Come cervo che esce ferito di brughiera, così
è arrivata la notizia dell’eventuale arrivo di John Alieu Carew all’Inter.
Senza l’impeto dell’animale selvaggio che in corsa lascia sfregare il proprio corpo contro una fitta rete di arbusti, nel buio di una foresta.
Senza l’abilità di un regista che trasforma un film normale in un prodotto di qualità universalmente riconosciuto.
Perché questo è dopotutto il ragazzo di Lørenskog (che tradotto significa “fango-foresta” , giusto per continuare la dicotomia): uno spilungone con la schiena che cigola, un attorucolo in erba ma capace di sbalordire “l’Academy” del tifo nerazzurro ancora prima del ciak numero uno, riempiendo i rotocalchi internettiani, monopolizzando la scena di un b-movie che vede gli asadisti nella parte degli zombie (barcollanti e mangia uomini) e Branca nei panni del pirla che, come di consuetudine, ci lascia la pelle nel giro di un quattro e quattr’otto.
Una comparsa che sfugge addirittura all’occhio della camera, tanto è il valore caricaturale di una farsa in cui l’Inter in un modo o nell’altro ha partecipato.
Prima di tirarsene giustamente fuori.
Rispedito negli U.S.A., nella patria dei blockbusters, fra le pagine di una novella di Horatio Alger.
Niente provino, niente foto di rito, niente conferenza stampa nella quale sforzarsi di dare una spiegazione tecnico-tattica sennonché logica all’acquisto di una punta calcisticamente finita dopo la lunga esperienza all’Aston Villa.
Il caso Rocchi non centra o almeno punge il palato quel tanto da far sempre l’amaro un gusto relativo e quasi necessario.
È una subordinata.
Un vice del vice.
O semplicemente un tentativo maldestro ma obbligato di dare un’opzione al cast di Stramaccioni a mercato ormai chiuso.
Ci può stare come no. Non avrebbe cambiato una virgola della pellicola che sta scorrendo dinanzi ai nostri occhi. Forse una scena sarebbe sembrata più bella, un’altra più avvilente e cose del genere.
Valeva tentare (?).
Un capello non ha lo spessore di una trave, indipendentemente dalla materia di cui questa è composta.
L’idea che il capello in questione possa finire nell’occhio genera di per sé fastidio.
C’è chi l’avverte come un disagio fisico (Rocchi arrivato alla Pinetina senza un ritmo partita accettabile), chi la fa una questione di principio (i soldi son sempre i soldi e i capelli o stanno in testa o nel cestino del barbiere), chi ancora ci passa una mano sopra (“qualcosa ci inventeremo”, gli ottimisti; “era meglio prendere una prima punta a priori”, i fanatici della tattica; “più Livaja meno Scagotto”, i più intransigenti) e chi incrocia le dita (per Palacio e Cassano) e attende.
Sperando nell’approdo di Icardi sulla sponda giusta nel Naviglio, lì dove avrebbe desiderato approdare il norvegese ex-Roma.
Senza l’impeto dell’animale selvaggio che in corsa lascia sfregare il proprio corpo contro una fitta rete di arbusti, nel buio di una foresta.
Senza l’abilità di un regista che trasforma un film normale in un prodotto di qualità universalmente riconosciuto.
Perché questo è dopotutto il ragazzo di Lørenskog (che tradotto significa “fango-foresta” , giusto per continuare la dicotomia): uno spilungone con la schiena che cigola, un attorucolo in erba ma capace di sbalordire “l’Academy” del tifo nerazzurro ancora prima del ciak numero uno, riempiendo i rotocalchi internettiani, monopolizzando la scena di un b-movie che vede gli asadisti nella parte degli zombie (barcollanti e mangia uomini) e Branca nei panni del pirla che, come di consuetudine, ci lascia la pelle nel giro di un quattro e quattr’otto.
Una comparsa che sfugge addirittura all’occhio della camera, tanto è il valore caricaturale di una farsa in cui l’Inter in un modo o nell’altro ha partecipato.
Prima di tirarsene giustamente fuori.
