lunedì 19 maggio 2014

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Plural antes que singular. Il calcio secondo Sebastián Domínguez (e me).



Sebastián Domínguez è un calciatore argentino di buon livello, ormai ultratrentenne, dotato di piedi insolitamente educati per un difensore centrale e gran tiratore di punizioni. 
El Negro, questo il suo soprannome, ha anche qualche presenza nella Selección, ed è attualmente in forza al Vélez Sarsfield, la celebre squadra di Liniers, uno dei tanti barrios di Buenos Aires, in grado nella sua storia gloriosa di vincere, oltre a dieci titoli argentini, anche una Coppa Intercontinentale a noi tifosi interisti particolarmente cara perché ottenuta contro il Milan di Capello, i cosiddetti invincibili, nel 1994. 
Era il Vélez di Chilavert, il portiere-goleador paraguagio, un formidabile personaggio prima che grande calciatore, e di Carlos Bianchi, uno stratega della panchina che in seguito però ebbe scarsa fortuna in Italia alla Roma. Ma tutte queste sono altre storie.
 
Sebastián Domínguez ha giocato infatti a calcio, anche se solo per un anno e in prestito, nell'Estudiantes de La Plata allenato da Diego Pablo Simeone, arrivando alla corte del Cholo la stagione successiva alla vittoria del titolo di campeón del torneo Apertura.

L’Estudiantes, el León, è stata la prima squadra Tricampeón del Sudamerica, ossia la prima squadra capace dell'impresa di mettere in bacheca tre Coppe Libertadores di fila, dal 1968 al 1970. Una specie di Triplete in salsa chimichurri. Un paio di anni dopo, l’Independiente, epico rivale a metà anni Sessanta della Grande Inter di Angelo Moratti e HH, inizierà la sua cavalcata trionfale in Libertadores verso un’incredibile quaterna, addirittura.
Inoltre, in quell'Estudiantes davvero mitologico, creato prima ancora che allenato da Osvaldo Zubeldía, un uomo che ha rivoluzionato il modo di allenare una squadra di calcio attraverso innovazioni come il tanto vituperato (ma poi da tutti adottato, alla bisogna e non solo...) fallo tattico, i giochi pre-pianificati prima della battuta dei calci da fermo, blocchi inclusi, e lo studio analitico e dettagliato dei rivali... in quella squadra, dicevo, militavano non uno ma due calciatori laureati in medicina! Probabile altro record quest'ultimo e non solo sudamericano.
Uno di questi giocatori laureati, a titolo di curiosità, si chiamava Carlos Bilardo, regista di centrocampo e ginecologo praticante, poi assurto a gloria eterna in patria come guida tecnica e spirituale dell'Argentina di Diego Armando Maradona campione del mondo a Messico 1986, il mondiale della mano de Dios.

Il riferimento assoluto in campo dei pinchas, tuttavia, era la Bruja (la strega), Juan Ramón Veron, grande centrocampista e padre di Juan Sebastián, la Brujita, geniale streghetta del centrocampo nerazzurro della prima Inter vincente di Roberto Mancini (memorabile la Supercoppa di Lega dall'alto valore simbolico perché conquistata a Torino, in casa della juventus moggiana e con gol proprio di Veron) in era immediatamente pre-calciopoli.


L'Estudiantes di Zubeldía era considerato da molti osservatori di calcio, stranieri e non, come il simbolo dell'antifútbol negli anni Sessanta. 

Eppure ha vinto tanto, tantissimo. 
Ha vinto anche una Coppa Intercontinentale contro il terribile Manchester United di Bobby Charlton e George Best, per dire, portando via la coppa al termine di una gara di ritorno a Manchester diventata leggendaria, perché oltre i confini dell'eroismo per capacità di soffrire e resistere in campo di fronte alla superiorità tecnica e alla furia agonistica degli avversari... e gli inglesi se la ricordano talmente bene quella partita e quella squadra che hanno conservato nel museo dell'Old Trafford la lavagna utilizzata dal maestro Zubeldía quel giorno negli spogliatoi, dopo la vittoria, per comunicare ai propri giocatori il seguente concetto: "A la gloria no se llega por un camino de rosas".

Diego Pablo Simeone, dopo essersi distinto come vincente da giocatore, anche da allenatore ha vinto già diversi trofei, in questi primi otto anni di carriera in panchina, sia in Argentina, dove addirittura ha vinto subito, proprio con l'Estudiantes nel 2006, che poi in Spagna, con l'Atletico Madrid. Con i Colchoneros ha vinto anche a livello europeo, una Europa League e una Supercoppa Europea.

In Italia non ha vinto, ma ha allenato solo una stagione il Catania, non esattamente uno squadrone e da subentrato peraltro, conducendolo a una salvezza  tranquilla con due giornate di anticipo e al record di punti ogni epoca in Serie A per la compagine siciliana, 46 punti. Quasi come la vittoria di un trofeo, direi.

