Recentemente
abbiamo letto le dichiarazioni di Roberto Samaden che, esaminando il percorso
delle giovanili negli anni più recenti, ne ha tratto valutazioni entusiastiche
che non si possono non condividere.
Diciannove
finali disputate e tredici vinte, se non ricordo male, sono un patrimonio che
nessuno al momento può eguagliare.
Se
consideriamo anche il numero di giocatori lanciati nel professionismo (a
conferma del fatto che se hai giocatori forti, vinci e se vinci, hai giocatori
forti), non c'è dubbio che il bilancio di questi anni sia quasi trionfale.
Noi
però di... professione facciamo i tifosi, non gli storici o gli statistici e,
preoccupati delle sorti del nostro settore giovanile, ci occupiamo delle linee
di tendenza che sembrano emergere, più che dei dati pluriennali.
Siamo consapevoli che non
si può vincere sempre, che l'importante è essere competitivi.
Che in particolare lo
scorso anno le nostre vittorie in serie hanno assunto l'aspetto di una quasi
dittatura:
-
titolo
Primavera e titolo NGS;
-
titolo
Berretti;
-
vicini
al titolo Allievi;
-
titolo
Giovanissimi.
-
primo
posto in tutti i campionati regionali.
Inoltre, un grande numero
di giovani passati al professionismo e addirittura molti all'esordio in prima
squadra.
Dell'Inter,
non del Roccacannuccia, con tutto il rispetto.
Siamo
anche consapevoli del fatto che la nostra organizzazione societaria per quanto
riguarda il calcio giovanile è la prima in Italia e tra le prime nel mondo.
Di
questo va dato merito a tutta l'organizzazione, dai vertici rappresentati da
Samaden, Casiraghi e Giavardi, fino al più oscuro ma non per questo meno
fondamentale operatore.
Quest’organizzazione,
nel solco della tradizione interista di lealtà e superiorità etica, ha ottenuto
i suoi risultati proprio con la forza
dello scouting, con la capacità di scovare PER PRIMA i talenti emergenti.
Noi
non abbiamo mai puntato sullo scippo del lavoro altrui, su rapporti con
personaggi ambigui, sulla elargizione alle famiglie dei bimbetti di bonus
esagerati e fuori mercato.
Per tutti questi motivi i
meriti della nostra dirigenza sono immensi, come la nostra fierezza di tifosi.
Se
quindi ci permettiamo di esprimere qualche preoccupazione sulle tendenze in
atto per le prospettive più ravvicinate,
queste riguardano esclusivamente l'ambito delle disponibilità finanziarie.
Le difficoltà in cui si
dibatte la società in questo momento, sembrano ripercuotersi tendenzialmente
anche sul settore giovanile, e questo sarebbe un notevole danno.
Non
siamo maghi della finanza, come si improvvisano moltissimi fruitori della rete,
ma abbiamo letto che la vendita di elementi usciti dal settore giovanile (o il
loro utilizzo in prima squadra) hanno creato importanti plusvalenze.
Probabilmente
superiori agli investimenti fatti.
Un
settore giovanile molto efficiente, potrebbe dunque rivelarsi una forma di finanziamento per le
esigenze della prima squadra.
Sappiamo,
nel nostro piccolo, che un investimento molto produttivo richiede pur sempre i
fondi necessari per realizzarlo.
Un
palazzo di proprietà ma senza ascensore, aumenterebbe di molto il suo valore se
ne venisse dotato.
Ma
per dotarlo, occorre disporre dei soldi necessari.
Se
non li hai, o se ti sei già indebitato anche troppo, non puoi fare gli
investimenti che creerebbero valore aggiunto.
Questo
è solo il buon senso che deriva dalla pratica quotidiana.
Poi
si può fare di tutto: soprattutto con i soldi degli altri.