Rispedito negli U.S.A., nella patria dei blockbusters, fra le pagine di una novella di Horatio Alger.
Niente provino, niente foto di rito, niente conferenza stampa nella quale sforzarsi di dare una spiegazione tecnico-tattica sennonché logica all’acquisto di una punta calcisticamente finita dopo la lunga esperienza all’Aston Villa.
Il caso Rocchi non centra o almeno punge il palato quel tanto da far sempre l’amaro un gusto relativo e quasi necessario.
È una subordinata.
Un vice del vice.
O semplicemente un tentativo maldestro ma obbligato di dare un’opzione al cast di Stramaccioni a mercato ormai chiuso.
Ci può stare come no. Non avrebbe cambiato una virgola della pellicola che sta scorrendo dinanzi ai nostri occhi. Forse una scena sarebbe sembrata più bella, un’altra più avvilente e cose del genere.
Valeva tentare (?).
Un capello non ha lo spessore di una trave, indipendentemente dalla materia di cui questa è composta.
L’idea che il capello in questione possa finire nell’occhio genera di per sé fastidio.
C’è chi l’avverte come un disagio fisico (Rocchi arrivato alla Pinetina senza un ritmo partita accettabile), chi la fa una questione di principio (i soldi son sempre i soldi e i capelli o stanno in testa o nel cestino del barbiere), chi ancora ci passa una mano sopra (“qualcosa ci inventeremo”, gli ottimisti; “era meglio prendere una prima punta a priori”, i fanatici della tattica; “più Livaja meno Scagotto”, i più intransigenti) e chi incrocia le dita (per Palacio e Cassano) e attende.
Sperando nell’approdo di Icardi sulla sponda giusta nel Naviglio, lì dove avrebbe desiderato approdare il norvegese ex-Roma.
Dai camerini di Hollywood al trucco e parrucco di San Siro, dalla panchina fino al cuore di quell’attaccante rimasto monco, debole al di là della quantità di classe ancora da stillare dal fondo della botte.
Lui ci avrebbe messo fisico e capoccia e noi speranza e suggerimenti del tipo “crossa per Lille-John”, senza mai crederci fin in fondo.
Perché noi interisti a volte siamo palati fini.
Vogliamo storie memorabili, star internazionali e attori non protagonisti con la statuetta fra le mani.
Vogliamo una trama che scorra alla perfezione ed un finale che sottolinei la parte buonista dello script, se proprio il lieto fine stoni con la messa in scena.
Tutto il resto è un flop a priori, un lungo elenco di nominations ai Razzie Awards.
Non ci alziamo dal seggiolino e ci spelliamo le mani di fronte ad un gol di Schelotto, alla sua corsa emozionata e confusa.
Non condividiamo il suo sogno americano, non diamo spazio alle rivalse di quelli che riteniamo perdenti.
Parole come rinnovamento e alternativa ci ronzano nelle orecchie ma una volta messe in bocca non riusciamo a masticarle bene.
Ci sbattiamo in strani movimenti di mandibola e poi diamo colpa alla ciccia che abbiamo infilato nei denti della forchetta.
Siamo un po’ come gli elettori di centrosinistra dopo le ultime votazioni: cervi che escono feriti di brughiera, piccoli John Carew col sorriso colmo di rassegnazione e il retto in fiamme.
Aniello "Nello" Luciano (aka AL82)
Nella foto, John Carew prova a sfuggere alla
"marcatura" di un compagno di squadra.
Note.
I Deerhunter vengono da Atlanta, Georgia, e sono capitanati dall'ossuto frontman Bradford Cox, affetto dalla sindrome di Marfan e conosciuto anche per il suo progetto solista, Atlas Sound. "Nothing Ever Happened" è tratta dal Microcastle/Weird Era Cont. (2008, Kranky), sicuramente non il loro lavoro migliore (per gli estimatori del pop shoegaze consiglio "Halcyon Digest", uscito nel 2010 per l'etichetta 4AD).
Saremo
ricordati più per quello che distruggiamo che per quello che creiamo.
