L'Inter
passa a Cagliari e rivede la parte sinistra della classifica nella giornata
preceduta dalle chiacchiere sulle intenzioni di mercato, sancite da una celebre
frase: “Per acquistare, dovremo sacrificare un pezzo importante”.
Collegata
con il ritardo del rinnovo per Icardi e con le voci di offerte consistenti per
il giocatore, provenienti da grandi (anche finanziariamente) club inglesi e
spagnoli, nonché dagli spifferi provenienti dall'interno della società, la
frase sembra avere un solo significato:
il
sacrificato sarà Maurito.
E
invece il campo, ancora una volta, ha
dimostrato che se si vuole davvero costruire una squadra ambiziosa si deve
partire da un punto fermo: Icardi, attorno al quale schierare altri dieci buoni
giocatori.
Intendiamoci,
Maurito non è perfetto: anche in
questo il Mancio che non è un tifoso ma un tecnico, cioè una persona
competente, ha l'occhio più lungo del nostro.
Essendo
giovane (sì, dispiace dirlo per i sapientoni da tastiera, ma a 22 anni una
punta è giovane, salvo rare eccezioni, e deve imparare ancora molto) ha ancora
grandi margini di miglioramento: nel modo di giocare con e per la squadra,
nella continuità, persino nel controllo della palla.
Ma
già oggi Maurito è imprescindibile per questa squadra.
Quattordici
gol solo in campionato, ottenuti a volte sfruttando l'unica palla giocabile che
gli viene fornita in novanta minuti…
Ma
oggi il bomber argentino si sta affinando, completando: l'assist per Podolski
ne è una prova, alcuni rientri difensivi efficaci, un'altra.
Un'Inter ambiziosa non può
che ripartire da Mancini e da Icardi.
Intendiamoci,
ci sono altre soluzioni valide in giro per il mondo, per entrambi i ruoli.
Personalmente
ho l'umiltà di riconoscere il mio dilettantismo: ricordo ancora il celeberrimo
(per me) “No Ibra, no party”, che
scrissi alla vigilia del Triplete.
Sbagliano
i professionisti, figuriamoci se non può essere sbagliato un mio convincimento,
formatosi tra l'altro dall'esterno, senza conoscere la complessità delle
circostanze anche finanziarie e di mercato.
Però
è un fatto che un grande bomber, destinato verosimilmente a diventare ancora
più forte noi l'abbiamo.
È
un fatto che il Mancio è tornato
ancora più completo dalle esperienze all'estero.
Il
carattere è sempre quello, spigoloso e fumantino, ma è proprio questo che gli
consente di infischiarsene delle pressioni esterne e di criticare Icardi quando
è necessario, di tener fuori Kovacic per cercare la concretezza e per farlo
crescere con il lavoro e il suo aiuto tecnico.
Il Mancio guarda la
sostanza, da allenatore vero.
Dice
che oggi Mateo non può fare la mezz'ala perché non è ancora completo: può
giocare dietro la punta o le punte “perché lì può permettersi di perdere la
palla”.
Se
Mateo è un ragazzo intelligente (e lo è) capisce che non si tratta di
sottovalutazione, si tratta solo di un aiuto per crescere più in fretta.
L'Inter non può permettersi
di non perseguire la massima efficienza anche immediata.
Se
Brozovic e Guarín al momento danno più affidamento, come mezze ali, giocano loro.
E
magari, udite udite, la prima alternativa è Kuzmanovic e la seconda, in certe
circostanze, Hernanes.
Mateo,
il miglior talento puro della nostra rosa, al momento può concorrere per il
ruolo di trequartista, con Shaqiri e eventualmente Palacio, nel caso di 4-3-2-1.
Seguendo
gli insegnamenti del Mancio, Mateo
fra un anno o due sarà un crac, anche a livello di rendimento concreto.
Per
il momento il ruolo che gli è stato ritagliato gli consente, come a Cagliari,
di esibirsi in una prodezza tecnica che innesca il primo gol, da lui stesso
realizzato nel proseguimento e un assist pazzesco per Icardi, che ci aggiunge
del suo per raddoppiare.
Poi
certo, nella sarabanda finale scatenata dai cagliaritani, lui un po' scompare.
