venerdì 16 marzo 2012

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Saranno famosi? Oggi, Luciano racconta... Matteo Cincilla.


Matteo Antonio Cincilla
(Milano, 24/10/1994 - portiere, Squadra Juniores Berretti)

Non è stata una stagione fortunata per i giovani portieri di Primavera e Juniores Berretti: gli infortuni hanno coinvolto prima Di Gennaro e il suo sostituto “istituzionale” Sala, poi anche lo sfortunato Melgrati e Dalle Vedove. C'è stato quindi molto turnover, tanto che in Berretti ha dovuto qualche volta giocare l'allievo Mainini (che, infatti, è partito con la squadra per il torneo in Giappone) e in primavera hanno esordito precocemente sia Melgrati sia Cincilla.

Proprio Cincio non è andato con i compagni in Giappone, perché aggregato alla squadra Primavera che proverà a Londra la straordinaria avventura della Final Four per la Next Generation Series.
Prima di questo avvenimento abbiamo voluto fare conoscere meglio agli amici del blog questo altro giovane interessante che il nostro vivaio si appresta a offrire al calcio maggiore.

Ciao, Cincio! E' stata una stagione molto positiva per te, sino ad ora: la Berretti, l'esordio in Primavera con un anno d'anticipo, ora la convocazione per la NGS...
Sì, e anche molti allenamenti con la prima squadra e persino la convocazione per qualche amichevole.

Andiamo con ordine e raccontaci del tuo approccio iniziale con il mondo del calcio. Come mai ti sei interessato a questo sport? Tuo papà predilige il basket, anche se nel calcio fa un moderato tifo per la Fiorentina.
Proprio per questo ho cominciato a interessarmi al calcio, da bambino. Guardavo in famiglia qualche partita della Viola, in tv, e mi colpiva moltissimo la bravura di Toldo. Mi è sempre piaciuto fare qualcosa di diverso dagli altri e ho subito pensato alla scelta di misurarmi tra i pali. Non ho mai neppure provato a “vedermi” in un altro ruolo.

Così hai cominciato a indossare i guantoni per una squadra di dilettanti del tuo Paese.
Esatto, avevo sei anni quando ho cominciato a militare nella “Auprema Nordhal”, poi diventata “Giovani Ribelli” di Cinisello Balsamo. Da portiere, naturalmente, e misurandomi sempre con compagni e avversari di un anno maggiori. Sono rimasto in quella squadra fino al compimento del decimo anno.

Poi...
Poi è arrivato il Legnano, che allora era una squadra forte, militava in C1 ed aveva ambizioni, mi sono trovato bene, anche se naturalmente fare il pendolare ha comportato qualche disagio.
Alla fine di quella stagione è venuto Pezzoni, un osservatore dell'Inter (approfitto per fare a nome di tutti gli interisti del blog gli auguri al grande “Pezzo”, mitico scopritore di numerosissimi talenti, che ha dovuto interrompere la sua attività per motivi di salute. Lo ricordo immancabilmente presente, in disparte, su ogni campo di periferia in cui giocasse un bambino di talento. E ricordo la sua gioia incontenibile quando, dopo molte stagioni incolori, i “suoi” ragazzi dell'82, allenati da Beppe Baresi e con la presenza in tribuna del super tifoso-giocatore Bergomi, battendo 6-1 il Bari di Cassano conquistarono il titolo nazionale. Ndr).
Pezzoni mi ha portato alla Pro Sesto, il cui settore giovanile era organizzato da Andrissi ed era legato all'Inter. Alla Pro Sesto ho passato tre anni bellissimi e molto utili per la mia formazione. C'era anche Sergio Zanetti, ad allenare gli Allievi, mentre la Berretti di Andrissi, con una decina di giocatori in prestito dall'Inter, vinse il titolo nazionale.

Alla Pro Sesto ti sei fatto notare e non sono mancate le richieste da parte di società più importanti.
E' così. Stavo per andare al Parma, ma quando si è fatta avanti l'Inter, non ho potuto dire di no, per il prestigio della società e del suo settore giovanile in grande crescita, oltre che per la comodità della vicinanza a casa.

Sei all'Inter da tre anni...
Ho cominciato con gli Allievi Regionali, una squadra fortissima. Ci allenava Tomasoni, certo uno dei mister che più hanno contribuito alla mia crescita. Eccezionale nel gestire i rapporti umani, il mister sapeva valorizzare ogni suo giocatore, dandogli le giuste opportunità e creando le condizioni per un inserimento proficuo. Quell'anno abbiamo vinto diversi tornei molto importanti: a San Bonifacio, in Puglia e a Pistoia. Ricordo ancora con emozione, nella città toscana, la semifinale con il Partizan, perché in quell'occasione è venuto a vedere la partita e ho conosciuto Jovetic

Ma tu sei tifoso della Fiorentina?
No, direi che non tifo per nessuna squadra, anche se giocando nell'Inter, chiaramente provo un affetto particolare per questi colori. Mi considero un amante del calcio, e dei portieri soprattutto. Quando guardo una partita, vorrei che nessuno dei due portieri subisse un gol. Comunque Jovetic, per un ragazzo come ero io, rappresentava già quasi un mito.

L'anno successivo hai militato negli Allievi Nazionali di mister Gatti.
Squadra davvero spettacolare. Abbiamo vinto per la prima volta il torneo di Arco e abbiamo fatto un campionato strepitoso: solo l'assenza contemporanea di entrambi i nostri centrali titolari ci ha impedito di diventare Campioni d'Italia. Ne sarebbe bastato uno, Ibrahima o Donkor, per vincere alla grande. Il mister ha un metodo di lavoro molto didascalico. Durante le sedute di allenamento prova e riprova gli schemi di gioco e soprattutto interrompe continuamente gli esercizi per correggere anche gli atteggiamenti individuali. Confesso che non sempre si riesce subito a capire che cosa pretenda, nelle varie situazioni. Ma alla fine, quando il gioco  scorre nel modo voluto, le sue squadre sanno esprimere un’ottima qualità. La finale col Torino ad Arco o il derby di campionato col Milan ne sono un esempio.

