lunedì 26 ottobre 2015

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Palermo - Inter 1-1: classifica veritiera?




Lo confesso, la mia è una natura incline al pessimismo. Piuttosto che illudermi e poi dover subire delusioni terribili, preferisco volare basso e poi semmai gioire per eventi positivi inaspettati.

Non so se questo modo di essere profondo influisce anche sui giudizi tecnici: penso di si, perché è inevitabile.
Noi vediamo la realtà con il nostro punto di vista che è fatto di ragione, competenza (quando c'è) e anche   emozioni, stati d'animo, atteggiamenti caratteriali.

Questo vale, in tutti i casi, per tutte le persone.

Oggi la mia idea è questa: le cinque vittorie iniziali hanno illuso, anche inconsciamente, molti tifosi sulle potenzialità ATTUALI di questa squadra.

Si spiegano così le lamentele per i pareggi di Palermo, Genova e persino contro la juve.

Dal mio punto di vista la questione è un po' diversa.

Logico che a Palermo si poteva davvero vincere.

Quando abbiamo preso stupidamente il gol del pareggio mi sono inc… adirato come pochi. E lo stesso quando Biabiany ha sfiorato di un nulla il gol del definitivo vantaggio.

Quando l'arbitro ha ingiustamente espulso Murillo anziché Vazquez, ho levato al cielo le mie urla silenziose contro il sistema arbitrale moggiano-ovino che ci priva di punti importanti.

Poi ho cominciato a analizzare (scusate il termine presuntuoso) l'andamento della squadra in queste otto partite cercando di andare oltre il risultato, che nel calcio è quasi tutto (è tutto quando è un risultato definitivo: piazzamento finale in campionato, in una coppa, ecc).

Dico otto partite perché non considero significativa la partita con la Viola. Troppi elementi anomali, a cominciare dal rigore iniziale inesistente hanno a mio parere reso quasi del tutto inattendibili i risultati di quella gara.

Delle altre otto partite ne abbiamo vinte cinque, quelle iniziali, e pareggiate tre, le ultime.

In nessuna di queste partite abbiamo prevalso nettamente o gli avversari hanno prevalso nettamente.

Abbiamo pareggiato le tre più difficili (trasferte con Samp e Palermo, intervallate dal confronto interno con la juve).

Potevamo vincerle, tutte e tre.

Ma potevamo non vincere ciascuna delle prime cinque.

Nel senso che si è trattato di partite equilibrate sul piano del gioco e delle occasioni.

Abbiamo pareggiato con il Palermo anche per tre errori difensivi nella stessa azione (Nagatomo fuori posizione, Medel che non sale tenendo in gioco il Gila e l’errore che ha causato l’angolo) ma per esempio abbiamo vinto con l'Atalanta in casa, grazie a un loro marchiano errore difensivo al '93.

Se guardiamo al numero di occasioni, in ogni partita (e ancor di più alla successione cronologica delle stesse, elemento fondamentale) non possiamo dire di aver sovrastato nessuno. E neppure, ovviamente, di essere stati sovrastati.

A questo punto per conto mio risulta evidente che aldilà delle scelte sui singoli, sugli atteggiamenti tattici e su tutta una serie di altre questioni, per altro fondamentali proprio nelle situazioni di equilibrio, questa è la nostra dimensione attuale: siamo una squadra non in grado di imporsi su  nessuna rivale, ma siamo un avversario molto coriaceo per tutti.

Potremmo dire che le cinque partite più “facili” le abbiamo vinte. Le tre più impegnative le abbiamo pareggiate.

Non è poco.

Negli anni scorsi non era così.

Che nessuno ci abbia messi sotto è un grande dato.

Che spesso si sia riusciti a prevalere in partite comunque “tirate” non può essere un caso.

Questi grandi numeri (otto partite sono un test significativo) ci dicono a mio parere che oggi non siamo attrezzati per il vertice.

