Sarà per la giovane età, sarà per l’orgoglio
che ti fa provare il nero e l’azzurro ma questa squadra è come un figlio
prediletto da mostrare a petto gonfio agli altri genitori.
Che se a volte ti fa preoccupare per qualche marachella (vero Livaja?), qualche bernoccolo di troppo (forza DiGe, siamo tutti con te) o un inaspettato brutto voto a scuola, l’amore non viene mai meno.
Perché l’amore è istinto e in quanto tale travolge tutto come un fiume in piena.
Non puoi razionalizzare.
Nemmeno quando vorresti e/o servirebbe.
Lo prendi così com’è.
Un po’ benedizione, un po’ groviglio sul cuore.
E a volere sbrogliare la matassa di questo derby palpitante e a rimetterlo in ordine con dei ferri da maglia il disegno che ne esce è un rombo spigoloso, un intreccio di sorrisi, applausi e urla di gioia ma con brutto alone da smacchiare, incrociamo le dita, subito: l’infortunio di Di Gennaro.
Il nostro portiere.
Il primo della distinta, da cui far partire un filo immaginario con cui unire ad uno ad uno, dal primo all’ultimo tutti i ragazzi della rosa.
Un filo spesso, di lana, per un legame quasi indissolubile.
Da DiGe a Longo, che poi sono le due facce della medaglie di una semifinale vinta battagliando anche oltre il tempo a disposizione (a ben vedere anche la partita col Palermo è stata decisa da un episodio in pieno recupero).
Questo perché, va riconosciuto, il Milan è stato un osso duro da masticare e ciò non ha fatto altro che aumentare il valore della nostra prestazione, nonostante non abbia raggiunto le vette toccate nei mesi scorsi, e i livelli di adrenalina di squadra, società (un plauso doveroso anche al partente Paolillo) e tifoseria.
Rimettendo in ordine la matassa, primo tempo equilibrato, anche nel peso delle assenze (Ferreira, Carmona e Calvano per i rossoneri, Livaja e Pecorini per noi).
Milan molto corto e in palla, soprattutto sul lato destro dove Hottor, poco brillante con la Juventus nei quarti, mette in gran difficoltà Alborno ed un volenteroso Garritano e trova il guizzo che spezza l’equilibrio di una partita che fin lì si era limitata alle semplici fasi di studio.
La reazione dell’Inter c’è, seppur non veemente, confermata dal gran gesto tecnico di Longo sul gol del pareggio.
Il tempo finisce senza grossi sussulti ma la sensazione che manchi poco alla svolta è forte.
E così è.
L’inizio di ripresa è tutto di marca nerazzurra.
L’Inter adesso riesce a recuperare palla subito, grazie ad un baricentro più alto ed un pressing migliore, rendendo infruttuosi i rapidi cambi di gioco che erano stati la chiave tattica della squadra di Dolcetti, ad es. quelli di Cristante per Hottor o Valoti, quest’ultimo quasi mai ficcante ma molto mobile.
Segno della suddetta svolta è proprio il match nel match sul lato mancino in cui l’Inter finalmente prevale, dando il giusto merito alle scelte parse azzardate di Bernazzani.
Proprio sull’asse Garritano-Alborno, infatti, nasce l’azione che porta al gol del vantaggio.
Ma come nelle fantastiche sfide fra Kasparov e Karpov, se Berna si affida al cavallo Alborno, Dolcetti replica muovendosi con la torre Roggia, per uno spento Valoti, i cui movimenti in verticale infastidiscono non poco la nostra retroguardia.
Una mossa tattica normale che però diventa decisiva nel momento in cui l’Inter si disunisce, scossa per quanto accaduto a DiGe.
E in quel momento che Comi, una vera spina nel fianco di Kysela, trova il pari e carica la squadra nei minuti finali in cui i ragazzi sembrano in debito d’ossigeno.
Finisce due pari e si va ai supplementari con Terrani al posto di un esausto Garritano e Lora per Ganz.
Pochi minuti e la partita si ribalta di nuovo.
Gran tiro dalla distanza di Innocenti, Sala si fa sorprendere e Milan in vantaggio.
Sembra fatta per i giovani diavoli, sempre primi sul pallone e con il morale a mille, mentre i nerazzurri chiudono la prima frazione dell’extra-time stanchi e sfiduciati.
Altro cambio di campo ed altra mossa degli allenatori (anche se ad onor di cronaca Forte entra prima degli ultimi 15 minuti).
Berna passa al 3-5-1-1 con Romanò e Terrani esterni in mediana e un Crisetig che finalmente sale in cattedra.
Hottor ha finito le batterie, Innocenti pressato dimostra qualche limite di palleggio, Cristante paga l’età e il vigore atletico del capitano nerazzurro, pur disponendo di un fisico interessante, Comi è fuori per crampi (perdita da non sottovalutare in una fase del match in cui il Milan poteva appoggiarsi su di lui per rifiatare e uscire dalla propria metà campo), Ely non è più lucido, Lora fa rimpiange il Ganz dei primi novanta minuti, il che è tutto dire.
E’ in questo momento che la nostra Primavera mostra la sua forza di gruppo e mentale.
Trova subito il pareggio e intuendo che il Milan è alle corde non si lascia intimorire dalla paura della beffa, trascinandosi lentamente verso i rigori, ma aggredisce l’avversario.
Un colpo a destra e uno a sinistra, lavorando ai fianchi fino a trovare il colpo del k.o. a pochi istanti dal triplice fischio.
Slalom in velocità di Crise, palla morbida a limite d’area di Bessa, un po’ alta per la verità, ma capitan Romanò è lesto ad anticipare Desole, sulla palla si avventa Longo e palla in rete. 4 a 3 come Italia-Germania.
E’ il 122°: i cancelli della finale sono ormai spalancati.
Che se a volte ti fa preoccupare per qualche marachella (vero Livaja?), qualche bernoccolo di troppo (forza DiGe, siamo tutti con te) o un inaspettato brutto voto a scuola, l’amore non viene mai meno.
