Sassuolo-Inter 0-7: adelante, Inter, con juicio (y con confianza).

Il tifoso dell'Inter si sa, non conosce mezze misure: o si esalta per situazioni interessanti ma lontane dall'essere definite, o si deprime (e spesso insulta) per situazioni spiacevoli ma nella realtà del momento comprensibili.

Questo atteggiamento viene potenziato quando la squadra, incredibile dictu, da ben due stagioni non vince nulla e anzi ha infilato risultati modesti.

Dopo una vittoria per 7-0 in trasferta, risultato che rimanda ai tempi epici del calcio antico, ancorché ottenuta contro un avversario in fase di chiaro disarmo tattico e psicologico, per i più sembra tutto facile, tutto fatto.

Pochi hanno ricordato, pur nella doverosa gioia per il risultato conseguito, che i veri test di verifica verranno nelle prossime giornate, quando dovremo affrontare due nostre autentiche rivali (Fiorentina e Roma) con in mezzo l'ostica trasferta a Cagliari.

Perché se oltre a juve e Napoli, nella classifica finale ci superassero Roma e Viola (per non parlare del Milan), finiremmo quinti o sesti, facendo meglio del nono posto passato, ma in modo in fondo poco rilevante.

Ho letto discorsi piuttosto semplicistici: si è visto che bastava mettere gente che corre e schierare i giocatori nei loro ruoli...

Con il che resta definitivamente acclarato che Cambiasso corre, che Jona corre, che Alvarez corre.
Per dire solo di tre che lo scorso anno venivano accusati di insufficiente atletismo (eufemismo).

Quanto ai giocatori da impiegare nel proprio ruolo, sbaglierò, ma mi sembra che Handa, Rano, JJ, Jona, Naga, Guaro, Palacio  giochino sempre nello stesso ruolo; Campagnaro e Taider sono nuovi. Quindi le variazioni riguardano lo scambio tra Cambiasso e Kovacic (al momento Taider) e lo schierare Alvarez seconda punta (per altro come già nel finale di stagione, sia pure per necessità).

Variazioni importanti, sicuramente, anche se, per esempio, una volta che avremo a disposizione contemporaneamente il miglior Milito, Icardi, Palacio, vedremo se Alvarez giocherà da seconda punta.

Sarebbe forse più realistico, invece, ricordare anche che lo scorso anno, con i due titolari attuali e diversi giovani già esperti in meno di oggi, a fine novembre eravamo praticamente in testa alla classifica, avendo espugnato il campo della juve, ed eravamo qualificati come primi nel girone di EL.

E che ancora a marzo eravamo in lizza per tutti gli obiettivi: terzo posto, CI, EL.

Il tutto schierando gente che “non correva” e gente “fuori ruolo”.
Non male.

Poi ci sono venuti a mancare TUTTI gli attaccanti e mediamente dai 15 ai 18 giocatori in ogni partita. Forse da quel momento abbiamo davvero schierato gente che non correva e giocatori fuori ruolo, chissà...

Può darsi che io sia un bastian contrario, o che non mi piacciano le semplificazioni banali.
Di certo non mi piacciono le esagerazioni, mai.

Jona non era un brocco lo scorso anno e non è un campione ora. 
Rano aveva qualità e qualche difetto che forse ora sta emendando, con una squadra più protettiva.
Stessa cosa per JJ.
Cambiasso, se non correva lo scorso anno e corre ora, è protagonista di un miracolo e Alvarez forse oltre che impiegato meglio, ha fatto finalmente una preparazione estiva come si deve.

I nuovi “titolari” sono due soli ma  di grande rendimento e i giovani in panca ottimi atleti con già esperienze importanti. Handa, Palacio, Naga, Guarin stesso fanno quello che hanno sempre fatto.

Lungi da me l'idea di svalutare il lavoro di Mazzarri (che tra l'altro è più vicino alle mie idee tattiche).

La sua mano si vede, come pure la sua esperienza.

Ma si vede anche che ha una rosa costruita meglio, ringiovanita e che deve affrontare meno impegni, potendo concentrare energie e testa su una sola competizione.

Anch'io sono passionalmente travolto dall'entusiasmo (durante la partita, mi sono persino alzato per farmi un caffè, cosa che non mi permettevo da anni), ma cerco di restare con i piedi per terra.

Anche lo scorso anno di questi tempi o poco dopo eravamo entusiasti...

