sabato 28 febbraio 2015

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Viareggio Cup 2015: 22 campioncini, due soli colori (il nero e l'azzurro).



Il trionfo dei giovani interisti alla Viareggio Cup (ricordo i numeri: 7 partite, 7 vittorie - nessuna ai rigori - 18 gol fatti, 4 subiti) ha scatenato l'invidia dei rivali, le critiche dei dipendenti Mediaset e assimilati, i distinguo variamente argomentati degli autoproclamatisi portatori di onestà intellettuale.

Ma ha provocato, per fortuna, anche la gioia di chi tifa per i nostri colori, indipendentemente dall'età di chi li indossa, dal colore della loro pelle e soprattutto ha suscitato emozione in chi conosce i nostri ragazzi da tanti anni e gli vuole bene, come persone prima ancora che come giocatori di calcio.

Ha anche fornito la soddisfazione di sapere che i nostri dirigenti del settore giovanile hanno lavorato davvero bene, pur in un periodo di difficoltà finanziarie, e hanno contribuito in modo importante al consolidamento della nostra società, dal punto di vista tecnico ed economico.

Diventeranno tutti campioni?
Saranno tutti titolari nella nostra prima squadra?

Sicuramente no. 

Ma noi, con il nostro tifo un po' sempliciotto, ci accontentiamo.

Ci accontentiamo di sapere che tra questi  22 ragazzi molti, quasi tutti, faranno i professionisti, chi in Italia, chi in altri Paesi, chi in A, chi in B, chi in Lega Pro.
E qualcuno, probabilmente anche nell'Inter.

Forse il vespaio sollevato dai noti ambienti a noi ostili per la presenza in squadra di alcuni stranieri non ha solo una motivazione xenofoba.

Se si chiude il mercato, in Italia  è più facile esercitare un’egemonia assoluta con metodi fraudolenti. Conosco, per testimonianza diretta degli interessati,  interventi che non si possono raccontare, ma che si collocano fuori da ogni etica e forse da ogni legalità.

Basta polemiche, tuttavia, godiamoci la gioia che i nostri dirigenti e giocatori hanno saputo regalarci.

Chi sono dunque i protagonisti di questa cavalcata, prestigiosa, checché se ne dica?

Conosciamoli più da vicino, uno per uno, com’è giusto che sia, visto che tutti hanno portato un mattoncino per costruire questa bella impresa. E potrebbe non essere finita qui…

Ionut Radu (‘97): lo ricordo quando è venuto a Interello per i primi provini. Era un ragazzino abbastanza timido, che mostrava grandi potenzialità e aveva già altre richieste, pure da importanti club esteri. Ma l'Inter si era  mossa bene su questo giovane talento, già in forza prima alla Steaua e poi alla Dinamo Bucarest.
Castellini aveva intravisto qualità importanti e il ragazzo, pur affettivamente legato al suo ambiente, si convinse presto.
Venne in Italia definitivamente nel 2013, a sedici anni, e giocò mezza stagione da titolare nella Berretti della Pergolettese, incantando.
Ricordo che un mio amico di Crema, senza sapere che era già controllato dall'Inter, mi parlò con entusiasmo di un giovane portiere che era “da prendere subito”.
Tesserato definitivamente per l’Inter nell'agosto del 2013, Radu ha trovato la concorrenza di un altro interessante portiere della sua età, Di Gregorio, con il quale si alternava fino a quando in questa stagione una serie di infortuni del DiGre ha spianato a Ionut la strada di una titolarità costante, in Primavera.
Già nella prima stagione ebbe un ruolo fondamentale, parando due rigori e assicurando così la vittoria sul Milan, nella finale del campionato Allievi Nazionali.

Ionut non è altissimo per il ruolo (1.86 secondo i dati ufficiosi), ma avendo personalità, senso della posizione, esplosività e tempi giusti, è molto forte nelle uscite, sia alte che a terra.
Tra i pali appare sicuro ed è in grado di appoggiare discretamente con i piedi.
A volergli trovare un difetto, secondo me che sono un profano, qualche volta non è sicurissimo nella presa.
Dove arriverà è presto per dirlo, ma sicuramente è stato un investimento molto riuscito.

Bright Gyamfi (‘96): so poco del passato di questo difensore ghanese che a me risulterebbe  arrivato dal Genoa.
Piede destro, fisico asciutto e longilineo, buona corsa, tecnica e senso del gioco che possono migliorare sensibilmente, anche perché il ragazzo si applica seriamente per superare i suoi limiti attuali.
Percorre la fascia con intensità ed è discreto in marcatura.
È già migliorato molto da inizio stagione e il suo gol (strepitosa battuta al volo) che ha deciso la finale, è il giusto premio per il suo lavoro e la sua applicazione.

Essendo un '96, il prossimo anno andrà a giocare tra i professionisti. In Lega Pro, credo.

Giacomo Sciacca (‘96):  promettente difensore centrale nato a Desio, ma originario della Sicilia, da dove il padre si era a suo tempo trasferito, Jack è uno dei miei pupilli, perché l'ho visto crescere, giorno per giorno, sin dai Pulcini.
Ricordo ancora una sua prestazione sbalorditiva a Interello, in un torneo internazionale, contro i Pulcini del Manchester.
Ragazzo riservato e di poche parole, alle quali preferisce i fatti espressi sul campo.
Il nostro capitano è cresciuto nel tempo con continuità e ha fatto tutta la trafila delle selezioni nazionali, meritandosi anche da parte del tecnico federale Antognoni una lusinghiera profezia: è il nuovo Scirea. Jack non diventerà il nuovo Scirea, ma un professionista di valore di sicuro. 

Fortissimo nell'anticipo e nell'uscita palla al piede (il destro), in virtù del senso di piazzamento e dello stacco vince anche molti duelli aerei.
In questa stagione è stato provato anche a destra, con risultati alterni. Tra noi tifosi da bar si discute sul suo ruolo futuro: forse gli manca qualche centimetro come centrale ad alti livelli e noi in virtù del suo buon piede immaginiamo un futuro davanti alla difesa.
Anche lui andrà a giocare tra i professionisti da settembre. La scelta della destinazione sarà fondamentale per il suo futuro.
Mai come in questa occasione è vivo il rimpianto per la mancanza delle seconde squadre.

Yao Guy ('96):  è un difensore centrale ivoriano, di piede destro, fortissimo in marcatura, veloce e dotato di  tecnica apprezzabile (il che gli consente di disimpegnarsi ottimamente anche da terzino destro, ruolo in cui arriva con facilità sul fondo e crossa con buona precisione).
L'ho visto per la prima volta qualche anno fa al torneo di Arco, dove giocava sotto età come difensore centrale del Parma.
Parlando con qualche dirigente, allora, avevo detto che per me era da prendere subito, ma la risposta era stata: “Lo abbiamo già bloccato”. 

