Inter-Roma 0-3: è l'anno di… Francesco.

Premessa

Quella che mi accingo a scrivere è la mia opinione su una partita, la mia lettura della stessa, discutibilissima e probabilmente poco condivisibile. Non è il giudizio di Dio e tanto meno una valutazione definitiva e immodificabile delle due squadre e del rapporto qualitativo che intercorre tra loro.

Voglio dire che nonostante la scoppola e a mio parere la loro superiorità di gioco, non sono per nulla pessimista sull'andamento del nostro campionato.

Forse perché non sono mai stato smodatamente ottimista quando le cose sembravano andar meglio.

Sono sempre stato convinto che in una manifestazione di lungo periodo come il campionato i reali valori tecnici, atletici agonistici e tattici (ma anche caratteriali) finiscono per emergere con chiarezza alla distanza, fatta salva naturalmente la riserva delle decine di punti che i signori arbitri ogni anno elargiscono in grazioso dono a juve e Milan.

Da sempre sono stato convinto che juve e Napoli ci fossero superiori; che con Roma Milan Fiorentina avessimo delle possibilità di giocarcela.

Dopo aver visto dal vivo la Roma sono convinto che OGGI siano superiori a noi, in modo abbastanza netto da non consentirci di coltivare a breve sogni di ribaltamento.

Del resto, sette punti di distacco dopo sette giornate qualcosa dicono.

E' vero che nonostante i due soli pareggi rimediati nel trittico chiarificatore, i numeri non ci condannano del tutto: 14 punti significherebbero 76 punti finali, alla stessa media, un ottimo bottino.

E' il cammino inopinatamente rapido delle prime a far sembrare il nostro score piuttosto insoddisfacente.

E' anche vero che il Milan lo scorso anno aveva iniziato ben peggio e poi è arrivato in CL: ma noi non disponiamo di santi protettori che ci regalano punti a bizzeffe (oggi ho saputo che un giorno alla settimana Inzaghi sale in prima squadra esclusivamente per dedicarsi a insegnare a Mario come tuffarsi  per farsi dare un rigore).

Al momento siamo inferiori alle prime tre, per conto mio.

Ma sono anche convinto che con il lavoro e qualche inserimento le distanze siano destinate ad affievolirsi.

Quindi nessun pessimismo e tanto meno disfattismo: solo, a me pare, un solido ancoraggio alla realtà.

Il primo tempo

Credo di poter dividere la partita in due fasi, che quindi esaminerò separatamente: i primi 40 minuti, cioè fino al 2-0 e la frazione successiva.

Per comodità, parlerò di primo e secondo tempo.

Nel primo tempo, siamo stati chiaramente in partita.

Io vedevo una certa superiorità romanista, indipendentemente dagli episodi che ci hanno condannati.

Loro erano molto più corti, più stretti, più rapidi, si muovevano moltissimo tutti insieme, avevano fame di vittoria, sentivano di avere in mano le carte per un grande successo e lo volevano a tutti i costi.

Avevano giocatori che più dei nostri si imponevano sul piano tecnico (Totti, che ha fatto la differenza, inutile negarlo), altri sul piano della velocità, altri sul piano fisico.

Ho sempre detto che fra una squadra più forte e una comunque buona decidono gli episodi e il primo tempo lo ha dimostrato.

Se Rano non avesse sbagliato quel rinvio facile... se la palla gol non fosse capitata proprio a Totti... se Guarin avesse fatto gol anziché cogliere il palo... se l'arbitro intelligentemente non avesse affidato all'assistente il compito di inventarsi un rigore, per non venir … smascherato come recidivo, il risultato sarebbe stato diverso.

Ma il mio giudizio no.

Non tanto perché Totti è un giocatore della  Roma, mentre Rano gioca nell'Inter, ma perché io ero impressionato dall'intensità e dalla continuità del loro movimento collettivo, dalla determinazione (poi aprirò una parentesi sui falli e le ammonizioni), dalla facilità con cui si trovavano e sapevano essere al posto giusto.