Perché l’amore è istinto e in quanto tale travolge tutto come un fiume in piena.
Non puoi razionalizzare.
Nemmeno quando vorresti e/o servirebbe.
Lo prendi così com’è.
Un po’ benedizione, un po’ groviglio sul cuore.
E a volere sbrogliare la matassa di questo derby palpitante e a rimetterlo in ordine con dei ferri da maglia il disegno che ne esce è un rombo spigoloso, un intreccio di sorrisi, applausi e urla di gioia ma con brutto alone da smacchiare, incrociamo le dita, subito: l’infortunio di Di Gennaro.
Il nostro portiere.
Il primo della distinta, da cui far partire un filo immaginario con cui unire ad uno ad uno, dal primo all’ultimo tutti i ragazzi della rosa.
Un filo spesso, di lana, per un legame quasi indissolubile.
Da DiGe a Longo, che poi sono le due facce della medaglie di una semifinale vinta battagliando anche oltre il tempo a disposizione (a ben vedere anche la partita col Palermo è stata decisa da un episodio in pieno recupero).
Questo perché, va riconosciuto, il Milan è stato un osso duro da masticare e ciò non ha fatto altro che aumentare il valore della nostra prestazione, nonostante non abbia raggiunto le vette toccate nei mesi scorsi, e i livelli di adrenalina di squadra, società (un plauso doveroso anche al partente Paolillo) e tifoseria.
Rimettendo in ordine la matassa, primo tempo equilibrato, anche nel peso delle assenze (Ferreira, Carmona e Calvano per i rossoneri, Livaja e Pecorini per noi).
Milan molto corto e in palla, soprattutto sul lato destro dove Hottor, poco brillante con la Juventus nei quarti, mette in gran difficoltà Alborno ed un volenteroso Garritano e trova il guizzo che spezza l’equilibrio di una partita che fin lì si era limitata alle semplici fasi di studio.
La reazione dell’Inter c’è, seppur non veemente, confermata dal gran gesto tecnico di Longo sul gol del pareggio.
Il tempo finisce senza grossi sussulti ma la sensazione che manchi poco alla svolta è forte.
E così è.
L’inizio di ripresa è tutto di marca nerazzurra.
L’Inter adesso riesce a recuperare palla subito, grazie ad un baricentro più alto ed un pressing migliore, rendendo infruttuosi i rapidi cambi di gioco che erano stati la chiave tattica della squadra di Dolcetti, ad es. quelli di Cristante per Hottor o Valoti, quest’ultimo quasi mai ficcante ma molto mobile.
Segno della suddetta svolta è proprio il match nel match sul lato mancino in cui l’Inter finalmente prevale, dando il giusto merito alle scelte parse azzardate di Bernazzani.
Proprio sull’asse Garritano-Alborno, infatti, nasce l’azione che porta al gol del vantaggio.
Ma come nelle fantastiche sfide fra Kasparov e Karpov, se Berna si affida al cavallo Alborno, Dolcetti replica muovendosi con la torre Roggia, per uno spento Valoti, i cui movimenti in verticale infastidiscono non poco la nostra retroguardia.
Una mossa tattica normale che però diventa decisiva nel momento in cui l’Inter si disunisce, scossa per quanto accaduto a DiGe.
E in quel momento che Comi, una vera spina nel fianco di Kysela, trova il pari e carica la squadra nei minuti finali in cui i ragazzi sembrano in debito d’ossigeno.
Finisce due pari e si va ai supplementari con Terrani al posto di un esausto Garritano e Lora per Ganz.
Pochi minuti e la partita si ribalta di nuovo.
Gran tiro dalla distanza di Innocenti, Sala si fa sorprendere e Milan in vantaggio.
Sembra fatta per i giovani diavoli, sempre primi sul pallone e con il morale a mille, mentre i nerazzurri chiudono la prima frazione dell’extra-time stanchi e sfiduciati.
Altro cambio di campo ed altra mossa degli allenatori (anche se ad onor di cronaca Forte entra prima degli ultimi 15 minuti).
Berna passa al 3-5-1-1 con Romanò e Terrani esterni in mediana e un Crisetig che finalmente sale in cattedra.
Hottor ha finito le batterie, Innocenti pressato dimostra qualche limite di palleggio, Cristante paga l’età e il vigore atletico del capitano nerazzurro, pur disponendo di un fisico interessante, Comi è fuori per crampi (perdita da non sottovalutare in una fase del match in cui il Milan poteva appoggiarsi su di lui per rifiatare e uscire dalla propria metà campo), Ely non è più lucido, Lora fa rimpiange il Ganz dei primi novanta minuti, il che è tutto dire.
E’ in questo momento che la nostra Primavera mostra la sua forza di gruppo e mentale.
Trova subito il pareggio e intuendo che il Milan è alle corde non si lascia intimorire dalla paura della beffa, trascinandosi lentamente verso i rigori, ma aggredisce l’avversario.
Un colpo a destra e uno a sinistra, lavorando ai fianchi fino a trovare il colpo del k.o. a pochi istanti dal triplice fischio.
Slalom in velocità di Crise, palla morbida a limite d’area di Bessa, un po’ alta per la verità, ma capitan Romanò è lesto ad anticipare Desole, sulla palla si avventa Longo e palla in rete. 4 a 3 come Italia-Germania.
E’ il 122°: i cancelli della finale sono ormai spalancati.
Le pagelle
Di Gennaro: Sfortunatissimo. Si lussa l’anca alla prima uscita dai pali.
La prima diagnosi è confortevole, ancor più dopo aver visto il replay.
Cade come un burattino a chi hanno tagliato di netto i fili ma si rialzerà come se avesse dentro la forza di mille Mangiafuoco.
Meritava di difendere la nostra parte in finale anche per questo. Peccato.
Il 10 è il giusto incoraggiamento. In bocca al lupo, Raf.
Mbaye: parte a destra dove i flussi di gioco non sono mai alti e Ganz fa più fumo che arrosto. Nonostante ciò se ne sta spesso sulle sue zolle, rimbalzando chi gli si fa incontro. Con meno forza e prepotenza di altre volte ma poco male.