Sabato scorso, dopo 17 anni, Simeone ha riportato la Liga dalla parte "povera" di Madrid, interrompendo lo stucchevole giochino a due tra Real e Barça. 
Lo ha fatto da protagonista e proprio al Camp Nou, in casa del Barcellona di Leo Messi, fenomeno argentino e calciatore più pagato del football mondiale (fresco di rinnovo contrattuale, la pulga, a questo giro sarebbero venti milioni di euro all'anno fino al 2019, per la precisione). 
Non casualmente l'ultimo titolo dell'Atletí nel 1995-96 l'aveva vinto sempre lui, el Cholo, protagonista questa volta in campo, con Radomir Antic in panchina.
Sabato prossimo, infine, Simeone, insieme ai suoi ragazzi, si giocherà la finale di Champions League contro il Real Madrid di Cristiano Ronaldo, il pallone d'oro 2013, e Gareth Bale, Mr 100 milioni di euro. E non solo loro, com'è noto.

Torniamo a Sebastián Domínguez, adesso.

Sabato pomeriggio, mi sono messo davanti allo schermo piatto del mio Panasonic Viera HD, davvero incuriosito per questa partita che sorprendentemente avrebbe deciso la Liga di quest'anno. Sorprendentemente sia per ciò che riguarda i pronostici di inizio stagione che vedevano l’Atletico non certo in prima linea nella lotta per il titolo, sia per quelli relativi alle ultime partite, in cui la squadra di Simeone aveva sprecato un paio di occasioni per chiudere definitivamente i giochi del campionato, rimettendo in pista proprio il Barça del Tata Martino, altro allenatore argentino di grande personalità e indiscutibili capacità tecniche, consapevole di essere all'ultimo passo di tango con il club blaugrana, in ogni caso. Un amore che non è mai nato veramente quello tra il Tata e la tifoseria culé, ossessionata dall’esigenza di essere sempre i migliori, di vincere e dominare. E quest’anno i catalani non sono stati affatto i migliori, né vincenti e dominanti. In Spagna come altrove.

Io ho grande simpatia per Diego Simeone, anche per i suoi trascorsi nerazzurri, ovvio. Era l’Inter di Ronaldo, quello vero, unico e purtroppo irripetibile, nell'anno di grazia 1997-98. La Coppa Uefa a Parigi, uno scudetto in parte buttato, ma soprattutto rubato dai soliti noti. Tante cose, ricordi e sensazioni di un anno da tifoso vissuto con una passione senza limiti, impossibile da ripetersi, data dalla gioventù e dal sogno di avere in squadra il giocatore più forte del mondo. Anche l’anno in cui però capii definitivamente che il calcio in Italia era un gioco fondamentalmente truccato, falso.

Mi avrebbe quindi sicuramente fatto piacere che vincesse la Liga. Tuttavia, non posso certo dire che facevo il tifo per lui e per l’Atletico. L'Atletico Madrid non è l’Inter, così come guardare con simpatia una squadra non significa fare il tifo per lei.
Ebbene, dopo pochi minuti mi sono ritrovato davanti alla TV a fare un tifo indiavolato per i Colchoneros, teso e nervoso come solo quella volta, sempre a Barcellona, per la semifinale di Champions del 2010…

Perché è successo?
E ancora di più, come mai mi è tornata prepotentemente la voglia di scrivere di calcio su questo blog, nonostante un periodo complesso a livello personale, uno scenario calcistico italiano sempre più misero, dentro e fuori dal campo di gioco, e un’Inter ai minimi storici in quanto a risultati e sex-appeal, perfino a livello giovanile?

La risposta a queste domande me l’ha fornita su Twitter proprio Sebastián Domínguez con questo meraviglioso cinguettio che spiega tutto. 
La forza trascendente dell’Atletí di Simeone e la grande bellezza del calcio. 
Così come i diversi modi di intenderlo e di giocarlo. O di tifarlo.
Lo riporto integralmente e in spagnolo, sicuro che la sua comprensione sia sufficientemente agevole per tutti i lettori del blog.

Grazie Sebá, credo che in quell’Estudiantes Tricampeón allenato da Osvaldo Zubeldía, quello di Bilardo e della Bruja Veron, avresti potuto esserci anche tu. Alla grande.

Plural antes que singular.
Hay equipos que son intuitivos, hay otros cerebrales, hay equipos que se mueven como una sinfonía, ordenados, armónicos... apáticos. Hay otros equipos que se agazapan, esperan pacientes e cuando menos alerta estas, atacan, repentinamente, de la nada, todo termina en segundos, atacan hasta matar. Estos equipos son salvajes. Estos equipos son unidades, sienten igual, se convencen igual, ejecutan igual. Conocen sus limitaciones, por lo tanto son inteligentes, también son audaces cuando la situación lo requiere. Estos equipos huelen duda y automáticamente atacan, huelen sangre y matan... Instinto.

Creo que Simeone, más allá de lo deportivo, consigue inyectar en sus dirigidos esta cuota de entusiasmo difícil de trasladar a través de la palabra. Cuando logra esta simbiosis que se detecta con el correr de los primeros partidos sabemos que algo va a suceder, algo trascendente.

Siendo analítico, neutro, abstracto, podría decir simplemente, que los equipos raza Simeone son pacientes e ordenados, de ancho así es efectivamente... sería absurdo, casi ofensivo, porque prefiero decir que son letales y verticales en ataque y si bien todas las cualidades grupales nombradas anteriormente se adaptan en forma precisa a sus equipos, prefiero describir la pasión y el convencimiento de este grupo de jugadores que se entiende con una mirada, que se defiende dentro del campo de juego como una unidad, indivisible, que reparte esfuerzos y transmite valentía en cada instante.