Però voi portieri fate gran parte dell'allenamento in modo differenziato, con preparatori specifici.
Devo dire che questo settore è davvero il fiore all'occhiello dell'Inter. I preparatori dei portieri sono tutti straordinari. Partiamo da Pellizzaro, che ora per motivi di salute non può più allenare, ma sovrintende ai lavori per la prima squadra. Ha delle qualità incredibili e un'esperienza unica. Tra l'altro, ha allenato per qualche anno Buffon e so che il portiere della nazionale ne  era entusiasta.
Poi Bosaglia che ha fatto tutta la trafila, all'Inter: da allenatore dei giovani a preparatore della Primavera e ora della prima squadra. Quello che impressiona di Bosaglia è la cultura del lavoro.
Castellini e Sartorel uniscono alla eccezionale competenza tecnica doti umane e caratteriali uniche. Con loro il lavoro, anche il più duro, diventa divertente: hanno sempre la battuta, l'intervento ironico che toglie la tensione e ti fa respirare. E Manuel Amoruso è sulla buona strada per eguagliare i più esperti colleghi.

Castellini ha un tiro straordinario per essere un portiere... ti avvisa dove metterà la palla e centra sempre l'angolo con esattezza e con forza.
Si, ma è solo destro (sorride...), il sinistro è veramente penoso. A volte lo sfido a “bucarmi” con quel piede e l'esito di solito è esilarante...

Di Sergio Zanetti, cosa mi dici?
Parlerei di Zanetti e Manicone, un tandem magnificamente assortito, due che si comprendono e si stimano lavorando in modo integrato e con profitto. Concordano il programma, poi dividono i giocatori in due gruppi, che svolgono la stessa attività. Zanetti è particolare nel dare le motivazioni (attività fondamentale per questa classe di età), per “caricare”; insieme, poi, curano gli schemi e la parte tattica. Nell'intervallo di ogni partita, ad esempio, parla per primo Zanetti che analizza il nostro approccio mentale alla gara, fa notare eventuali inadeguatezze, ecc.; poi, Manicone riprende le questioni tattiche e Zanetti conclude con le ultime raccomandazioni sull'atteggiamento e sulla disposizione tattica da osservare.

In un'intervista che mi ha concesso qualche tempo fa, Sergio ha sostenuto che il martedì dice a tutti: deciderò chi schierare domenica sulla base del vostro impegno in settimana. Partite tutti alla pari. Sulla base della tua esperienza è del tutto realistico un comportamento simile? Per esempio, se la partita è importante e Garri, per citare uno di primo piano, ha mostrato in settimana qualche manchevolezza, il mister lo tiene fuori?
Facendo un discorso generale, questa cosa non credo venga mai praticata sino in fondo. E credo che sia anche giusto, entro certi limiti, tener conto del diverso “peso specifico” di qualche giocatore. Nessuna allenatore è autolesionista. In particolare poi, devo dire che mister Zanetti, forse con Pea, è tra quelli che fanno meno “fligli e figliastri” come si suol dire. Insomma, il principio generale lo applica, ma con buon senso.

Dopo Pea, con il quale hai provato più volte ad allenarti lo scorso anno, in questa stagione hai conosciuto bene i metodi di Stramaccioni...
Be', Strama e Pea sono davvero molto diversi. Pea restava sempre se stesso, in ogni situazione. E' un mastino, gioca per vincere, gli aspetti estetici gli sono completamente indifferenti. Pensa che per vincere la prima cosa sia non prenderle. Perciò, difesa schierata e verticalizzazioni profonde. Pea ha davvero un comportamento uguale nei confronti di tutti i membri della rosa. Marek mi diceva che il primo anno, quando non ha praticamente mai giocato, in allenamento veniva seguito come se fosse stato Destro o Alibec. Se sbagliava qualcosa, il mister si arrabbiava e urlava allo stesso modo (e Jacopo Galimberti, a suo tempo, mi aveva detto la stessa cosa: anche se non lo schierava mai, considerava Pea un grandissimo allenatore. Ndr).

Strama invece...
Stramaccioni è più vicino ai ragazzi come atteggiamento psicologico, forse perché è più giovane. Ci dà maggiore responsabilità in campo e fuori. E' esigente, ma non assillante. E dal punto di vista tattico gli ho visto cambiare atteggiamento. All'inizio per esempio giocava con un centrale di centrocampo fisso sulla linea dei due difensori, con gli esterni bassi che avevano licenza di attaccare. Ora questa soluzione non la attua più. Ha disputato partite di chiara impronta offensiva, con il baricentro alto e molti giocatori di qualità e altre con la difesa più bloccata e affidandosi alle ripartenze.  Insomma, è duttile.

Torniamo un attimo ai Berretti. A parte i giocatori che già più o meno stabilmente sono nell'orbita della Primavera, quali dei tuoi compagni hanno a tuo parere la possibilità di fare il salto di categoria?
Direi Guglielmotti, la cui determinazione e professionalità unite alle ottime doti atletiche penso che gli permetteranno di arrivare a un buon livello di professionismo; poi un difensore, probabilmente Marini, quindi Del Piero, che è migliorato moltissimo e se continuerà in questo modo potrà davvero far bene; un altro centrocampista, se non avrà più guai fisici, Belloni, e quasi sicuramente Isaach Ntow.

E tra i tuoi compagni della Primavera, chi pensi possa avere i numeri per arrivare in prima squadra?
Senz'altro Kysela, Ibrahima e Benassi; probabilmente Lorenzo arriverà prima di Benassi perché, oltre ad essere molto forte, ha già maturato un’esperienza notevole a certi livelli. Poi Bessa, che ha più talento di tutti. Anche se a livello di calcio di serie A,  il talento non basta. Bessa può essere in qualche modo avvicinato a Coutinho per le doti tecniche. Ma deve dimostrare tutti il resto ed è uno che deve sentirsi al centro di un progetto. Infine, c'è anche Longo. Samu deve credere di più in se stesso, avere maggior sicurezza e dunque tranquillità sotto porta. Alborno infine ha un sinistro davvero importante: tira con forza e precisione fuori dal comune e sa mettere cross tesi e invitanti. Deve però trovare maggior continuità, a mio parere.

Tra i giovani che conosci e sono in prestito?
Bardi, di cui sono molto amico e con il quale ci sentiamo spesso, è eccezionale. Lui ha una tranquillità, una sicurezza disarmanti. E' proprio questa la sua forza, ciò che gli permette di sfruttare al meglio le importanti doti tecniche e atletiche. L'ho visto alterato una volta sola, dopo aver subito il gol dell'1-1 in un Inter-Atalanta importante. Lui sarebbe pronto per tornare all'Inter, ma dubito che venga a fare il secondo. So che se il Sassuolo venisse in A tornerebbe volentieri con Pea.
Uno che ha qualità davvero incredibili è Alibec, che tra l'altro fuori dal campo è davvero un buon ragazzo, al contrario di quanto si pensa. Speriamo in una rapida maturazione, a livello caratteriale.