Utilissimo ed intelligente. 6.5.
Spendlhofer: il
migliore della difesa. Un leader silenzioso.
Non dà mai nell’occhio ma spazza, rattoppa, anticipa, fa ripartire l’azione.
Pulito ed elegante. La vera scoperta della stagione. 7.5
Non dà mai nell’occhio ma spazza, rattoppa, anticipa, fa ripartire l’azione.
Pulito ed elegante. La vera scoperta della stagione. 7.5
Kysela: contro
Comi in soggezione come mai accaduto quest’anno.
La punta milanista è rognosa come poche ma la giornata no di Marek non è solo frutto delle capacità del figlio dell’attuale ds del Toro.
Ingenuo in occasione del rigore su Hottor e quasi sempre in ritardo sull’avversario.
Uscito Comi gli altri gli fanno il solletico. 5.5
La punta milanista è rognosa come poche ma la giornata no di Marek non è solo frutto delle capacità del figlio dell’attuale ds del Toro.
Ingenuo in occasione del rigore su Hottor e quasi sempre in ritardo sull’avversario.
Uscito Comi gli altri gli fanno il solletico. 5.5
Alborno: soffre
molto l’intraprendenza di Hottor, appoggiato spesso da De Sciglio, ma alla
lunga fa valere la sua spinta in avanti e confeziona con Garritano il gol del
2-1. E’ un esterno alto e qualche difetto in fase difensiva ce l’ha ma piedi e
spesso testa sono validissimi. 6+
Romanò: un degno capitano, in stile Zanetti, ovvero di una tipologia di calciatore la cui importanza è proporzionale alla grinta che ci mette in campo.
Può sembrare una presenza come tante ed invece alla lunga esce alla distanza, spezzando in due la partita.
Ridicolizza a più riprese De Sole nei supplementari e aiuta Mbaye quando Cristante alimenta gli avanti rossoneri.
Un gol e un assist. Cosa dire di più? 8
Duncan: sbaglia
qualche appoggio, è vero, ma la sua intelligenza calcistica non ha eguali in rosa
e anche a livello Primavera.
Accorcia su Valoti nei momenti in cui la squadra è in difficoltà, sradicando una marea di palloni quando il Milan potrebbe sfruttare la carte del contropiede e triplicando le marcature sulla sinistra.
Quando il baricentro si alza, prende in mano la squadra e man mano gli dà i giusti giri di motore. E’ pronto per altri palcoscenici. 8
Accorcia su Valoti nei momenti in cui la squadra è in difficoltà, sradicando una marea di palloni quando il Milan potrebbe sfruttare la carte del contropiede e triplicando le marcature sulla sinistra.
Quando il baricentro si alza, prende in mano la squadra e man mano gli dà i giusti giri di motore. E’ pronto per altri palcoscenici. 8
Crisetig: lo slalom
nell’azione del 4-3 finale è un saggio di tecnica in corsa.
La sua è una partita diesel: un inizio in sordina che costringe Duncan ad uscire dalla sua zona per aiutare Garritano ed Alborno sugli attacchi di Hottor e De Sciglio e un supplementare in cui vengono a galla tutti i suoi pregi.
Centrocampista dal futuro roseo.
Dategli tempo di affinarsi e lo vedremo con la maglia dell’Inter dei grandi. 7+
La sua è una partita diesel: un inizio in sordina che costringe Duncan ad uscire dalla sua zona per aiutare Garritano ed Alborno sugli attacchi di Hottor e De Sciglio e un supplementare in cui vengono a galla tutti i suoi pregi.
Centrocampista dal futuro roseo.
Dategli tempo di affinarsi e lo vedremo con la maglia dell’Inter dei grandi. 7+
Garritano: inserito a sorpresa da Bernazzani, ripaga la fiducia con una partita di sacrificio. Esce stremato ma illuminando la scena col tacco che serve ad Alborno un comodo cross (non dimenticherei che probabilmente i due erano alla prima volta insieme quindi i meccanismi di gioco non potevano per forza di cose essere ben oliati) per l'incornata poderosa di Romanò.
In attesa di calcare i palcoscenici della Primavera da protagonista l’anno prossimo mette il suo zampino anche in questa final eight. L’incognita resta il fisico ma con i piedi non è secondo a nessuno. 7-
Bessa: a chi
diceva che l’italo-brasiliano non corre consiglio di vedere questa partita non
solo quando l’Inter è in vantaggio ed è normale che le forze si raddoppino. L’appellativo
di Meravilhao ormai non è solo figlio della sua grandissima tecnica (l’assist
sul primo gol sia col Palermo che ieri è suo) ma di un processo di maturazione
ancora in atto.
Sta diventando giocatore da Inter con la I maiuscola.
Andrà a farsi le ossa prima, è un grande augurio, di deliziarci con i suoi numeri e i suoi recuperi (!) anche a S.Siro. 7.5
Sta diventando giocatore da Inter con la I maiuscola.
Andrà a farsi le ossa prima, è un grande augurio, di deliziarci con i suoi numeri e i suoi recuperi (!) anche a S.Siro. 7.5
Longo: signori e
signore l’attaccante del futuro.
Inventa il pareggio col solo movimento del busto, ne segna un secondo da vero predatore dell’area. Non sta un secondo fermo, rapido di testa e di gambe.
Quando ormai Ely sta per tirare un sospiro di sollievo e godersi i rigori dopo tanto lavoro, Samu lo brucia sul tempo e piazza la zampata vincente.
Sbaglia un paio di appoggi importanti sul 2-1 che potevano costarci cari ma a uno che è sempre opportunista e ti fa un hat trick in semifinale di campionato, proprio contro i cugini, gli si può davvero rimproverare qualcosa? 8.5
Inventa il pareggio col solo movimento del busto, ne segna un secondo da vero predatore dell’area. Non sta un secondo fermo, rapido di testa e di gambe.
