lunedì 19 gennaio 2015

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Empoli-Inter 0-0: un notevole passo indietro?



Sul piano del risultato e più ancora sul piano del gioco, la domanda del titolo non può che avere una risposta positiva.

L'Inter che aveva disputato un ottimo secondo tempo a Torino contro la juve e un buonissimo primo tempo contro il Genoa, a Empoli non si è proprio vista.

Nessun tiro in porta serio, una sola occasione su azione, sprecata da Palacio, e un'altra su corner con Vidic.

Nel secondo tempo, in particolare, minuti su minuti senza che si riuscisse ad uscire dalla nostra zona difensiva.

Nerazzurri sempre sopraffatti da un Empoli che ha corso per tutta la partita, riuscendo a raddoppiare e triplicare sul portatore di palla dal primo al novantacinquesimo minuto.

Tutti i nostri giocatori battuti sulla corsa dall'avversario diretto.

Emblematico il caso di Rodrigo, tornato ira di Dio contro il Genoa e deprimente sul piano atletico contro i toscani.

Poiché io non credo alla mentalità variabile di partita in partita (tanto meno da un tempo all'altro), non credo a un crollo fisico che trasformi in 5 giorni un gruppo di atleti in una consorteria di volonterosi pensionati, non credo al cambio  di un solo giocatore che possa mutare volto a una squadra, se il nuovo ingresso non è Messi o sul versante opposto un disabile, si deve trovare una spiegazione.

D'altra parte l'unico cambio, inizialmente, è stato Ranocchia per Andreolli, ma Rano era stato certamente tra i più positivi del primo tempo.

Allora, mi sembra che si debba  scegliere tra due possibilità: 
  • L'Empoli, almeno in certe giornate, è infinitamente più forte di juve e Genoa.
  • L'Empoli ha tenuto un ritmo straordinario, difficilmente sostenibile per chiunque e comunque non riproponibile con continuità.
La stessa juve, contro di noi,  dopo un primo tempo forsennato ha avuto un crollo verticale nel secondo. L'Empoli no.

Complimenti.

In ogni caso, stante la probabile irripetibilità dell'evento, pur non potendo evitare di rispondere affermativamente alla domanda posta nel titolo, mi aspetto un chiarimento definitivo nelle prossime partite.

Non è solo questione di riconoscere che un processo di crescita non è mai lineare e privo di contraddizioni, si tratta anche di vedere se la prestazione imbelle di Empoli ha cause contingenti, complesse e in qualche modo inesplicabili, o se mette in luce delle debolezze oggettive del gruppo.

Per fortuna, già in settimana Samp in coppa Italia e Toro in campionato, potranno dare una risposta ai nostri dubbi.

L'analisi della partita è dunque fortemente condizionata dal giudizio che si dà sulla prestazione atletica dei toscani.

Anche la tesi per cui gli elementi determinati siano stati i troppi lanci e lo scarso pressing operato dalla nostra squadra, mi sembra una tautologia: nel senso che la situazione è stata reale, ma perché si è verificata?
Di solito per un tempo pressa una squadra, poi, quando questa cala, sei tu che alzi il baricentro e pressi a tua volta.

Per questo, se da parte dei toscani si è trattato di una prestazione buona ma ordinaria, allora le valutazioni che ci riguardano sono tutte negative.

Se invece si è trattato di una prestazione fuori dal comune e quasi irripetibile, allora qualche elemento di consolazione si può trovare anche nella nostra prova.

Anzitutto nella prestazione del blocco difensivo, che è riuscito comunque a reggere un urto continuo e assillante.

Il nostro portiere ha compiuto sì tre ottime parate, ma si è sempre trattato di palle non facilissime da battere a rete. Diciamo che l'avversario centralmente non si è mai liberato al tiro.

D'altra parte, quando sei sotto pressione per 95' qualcosa devi concedere.
E mi pare che le occasioni dei toscani siano nate più che altro da leggerezze dei singoli nostri difensori.

Il che significa che sul piano dell'organizzazione difensiva siamo già messi discretamente.