Secondo te, per un giovane di 18-19 anni è meglio restare ad allenarsi con la prima squadra, per assimilarne gli aspetti tecnico-atletici agonistici e caratteriali, anche giocando poco, oppure è meglio fare esperienza nei campionati minori?
Difficile dirlo. La situazione andrebbe valutata caso per caso. In generale però, a quell'età penso si impari di più andando a giocare.

Per chiudere con il settore giovanile: tu hai avuto convocazioni in nazionale, da Allievo, ma non hai potuto rispondere perché infortunato. Comunque hai una certa esperienza internazionale, maturata in molti tornei. Condividi l'idea che il nostro settore giovanile sia inferiore agli altri? E se sì, quali possono essere le cause?
No, io non penso che i nostri giovani valgano meno di quelli di altre nazioni. Magari altrove, per motivi che non conosco, si raggiunge un po' prima la maturità psico fisica. E poi può contare la maggior presenza nelle rappresentative di immigrati di seconda generazione, che hanno più “fame” in senso positivo. Però c'è anche da considerare un fattore: all'estero spesso per una partita importante del settore giovanile ci sono 8-10 mila spettatori. Da noi per un derby di Primavera a stento si raggiungono le mille presenze. E questo in qualche modo incide.

Arriviamo così, gradualmente, anche alle esperienze con la prima squadra. Quali sono le differenze fondamentali che hai rilevato nei metodi di allenamento delle diverse categorie?
Diciamo che le differenze esistono ma non sono sostanziali, nel senso che si intuisce l'esistenza di un indirizzo comune, con le ovvie specificità.
Cambia un po' il “peso” della parte atletica, nella Berretti c'è sicuramente un po' meno pressione, in Primavera si cura particolarmente la parte tattica, mentre in prima squadra la cura della tecnica individuale si riduce, l'allenamento è soprattutto finalizzato al raggiungimento e al mantenimento della condizione fisica ottimale, poi si lavora molto sull'aspetto psicologico. La parte di quella che tu definisci “tecnica collettiva” è invece simile: partitelle a due tocchi o di prima, su campo stretto o esercitazioni specifiche  per reparti.

Ma qual è la differenza fondamentale, a tuo parere?
Be', in prima squadra si punta molto sulla velocità. Sembrerà strano ma la questione non riguarda tanto la velocità in senso fisico (per fare solo un esempio: Faraoni è nettamente più veloce di Samuel), ma la velocità di pensiero. Il cervello è tutto. Quello che ti impressiona, dei titolari, è che quando ricevono la palla hanno già valutato fulmineamente la situazione, hanno già deciso cosa fare prima ancora di eseguire il controllo, che comunque è rapidissimo.

Veniamo a qualche considerazione sui singoli: che mi dici su Julio Cesar?
Julio è un fenomeno, non si discute su questo. E poi è un grande uomo. Ha un atteggiamento molto amichevole, con i giovani. Ti prende sotto la sua protezione e ti dà molti consigli. Una volta mi ha chiesto: “sai dove è la forza del portiere?” “Nella spinta delle gambe” gli ho risposto. “No, no, lascia stare le doti fisiche, che le hai o non le hai, e comunque sono un fatto oggettivo, ancorché incrementabile con l'allenamento. La vera forza è nella testa. Tu devi essere più forte del tuo avversario. Devi convincerti di questo. Chiunque sia. Anche se hai di fronte Messi, tu devi sapere che sei più forte di lui”.

Ma quali sono secondo te, in sintesi, lo doti principali di un portiere?
La testa, la personalità, appunto. Poi devi avere una buona lettura della situazione, nelle uscite. Questa è una dote in parte innata ma che naturalmente si può migliorare. Nel calcio moderno è fondamentale l'uno contro uno perché sono situazioni che si presentano una o due volte per partita e possono essere decisive. Chiaro che più stai in piedi meglio è. Poi se conosci l'avversario, tenti di interpretarne le intenzioni: devi sapere se è uno che tira la botta, magari incrociando o preferisce collocarla, magari con un piatto sul palo più vicino. E poi devi sperare di aver scelto giusto...

A livello di velocità mentale qual è il giocatore di prima squadra che ti ha impressionato di più?
Senza dubbio Coutinho. Questo è un autentico fuoriclasse... pensa con rapidità incredibile ed esegue, di prima spesso, in modo fulmineo. Il bello è che la velocità di esecuzione comporta un alto rischio di errore. Lui invece non sbaglia praticamente mai.

E per quanto concerne il tiro?
Spesso i titolari si fermano, dopo l'allenamento, a tirarmi in porta. Sono tutte persone di grande disponibilità. Wes è sicuramente quello che calcia con una potenza inarrivabile. Il bello è che anche quando ti fa un passaggio ravvicinato lo esegue con un colpo secco, violento e teso, ma facilmente addomesticabile. Stankovic, Cambiasso, Alvarez e Chivu sono altri che calciano in modo fuori dal comune. Ma forse, anche qui, quello che coniuga meglio potenza e precisione è Coutinho.

Veniamo a un’altra questione molto discussa, il clima che si respira ad Appiano...
Contrariamente alle voci che ogni tanto si sentono, l'atmosfera è davvero buona, tranquilla, costruttiva C'è rispetto reciproco, si considerano dei pari grado. Tutti scherzano tra loro e formano un blocco bene integrato, senza divisione alcuna tra anziani e giovani o tra gruppi di diversa origine. Normale che magari in privato si possano aggregare secondo vicinanza di caratteri e interessi, ma ad Appiano non è così, o almeno questo non traspare.

Neppure la presunta ostilità dei “senatori” verso i giovani emergenti?
No, questa è proprio una storiella assurda. Gli anziani si prodigano, danno un sacco di consigli. Zanetti per esempio è di sicuro il più ascoltato. Ma pensare che uno Zanetti o un Cambiasso vogliano preservarsi il posto con altri mezzi che non siano il rendimento in campo è ridicolo. Loro aiutano tutti e non hanno certo paura. Ibra magari è uno che se si sente infastidito, ti dà una stecca in allenamento e la cosa si risolve così. Ma i nostri... io per esempio ho legato particolarmente con Chivu, Pazzini e Palombo. Ma è questione, come dire, di feeling naturale.