Quando ormai Ely sta per tirare un sospiro di sollievo e godersi i rigori dopo tanto lavoro, Samu lo brucia sul tempo e piazza la zampata vincente.
Sbaglia un paio di appoggi importanti sul 2-1 che potevano costarci cari ma a uno che è sempre opportunista e ti fa un hat trick in semifinale di campionato, proprio contro i cugini, gli si può davvero rimproverare qualcosa? 8.5
Sala: entra a freddo dopo l’infortunio di DiGe e non fa in tempo a mettersi fra i pali che Comi lo buca. Qualche responsabilità sul gol di Innocenti.
Il tiro è forte ed angolato, lui forse è un po’ coperto ma è posizionato male.
In generale non dà la sensazione di essere sicuro. 5.5
Terrani: entra per un ammirevole Garri ma non lo fa rimpiangere. Nel finale fa valere la sua freschezza, puntando De Sciglio a più riprese senza disdegnare la sponda di Bessa e Crisetig. Il gol vittoria nasce sull’altro lato, quello di Romanò ma il lavoro di indebolimento rossonero nasce proprio dalle sue parti. 6.5
Forte: gioca una ventina di minuti ma tutti con grande impegno. Parte largo nel tridente d’attacco pressando il portatore di palla e usando le sue lunghe leve per recuperar palla e far ripartire l’azione. Si accentra negli ultimi minuti prima vincendo un paio di duelli con i centrali avversari lavorando di fisico e poi sfiorando il gol a pochi minuti dalla fine. Non piacerà a molti ma nei suoi movimenti si intuisce che c’è qualcosa di interessante. 6
Bernazzani: c'è chi gli puntava il dito contro per un paio di partite di assestamento, in cui aveva preso sì una squadra sul tetto dell'Europa dei campioncini ma un po' logora per i tanti impegni e senza Pecorini; c'è chi lo accusava di scarso carisma e ne voleva la testa ancor prima di vedere i frutti della sua mano a un mese e più dalla fine della fase a gironi.
Eppure il Berna ha dimostrato di essere un degno sostituto di Strama senza rinnegare il credo del tecnico della prima squadra (fisicità e fantasia) e il suo, senza stravolgere quanto fin lì costruito e mettendo a disposizione del gruppo il suo carisma e le sue conoscenze (gli anni di vice a qualcosa pur serviranno).
La mossa Alborno-Garritano è tutta sua.
Così come quella di Romanò alto a destra e difesa a tre.
Due movimenti come per un arrocco in una partita a scacchi e scacco matto al diavolo.
Corre i suoi rischi, e qui si vede anche la forza di un allenatore, ma vince la sua sfida con Dolcetti. 7.5
AL82
Nella foto (Inter.it) un grande gruppo.
Nella foto (Inter.it) un grande gruppo.
34 commenti:
Per chi volesse ripercorre i momenti magici di ieri
http://www.youtube.com/watch?v=zYaPxCsb2KQ&feature=related
Ottime pagelle, secondo me un pò troppo severo con Garri.. Ha fatto le 2 fasi in maniera incredibile(addirittura peccando di eccessiva generosità) e con la palla sui piedi può inventarti la giocata ogni istante.
A mio modesto parere molto meglio di Bessa ieri, che ha sì fatto alcune giocate deliziose ma ha sbagliato troppi passaggi per uno come lui(secondo me condizionato anche dalla maschera e dalla lunga inattività)
@Capt.Cambiasso:
Probabilmente Garri meritavano un bel 7 pieno ma a sinistra in copertura, per quanto abbia corso e si sia battuto, qualche errore lo ha fatto anche lui (da dividere con Alborno e anche con Crisetig).
Bessa non sarà quello visto fino a marzo ma si è battuto molto anche lui.
In questo caso ho preferito premiare il fatto che abbia giocato tutta la partita, cosa importante visti i continui ribaltamenti di risultato, mettendo lo zampino in 2 dei quattro gol.
Premesso che per me meriterebbero tutti 10, a me non ha convinto fino in fondo Duncan ieri, a volte fuori posizione o, diciamo meglio, tagliato fuori dalle manovre offensive del Milan e qualche appoggio sbagliato che non è da lui.
Concordo al 100% su Crisetig (un diesel), su Longo e su Spendlhofer, di cui sono molto curioso di vedere l'evoluzione tra i professionisti.
Ottimo il post di Al, esauriente e ben calibrato.
Su qualche valutazione forse si potrebbe discutere, questione di frazioni di punto. Ma questo è naturale.
preferisco esaminare le prestazioni dal punto di vista delle mie aspettative. In difesa un po' al di sotto di queste è stato Marek. Ha molte giustificazioni sia di tipo psicologico e agonistico (è tornato dalla nazionale il giorno prima della partita) sia in relazione al fatto di aver giocato per la prima volta con due compagni che coprivano la fascia sinistra con molta volontà e qualità, ma anche con qualche ingenuità.
In fondo, mark ha due responsabilità: la prima sul primo gol, ma ha dovuto uscire ad affrontare un esterno che arrivava in piena velocità essendo sfuggito ai suoi controllori naturali. L'avrebbe accompagnato verso l'esterno, ma il ritardo con cui è uscito lo ha costretto al contatto e purtroppo in area. C'è da dire che in quella fase l'allungo di Hottor (giocatore interessante, sfuggito a suo tempo all'Inter) è stato sensazionale.
Sul gol di Comi è stato battuto di testa, senza scampo, e giustificazione se non quella della straordinaria abilità del milanista sulle palle alte. Anche in questo caso però mi è sembrato che un piccolo errore di concentrazione ci sia stato. Avesse preso posizione prima, anche se Comi fosse saltato più in alto, lo avrebbe costretto a una deviazione difficoltosa. Sono critiche fatte da chi sta seduto al pc e non ha neppure visto immagini chiare, per ampiezza di campo. Direi comunque due errori in compartecipazione (sul secondo gol mi pare che anche Sala abbia una quota di responsabilità) in una partita molto difficile e per il resto condotta abbastanza disinvoltamente. nel complesso concordo con la valutazione. Certo, avessimo perso, rosicheremmo un pochino di più.
