 6.5

Pereira: sostiene di aver dovuto correre per tre e in effetti di km ne ha fatti. Prezioso, ma l’impressione è che possa e debba ancor migliorare 6.5

Wes: sono sincero, non mi ha entusiasmato: poche giocate vincenti e senza quelle ne risente tutto il gioco offensivo dell’Inter. Però ha lottato e non ha quasi mai lasciato la squadra in inferiorità in mezzo. 6+

Milito: segna forse nell’unica occasione capitatagli (in un’altra c’era un fuorigioco millimetrico). Da unica punta vera soffre un po’, ma si sbatte e sembra molto ispirato. 7

Cassano: i numeri parlano a suo favore.  Resto dell’idea che nel tempo possa diventare una mina vagante, perché la sua collocazione ideale mi sembra quella del tredicesimo che fa una mezz’ora.  In ogni caso sta facendo ricredere, quanti vedevano il suo arrivo come una sciagura.

Alvarez: troppo poco tempo e troppi mesi trascorsi dall’ultima prestazione per giudicarlo. L’impressione è che sia il solito: con lui qualche opportunità offensiva in più e più problemi dietro.

Gargano: dieci minuti, ma una buona impressione.

Strama: per me, nelle condizioni date ha ottenuto il massimo, sul piano del risultato, ma anche su quello della sperimentazione ragionata di varianti futuribili. 7

Luciano

Nella foto, la contrariata esultanza di Antonio Cassano e Diego Milito, gli autori dei due gol della vittoria di un'Inter provinciale guidata da un nervoso Stramaccioni, contro l'ottimo Torino del coraggioso Ventura, uscito tra gli applausi del suo pubblico nonostante la sconfitta.

Non inquadrato, il furioso Wesley Sneijder...

PS. Si ringrazia la "redazione" sportiva di Mediaset Premium per avere fornito gli aggettivi giusti per commentare la foto e la partita tutta.