I  nostri hanno giocato in modo molto molto positivo, riuscendo a tenere in equilibrio la partita sul piano delle occasioni.

Quando la difesa ha ceduto, colpevolmente ma anche con merito loro (Totti ha calciato con tale rapidità e precisione da sembrarmi un vecchio...Bonazzoli), noi abbiamo avuto una reazione da grande squadra.

Dieci minuti di pressione qualitativa, che hanno prodotto il palo interno del Guaro e la palla gol che Pereira (ehm) ha deposto sulla testa di Alvarez.

A quel punto meritavamo largamente di pareggiare e forse avremmo assistito a un'altra partita.

Non essendoci riuscita, una grande squadra, matura avrebbe cominciato a macinare gioco con calma, senza scoprirsi sventatamente.

Avrebbe messo in sicurezza (come si usa dire oggi)  il reparto arretrato e cercato di arrivare al pari senza correre avventure assurde.

Conoscendo, tra l'altro,  le doti complementari di Totti (genialità)  e quelle dei due esterni romanisti (corsa inarrestabile).

Se mai nel finale si poteva giocare il tutto per tutto, aumentando il potenziale offensivo.

Invece ci siamo esposti al loro gioco, senza riuscire a creare altri pericoli, ma subendoli.

In assoluto importa molto, ma in questo contesto di ragionamento un po' meno, che il secondo gol sia stato inventato dall'arbitro: l'occasione all'arbitro per crocifiggerci l'abbiamo regalata noi, giocando in modo scriteriato.

E il terzo gol, senza colpe arbitrali, lo ha in qualche modo ribadito.

Così alla fine del primo tempo il risultato era davvero ingiusto, eccessivo. Noi avevamo tenuto il campo bene.

Ma se tenendo il campo bene eravamo sotto tanto nettamente nel punteggio era solo colpa dell'arbitro e del destino cinico e baro?

Sinceramente questa non è la mia opinione, può essere che sbagli, per carità.

Dovessi dare un punteggio alle due squadre, per il primo tempo, a loro darei un 7.5 e a noi un  6.5. 

Per dire che noi non avevamo demeritato, se non nell'ingenuità dopo il gol subito e la prima positiva reazione.

Un accenno al loro gioco duro.

Dico una cosa che stupirà e forse scandalizzerà.

Io ho capito che loro sanno di essere forti, sono consapevoli  che questo  può essere il loro anno (poi magari non lo sarà) proprio per la determinazione feroce con cui hanno giocato, al limite del regolamento e anche oltre.

Come mi piacerebbe vedere 11 guerrieri in maglia nerazzurra che vanno a vincere 3-0 fuori casa, contro una rivale diretta, sfruttando tutte le armi che il regolamento offre.

Se farsi ammonire per un fallo a centrocampo è più conveniente che subire un contropiede letale, bisogna farsi ammonire.

Non è cinismo.

E' sfruttare il regolamento.

Resta il fatto che in questo modo noi ci siamo avvicinati alla porta solo con un tiro da fuori (Guaro) e con un colpo di testa su azione (Alvarez).

Se mi dicono, per esempio: vai a Torino con la juve, in tutta la partita non subisci altro che un tiro da fuori e un colpo di testa, ma hai quattro ammoniti e un espulso sul finale, firmo subito.

So che questa tesi susciterà polemiche (quella più fondata è che noi non avremmo ammonizioni, bensì espulsioni dirette: è vero, ma questo attiene al nostro rapporto col potere, non alle regole del calcio) tuttavia questa convinzione l'ho sempre avuta.

Se non piace questa situazione, si provveda per regolamento a decretare l'espulsione anche per fallo tattico, magari a tempo, che so, mezz'ora.

Il secondo tempo

Se sul primo tempo effettivamente si può discutere (con un po' più di fortuna avremmo pareggiato con il Guaro, senza il rigore inventato avremmo potuto disputare un'altra partita...), sul secondo non si può dire nulla.