Restiamo dell'avviso,
comunque, che nel bilancio di una società di primo livello un finanziamento del
settore giovanile che gli consenta di essere competitivo e sfruttare le
inarrivabili capacità dell’organizzazione dovrebbe essere una delle priorità.
In qualche modo il mancato
adeguamento dei finanziamenti per il settore lo abbiamo già pagato quest'anno.
In
Primavera sono stati fatti pochi innesti
di sostanza (Olsen e a febbraio, Knudsen, peraltro arrivato infortunato)
mentre nella Berretti, destinata palesemente a indebolirsi
per la promozione in Primavera degli elementi più pronti, gli acquisti hanno
riguardato quasi esclusivamente giocatori provenienti da società
dilettantistiche.
Che
poi alcuni dei nuovi arrivi abbiano fatto bene, testimonia della bontà del
nostro scouting (e del lavoro sul campo del mister), ma evidentemente non
poteva bastare.
Così
con la Primavera abbiamo perso la finale di Supercoppa, siamo stati eliminati
dal Viareggio e dalla Coppa Italia.
Siamo
usciti precocemente dalla NGS e addirittura siamo rimasti fuori dalla Final Eight
per il campionato.
In
alcuni casi per situazioni che ci hanno detto male, pur avendo disputato prove
di valore.
In
altri casi per avere subito evidenti soprusi.
L'eliminazione
dalle finali del campionato ne è l'esempio più evidente.
Un
mio amico più radicale di me sostiene che il Milan ha fatto sapere alle
autorità del Palazzo che quest'anno, così come DOVEVA andare in CL con la Prima
Squadra, DOVEVA vincere il campionato Primavera.
Non
si spiegherebbe altrimenti la decisione di un arbitro che annulla il gol della
nostra qualificazione (e della loro eliminazione), per fallo di un giocatore...
milanista sul portiere del Milan.
Oltre
a tanti altri episodi, tutti a senso unico.
Io
sono più moderato: avranno scelto di inviare un arbitro in carriera, un arbitro
che sapesse il fatto suo. Che sapesse chi si deve favorire per fare carriera.
Senza
bisogno di dargli disposizioni particolari, dunque.
Però
se non possiamo tacere del furto subito, non possiamo neppure chiudere gli
occhi sui numerosi risultati insoddisfacenti che ci avrebbero comunque consentito
una qualificazione preventiva, cioè ben prima di quel derby.
E
non possiamo dimenticare che quando c'è una serie di risultati insoddisfacenti
non ci si può limitare ad accusare la sfortuna o le prepotenze altrui: mancava
qualcosa, evidentemente, per essere vincenti.
La
giustificazione e consolazione per i numerosi giovani “prestati alla prima
squadra” appaga parzialmente.
Il
'94 Monachello, partito per questioni finanziarie, durante l'anno ha fatto cose
importanti all’estero (Ucraina e Cipro),
tanto da essere appena approdato al Monaco, con un contratto molto
soddisfacente.
Sarebbe
bastata una punta di questo livello per rovesciare molti risultati negativi. E
noi l'avevamo.
Un
giocatore come Spendlhofer, se fosse stato impiegato qualche tempo prima, ci
avrebbe forse garantito qualche punto in più e la qualificazione.
Ma
non siamo stati in grado di pareggiare l’ingaggio di una squadra della serie B
tedesca.
Abbiamo
scelto di mandare via a giocare, in prestito o comproprietà, molti giocatori che
avrebbero fatto la differenza come fuori quota: Duncan, Livaja e altri
(compreso Benassi, aggregato fisso alla prima squadra).
Decisione
sacrosanta.
Ma
sarebbe stato comunque opportuno assicurare alla squadra una spina dorsale di
esperienza e potenza: questo, tra l’altro, avrebbe permesso una resa superiore
e quindi un'affermazione più netta anche dei tanti talenti ancora acerbi
rimasti.
In
fondo, il Milan, anche con tutti i “suoi” arbitri, non si sarebbe mai
qualificato senza il '93 Ganz e i suoi gol decisivi.
