Sampdoria-Inter: “La testa incide sulle gambe più di quanto si pensi”.

Ho voluto iniziare questo breve post con la citazione di una frase di Strama, proprio per dimostrare il mio impegno verso l'onestà intellettuale, che non è in contrasto con il tifo appassionato, ma lo accompagna.

Le parole del mister smentiscono chiaramente una mia tesi, volta a minimizzare, quando si tratta di professionisti di primissimo livello abituati a lottare ogni domenica per obiettivi importanti,  il peso del condizionamento psicologico rispetto a fattori oggettivi e misurabili, come le assenze, l'assetto tattico, le qualità tecniche dei singoli e la produttività del loro amalgama, l'efficacia delle marcature predisposte; il sincronismo dei movimenti, ecc.

In realtà (excusatio non petita) non ho mai negato l'incidenza dei fattori mentali.

Ho solo polemizzato contro un atteggiamento frequente in noi tifosi che tende a spiegare ogni sconfitta con affermazione del tipo “lazzaroni”, “andate a lavorare” “hanno 20 anni - o 30, non importa - e non hanno voglia di correre, ecc.).

Si gioca in 22 e si può perdere anche mettendoci tutto l'impegno possibile. Perché vince una sola e si impegnano, di norma, entrambe.

Dopo questa noiosa premessa, devo dire che nello specifico di Samp Inter le parole del mister mi rincuorano.

Infatti non c'è dubbio che, pur tra enormi difficoltà, la trasferta di Genova si presenta sotto auspici migliori dopo la prestazione col Tottenham.

Da un lato infatti c'è una situazione oggettiva di freschezza atletica che ci penalizza.

I 120' contro gli inglesi disputati solo giovedì, in una situazione di assenza di ricambi significativi, costituiscono un  handicap oggettivo.

In più, mancheranno Jesus, squalificato e  Alvarez.

Ma non potranno essere della partita neppure Deki e Schelo, che certamente avrebbero sostituito qualcuno dei più provati.

Se a questi si aggiungono i lungo degenti e il fatto che l'unico rientrante, Samuel, verosimilmente partirà dalla panca, si vede come di fatto saranno costretti a giocare quasi tutti i reduci dalla dura battaglia contro i londinesi.

Sul piano del dato fisico atletico quindi la situazione avvantaggia notevolmente i nostri avversari.

In questo caso gli impulsi positivi possono venire proprio dalla “testa”.

Nel senso che la grande prestazione di giovedì ha sicuramente galvanizzato gli uomini di Strama.

Ne ha accresciuto l'autostima.

Ha mostrato a tutti che il gruppo, anche falcidiato da assenze fondamentali, può prevalere su chiunque.

Se le gambe saranno pesanti, la testa questa volta dovrebbe impartire ordini e sollecitazioni estremamente stimolanti.

Almeno, questo è l'auspicio.

Anche dal punto di vista tattico, credo che la partita contro il Tottenham abbia mostrato alcuni punti fermi che orienteranno non solo la partita con i liguri, ma tutto il finale di stagione.

La difesa a quattro;

Kovacic come perno del centrocampo (magari con Deki, in futuro, a dargli un po' di respiro),

Gargano incontrista irrinunciabile,

Cambiasso utilizzabile solo come incursore di sinistra;  

Guarin che, come dice Strama, è un centrocampista con propensioni offensive, quindi un falso trequartista;

la necessità di avere in campo due attaccanti; con uno solo si viene troppo schiacciati, perché non ci sono sbocchi offensivi ed è troppo facile neutralizzare l'unica punta.

Il problema principale sta proprio lì. In attacco.

Perché abbiamo due soli attaccanti, che quindi dovrebbero giocare sempre, senza accusare neppure un po' di stanchezza o un raffreddore.

Negli altri ruoli infatti le alternative non mancano o sono in via di recupero.

D'altra parte il mister ha dimostrato, come sostenuto in conferenza stampa, che quando la squadra ha avuto a disposizione un organico sufficientemente completo e riposato, ha sempre fatto bene.

Non si può, in proposito dimenticare che ben sei volte, dopo una partita di EL, quest'anno, siamo andati incontro alla sconfitta in campionato.

Questo proprio per la carenza di soluzioni alternative affidabili in alcuni ruoli.

Domani ad esempio ci mancheranno Juan, Silvestre  e Naga in difesa; Mudi, Obi, Deki, Alvarez e Schelotto a centrocampo e sulle fasce; Milito davanti.

Mentre Kuz e il Guaro, se giocheranno, lo faranno superando notevoli problemi fisici.