Su Sala, avevo delle preoccupazioni che sono state confermate, senza volerlo incolpare, perché ha giocato poco e la sicurezza, i tempi giusti, la posizione si acquisiscono con la continuità
Anche Ibrahima, buono certamente, ha dato secondo me qualcosina in meno di quanto è nelle sue corde quando è all'optimum.
ottimo invece Splendly e superiore alle mie aspettative Alborno. Guardate si possono criticare i terzini, ma non dimentichiamo che soprattutto sulla sinistra della nostra difesa avevamo a che fare con un Hotter scatenato. Nonostante ciò io ritengo che la partita noi tatticamente l'abbiamo vinta sulle fasce.
Quando Alborno avanzava e si sovrapponeva a Garri (non solo nell'azione del gol di Roma), con Bessa che andava loro incontro a far da sponda, erano guai per loro.
Sulla destra stessa cosa con Romanò Ibrahima appoggiati ancora da Bessa o da un centrocampista.
In questo senso faccio autocritica, perché come avevo detto io avrei puntato su un centrocampo a tre (con Benassi) che avrebbe necessariamente puntato di meno sulla supremazia in fascia
Il discorso di prima mi porta però a riconsiderare il mio stesso giudizio sui centrali: dico la verità, Duncan, di cui sono un sostenitore esagerato, non ha disputato la sua prestazione migliore. Io lo consideravo l'unico pronto per inserimento in rosa (Longo è un discorso a parte), ma se non dai il meglio di te nelle partite decisive, qualche dubbio ti nasce. Più vicina a standard ottimali, invece la prestazione di Lorenzo.
Tuttavia occorre anche considerare che la supremazia sulle fasce in qualche modo la paghi in mezzo, dove due centrocampisti + bessa trequartista fronteggiavano i 3+1 del rombo milanista. in questa chiave si spiega la facilità di alcune percussioni centrali rossonere che hanno portato al gol di Innocenti e a qualche altro pericolo eccessivo. Non a caso le cose sono andate meglio quando si è passati a una sorta di difesa a tre, con una specie di modulo 334. Anche se bisogna considerare delle variabili come l'evidente calo di alcuni avversari che avevano speso moltissimo e il fatto che la fatica prevaleva sulla razionalità delle disposizioni sul terreno
Dunque i nostri centrocampisti hanno compiuto uno sforzo tremendo e alla distanza ne sono usciti vincitori.
Il discorso a questo punto chiama in causa soprattutto Bessa e marginalmente Garritano e Romanò.
A parte lo straordinario Longo (3 gol di quella fattura, poi, parlano da soli) sono stati questi tre che hanno avuto un ruolo fondamentale nel vincere la partita, per me.
bessa ad alcuni è piaciuto meno del solito: Io sulla tecnica di daniel non ho mai avuto dubbi; bessao deve anticipare la giocata e rischiare. In questo modo può sbagliare un po' più spesso, ma non è un problema. Sbaglia ancora più spesso se corre come un dannato per tutta la partita, cosa che prima non faceva. ma la scelta è questa: sta davanti e gioca poche palle magari bene (e non diventerà probabilmente un grandissimo) o riesce a unire quantità e qualità e allora le sue chances sono molto maggiori.
In questi giorni, scusate l'ot, sto ammirando un fantastico tassi: piede delizioso, veramente. ma io mi chiedo: Tassi fra un anno (o anche due perché è un '95) sarà in grado di reggere una partita con il ritmo e l'intensità di Bessa? Ecco, l'unica incognita è questa.
Il discorso vale per Garri, che tra l'altro ha meno esperienza e un fisico più esile, meno formato. E' chiaro che, se si fosse limitato alle giocate difensive avrebbe fatto ancora meglio: ma l'Inter avrebbe perso. Perché la prestazione del singolo va vista in funzione di quanto ha dato all'equilibrio di squadra.
Un discorso ancora a parte merita Romanò, secondo me il migliore in campo, dopo Longo. Romanò, dopo un inizio incerto , con qualche errore di troppo, è salito in cattedra. Qualità e quantità a livello ottimale: forse si sarà capito perché nessun mister lo toglie mai, se sta bene. E non a caso è venuto fuori il paragone con Zanetti, quanto a vitalità atletica e duttilità (lui può fare il mediano, il terzo di destra davanti, il quinto di un centro campo a 5 o il quarto di un centrocampo a 4.
Io vorrei dirgli solo una cosa: dai, grande capitano: ancora uno sforzo, guida con il tuo esempio e la tua bravura i tuoi compagni nella partita più importante, quella che, se la si perde, fa dimenticare tutto quanto di grandioso avete fatto fino ad ora
Ho appena sentito la mamma di DiGe,poche parole perché stava entrando in ospedale per far visita a Raffa.
Purtroppo ora dovrà stare il più immobile possibile per almeno due mesi,poi seguirà la rieducazione . In attesa di notizie un po' più precise,le ho detto di abbracciarlo forte,anche da parte di tutti noi.
@ Luciano
permettimi una nota: vero che bisogna vincere,ma se non dovesse essere così ( migliaia di sgraaat!! ) io credo che non toglierebbe nulla a questa annata, dove venivamo da tre anni addirittura di mancata partecipazione alla fase finale. Comunque vada,grandi ragazzi. .-;)
D'accordo con te, Luciano.
Come vedi, anche per me Romanò è stato il migliore dopo Longo, solo al pari di Duncan.
Nella prima ora di gioco ha retto da solo l'urto rossonero, visto che sia Romanò che Crisetig si sono sciolti man mano, e lui ha dovuto dare un occhio a destra e amanca.
Forse questo è uno dei motivi per cui abbiamo avuto poco filtro, soprattutto nei primi 45' minuti.