Si può sempre sperare di crescere (le possibilità ci sono) e in questa prospettiva diventa fondamentale acquisire ogni punto possibile oggi, per sfruttarlo domani.

Ma secondo me si deve riconoscere che il bottino conseguito sino ad ora rispetta le nostre potenzialità del momento.

Naturalmente al netto degli “errori” arbitrali. Che qualche punto ce l'hanno sottratto (senza per questo che si modifichi il giudizio complessivo sulla nostra qualità del momento).

Che avremmo incontrato problemi di questo tipo, in un Paese calcisticamente incivile (parlo di dirigenti federali e arbitrali) lo sapevamo e dovremo tenerne conto anche il giorno in cui davvero diventassimo competitivi ai vertici.

Però, lo ripeto, la mia opinione è che qualche punto rubatoci ci farebbe molto comodo, ma non modificherebbe sostanzialmente la nostra collocazione attuale tra le forze del campionato a livello di valori, non di classifica

La partita
Il Mancio affronta la partita con un atteggiamento...papista (o papiano, non saprei).

Nel senso che sembra aver fatto proprio l'assunto del nostro amico genovese secondo cui si vince con tanti attaccanti che difendono e non con tanti difensori che attaccano.

Su dieci giocatori di movimento, sei sanno soprattutto attaccare (Naga, Telles, Guarin, JovetićPerišić, Icardi), tre sanno soprattutto difendere (Miranda, Murillo e Medel), il decimo (Kondo) ancora non si sa.

Ma mutando le caratteristiche degli addendi... il risultato non cambia.

Nel senso che gli avversari, magari inferiori tecnicamente nel complesso, finché hanno fiato e corsa, per cui riescono a muoversi corti, stretti, con grande intensità e eventualmente con ripartenze veloci da cui rientrano rapidi come leprotti, ci mettono in difficoltà.

Nel primo tempo credo che noi non abbiamo fatto un tiro in porta.

E loro, se non sbaglio, uno solo pericoloso.

In linea con tutte le precedenti prestazioni (due gol segnati in tutti i primi tempi, ho letto).

Nel secondo tempo, quando i ritmi sovraesposti non possono più essere mantenuti le cose cambiano.

Al punto che persino quando siamo rimasti in dieci abbiamo creato più di loro.

Naturalmente si può dire che la differenza sia stata prodotta dalle variazioni tattiche (per esempio dall'ingresso di una vera ala sulla destra, Biabiany).

Ma non c'è controprova.
Magari con il francese in campo dall'inizio nel primo tempo avremmo preso gol.
Perché ogni medaglia ha il suo rovescio.

Il mio convincimento (opinabilissimo, naturalmente) è che davvero il francese ha aperto il campo in fase offensiva e nel contempo il Guaro, riportato centralmente, ha accentuato la sua pericolosità, ma che in questo modo la copertura poteva essere minore e la soluzione ha potuto rivelarsi proficua in un momento in cui gli avversari avevano perso intensità e si erano allungati.

Disquisizione poco interessante, perché già martedì si potrà avere la controprova (sia pure contro un avversario in teoria inferiore al Palermo).

Sempre che davvero il Mancio decida di schierare dall'inizio due punte, due ali, due terzini offensivi e due soli centrocampisti (è chiaro che Guarin, anche schierato tendenzialmente sulla destra, è un terzo centrocampista, come lo era stato Brozovic in precedenza).

Chiaro che se i nostri riusciranno tutti a rientrare e avanzare tempestivamente, tenendosi corti e compatti per tutto il match, potremmo giocare con questo modulo e, avendo una buona dose di classe, almeno in alcuni reparti, avremmo risolto molti dei problemi di competitività

Però oggi la vera questione è che, chi metti metti, i nostri hanno poco ritmo e poca intensità, come mostrano le statistiche dei minuti corsi, se dobbiamo ritenerle credibili, ma come a me sembra di osservare anche a occhio nudo.

