Sono giorni complicati
questi per i tifosi interisti, scossi non solo dai pessimi risultati ottenuti sul
campo, dal cambio sempre traumatico di allenatore dopo appena un paio di mesi
di lavoro e infine dai cattivi pensieri che derivano dagli errori arbitrali in
ognuna delle otto partite ufficiali finora disputate, sia in Italia sia all’estero.
Errori gravi e ripetuti che l’inadeguato e scarso arbitro Rocchi, come sempre
quando incontra l’Inter, è riuscito a trasformare quasi in un’opera d’arte,
diabolica e carica di sinistri presagi per il futuro.
Otto partite ufficiali
disputate fino ad ora, che danno questo terribile e crudo bilancio:
- Cinque sconfitte, un pareggio, due vittorie. Undici gol fatti e sedici gol subiti.
- Quartultimi in campionato dopo cinque giornate. C’è però ancora una vita da giocare e ci si trova a sette punti dalla vetta (non pochissimi, comunque…) e a sei dal terzo posto, ultimo domicilio conosciuto per la qualificazione (passando attraverso i preliminari) in Champions per la stagione 2012-13.
- Secondi nel girone di Champions, in cui la prossima trasferta a Lille sarà importante. Non ancora decisiva, ma molto importante.
- Un trofeo già perso, ossia la supercoppa Italiana.
Gasperini, com’è noto, è
già storia.
Abbiamo già affrontato nel
dettaglio ciò che ha significato questa sua breve avventura all’Inter. Grazie
all’eccellente contributo di Carlo Pizzigoni, poi, ci siamo anche confrontati
su ciò che avrebbe potuto significare se si fossero verificate determinate
condizioni tecniche e ambientali.
Opinioni e letture differenti
di uomini e situazioni. Alcune variabili sono difficili da contestare, perché
ipotetiche e prive di una possibile controprova sul campo. Poco male, comunque. Anzi,
aprirsi a modi diversi ma intelligenti di vedere le cose, per quanto poco, in parte o per
niente condivisi, sicuramente stimola e arricchisce il pensiero di noi tutti.
Un unico dato certo: i
risultati sul campo, nefasti a dire poco. La peggiore partenza nella storia
dell’Inter dal 1921, mi sembra di avere letto da qualche parte.
Oggi, la guida tecnica già
da tre partite è in mano a Claudio Ranieri, l’aggiustatore, così com’è stato
soprannominato in virtù dei suoi due ultimi incarichi italiani, entrambi “delicati”
e con le nostre due ultime acerrime rivali in Italia, la Juventus e la Roma,
prima che Berlusconi decidesse di dare mandato ai suoi giannizzeri di procedere
ai finanziariamente oscuri acquisti di Ibrahimovic, Robinho e Cassano.
Incarichi che Ranieri ha
sempre svolto al massimo delle sue possibilità, al di là della relativa
simpatia e stima che per lui nutrono i tifosi interisti, soprattutto a causa
delle sue dispute verbali con José Mourinho (sempre sia lodato…) e dell’inaudita
e sconcertante caccia all’uomo scatenata durante la finale di coppa Italia disputata
a Roma nel 2010.
E' legittimo attendersi una risalita della squadra in classifica, i primi segnali sul campo (Rocchi a parte...), sono incoraggianti. La pausa dovrebbe aiutare a raggiungere una condizione psicofisica migliore almeno in chi è rimasto ad Appiano e una maggiore sintonia con il nuovo tecnico.
Allenatore che a me non piace, mai è piaciuto e mai piacerà, ma a cui riconosco grande professionalità, esperienza ad alti livelli e capacità gestionale di ambienti e spogliatoi molto complessi da maneggiare.
Ha tutto ciò che serve per permetterci di lottare per il terzo posto in campionato e per fare una dignitosa partecipazione alla Champions. Questo andando realisticamente oltre i giusti annunci di potere lottare per lo scudetto o robe simili, anche se mai dire mai. E proprio Ranieri lo insegna con quella Roma che sembrava derelitta e che lui ha portato ad un passo dal trionfo in Italia.
Infatti, nel 2009-10, senza
gli acuti di Pazzini all’Olimpico, lo scudetto l’avrebbe vinto Ranieri con la
Roma, volendo fare una sintesi sicuramente scorretta e imprecisa, perché non
tiene conto di mille fattori “esterni” che avevano consentito alla Roma di
recuperare tanto terreno. Alcuni dei quali scandalosi… arbitraggi da codice
penale, 007, spostamenti coatti del calendario… e basta ricordare le manette di
Mou per evidenziare il significato immenso di quello scudetto per l’Inter, significato
che va oltre persino l’immensità del Triplete.