El Atlético de Madrid ha conseguido transmitir hacia afuera del campo, pero sobre todo a sus rivales esa sensación de peligro inminente, es difícil enfrentar un grupo de personas convencidas de qué es posible conseguir sus objetivos y es más difícil aún cuando ese mismo conjunto tiene una forma, un estilo, que es dejar absolutamente todo, pero todo en verdad, por conseguir sus sueños...

La ambición colectiva fue el combustible de la superación, la solidaridad, la valentía y el coraje siempre estuvieron por encima de cualquier sistema. En posesión del balón o sin el, en presión alta o esperando unos metros atrás, el Atletí soñó en grande, se superó y consiguió trascender, perdurar, algo mucho más valioso que cualquier campeonato obtenido.

El título "Plural antes que singular" lo escribí porque para mi todo lo que se haga en equipo se construye a partir de la solidaridad, pensando en "nosotros" (plural) antes que en "mi" (singular), y estoy convencido que esto grupo es el ejemplo perfecto del sentido de pluralidad en un conjunto de individuos con objetivos comunes.
No di nombres propios ni apellidos porque eso, justamente, sería dividir, y esta plantilla no me lo permite... jamás.

@sebadominguez6

Guido Montana

Nella foto, Diego Simeone ha appena vinto la Liga e, dopo il fischio finale al Nou Camp, va ad abbracciare il padre, scoppiando in un pianto liberatorio. 
L'uomo insieme all'allenatore. 
Sembrano essere notevoli entrambi.

52 commenti:

Massimo Mirci ha detto...

Condivido in pieno il Domìnguez e Luciano pensiero! Mi sembrava di rivedere alcune azioni della magica Inter del triplete rileggendo il tweet...
Comunque mi è giunta una segnalazione riguardo ad un ragazzino del 2003 della mia zona che l'anno prossimo sarà a Montebelluna.
E' purtroppo già stato a vinovo per un provino con ragazzi di 3 anni più grandi... Mi chiedevo se costantinho sapesse niente...

Gimon24 ha detto...

Grazie Massimo!
Anche se il pensiero espresso nel post è mio, oltre che di Seba Dominguez... :-)

Sono però certo, in questo caso, che sia anche quello del grande Luciano, quindi va bene così!

Massimo Mirci ha detto...

Ahaha, perdonami!
Allora condivido il tuo pensiero e quello di Domìnguez!;-)
Il ragazzino comunque di cui parlavo si chiama Mason.

Unknown ha detto...

Anche se dolorosa , la decisione di tagliare nettamente con il passato è forse la soluzione migliore......sono invece perplesso su Mazzarri...
Pur non essendo tra i miei preferiti e concedendogli senz'altro l'alibi di un'annata molto particolare , mi piacciono sempre meno le sue esternazioni pubbliche....vediamo cosa dirà mercoledì , ma anche le poche frasi dette ieri sera non mi sembrano rappresentare una bella base per la prox annata...

Wustber ha detto...

posso dire una cosa stupida???
il bel gioco e' quando vinci il brutto gioco e' quando perdi.. almeno questo e' il mio modesto pensiero con Cuper non si giocava bene ma si e' quasi vinto un campionato . le squadre di Zeman giocano un gran calcio con i giovani ma che ha vinto???

djorkaeff ha detto...

Ieri finalmente abbiamo visto per più di 10 minuti anche Botta: l'impressione mia è che ha buoni colpi e potenzialità ma deve imparare a giocare nel campionato italiano, quindi anche se è un '90 lo presterei in una squadra dove possa giocare titolare per un anno intero tipo Torino, Verona, ecc...

luciano ha detto...

Naturalmente condivido in modo totale il contenuto del post e il Gimon pensiero.
Per dare lo spazio dovuto al grande pezzo del nostro redivivo patron rimanderò di un paio di giorni qualche riflessione che la partita col Chievo mi ha suggerito

carlo ha detto...

man U: Van gaal
Inter : mazzarri.

Così, giusto un po' di tafazzismo.

Viva Diego Pablo.
Viva Cuchu
Viva il clan dell'asado (che, detto tra noi, è una definizione geniale! )

Wustber ha detto...

chissa quante offerte rifiutera' conte...

Gimon24 ha detto...

Grazie Luciano!
Anche da parte di Seba Dominguez... :-D
Immaginavo che questo mio post ti sarebbe piaciuto molto.
Secondo me piacerà anche al Pizzi, chissà... ;-)

Fútbol vertical o tiqui-taca?
Ognuno faccia la sua scelta, secondo le proprie inclinazioni calcistiche e non solo.
Tu e io sappiamo cosa preferire e perché.
Poi, certo, ci vogliono gli uomini giusti, in campo e in panchina. E' molto difficile comporre il mosaico perfetto e vincere non è mai come percorrere un tappeto di rose, diceva il maestro Zubeldìa, ma quando ci sono questi elementi, gli uomini giusti in campo e in panchina, il fútbol vertical diventa qualcosa di superiore, trascendente e non ce n'è più per nessuno! O quasi... :-D

Unknown ha detto...