Nei tre anni di Inter è migliorato sempre, mostrando buona continuità e conquistandosi un posto da titolare stabile in un ruolo in cui la concorrenza, come vedremo, è particolarmente agguerrita

Federico Dimarco ('97): un altro della magnifica covata dei ’96 e ‘97 partita dai nostri Pulcini.
DiMa ha vinto tutto quello che c'era da vincere a livello giovanile, in ogni categoria. Manca giusto lo Scudetto primavera... 
Terzino dallo straordinario piede mancino, ma capace anche di concludere col destro, ha un fisico robusto anche se non molto alto. Proprio la potenza e la corsa sono le sue doti atletiche naturali. Fortissimo nella spinta (lo scorso anno nel campionato Allievi ha segnato dieci reti), fino a qualche tempo fa lasciava un po' desiderare in marcatura, ma gradualmente ha corretto questo difetto. 

In nazionale U17, agli Europei di categoria, è rimasta epica una sua partita in marcatura, quando ha annullato il mini fenomeno croato, Alen Halilovic, oggi al Barcellona.
Ha già esordito in prima squadra e il futuro è suo. Sarà lui stesso, con il suo impegno e la sua determinazione, a chiarirci entro qualche anno fino a che punto. Promessa vera.

Demetrio Steffè (‘96): centrocampista triestino, di piede destro, ma in grado di giocare in tutti  i ruoli del centrocampo.
Arriva all'Inter nella stagione dei Giovanissimi, dopo essere stato visto dai nostri osservatori al termine di un Triestina-Padova al quale assistevano per visionare alcuni giocatori patavini.
Fisico compatto, esplosivo, grande carattere e determinazione, Deme è subito diventato indispensabile per il nostro centrocampo.
Corre per 90', morde le caviglie di tutti, ma è in grado anche di proporre gioco a buonissimi livelli e a volte conclude a rete in modo irresistibile. 

Resta nella storia dell’Inter il suo gol segnato al Milan, quest'anno al Torneo Mamma Cairo: controlla in piena corsa un lancio che arrivava da 40 metri senza far toccare terra alla palla, ma alzandola e portandosela avanti di un paio di metri. Proseguendo nella corsa, sempre senza che il pallone toccasse terra, vede il portiere fuori dai pali e lo infila con un pallonetto spettacoloso.
Dopo la stagione degli Allievi Nazionali, poiché l'Inter non disputava il torneo Berretti e si considerava prematuro il suo impiego in Primavera, è andato in prestito secco al Chievo, dove ha vinto il campionato Primavera, al suo esordio, da titolare e fornendo un contributo determinante.
È quindi l'unico della rosa ad aver già vinto campionato Primavera e torneo di Viareggio. Andrà a giocare. Io penso che possa già fare un buon campionato a livello di serie B

Andrea Palazzi ('96): centrocampista centrale  (in grado però di coprire ogni ruolo in mezzo al campo) con tutte le caratteristiche necessarie per arrivare nel grande giro del calcio che conta.
All'Inter sin da bambino, come molti suoi compagni, incantava già nei Pulcini per la naturalezza con cui governava il centrocampo, di cui era padrone assoluto.
Tecnica, visione di gioco, determinazione nei contrasti sono le sue doti innate. Formidabile anche nel tiro da fuori, specialità nella quale sovente realizza autentici eurogol.

A livello di Giovanissimi e Allievi Regionali aveva perso il posto per l'arrivo di compagni molto forti (Steffè, Gaiola, Russo), molto più avanti di lui nello sviluppo fisico.
Il Pala ha dimostrato però in quella circostanza tutta la sua qualità anche caratteriale. Non si è mai demoralizzato, ha lottato raddoppiando gli sforzi e oggi è il perno, il fulcro del gioco nella nostra Primavera, oltre ad aver riconquistato il posto in nazionale e ad aver esordito in prima squadra.
Essendo un '96, il prossimo anno andrà a giocare altrove. Ma io lo aspetto, nell'arco di un paio d'anni, di nuovo sul palcoscenico di San Siro, a difendere  i colori del cielo e della notte.

Michele Rocca ('96): altro giocatore di Milano, come Dimarco, Della Giovanna, Palazzi, Sciacca. Con Di Gregorio e Lomolino, non convocati solo perché infortunati, sono sette giocatori di un gruppo vincente, milanese e interista fin dai Pulcini, che per alcuni, disinformati e ignoranti, sembrerebbe avere solo la caratteristica di schierare stranieri e giocatori di colore.
Mi piacerebbe sapere quante delle squadre presenti contavano tutti questi titolari effettivi originari della stessa loro città...
Michi, arrivato nei Pulcini, ha seguito tutta la trafila fino a quando, nell'agosto del 2012, venne ceduto in prestito al Novara ,dove ha giocato per due anni, avendo l'occasione, se non ricordo male, di esordire in serie B.
Riportato a casa quest'estate, ha mostrato subito una maturazione impressionante e si è conquistato il posto da titolare.

Piede destro, gioca in qualunque ruolo del centrocampo e anzi più spesso agisce a sinistra, da dove può chiudere a rete con il suo destro temibilissimo. Personalità, visione di gioco, progressione incontenibile in categoria sono le caratteristiche che ne fanno, già attualmente un professionista abbastanza pronto.
Anche lui è all'ultima stagione nelle giovanili. Se continua a progredire come nell'ultimo periodo nessun obiettivo gli è precluso.

Gaston Camara (’96): arriva dal Santarcangelo nel gennaio del 2014  e subito si impone per le sue doti di grandissima velocità e fantasia.
Esterno destro dotato di buon controllo di palla, spunto vincente, fantasia e dribbling, Gas non disdegna le conclusioni in porta, ma la sua forza consiste nel raggiungere il fondo e fornire ai compagni assist da spingere docilmente in rete. Puscas, con i suoi gol a grappoli nella prima parte del campionato, ne sa qualcosa.

Il ragazzo, originario della Guinea, deve solo trovare maggior continuità e migliorare come potenza atletica, senza perdere in rapidità e agilità, poi entro qualche anno potrebbe diventare il nostro Gervinho.
Per il momento, è il giocatore più determinante del nostro attacco, soprattutto dopo la promozione in prima squadra di Puscas e Bonazzoli.

Federico Bonazzoli (’97): già aggregato alla prima squadra e con all’attivo qualche presenza, anche a livello internazionale, a soli diciassette anni, Bona appare come un predestinato e soltanto lui potrebbe rovinare una carriera che si preannuncia luminosa, se non reggesse caratterialmente alla fama precoce.
Già nella scorsa stagione era stato premiato al Torneo di Viareggio come giocatore più giovane.
Quest’anno, pur essendo ancora giovane (con il regolamento attuale potrebbe giocare al Viareggio per due altri anni) ha vinto il titolo di capocannoniere e miglior giocatore…
All’Inter dal 2008, l’attaccante di Manerbio ha subito impressionato. Ricordo di averlo visto in una partita dei Pulcini C e di essere rimasto colpito dal controllo di palla e soprattutto dalla rapidità precisione e forza di calcio, inusuali per un bimbetto di quell’età.
È cresciuto in modo precoce ma lineare, seguendo tutta la trafila delle giovanili. Secondo molti ai mondiali U17, coordinatore Sacchi, avrebbe potuto condurci alla vittoria, ma venne lasciato a casa, con una valutazione “tecnica” che suscitò scandalo.