Lì sono emersi i nostri limiti, insieme all'organizzazione formidabile dei romanisti.

Per 45 minuti abbiamo attaccato, aumentando gradatamente il numero di punte, senza riuscire a fare un solo tiro in porta.

Gli attacchi erano estremamente velleitari, confusi, conclusi con tiri da fuori avvilenti o con tentativi di imbucate centrali che non riuscivano mai.

Il giro palla era lento e prevedibile, perché gli avanti erano sempre marcati.

Credo che Icardi abbia ricevuto una palla giocabile (il tentativo di tiro ribattuto all'inizio)  e poi basta.

Diciamo la verità, io ho avuto una sensazione di impotenza che mi ha ricordato qualche partita dello scorso campionato, nella fase finale.

Ancora una volta c'è un'attenuante ed è la loro straordinaria prestazione.

Io mi sono divertito (si fa per dire) sin dal primo tempo a richiamare l'attenzione dei miei vicini sulla posizione dei giocatori quando noi attaccavamo in forze: il romanista più avanzato era Totti,  NELLA NOSTRA TRE QUARTI DI CAMPO.

Gervinho e Florenzi partivano ben dietro (tanto avevano una velocità tale da trovarsi comunque dove sarebbe arrivato il suo lancio).

Contemporaneamente si stringevano tutti nella zona dove si sviluppava la nostra azione, così che c'erano dieci romanisti in trenta o quaranta metri quadri: trovare spazio era quasi impossibile: sarebbero serviti cambi di gioco improvvisi ed esterni dal guizzo vincente.

Al contrario quando loro avanzavano manovrando, la linea difensiva si posizionava sulla linea centrale del campo: nel primo tempo anche oltre, perché noi avevamo ancora la forza di richiamare gli attaccanti ad aiutare e di farli ripartire da dietro.

Nel primo tempo l'atteggiamento era speculare (ma secondo me loro avevano uomini chiave più adatti al rovesciamento); nel secondo la situazione li favoriva e paradossalmente, se siamo stati scarsi nella capacità di colpire, siamo stai più accorti nel non prestare il fianco ai loro contrattacchi.

Sulle ripartenze hanno avuto solo due occasioni, entrambe sventate benissimo da Handa.

E in quelle condizioni non è un dato negativo, come lo è invece la mancanza di tiri in porta.

Conclusioni

Al momento, o in questa partita, secondo me loro hanno dimostrato di essere più squadra, più determinati, più convinti della loro forza, più organizzati e più completi in ogni reparto.

Non so se riusciranno a mantenre questa condizione  atletica, questa concertazione, questa intensità, questa ferocia agonistica per tutto il campionato.

Se ci riusciranno si potrà dire che sono una squadra di livello internazionale.

Proprio per questo noi usciamo un po' ridimensionati (più che altro in certe speranze effimere) ma non distrutti.

Il punteggio un po' ci penalizza, senza dubbio e il tempo potrebbe lavorare per noi, perché abbiamo diversi  giocatori non ancora al top per malizia, esperienza, di capacità di tenere il campo in grandi sfide.

Giovani di talento che possono crescere e possono ancora imparare molto.

E abbiamo qualche punto debole evidente, che proprio per questo potrebbe essere più facile correggere.

Sul mercato

Buon lavoro, mister Mazzarri. Io sono un semplice tifoso ma oggi ho la stessa fiducia che nutrivo la sera di Inter Fiorentina.

Le prestazioni individuali

Handa: sui gol non ha colpe, mentre in un  paio di situazioni ha mostrato la consueta bravura e affidabilità. 6.5

Rolando: a mio parere uno dei migliori. Perché non ha la velocità  di qualche avversario, ma è un giocatore vero, completo, esperto, con senso della posizione, dell'anticipo, discreto piede e quindi tranquillità. 6.+

Rano: giornata negativa per il nostro centrale, che accumula diversi errori anche su giocate elementari. La sensazione è che sia fragile caratterialmente e dopo il primo sbaglio, sia andato in confusione. Anche perché la Roma non aveva un prima punta che gli desse un riferimento e la velocità di chi tagliava in mezzo lo metteva in difficoltà. Nel secondo tempo un po' più sicuro. 5-