Con questo non voglio dire che non ci siano motivi razionali per essere ottimisti: come dicevo, la rosa migliorata, l'esperienza e la bravura di Mazzarri, gli impegni meno gravosi (forse anche la preparazione diversa), sono fatti oggettivi che ci inducono a guardare al futuro con fiducia.
Anche con ottimismo.

Ora ci saranno le prime verifiche che contano, dopo quella importante contro la juve. Le affrontiamo consci della nostra forza e soprattutto del lavoro importante che società e squadra stanno portando avanti.
E che non può essere liquidato come due semplici aggiustamenti elementari di situazioni banali.

Secondo me e in tutta modestia.

La partita

Difficile abbozzare un'analisi della partita, come pure delle prestazioni individuali.

Troppo netto il divario tra le due squadre, non solo sotto il profilo tecnico e atletico, ma anche solo sul piano della disposizione in campo, della tenuta psicologica, della voglia di lottare.

Dopo i primi due gol, non c'è stata più partita, anche se proprio nel finale del tempo, l'ingresso in campo di Zaza ha consentito agli emiliani di portare qualche timida minaccia alla porta difesa da Handa.

Direi che proprio questo è il fattore di cui tener conto.
Perché è vero che esistono anche gli avversari e dunque è normale che in 90 minuti creino qualche pericolo, neppure eccessivo per la verità, ma è anche vero che non incontreremo sempre Zaza e Floro Flores, con tutto il rispetto.

Il punto cardine secondo me è la buona protezione (insieme all'efficace spinta) garantita dal tridente di centrocampo: Taider, Cambiasso e Guarin per caratteristiche fisiche e tecniche si integrerebbero perfettamente; ma non si può certo sacrificare Kovacic e d'altra parte contro avversari più forti la convivenza tra l'anarchismo del Guaro e la mobilità sapiente ma ridotta del Cuchu, qualche problema potrebbero crearlo.

I problemi si creeranno anche davanti, perché con il ritorno di Milito, Icardi scalpiterà sempre più, Alvarez  verrà forse indirizzato al ruolo che per lui vede Mazzarri, cioè la mezzala e lo stesso Belfodil non potrà venir ignorato continuamente.

Certo, meglio questi problemi di quelli che aveva Strama quando per settimane e settimane  gli sono venuti a mancare contemporaneamente Milito, Palacio e Cassano ed è stato costretto a schierare Rocchi e Alvarez.

L'impressione è però che Kovacic e Belfodil dovranno lavorare parecchio per raggiungere il primo livello nella considerazione del mister.

In un certo senso, le tre partite in una settimana giungono a proposito, anche se occorre ricordare le parole di Mazzarri: nella prima partita giocano i migliori, non si può parlare di turn over. 
Poi qualche cambio si può fare, sempre che i sostituti siano all'altezza dei “titolari” (che poi è un altro modo di ribadire un concetto a me familiare: giocano sempre e solo quelli che per quella partita, in quel momento,  l'allenatore considera i più forti).

Insomma, è veramente difficile trovare qualcosa da analizzare, almeno per dei profani, nello svolgimento del match e inevitabilmente il discorso scivola sulle prospettive che anche indirettamente la partita ha indicato.

Tra le altre cose vorrei citare il problema della gestione di Wallace, che secondo me è giocatore interessante e bisogna capire  se è meglio utilizzarlo o tenerlo relativamente “coperto” per cercare poi di acquisirloa costi ragionevoli, magari già a gennaio.

Altro problema riguarda Pereira: se si considera “bruciato” all'Inter e quindi da sostituire, bisognerà scegliere  le strategie più efficaci.
Perché una cosa è certa: con il sistema di gioco di Mazzarri è indispensabile contare a pieno titolo su 4 esterni di valore

Le prestazioni dei singoli

Anche qui c'è poco da dire. Le notazioni sono tutte almeno sufficienti, ma si deve considerare la consistenza degli avversari.

In pratica non c'è stata opposizione, quasi in  nessun duello individuale.

Purtroppo non sarà sempre così.
Già da giovedì.