Bonazzoli comunque ha bruciato le tappe: punta centrale di piede mancino ma che non disdegna l’uso del destro, forte di testa, dotato di controllo di palla eccezionale e bravo anche in acrobazia, è soprattutto un implacabile cecchino, ma sa giocare molto bene con la squadra.
È già stato ceduto alla Sampdoria per una cifra cospicua (ma con diritto di riscatto prefissato): il tempo dirà se sarà stata una buona decisione. Determinazione e voglia di arrivare, oltre alle indiscusse doti tecniche e atletiche, dovrebbero garantirgli una grande carriera.

Enrico Baldini (’96): attaccante ambidestro, predilige la fascia mancina, ma può giocare anche da trequartista e in passato è stato schierato da centrocampista puro.
Arrivato all’Inter dallo Spezia nel 2011, il giocatore, di Massa Carrara, ha rivelato subito indubbie dotati potenziali, pur faticando a imporsi in modo definitivo per qualche infortunio e per la sua stessa duttilità che ne ha ritardato, per così dire, la specializzazione. 

Nelle due ultime stagioni si è imposto alla grande, guadagnandosi anche il posto nella rappresentativa nazionale, in virtù dello spunto veloce irresistibile e del controllo di palla sullo stretto che gli consentono quasi sempre di saltare l’uomo. Dispone anche di un buon tiro, ma di norma, creata la superiorità numerica, predilige l’assist per i compagni smarcati. Deve solo trovare maggiore continuità.

Davide Costa (’96): proveniente dal Bassano, squadra della sua città natale, Davide è all’Inter sin dai Giovanissimi e nelle squadre minori si è sempre comportato benissimo, conquistando subito il posto di titolare. Nell’ultima stagione è stato scalzato dal promettentissimo Radu, pur disputando diverse partite con la Primavera. 

A Viareggio ha giocato solo contro il Pro Duta, nel girone eliminatorio, senza subire reti e disimpegnandosi validamente.
Fisico gigantesco (quasi 1.90), è fortissimo tra i pali e nelle uscite alte. Andrà a giocare, probabilmente in Lega Pro, per completare il rafforzamento tecnico e atletico.

Marco Pissardo (‘98): è il più giovane di tutta la compagnia e proprio come giocatore più giovane in tutte le rose è stato premiato. La sua convocazione è stata favorita dall’assenza forzata di Di Gregorio, ma in ogni caso risulta un importante riconoscimento per il Pisso che ha sopravanzato anche i portieri della Berretti. 

Deve crescere molto e la positiva rivalità con il nuovo arrivato Rizzotto (per la difesa della porta negli Allievi Nazionali), può fornirgli li stimoli adatti. Anche perché lui caratterialmente è fortissimo: ricordo una sua papera clamorosa per la quale a livello di Giovanissimi Regionali perdemmo in finale il torneo internazionale di Arousa, con tutte le più grandi squadre europee e molte degli altri continenti. Un errore che avrebbe stroncato chiunque, ma Pisso reagì alla grande e già dalla domenica successiva riprese a fare “miracoli”. La sua dote migliore mi sembra la reattività e di conseguenza la sicurezza tra i pali, ma si fa valere anche nelle uscite, per l’ottimo tempismo.

Matteo Crosato (’96): terzino destro, acquistato dalla Triestina nel luglio del ’12 il ragazzo è stato subito trasferito in prestito al Nova, dove è rimasto per un anno. È al secondo anno nelle nostre giovanili, ma ha disputato pochissimi incontri. 

Anche in questa stagione ha un po’ pagato la forte concorrenza (Gyamfi, ma anche, all’occorrenza, Yao o Sciacca) e le sue presenze si contano sulle dita di una mano. A Viareggio ha giocato col Pro Duta, qualche minuto col Parma ed è entrato nel finale della partita con la Roma. In campionato per lui 5 presenze di cui 3 a partita iniziata.
Chiaro che per esprimere un giudizio attendibile serve che disputi una serie di partite, con continuità.

Stefan Razvan Popa (’97): difensore centrale rumeno, di piede destro, dall’imponente fisico (1.90) è dotato di discreta tecnica, tanto che al suo Paese ha spesso giocato davanti alla difesa, da play basso, ovviamente come interditore. 

È all’Inter dallo scorso anno e ha contribuito alla conquista dello scudetto Allievi Nazionali, pur non avendo giocato la finale (per squalifica, se ricordo bene). Quest’anno si è diviso tra Berretti e Primavera poiché in quest’ultima squadra spesso hanno giocato ottimi ’96 e, in campionato, anche il ’95 Donkor, già da tempo in Prima Squadra.
A Viareggio ha giocato la partita col Pro Duta e poco più di un tempo contro la Roma. Fortissimo sui palloni alti e dotato di grande potenza, deve ancora disciplinarsi  smaliziarsi tatticamente e imparare a sfruttare meglio la sua prestanza fuori dal comune. Farà parte della prossima Primavera, con un ruolo certamente più impegnativo.

Fabio Della Giovanna (’97): altro milanese e altro appartenente alla magnifica covata nerazzurra dei Pulcini ’97. Deve completare la sua crescita e solitamente non è titolare in Primavera, dove ci sono nel ruolo gerarchie dettate anche dall’età. È certo però che il prossimo anno anche lui sarà un perno fondamentale di questa squadra e già nella attuale stagione, ogni volta che è stato chiamato in causa ha fatto benissimo: alla Viareggio Cup, tra l’altro, schierato titolare nella difficilissima partita iniziale contro i belgi del Genk, ha segnato pure un bellissimo gol.

Fisico molto prestante, piede mancino, tecnica sopraffina per un difensore, nazionale di categoria, Fabio in passato aveva un solo difetto che sta emendando: un’eccessiva sicurezza in uscita che lo induceva qualche volta a “Maldineggiare”, cioè a perdere qualche palla facile, come accadeva a Cesare Maldini da cui poi ebbe origine il termine.
Crescerà ancora in potenza e cattiveria e sta già eliminando le distrazioni. Se migliorerà come penso fra qualche anno potrà venire utile anche per la rosa della Prima Squadra.

Senna Miangue (’97): il giocatore di Anversa, arrivato in Italia un anno e mezzo fa,  non ha potuto ancora confermare le attese importanti (è nazionale U19, nel suo Paese) perché ha avuto qualche problema fisico e difficoltà di ambientamento nel nostro calcio. 