Questa è storia, è ricordo,
è memoria, lo sappiamo.
Giusto lasciare spazio all’inevitabile
rinnovamento, quindi, tutti consci però anche della difficoltà del processo,
della sua impossibile linearità. Vale per tutte le squadre di calcio del mondo
e in ogni momento storico, non solo per l’Inter di Moratti e Branca.
Tuttavia, tra i
tifosi c’è chi si spinge oltre, troppo a mio avviso, e da mesi ormai ha
iniziato un processo di negazione di questa memoria storica dell’Inter, della
sua proprietà e dirigenza così come del suo gruppo di giocatori, quelli rimasti
di quel nucleo di eroi calcistici. Memoria storica che io considero una
premessa indispensabile perché si possa ripartire verso un nuovo ciclo di
vittorie in un tempo più breve possibile.
Sostenere che Cambiasso è
sempre più logoro, come Stankovic, Lucio o Samuel, che Julio Cesar commette
qualche errore di troppo, con una frequenza inquietante, che Thiago Motta e
Chivu sono troppo spesso infortunati, che Diego Milito non sembra più
riprendersi dal suo precario stato di forma dell’era Benitez, che perfino
Zanetti, l’eterno capitano, mostra a 38 anni di età i segni del tempo, forse
per la prima volta nella sua lunghissima carriera che sembrava infinita.
Sostenere tutto questo è
lecito, è assolutamente legittimo, purché fatto nei modi giusti, con rispetto
se non dei giocatori, almeno di quello che hanno rappresentato e che ancora
possono concretamente fare per l’Inter. Ossia giocare e dare un
loro contributo, sempre importante, e soprattutto essere dei simboli, dei
riferimenti tecnici e morali, in campo e fuori, per chi arriva a giocare in prima squadra, dal vivaio o da altre realtà, ed è
inevitabilmente privo di tali elementi che se assimilati rendono nel tempo i buoni giocatori dei campioni.
Perché senza di loro,
senza questi immensi, logori, fuoriclasse, ancora oggi, noi non andiamo da nessuna
parte. L’Inter sono ancora loro, sono la spina dorsale, il cuore pulsante, l’anima
indomita di una squadra che tante volte è stata capace di andare ben oltre i
propri limiti, come dovremmo tutti ricordare.
Ricordare, appunto. Avere
memoria del passato per inseguire e raggiungere il futuro.
Un tempo senza memoria
non va da nessuna parte, perché non proviene da nessuna parte. Senza memoria
non esistono punti di riferimento. La memoria è il luogo in cui si realizza la
riflessione collettiva. La memoria è la sola che può dirci chi siamo. E non esiste
mai una una memoria univoca, piatta ed uniforme, neppure all’interno di una
singola famiglia, una singola comunità di persone, grande o piccola che sia.
Un
rischio ulteriore, da molti spesso sottovalutato o non percepito addirittura, è
che se non abbiamo coscienza di chi
siamo,
se perdiamo i nostri punti di riferimento, rischiamo
di essere facilmente manipolati dall’esterno. Un "esterno" che lentamente
ma inesorabilmente tenderà a essere interiorizzato, fino a farci credere ciò
che desidera. L’esperienza storica e individuale ha il valore unico di farci
capire chi siamo, anche sulla scorta dei nostri errori del passato.
Non esiste identità senza memoria. Noi siamo l’Inter e lo saremo sempre.
Siamo l'Inter di Peppino Meazza, eternamente viva nei racconti lasciatici da Peppino Prisco, quella di Skoglund e Nyers, di Benito Lorenzi e del presidente Masseroni. Siamo la Grande Inter di Angelo Moratti, HH ed una formazione che divenne leggenda e anche una filastrocca (Sarti, Burgnich, Facchetti...). Siamo l'Inter di Facchetti e sempre lo saremo...
Siamo l'Inter grigia degli anni Settanta, illuminata da un paio di scudetti all'inizio e alla fine della decade e da grandi giocatori come Oriali, Boninsegna, Beccalossi e Altobelli.
Siamo l'Inter dei record del Trap, Zenga, Bergomi e Ferri... e Lothar Matthaeus.
Siamo l'Inter di Ronaldo, quello del 1998, il più grande... un sogno appena sfiorato e sottrattoci in modo turpe e fraudolento, per ben due volte, nonostante investimenti economici folli.
Siamo l'Inter della rinascita dopo il buio squarciato da calciopoli, la squadra dei nuovi record, targata Roberto Mancini e Zlatan Ibrahimovic. Un filo unisce questa squadra, grande ma ancora non grandissima, allo splendido anno 2010, pietra angolare dell'interista del terzo millennio, la stagione perfetta. Un filo che è fatto di uomini, di coraggio e di determinazione estrema per riuscire coronare un sogno condiviso.