Ma sono appunto i difetti di gioventù.
Il discorso sui giovani e
sull'impazienza dei tifosi vale anche per un altro interista in campo ieri: Samuele
Longo.
Sì,
Samu, per un'insieme di scelte
sbagliate (non importa stabilire da chi) è un giovane anche a 23 anni, perché
ha perso tempo e non ha fatto le esperienze giuste.
Non
è davvero troppo tardi perché il nostro giovane attaccante possa percorrere la
strada di una grande carriera e ieri, nei pochi minuti disputati, lo ha
mostrato ampiamente, contribuendo a mettere in difficoltà la nostra difesa.
Dunque,
se la mia analisi non è sbagliata, la
partita di ieri, oltre ai tre punti, ci ha regalato tante indicazioni
importanti, anche in chiave futura.
Ci ha “regalato” anche,
però, la conferma delle difficoltà in cui la squadra si dibatte, soprattutto
nella fase difensiva, dove si registrano blackout clamorosi e di lunga durata.
Nella foto (Inter.it), un'avventurosa uscita alta di Carrizo, eroe (molto) per caso. |
L'Andamento del Match e i Problemi
Evidenziati (Confermati)
Dopo
una breve fase iniziale, nella quale il Cagliari ci ha messo in relativa
difficoltà pressando alto con tutta la squadra (e confermando che con una
preparazione “normale” si può svolgere quel tipo di gioco solo per alcuni
minuti), il primo tempo è stato chiaramente di marca interista.
Abbiamo
avuto diverse occasioni da gol purtroppo
quasi tutte capitate a un Poldi evanescente,
abbiamo giocato bene e non abbiamo rischiato quasi nulla.
Non c’è dubbio che con il
Mancio il gioco offensivo sia migliorato, sia più bello (bello per me continua a significare, nel calcio, efficace).
Sono convinto che qualche
difficoltà, contro le difese schierate, l’abbiamo ancora, ma i progressi sono
innegabili.
E
non sono dovuti solo ai nuovi arrivi, per quanto importanti: un terzino che è
solido e sa spingere, un centrocampista che abbina qualità offensiva corsa e
sostanza, una punta-esterno-trequartista di grande valore.
C’è
anche il lavoro del tecnico, una diversa concezione della manovra offensiva,
più adatta agli uomini attuali.
In
ogni caso andiamo al riposo ancora sullo 0-0 e, trattandosi di Inter, squadra
cosiddetta “pazza” (in realtà la pazzia, quando c’è, corrisponde ai limiti
tecnici atletici e di personalità del gruppo: l’Inter del Triplete, nella
cavalcata finale, troppo pazza non era…), ci si poteva aspettare di tutto.
Invece
la doppia prodezza di Mateo, intervallata da una giocata non pulita ma efficace
di Maurito, ci assicurano il vantaggio.
A
questo punto il Cagliari, senza nulla da perdere, riprende il forcing,
pressando altissimo e costringendoci a non uscire dall’area.
La
difesa perde la testa e anche… tanti duelli individuali con gli attaccanti
rossoblu.
Si
sbagliano un’infinità di passaggi per la ripartenza oppure si calcia fuori
precipitosamente.
Gli
avversari sono insidiosissimi e torna tristemente alla mente la doppia rimonta
del Celtic, effettuata nelle stesse condizioni.
La domanda sorge spontanea:
perché le altre squadre traggono vantaggio dal difendersi strette, magari con dieci uomini, chiudendo
tutti gli spazi, quando vengono attaccati in massa e noi, invece, andiamo in
crisi?
I
problemi sicuramente sono diversi: riguardano le qualità dei quattro difensori,
la capacità di partecipare con efficacia alla fase difensiva di centrocampisti
e attaccanti.
Sicuramente
c’è un difetto di personalità e di autostima: non si possono spiegare
altrimenti questi improvvisi cali di tensione che si verificano sempre quando
ci assediano.
Ho
letto elogi sperticati di Vidic, che non condivido.
Il
serbo ha certamente giocato meglio che in altre occasioni, ma nel momento della
pressione avversaria mi è sembrato in difficoltà anche lui.