I rapporti con l'allenatore?
Guarda, sono rimasto sorpreso. Credevo che Ranieri fosse un mite, un tranquillo. Invece in allenamento si agita moltissimo, con grinta. Li stimola continuamente e loro lo seguono con impegno e determinazione. Per farti un esempio, una volta ho visto il mister che dava un suggerimento a Wes su come calciare. Ho pensato: “ora lo manda a quel paese, perché Wes ha poco da imparare, da questo punto di vista, mentre il mister non è stato certo un calciatore di livello tecnico paragonabile”. Invece Wes si applicava con impegno e cercava di carpire anche quel piccolo accorgimento che Ranieri gli proponeva.

Raccontaci un episodio curioso che ti è capitato in questa annata
Mah... forse quello accaduto al trofeo TIM, quando sedevo in panca con il Pazzo e Orlandoni, mentre la juve si stava scaldando per la partita successiva. Orlandoni mi dice: guarda che ti vuole il mister (allora era Nista, allenatore dei portieri). E Nista mi ha presentato Buffon. Il portiere della nazionale è stato gentilissimo, mi ha chiamato Cincio, mostrando di conoscermi (abbiamo lo stesso procuratore). A un certo punto, notando il mio imbarazzo, Nista mi ha detto: “Perché non gli chiedi qualcosa?”. E io:”Sei sempre abbronzato. Ti fai la lampada?” Buffon si è messo a ridere e mi ha chiesto perché gli avessi fatto quella domanda. “Perché immagino che tutti ti chiedano le stesse cose, cosa hai provato in nazionale, o quando hai vinto il mondiale, ecc. Io ho voluto chiederti una cosa diversa...”. Lui ha sorriso di nuovo e mi ha dato i suoi guantoni, con dedica. Poi mi ha fatto avere anche la maglia, firmata.

Il tuo procuratore è Martina, l'ideale, per un portiere.
Si, c'è anche Sabato, che tu ben conosci, perché come Martina ha giocato nell'Inter. Mi trovo benissimo, vengono spesso a vedermi, alternandosi e sono prodighi di consigli.  Martina, che credo abbia un rapporto privilegiato con il Parma e per via di Buffon in parte con la juve, per esempio mi dice sempre: ” ovviamente non prendere gol è meglio, ma alla tua età ogni gol preso non deve essere un dramma, ma un’occasione per capire, imparare e migliorare. Solo correggendo eventuali errori si progredisce”. E poi mi dice che devo essere consapevole delle mie possibilità, sicuro, ma anche che non devo aver fretta, devo saper attendere. Questo tra l'altro coincide con il mio modo di essere. E' chiaro che tutti preferiscono giocare, ma se devo accomodarmi in panca o anche in tribuna, lo faccio responsabilmente, senza tragedie. Anche per questo pur nella comprensibile rivalità che ci deve essere, ho ottimi rapporti con Dalle Vedove e Ricky Melgrati, i portieri miei coetanei.

Adesso vai a Londra, per le finali della NGS, sei emozionato?  
No, sono uno abbastanza freddo. Senza presunzione sono consapevole che se dovessi mai essere chiamato in causa farei con tranquillità tutto quello che è nelle mie corde attualmente e non penso sia poco.

Per concludere: qual è l'obiettivo minimo che ti prefiggi in carriera?
Diciamo che sarei molto soddisfatto di diventare portiere titolare in una qualunque squadra di serie A. Poi, certo, l'Inter o una squadra di vertice sarebbero il massimo.

Un grande in bocca al lupo perché tu possa raggiungere questo tuo scopo, Cincio, e sono certo che dopo averti conosciuto meglio, tutti gli amici del blog "Interista Sempre" e non solo, seguiranno con simpatia e interesse questo tuo progetto.

Luciano

Nella foto, Matteo Cincilla mostra tutta la sua sicurezza nelle uscite alte. Presa ferrea quella di Cincio, così come la sua determinazione nel volere diventare un giocatore professionista nel calcio che conta. Facciamo tutti il tifo per te, Cincio!

44 commenti:

Ang ha detto...

Buongiorno a tutti! Altra bella intervista di Lucinao, anche se Matteo dovrebbe escludere altre squadre di vertice dai suoi desideri ;)

Bene bene, sono contento di constatare che i miei due nomi "forti" per l'attacco (Dzeko o Damiao) abbiano fatto proseliti un po' in tutti i commenti :)
Sono d'accordo un po' con tutti voi, abbiamo necessità di rinnovare l'attacco almeno con due elementi (una prima e una seconda punta) ma qualcosa mi dice che al massimo faremo un movimento li davanti e sarà non per una prima punta.
Per una ricostruzione graduale della mia Inter comincerei a testare Ranocchia titolare (per valutarne finalmente l'investimento) anche se questo comporterebbe la cessione di Lucio. Ma a malincuore prenderei questa decisione proprio perché è arrivato il tempo delle decisioni forti.
A centrocampo serve almeno un elemento di spicco, due se dobbiamo sostituire Snejider. Dobbiamo cercare delle occasioni di saldo in tutta Europa (sahin che vuole andar via dal real, sissoko dal Tolosa, mvila dal rennes, ... Per fare degli esempi) cercando di anticipare la concorrenza altrimenti con delle eventuali aste siamo fritti.
Il tutto con un allenatore già deciso ora.

Questo vorrei chiedere a Luciano: secondo te in società hanno già scelto, stanno scegliendo o stanno aspettando ancora qualche settimana per l'allenatore? Se non dovessimo prendere AVB chi prenderesti?
Grazie e buona giornata a tutti

luciano ha detto...

Ang, l'impressione che mi ha dato Cincio, aldilà del resoconto del colloquio, è stata proprio quella di un amante del calcio (e del ruolo di portiere in particolare), più che di un tifoso, nel senso spesso anche esasperato che si dà a questo tipo di passione. Comprensibile quindi la sua aspirazione a diventare un giocatore di alto livello, a prescindere dalla squadra in cui giocherà. Del resto in Italia, dopo l'Inter, ci sono altre squadre di prestigio buono, anche se inferiore: che so, il Napoli, la Roma, La Lazio l'Udinese

luciano ha detto...