Ed eccoci così all'Inter grandissima di Massimo Moratti, Marco Branca, José Mourinho, Esteban Cambiasso e Javier Zanetti, più tanti altri campionissimi. Un'Inter grandissima e probabilmente irripetibile.
La
nostra identità deve poggiare sul riconoscimento della nostra grandezza
passata, appena trascorsa, ma anche dei tanti errori, delle gioie come dei dolori e delle sofferenze.
Sofferenze come quelle ad esempio che derivano dall’accettazione dei nostri limiti
attuali, tecnici, atletici ed economici.
Solo così potremo superare questa fase e tornare
a dei livelli migliori di competitività, quelli che tutti noi tifosi desideriamo, anche il presidente Massimo Moratti. Se permettete
soprattutto lui, io direi, visto ciò che ha investito umanamente ed economicamente per portarci dove nessuno in Italia era mai arrivato prima dell'Inter.
Nulla è eterno
e nemmeno Massimo Moratti e la sua famiglia lo saranno all'Inter. Per me, in
ogni caso, quando avverrà sarà un giorno brutto e triste, a prescindere che poi
arrivi l'emiro del Qatar o Paperon de' Paperoni.
Perché quel
giorno io perderò un punto di riferimento preciso e di enorme importanza, sia
pure con i suoi errori e i suoi difetti, per la mia identità di tifoso e allora
solo la memoria potrà aiutarmi a mantenerla intatta e coerente. Io potrò farlo,
altri non so.
Gimon24
Nella foto
(Inter.it), una parte della nostra memoria, una testimonianza della nostra
identità di interisti. Noi siamo anche questo, tifosi, società e giocatori, non
dimentichiamocelo mai.
25 commenti:
Letto di un fiato.
Post sontuoso, lo stampo e ci faccio scorrere il mio sangue.
Applauso e commozione.
Emozionante, il tuo scritto Gimon. Grazie.
E necessario.
In un periodo in cui l'opera mediatica disgregatrice delle forze pre-potenti sta cercando appunto di eliminare gli ultimi baluardi, in campo o negli uffici, di quella che è stata la più vincente Inter della storia. Un'Inter capace di umiliare per anni le "forze del male".
Intanto si conferma che la questione mercato non era una nostra invenzione. oggi, sfruttando furbescamente la pausa di calcio giocato, tutti i siti e i giornali parlano di mercato. I nomi che si fanno sono in alcuni casi entusiasmanti: Goetze, Lucas, Tevez, Casemiro su tutti.
Ma anche qui, attenzione, serietà e piedi per terra. Grandi arrivi a gennaio non ci saranno. A giugno forse uno (io spero anche due, mai mettere limiti alla Provvidenza).
Illudere i tifosi è un altro sottilissimo gioco destrutturante, per suscitarne il risentimento.
Ma come dici tu, noi abbiamo un formidabile strumento di difesa. La memoria storica
Bellissimo post Gimon, complimenti.
anche se in ritardo ecco gli highlights di inter ascoli
http://www.youtube.com/watch?v=FO9VgGazSbI
ciao a tutti
Grazie Gimon
"L'Inter è un sentimento" (Massimo Moratti)
ciao a tutti
Bellissima disamina del nostro attuale momento
complimenti..
Gimon, semplicemente grazie, perché noi, un Massimo Moratti ce lo meritiamo.
@ Gimon: complimenti!
@ Luciano: negli Allievi del Vicenza giocava anche Maiorana? hai visto qualcuno di interessante?
grazie, ciao
Avvocheto: no, non mi pare proprio che ci fosse maiorana. Vicenza squadra forte fisicamente, compatta, competititva. Ma non ho notato individualità particolari (però ero concentrato soprattutto sui miei)
Complimenti Gimon, ottimo pezzo con un'idea di fondo che dovrebbe essere il nostro "Primo Comandamento".
Senza memoria non è Inter.
Senza memoria ma con più ignoranza è più semplice strutturare coglionate (scusate il francesismo) come "la squadra più titolata al mondo" e "gli scudetti vinti sul campo".
Nel 2011 storia e memoria sono sinonimi di giustizia; nello sport, nella politica, nell'industria.
Complimenti Gimon per l'articolo,e che bella la frase di Moratti ricordata da Narya "L'Inter è un sentimento",beh non ci sono altre parole da aggiungere.