Struttura fisica imponente (1.92 di statura), progressione inarrestabile e ottimo cross col piede mancino, Senna ha qualche difficoltà in marcatura, anche se in alcune occasioni, soprattutto in Belgio, ha giocato pure da difensore centrale.
Quest’anno ha finora sommato 8 presenze in campionato e 5 al Viareggio (con un’espulsione), ma il minutaggio complessivo è stato abbastanza ridotto, anche per la concorrenza del fortissimo DiMa.
La prossima stagione sarà decisiva per una sua eventuale affermazione ad alti livelli.

Assane Gnoukouri (’96): centrocampista ivoriano fisicamente ben strutturato, è arrivato quest’anno dall’Alto Vicentino e si è subito imposto alla grande anche in un reparto che conta su notevole abbondanza di giocatori di qualità, tanto da diventare co-titolare a tutti gli effetti (circa 1600 minuti tra campionato, Viareggio e Coppa Italia). 

Giocatore di grande passo, ha anche un ottimo piede destro, è forte nella conduzione della palla, nel contrasto, e sa distribuire ottimi assist.
Può quindi giocare in tutti i ruoli del centrocampo, play, mezz’ala o persino rifinitore. Farà sicuramente il professionista, a che livello lo si vedrà nei prossimi due anni.

Mohamed Dabo (’96): è sicuramente il meno tecnico fra i giocatori di centrocampo, ma supplisce a questa relativa carenza con una mobilità e una capacità di contrasto enormi che a me fanno un po’ pensare alle caratteristiche di un Gary Medel.

Arrivato nell’estate del 2013 dalla Sacilese, il giocatore, originario del Senegal si è imposto quest’anno in Primavera perché mister Vecchi ha apprezzato la sostanza delle sue prestazioni, tanto che nel girone di andata del campionato è stato quasi sempre titolare, come play basso, e ha disputato ottime gare.
Una flessione di rendimento e la scelta del mister di privilegiare giocatori abilissimi in fase di possesso, gli hanno fatto perdere posizioni, tanto che a Viareggio ha giocato solo due partite nel girone. Forse in futuro non sarà da Inter, ma non faticherà a trovare una squadra professionistica, in Italia o altrove.

Samuel Appiah (’97):  Il piccolo attaccante  di origine ghanese arriva all’Inter dal Fiume Veneto, piccola società in provincia di Pordenone, nel 2011, per disputare il campionato Giovanissimi e subito si impone alla grande.
In poche partite segna una ventina di gol, grazie al suo spunto assolutamente irrefrenabile e al buon fiuto del gol.
Un infortunio è in agguato e lo tiene fermo alcuni mesi, precludendogli la possibilità di giocare le finali nazionali, poi vinte dai suoi compagni.
In quei giorni è a Interello per la rieducazione. Non potrebbe toccare il pallone, ma quando gli capita a tiro non resiste e si mette a palleggiare.
Gli dico: “Sami, quanto ti dispiace non essere a Montecatini con i tuoi compagni?”. E lui cupo: “Dicono che non posso giocare, ma se fosse per me giocherei anche subito”.
In realtà rientra dopo qualche mese della stagione successiva e riprende a segnare come prima.
Vince il campionato Allievi, disputando il derby, in finale, vinto ai rigori. E quest’anno viene aggregato alla Primavera dove è una delle prime alternative al fortissimo trio Camara-Puscas-Bonazzoli. 

A Viareggio risulta decisivo soprattutto nella semifinale con la Roma dove realizza una doppietta e si procura due rigori con relativa espulsione. L’altro giorno gli ho detto: “Sami, sai che la Roma ti vuole acquistare, per non vederti più davanti?” e lui, divertito,  è sbottato in una grande risata.
Anche per Appiah la prossima stagione, sempre in Primavera, darà risposte importanti: è fondamentale che continui a crescere.

Boris Rapaic (’97): figlio d’arte (il padre è stato un ottimo attaccante del Perugia), il giovane croato è arrivato dall’Hajduk Spalato solo a gennaio, ma dopo qualche settimana di inserimento, nonostante la giovane età, è stato gettato nella mischia con un compito gravoso: sostituire due mostri sacri della categoria come Bonazzoli e Puscas. Nel girone eliminatorio ha fatto ottime cose (tra l’altro uno splendido gol al volo di destro, contro il Parma). Poi, con il rientro di Bona, il suo ruolo si è ridimensionato. 

Ha comunque mostrato buona tecnica e fiuto del gol. A mio parere deve irrobustirsi e imparare a destreggiarsi con le difese italiane,. Certamente più rudi e organizzate di quelle a cui era abituato. È giovane, il prossimo anno sarà ancora in Primavera e avrà la possibilità di completarsi e affermarsi.

Michael Ventre ('96): ragazzo arrivato dal Genoa con la fama di grande talento. All'Inter ha mostrato finora di possedere sicuramente dei buoni colpi (tecnica e fantasia non gli difettano, infatti), ma ha anche palesato un fisico ancora troppo leggero, qualche eccesso di egoismo e una capacità realizzativa altalenante.  

È un '96, quindi l'anno prossimo andrà a giocare: probabilmente la Lega Pro è l'ambito dove Michael potrebbe fare inizialmente valere al meglio le sue doti tecniche e di agilità, cercando al contempo di irrobustirsi e di acquisire maggiore concretezza nelle giocate, anche in fase di conclusione.

Stefano Vecchi (All.): è stato scelto, con un obiettivo ben preciso: traghettare dei giovani con qualità nel mondo del professionismo, preparandoli al meglio.
Il che significa anche abituandoli a vincere, perché il calcio è uno sport che si pratica per vincere: se hai altri obiettivi, meglio allenarsi per un altro sport.
Come ha detto il responsabile del settore Roberto Samaden (al quale, con tutti i collaboratori a vario titolo, vanno i complimenti di tutti gli interisti per aver costruito nel tempo questa  grande squadra), Stefano è abituato a lottare (e a vincere, aggiungo io: Promozione, Serie D, Lega Pro hanno segnato il suo ancora brevissimo percorso da vincente).

A me Stefano Vecchi piace perché è un allenatore che guarda al sodo, molto esigente, meticoloso e nello stesso tempo riesce spesso a far divertire anche gli esteti. Ha guidato giovani di assoluto talento, su questo non c’è dubbio, ma li ha fatti diventare dei professionisti (o dei futuri professionisti). Avendo lavorato bene sui singoli e sulla squadra, ha vinto. Perché si vince solo se si hanno giocatori forti e una squadra forte, in senso sia tecnico che agonistico, e Vecchi ha certamente saputo ottenere il massimo da questi ragazzi, a livello individuale e come collettivo.

Luciano Da Vite


Nella foto, il magnifico gruppo della Primavera Inter festeggia il trionfo alla Viareggio Cup.