Per quanto concerne la questione delle decisioni di mercato, penso che in questa fase siamo ancora ai sondaggi, magari con qualche "fermo" provvisorio.
Mi spiego: io mi sbellico dalle risa, quando leggo che un allenatore preso piace a Moratti, un altro non gli piaceva. A uno siccome gli è simpatico prende tutti, all'altro siccome l'ha preso ma non gli piace, non prende nessuno.
Si tratta di considerazioni esilaranti, per chi conosce minimamente il presidente.
La situazione è molto semplice: se un allenatore non convince Moratti, non verrà MAI all'Inter.
Chiunque lo caldeggi o sponsorizzi.
Moratti gli allenatori li sceglie personalmente. Sentite tante opinioni, certo e in particolare quelle dei suo settore tecnico.
Questo non significa che l'allenatore che arriva sia da lui considerato il migliore in assoluto. E' però considerato SEMPRE la scelta migliore tra quelle possibili. Altrimenti avremmo Mou per tutta la vita (anche se ai tempi di Mou i soliti seminatori di zizzania - interni - sostenevano che MM non lo voleva perché gli faceva ombra, si parlava di "Inter di Mou" e non di "Inter di MM").
Ora è chiaro che MM contatta una serie di allenatori che gli sottopongono un programma. Se lui non ha soldi e l'allenatore X gli chiede Messi, CRonaldo, Ibra e T. Silva, in automatico non è più un allenatore possibile. Chiaro anche che ci sono allenatori che hanno il coltello dalla parte del manico, per prestigio e richieste. Capello, per fare un nome può permettersi di scegliere: o mi garantisci X e Y o non vengo. Gasp, sempre per un esempio, deve prendere il treno che passa, anche se qualche carrozza non è il massimo delle sue aspirazioni.
Secondo me però la questione preliminare è quella dell'assetto societario: prima bisogna vedere se si riesce a far arrivare nuovi finanziamenti che condizionano tutto il resto. Poi devono essere fatte le scelte per il settore tecnico: continuare con Branca-Ausilio? Sostituire uno o entrambi? E con chi?
Con il settore tecnico si discute non il nome dell'allenatore, ma la tipologia, per così dire. Chiaro che è una cosa diversa orientarsi su uno come Zeman o su un contropiedista feroce. Intanto probabilmente qualche allenatore è stato messo in preavviso (e spero anche qualche giocatore). Ma la mia opinione è che i giochi definitivi si faranno più avanti.

luciano ha detto...

Intanto ho qualche motivo per credere che la storia di un possibile approdo di Wes al Milan non sia una bufala totale. Wes ha contatti stretti con raiola e la tecnica potrebbe essere la solita: o lo cedi al Milan subito e prendi almeno i soldi, o lui rifiuta qualsiasi trasferimento (come Muntari) e va al Milan a fine contratto (non ricordo esattamente quando scada). Il fatto che Tuttosport e il Corriere escano lo stesso giorno con lo stesso titolo, fa pensare ovviamente a una soffiata da parte di una persona interessata a smuovere le acque. Poi il motivo può essere un rinnovo oneroso (ma non credo), una pressione perché l'Inter ridimensioni le richieste per un trasferimento a società terza, pur di evitare il Milan, oppure il Milan davvero. Comunque io resto della mia opinione: uno come Raiola è meglio averlo dalla propria parte.

Matteo ha detto...

Interessante questa intervista a Cincio,mi incuriosisce che non sia tifoso di nessuna squadra,mi fa piacere veder confermato che i senatori hanno un ruolo importantissimo con i ragazzi più giovani all'interno della squadra(qui c'è un discorso più ampio di cui ne parlerò poi).
Luciano quando un procuratore,come nel caso di Matteo,da dei consigli al proprio assistito questi sono di carattere tecnico?

giuseppeRC ha detto...

Molto interessante l'intervista a questo ragazzo, che mi piace per determinazione e convinzione nei propri mezzi.
A proposito di giovani: ho letto che il Barca ha fatto un'offerta all'Ajax per Fischer, autore di una doppietta in semifinale di NGS.

Su Wes: se rifiutasse rinnovo e/o ev. trasferimento l'Inter potrebbe sempre lasciarlo marcire un anno in panchina.

luciano ha detto...

Si, Giuseppe, più o meno come ha fatto con Muntari. Ma alla fine ci si guadagna a tenere immobilizzato un simile capitale e poi vederlo andare dai rivali, senza beccare una lira?

Ang ha detto...

Intanto il Milan becca il Barça

Occhio Guardiola...

luciano ha detto...

A proposito della domanda ingenua fatta da Cincio a Buffon, anch'io di recente sono stato protagonista di un episodio analogo, al torneo Scirea, un paio d'anni fa. E' stato invitato per ritirare il premio alla carriera Conte, l'attuale affidatario degli interessi di moggi dai ladroni. Ad un certo punto l'ho avvicinato e, vista la sua chioma fluente, nuova di zecca (che farebbe l'invidia anche di Berlusconi) gli ho chiesto: "Oh, Conte, mi dai l'indirizzo del tuo parrucchiere?".
Solo che lui non mi ha regalato niente. Anzi, incazzatissimo, mi ha mandato a quel paese.

Tommy ha detto...

Complimenti Luciano!
Intervista molto interessante che permette di apprezzare a 360° la personalità forte e decisa di questo ragazzo cui io auguro una brillante carriera, almeno di livello pari alla sua capacità di argomentare le sue opinioni calcistiche e non!

Su Wes possibile al Milan, invece... se accadesse sarebbe una brutta cosa, almeno per me. Il calcio però è anche questo e noi interisti lo sappiamo fin troppo bene. L'importante è che venga valutato e pagato da chiunque lo acquisti in modo da consentirci di fare una buona operazione di mercato per sostituirlo, magari con un attaccante da 20-25 gol a stagione, sicuri.

P.S. Fischer ha fatto una tripletta in semifinale di NGS, per la precisione.

Tommy ha detto...

Luciano ha detto...

"Oh, Conte, mi dai l'indirizzo del tuo parrucchiere?". Solo che lui non mi ha regalato niente. Anzi, incazzatissimo, mi ha mandato a quel paese.

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Ah ah ah ah! Fantastico Luciano!

luciano ha detto...

Intanto continuano le indiscrezioni su Rodrigo, del benfica, che a me piace moltissimo. Se fosse possibile vorrei leggere un giudizio tecnico dell'amico Pizzi.