La
Berretti, dal canto suo, è arrivata in finale… ma, siamo sinceri, per farlo ha
eliminato solo il Torino, dopo un campionato deludente e faticoso.
Non
si può catalogare questo risultato tra i fattori positivi, soprattutto se poi
si ripensa all'esito della finale.
Personalmente
sono convinto che questi due elementi:
-
insufficiente
peso atletico e di esperienza per la Primavera
-
inadeguato
rafforzamento della Berretti
come
erano chiari a me (e l'ho scritto) sin dall'estate, non potessero sfuggire ai
dirigenti: quindi la causa non può essere che la limitatezza delle risorse
disponibili.
E
la situazione minaccia di ripetersi, perché non si ha notizia di interventi
importanti di mercato sul fronte della prossima Primavera (la Berretti, se
venisse confermata la sostanza del gruppo Allievi, quest'anno avrebbe comunque
una base importante)
Un altro punto che vorrei
segnalare, sempre
dall'esterno, per sentito dire e quindi non con l'arroganza di chi sputa
verità, riguarda la possibilità di un
coordinamento preventivo più chiaro tra programmi del management (sui singoli
giocatori) e scelte di campo dei vari
allenatori.
Che
possano insorgere divergenze è chiaro e anche fisiologico.
Ma
forse si potrebbero definire con maggiore precisione gli ambiti di
responsabilità e quindi decisionali, proprio nei casi di divergenza, tra i
singoli tecnici e la dirigenza
A
priori, in modo che le scelte, le responsabilità e le competenze siano definite
e chiare, pur nella necessità di un confronto e di una cooperazione continui.
Non credo di toccare la
suscettibilità o sminuire il lavoro di nessuno, se dico che dai tifosi che
seguono quotidianamente le nostre giovanili, un ritorno di Beppe Baresi sarebbe
accolto con entusiasmo.
Beppe
sarebbe l'uomo di campo e insieme il dirigente ideale. Ha caratteristiche tecniche e umane diverse
da quelle di tutti gli altri dirigenti. Non migliori, diverse.
Ha
già lavorato con gli altri esponenti del gruppo dirigente e, anche se i ruoli
oggi sarebbero necessariamente differenti, insieme hanno saputo raggiungere
traguardi di eccellenza.
Purtroppo,
quest’ipotesi sembra già sfumata, ma era un desiderio vissuto dall’esterno, su
basi “impressionistiche”, accarezzato, per così dire, dai tifosi che seguono le
nostre giovanili con grande passione.
Per
concludere comunque il discorso sulle difficoltà finanziarie, occorre ribadire
come le stesse comincino a far sentire i loro effetti anche sulle squadre più
giovani: se infatti Allievi Nazionali e Regionali sono squadroni in grado di reggere
qualunque confronto, nei Giovanissimi si registra qualche battuta a vuoto
inusuale.
Probabilmente
legata anche alla rinuncia, sempre per motivi economici, a qualche arrivo
importante.
Ma
delle situazioni specifiche delle singole squadre parleremo più diffusamente
nei prossimi post.
Luciano Da Vite
Nella foto (Inter.it), Beppe Baresi, ex-campione e bandiera dell'Inter.
Da diverso tempo, dall'arrivo di Mourinho per la precisione, Beppe è il vice-allenatore della Prima Squadra, assistendo i vari allenatori che dopo il Vate di Setubal si sono succeduti sulla nostra panchina. Ad eccezione dei pochi mesi in cui allenatore è stato Rafa Benitez, con un suo vice-allenatore e relativo passo indietro di Baresi.
Oggi è arrivato Walter Mazzarri, portandosi dietro un proprio staff molto ricco e articolato.
Speriamo anche bravo, efficiente e fortunato.
Che futuro potrà avere Baresi?
Per anni, prima del salto in Prima Squadra, Beppe Baresi è stato sia allenatore che primo responsabile del settore giovanile dell'Inter.
