mercoledì 5 ottobre 2011

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Solo la memoria può dirci chi siamo.



Sono giorni complicati questi per i tifosi interisti, scossi non solo dai pessimi risultati ottenuti sul campo, dal cambio sempre traumatico di allenatore dopo appena un paio di mesi di lavoro e infine dai cattivi pensieri che derivano dagli errori arbitrali in ognuna delle otto partite ufficiali finora disputate, sia in Italia sia all’estero. Errori gravi e ripetuti che l’inadeguato e scarso arbitro Rocchi, come sempre quando incontra l’Inter, è riuscito a trasformare quasi in un’opera d’arte, diabolica e carica di sinistri presagi per il futuro.
 
Otto partite ufficiali disputate fino ad ora, che danno questo terribile e crudo bilancio:
  • Cinque sconfitte, un pareggio, due vittorie. Undici gol fatti e sedici gol subiti.
  • Quartultimi in campionato dopo cinque giornate. C’è però ancora una vita da giocare e ci si trova a sette punti dalla vetta (non pochissimi, comunque…) e a sei dal terzo posto, ultimo domicilio conosciuto per la qualificazione (passando attraverso i preliminari) in Champions per la stagione 2012-13.
  • Secondi nel girone di Champions, in cui la prossima trasferta a Lille sarà importante. Non ancora decisiva, ma molto importante.
  • Un trofeo già perso, ossia la supercoppa Italiana.
Gasperini, com’è noto, è già storia.
Abbiamo già affrontato nel dettaglio ciò che ha significato questa sua breve avventura all’Inter. Grazie all’eccellente contributo di Carlo Pizzigoni, poi, ci siamo anche confrontati su ciò che avrebbe potuto significare se si fossero verificate determinate condizioni tecniche e ambientali.
Opinioni e letture differenti di uomini e situazioni. Alcune variabili sono difficili da contestare, perché ipotetiche e prive di una possibile controprova sul campo. Poco male, comunque. Anzi, aprirsi a modi diversi ma intelligenti di vedere le cose, per quanto poco, in parte o per niente condivisi, sicuramente stimola e arricchisce il pensiero di noi tutti.
Un unico dato certo: i risultati sul campo, nefasti a dire poco. La peggiore partenza nella storia dell’Inter dal 1921, mi sembra di avere letto da qualche parte.

Oggi, la guida tecnica già da tre partite è in mano a Claudio Ranieri, l’aggiustatore, così com’è stato soprannominato in virtù dei suoi due ultimi incarichi italiani, entrambi “delicati” e con le nostre due ultime acerrime rivali in Italia, la Juventus e la Roma, prima che Berlusconi decidesse di dare mandato ai suoi giannizzeri di procedere ai finanziariamente oscuri acquisti di Ibrahimovic, Robinho e Cassano.
Incarichi che Ranieri ha sempre svolto al massimo delle sue possibilità, al di là della relativa simpatia e stima che per lui nutrono i tifosi interisti, soprattutto a causa delle sue dispute verbali con José Mourinho (sempre sia lodato…) e dell’inaudita e sconcertante caccia all’uomo scatenata durante la finale di coppa Italia disputata a Roma nel 2010.
E' legittimo attendersi una risalita della squadra in classifica, i primi segnali sul campo (Rocchi a parte...), sono incoraggianti. La pausa dovrebbe aiutare a raggiungere una condizione psicofisica migliore almeno in chi è rimasto ad Appiano e una maggiore sintonia con il nuovo tecnico.
Allenatore che a me non piace, mai è piaciuto e mai piacerà, ma a cui riconosco grande professionalità, esperienza ad alti livelli e capacità gestionale di ambienti e spogliatoi molto complessi da maneggiare.
Ha tutto ciò che serve per permetterci di lottare per il terzo posto in campionato e per fare una dignitosa partecipazione alla Champions. Questo andando realisticamente oltre i giusti annunci di potere lottare per lo scudetto o robe simili, anche se mai dire mai. E proprio Ranieri lo insegna con quella Roma che sembrava derelitta e che lui ha portato ad un passo dal trionfo in Italia.
Infatti, nel 2009-10, senza gli acuti di Pazzini all’Olimpico, lo scudetto l’avrebbe vinto Ranieri con la Roma, volendo fare una sintesi sicuramente scorretta e imprecisa, perché non tiene conto di mille fattori “esterni” che avevano consentito alla Roma di recuperare tanto terreno. Alcuni dei quali scandalosi… arbitraggi da codice penale, 007, spostamenti coatti del calendario… e basta ricordare le manette di Mou per evidenziare il significato immenso di quello scudetto per l’Inter, significato che va oltre persino l’immensità del Triplete.