(Chuck Palahniuk, Invisible Monsters)
37 commenti:
Ahi..ahi...beh se confermate le voci del litigio Cassano-Strama...beh meglio che il bubbone scoppi adesso..prima che a qualcuno venga in mente di rinnovare al barese..vediamo di saperne di più...
Luciano ma Zanetti prende ogni tanto qualche giocatore dagli allievi?
Vincenzo: no
La quota salvezza è già stata raggiunta. Arrivare sesti o decimi è o stesso.
Via Cassano.
Finiamo la stagione con uno schieramento di fortuna
Punte titolari Forte e Palacio. Riserve Rocchi e Garritano.
Faremo pochissimi gol e pochissimi punti. Non importa.
Confermare all'Inter chi lotterà con tutte le sue forze anche in questa situazione
di litigi negli spogliatoi ne avvengono ovunque, stiamo parlando di giocatori che nel 70% dei casi sono gente ignorante con un ego smisurato... è più grave che la cosa sia arrivata alla stampa
Buongiorno,
questa mattina ottimismo con bioritmi altissimi, vedo.
No, se le cose sono avvenute nel modo in cui se ne parla, non è affatto normale. Un conto è una discussione, un conto sono insulti, urla e addirittura arrivare alle mani.
Io non so se è vero. possibile anche che sia uno sporco gioco della Gazza, organo ormai sullo stesso livello di tuttosporc.
Ma se è vero, Cassano va allontanato.
In passato si è accusata l'Inter di debolezza per aver punito poco un suo giocatore che sostituito ha gettato la maglia.
Qui è (sarebbe) molto peggio. Stiamo parlando di un giocatore professionista pagato profumatamente anche per rispettare allenatore, dirigenti e compagni .
Faccio notare il tempismo.
Intervista esclusiva del Prez a Tuttosport il Venerdi, scoop della Gazzetta il giorno dopo...
Comunque non sono d'accordo con Luciano. Anche Mou e Balotelli erano arrivati alle mani, con strappo di catenina e annessi insulti.
Si è tenuto fino a fine stagione, fatto giocare quando serviva che giocasse ed a fine stagione è stato venduto.
O vai dalla Disciplinare per smettere di pagarlo, come ha fatto la Samp a suo tempo prima di venderlo al Milan o lo utilizzi.
Non paghi un giocatore per riempirsi di merendine a casa.
per tornare al calcio giocato, fine settimana importante per le nostre squadre. Se le speranze della prima squadra di fare risultato a Catania, in queste condizioni sono quasi inesistenti, la Primavera contro il Verona deve confermare di aver trovato un assetto positivo e la Berretti, pur in condizioni critiche, deve riprendere a vincere contro il Feralpi.
Il test più significativo del sabato è però Inter Brescia dei giovanissimi regionali. In chiaro ritardo in classifica, privi delle punte Abdou e rivetti, promossi per forza di cose tra i nazionali, i ragazzi di mandelli devono sfoderare una prestazione convincente, anche perché l'importante avventura al MIC di Barcellona si avvicina. E in quel torneo abbiamo una tradizione splendida da onorare.
Tra i match di domani si segnala ancora la partita contro il Verona che gli allievi nazionali non possono sottovalutare. i giovanissimi nazionali senza attaccanti titolari saranno chiamati a sconfiggere in casa la resistenza dell'Albinoleffe. Un'ottima occasione per il trio Goury Piscopo Vago, di mostrare le loro qualità e magari per Abdou di cercare la prima rete a questo livello.
Le partite più importanti sono però il derby degli allievi regionali e soprattutto Atalanta Inter dei 2000, autentico esame di laurea per un gruppo che tante speranze ci consegna.
Tutte le opinioni sono rispettabili. Di certo io, se fossi dirigente dell'Inter, comincerei a proibire a Cassano di farsi vedere dalle parti di Appiano. Poi esaminerei se ci fossero le condizioni per rescindere per colpa.
Se non fai così, chiunque è autorizzato a menare l'allenatore se non ne condivide una decisione.
Io non sarei così drastico.
La cosa è avvenuta, se è avvenuta, all'interno dello spogliatoio.
Il mio problema principale come società è capire in che modo sia arrivata la notiza ad un giornalista.