Poi un brutto presentimento, quasi una previsione tecnica: il Milan vincerà la CL. Troppe le similitudini con il nostro trionfo: doppio scontro con i catalani (nel girone e più avanti, dopo i catalani ci sarà il Chelsea (noi l'abbiamo incontrato prima, vabbé) I catalani, nonostante la manita di Messi (a proposito, perché non si è celebrata in pari modo la quaterna del centravanti del bayern?); il Milan che giocherà la partita della vita, Ibra a cui andrà pur bene una volta, per la legge dei grandi numeri....
Insomma, questo timore per me è fondato anche tecnicamente, non solo scaramanticamente...

Anonimo ha detto...

Io mi tocco, Luciano, scusa, eh...

Bellissima la tua intervista a Cincilla, ricca di contenuti e priva di banalità... complimenti a te e a questo ragazzo!!! In bocca al lupo a lui per la sua carriera futura, ovunque giocherà.

Vorrei intanto segnalare che il City di Mancini, ossia la squadra che ha il "progetto tecnico" e tutti i soldi del mondo, è stato buttato fuori dopo la Champions anche dall'Europa League. Siccome mi risulta che pure in Premier League abbia perso recentemente il primo posto in classifica... no, si fa così per dire, eh...

Duccio

luciano ha detto...

Duccio: solo perché accanto a Mancini non c'è Oriali (con tutto il rispetto per il grande Piper, ma non per i suoi sostenitori anti interisti).
Quanto a toccarsi, pensa che io vorrei disporre di un "triplete" come Colleoni, in queste situazioni....

Anonimo ha detto...

Sei in gran forma oggi, Luciano, niente da dire!!! :D

Duccio

Carlo Pizzigoni ha detto...

@ Luciano.
Parlai di Rodrigo nella lista di under 20 che feci alcuni mesi fa sul Guerin, dovresti trovarla sul mio blog.
Oggi nel Benfica gioca più defilato. gran Talento ma è inmano al Real Madrid, da dove proviene, e sceglieranno loro se riportarlo a casa o no.

Ang ha detto...

Luciano, spero proprio che le tue sensazioni si rivelino del tutto sbagliate sulla CL :D

spero che per la legge dei grandi numeri Ibra prenda ancora una volta un calcio nel sedere in CL e il Milan venga spedito a casa da un Barça più attento rispetto alle sfide nel girone

Su Rodrigo: non l'ho mai visto e ne ho sentito parlare poco. Che tipo di giocatore è? Dove si collocherebbe nella nostra rosa? Perchè ti piace tanto?

Grazie

Gimon24 ha detto...

Ciao a tutti!

Anzitutto rinnovo anche qui i miei complimenti a Luciano per la splendida intervista realizzata con Matteo Cincilla.
Ragazzo di grande personalità, il Cincio, non c'è che dire!

Sperando poi di fare cosa gradita a tutti gli interessati, questo è l'estratto dedicato a Rodrigo del post di Carlo Pizzigoni sui migliori under 20 in circolazione:

"Il Mondiale under 20 è la principale vetrina di tutti i giovani talenti. In Colombia, nello scorso agosto, si sono messi in luce ragazzi che oggi cominciano fare intravedere elevate qualità oppure signorini che già pretendono e/o ottengono l’occhio di bue della platea.
Chi sta impressionando davvero in questa prima porzione di stagione è Rodrigo del Benfica. Storia particolare la sua: nato a Rio de Janeiro nel 1991, cresciuto con la mamma, ha seguito poi il padre, professionista nel Calcio a 5, in Spagna. Ottenuta la cittadinanza del paese iberico, è riuscito anche a farsi apprezzare dal Real Madrid, dove è cresciuto. Centravanti che sa andare in gol in tante maniere, Rodrigo ha già conquistato il tecnico del Benfica Jorge Jesus, che lo ha lanciato più volte titolare.
Le Aquile di Lisbona lo hanno acquisito con una cervellotica formula: pagando una cifra concordata nelle prossime due stagioni, i bianchi di Madrid possono però riportarselo a casa. Rodrigo in Colombia ha rappresentato la Spagna, raggiungendo le semifinali, grazie a una squadra che ha fatto comunque onore alla recente tradizione futbolistica del Paese."

Ovviamente, invito come sempre tutti gli amici a visitare direttamente lo splendido blog di CarloPizzi, Bar delle Antille, e leggere per intero questo post, così come tutti gli altri... vale la pena, credetemi!

Questo l'indirizzo dell'articolo di CarloPizzi sui migliori under 20:

I migliori under 20 in circolazione

Anonimo ha detto...

Ciao, vi segnalo oggi sul Giorno bel servizio sui Giovanissimi regionali...

Colin ha detto...

Grande Luciano, con i tuoi interventi siamo ancora piu vicini ai ragazzi che ci piace veder crescere, con la nostra amata maglia nerazzurra.

Buon weekend a tutti i lettori.

Matteo ha detto...

Luciano,volevo chiederti come sta andando la stagione di Zonta che non ne abbiamo più sentito parlare.
Intanto sempre di questa leva convocati in nazionale Bonazzoli,Dimarco,De Micheli e Della Giovanna.

luciano ha detto...

Rispondo a matteo (10.52). no, non credo che il procuratore dei giovani abbia questi compiti. Li consiglia per quanto riguarda comportamenti e questioni relazionali, va a parlare con i dirigenti se non lo ritiene sufficientemente valorizzato, lo sostiene moralmente, cerca di aumentargli l'autostima, gli procura mini contrattai di fornitura con Adidas Nike, o simili, ecc. Naturalmente nel caso per esempio di Martina, procuratore di Cincio e super esperto nel ruolo, penso che dopo una partita gli capiti di parlare di alcune situazioni di gioco e di come l'assistito le ha affrontate

luciano ha detto...

Pizzi, 12.56. grazie per le informazioni. In effetti ora ricordo di avere letto il tuo pezzo, ma la memoria non è più quella. Mi pare comunque che oggi Rodrigo giochi da esterno o almeno da seconda punta e credo che l'Inter ci proverà

luciano ha detto...

Anonimo 13.09_ anche sul giorno on line?

luciano ha detto...

matteo: Zonta, dopo un inizio fortissimo (allo Scirea premiato come miglior giocatore, ricorderai, ed effettivamente decisivo), ha avuto una piccola stasi nella sua evoluzione. Sono gli alti e bassi tipici dei giovani, ma le qualità ci sono e io lo aspetto presto ai livelli migliori
Sui quattro nostri convocati, sono molto contento per De Micheli e un po' dispiaciuto per Bernardi, che ha davvero un fisico fantastico ed è in progresso anche sul piano tecnico. C'è da dire però che le convocazioni a quest'età sono un riconoscimento e uno stimolo, ma contano abbastanza poco, in assoluto

Carlo Pizzigoni ha detto...