Questa è storia, è ricordo, è memoria, lo sappiamo.
Giusto lasciare spazio all’inevitabile rinnovamento, quindi, tutti consci però anche della difficoltà del processo, della sua impossibile linearità. Vale per tutte le squadre di calcio del mondo e in ogni momento storico, non solo per l’Inter di Moratti e Branca. 

Tuttavia, tra i tifosi c’è chi si spinge oltre, troppo a mio avviso, e da mesi ormai ha iniziato un processo di negazione di questa memoria storica dell’Inter, della sua proprietà e dirigenza così come del suo gruppo di giocatori, quelli rimasti di quel nucleo di eroi calcistici. Memoria storica che io considero una premessa indispensabile perché si possa ripartire verso un nuovo ciclo di vittorie in un tempo più breve possibile.

Sostenere che Cambiasso è sempre più logoro, come Stankovic, Lucio o Samuel, che Julio Cesar commette qualche errore di troppo, con una frequenza inquietante, che Thiago Motta e Chivu sono troppo spesso infortunati, che Diego Milito non sembra più riprendersi dal suo precario stato di forma dell’era Benitez, che perfino Zanetti, l’eterno capitano, mostra a 38 anni di età i segni del tempo, forse per la prima volta nella sua lunghissima carriera che sembrava infinita.
Sostenere tutto questo è lecito, è assolutamente legittimo, purché fatto nei modi giusti, con rispetto se non dei giocatori, almeno di quello che hanno rappresentato e che ancora possono concretamente fare per l’Inter. Ossia giocare e dare un loro contributo, sempre importante, e soprattutto essere dei simboli, dei riferimenti tecnici e morali, in campo e fuori, per chi arriva a giocare in prima squadra, dal vivaio o da altre realtà, ed è inevitabilmente privo di tali elementi che se assimilati rendono nel tempo i buoni giocatori dei campioni.
Perché senza di loro, senza questi immensi, logori, fuoriclasse, ancora oggi, noi non andiamo da nessuna parte. L’Inter sono ancora loro, sono la spina dorsale, il cuore pulsante, l’anima indomita di una squadra che tante volte è stata capace di andare ben oltre i propri limiti, come dovremmo tutti ricordare.

Ricordare, appunto. Avere memoria del passato per inseguire e raggiungere il futuro.
Un tempo senza memoria non va da nessuna parte, perché non proviene da nessuna parte. Senza memoria non esistono punti di riferimento. La memoria è il luogo in cui si realizza la riflessione collettiva. La memoria è la sola che può dirci chi siamo. E non esiste mai una una memoria univoca, piatta ed uniforme, neppure all’interno di una singola famiglia, una singola comunità di persone, grande o piccola che sia.
Un rischio ulteriore, da molti spesso sottovalutato o non percepito addirittura, è che se non abbiamo coscienza di chi siamo, se perdiamo i nostri punti di riferimento, rischiamo di essere facilmente manipolati dall’esterno. Un "esterno" che lentamente ma inesorabilmente tenderà a essere interiorizzato, fino a farci credere ciò che desidera. L’esperienza storica e individuale ha il valore unico di farci capire chi siamo, anche sulla scorta dei nostri errori del passato.

Non esiste identità senza memoria. Noi siamo l’Inter e lo saremo sempre. 
Siamo l'Inter di Peppino Meazza, eternamente viva nei racconti lasciatici da Peppino Prisco, quella di Skoglund e Nyers, di Benito Lorenzi e del presidente Masseroni. Siamo la Grande Inter di Angelo Moratti, HH ed una formazione che divenne leggenda e anche una filastrocca (Sarti, Burgnich, Facchetti...). Siamo l'Inter di Facchetti e sempre lo saremo...
Siamo l'Inter grigia degli anni Settanta, illuminata da un paio di scudetti all'inizio e alla fine della decade e da grandi giocatori come Oriali, Boninsegna, Beccalossi e Altobelli.
Siamo l'Inter dei record del Trap, Zenga, Bergomi e Ferri... e Lothar Matthaeus.
Siamo l'Inter di Ronaldo, quello del 1998, il più grande... un sogno appena sfiorato e sottrattoci in modo turpe e fraudolento, per ben due volte, nonostante investimenti economici folli.
Siamo l'Inter della rinascita dopo il buio squarciato da calciopoli, la squadra dei nuovi record, targata Roberto Mancini e Zlatan Ibrahimovic. Un filo unisce questa squadra, grande ma ancora non grandissima, allo splendido anno 2010, pietra angolare dell'interista del terzo millennio, la stagione perfetta. Un filo che è fatto di uomini, di coraggio e di determinazione estrema per riuscire coronare un sogno condiviso.
Ed eccoci così all'Inter grandissima di Massimo Moratti, Marco Branca, José Mourinho, Esteban Cambiasso e Javier Zanetti, più tanti altri campionissimi. Un'Inter grandissima e probabilmente irripetibile.