Naturalmente ci sono altre possibili spiegazioni per queste ricorrenti dicotomie di comportamento.

Magari giuste, non pretendo di aver ragione, ma a me non sembrano plausibili.

Parlo del cosiddetto approccio mentale sbagliato e della mancanza di gioco

Se fossi il Presidente e credessi che i miei hanno la possibilità di aggredire l’avversario e distruggerlo dall’inizio, ma non lo fanno per una sorta di pigrizia mentale, o di paura, licenzierei immediatamente l’allenatore. E prenderei Zeman.

Il gioco, per quanto mi sforzi, non ho mai capito cosa sia se concepito in modo avulso dalle qualità degli interpreti.

Il mio convincimento è che attualmente i nostri non hanno le capacità tecniche e atletiche per scendere in campo e mettere sotto assedio l’avversario.

Se dobbiamo attaccare difese chiuse andiamo in difficoltà e ci offriamo al contropiede (meno degli scorsi anni e questo è già un risultato).

Solo quando la fatica comincia a farsi sentire e anche gli avversari si allungano, non riuscendo più a interpretare le due fasi a velocità superiore, ritroviamo… l’approccio giusto e anche scampoli di bel giuoco (io preferisco dire “di efficacia offensiva).

Di sicuro infatti ritroviamo pericolosità. Anche in 10 contro 11 perché se l’avversario vuol vincere, questa condizione paradossalmente ci regala ulteriori spazi offensivi.

Sulla negatività del primo tempo, credo, siamo tutti d’accordo

Solo che la spiegazione per me è questa: gli avversari corrono più di noi, riescono a pressarci alti e nello stesso tempo a rientrare velocemente così da opporre una difesa fitta alle nostre manovre offensive e ci costringono ad avanzare con sterili palleggi laterali.
Poi quando prendono palla attaccano in spazi larghi.

Per quanto riguarda la nostra (in)capacità di attaccare difese chiuse è un film già visto negli scorsi anni.

Quest’anno però la difesa è molto migliorata (con Miranda, Murillo, Medel quando gioca dietro, Melo) ed è grazie alla sua tenuta che riusciamo alla lunga a portare a casa risultati che in passato ci saremmo sognati.

Riproduco a riprova di queste mie impressioni la cronaca sintetica del primo tempo, tratta da una fonte neutrale:

42' Inter fino ad ora impalpabile in fase offensiva. Punteggio sempre fermo sullo 0-0.
39' Palla vagante dentro l'area del Palermo, Guarin intercetta e colpisce a botta sicura ma una respinta salva i rosanero
35' Fa girare palla la formazione nerazzurra, si chiude bene il Palermo che non concede spazi
28' Botta di Vazquez dal limite e altra bella parata di Handanovič che si oppone prontamente
27' Cross dalla destra di Rispoli per Gilardino che si inserisce bene ma non inquadra la porta
23' Conclusione ambiziosa da parte di Jovetić che cerca il jolly dalla distanza ma non trova nemmeno la porta
17' Tiro basso e potente di Vazquez. Handanovič si fa trovare pronto e respinge
16' Suggerimento preciso per Gonzalez che manca clamorosamente l'appuntamento con il pallone
9' Scambio Gilardino-Vazquez, con quest'ultimo che viene chiuso dall'intervento preciso di Murillo
7' Pressing altissimo da parte della formazione siciliana che non permette all'Inter di giostrare palla
4' Spiovente dalla sinistra raccolto da Gilardino che stacca di testa ma manda fuori dallo specchio della porta

Come si vede abbiamo concluso poco ma anche concesso poco

Dunque una parte del lavoro è stato fatto e siamo più competitivi che in passato.
Ora bisogna migliorare la fase offensiva e non è impossibile, questo è il mio ottimismo e la mia speranza.

Con il recupero della condizione di qualche giocatore (Kondo, Ljajić, Biabiany, Palacio, lo stesso Icardi) e magari con almeno un rinforzo giusto.