Mi sembra che fra la concezione del calcio di Seba Dominguez ( anche se mi e' sfuggito qualche particolare in spagnolo, bosognerebbe tradurlo e farlo studiare ...) e quella di WM ci passi una enormita' : a me non piace mai perdere e ieri si e' rasentato il ridicolo. Largo agli esclusi e idea di calcio affidata ai singoli, peraltro anche male ispirati, con pochissimi spunti degni di nota. Se si voleva far vedere che gli argentini sono bolliti operazione deleteria e spregevole ( per la storia interista di questi grandi campioni), se si voleva dare un contentino mi e' sembrato l' indegna conlusione di un campionato ( quasi ) indegno.

Finire a 42 punti dalla Giuve, a 25 dalla Roma e a 18 dal Napoli non e' certo motivo di orgoglio : i 60 miseri punti e il quinto posto dimostrano solo che si e' fatto il contrario di quanto suggerito dal calcio plurale di un certo Diego Pablo, per dire. Io non mi sentirei proprio di prolungare il contatto del mister, il prossimo anno si dovrebbero porre le basi future, ma con un allenatore vincente, che sia Simeone o uno come lui...
L'idea di calcio visto ieri sera e tante volte quest' anno mi sembrano lontane anni luce da quelle di un gruppo unito e plural: mi piacerebbe leggere la traduzione integrale di Seba Dominguez e potermi confrontare ...

Capisco che avere a libro paga tre allenatori, ma non capisco ad esempio il trattamento riservato al Cuchu, ieri sera poi che senso aveva schierarlo centrale nel solito 3-5-2 ? E poi troppi giocatori che in un anno non hanno dimostrato ( se non in rari momenti ) di poter essere titolari sicuri e indiscussi : per un Kovacic finalmente in crescita ci sono gli Alvarez, i Taider, i Guarin, i Botta, i Kuz, i Campagnaro che sono buoni solo da riserve o da merce di scambio per giovani di 24/26 anni affermati e dalle grandi possibilita' .
Non vedo il futuro affatto roseo, con WM forse possiamo ambire a fare qualche punto in piu' ed arrivare quarti, a meno di non indovinare i tre acquisti, gente tipo Luis Felipe, Luis Gustavo o un nuovo Suarez... Punterei tutto sul 2016 su allenatore e giocatori alla Seba, il Cholo nel suo ruolo e' indispensabile, ogni altro e' un ripiego o un salto nel buio...
Intanto un grazie ai Zanetti, Samuel, Milito e Cambiasso : il calcio plural e vertical del trplete non lo dimentichremo mai....

luciano ha detto...

scusa Claudio, ma mi sembra che la tua (garbata) polemica non sia molto pertinente, perché nessuno qui sostiene che il calcio di mazzarri sia come il calcio di Simeone.
tuttavia da non ammiratore di Mazzarri e da ammiratore del Cholo dico che sicuramente WM con gli uomini di Simeone non avrebbe fatto altrettanto bene Però penso che neppure il Cholo con gli uomini di WM avrebbe fatto molto meglio.
nel post che uscirà, penso mercoledì mattina ho auspicato apertamente la sostituzione di WM. però le analisi devono essere complete, altrimenti risultano poco significative.
I punti di distacco da juve Roma e persino napoli sono molti, certo. ma non è che la squadra che ha preso WM avesse dato spettacolo e punti di distacco a tutti. Era finita dietro il catania, al nono posto. tener conto da dove si era partiti mi sembra doveroso.
Detto questo, ripeto, sarei per la sostituzione di WM. Sempre che si trovasse uno più affidabile, disposto a prendersi questa rosa, con qualche integrazione probabilmente non di primissimo livello

luciano ha detto...

Dimenticavo: a chi ama il calcio palleggiato chiederei di rivedersi se lo trova il video di Inter Milan 2000 di domenica: loro che si passano e ripassano la palla e noi che andiamo come schegge in profondità con passaggi verticali di prima e inserimenti profondi e intelligenti

Gimon24 ha detto...

@Claudio Covini

Mazzarri è Mazzarri, con la sua carriera e il suo palmares che parlano per lui.
Inutile fare paragoni con il Cholo... è un po' come paragonare conte a Mourinho... :-D
Mi sembra che su Mazzarri abbiamo detto tutto.
Chi con grande aggressività, chi meno. Non importa, comunque.
Credo anche che forse, vista l'aria che tira attorno a lui, sarebbe meglio voltare subito pagina, ma chi decide, ossia ET (giusto, no?), vedrà lui cosa fare in merito.

A me WM non è mai piaciuto e non lo avrei voluto sulla panchina dell'Inter.
Vorrei però anche un'altra squadra prima che un nuovo allenatore, se devo essere sincero.
Proprio per questo motivo, consapevole dei cambiamenti societari, delle difficoltà finanziarie e di organico, lo critico ma non lo demonizzo, perché a differenza di altri allenatori (iberici...) avuti in passato, il materiale umano che WM aveva in mano, secondo me, era da quinto posto.
E così è stato. Amen.
Potevano fare meglio, lui e la squadra, in Coppa Italia e forse in qualche gara di campionato.
Ma la sostanza non sarebbe cambiata più di tanto.
L'Inter e la sua ricostruzione ripartiranno da un quinto posto e dai preliminari dell'Europa League, com'è giusto che sia.