Tutte le immagini sono di proprietà www.inter.it

70 commenti:

Chris ha detto...

ritorna la Primavera col tridente Camara-Bona-Correia. Rapaic non è neanche in panchina, forse è con la Berretti che mi pare giochi domani a Cagliari?
Donkor terzino destro, penso su indicazione di Mancini.

Guido ha detto...

Gimon, se non mi sbaglio, anche i '97 erano andati alle fasi finali. Facendo anche abbastanza bene prima di essere eliminati.

Chris ha detto...

mi correggo subito. la Berretti ovviamente non va a Cagliari, anche perchè il Cagliari mica ce l'ha. gioca domani contro Venezia a Milano. a Cagliari ci vanno gli Allievi Nazionali.

luciano ha detto...

Anche a me pareva che i '97 fossero andati alla fase finale, ma la mia memoria non fa testo

Chris ha detto...

3 a 0 dopo il primo tempo.
Rocca, Bona, Camara.

Daniele ha detto...

@Luciano, come mai non hai parlato di Puscas? È uno dei miei preferiti.

Marin ha detto...

anche rocca è forte assai e parecchio sottovalutato, direi

Guido ha detto...

Daniele: perché non c'era a Viareggio.

Avvocheto ha detto...

Esatto, anche i 97 andarono alla fase finale a Manchester...ed in entrambe le annate ottenemmo risultati più che buoni (mi pare semifinali)....torneo meraviglioso, a mio parere il più bello e competitivo a livello giovanile in assoluto...speriamo!
Ragazzi fantastici e pazzesco Merola: a memoria non ricordo prestazioni simili in questa competizione.
Io sono alquanto fiducioso che non si corrano rischi di perderlo, ma penso che l'anno prossimo sia quello decisivo per parare le sirene estere...scavallato il 2016 possiamos tare sereni :)

Avvocheto ha detto...

Gran bel post Luciano, ritratti deliziosi di questi fantastici ragazzi!

Matteo ha detto...

Luciano, adoro quando scrivi articoli del genere, grazie grazie grazie.

Chris ha detto...

finita 4 a 0. ha segnato pure Ventre (notizia dell'anno fin qui).
domenica prossima il derby che ci deve ridare il primato in classifica.

Ivan.fab ha detto...

Per Vecchi ho una simpatia particolare in quanto mio conterraneo. A me sembra un allenatore molto solido, pragmatico (e quanto serve esserlo nello sport) ma col piacere di far giocare bene la squadra. Completo e senza la convinzione, che a volte ho intravisto in Stramaccioni, di vincere lui le partite con le sue idee piuttosto che i giocatori con le loro qualità.

Sto seguendo il Granada nella speranza di vedere Murillo. Oggi in panchina, non ho capito se per scleta tecnica o cos'altro. Diciamo che dopo aver visto i giocatori arrivati a gennaio tendo a fidarmi.

Daniele ha detto...

Grazie Guido, dimenticato che era con i grandi.

LOTHAR10 ha detto...

Immenso post del mitico Luciano
Un enorme grazie x la passione che ci metti nel seguire i nostri futuri eroi...
Ti Basta leggere 2 o tre righe che ti sembra giá di conoscerli tutti da una vita.

Unknown ha detto...

Grandissimo Luciano.....quando vieni a Mandello pizza pagata...;)

Anonimo ha detto...

Mi associo ai più che meritati complimenti a Luciano.
Direi poco simpatiche le dichiarazioni dei tedeschi del Wolfsburg.
Sunderland sempre a rischio retrocessione ( oggi una prevedibile sconfitta ), speriamo bene......

Gimon24 ha detto...

Avete ragione, ovviamente anche l'altrettanto eccellente classe '97 dell'Inter era andata alle finali di Manchester!
Non è mai un caso... :-)

luciano ha detto...

Ma come: dai '91 che erano forti e hanno vinto, sono usciti campioni. dai 93 idem. dai '97 stanno uscendo pur essendo giovanissimi: ma non era che vincere non è importante? non era che non esiste relazione tra vincere e formare giocatori forti?

Unknown ha detto...

TCiao Luciano, ho notato che dai tuoi report sui giovani canterani mancano da tempo alcuni giocatori giovani che giocano in serie B o in Germania.
Mi piacerebbe sentire il tuo parere su M'Baye, Bessa, Bianchetti, Caldirola e Donati. Capisco il tuo impegno continuo e non posso che essere solidale con te.
Grazie e cordiali saluti

luciano ha detto...

Claudio, di quelli che giocano in B (ci sono anche Belloni, Garritano, Dige e altri) non scrivo perché sulla B in genere si sa tutto e anche sulla serie A tedesca. Ne parlano persino i siti aggregatori.
Di Mbayè ho parlato più volte, comunque. per me è uno che sfonderà a ottimi livelli. magari all'estero.
Bianchetti è un problema perché non riesce a sfondare pur essendo un pilastro dell'U21. In A però penso che giocherà da titolare, col tempo, magari in una squadra medio bassa.
Donati è un giocatore la cui crescita ha sorpreso tutti, persino...Mou. Sta facendo bene. Secondo me però per un difensore fare bene in Germania è più facile. Di Caldirola sinceramente so poco: in particolare non so se e quando sia progredito.
Per Bessa il tempo comincia a passare: se entro un paio d'anni non diventa giocatore completo, non raggiungerà i livelli che avevamo sperato e che la sua tecnica prometteva.
Io continuo a credere molto in Dige (infortuni permettendo) e soprattutto in Garri

luciano ha detto...

oggi ho visto i 2002, in trasferta nel Varesotto.
hanno vinto per 0-1 e non mi sono per nulla piaciuti.
Si, gli avversari stavano tutti nella lormetà campo (eufemismo, in pratica non hanno mai raggiunto la loro trequarti); si abbiamo sbagliato tanti gol di un soffio, si l'arbitraggio è stato la cosa più divertente: da solo valeva i 5 euro del biglietto + i 10 del trasporto. Non ho mai riso tanto! E ridere per me quando si prendono decisioni ai danni dell'Inter è difficile. Gli arbitri appartengono alle squadre ospitanti ed è normale che siano un po' casalinghi, ma questo è stato incredibile: nulla di determinate, ma proprio una catena continua di decisioni a senso unico.
Ma non ci sono scuse.
La manovra era lenta, involuta. Impiegavamo un sacco di tempo per svilupparla e raramente optavamo per la soluzione più logica.
Difensori e centrocampisti sono un po' più prestanti (escluso Sangalli), ma sono lenti di pensiero e impacciati nei movimenti brevi. sangalli in mezzo ragiona e sa smistare di prima, ma non ha un fisico adeguato: per ora fa la differenza, ma il suo test sarà arrivare nei giovanissimi nazionali: l'esempio di Pennati, grandissimo regista dei 2001 non mi lascia tranquillo.
davanti hanno qualità in diversi, oltre al cannoniere Goffi (oggi all'asciutto,9 mi piacciono molto Verzeni e Barazzetta: ma senza i tre promossi fra i 2001 manca la potenza, soprattutto contro difese chiuse come quella di oggi.