JJ: ha un potenziale enorme, sembra sempre che sia sul punto di affermarsi alla grande, ma poi ricade negli stessi errori di posizionamento, nella stessa irruenza a volte incontrollata. Meglio nel secondo tempo quando ha giocato quasi da esterno. 5.5

Naga: ormai è una costante: molto buono quando ha avversari di secondo livello, incide meno, in entrambe le fasi, contro avversari più forti. Ha l'alibi di giocare a destra dove si trova meno bene. A suo merito il fatto che i pericoli venuti da destra sono stati minori. 5.5

Guarin:  il Guaro può sbagliare molto o poco, nelle varie partite. Ma è un giocatore vero, forte, esperto e questo spiega perché mazza alterni magari Taider e Kova, ma parta sempre con lui titolare. Certo, avesse anche la razionalità di un uomo d'ordine sarebbe fortissimo. 6+

Cambiasso: non credo sia colpa sua se è costretto a...recuperare su Gervinho. Sbaglia qualcosa, fa qualcosa di positivo, cerca di dare ordine ai suoi. Perde il duello indiretto con De Rossi, ma tutto sommato si rende utile. 5.5

Taider: non è il Taider visto in altre occasioni, tuttavia ci mette impegno, corsa, grinta. Spreca qualche buona palla con tiri velleitari. I giovani anche relativamente esperti come lui si esaltano quando le cose vanno bene, ma non si può pretendere che trascinino nelle difficoltà. 5.5

Pereira: il tifoso interista ha bisogno di un capro espiatorio contro cui inveire. Al momento lo ha identificato in Pereira, dopo Alvarez, Jona, Chivu, ecc.. Intendiamoci: è tutt'altro che un fenomeno. Lo cambierei subito, per dire, con Gervinho o Florenzi (che però sono giocatori più offensivi e non credo che potrebbero giocare esterni con una difesa a tre). Tuttavia salva una rete quasi certa, serve l'unico cross-assist perla testa di Alvarez e salverebbe un secondo gol intervenendo fuori area a bloccare fallosamente Gervinho che avrebbe saltato chiunque). 5+

Alvarez: solito grande primo tempo, ricco di spunti di iniziative e di sacrificio. Poi alla distanza perde incisività. Con lui e Palacio soli davanti, manca peso in area. 6+

Palacio: forse ancora il migliore, tra gli uomini di movimento, ma anche lui dopo un lavoro durissimo, evapora un po' alla distanza, comprensibilmente.  Si sacrifica alla grande da prima punta, saltando, cercando spizzate, provando il pressing alto sui difensori. Inevitabile che poi perda un po' di lucidità. 6.5

Kovacic: anche lui deve migliorare, forse anche trovare il ruolo giusto. A metà campo parte in dribbling sempre: nei suoi piedi la palla è in banca, ma poi non incide mai come si vorrebbe e in fase difensiva non è così dominante.

Ha solo 19 anni, un talento mostruoso, ma deve cominciare a completarsi. 5.5

Icardi: non riceve quasi palle giocabili. Non valutabile.

Milito: ng

Mazzarri: prepara la partita al meglio, in modo speculare a quello di Garcia (non come modulo, ma come intensità collettiva),  purtroppo con qualche giocatore non particolarmente tagliato per il ruolo da ricoprire.

Si trova sotto anche per degli episodi e prova a tener su la squadra, a farla reagire, rischiando anche l'imbarcata con tanti attaccanti. Lo salva Sant'Handa.

Ma lui ha orgoglio. Deve trasmetterlo ora ai ragazzi, impedendo la rassegnazione, anche inconscia. Fino ad ora ha lavorato bene e gli do un 6.5 di stima

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it): Mazzarri, con un'espressione indecifrabile prima della partita di sabato sera. Sta a lui ora tenere la barca sulla rotta giusta.