Vidic, anche lui in difficoltà nel secondo tempo, come tutta la squadra (foto Inter.it). |
Con ogni evidenza, c’è un
problema che va ben oltre i limiti di Ranocchia se anche quando lui non gioca i
difensori si fanno uccellare spesso e sbagliano uscite semplicissime.
Per
nostra fortuna la pressione del Cagliari viene allentata dalla stanchezza e
soprattutto dall’invenzione, in puro stile contropiede (o ripartenza se
preferite questa parola aggraziata) ancora di Mateo e Icardi.
Nonostante
il 2-0 i sardi ci riprovano, con un bellicosissimo Longo e un imprendibile M’Poku.
Il
loro gol è fortunoso, ma meritato per la bellissima giocata di Samu (mi ha ricordato moltissimo il tiro
con cui allo scadere, ha segnato al Milan nella finale, assicurandoci lo scudetto
Primavera, a suo tempo).
Negli
ultimi minuti, sebbene il pareggio fosse più a portata di mano per i sardi, noi
abbiamo difeso meglio (oppure, come preferite, loro hanno finito la birra).
Da
notare anche che ancora una volta, come già a Glasgow, il pragmatico Mancini,
quando la difesa è andata in difficoltà, a fatto ricorso alla “demoniaca”
difesa a tre.
Tanto
che Hernanes, appena entrato, in contropiede con un gran numero ha sfiorato la
terza rete, che avrebbe meritato e gli avrebbe fatto molto bene.
In apparenza tutto è bene
quel che finisce bene: ma alzi la mano chi non prova inquietudine in vista di
tre prossimi match fondamentali, contro i cursori scozzesi e contro attaccanti
di grande potenza e rapidità come quelli della Viola e del Napoli.
Passassimo
questi ostacoli senza gravi inconvenienti, si potrebbe davvero cominciare a
guardare con più fiducia al futuro.
Le prestazioni individuali
Carrizo: ho letto giudizi entusiastici, che non
condivido, sulla sua prova. Compie un paio di belle parate e in qualche altra
occasione ha fortuna, ritrovandosi la palla tra le gambe, dopo essere stato
sorpreso. Poi, per la legge del contrappasso, viene punito dalla sorte in
occasione del gol.
In
mezzo qualche uscita a vuoto e qualche presa mancata da mettere i brividi.
In
sostanza, alla fine il giudizio è sufficiente, perché prende solo un gol senza
colpa, ma se gioca Handa, io mi sento
più tranquillo. 6
Campagnaro: Hugo in fase di spinta è inesistente:
avanza al piccolo trotto e se va bene appoggia la palla al compagno più vicino
o spara un cross contro il difensore che lo fronteggia.
In
fase di contenimento non è più brillante e reattivo come un tempo. Però al
momento, come dimostrano le scelte del Mancio, per l’equilibrio complessivo è
indispensabile. 6-
Vidic: anche per lui ho letto giudizi
entusiastici che fatico a condividere. Un buon primo tempo, sicuramente, con
personalità e qualche intervento importante.
Memore
di alcuni errori passati, in qualche occasione non esita a spazzare via.
Nel
secondo tempo, secondo me va in difficoltà, come tutta la difesa (o la
squadra). 6+
Juan Jesus: non so se attraversa un periodo di forma
incerta o se paga l’ansia provocata dall’inefficienza dì complessiva del
reparto.
Certo
si fa saltare netto troppo spesso, anche di pura forza, sia da M’Poku sia da
Longo.
E
in più occasioni sbaglia netto in fase di uscita innescando pericoli gravi. 5
Santon: mi
risulta difficile valutare la sua prova, perché ad un primo tempo sicuramente
molto positivo (“mette” anche un paio di palle gol, una addirittura col
sinistro…), si contrappone una ripresa in cui va in difficoltà e si schiaccia
sulla linea difensiva.
Come
per i compagni ha l’alibi di una protezione carente da parte degli altri
reparti, ma qualche errore banale e rischioso lo commette anche lui. 6
Medel: ancora tra i migliori. Si sta rivelando
indispensabile uomo squadra.