Solo in Primavera, sotto la sua guida, sono stati vinti due Scudetti, due Tornei di Viareggio e due Coppe Italia.
Tuttavia, le vittorie sono solo uno dei motivi per i quali, da tifosi e appassionati del calcio giovanile interista, auspichiamo un suo ritorno a Interello e dintorni.
Un uomo di campo, Beppe Baresi. Un uomo che ama l'Inter, un dirigente che sa valorizzare i giovani, seguendoli con cura nel loro percorso di crescita professionale, come pochi altri in Italia, forse nessuno.
Dipendesse da noi di Interista Sempre, non avremmo dubbi circa il suo futuro.
Vedremo cosa deciderà la società...
Guido Montana
211 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 211 di 211 Nuovi› Più recenti»Da tifoso ignorante che non ci mette i soldi, anziche cedere rano, rescinderei chivu e deki, e ridiscuterei i contratti di cuchu e del principe, oltre a cedere silvestre e gargano (se come pare li riscatteremo).
@pap: non vorrei che la necessita di cedere rano passi per delle valutazioni del mister, che non lo reputa adatto a trascinare la difesa come centrale arcigno, cosa che secondo me rano non è, ma che può diventare con un bel lavoro estivo.
Magari mi sbaglio, ma per me cederelo, sarebbe un coutinho-bis.
Un vero peccato. Anche perchè tutti i fruitori di questo blog, e quindi parlo di persone dotate di critica positiva, sanno che in un contesto organizzato rano è molte spanne sopra l'elegante bonucci.
Aggiungo inoltre che per carattere si troverebbe sicuramente male presso la banda bassotti.
Si Al confermo la valutazione ,sarà che a forza di dire che lo vogliono tutti ma che per conte è fondamentale credono davvero che sia un fenomeno.
L'unico Marrone buono che conosco è quello arrostito sul fuoco nella tipica padella forata.
AL82
Al...
come scritto (con notevole successo direi) su twitter, l'unica cosa che ci possiamo fare con marrone è attaccarci un gatto
Dai ragazzi non ci dilaniamo su questo presunto scambio che sarebbe talmente incomprensibile da farci dubitare sulle qualità intellettive prima ancora che tecnico/manageriali dei nostri dirigenti. Capisco che esistono precedenti che fanno rabbrividire, ma gli errori vengono fatti...apposta per non ricommetterli. Io non credo minimamente a questa voce.
A me Ranocchia non piace e francamente di fronte ad'offerta decente lo venderei, se fosse possibile arrivare ad uno più forte di lui. Detto ciò, il buon Andrea ha 25 anni, e una squadra 'da ricostruire' non può privarsi del proprio centrale titolare di 25 anni. Vanno tagliati i rami secchi, gli ex campioni ormai logori e ipercostosi nonché i vari Schelotto e Silvestre della situazione, non i pochi giovani bravi che abbiamo ..non scherziamo.
@pap:
Beh, visto che siamo a Torino nella primavera granata c'è il centrocampista Gatto, così facciamo l'accoppiata.
Scherzi a parte, la conferenza di Mazzarri mi ha ispirato fiducia e direi che di questi tempi è un bel toccasana.
AL82
...noto che a molti scettici della prima ora, è bastata la conferenza stampa del mazzarro per cominciare a ricredersi...bene, bene ...cmq c'è ancora posto sul carro ...! :)
la conferenza di mazzarri ha chiarito alcune cosette se ancora ce ne fosse bisogno...
l'insistenza, anche non richiesta, con la quale ha posto l'accento su preparazione, allenamento, corsa, correre, doppie sedute etc. qualche sospetto su cosa possa essere successo l'anno scorso dovrebbe farla venire a tutti...
non ho poi mai messo in discussione la capacità e la professionalità di mazzarri...
contesto questo continua attenzione all'immediato che è ormai certificato che non fa altro che svalutare la rosa nel complesso, e tecnicamente e economicamente, non produce risultati nemmeno minimi e va a oscurare ancor più, se possibile, il futuro...
detto questo...
bardi è cercato da:doria, livorno, parma, torino
duncan da: livorno, doria, genoa
spinelli vorrebbe anche longo
Ogni giorno la sua pena....