Detto ciò, smentisco o minimizzo.
E tiro avanti fino a fine stagione.
Ho fatto sport a livelli bassissimi ma se metti assieme 30 persone queste cose succedono. Si chiede scusa e si va avanti.
Zanetti ha tentato di strangolare Hodgson in mondovisione, per dirne una.
Può darsi che tu abbia ragione. Io però continuo a pensarla come prima. Se vengono meno autodisciplina e rispetto non esiste più il gruppo.
Poi certo, se cassano chiede scusa, davanti a tutti
ti, per una volta si può anche perdonare, con una bella multa.
Giusto quello che scrivi Alistar, la parte spiacevole è che queste "faccende" vengano spifferate fuori ....da chi ???
Avvicinare il tifoso interista a Palahniuk non è niente male, mi ha fatto davvero sorridere, te ne do atto. Tuttavia mi sembra un tantino estremo come paragone. Ma tu, Luciano, appena qualcuno apre bocca e non condividi la sua criticità lo additi come... un Palanhiuk appunto.
Comunque apprezzo, artisticamente, la citazione.
Non so se davvero chi la pensa diversamente da me lo addito come un nuovo Chuck Palahniuk, se è così me ne dispiace.
Tra l'altro non lo conosco benissimo, le mie letture sono diverse.
Cercherò di essere più aperto al dialogo, per quel poco che ancora posso fare
Che idee avete per catania? Personalmente radirei un cc kovacic kuzmanovic gargano con cambiasso in difesa e rocchi o palacio in attacco. Tuttavia leggo di un probabile accantonamento del croato...che ne pensate? Siete d accordo col tenerlo in panca in favore di cambiasso a cc?
Non c'è nessun paragone fra il polo opposto a Luciano (mi si passi l'espressione ma al momento non me ne veniva una migliore) e Palahniuk. L'altra volta nel pezzo su Jonathan avevo fatto un parallelo con un romanzo ma questa volta, andando di getto, non mi è venuto niente di così rilevante (mi era venuto in mente "Fuori a rubar cavalli" di Petterson, ambientato in Norvegia e con un tal Jon fra i personaggi cardine...c'era l'ambiente ostile, l'esistenza (ergo carriera) al tramonto ecc. ma non me la non sentita di addentrarmi nello scritto, visto anche il poco tempo a disposizione). Mi è venuta in mente quella frase che mi pareva calzante e ho chiuso il post. Tutto qui, anche perché il caro Chuck non è fra le mie letture preferite e, passando dalla narrativa alla saggistica senza freno alcuno (voglio dire adesso ho sul comodino un manuale di mitologia ittita e Dahl, uno dei più apprezzati romanzieri per l'infanzia), avrei potuto trovare qualcosa di più attinente al pezzo (che è un divertissement con un pizzico di sarcasmo).
Spero che si potesse chiudere sta faccenda Rocchi & co. e se ne escono col caso Cassano-Strama. Se fosse vero sarebbe grave ma in generale che barba...amo molto di più il calcio giocato e dunque sotto col Catania che è una squadra rispettabile, quadrata.
AL82
Il mio riferimento alla citazione di Palahniuk voleva essere una divagazione letteraria in quanto comunque l'ho trovata simpatica (tra l'altro a me piace molto questo autore).
Per quanto riguarda i dibattiti più o meno accesi, l'importante è mantenersi nel reciproco rispetto. Poi adesso sta per avventarsi sul blog una potenziale meteoritica polemica sulla non convocazione di Cassano.
Io parto subito dicendo che non voglio nemmeno sapere cosa si sono detti stra e cas: per me rinunciare a Cassano è un crimine qualunque cosa abbia fatto o detto. Poi mi verrà spiegato che strama aveva le sue buone ragioni, ma al momento nessuno le ha rilevate perciò le volgioni tenere segrete. Resta il fatto che è un suicidio sportivo.
Era solo questione di tempo...Cassano, quella è la via d'uscita, vai vai....
Ma dai suicidio sportivo...
in ogni caso Cassano nn le può giocare tutte e poi probabilmente è anche un'esclusione che sia di monito per chi passa il limite.