Non
si limita a ringhiare su tutti gli avversari e a stopparli, ma aiuta tutti i
compagni in difficoltà, va sempre a chiudere con tempismo e generosità
A
giocare la palla, non è certo un fenomeno, ma non è neppure quel disastro che
alcuni sostenevano. 7
Guarín: altra prestazione super, dopo la pausa
(nel rendimento) di Glasgow. Forse avrebbe dovuto riposare, in vista delle
prossime durissime partite di EL e campionato, in tre giorni.
Ma
il mister, che già ha tenuto fuori Shaqiri e Palacio, non se l’è sentita,
probabilmente, di rischiare troppo. Il Guaro
ha risposto presente alla sua maniera: con grinta, volontà, personalità e tante
buone giocate. 7
Brozovic: non era quello irresistibile della
partita col Palermo, ma è una situazione comprensibile.
Personalmente
davo per scontato un temporaneo calo dopo la partita, in pratica, dell’esordio.
In
quelle occasioni dai sempre qualcosa in più.
Ora
deve inserirsi al meglio, capire il modo di giocare italiano, integrarsi con i
compagni.
Il
suo rendimento è sempre sufficiente, perché sembra essere una mezz’ala completa
e calcisticamente intelligente. Penso che se continuerà a migliorare raggiungerà
col tempo stabilmente livelli di assoluta eccellenza. 6.5
Kovacic: un gol (preparato in precedenza da lui
stesso, con un grande colpo di tacco) e l’assist strepitoso del secondo.
Che
si vuole di più?
In
avanti fa il suo dovere e va anche oltre.
Scompare
un po’ nel periodo dell’assedio cagliaritano, quando un giocatore con la sua
classe e i suoi colpi dovrebbe invece guidare la squadra con ripartenze letali.
Ma
è giovane e deve crescere ancora in personalità e lettura delle situazioni
tattiche, a mio parere. 7
Podolski: fa i movimenti giusti, ma poi sbaglia in
fase conclusiva. Assomiglia un po’ a quegli attaccanti di cui si dice: gioca
benissimo quando non ha la palla…
A
parte gli scherzi, appare in netto progresso, anche se la sua prova non può
essere considerata sufficiente.
Se
andremo avanti in coppa, dove non può giocare, lo vedremo spesso in campionato,
per far rifiatare Rodrigo.
Quindi
potrà essere determinate nel nostro finale di stagione e i miglioramenti
evidenziati sono da cogliere come buoni auspici.
Del
resto, non può aver dimenticato come si segna. 5
Icardi: grande prova di Maurito che tronca tute le voci malevole che fiorivano su di lui a
partire dai mancati festeggiamenti in occasione di precedenti segnature.
Ora,
rispetto al passato, svaria di più, si propone anche in fascia, per allargare
il gioco e partecipa alla manovra, riuscendo persino ad abbozzare il pressing
alto e qualche recupero difensivo.
In
area poi è davvero letale.
Campione
irrinunciabile subito e con grandi miglioramenti possibili, anche a breve. 8
Dodò: pochi minuti, insufficienti per una
valutazione, ma è sembrato entrare in campo con buona determinazione. SV
Hernanes: davvero solo ritagli di tempo, nei quali
dimostra la sua straordinaria professionalità con un giocata magistrale che
meritava il gol. SV
Kuzmanovic: SV
Mancini: con 19 punti in 13 partite arriva
finalmente a raggiungere la media punti del suo predecessore, ma quel che più
conta è la grande accelerata delle ultime partite, dopo il lavoro importante di
ricostruzione.
C’è
ancora tanto da fare e probabilmente la vera Inter del Mancio la vedremo dalla
prossima stagione.
Ma
per il momento lui opera con grande profitto sul materiale di cui dispone e
soprattutto con la sua autorevolezza sembra poter guidare meglio giocatori
giovani ma che già si ritenevano arrivati o comunque con poco da apprendere da
un WM.
Poi
è anche molto furbo (e questo è fondamentale) parla sempre di mentalità
offensiva, ma gioca come quasi tutti i suoi colleghi, difendendo con tanti e
attaccando con quelli che possono.
Quando
serve coprirsi si copre senza alcun timore, proprio perché ha autorevolezza e
carisma. 7
Luciano Da Vite
Nella foto (Inter.it), Maurito Icardi, grandissimo patrimonio tecnico ed economico di questa Inter, se ne possediamo uno.