O forse sì,infatti assieme Luciano ho notato anch'io quel giochino fatto dai giornali che tentano di ingannare i tifosi con i Goetze,Lucas etc etc...sottilmente possono infilare nella mente che prenderemo veramente questi giocatori a Gennaio come se ne avessimo la disponibilità finanziaria,poi quando si scoprirà che non ce li possiamo permettere allora ci sarà chi si è fatto prendere da naso dalle P.I. e sbraiterà contro tutto e tutti e chi invece avendo già capito questo giochino difenderà la società.L'unico modo per difendere l'Inter dagli attacchi dalle P.I. è rimanere uniti a Suo supporto.
E' sempre un grande piacere leggerti, Gimon!
Bravo Gimon!
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Il sito è riuscito a sbagliare ben due nomi dei ragazzi nella news dell'allenamento di ieri: diamo il benvenuto ai nuovi arrivati, i terzini del '94 BaLdini e ScaRpi.
Se chi le scrive volesse passarmi le bozze prima di pubblicare, sarei ben lieto di verificare gratuitamente la correttezza dei nomi dei ragazzi.
bel post davvero gimon!!!!!
ciao a tutti
non so se e'la prima volta ma ho letto che il figlio olag si e' allenato con la prima squadra.
complimenti.
che impressioni ti racconta di questi allenamenti?
se lo puoi dire
grazie e complimenti
Intanto nulla di nuovo sotto il cielo dei tifosi interisti: MM lancia il sasso e poi ritira la meno (quel pavido! mentre qualunque tifoso saprebbe bene come sconfiggere con grandi campagne di stampa, le trame di quei poteri insignificanti che vanno dal premier all'ovino, da della valle, ai moggiani annidati nelle istituzioni, da Galliani a Palazzi, e via imbrogliando. Basta denunciare con fermezza e quegli pseudopoteri si sciolgono come neve al sole); la juve compra e l'Inter no: non perché tanto la juve i soldi li ruba agli italiani mentre MM fino ad ora ne ha messi forse troppi. Chiunque di noi ne metterebbe ben di più; la juve aggredisce con i suoi legali (e infatti fino ad ora le ha avute tutte vinte, compreso...un francobollo), mentre i legali di MM non agiscono; gli arbitraggi negativi subiti in TUTTE le partite di campionato, del resto, sono colpa della campagna acquisti sbagliata. Avessimo tenuto Eto'o ci avrebbero fischiato tutto a favore o almeno avremmo vinto ugualmente.
Insomma all'Inter è uno sfascio totale. E intanto passa inosservata tra i tifosi, una notiziola: "quindici trofei in sei anni. Solo il Barça ha fatto meglio dell'Inter". Che dite? Ah, che si tratta dei sei anni intercorsi tra il 1930 e il 1936? Ah be' allora capisco questa disperazione....
Grande Gimon!!!
Grazie per questo documento da conservare nella memoria, la nostra di tifosi interisti.
@Luciano
in questa settimana di calma (apparente), che partite consigli?
Un saluto.
@dellas73
no,non era la prima volta, e mi auguro non sia l'ultima.
Comunque il ricordo della prima era di ritmi molto piu' intensi, soprattutto nelle partitelle, e della grande disponibilita' di Matrix ( sic! ) e di Eto'o ( doppio sic! ), e della cordialità del Cuchu e del Capitano.
Mi unisco ai complimenti a Gimon, bellissimo post!!!!!
Giacomo "Interista" vero
Ciao a tutti!
Anzitutto, grazie a tutti gli amici che hanno apprezzato questo mio contributo, dedicato principalmente a ciò che siamo e a ciò che non dovremmo mai dimenticare di essere. Mai.
Poi, preannuncio la pubblicazione di un nuovo post di Luciano, davvero imperdibile, in cui si fa il punto di questi primi due mesi di stagione dell'intero settore giovanile.
Il post sarà quindi diviso in due parti.
Tra poco, sarà online la prima parte.
MarcoB: in sabato io come quasi sempre sono occupato..Domenica mattina la partita più interessante è certamente Atalanta Inter. Io però andrò alle 9.30 a vedere i regionali in via graf alle 9.30 e dopo un'oretta correrò a bresso per i berretti. poi nel pomeriggio, c'è bruzzano
Intanto su Inter Channell,dopo l'Avv. Nittoli anche Simone dissipa le pie illusioni dei ladri, come gia' ribadito in Fabbrica, circa la lettera all'Uefa.
Dopo il monocigliato, il Cornu( to )
Ahahahahah, Olag! :-D
@Luciano
cercavo notizie sugli Allievi Nazionali e sulla prossima partita. Credo di sapere che è a Varese sabato, non trovo però ora e luogo.
Hai qualche info da darmi? E' stata posticipata?
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