A proposito: se il varese avesse giocato la sua partita sarebbe finita 8-0. A parte il risultato (1-0 è certo meglio di 8-0) ma secondo voi i varesini sono cresciuti di più lottando e restando in partita, o svaccandosi e venendo infilati in quantità? Quale tipo di prestazione è più allenante per diventare calciatori?

Avvocheto ha detto...

A proposito di 2002, ho appena visto anch'io la replica di Gallipoli.
Partita discreta ma che non mi ha esaltato: oltre ai 3 noti (Sakho, Guedegbe e, su tutti, MangiRotti), mi è piaciuto il terzino destro L. Moretti ed ho visto delle belle movenze in Esposito (suo primo gol molto bello). Bello il gol di Sakho su imbucata notevole di Mangiarotti.

Telecronaca vergognosa: tutto il tempo a sottolineare esclusivamente la fisicità dell'Inter ( che sicuramente c'è ma che non è l'unica caratteristica della squadra) rispetto alla Juve quando i due attaccanti dei ladri saranno stati alti 1,80. Al gol del 2-1 dell'Inter quel fenomeno di Orlandini (Orlandini, voglio dire...ve lo ricordate?) ha detto 5 volte peccato. Gol di Barazzetta che scatta sul filo del fuorigioco...e ancora a dire che é ovvio che l'Inter segni lanciando lungo con quella fisicità...Barazzetta che penso pesi 30 Kili vestito...mah, non ho parole...

Avvocheto ha detto...

Visti i video della Nike Cup di oggi...mamma mia Merola, che fenomeno!
Contro l'Atalanta, oltre alla tripletta, anche un palo su punizione: secondo gol su bel filtrante di Gnoukouri, terzo con una progressione pazzesca. Contro il Parma secondo gol un po' fortunoso ma primo molto bello. Movimenti da centravanti di altra categoria, sinistro da dieci e lode. Molto pericoloso sempre anche Gnoukouri, soprattutto contro il Parma....ah, mi fanno morire le sue esultanze...direi che il ragazzo ci tiene :))

luciano ha detto...

A proposito di serietà: mi hanno raccontato questo episodio: vigilia della finale a gallipoli. I dirigenti portano la squadra a prendere un gelato, ma dicono di lasciare in albergo i telefonini.
Tre giocatori, importanti, portano i telefonini in gelateria. Vengono "scoperti" ed esclusi dalla finale del giorno dopo

luciano ha detto...

la mia giornata di oggi:
ore 11.00 inter Parma allievi Lega Pro alla Lombardina
ore 12.45 Inter Venezia Berretti a Interello
ore 15.00 Inter pro patria all?Enotria (giov reg.)
ore 18.00 Inter Fiorentina.
ovviamente per gli spostamenti necessari sarò costretto a perdere qualche minuto di ogni partita (eccetto, spero, Inter Fiorentina).

Spero di ricevere via SMS da qualche volenteroso notizie su Inter Genoa Nike Cup

Gimon24 ha detto...

Purtroppo è andata male, il Genoa ha battuto l'Inter 1-0 in finale e rappresenterà l'Italia alla MUPC.
Gol di Bianchi, protagonista assoluto dei rossoblu nel torneo, al 17' PT.
Peccato!
I ragazzi comunque hanno fatto un ottimo torneo, adesso sotto con il campionato!

Chris ha detto...

il milan Primavera ha perso 2 a 0 con l'Atalanta. ritorniamo quindi virtualmente in testa alla classifica, visto che siamo a -3 ma con Inter-Perugia da recuperare.
domenica il derby.

Avvocheto ha detto...

Peccato per la Nike Cup...dispiace che i ragazzi non abbiano avuto la soddisfazione di vincere il torneo e dispiace soprattutto che non possano vivere l'esperienza di Manchester.

Al momento stessi risultati dei 99 dell'anno scorso ma questa annata mi pare superiore: almeno un paio di giocatori da seguire con particolare attenzione (Gnoukouri e Schiró) oltre a quel potenziale fuoriclasse di Merola..la strada é ancora lunga ma al momento fa vedere cose che veramente in pochi hanno fatto vedere in passato.

Peccato, bravi lo stesso!

Avvocheto ha detto...

@ Chris: che impressione ti ha fatto Correia ieri?

carlo ha detto...

comunque, per la prossima partita della primavera, farei entrare tutti i giocatori con il viso pittato di nero, o giallo o rosso.
Alla faccia di sacchi.

Spiace per la Nike Cup, ma il settore giovanile si dimostra di altissimo livello.

una sola parola finale: Coutinho!!! :(

e una lacrima scende...

Anonimo ha detto...

Ho visto per la prima volta delle immagini relative al nostro Merola e devo dire che sembra davvero forte. Nonostante non sia un gigante protegge magnificamente la palla ed ha un sinistro a giro niente male, mentre credo che col destro debba ancora lavorare molto.
Considerato che è napoletano mi sembra strano come sia sfuggito alla rete degli osservatori di De Laurentiis.
Ho letto che il suo procuratore è Raiola, e non so se ciò rappresenti un bene...
Un'ipotesi "fantacalcistica" mi dice che per tenercelo dovremmo arrivare a qualche compromesso, tipo riacquistare Balotelli....

Chris ha detto...

nessuna particolare impressione Avvocheto, perchè non ha fatto niente di che. nessun giudizio positivo, ma ovviamente neanche negativo, visto che era la prima partita con noi.

Marin ha detto...

mi dispiace tantissimo per i 2ooo..... mi hanno rovinato un po la giornata ma vabbe....comlipmenti ai ragazzi lo stesso, pero e un gran peccato dal momento che eravamo probabilmente la squadra piu+ forte.... merola,gosso,esposito ma anche pennati e tchetchoua....vi aspettiamo ragazzi....

Marin ha detto...

scusate ma versare lacrime ad ogni gol di coutinho non ha molto senso....il ragazzo è un gioiello, ma fosse rimasto all inter avrebbe gli stessi problemi di kovacic se non maggiori.....e ve lo dice uno dei primissimi fans di philipe

Chris ha detto...

la Berretti ha vinto 3 a 1 col Venezia.
altro gol per Paulino.

Avvocheto ha detto...

Grazie Chris

Avvocheto ha detto...

Brutto l'errore del centrale sul gol del Genoa...