Simeone è Simeone, invece, e non a caso ha già vinto in carriera 3 titoli (due in Argentina con due squadre diverse, Estudiantes e River Plate... uno in Spagna, con una squadra che non si chiama né Real Madrid, né Barcellona...), poi una Coppa del Re in Spagna, una Europa League e una Supercoppa Europea.
E sabato prossimo si gioca una strameritata finale di Champions League, dopo avere eliminato il Barça di Messi e il Chelsea di Mou.
Tutto questo in appena otto anni di carriera in panchina.
E insomma, rispetto al Cholo, Mazzarri o Mihajlovic non credo proprio che possano fornire la stessa ispirazione alle parole del nostro amico Seba Dominguez, un giocatore valido e coraggioso che sa parlare di calcio e non solo di calcio.
Mazzarri, io lo vedo meglio descritto attraverso le parole di un Alessandro Alciato, ecco... :-D

Gimon24 ha detto...

Per chi desiderasse una traduzione del tweet di Seba Dominguez che ha ispirato il mio post e fosse disposto ad accontentarsi della mia di traduzione, eccola qua:

Il gruppo prima del singolo.

Ci sono squadre che sono intuitive, altre che sono cerebrali, ci sono squadre che si muovono come una sinfonia , ordinata, armoniosa... apatica. Ci sono altre squadre che si nascondono, aspettando pazientemente, e quando gli avversari sono meno vigili, attaccano, improvvisamente, dal nulla, tutto finisce in pochi secondi, attaccano per uccidere. Queste squadre sono selvagge. Queste squadre sono unità, sentono le stesse cose, possiedono le stesse convinzioni, eseguono all’unisono. Conoscono i loro limiti, quindi sono intelligenti, ma sono anche audaci quando la situazione lo richiede. Queste squadre percepiscono la paura dell’avversario e attaccano automaticamente, sentono l'odore del sangue e uccidono... Istinto.


Penso che Simeone, al di là dell’aspetto tecnico, sia riuscito a iniettare nei suoi uomini questa quota di entusiasmo difficile da spostare attraverso la parola. Quando si realizza questa simbiosi, che è possibile rilevare nel corso delle prime partite, noi sappiamo che qualcosa accadrà, qualcosa di trascendente.

Volendo essere analitici, neutrali, astratti, si potrebbe semplicemente sostenere che le squadre di Simeone sono pazienti e ordinate, cosa che sono in realtà... ma sarebbe assurdo, quasi offensivo, perché preferisco affermare che sono squadre offensivamente letali nella loro verticalità e, sebbene tutte le qualità di gruppo che ho citato prima si adattino perfettamente alle sue squadre, preferisco descrivere la passione e la convinzione di questo gruppo di giocatori che si intendono tra loro con una sola occhiata, che difendono sul campo di gioco come un’unità, inscindibile, capace di suddividere gli sforzi e trasmettersi reciprocamente coraggio in ogni momento.
L’Atletico di Madrid è riuscito a far passare fuori dal campo di gioco e soprattutto ai suoi avversari questa sensazione di pericolo imminente, perché se è già difficile affrontare un gruppo di persone convinte di potere fare ciò che si deve fare per raggiungere l’obiettivo, è ancora più difficile quando lo stesso gruppo di persone persegue una forma, uno stile di gioco, che è quello di fare assolutamente tutto, ma davvero tutto, per realizzare i propri sogni...
L'ambizione collettiva è stato il propellente decisivo per il gruppo, la solidarietà, la forza e il coraggio sono sempre stati superiori a qualsiasi sistema di gioco. Con il possesso della palla o senza, facendo pressione alta o restando in attesa dell’avversario qualche metro indietro, l’Atletico ha sognato in grande, ha superato se stesso, ha trasceso i propri limiti, anche attraverso la sofferenza, ottenendo qualcosa di molto più prezioso di qualsiasi campionato vinto.
Ho scelto il titolo “Il gruppo prima del singolo”, perché per me ogni conquista che una squadra ottiene nel calcio si basa sulla solidarietà, pensando a “noi” ( plurale ) piuttosto che a “me” ( singolare ), e sono convinto che questo gruppo di giocatori rappresenti l'esempio perfetto del senso di pluralità necessario a un insieme di individui che vogliono perseguire un obiettivo comune.
Nessun nome o cognome di nessun giocatore, perché già solo questo, appunto, sarebbe una divisione, una differenza, e questo gruppo di calciatori non me lo consente... per nessun motivo.

@sebadominguez6

luciano ha detto...

Come mai poi il fenomeno Mastour non ha fatto il suo esordio?
Va a finire che esordisce alla stessa età di Bona, solo che Fede se lo merita.
però intanto la pubblicità è fatta...

surf74 ha detto...

Alla gif cup inter vince torneo

surf74 ha detto...

Girone:
Inter-Red star 3-0
Inter-auxerre 4-0
Inter-gif 1 2-0
Inter-St. George 5-0


luciano ha detto...


18 Mai 2014

INTER MILAN remporte la
10ème édition de la GIF CUP !


luciano ha detto...