Al momento, come diceva qualche amico sul blog, il problema sta nel rapporto (tecnico) tra Jovetić e Icardi.

Non c’è dubbio che in linea teorica il tandem Icardi-Palacio (con un Palacio al meglio della condizione) si integri meglio di quanto non riesca per il momento al tandem JoJo-Icardi.

Jovetić lavora soprattutto per sé, con indubbie qualità. Palacio si sbatteva generosamente per Maurito.

I problemi ad attaccare le difese chiuse li avevamo però anche con Palacio, solo che Maurito aveva più spazio.

La mia opinione di tifoso è che si debba lavorare sull’intesa tra questi due, che si debba trovare almeno un centrocampista che si inserisce anche senza palla, che infine si debba trovare un ala destra, perché voglio bene a Biabiany, ma non credo che possa essere la soluzione (poi, se sbaglio, meglio).

Oggi Biabiany sembra la scoperta dell’acqua calda: temo che se farà 3-4 partite consecutive sentiremo partire gli insulti dei tifosi

E poi c’è da valutare l’apporto reale che può dare Ljajić ed in caso trovare il modo di inserirlo con maggior continuità.

Mentre si lavora in questo senso (ricordiamoci che quasi tutta la squadra è stata rivoluzionata) è necessario perdere meno punti possibili e restare a galla, verso l’alto.

Poi, se il completamento tattico e organizzativo (insieme alla crescita tecnica e agonistica) avranno successo, potremo davvero toglierci soddisfazioni importanti.

Per ora siamo lì e questo conta. Se miglioreremo, potremo restarci, con qualche ambizione.

Le prestazioni individuali


Handanovič: viene impegnato due sole volte, sempre da Vazquez e se la cava bene. Sul gol non ha colpe. 6+

Nagatomo: che fosse vivace in avanti si sapeva, che avesse dei limiti in fase difensiva anche. Sull’azione del gol è fuori posizione. 6-

Miranda: grande prestazione. Sicurezza assoluta sull’uomo, registra e guida tutta la difesa. 7

Murillo: qualche imprecisione, ma diversi recuperi importanti, in velocità. Viene uccellato da Doveri, non da Vazquez. 6+

Telles: si sacrifica e tiene la posizione più del solito. Mura una conclusione pericolosa di Rispoli. Davanti solo qualche cross innocuo. 6

Medel: Indispensabile quando si devono contenere gli attacchi avversari, solo ordinaria amministrazione per quanto riguarda le fasi di costruzione. Sono le sue caratteristiche e lo si sapeva. 6

Kondogbia: schierato finalmente nel centrocampo a due fornisce una prestazione incolore, senza guizzi importanti e solo ordinata in fase di contenimento. 5.5


Guarin: brutto, disordinato, impulsivo. Poi vai a vedere e in tutte le occasioni da gol (rete compresa) entra da protagonista.
Come è ovvio, fa meglio da centrocampista che da esterno. 6.5

Jovetić: è il giocatore con maggior qualità ma dovrebbe incidere di più. Spesso un tocco di troppo una battuta di ritardo: ma sono errori suoi o conseguenze della scarsa attitudine allo smarcamento di qualche compagno?
Decisivo nell’azione del gol 6.5

Perišić: il gol è un grande merito. Per il resto prestazione di sostanza, con tanto sacrificio per proteggere la corsia di Telles e pochi spunti vincenti. 6.5

Icardi: se fossi severo direi “non pervenuto”. Invece penso che non sia tutta colpa sua. La manovra attuale dell’Inter non è fatta per esaltarne le qualità.
Lui si sbatte, ma certo combina quasi nulla. 5+

Biabiany: entra al 56’ e, a sorpresa, spacca il match. Splendido il controllo nell’azione del gol. Un grande Sorrentino nega a lui la soddisfazione del gol e a noi i 3 punti. 6.5

Ljajić: una quindicina di minuti giocati in modo davvero interessante (tra l’altro inventa lui la palla gol per Biabiany). 6.5


Ranocchia: SV.