Più importante scovare la talpa...che ha spifferato..
@Nabucco: quoto. Non si sa perchè, ma quando succede una cosa nello spogliatoio nerazzurro si viene sempre a sapere....come se altrove non accada lo stesso. Comunque tutto marzo, finché siamo in minima corsa per un obiettivo, lo farei giocare. Se ad aprile dovessimo essere lontani da ogni obiettivo a quel punto...diamogli la pensione anticipata con l'invito a trovarsi un'altra squadra pronta a sopportare i suoi colpi di testa.
Duncan e Crisetig ancora in giornata positiva in B. Migliore in campo il primo, assist (con partita sospesa per maltempo al 45°) e altre buone cose per il secondo.
AL82
Ogni volta mi riprometto di non seguirlo, ma...coutinho oggi due assit. E spero che contro il tottenam strama non metta kova davanti la difesa
...era una vita che NON usciva niente dallo spogliatoio, a meno che crediate che "se non esce niente non è successo niente"...evitiamo di drammatizzare (more solito) e vediamo cosa succede nei prossimi giorni/settimane ...
scusate ma se spendlhofer ha giocato allora ha rinnovato o sbaglio?
Felice per Coutinho, vai grande campione!!!
Surf: ci sono due possibilità: che abbia rinnovato o che la società acquirente abbia dato all'Inter i soldi che volevamo (ma mi sembra quasi impossibile: perché pagare chi a giugno è tuo gratis, senza neppure poterlo utilizzare nel frattempo?).
Se mi capita di incontrarlo glielo chiederò.
Che ha fatto il grande Couti? una partitona?
Il vero errore di mercato imperdonabile è Couti: chi se ne importa di Rocchi, di Forlan o anche di aver trattato Carew...
Luciano voglio conoscere una tua opinione in merito a Bonazzoli: al di là delle diverse strategie giovanili delle società, se nello scorso campionato il napoli ha lanciato un talento cristallino classe '96 come tutino, non pensi che Bernazzani possa cominciare ad inserire Bona in primavera gradualmente già adesso? Pur essendo un '97 (e sotto età categoria gia adesso) fisicamente almeno non lo ritieni (come il napoletano) ancora capace di reggere la forza d'urto fisica dei 94-95? Mi pare che qualche possibilità ce l'abbia, visti i suoi movimenti e la sua resistenza, almeno per inserirsi gradualmente nel gruppo. Che ne pensi?
L'assenza di cassano è una grande occasione per far intravedere l'inter del futuro, in cui strama possa esprimere compiutamente le sue idee.
Spero abbia coraggio, come nelle sue prime apparizioni.
Pazzini al momento ci avrebbe fatto comodo, è vero. Ricordo però che li scorso anno il suo rendimento fu disastroso, che il primo a ripeter col gruppo fu proprio lui e che la metà dei gol in questa stagione sono palesemente irregolari.
Continuo a non capire.a cosa serva branca...
Sergio: no, non credo che per il momento disi possa pensare a un inserimento di Bona, neppure a livello di Primavera. Guarda, non ho seguito la cosa di Tutino. Però ho seguito addirittura anni fa, l'esordio di tassi in serie B.
Stendiamo un velo pietoso su queste scelte di alcune società, palesemente dannose per lo stesso giocatore.
Il ritmo, la corsa, la potenza di una serie A è incomparabile con quella di un campionato allievi e persino di un campionato primavera.
Voler bene a un talento assoluto come Bona, per me significa lasciarlo crescere per gradi, lavorando perché resti umile, perché capisca che la strada dell'affermazione è difficilissima e tutta in salita. Che ha un lavoro enorme ancora da compiere e che solo se manterrà i piedi per terra potrà riuscirci.
Intanto informo i miei capi che ho spedito il post sul Catania. E' un pezzo piuttosto conciso, perché devo uscire a vedere i giovanissimi.
In mancanza di informazioni da parte dell'Inter, se qualcuno ritiene di farmi sapere, anche via mail, qualcosa sull'esito della partita dei giovanissimi regionali di ieri, gliene sarei grato.