Con la difesa a 3 che poi era un 3-4-2-1/3-4-1-2 con Forte che faceva da elastico (e non un 3-5-2 come erroneamente ho scritto)e, diciamolo, un calo di Hottor, abbiamo avuto la forza di attaccare alti (come è capitato per nei primi 20'-25' del secondo tempo regolamentare) impedendo ad Innocenti di giocare la palla con tranquillità (e a tratti con un pizzico di saccenza calcistica)e conquistando la mediana abbia costretto il Milan a rintanare e lì abbiamo costruito la nostra meritata vittoria.
Il fisico ad alti livelli conta ma non è tutto. E' anche vero che alla fine a giocarsi il titolo contro noi è arrivata la Lazio, una squadra piuttosto muscolare, e non la Roma.
Olag: stavo proprio per chiedere se qualcuno aveva qualche vaga idea sui tempi di recupero....uff....per fortuna non ci sono state fratture, ma è sicuramente un infortunio tremendo ( immagini scioccanti). Portagli veramente l'abbraccio da parte di tutti noi...dicevo l'altro giorno che DiGe mi stava piacendo sempre più, tanto da ipotizzare un possibile dualismo fra 2-3 anni tra lui e Bardi per scegliere il portiere della nostra prima squadra...beh, lo ribadisco adesso...diventerà un portiere ad altissimi livelli! Forza DiGe!!!!!!!!
Su Longo: non so dove potrà arrivare, ma la sua grinta, la sua cattiveria agonistica, il suo spirito di sacrificio, la sua evidente voglia di migliorarsi e la sua capacità di imparare, lo renderanno sicuramente un giocatore vero, da serie A senza alcun dubbio.
Olag: hai fatto benissimo: siamo tutti molto vicini a Raffa.
Per quanto riguarda la Primavera, io non dico per le persone serie, ma dalle Pi e e da certi "critici" quanto fatto fino a qui verrebbe totalmente dimenticato.
Io mi aspettavo tanto entusiasmo dei tifosi e anche un po' di apprezzamento per la società. Invece, sai, c'è chi dice: ma quanti dei giocatori della Primavera sono già stati svenduti?
Il semplicismo di certi ragionamenti è disarmante
Luciano,hai ragione,basta vedere il risalto dato dai media alla vittoria. Fosse stata opera dei LADRONI, o della ormai terza compagine di Milano,sarebbe stata tutt'altra cosa.
Vorrà dire che ci ripeteremo il,prossimo anno,così imparano.
A margine una voce di mercato che sta diventando insistente: si dice di una offerta al Parma,per Giovinco,che consterebbe della seconda meta' di Crisetig e Jonathan. Non si capisce bene se sia un rilancio Inter,o una richiesta Parma.in effetti oggi segnalavano un indaffaratissimo Imborgia, a Milano.
Olahg: vada per Jonathan, ma la seconda metà di lorenzo credo proprio di no.
Intanto ne approfitto per dare una notizia minore: oggi a Interello provino per un '98 esterno, proveniente da Roma e per un portiere ('94) polacco
Non voglio proprio credere che siano disposti a cedere del tutto Crisetig per un giocatore bravo ma non straordinario come Giovinco (che devo tra l'altro ancora capire perchè cerchiamo).
no dai ragazzi non scherziamo, giovinco no eh, vi prego ditemi che e' uno scherzo che mi state facendo tutti quanti, non e' vero, vero?
luciano dimmi che non e' vero.
In attesa di un post sul mercato di Al, che presumo uscirà in giornata (il sabato dovrebbe essere dedicato alla presentazione di Inter lazio), qualche riflessione sparsa, che può servire come anticipazione.
Su fc inter news viene pubblicato un editoriale di Ravaioli, che considero da 10. Tutti dovrebbero leggerlo e meditarci.
Rava, che ho la fortuna di conoscere personalmente, è uno dei pochissimi che si occupano di Inter non da PI. Proprio il fatto di condividere totalmente l'assunto di fondo del suo articolo, mi consente di rilevare con serenità un piccolo particolare in cui dissento.
Il Rava sostiene che tutto sommato l'aver perso Isla e Lavezzi non è poi così un male. Anzi. Isla non sarebbe migliore di Poli (e questo può essere), mentre Lavezzi è troppo anarchico individualista per fare al nostro caso. Mi scuso se ho riassunto in modo un po' schematico le sue tesi.
secondo me entrambe le valutazioni possono essere valide. Ma il punto non è questo.
Sei due giocatori erano obiettivi primi del progetto rinnovamento voluto da Strama in accordo con la società, l'averli persi non può essere considerato un male minore. Almeno tecnicamente.
Per Isla c'è da dire che mai e poi mai sarebbe stato possibile perdere il controllo, anche parziale, di Cou. ma resta il fatto che la juve lo avrebbe preso senza dare in cambio Cou e dunque la cosa era possibile.
Ma c'è di più. Rava sostiene che sia opportuno concentrarsi soprattutto sulla sostituzione di T. Motta e io concordo abbastanza (per me in realtà il primo obiettivo è una punta forte forte, ma l'altro segue da vicino).
Ma anche qui sembra che l'obiettivo primo individuato (Verratti) sia sfumato.
Quindi benissimo sospendere il giudizio sul mercato sino alla sua conclusione, giustissimo confermare la fiducia nell'agire societario (sempre in rapporto alle disponibilità, perché è chiaro che se pretendiamo fuoriclasse inaccessibili il discorso cambia. Ma qui siamo persone ragionevoli:
Tuttavia non si può evitare di notare uno scivolamento progressivo della qualità degli obiettivi inseguiti.
Si parlava di lavezzi o Lucas e adesso inseguiamo (con scarse possibilità) Giovinco o il Papu;
Al posto di isla, ora si parla di Schelotto (che forse è anche meglio, ma non era il primo obiettivo)
Destro è sempre in dubbio e speriamo che per raggiungerlo non si debba cedere Longo.
Ma anche sui difensori: doveva andarsene Chivu e restare Maicon: ora sembra più facile che parta Maicon e resti Chivu.
Per il centrale, persi Lucio (forse) e Cordoba, in arrivo c'è Andreolli, che va bene per sostituire il colombiano, ma per il pezzo forte la difficile trattativa per Silvestre non entusiasma.