Handanovic: sicuro come sempre, nelle poche occasioni in cui è stato chiamato al lavoro. 6.5

Campagnaro: ordinaria amministrazione. Sembra chiaro che lui si esalta soprattutto nelle difficoltà. 6.5
Ranocchia: molto più sicuro che nella passata stagione. Se passa l'esame delle prossime partite diventa una certezza di alta qualità. Finalmente. 6.5
Juan Jesus: ieri forse il migliore del pacchetto arretrato: oltre a chiudere l'avversario diretto, ha spinto molto, anche con buon costrutto. 7

Jonathan: ottima prova. Io l'ho visto meglio di quanto non abbia letto in giro. Però ormai mi sembra chiaro: lui è forte contro avversari medi, appena sufficiente quando il livello dello scontro si alza. 6.5
Guarin: Come sempre, meglio il secondo tempo che il primo. Data la superiorità di squadra il suo anarchismo in fase difensiva si è notato meno. Ma quando è in condizione, contro un avversario così deve spaccare... 6+
Cambiasso: qualche volta rientra il leggero ritardo e deve essere supportato. In cambio garantisce un tempismo nel tackle che gli consente di stoppare innumerevoli iniziative avversarie e un'intelligenza tattica senza pari in Italia. Poi fa anche un gol capolavoro, ma non lo esalto oltre misura: chi lo consce sa che simili giocate sono nelle sue corde. 7
Taider: si conferma sempre più elemento indispensabile in questo centrocampo: garantisce copertura, spinta, anche qualità. Peccato per l'ammonizione conseguente a un fallo inutile. 7+
Nagatomo: cresce di partita in partita. Magari Mazzarri ne fa davvero il nuovo Zuniga. Quando è libero da preoccupazioni e può spingere, la sua rapidità riesce sempre a creare problemi. Agli avversari, ovviamente. 7-

Alvarez: una delle sue migliori partite. Un suo assist regolarmente trasformato è frutto di una giocata da fuoriclasse autentico. Ha potuto fare tutta la preparazione estiva, ha avuto la fiducia dell'allenatore, può giocare in un ruolo che lo esalta. E' un altro giocatore, rispetto a quello del passato. 7.5

Palacio: si sacrifica in modo sontuoso in un ruolo di prima punta che non è il suo. C'è sempre all'appuntamento con il gol e fornisce assist decisivi. L'unico rimpianto (mio) è per il tempo che passa anche per lui. 7.5

Milito: due gol al rientro, pur essendo chiaramente ancora in difetto di condizione. Merita un 8 non solo di stima
Kovacic: ancora non è quello che conoscevamo lo scorso anno, ma tra poco metterà in difficoltà il mister, nelle scelte dei centrocampisti.
Uno così non si può discutere. 6+
Wallace: lascia intravedere delle cose che mi intrigano.
Ha potenza da vendere e grande sfrontatezza.
Sarei contento se riuscissimo ad assicurarcelo. 6+

Mazzarri: per quanto concerne la partita, senza voto.
Per quanto riguarda il lavoro svolto sino ad ora, 8.
Con la speranza di ribadire il voto anche giovedì notte.

Luciano Da Vite

Nella foto, la festa interista attorno a Diego Alberto Milito, ritornato in campo in una partita ufficiale contro il Sassuolo dopo il gravissimo infortunio della passata stagione e, ovviamente, tornato anche al gol. Due volte, per la precisione, in circa 37 minuti di impiego. Più un assist...

Vittoria enfatica nel punteggio, ma che non deve illudere quella ottenuta contro la modesta squadra emiliana, a mio parere, così come non dovrebbe fare il nostro pur ottimo inizio di campionato.
Altre squadre sono decisamente più attrezzate per gli obiettivi che contano in Italia (scudetto e anche la zona Champions).
Noi siamo una squadra che l'anno scorso è arrivata nona e presentiamo poche novità nell'undici titolare, oltre a un anno in più nell'età di alcuni giocatori (ancora) decisivi.

Tuttavia, l'Inter, al momento, appare una squadra in grande salute atletica, solida e determinata, in sintonia totale con il pragmatismo (organizzato e non casuale) del nostro nuovo tecnico. 
Sono ancora da valutare i possibili margini di miglioramento se (e ribadisco se) Walter Mazzarri riuscirà a trovare un ruolo decisivo a Kovacic, oltre a sfruttare gli ultimi lampi di classe di Diego Milito.
Infine, non dimentichiamolo, l'Inter gioca solo il campionato.
E questo, alla lunga, potrebbe diventare un fattore se l'Inter si dimostrerà capace di competere per un piazzamento Champions.

Il tutto sempre in attesa di chiarimenti definitivi sul nuovo assetto societario che, a prescindere dal cambio ormai certo di proprietà, potranno dare degli indizi ulteriori sul futuro prossimo della squadra.

Guido Montana