Marin ha detto...

insomma, dall articolo apparso sulla gazza si evince che il portiere genoano bulgarelli ha fatto miracoli per tenere in piedi la baracca, poi hanno segnato loro al primo tiro in porta, condito dal nostro errore difensivo (apprendo ora da avvocheto)

Chris ha detto...

visti i risultati di oggi, la partita di oggi per noi vale un'intera stagione, la prossima stagione europea. c'è il rischio che tra una settimana si debba quasi definitivamente abbandonare anche l'obiettivo Europa League.
occhio...

Paolo Grasso ha detto...

Non sò voi, ma a me la viola sta parecchio sulle balle. Cmq oggi ottima partita dei nostri, non mi è piaciuta la respinta di Handa sul gol dell'egiziano, e avremmo pure pareggiato se Rodrigo non fosse stato cosi egoista. Guarin maiuscolo come sempre, Brozovic nuovo passo indietro, forse doveva giocare Shaq all'inizio al posto di Kova.

Chris ha detto...

sconfitta immeritata, e l'errore di Palacio è pesantissimo.

adesso? quarto e quinti posto definitivamente andati (-8 dalla lazio e -7 dalla fiorentina). il nuovo obiettivo è il sesto posto, l'ultimo utile per la qualificazione all'EL. e qui siamo -4 dalla samp e -1 dal genoa (con una partita in meno). prossimo turno Samp-Cagliari e Napoli-Inter. fate voi le considerazioni...

Matteo ha detto...

Io invece ho visto una partita negativa, perchè quelli davanti sono fermi? Io penso che come rendimento in campo ora Puskas o Camara diano un apporto maggiore del tedesco. Ci servono due attaccanti quest'estate a meno che non si abbiano competizioni europee.

Chris ha detto...

ho appena rivisto il mancato passaggio di Palacio per Icardi.
vi do un consiglio, non fatelo voi, fa troppo male.

Ivan.fab ha detto...

L'Handanovic di quest'anno non è il miglior portiere del campionato come nelle precedenti due stagioni. Non so se il contratto non rinnovato e il futuro influiscano, di certo non ci sta regalando punti.

Abbiamo perse per colpa sua? Non dico questo, certo. In casa devi segnare almeno un goal, per di più avendo giocato uno scampolo di partita in superiorità numerica.

Podolski un autentico disastro, se dopo due mesi è ancora in queste condizioni significa essere venuto a Milano in gita. Credo che da qui in avanti giocherà pochissimo, non possiamo aspettare un giocatore che tanto fra tre mesi non sarà più con noi.

Lo stiamo gia facendo con Kovacic, che, per l'appunto, almeno è nostro. Altra partita anonima dopo aver fatto il musone per un goal al formidabile Cagliari... non ce l'ho co' sto ragazzo, speriamo che la rpotezione e l'amore che tutti i tifosi gli riservano serva veramente a qualcosa.

Ivan.fab ha detto...

L'obiettivo è il sesto posto, che dovrebbe regalare un posto per l'Europa League.

Dista malcontati 4 punti, non impossibili da recuperare. A patto di far giocare sempre i migliori.

Anonimo ha detto...

Nella corsa al sesto posto dobbiamo purtroppo andare due volte a Marassi e domenica siamo a Napoli, non sarà facile.
Sono abbastanza preoccupato per l'involuzione di Kovacic, oggi veramente pessimo, specie come attitudine. Su Podolski comincio a temere che avesse ragione Luciano, è totalmente fuori forma, e sono passati due mesi, mi domando se abbia senso insistere ancora su di lui. Aldilà del fatto che vedo diffile un suo riscatto, sono d'accordo con Ivan fab, devono giocare i migliori per salvare la stagione.
Comunque anche in questa giornata negativa ribadisco la fiducia in Mancini, ci saranno altre cadute ma la strada tracciata mi sembra ottima.
Chris mi confermi che domenica possiamo vedere il derby primavera su Raisport alle 11.00 ?

Chris ha detto...

confermo!

carlo ha detto...

Sconfitta "non meritata" (ma la Fiorentina non ha rubato nulla).
Più che altro mi sembra una squadra atleticamente instabile.
Podolsky in queste condizioni è deleterio, ma il Mancio vuole in quella posizione un giocatore che sappia fare entrambe le fasi, pur essendo attacante (che sia lui o Palacio). Io sceglierei diversamente, anche per cercare di far entrare nel gioco kovacic (non in quella posizione, ovviamente). Ma l'allenatore per fortuna è il Mancio, non io.

Coutinho: se non si rimpiange un giocatore come Cou, non so chi si possa rimpiangere.
Già quando era da noi (quindi più giovane, più esile) era comunque l'unico giocatore che valesse il prezzo il biglietto. Le sue qualità erano palesi.
Il fatto che non si riesca a valorizzare un giocatore come lui è un grosso problema.
E sta accadendo lo stesso a Kovacic (il quale probabilmente paga l'esplosione di Guarin).

Siamo sempre lì, se endemicamente non riusciamo a far sbocciare a pieno enormi talenti come Coutinho, Kovacic- per non andare indietro negli anni con altri casi- credo sia un grosso, grosso problema.

Qualcosa dobbiamo cambiare, nella cultura della società Inter e nel suo pubblico, altrimenti ha poco senso anche avere una primavera all'avanguardia, se non per utilizzare i giovani per monetizzare.

Ora sta al Mancio trovare la soluzione per inserire Kovacic con Guarin e Medel. Kovacic soffre tantissimo essere fuori dal centro del gioco, si spegne mentalmente.

luciano ha detto...

il giocatore che non abbiamo riconosciuto al MUPC è Visconti, centrocampista del Pro Piacenza, 15 gol (di cui 13 decisivi) in 19 partite di campionato.
Pro che è al quinto posto, dopo Atalanta Inter Milan e Cagliari.
tra l'altro Visconti ha segnato un gol al Milan e ben due alla fortissima Atalanta.
Sicuramente un colpo interessante, se, come sembra arriverà a giugno

Marin ha detto...

luciano: è il giocatore di cui avevate parlato tu e Al?

Marin ha detto...

carlo: cioe che voglio dire io è che coutinho fa parte del passato, chiediamoci piuttosto perche da noi giocatori del genere hanno poco successo e cerchiamo di risolvere la questione kovacic..... tanti saluti e un abbraccio, mi fa sempre piacere leggerti

Marin ha detto...

piu che vendere icardi (il nostro unico attaccante valido, quindi per me della cessione non se ne parla proprio) bisogna vedere chi affiancargli l anno prossimo....

fosse in qualche modo possibile mi svenerei per prendere dybala a costo di non acquistare altri giocatori, se non i parametri zero...e pure far partire handa e qualcun altro

giudik ha detto...

primo tempo buono, nel secondo la squadra non è scesa in campo

in doppia superiorità tutto quello che abbiamo saputo fare è una serie di cross dalla trequarti, anziché provare a sfondare centralmente... sconfitta meritatissima, onore alla Fiorentina, che sta sulle balle pure a me, ma che come organizzazione in Italia non è seconda a nessuno

giudik ha detto...

sul mancato assist di Palacio a Icardi penso che per farlo avrebbe dovuto avere una rotazione della gamba sinistra, in corsa, che è umanamente impossibile

luciano ha detto...