Sarà bene notare che su 11 giocatori assenti o in condizioni precarie, solo due (Deki e Milito)  si possono considerare “anziani” e “logori”.

Questo per rispondere a critiche sull'eccessivo affidamento riservato agli anziani, nella composizione della rosa.

Si deve inoltre considerare che l'impiego dello  stesso  Cambiasso è a rischio, per affaticamento.

E' evidente dunque che in questa occasione, oltre che ad un po' di buona sorte (nuovi deprecabili infortuni sarebbero letali) dovremmo proprio affidarci allo stoicismo degli undici titolari e appunto alla “testa”, alla ritrovata fiducia, all'ottimismo, alla volontà di vincere anche i condizionamenti negativi.

Un po' come è successo proprio nel ritorno col Tottenham.

E magari anche in parte a una disposizione tattica adeguata.

La Samp, secondo le previsioni, dovrebbe schierare (3-5-2):

Romero

Gastaldello Palombo Costa

De Silvestri Obiang Krticic Poli Estigarribia

Icardi Eder.

I nostri convocati invece sono:

Portieri: 1 Handanovic, 27 Belec, 30 Carrizo;

Difensori: 23 Ranocchia, 25 Samuel, 26 Chivu, 28 Pasa, 31 Pereira, 42 Jonathan;

Centrocampisti: 4 Zanetti, 10 Kovacic, 11 Alvarez, 14 Guarin, 17 Kuzmanovic, 19 Cambiasso, 21 Gargano, 24 Benassi, 60 Belloni;

Attaccanti: 8 Palacio, 18 Rocchi, 99 Cassano.

Sarà interessante osservare la prova di Palombo (perno di una squadra che sta facendo un ottimo campionato, ma giocatore per il cui arrivo, in prestito pressoché gratuito lo scorso anno, non si sono risparmiati lazzi, insulti e derisioni verso i nostri responsabili).

Altrettanta curiosità per la prestazione di Poli, rimpianto di molti nostri tifosi (anch'io pensavo che in rosa avrebbe potuto starci: naturalmente dipende dalle stime sul rapporto qualità/prezzo. Se mi avessero detto prendi Kuz gratis o Poli a 7 milioni, avrei preso Kuz, magari sbagliando, a posteriori).

Strama, che è un po' più coinvolto dei tifosi, sul piano della responsabilità, ha giustamente affermato che il giocatore rientrava nei piani, ma se poi le condizioni di mercato non hanno permesso di chiudere, pazienza...

Il terzo giocatore da seguire con interesse è Icardi, questa volta fortunatamente in prospettiva futura e non con riferimento al passato.

A lui dovrebbero essere affidate una parte delle nostre prospettive di rilancio.

L'augurio è che confermi oggi le sue doti, senza però incidere sul risultato...

Infine tra gli altri giocatori di cui preoccuparci io metterei Eder e anche Obiang: per il centrocampista una vetrina davvero importante.

Ancora una volta è difficile prevedere la formazione che sarà in gran parte decisa da valutazioni di ordine fisico: conterà il grado di stanchezza di qualcuno e il giudizio sull'opportunità di rischiare semi infortunati (ad esempio il Guaro, Cambiasso, Kuz).

Personalmente credo che dopo la buona prova in EL potrebbe venir confermato Jona, anche per riservare Zanetti per il centrocampo, dove siamo davvero contati.

Questo anche se il Capitano sicuramente è più adatto a contenere attacchi portati in velocità

Quindi azzardo:

Handa

Jona Rano Pereira (con Samuel pronto a subentrare)

Davanti, quasi forzatamente, Cassano e Palacio, sperando che non ...implodano (a meno che Strama non decida che si possa riprovare a dare un po' di spazio a Rocchi)

Restano da individuare i te centrocampisti e l'uomo di raccordo (o attaccante di destra).

Penso che a Gargano verrà chiesto un nuovo super lavoro e che Kovacic sarà confermato nella posizione che ha ricoperto con grandi risultati.

Cambiasso dovrebbe partire  in panca e il dubbio sarebbe tra Kuz e Zanetti.

Anche a  Guarin si chiederà un altro sacrificio, per schierarlo davanti ai tre centrocampisti.

Naturalmente, sono solo ipotesi, avanzate senza conoscere la situazione reale dei giocatori in dubbio.

Quello che importa è che scendano in campo, per usare un'espressione cara ai tifosi, che scendano in campo “undici leoni”.

Possibilmente integri e ben disposti tatticamente.

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it), Walter ''The Wall'' Samuel, importante rientro in vista della volata al terzo posto.