Prima Ranocchia forse squalificato, poi "
ma semmai dovesse succedere diventerei il peggiore denigratore di Massimo Moratti sulla rete, mai vendere i buoni under 25 a ladroni e berluscones " a proposito dello scambio Rano- Marrone coi ladroni....
Ma non abbiamo un addetto stampa che smentisca queste falsita' ? Solo a pensarla si fa peccato, ma cacchio in Societa' non esiste uno coi collioni che dichiari che Ranocchia si puo' scambiare solo con Vidal o Pogba ?? Sveglia, poi qualcuno si convince che se non Marrone uno scambio con Magri ci sta.... Basta essere presi in giro, anche Branca ora potrebbe direla sua, altrimenti avalla tutto e il contrario....
Non mi e' piaciuta l' intervista di Branca perche' anche i grandi sanno esssere umili, da lui nessuna ammissione di errorri... Ma non e' umanamente possibile, io accetto ancora Branca ma la spocchia e l' arroganza che mette nei suoi interventi mi da' fastidio... Anche lui sbaglia, e se fosse un unomo avrebbe il coraggio di ammettere gli errori.... Invece zero : epuure il casino Snejder lo ha combinato lui, svalutando apertamemte il giocatore...
Lo vuoi vendere ? Lavora sotto, non lasciare a Strama tutte le responsabilita', salvo poi regalarlo a 7-8 milioni....
Moratti farebbe bene a tenerlo, per ovvi motivi, ma pretendere che si assumese LUI le responsabilita'... A furia di scaricabarile verra' fuori anche che Strama non voleva Kova.... Un minimo di rispetto e di umilta' MM lo dovrebbe chiedere a Branca, se ha deciso di tenerlo...
Sveglia MM, fatto fuoriStrama e Rapetti ci vuole una strigliata ai suoi che si ritengono " infallibili " , Branca spero sia sotto Mazzarri, che mi e' piaciuto........l
Solo all' Inter puo' succedere che un nazionale di 24 anni possa essere messo in discussione.... ( visto che gia' ci e' costato la rinuncia a Destro...) ...
Scemi si' ma autolesionisti basta.... Ai ladroni proponiamo noi uno scambio Schelotto - Marrone e vediamo cosa succede ...
nel calcio non ho mai visto un dirigente ammettere delle colpe, anche minime... forse qualche allenatore, ma lo fa con l'intento di sgravare i giocatore da responsabilità, quindi per un proprio tornaconto
per quanto riguarda l'anno scorso, non credo che si siano allenati poco per salvaguardare i "senatori", è anche da stupidi pensarlo, se li si vuole salvaguardare basta fare allenare loro a bassa intensità e gli altri al massimo...
semmai credo che si sia fatta una preparazione soft per essere in forma subito, visti gli impegni europei. Infatti la squadra a settembre e ottobre girava a mille, se si fossero allenati poco e male avrebbero avuto un rendimento scarso tutta la stagione
Ciao a tutti!
Online il post di Luciano Da Vite che analizza nel dettaglio la non certo sfavillante annata della nostra Primavera.
Certo, ripetere quella fenomenale della passata stagione era quasi impossibile.
Anzi, togliamo il quasi... però, forse qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare!
Anche in sede di allestimento della squadra... soprattutto in attacco.
Ma anche qui, come per la prima squadra, il budget era quello che era... e senza un attaccante forte, pure se hai Forte (lo "squalo"), non vai da nessuna parte, di solito.
Se poi, in molte partite, ti manca pure lui, si fa notte!
E infatti...
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