Marin: no, quello è un 2001, Visconti un 2000.

Sul mercato sono perfettamente d'accordo con te

GiudiK: vedi che la diversità di vedute è la bellezza del calcio: per esempio, il Mancio ha detto in conferenza che abbiamo fatto troppo poco nel primo tempo, mentre nel secondo abbiamo fatto meglio.
Passare centralmente, nel finale concitato (non dimentichiamo che sono stati in nove per pochi minuti, con il gioco quasi sempre fermo) era difficile, perché chi è in nove si asserraglia proprio al centro, da dove possono venire i pericoli reali. Però è vero che è mancato l'uomo della verticalizzazione, dell'imbucata (per altro difficile) sullo stretto.
Secondo me la viola è organizzatissima: con i soldi e se resta Renzi presidente del Consiglio, prima o poi può vincere lo scudo

carlo ha detto...

@ Marin
un abbraccio anche a te.
questo è proprio un blog dai buoni sentimenti! ;)

Daniele ha detto...

Il problema con Coutinho e Kovacic è sempre lo stesso, sia i tifosi che la società purtroppo si aspettano che da subito facciano la differenza, pur essendo molto giovani e giocando in un contesto incasinato come il nostro.
L'esperienza mi porta a dire che forse è il caso di vendere subito anche il croato (l'ideale sarebbe darlo in prestito come fanno i grandi club) per prenderne uno potenzialmente non così forte, ma che metti in campo (come Medel per fare un esempio) e da subito offra prestazioni importanti......tanto per evitarci un'altra serie infinita di dibattiti sterili Kovacic si Kovacic no, stile Coutinho o all'epoca Recoba.

Leggo adesso che quel gentiluomo che di nome fa Chiellini ha dichiarato di essere stato ad un passo dalla firma con noi......abbiamo corso un bel rischio!

djorkaeff ha detto...

Potrà sembrare una cavolata ma ho visto facce troppo rilassate già nel tunnel prima dell'inizio del secondo tempo, un linguaggio del corpo che mi ha dato cattivi presagi. Ed infatti siamo rientrati morbidi e il gol loro era nell'aria.
Poi la reazione è stata buona ma rimontare una squadra come la Fiorentina non è facile.
Questa squadra non riesce ad essere concentrata per 90 minuti, ormai lo sappiamo bene. Una conferma in più che anche in EL non andremo lontano. Io l'ho vista così.

giudik ha detto...

Luciano, io nemmeno leggo le interviste di allenatori e giocatori, perchè penso che solo l'1% di quello che dicono corrisponde a quello che pensano

sulla partita, da spettatore e tifoso interista, posso dire che ho visto un bel primo tempo, giocato a intensità molto alta da entrambe le squadre, con la viola che si faceva preferire per organizzazione (2 anni di Montella contro 3 mesi di Mancini, non poteva essere altrimenti) e noi a sopperire con la grinta e la determinazione. Poi nel secondo tempo loro sono entrati come nel primo, noi eravamo altra cosa, solo dopo l'1-0 ho rivisto la determinazione dei primi 45'.

Sulla gestione della superiorità penso che chiunque, nei panni dei viola, si auguri che l'avversario si limiti a mettere dai traversoni da trequarti campo e a lasciare 1 solo giocatore (Guarin) nella zona cruciale, cioè davanti all'area

Unknown ha detto...

@giudik
Ma che partita hai visto ?
A parte l'organizzazione di gioco di Montella da tre anni hanno vinto loro immeritatamente , ci sei o ti fai ? Un paio di tiri e un cross parato male da Handanovic ( non mi e' mai piaciuto nelle uscite...) contro parecchie occasioni nostre. A parte che Podolski, Kova e in parte Brozovic non hanno reso al massimo. Ma almeno la difesa non e' andata male. Solo un episodio sfortunato...

luciano ha detto...

Sono più vicino alla visione di Claudio rispetto a quella di Giudik, che però secondo me ha ragione quando dice che il primo tempo è stato bello (non il nostro, ma in generale) due squadre forti, intense, che si annullavano proprio per questo. Poi l'episodio che ha dato loro il vantaggio in un periodo che non mi sembrava segnato da una loro supremazia. da quel momento, chiaro che la partita è cambiata. Noi abbiamo fatto il possibile con gli uomini che avevamo in campo e con la condizione deficitaria di 2-3 di loro.
Però raccomanderei a tutti di usare toni costruttivi, più che polemici, anche se un briciolo di polemica può servire

luciano ha detto...

Inviato il post

giudik ha detto...

@ Claudio Covini

non mi sembra di aver detto che la Fiorentina ha giocato bene e l'Inter male... nel primo tempo l'Inter mi è piaciuta, considerando che l'avversario è un ottima squadra che non perde da diverse partite, nelle quali ha fatto fuori la Roma in coppa Italia e il Tottenham in EL... quindi lode al primo tempo dell'Inter

dal 45' al 56' molto male, il gol è venuto fuori da una voragine al centro del campo, infatti i viola tagliano il campo da destra a sinistra indisturbati, poi il cross teso su cui Handa secondo me fa un mezzo miracolo ad anticipare l'attaccante, e sulla respinta mi chiedo dove fossero i centrocampisti

dallo 0-1 ho visto una buona reazione in 11 vs 11, poi pochi minuti con 1 in più, ma la delusione più grande sono stati la dozzina di minuti giocati con doppia superiorità, dove ci siamo limitati a qualche traversone da molto lontano o a iniziative individuali... mi sarei aspettato più pressione al centro, più tiri dal limite, più fraseggio, e al limite lo scarico sull'esterno dopo aver costretto i "superstiti" viola a fare densità al centro... invece sono stati 12' di buio, di confusione tattica

Unknown ha detto...

A mio avviso sono stati i primi 15 minuti della ripresa che non sono stati all'altezza...
Ed in parte confermo l'impressione sulla sensazione di rilassatezza avvertita nel tunnel ,prima dell'entrata per il secondo tempo: ricordo benissimo di aver commentato con mio figlio lo stupore per Juan che sbadigliava....

Earl ha detto...

Forse non è il caso che Carlo non legga ciò che ha detto Rodgers su Cou e ii suo valore attuale.

Anonimo ha detto...

Il Podolsky di ieri mi dava l'idea del Ronaldinho dei tempi del Milan.
Nel senso della mobilità ovviamente.

Marin ha detto...

pinamonti e opoku espugnano cagliari

Marin ha detto...

gli allievi 98 segnano pochissimo (in relazione ai giocatori di cui disponiamo e agli allievi degli anni passati), ma subiscono ancor di meno

Guido ha detto...

Online il post di Luciano!