Mancini: se riteniamo che le difficoltà (ricorrenti) del primo tempo siano da imputare alle sue scelte sbagliate, sarebbe da 4. Se invece pensiamo che questo è il livello attuale della squadra e lui riesce pure a trovare i correttivi giusti al momento opportuno, è da sette.
Per me è da 6.5.

Luciano Da Vite


Nella foto (Inter.it): Perišić segna il gol del purtroppo momentaneo vantaggio Nerazzurro: durerà appena sei minuti. Secondo gol in stagione per il croato.


10 commenti:

Matteo ha detto...

Ciao Luciano, volevo chiederti un parere, secondo te il fatto che abbiamo un po' subìto gli avversari nelle ultime tre partite( con i ladri effettivamente noi eravamo in apnea nel secondo tempo) non può essere dovuto anche ad una condizione fisica che non è entrata ad alti regimi? Nel senso, mi sembra che corriamo come ad inizio campionato dove se le altre squadre non erano ancora entrate in condizione ora troviamo più difficoltà proprio perché ad Ottobre la maggior parte delle squadre hanno un'accresciuta forma fisica. Scusa la mia maniera confusionaria con cui volevo esporre il mio pensiero, in breve la mia domanda è questa: non sembra anche a te che non riusciamo a reggere l'accresciuta forma fisica degli avversari in questo periodo?

Cosa ne pensi della prova di Appiah in Primavera? può ripercorrere l'annata di Camara?

luciano ha detto...

Matteo, penso che sono 5 anni che non riusciamo a reggere il ritmo degli avversari, se non per un tempo.
Appiah è veloce come Camara, ma secondo me un po' più prevedibile

Wustber ha detto...

io considererei anche che siamo lentissimi nelle ripartenze mi pare che nessuno sappia verticalizzare con velocita' e precisione

a mio modesto parere anche per questo gli avversari riescono a chiudersi in modo piu' efficace

Unknown ha detto...

belin che memoria luciano...
lo scrissi direi un anno fa :-D

contesto cmq il voto di jovetic...
una gran palla a biabiany e poi... il nulla...10 palle perse... sempre in ritardo di un tempo di gioco, sempre un dribbling di troppo...sempre lo stesso movimento... ad accentrarsi...
mai una volta che allarghi in fascia su chi si sovrappone... deleterio.

Riccardo Anelli ha detto...

Credo sia lecito domandarsi perchè appunto sono 5 anni che non riusciamo a reggere il ritmo degli avversari, se non per un tempo.
Domani si vince !

luciano ha detto...

E se non si vince sono ca...voli nostri

luciano ha detto...

Wustber: sicuramente la tua osservazione è corretta. Bisogna poi capire quanto ciò che tu dici dipenda dalla incapacità di lanciare o dalla incapacità di smarcarsi per dettare il passaggio profondo e rapido.
Su Jovetic sono in parte d'accordo con Pap. D'altra parte JoJo non lo si cambia ed è l'unico che salta in dribbling l'avversario. A meno che si affermi davvero Ljajic

luciano ha detto...

Dovremmo aver preso per il prossimo anno un giovane macedone che mi dicono molto forte.

Guido ha detto...

Online il post sulle Giovanili di Luciano!

MarkEllen8 ha detto...

Dico solo che a mio parere abbiamo giocato decisamente meglio le 3 partite pareggiate (sicuramente secondo tempi di Genova e palermo è primo tempo con Juve) che non le 5 vinte. Il calcio è strano...
Parzialmente d'accordo con pap su Jovetic - io lo ricordavo molto ma molto più forte a Firenze - per ora è abbastanza deludente... Anche se la palla per Bianiany è perfetta.
Speriamo bene per stasera.... Se va male temo che la stagione prenda la solita brutta piega degli ultimi anni