Tournoi des AS / AS Tournament - Trophée Marcel LALEU

1er - INTER MILAN
2 - PARIS FC
3 - BORDEAUX
4 - SERVETTE
5 - PSG
6 - BREST
7 - ST ETIENNE
8 - SOCHAUX
9 - LENS
10 - TROYES
11 - NANTES
12 - DORTMUND
13 - MARSEILLE
14 - RACING
15 - ITTEVILLE
16 - AUXERRE

Avvocheto ha detto...

Bentornato Gimon, complimenti per l'articolo e grazie per averci fatto conoscere e tradotto l'interessantissimo pensiero di Dominguez.

La Gif Cup era per i 2002, giusto? Sapete qualcosa in piü sull'andamento del torneo?

De Magistris, il difensore del 98 dello Spezia che l'anno prossimo giocherà da noi, come anticipatoci da Luciano e Tinho, é stato convocato nella nazionale U. 16 di B che giocherà la Lazio Cup

Ivan.fab ha detto...

Come ricordatomi nell'altro post da un utente mi ero dimenticato la patata bollente Silvestre. Leggo oggi che Campagnaro è in uscita secondo SKY, chissà che le due questioni siano collegate.

Positivo invece l'OUT di Rolando nei 23 convocati dal CT del Portogallo, aumentano le possibilità di ottenere uno sconto.

luciano ha detto...

MM: "Moggi aveva firmato con l'Inter? E' un'affermazione che ha lo stesso valore di tante altre fatte dal capostazione". Cioè nessuno.
ma all'Inter ci sono tifosi pronti a credere più al pluricondannato che al proprio ex presidente.
la gazza parla dei possibili arrivi di Granit Xhaka e Valon Behrami. A parte il fatto che sono i centesimi nomi e che ne leggeremo altri cento, sarei abbastanza soddisfatto. Sono giocatori solidi, di sostanza, che aggiungerebbero peso atletico e agonismo a un centrocampo che conta già su Kovacic e Hernanes.
Xhaka fa parte di quel ristretto numero di giocatori che avrei voluto all'Inter sin dai tempi del mondiale U17. Naturalmente non è un fuoriclasse, ma un giocatore di piena affidabilità si.
Poi se si potesse prendere un attaccante in prestito (con diritto di riscatto) preferirei Negredo a Torres. ma anche Negredo non mi entusiasma

luciano ha detto...

Non credo che Silvestre sia un gran problema e certo non è una patata bollente. Diciamo una patata tiepida. Se dividiamo il costo per gli anni di contratto, considerando che un anno l'ha passato all'Inter e uno al Milan (prestito oneroso) credo che basterebbe cederlo per un paio di milioni per non avere nessuna minusvalenza

JackUnreah ha detto...

@Carlo Pizzigoni

Scusate l'off-topic, ma dato che il Pizzi l'ha chiesto qua rispondo qua.
Per me, la puntata di Buffa sull'arancia meccanica (1974) è giornalisticamente di un altro pianeta. Sono cresciuto in Olanda, e Buffa in quel racconto è riuscito a captare alla perfezione la società Olandese, con i pregi e i difetti, come se ci fosse cresciuto lui! Un grandissimo racconto, chapeau!
Dubito che ci sarà una puntata (a livello giornalistico e narrativo) migliore...

Wustber ha detto...

caro Claudio ma scusami se Mazzarri fa giocare gli argentini non va bene se non li fa giocare non va bene lo stesso

c'e' qualcosa che non mi torna..

cmq da quel che vedo non c'e' un solo estimatore di WM in giro solo che alcuni lo terrebbero (come me) in pratica perche non ci sono alternative valide altri lo caccerebbero per non si sa chi...

voglio fare l'avvocato del diavolo :

-grazie a WM JJ ha avuto una crescita pazzesca

- kovacic e' un altro rispetto all inizio

- Ranocchia da brocco e' tornato un giocatore su cui puntare

- Jonny e' tornato a essere un giocatore di calcio

- Alvarez a inizio campionato era uno dei migliori giocatori per rendimento d'Europa (statistiche alla mano)

ho pero' grande sfiducia per il futuro non vedo come si possa spodestare la juve. anche se dovessimo avere una squadra piena e zeppa di campioni con un grande allenatore contro di loro mi sento impotente (e non per la forza della squadra mi sembra proprio di essere tornato ai tempi di precalciopoli)

inoltre vorrei ricordare che abbiamo avuto 1 rigore a favore in una stagione e credo che sia un record(ci starebbe una toppa sulla maglia)..

abbiamo pochi punti ma mettici qualche rigorino in piu (sacrosanto e netto) togli il suicidio di Guarin contro il livorno e qualche altro errore assurdo (tipo torino o contro il chievo) e gia avremmo avuto un bel po di punti in piu probabilmente eravamo al 4 posto

ricordiamo che in attacco ci siam retti solo su Palacio (Milito mai visto e Icardi sempre infortunato)

magari con un attaccante in piu anche di livello medio la storia sarebbe un pelo cambiata (peccato Belfodil che a me piaceva molto)

Gimon24 ha detto...

@JackUnreah @Carlo Pizzigoni

Nessun off-topic, JackUnreah, anzi ne approfitto anch'io e, in attesa di potere beccare il Pizzi di persona, provo a stilare la mia personale top-3 di Buffa racconta...