Tralasciando poi il patrimonio in termini di immagine a livello mondiale... perché il calcio, come tutto, oggi è anche questo: immagine.
Restando al campo, senso innato per il gol e ancora notevoli margini di miglioramento per Icardi.
A soli 22 anni, appena compiuti, Maurito è già un grande attaccante di livello assoluto, anche per un eventuale top club europeo.
Con buona pace di tutti i suoi detrattori e, inspiegabilmente, non sono pochi.
Il meglio per lui deve ancora venire, per davvero, non come con Mazzarri.
Speriamo solo che possa arrivare, almeno in parte, con la maglia nerazzurra.
Guido Montana
27 commenti:
Cominciamo a vedere la parte sinistra che alla destra ci stavamo abituando. In classifica, intendo.
Ahahah... giusto Amstaf!
Grazie, correggo subito il lapsus di Luciano. :-)
Molto bello il video dei tifosi del West Ham in risposta agli stupidi tifosi razzisti del Chelsea.
http://inter-tube.it/?p=445
Ciao a tutti
Ottimo post come sempre,
Voti e giudizi condivisibili...
Grande Luciano
Forza Inter e Forza Mancio
l'assist sul secondo gol però è di medel luciano, non di kovacic
così come l'intercetto in volo acrobatico che innesca il primo gol ...
@ Gimon24
magari torniamo ad essere un top club europeo e il buon Icardi resta con noi, con buona pace dei geni che lo criticano.
In tal senso l'intervista, nella quale Thoir dichiara che sono aumentati i ricavi commerciali in oriente, rafforza il mio auspicio.
p.s. Thoir parla di 263 milioni di tifosi interisti nel mondo...a me sembra dato un poco gonfiato, che ne pensate ?
Ne dubito fortemente, Riccardo, tra qualche anno torneremo magari a essere un club competitivo a livello europeo di CL, ma certe cifre per ingaggi e cartellini l'Inter (e nessuna squadra italiana in genere) non potrà mai più spenderle.
Il mondo del calcio è cambiato molto e l'Italia è rimasta irrimediabilmente indietro, riflettendo la profonda crisi socioeconomica del Paese, d'altra parte.
Difficile stupirsi, dato il livello dei personaggi che gestiscono il sistema calcio a livello nazionale.
I giocatori davvero forti in Italia, oggi e in futuro, arrivano giovani, molto giovani, per crescere e affermarsi. Poi, per vincere e guadagnare tanti soldi vanno altrove. Pogba docet, ma anche Icardi e prima o poi Kovacic sono destinati a compiere questo percorso.
@Pap
Corretto!
Hai capito il pitbull... ;-)
Concordo con Gimon dai commenti del post precedente, l'aspetto che più colpisce di Santon è la nuova fisicità. Sul busto si vede tantissimo, ma probabilmente anche le gambe sono rafforzate. Questo sembra avergli conferito anche più sicurezza. Sempre per tornare al discorso dell'importanza di essere atleti solidi caro a Luciano.
@ Gimon 24
il tuo discorso purtroppo è ineccepibile....il mio magari è dato dal fatto che propendo per l'ottimismo della volontà ma temo che in questo caso vinca il pessimismo della ragione :-(
scusate 26 milioni di tifosi....
Rispondo qui, che ci siam spostati vedo :D.
Al grazie della descrizione, come sempre molto completa e dettagliata.
Ricollegandomi al discorso di Gimon, ormai i fondi, come scrive Russo, stanno prendendo piede come un business, e sta ai calciatori scegliere da che parte stare: stando nella società d'origine magari potrebbe essere ceduti ad un prezzo più basso ch andando ad un fondo; ed inoltre così sono considerati ne più ne meno alla mercè di un qualsiasi oggetto.
@Luciano: su Perin e compagnia. Bardi ha fatto la cazzata di non andare al bologna, e di completare l'anno in panchina, perdendo un'anno di sviluppo e facendo spostare di un'anno in avanti all'inter i progetti per il cambio in porta. A mio parere comunque è il caso di aspettare Dige, ch in be fenomeneggia.