Ci sentiamo (o meglio, leggiamo) dopo
Luciano, Coutinho (contro il WIgan ok) due assista da paura, da cinema, uno spettacolo per gli occhi. D'altra parte niente di nuovo si sa che Coutinho è un giocatore strepitoso con un futuro da star assoluta del calcio. Ma anche il presente non scherza anche se è ancora presto perchè ha solo 20 anni.
Luciano, capisco perfettamente le tue motivazioni e le condivido. Va da sè che, al di là delle società che vogliono speculare il più possibile sui talenti propri (es. Brescia appunto), nei casi di talenti cristallini con potenzialità importanti un inserimento graduale può risultare determinante. Faccio l'esempio del napoli perchè oltre a tutino ci sono altri 2 '96 che trovano spazio regolare nella formazione primavera e nell'under 17, la loro stessa formazione allievi di quest'annata sta andando alla grande dopo che la scorsa stagione ha giocato sotto età. Forse bisognerebbe valutare caso per caso, e come accennavi tu, la capacità di mantenere il passo, il ritmo (anche crescita strutturale muscolare ovviamente) e la testa in particolar modo. Anche considerando Bona un ragazzo con una certa maturità, ti ho posto il quesito. Naturalmente poi vi è anche la questione di collocazione tattica che spinge i giocatori come Tassi ad un inserimento ancora più graduale. Comunque speriamo bene, pare che la prossima stagione potremo ammirare una formazione allievi molto competitiva.
Certo forse è da masochisti ammirare le meraviglie tecniche di Coutinho, campione assoluto regalato al Liverpool per pochi spiccioli, ma non è possibile resistere. E' classe pura, argentea, basta metterlo titolare e lui diventa irresistibile, basta fargli sentire la fiducia incondizionata e dargli la continuità e lui diventa un genio assoluto del calcio.
Raramente ho ammirato un talento del genere, così giovane poi.
E' una storia che mi ricorda molto quella di Pirlo. Un errore che non avrei mai voluto rivedere, e invece... l'errore è stato ripetuto, tale e quale.
L'unica consolazione è che non andrà al Milan (almeno spero)
Se in più penso che coutinho è stato dato via anche perché c'era cassano....
È tutto senza senso, senza futuro.
Al di la di tutte le comprensibili apologie del talento cristallino di couti bisogna considerare sempre un aspetto che discrimina il forte giocatore dal campione: la mentalità. Dove per mentalità non intendo solo la professionalità ma anche la capacità di resistenza allo stress, la forza psicologica di superare i limiti che si oppongono, la voglia di realizzare e lo spirito di adattamento, di abnegazione, di perseveranza. Questo fa si che un giocatore dai grandi fondamentali come Vucinic non è mai diventato risolutivo e trascinatore come un Cavani ad esempio. E ritengo sia ciò che manca a Coutinho per fargli fare il salto di qualità definitivo, da quel poco che ho visto e che so della personalità (oltre che del talento, della visione di gioco e della duttilità tattica) di Kovacic sono uno dei pochi ad applaudire l'operazione coutinho, perchè Mateo mi dà l'impressione di possedere le caratteristiche che ho descritto, a differenza di couti. Detto uesto è sempre una delizia vedere le giocate di Philippe, con la consapevolezza (e speranza)che possa diventare più un vucinic che un pallone d'oro
Carlo io adoro Cassano, ma se avessi dovuto scegliere avrei scelto senz'altro Coutinho, per diverse ragioni:
1) Coutinho è un professionista con la testa a posto che non crea il minimo problema nello spogliatoio.
2) Attualemente Cou mi pare stia tecnicamente sorpassando il maestro e, considerando la professionalità, il percorso appare in continua crescita.
Si trattava quindi di scegliere un grande campione e grande professionista per il futuro che promette di superare ampiamente Cassano dal punto di vista tecnico, o un Cassano grandissimo ma comunque problematico da gestire, 30enne e con un livello di professionalità difficile da definire.
La società ha scelto Cassano, e io non condivido per niente.
Ora però c'è lui, è un campione e se rinunciamo anche al su tasso tecnico diventiamo da decimo posto in classifica.
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