Anche per il centrocampista ora ricorre il nome di Gago: sinceramente, è uno scarto non del Real, ma della Roma, che non l'ha riscattato per pochi soldi. magari farebbe benissimo, ma...
Insomma, nessun allarmismo e immutata fiducia. unita però a qualche preoccupazione. Appena attenuata dalla sicurezza che Strama palesa a ogni più sospinto (evidentemente ha avuto rassicurazioni sul rafforzamento). Anch'io sono convinto che MMM e branca qualcosa di buono in mano l'abbiano, questa volta. O almeno lo spero tanto
Giovinco è un ottimo giocatore. Se è stato richiesto da Strama, spero che lo prendano, anche se non è certo il mio ideale.
Ma mi fido più della competenza Strama che della mia
Come avevo già postato ieri, concordo con Luciano nei giudizi su Longo, Romanò e Splendhofer (secondo me in ordine i migliori in campo). Come ho già detto Duncan, Crisetig e Mbaye mi hanno dato la sensazione di essere di un'altra categoria, per la tranquillità con cui gestiscono palla quando l'hanno tra i piedi, ma sinceramente, in una partita del genere, mi aspettavo si prendessero qualche responsabilità in più e fossero più propositivi e combattivi.
Anche da Bessa mi aspettavo qualcosa in più. E' vero che cerca sempre la giocata e che ha la giustificazione del lungo stop, ma regala qualche pallone di troppo agli avversari.
In riferimento al mercato vorrei dire che avevo sentito in un'intervista, qualche tempo fa, che Strama aveva suggerito a M.M. di fare qualche finta ogni tanto (presumo intendesse mostrare interesse per un giocatore, pur se il reale obiettivo è un altro).. Magari M.M. sta davvero dandogli retta :-)
ciao
pagelle e commenti in linea con la grande impresa che i ragazzi hanno fatto...
dai che manca l'ultio sforzicino...
FORZA RAGAZZI.
@LUCIANO
ma un offerta x hottor stile quella che hanno fatto x mastour????
Si Ruzza, d'accordo su Duncan Ibrahima e in parte su Bessa (meno su Lorenzo, ma sono sfumature).
Speriamo che a breve possano confermare il loro valore assoluto.
Per quanto riguarda la tranquillità nel gestire la palle, comunque, anche Bando non scherza proprio, anche se deve fare un salto ulteriore sul piano atletico agonistico, per arrivare ad altissimi livelli
Ne approfitto per ribadire un mio vecchio concetto:
secondo me i programmi a lungo termine sono solo delle prese in giro, se fatti da una grande società.
Provate a dire a Strama che vincerà tra qualche anno.... Lui, giustamente vuole vincere, o essere competitivo subito.
Per questo serve un ragionamento sui giovani, proprio oggi che i nostri ci stanno entusiasmando.
I giovani talentuosi si distinguono in due categorie: quelli già pronti (di solito non hanno meno di 22-23 anni) e quelli che forse si faranno.
Una squadra che vuole puntare a far bene deve avere 20 giocatori di movimento già pronti. Poi il 21° 22° 23° 24° 25° possono essere giovani promesse.
Ora, tra i giovani dell'Inter, Primavera e non (cito anche Juan, Casta, Fara, se non andranno in prestito) bisogna scegliere quali possono fare il 21° ecc. Poi se uno di questi si conquista sul campo un posto nella rosa vera, tanto di guadagnato
Concordo col tuo discorso sul mercato Luciano.
Però devo anche dire che non credo che vogliamo davvero prendere Giovinco. Abbiamo, ad oggi, Wes, Couti, Palacio, Forlan, che possono calcare quelle zolle con risultati migliori. Per me anche Alvarez, ma sarò probabilmente l'unico a pensarla così. Non scordiamoci poi che i ladroni devono apporre una firma da qualche parte perché giovinco indossi la nostra maglia (brrrr), e, per fortuna, la cosa sembra poco probabile. Questo da un punto di vista che mi pare oggettivo.
Personalmente non farei neanche uno scambio alla pari con Jonathan per avere il ragazzo scuola ladri, ma qui entriamo nel campo delle valutazioni mie, discutibilissime.
Invece Papu, Schelotto e altri, che non vorrei proprio vedere con la nostra maglia, realisticamente, mi pare abbiano più possibilità di arrivare a completare la rosa.
Lothar: Hottor è sotto contratto. E in ogni caso se Pecora e Livaja non fossero stati squalificati e la fascia di sinistra fosse stata composta da Ibrahima Livaja, Hottor (che è forte) avrebbe disputato una partita un po' diversa.
Alborno e Garri sono stati fantastici, per me, anche nel sacrificio. Ma è evidente che il meglio lo danno entrambi in proiezione offensiva
Apro una parentesi su Hottor, perchè ovviamente sono quello che meglio può parlarne avendo visto quasi ogni partita da lui giocata.
Vado per punti, perchè ho bevuto parecchio ieri sera e non riesco a fare un discorso armonioso:
1)in due anni è stato rotto a lungo, molti problemi muscolari.
2)il Derby è stata in assoluto la sua migliore partita da quanto è al Milan e la prima in cui il voto da dargli è più di 7 (tranne forse una volta, in cui fece un gran gol)
3)Prima del Derby, io lo consideravo un investimento sbagliato e anche molto oneroso (mi pare 1.5 milioni)
4)Prima del Derby si era distinto più per gli interventi rudi (io lo chiamavo il Flamini colored) che per la capacità di togliere decine di palloni dai piedi degli avversari
5)Non si era mai particolarmente distinto per capacità di lancio o di impostazione
6)Dopo Milan-Juve Allegri disse che Hottor era stato il migliore in campo, ma nelle pagelle che avevo fatto per un settimanale rossonero lo avevo indicato come peggiore
Dopo il Derby, sono un po' più fiducioso: forse gli infortuni lo hanno condizionato, forse è sempre stato schierato nel ruolo sbagliato, forse aveva solo bisogno di fiducia. Spiace che sia nato nella prima metà del '93, quindi sarebbe fuoriquota l'anno prossimo. Sarebbe stata l'annata della possibile consacrazione.
