Una finale di derelitti?

Diciamo la verità, un mese fa nessuno avrebbe pensato a una possibile finale Lazio - Milan, due squadre che godevano di scarsa considerazione.

La favorita naturale era la Fiorentina, per conto mio e comunque molti condividevano questa opinione.

Poi veniva la Roma dal ''gioco spettacoloso'' e dai numerosi fuoriclasse.

Della  Juve, è persino inutile parlare.
Aveva vinto il Viareggio (rubando sì, ma trattandosi dei ladri il fatto era implicito).

A sentire il tifoso Sergio almeno 5-6 dei giocatori con la divisa da carcerato erano in lizza per il pallone d'oro.

Quarti venivamo noi, pur con le molte incognite (cambio di allenatore, il fatto di non avere un gioco -?- ma di basarci sulle soluzioni individuali, ecc.).

Il Milan l'avevamo bastonato sia all'andata sia al ritorno ed era finito dietro di noi in classifica, anche se le ruggini della NGS ci avevano fatto perdere molti punti con le ''piccole''.

Invece oggi la Lazio è in finale e il Milan, anche solo per una questione di calcolo delle probabilità (hanno perso tutti i derby dell'anno, in tutte le categorie, vuoi vedere che vincono l'unico che conta per un titulo?) ha l'occasione per completare la finale di outsiders.

Occorre riconoscere che il Milan ha una squadra forte, anche se inferiore alla nostra: quando le differenze sono contenute, comunque, decidono i dettagli, i particolari, gli episodi.

L’hanno dimostrato sia la nostra partita col Palermo (il loro palo, ma anche il fatto che su quell’uscita di Di Gennaro sarebbe bastata una frazione di secondo di ritardo perchè un’impresa si trasformasse in rigore ed espulsione), sia la loro con la juve: con un difensore bianconero che per due volte fa una figura di…Guano, e non credo che quello sia il suo livello abituale, o almeno lo spero per lui.

Non so chi manchi a loro, aldilà del giocatore squalificato.
Certo ripresentano De Sciglio.

A noi mancheranno sicuramente Pecorini e Livaja, per non parlare di Bianchetti, che se anche dovesse rientrare, farebbe la prima partita dopo mesi.

Ma a noi mancherà soprattutto Stramaccioni, che considero, finchè c’è stato, il nostro valore aggiunto.
Su Bernazzani scioglierà gli ultimi dubbi solo dopo che ci avrà regalato la qualificazione alla finale, se lo farà.

A proposito di allenatori della Primavera, devo aggiungere una precisazione: fino a due giorni fa sembrava certo, per il prossimo anno, un grande sommovimento, con Zanetti in Primavera per il prossimo anno e diversi altri allenatori che scalavano i gradini verso l’alto.

Ora lo stesso Sergio ha informato un comune amico che tutto è rientrato: dunque Berna dovrà meritarsi sul campo la conferma dell’incarico.

Contro la juve, loro hanno vinto dopo aver trovato casualmente il gol, grazie a una difesa ordinata e alla capacità di agire in contropiede.
Il discorso della juve che avrebbe ''fatto la partita'' mi fa un po’ sorridere.
Conta vincere la partita, non ''farla''.
Tanto più in un incontro a eliminazione diretta.

A parte il fatto che se fai la partita e non segni neppure un gol non devi essere così travolgente come si dice.

E poi i ladri, una volta in svantaggio che avrebbero dovuto fare? Difendere l’eliminazione?

Premetto che nella mia analisi di questo pre-partita non riesco a sottrarmi alla scaramanzia, ma il rischio di una finale fra squadre comunque forti ma non di prima  fascia mi sembra reale.

Anche perchè sono convinto di una cosa: quando due squadre che non hanno una differenza di valori nettissima si incontrano più volte, se quella che di solito soccombe ha un allenatore bravo è avvantaggiata.

Infatti mentre chi ha vinto tenderà a riproporre le sue scelte di singoli e di gioco che gli hanno dato frutti;  chi ha perso avrà coscienza dei suoi punti deboli e potrà cercare delle contro misure.

Dal punto di vista tattico, credo che l’assenza di Livaja proponga a Berna delle alternative diverse:  una più tradizionale, con la sostituzione di Livaja  con un’altra punta, pur di diverse caratteristiche:  Forte, Terrani, Candido o Garritano.

L’altra più innovativa, con l’ingresso di Benassi e con Romanò schierato a destra, nel tridente offensivo.

Nel primo caso penso che la scelta sia ristretta, in realtà, a Forte o Giovanni: Robertino e Garri sono straordinari per qualità e potrebbero costituire la sorpresa. Ma in una partita che si annuncia tosta sul piano del combattimento, Forte (probabilmente il meno attrezzato sul piano tecnico) darebbe qualche garanzia, mentre Gio è stato spesso presente anche in spezzoni di partite importanti.

Certo, tecnicamente con Forte il nostro attacco perderebbe la supremazia che il trio Bessa Longo Livaja garantiva.

Alla fine conterà molto anche conoscere nei dettagli le caratteristiche dei loro difensori: e questo è il lavoro che svolgeva magistralmente Strama.
Vedremo se Sasso saprà supportare adeguatamente Berna.

Io, che sono un fifone, opterei invece per l’altra soluzione: dentro Benassi e Romanò finta ala.

Con Marco, il centrocampo Benassi-Crisetig-Duncan avrebbe pochi eguali sulla carta.
La squadra sarebbe più compatta.
Romanò ha la progressione e il dribbling per andare sulla fascia e anche per tagliare al centro. Nello stesso tempo garantirebbe ritorni per realizzare un centrocampo a 4 in fase di non possesso, o per coprire le avanzate di Bandini e aiutarlo nelle chiusure. Chiaro che poi il grande Roma stramazzerebbe sfinito: ma se questo fosse il prezzo per vincere credo che lo farebbe volentieri.

Tra l’altro dobbiamo tener conto che comunque mancando Livaja le nostre capacità realizzative diminuiranno.

Un centrocampo più forte consentirebbe a Longo e Bessa, rientri meno profondi, la possibilità di essere più lucidi in fase offensiva, anche se è vero che i punti di riferimento per i difensori avversari si concentrerebbero.

L’esperienza della partita con il Palermo dimostra, in ogni caso, che vinceremo la partita se riusciremo a tenere ridotte le distanza tra la linea dei centrocampisti, comunque composta, e quella dei difensori. Meglio se qualche metro avanti, ma  se invece questi spazi si allargassero, potremmo andare in difficoltà.

In ogni caso avere un centrocampista in più non dovrebbe comportare lo scendere in campo con un comportamento attendista e difensivo, anche se la scelta di Benassi potrebbe indurre inconsciamente i giocatori a un atteggiamento mentale del tipo: difendiamoci, che tanto Longo o Bessa un gol prima o poi possono farlo.

Comunque vada, sarà una partita decisa da episodi (e loro hanno il vantaggio che gli episodi di…pertinenza arbitrale di solito li favoriscono).

Non per mettere le mani avanti ma in ogni caso l’annata è stata strepitosa sul piano dei risultati e soprattutto dei giovani che si sono imposti.

Scommettiamo che a fine mercato tutti i nostri primavera (tranne i ’94, ovviamente) saranno o con la prima squadra, o in A o in B minimo? E che un numero di ingressi così alto, in contemporanea, nel calcio professionistico non l’abbiamo mai avuto nella nostra storia?

Luciano

Nella foto (Inter.it) la squadra in marcia (e qui via agli scongiuri) verso la finale.