Premessa (ma il Pizzi lo sa già): ogni puntata è stata un piccolo capolavoro: parole, musica, immagini... tutto perfetto! Grazie a te, a Christian Giordano e, ovviamente, all'avvocato Buffa per queste emozioni che ci state regalando! E complimenti soprattutto a Federico Ferri, perché riuscire a portare questa qualità su Sky Sport, la stessa rete di Caressa, Mauro e Sconcerti, per dirne tre... è un'impresa ai limiti dell'eroico! :-D

Come puntate, nel loro complesso, le mie preferite sono state, al momento, Uruguay 1930, Inghilterra 1966 e Messico 1970.

Come storie, la scelta è ancora più difficile, perché il campionario è talmente vasto e di qualità che si fa proprio fatica a estrapolarne solo tre...
Allora, in ordine sparso, ho molto apprezzato la storia del tassista peruviano che parla a Buffa della grande vergogna, riferendosi al Perù di Messico 1970, alla rissa dell'anno prima tra brasiliani e peruviani al Maracanà, alle pressioni esercitate su Didì, allenatore brasiliano del Perù, e alle storie tese tra Gerson e Chito De la Torre...

Poi, la storia meravigliosamente triste di Josè Leandro Andrade, la Maravilla Negra (Uruguay 1930).

Infine, lo Zaire ai mondiali in Germania 1970.
Re Leopoldo del Belgio e i suoi cani, il dittatore sanguinario Mobutu, le sue guardie speciali, il portiere nano e il terzino llunga Mwepu, quello che contro il Brasile di Rivelino ha riportato indietro di vent'anni l'orologio del calcio africano, uscendo dalla barriera, come un indemoniato, e scagliando lontano la palla. Quello non era un pallone di calcio, era la paura di morire...

Unknown ha detto...

@Wubster....giusto ricordare i punti a difesa di Mazzarri..li condivido in toto....
Quello che mi lascia perplesso è una sorta di arrendevolezza , di fatalismo, di non essere rtiuscito a trasmettere entusiasmo alla squadra in primis e quindi nemmeno ai tifosi...ed a tutto l'ambiente....ok è stato un anno particolare.però....

Giuseppe ha detto...

Straordinari anche gli aneddoti raccontati nella puntata del Maracanazo.

Luciano: anche io sarei molto soddisfatto dei due svizzeri, anche se Behrami non è più un ragazzino. Ho letto di M'Vila in uscita dal Rubin. Se non costasse un occhio della testa potrebbe essere una scommessa da tentare.

Emiliano ha detto...

Ciao Gimon, posso chiederti un indirizzo mail per contattarti in privato? Scusa l'invadenza. :)
Grande post comunque e grandissimi tutti, vi leggo sempre, siete chiaramente il mio blog preferitissimo. Forza Inter!

Emiliano

Wustber ha detto...

non mi entusiasma Mazzarri e mi ha molto deluso ma vedere (non qui) vedove di Stramaccioni mi fa incavolare veramente

sembra che Mazzarri sia la causa di tutti i mali

freddi numeri rispetto al 2013

punti 54 vs 60
vinte 16 vs 15
pareggiate 15 vs 6
perse 16 vs 8
gol fatti 55 vs 62
gol subiti 57 vs 39

rigori a favore 5 vs 1
rigori contro 7 vs 7

poi naturalmente io spero che Stramaccioni fara' una grande carriera e magari un giorno un ritorno all inter

veder giocare l'inter quest anno e' stato un supplizio verissimo pero e' dal 2010 che e' cosi quindi...

Gimon24 ha detto...

Ciao Emiliano, grazie!
Scrivimi pure all'indirizzo mail del blog: info.interistasempre@virgilio.it

Tinho DeLù ha detto...

Il lazio cup x noi interisti è una bufala, saltato il victoria brasiliano ieri salta anche il partizan belgrado ce lu rimpiazzano cn due dilettanti licali...,,,, che dire se lo avrei saputo nn avrei speso tutti sti soldi, che pena, pasticcio all italiana, bastava rimisxhiare i gironi e invece ci troviamo: pro cisterna, tor di quinto e selva dei pini...... Vi sembra normale? A me no...... Pero almeno ho una bomba x luciano grn colpo dell inter.... Un mediano fortissimo, elegante, fisico, tecnico, nazionale.... Nn chiedetemi il nome x rispetto nn parlo

Francesco ha detto...

Scusami Tinho, solo una cosa: per la prima squadra o le giovanili?

Daniele ha detto...

@Francesco, con quelle caratteristiche lo portiamo in prima squadra anche se è un allievo.
@Pizzi, ho visto la puntata "Italia 90" bellissima, una delle migliori....anche se siete stati particolarmente benevoli con "Walter".

Tinho DeLù ha detto...

@francescso....


scusami è un 98, ma conoscendolo bene, ne sentirai parlare...... è tanta roba.

luciano ha detto...

Inter Feralpi Salò giov. regionali 4-0 (Gemmi, Amabile 2 Merola). Più tardi il report.