@Paolo Grasso
Bardi a me è sempre piaciuto moltissimo.
In Primavera lo ritenevo un predestinato.
Dopo un primo anno positivo a Livorno e buone prestazioni nell'U21, quest'anno al Chievo non ha fatto bene, va detto.
Rifiutare il prestito in B a Bologna dove avrebbe giocato, non è stata una buona mossa per la sua crescita, ma è ancora tanto giovane e ha talento.
Digennaro, se possibile, mi piaceva ancora di più ai tempi delle giovanili.
Unico suo limite e Luciano lo sa benissimo, sono i troppi infortuni che ha già subito e che ancora, periodicamente, lo affliggono, purtroppo.
In B ha fatto e continua a fare non bene, benissimo... mi piacerebbe fosse lui un giorno il nostro portiere!
Faccio outing... né Bardi, né Perin... ma Digennaro!
Sembra che la Fifa o l'UEFA, non so bene, abbia intenzione di proibire l'acquisto anche solo di quote dei cartellini da parte dei fondi.
Guido: io dico sempre ai giovanilisti utopisti di confrontare le foto di un giovinetto esordiente con quelle dello stesso giocatore dopo qualche anno di professionismo. si capirebbero tante cose...
Intanto ho spedito, per domani, il post sulle giovanili e sto lavorando a quello sui vincitori di viareggio
..... meno male che il carro di ICARDI è molto grande.... stimo molto BOBAN, ma non riesco a comprendere la sua sottovalutazione di MEDEL......
Mi piace l'outing di Gimon! :)
Ieri non ho citato Medel ma effettivamente ennesima prova di livello e di gran sostanza, a mio parere acquisto azzeccatissimo..ovvio che non sia Yaya Toure ma quello che devo fare lo fa sempre benissimo.
Oggi Shalke eliminato ai rigori dal City nella UEFA Youth League...capitano dei tedeschi il nostro probabile nuovo acquisto, Kehrer: qualcuno (magari Al) ha visto la partita?
@Avvocheto:
Purtroppo no.
AL82
Un modo per tornare grandi subito c'è,allora: 263 milioni di tifosi che versano 1 euro ciascuno,fanno 263 mln di euro in cassa.....
Purtroppo sono "solo" 26...facciamo 10 euro a testa ?
Andata!!
Bene, propongo Luciano come collettore
@Olag
Ci verrebbero fuori un Pogba e un Morata. :-D
Forse...
Pistocchi stasera ha appena scritto su Twitter che Morata gli ricorda Van Basten... #ormaivaletutto
@Gimon
Ha anche detto che Morata al primo anno in Italia è già titolare.
La juve ha giocato fra campionato e coppe 34 gare e lui è partito 10 volte dall'inizio, terminandone 8. La media minuti giocati a partita è di 42' scarsi.
Ora si possono avere mille opinioni ma i numeri sono numeri.
AL82
Ciao Luciano, volevo chiederti dei pareri riguardanti la nostra rosa della Primavera, tu chi vedi meglio nel calcio professionistico fra Miangue e Dimarco? nel senso che è vero che Fede ha un piede che il belga si sogna, però Miangue ha un fisico incredibile e sembra avere più velocità e potenza. Inoltre quale secondo te ha più possibilità di avere successo come centrale difensivo fra i professionisti fra Sciacca, Yao, Pinton e Della Giovanna? Secondo te Camara rimarrà da noi il prossimo anno aggregandosi alla prima squadra? Girano voci, dipende dai giorni a volte gira una voce a volte l'altra, che a Mancini piacciano alcuni giocatori piuttosto che altri, tu sai quali dei ragazzi ha destato una migliore impressione al tecnico? Scusa la quantità di domande.
Volevo condividere con voi questa battuta, sito Gazzetta nell'articolo sulla vittoria della Juve...riguardo lo scivolone di Chiellini Giorgio...
"L’errore che rimette in partita il Dortmund è opera proprio di uno dei giocatori a cui non lo augureresti mai, per serietà e professionalità"
Game, set and match...
@Des.....
...........! ;)
Ciao a tutti!
Online il post di Luciano sul weekend del Prato e delle nostre squadre giovanili.
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