Vedremo.
Comunque Hottor credo abbia fatto bene anche perchè era l'unico nella rosa che fisicamente poteva tenere botta contro i vostri giganti, oltre a Comi (che non è grosso ma almeno è alto), a Ely e a Cristante.
Sinceramente a me Hottor non piace. Dovessi fregarne uno al Milan, sarebbe Cristante.
A me Hottor, fatta eccezione per l'azione del rigore (in cui Kysela è stato un pollo, riconosciamolo) ed un alto paie di discese non è piaciuto granchè.
Dalla sua parte, sia nel primo che nel secondo tempo, Garritano ed Alborno hanno creato comuqnue parecchio, quindi non lo cambierei con nessuno dei nostri. Non lasciamoci condizionare troppo dai commenti enfatici dei cronisti, per i quali Hottor, Innocenti & co. sembravano candidati al pallone d'oro.
L'unico che mi ha impressioanto positivamente è stato Ely, che al di là di tutto ha tenuto bene botta a Longo in diverse occasioni (e non credo sia facilissimo).. Comi è rognoso, ma nemmeno lui trascendentale.
A ben guardare, loro pur giocando discretamente non hanno creato grandi occasioni da gol e nemmeno belle azioni. I gol sono nati tutti da episodi, anche piuttosto fortunati, fatta eccezione per il secondo, che è comunqnue nato da un cross dalla quarti, mentre i nostri di bel calcio ne hanno fatto vedere e tutti i gol sono anti da belle azioni(il secondo bellissimo).
Non cambierei nessuno dei nostri con qualcuno dei loro.
ovviamente
anch' io non cambierei nessuno dei nostri gioielli con con hottor..
ma lo prenderei in piu'...
io lo visto solo in questa partita e secondo me ha delle grandi doti (tecnica, cambio di passo fisicita')
ovviamente parlo per questa partita...
A proposito di cantere: ecco cosa dice dell'Inter il sito ufficiale del torneo futbol arousa (non so come si scriva). Al torneo partecipano Real, Barça, tutte le maggiori spagnole e squadre come PSg e altre di livello europeo
"El campeón, el favorito más indiscutible.
Año tras año demuestran gran nivel.
Les ha costado tres intentos serios, llegando hasta la semifinal y a la cuarta se alzaron con el campeonato. Y repitieron el año pasado.
Se especula a veces con que tienen un juego muy físico pero debe recordarse que cada torneo nos han mostrado algunos de los mejores jugadores del mundo en su edad, año tras año.
Conocen mejor que nadie el campeonato y sus entresijos, querrán alzarse con el triplete, su cuerpo técnico repite presencia......son el rival más temible.
Be', porto proprio sfiga. Aooena scritto l'elogio, subito un pari (2-2) con il Siviglia.....
Vai al cinema :D
Scherzo, naturalmente.
Luciano, nel post precedente ti avevo chiesto di Lazaro. Com'è la situazione?
@Vincenzo
Su Lazaro ti posso dire cosa dicono in Austria. L'Inter e il giocatore hanno già trovato l'accordo, mentre si deve ancora trovarlo con il Salisburgo, che sicuramente non vuole svendere il giocatore.
Jey
per chi l'avesse dimenticato, nelle due partite di campionato contro il Palermo, la lazio ha vinto 5-2 fuori casa e 7-0 in casa
La Lazio non va per nulla sottovalutata, al di là dei 12 gol rifilati alla Lazio (l'andata, va detto, è datato settembre 2011), come vedremo domani in un post sulla finale Primavera.
Nel frattempo è online un pezzo senza troppe pretese che fa il punto sul mercato nerazzurro.
Complimenti ai ragazzi e a Bernazzani (e Sasso...) per avere raggiunto questo traguardo prestigioso e difficile, al termine di una partita davvero incredibile e emozionante.
Longo si dimostra ancora una volta "illegale" a livello primavera, speriamo che la sua crescita continui anche nel calcio professionistico. E ci sono tutti i motivi, oggi, per credere che potrebbe essere così...
Mi tornano in mente le belle parole spese nei sui confronti, in tempi molto meno sospetti, da Casiraghi e da Olag.
Il ragazzo ha avuto bisogno di più tempo, rispetto a Destro per esempio (lasciando stare Balotelli che è un fenomeno e quindi un caso a sé, nel bene e nel male), per esplodere, ma adesso sembra inarrestabile.
Vedremo cosa saprà fare in futuro, ma le premesse sembrano molto incoraggianti.
Prestazione solida degli altri ragazzi, con note di merito particolari per Romanò, Bessa, Garritano (quanto mi piace, da anni, questo campioncino...) e l'incredibile Spendlhofer (il "caso" in positivo dell'anno, a mio avviso).
Ho letto pareri contrastanti sulla partita di Duncan, Mbaye e Crisetig... hanno sbagliato qualche palla, vero, e non hanno forse avuto la consueta continuità per tutta la durata del match. Tuttavia, quando il gioco si è fatto duro, sono stati decisivi. Non è un merito da poco, credo.
In difficoltà Kysela e speriamo che sia stata solo una giornata un po' così. Grandissimo dispiacere per DiGe (ma quanto è sfortunato questo ragazzo?). Sala al suo posto in finale, non mi lascia proprio tranquillissimo, devo ammettere.
Come ha già ricordato Luciano, la Lazio sarà un avversario tostissimo, potendo inoltre schierare giocatori esperti a questo livello e di struttura fisica notevole. Inoltre, i romani hanno una difesa molto forte e un gioco di ripartenze, per dirla alla Sacchi, assai pericoloso.
Ma è una finale e questa Inter Primavera ha già dimostrato che sa vendere carissima la pelle, sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Darà tutto in campo, questo è sicuro, fino all'ultimo secondo disponibile.
Forza Inter, sempre!
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