La nostra identità deve poggiare sul riconoscimento della nostra grandezza passata, appena trascorsa, ma anche dei tanti errori, delle gioie come dei dolori e delle sofferenze. 
Sofferenze come quelle ad esempio che derivano dall’accettazione dei nostri limiti attuali, tecnici, atletici ed economici. 
Solo così potremo superare questa fase e tornare a dei livelli migliori di competitività, quelli che tutti noi tifosi desideriamo, anche il presidente Massimo Moratti. Se permettete soprattutto lui, io direi, visto ciò che ha investito umanamente ed economicamente per portarci dove nessuno in Italia era mai arrivato prima dell'Inter.

Nulla è eterno e nemmeno Massimo Moratti e la sua famiglia lo saranno all'Inter. Per me, in ogni caso, quando avverrà sarà un giorno brutto e triste, a prescindere che poi arrivi l'emiro del Qatar o Paperon de' Paperoni.

Perché quel giorno io perderò un punto di riferimento preciso e di enorme importanza, sia pure con i suoi errori e i suoi difetti, per la mia identità di tifoso e allora solo la memoria potrà aiutarmi a mantenerla intatta e coerente. Io potrò farlo, altri non so.


Gimon24


Nella foto (Inter.it), una parte della nostra memoria, una testimonianza della nostra identità di interisti. Noi siamo anche questo, tifosi, società e giocatori, non dimentichiamocelo mai.

25 commenti:

carloboi ha detto...

Letto di un fiato.

Post sontuoso, lo stampo e ci faccio scorrere il mio sangue.

Applauso e commozione.

luciano ha detto...

Emozionante, il tuo scritto Gimon. Grazie.
E necessario.
In un periodo in cui l'opera mediatica disgregatrice delle forze pre-potenti sta cercando appunto di eliminare gli ultimi baluardi, in campo o negli uffici, di quella che è stata la più vincente Inter della storia. Un'Inter capace di umiliare per anni le "forze del male".

Intanto si conferma che la questione mercato non era una nostra invenzione. oggi, sfruttando furbescamente la pausa di calcio giocato, tutti i siti e i giornali parlano di mercato. I nomi che si fanno sono in alcuni casi entusiasmanti: Goetze, Lucas, Tevez, Casemiro su tutti.
Ma anche qui, attenzione, serietà e piedi per terra. Grandi arrivi a gennaio non ci saranno. A giugno forse uno (io spero anche due, mai mettere limiti alla Provvidenza).
Illudere i tifosi è un altro sottilissimo gioco destrutturante, per suscitarne il risentimento.
Ma come dici tu, noi abbiamo un formidabile strumento di difesa. La memoria storica

tankian ha detto...

Bellissimo post Gimon, complimenti.

itar57 ha detto...

anche se in ritardo ecco gli highlights di inter ascoli

http://www.youtube.com/watch?v=FO9VgGazSbI

ciao a tutti

Narya ha detto...

Grazie Gimon

"L'Inter è un sentimento" (Massimo Moratti)

LOTHAR10 ha detto...

ciao a tutti

Bellissima disamina del nostro attuale momento

complimenti..

olag ha detto...

Gimon, semplicemente grazie, perché noi, un Massimo Moratti ce lo meritiamo.

avvocheto ha detto...

@ Gimon: complimenti!
@ Luciano: negli Allievi del Vicenza giocava anche Maiorana? hai visto qualcuno di interessante?
grazie, ciao

luciano ha detto...

Avvocheto: no, non mi pare proprio che ci fosse maiorana. Vicenza squadra forte fisicamente, compatta, competititva. Ma non ho notato individualità particolari (però ero concentrato soprattutto sui miei)

MarcoB ha detto...

Complimenti Gimon, ottimo pezzo con un'idea di fondo che dovrebbe essere il nostro "Primo Comandamento".
Senza memoria non è Inter.
Senza memoria ma con più ignoranza è più semplice strutturare coglionate (scusate il francesismo) come "la squadra più titolata al mondo" e "gli scudetti vinti sul campo".
Nel 2011 storia e memoria sono sinonimi di giustizia; nello sport, nella politica, nell'industria.

Matteo ha detto...

Complimenti Gimon per l'articolo,e che bella la frase di Moratti ricordata da Narya "L'Inter è un sentimento",beh non ci sono altre parole da aggiungere.
O forse sì,infatti assieme Luciano ho notato anch'io quel giochino fatto dai giornali che tentano di ingannare i tifosi con i Goetze,Lucas etc etc...sottilmente possono infilare nella mente che prenderemo veramente questi giocatori a Gennaio come se ne avessimo la disponibilità finanziaria,poi quando si scoprirà che non ce li possiamo permettere allora ci sarà chi si è fatto prendere da naso dalle P.I. e sbraiterà contro tutto e tutti e chi invece avendo già capito questo giochino difenderà la società.L'unico modo per difendere l'Inter dagli attacchi dalle P.I. è rimanere uniti a Suo supporto.

paolino ha detto...