Tinho è un entusiasta e dà per fatte situazioni che fatte non sono (chi non ricorda Dzeko e cerri, per esempio?).
Però ho chiesto informazioni e il colpo di cui parla è davvero possibile e si tratta di un grande colpo. L'ho visto giocare di persona, sotto età, e mi ha entusiasmato

Un amico mi ha mostrato la cronaca che SeS ha fatto del derby 2000: una cosa incresciosa. Si parla di primo tempo equilibrato: be' se per equilibrato si intende che da una parte ci sono due gol, una parata incredibile del portiere avversario, ameno 7-8 azioni entusiasmanti con verticalizzazioni di prima e gol sfumati per un nulla; dall'altra nessun tiro in porta, nessun ingresso in area di rigore, ma 4.000 passaggini dal portiere allo stopper di destra, da questi al portiere che la dà allo stopper di sinistra, che la dà al portiere, che la dà allo stopper di destra e così per 20-30 volte. Poi quando provavano finalmente a verticalizzare, palla subito a noi e nostra azione ficcante e spettacolare.
Se questo è equilibrio spero che tutte le nostre prossime gare siano così equilibrate.

Ivan.fab ha detto...

@Luciano, si patata bollente è esagerato. Però credo la volontà fosse di liberarcene e invece resterà. Causa ingaggio e sue esose richieste di giocare in una BIG. A meno che abbia cambiato.

Per me la coppia svizzera è perfetta e anche se Behrami non fa certamente sognare lo trovo un centrale di centrocampo solido, rodato alla serie A e che conosce gia il calcio di Mazzarri. Penso anche che abbia costi contenuti, in fondo a Benitez non piace e lui a Milano ci viene appena può.

Io in mezzo a Hernanes e Kovacic ce lo vedo bene.

Poi per carità il tifoso medio e tritaballe dirà che fa schifo ma l'ipotesi Yaya Tourè/Schweinsteiger a me pare improbabile....

luciano ha detto...

Intanto ho spedito il post su Chievo Inter, anche se non è proprio solo su Chievo Inter

luciano ha detto...

Ho parlato al telefono con il papà di un ragazzo molto forte che dovrebbe venire da noi. Mi ha confermato che al 99% la decisione è presa.
bravo mister Giavardi!

Tinho DeLù ha detto...

@Luciano


la mia fonte è attendibilissima perchè me lo ha detto il padre in persona...... tanta roba proprio tanta.

luciano ha detto...

Tinho: anche la mia mi ha confermato la cosa, ma solo, anche in questo caso, al 99%

Tinho DeLù ha detto...

@luciano


confermo 99%


non so se succede, ma se succede..... avremo un bel gruppo.....

surf74 ha detto...

@luciano dicci almeno anno e ruolo
@tinho se penso ad un 98 nazionale, che gioca sotto età, fisico e tecnico mi viene in mente un giocatore dell'altra sponda del naviglio sbaglio?

luciano ha detto...

Surf: sbagli, ma per l'importanza della cosa è meglio non dare indicazioni fino a quando non sarà chiusa davvero. Scusa, non è per fare i preziosi, ma per il bene dell'Inter, che nel nostro piccolo cerchiamo di perseguire.

surf74 ha detto...

io intendevo per il tuo annuncio segnalato da giavardi.
per l'altra notizia non volevo far uscire nessun nome

luciano ha detto...

Surf: è un 2001 che gioca con i '99

Des ha detto...

Iglio!

Tinho DeLù ha detto...

@SURF


si dice il peccato ma non il peccatore :)
scherzi a parte,il nominativo è top segret, io ho solo detto al genitore....... vieni all'inter, scegli l'inter perchè siamo il meglio......

Gimon24 ha detto...

Online il post di Luciano Da Vite su Chievo-Inter e... tanto altro!

Tinho DeLù ha detto...

Lazio cup



Dopo la presentazione al teatro Gabriele D’Annunzio la parola passa al campo dove non mancano le sorprese: nel girone A il Livorno supera a fatica la formazione locale del Sermoneta, 1-3 il finale in favore dei toscani grazie alle reti allo scadere di Marinelli e Dell’Aversana. Nello stesso raggruppamento esordio positivo per la B Italia, la selezione di mister Piscedda all’esordio assoluto si impone di misura al cospetto dell’ Urbetevere grazie al sigillo di Brambilla. Nel girone B la selezione slovacca dello Zilina dilaga contro il Cori, al termine del match il malcapitato estremo difensore locale deve raccogliere per ben dieci volte il pallone in fondo al sacco. Il big match di giornata al comunale di Cori se lo aggiudica invece la Fiorentina, i Viola superano di misura il Botafogo F.C. grazie alla rete di Mosti. Nel raggruppamento C i campioni in carica dell’Inter superano agilmente il Pro Cisterna con un netto 5-0; i nerazzurri dividono il primo posto con il Tor di Quinto, la squadra romana ha la meglio sul Selva dei Pini Pomezia con un tris di D’Andrea. La grande sorpresa di giornata arriva dal girone D: il Cagliari viene sconfitto di misura dalla Vigor Perconti, 1-0 il finale sul campo di Fiuggi. Nello stesso girone partita avvincente tra Sparta Praga e NK Domzale: dopo il doppio vantaggio ceco la compagine slovena trova le due reti del pari nel giro di pochi minuti.

Il Presidente ha detto...

Inter 2001 vince il Niccolò Galli
2-0 sul Parma, davanti al presidente quello vero Massimo Moratti.