Sì Luciano, seconda punta. Il Benfica gioca con un 4132 e lui ruota attorna a Oscar Cardozo. In carriera ha sempre fatto il centravanti, si è adattato bene. Notevole potenziale

luciano ha detto...

Intanto oggi ho avuto un colloquio di qualche minuto con Casiraghi. Inizialmente gli ho chiesto se fosse disposto a raccontarmi episodi interessanti della sua carriera, per farne un libro, visto che ho esperienza di pubblicazioni e avrei già un editore disponibile . Mi ha risposto che per il momento non è possibile, ma che quando smetterà di lavorare si potrà considerare la cosa.
Poi gli ho chiesto se era vero che stavamo per chiudere per Ntcham, forte centrocampista nero del Le Havre. Mi ha risposto che lo segue da almeno due anni, ben prima che ci fosse questo battage pubblicitario. Secondo lui il giocatore è forte, ci sono stati contatti ravvicinati con la società e l'entourage del giocatore, il fratello è stato anche nostro ospite a Milano. Però mi ha anche detto che non crede si riuscirà a chiudere. Mi ha anche spiegato il motivo che ostacola la conclusione, ma per il momento preferisco non raccontarlo. Dopo che il ragazzo sarà stato ceduto, a noi o a altri, lo racconterò.
Poi gli ho chiesto di Pogba. Su Pogba, mi ha detto, noi ci siamo, ma l'impressione ormai chiara è che Ferguson stia stringendo per rinnovare. Ho obiettato che essendo un assistito di Raiola, il procuratore potrebbe spingere per un trasferimento che significherebbe nuovi introiti per il procuratore. Casi mi ha confermato la sua stima e amicizia anche con Raiola, ma mi ha detto che secondo lui il rinnovo è vicino. Ho anche obiettato che si parla di un possibile passaggio alla juve, cosa che potrebbe esere vera, ma potrebbe essere anche una manovra di Raiola per costringere il MU a un contratto oneroso. Casi ha ribattuto che Pogba sembra poco disposto ad andare alla juve: vuole essere titolare fisso e con Vidal, Pirlo, Marchisio troverebbe difficoltà. Sul fatto che Raiola utilizzi le richieste di altri club per alzare il contratto, ha detto che corre il rischio che il MU gli dia un contratto migliore, vincolandolo però al fatto di lasciare Raiola.
Infine, poiché era di fretta, gli ho chiesto se non poteva darmi qualche anticipazione su nuovi arrivi interessanti. Mi ha risposto: "ma no, quali nuovi arrivi, i più forti sono i nostri, poi arriva uno e non gioca...". ma sorrideva con evidente malizia. Più che mai sono convinto che qualcosa di buono arriverà

giuseppeRC ha detto...

Beh, speriamo, Luciano.
Se non sbaglio più volte hai sottolineato che quando Casiraghi smentisce...qualcosa di buono bolle in pentola! Speriamo sia così anche stavolta.

Io non credo, come invece Luciano, che il Milan abbia buone chances di vincere la CL. Ritengo, però, che possa legittimamente mettere in difficoltà il Barcellona, sopratutto se dovesse nel frattempo recuperare qualche uomo importante (Boateng, Aquilani, lo stesso Pato). Non considero i rossoneri spacciati, anche se il pronostico è ovviamente pro-Barça.

Su Rodrigo: se non ricordo male il Benfica lo acquistò a titolo definitivo nell'ambito dell'operazione che ha portato F. Coentrao al Real Madrid; ma il Madrid mantiene sul giocatore un diritto di ri-acquisto del cartellino da esercitarsi entro due anni: in pratica la stessa operazione di Roma e Barca con Bojan.

Anonimo ha detto...

Non più.

However, it is believed that their €10 million buy-back option for the 20-year-old was cancelled following Fabio Coentrao's transfer to the Santiago Bernabeu in the summer.


Edoardo

Anonimo ha detto...

Nella NexGen L'Ajax ha battuto il Liverpool 6-0 e non 3-0 come apparso su questo blog. Questo dopo aver regolato 3-0 il Barcellona nei quarti. Mi sa che sono daverro forti.

FORZA INTER

Anonimo ha detto...

News dal Giappone.
Capitan Bando mi segnala (tra varie difficoltà di comunicazione intercontinentali) due belle vittorie per 1 a 0 della nostra Berretti.
Interessante sopratutto la vittoria contro la nazionale under 18 giapponese.
Se la telefonia ci sosterrà, altre notizie più dettagliate tra un pò.
Bando sr

Anonimo ha detto...

Ecco altri dettagli from Japan:
"doppietta" di Boungura (un gol a partita).
Campi brutti e avversari molto tignosi a livello fisico. Molti ragazzi ancora sfasati dal fuso orario, dalle fatiche del viaggio (27 ore!!) e dalla vita in autogestione (nel campus devono lavarsi le mute della partita e gli effetti personali). Domani terza partita contro nazionale Tailandese.
Cibo scandaloso (sushi a caloazione!!!!) ma i "musi gialli" non ci fermeranno con questi trucchetti.
Bando sr

LOTHAR10 ha detto...

ciao a tutti
sto guardando il primo tempo della primavera....

non abbiamo fatto molto ma non abbiamo subito piu' di tanto
peccato x l'errore che ha generato il loro gol in contropiede (schema su punizione dal limite della loro area sbagliato)
pazienza ..

spero nel pari nel secondo tempo..

forza longo/bessa...

LOTHAR10 ha detto...

GOL DI KYSELA

1 A 1

LOTHAR10 ha detto...

GRANDISSIMO DUNCAN al 37 minuto

1 A 2

FORZA RAGAZZI...

LOTHAR10 ha detto...

bellissimo goal di bessa

sfrutta il lavoro di Longo

1 a 3

in 4 minuti

grandissimi....

Guido ha detto...

Daniii!! Grazie Bando Sr per le notizie.

LOTHAR10 ha detto...

FINITA....

1 A 3

impressioni

nel secondo tempo siamo venuti fuori bene

oltre i goal anche una traversa si forte a portiere battuto e un paio di grandi interventi del portiere...
di contro non abbiamo rischiato nulla
bene cosi'
grandi

luciano ha detto...