E' sempre un grande piacere leggerti, Gimon!

Guido ha detto...

Bravo Gimon!
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Il sito è riuscito a sbagliare ben due nomi dei ragazzi nella news dell'allenamento di ieri: diamo il benvenuto ai nuovi arrivati, i terzini del '94 BaLdini e ScaRpi.

Se chi le scrive volesse passarmi le bozze prima di pubblicare, sarei ben lieto di verificare gratuitamente la correttezza dei nomi dei ragazzi.

dellas73 ha detto...

bel post davvero gimon!!!!!

LOTHAR10 ha detto...

ciao a tutti

non so se e'la prima volta ma ho letto che il figlio olag si e' allenato con la prima squadra.

complimenti.

che impressioni ti racconta di questi allenamenti?
se lo puoi dire

grazie e complimenti

luciano ha detto...

Intanto nulla di nuovo sotto il cielo dei tifosi interisti: MM lancia il sasso e poi ritira la meno (quel pavido! mentre qualunque tifoso saprebbe bene come sconfiggere con grandi campagne di stampa, le trame di quei poteri insignificanti che vanno dal premier all'ovino, da della valle, ai moggiani annidati nelle istituzioni, da Galliani a Palazzi, e via imbrogliando. Basta denunciare con fermezza e quegli pseudopoteri si sciolgono come neve al sole); la juve compra e l'Inter no: non perché tanto la juve i soldi li ruba agli italiani mentre MM fino ad ora ne ha messi forse troppi. Chiunque di noi ne metterebbe ben di più; la juve aggredisce con i suoi legali (e infatti fino ad ora le ha avute tutte vinte, compreso...un francobollo), mentre i legali di MM non agiscono; gli arbitraggi negativi subiti in TUTTE le partite di campionato, del resto, sono colpa della campagna acquisti sbagliata. Avessimo tenuto Eto'o ci avrebbero fischiato tutto a favore o almeno avremmo vinto ugualmente.
Insomma all'Inter è uno sfascio totale. E intanto passa inosservata tra i tifosi, una notiziola: "quindici trofei in sei anni. Solo il Barça ha fatto meglio dell'Inter". Che dite? Ah, che si tratta dei sei anni intercorsi tra il 1930 e il 1936? Ah be' allora capisco questa disperazione....

Giorgio ha detto...

Grande Gimon!!!
Grazie per questo documento da conservare nella memoria, la nostra di tifosi interisti.

MarcoB ha detto...

@Luciano
in questa settimana di calma (apparente), che partite consigli?

Un saluto.

olag ha detto...

@dellas73
no,non era la prima volta, e mi auguro non sia l'ultima.
Comunque il ricordo della prima era di ritmi molto piu' intensi, soprattutto nelle partitelle, e della grande disponibilita' di Matrix ( sic! ) e di Eto'o ( doppio sic! ), e della cordialità del Cuchu e del Capitano.

Anonimo ha detto...

Mi unisco ai complimenti a Gimon, bellissimo post!!!!!
Giacomo "Interista" vero

Gimon24 ha detto...

Ciao a tutti!

Anzitutto, grazie a tutti gli amici che hanno apprezzato questo mio contributo, dedicato principalmente a ciò che siamo e a ciò che non dovremmo mai dimenticare di essere. Mai.

Poi, preannuncio la pubblicazione di un nuovo post di Luciano, davvero imperdibile, in cui si fa il punto di questi primi due mesi di stagione dell'intero settore giovanile.
Il post sarà quindi diviso in due parti.
Tra poco, sarà online la prima parte.

luciano ha detto...

MarcoB: in sabato io come quasi sempre sono occupato..Domenica mattina la partita più interessante è certamente Atalanta Inter. Io però andrò alle 9.30 a vedere i regionali in via graf alle 9.30 e dopo un'oretta correrò a bresso per i berretti. poi nel pomeriggio, c'è bruzzano

olag ha detto...

Intanto su Inter Channell,dopo l'Avv. Nittoli anche Simone dissipa le pie illusioni dei ladri, come gia' ribadito in Fabbrica, circa la lettera all'Uefa.
Dopo il monocigliato, il Cornu( to )

Gimon24 ha detto...

Ahahahahah, Olag! :-D

MarcoB ha detto...

@Luciano
cercavo notizie sugli Allievi Nazionali e sulla prossima partita. Credo di sapere che è a Varese sabato, non trovo però ora e luogo.
Hai qualche info da darmi? E' stata posticipata?