Grazie a Bando senior per le belle notizie. Bangoura sembra si sia messo a segnare ultimamente...
Ho visto anch'io la Primavera ma, aldilà del risultato molto buono contro una squadra che non a caso si trova ai vertici di un girone difficile, non mi ha entusiasmato. Se non ci mettiamo più intensità e ritmo, mi sa che questo nella NGS non basterà.
Mi sa che il nostro mister sceglie 10 uomini di sostanza atletica + Bessa (che comunque è miglioratissimo su questo piano). Non a caso i Bando, i Garritano, i Candido, sembrano definitivamente ai margini. E lo stesso Gio sembra venir dopo i Forte e i Vojtus.
E' anche giusto, perché a calcio si gioca per vincere e la forza fisica è una componente determinante, pur se non unica, certo.
Il prossimo anno però questi dovranno essere titolari, insieme a qualche altro '94, a meno di rifondare totalmente la squadra...

AL82 ha detto...

L'Albinoleffe è stato un avversario tignoso: organizzato e fisicamente pronto.
Vittoria sicuramente importante e alla fine meritata per la ripresa in crescendo.
Di certo siamo stati poco brillanti, soprattutto negli ultimi venti metri, causa assenze (Livaja, Alborno), un Longo non in giornata e un po' di nervosismo.
L'ingresso di Forte e di Terrani è stato determinante, nonostante qualche limite evidente.
In vista della NextGen dovremmo recuperare brillantezza e credo che giocherà, infortuni permettendo, gli stessi che sono scesi in campo con lo Sporting.
Nel presente, a mio parere, a questa squadra manca una punta che possa avvicendarsi con Longo e un esterno destro offensivo ma sono solo opinioni rese fallaci dalla mia impossibilità nel vedere la squadra dal vivo.

AL82

Anonimo ha detto...

Luciano, dopo la chiacchierata col Casi puoi confermarci che abbiamo preso Cerri?

Marin

Anonimo ha detto...

Comunque se fosse vero sarebbe un gran colpo! Tu Luciano ti sei detto perplesso per il suo acquisto visto che abbiamo Ponti, ma io non ci vedo niente di strano, perche' qualche anno fa abbiamo preso Colombi nonostante avessimo gia' Mona. Ponti e Cerri, due grandi centravanti, ben venga la concorrenza!

Marin

Anonimo ha detto...

comunque al torneo al VI Torneo Internazionale Fallas Burriana
prima partita
INTER DE MILAN 8-1 ALMAZORA
seconda partita
INTER DE MILAN 2-1 VILLAREAL CF
terza partita
INTER DE MILAN 1-1 LEVANTE
quarta partita
INTER DE MILAN 5-1 ARSENAL FC

se non sbaglio domani semifinale inter - levante

surf

ale ha detto...

@Luciano eccolo...

L’INTER DEI FENOMENI
I Giovanissimi non si fermano più
22 vittorie, 120 gol fatti e 8 subiti
I ragazzini di Mandelli al Torneo Ielasi hanno sbaragliato anche i baby del Barcellona
Alessandro Crisafulli
Milano
PUNTARE TUTTE le fiches sui giovani. Questa la rotta indicata da Moratti dopo che Brandao ha sbarellato ogni speranza del presente nerazzurro. E chissà se il patron, a proposito di nouvelle vague, ha mai sbirciato i suoi... Giovanissimi. Se non l’avesse mai fatto, glielo consigliamo. Si divertirà, eccome. E, magari, troverà nuovi entusiasmi.
Nel “laboratorio” di Interello, infatti, anno dopo anno lo staff di Roberto Samaden sta plasmando un “mostro”. Nel senso positivo del termine. Si tratta dei baby classe ’98, allenati da Marco Mandelli: una macchina perfetta – per quanto perfetti possano essere ragazzini di 14 anni – che sta impressionando il mondo. Con un paragone che alcuni operatori del settore fanno ormai a occhi chiusi: questo è il Barcellona, formato mignon.

I NUMERI sono lì: 22 partite, tutte chiuse a braccia alzate. Ben 120 gol fatti e appena 8 subiti. Non bastano? Beh: nel recente torneo internazionale Ielasi, una sorta di Viareggio di categoria che si gioca a Roma, i terribili nerazzurrini hanno centrato l’en plein, con 5 vittorie consecutive, 26 reti fatte e portiere imbattuto, con tanto di 6-0 in semifinale alla Juve e 5-0 in finale alla Roma. E chi aveva superato in semifinale la squadra giallorossa? I baby del Barça.
Poco? Per chi non ne avesse abbastanza, ecco qualche eco della scorsa stagione, con Stefano Bellinzaghi al timone: “scudettino” e 5 tornei disputati, sempre sul primo gradino del podio. Un po’ tutti coloro che hanno avuto modo di ammirarli in questi due anni, hanno sgranato gli occhi, tramandando un passaparola che sta valicando i confini nazionali: «Ne sentiremo parlare»... Samaden, che sta proseguendo magistralmente il lavoro impostato da Beppe Baresi e Piero Ausilio, lo sa. Ma, saggio, preferisce mantenere un profilo basso, perché sempre di ragazzini si parla, e la strada è lunga: «È vero — dice il numero uno del campionificio di casa — è un ottimo gruppo, con tanta qualità, ma non vogliamo che vengano sopravvalutati. Devono continuare a giocare per divertirsi e per crescere».
Una miscela esplosiva di talento e determinazione, con il marchio di Giuliano Rusca, il deus ex machina dell’attività di Base: «Con il suo staff fa un lavoro eccezionale», sottolinea Samaden. Anche qui, come da dna, non manca la dimensione internazionale: sul taccuino, da segnare, Mel Taufer, centrocapista etiope che spadroneggia a tutto campo e Justice Opoku, immarcabile fantasista ghanese. Progetti di fuoriclasse che, oggi, fanno la differenza.

NON C’È DIFFERENZA, invece, tra le varie formazioni interiste, dai Pulcini alla Primavera: oggi, in classifica, incredibile ma vero, guardano tutte le altre dall’alto in basso. «Una soddisfazione — dice Samaden — anche se a noi i risultati interessano relativamente: conta formare giocatori pronti per la prima squadra. E se guardiamo i 5-6 ragazzi nati qui che adesso sono in Under 21, significa che è da almeno un decennio che seminiamo bene».