Nel passato un match in cui gli avversari hanno esercitato una supremazia così netta l'avremmo perso sicuramente.

Dal punto di vista tattico, della disposizione in campo, la partita qualche insegnamento l’ha dato.

Il principale è questo: non è possibile giocare il 4-2-3-1 se i due esterni della linea a tre non fanno anche i difensori o non lo fanno tempestivamente.

I terzini vengono investiti da avversari in continua superiorità numerica e sono costretti a rimanere schiacciati dietro, perché è già tanto se riescono a chiudere la loro fascia, grazie anche al tamponamento dei due mediani.
I quali però, non avendo già per natura grande capacità di creare gioco, vengono a loro volta schiacciati sulla fase difensiva.

Se aggiungiamo che il centrale della linea a tre (Palacio) non riesce mai a creare pericolosità, la prima punta finisce per non ricevere un pallone giocabile e diventa quasi inutile, se non per il fatto che almeno tiene inchiodati lì due difensori avversari.

Sbaglierò (in fatto di tattica e moduli riconosco di essere un dilettante particolarmente sprovveduto), ma a me sembra che i problemi tattici del 4-2-3-1 siano nella sostanza simili a quelli del  3-5-2.

Nel secondo modulo c’è un centrale difensivo in più e un centrocampista centrale in meno, ma anche lì tutto dipende da come si riescono a coprire le fasce.
Gli esterni devono sempre essere difensori e attaccanti e devono essere supportati, in fase difensiva, da un difensore e/o da un centrocampista che “esce”.

Esemplificando, nel modulo dell’era mazzarriana, la fase difensiva vedeva Juan Jesus uscire a raddoppiare sulla fascia sinistra, mentre Guarín teoricamente, da mezz’ala del centrocampo a tre, si spostava in fascia a raddoppiare Nagatomo o chi per lui.

Quindi, avevamo quattro giocatori in fascia e sei (2+2+2) scaglionati lungo l’asse centrale.

Con il 4-2-3-1 la situazione non è diversa, perché i due giocatori della linea a tre devono difendere in fascia (dove dunque abbiamo 4 giocatori), mentre gli altri sei sono scaglionati secondo il 2+2+2.

A far preferire l’uno o l’altro modulo, se così fosse, sarebbe decisiva l’attitudine dei giocatori a svolgere tempestivamente i movimenti necessari (oltre che le qualità dei giocatori stessi).

Sempre se così fosse, si comprenderebbe la difficoltà che incontra Mancini ad attuare i cambiamenti che rispondono alla sua intenzione di gioco.

I problemi da risolvere, anche dopo il mercato e in attesa dell’auspicabile crescita atletica e tattica dei nuovi, sarebbero sostanzialmente simili: mancanza di un regista capace di far ripartire l’azione con rapidità (problemi di transizione offensiva), mancanza di giocatori che sappiano tempestivamente raddoppiare in fascia (transizione difensiva), per poi però riproporsi.

Questi problemi li hanno per altro  tutte le squadre (juve e roma forse non hanno il problema della transizione offensiva, per la qualità di alcuni centrocampisti) ed è per questo che di norma tutte le squadre giocano un tempo meglio dell’altro, perché se per esempio gli uomini di movimento si spremono molto in un tempo, poi non riescono a ripetersi sullo stesso livello nel secondo.

Ieri ho visto una partita dei ragazzini (il derby 2001) illuminante in proposito, dal mio punto di vista.

C’era un’Inter qualitativamente superiore, in modo indiscutibile, con un trio d’attacco potenzialmente capace di disintegrare qualunque difesa.
Solo che i due esterni non tornavano o non tornavano tempestivamente.

Così, in fase di controllo del pallone da parte  del Milan, loro avevano una supremazia numerica nella parte centrale del campo e hanno fatto più possesso palla.
Noi però in quel caso eravamo troppo superiori individualmente, riuscivamo comunque a chiudere loro ogni sbocco e quando prendevamo palla avevamo tre attaccanti che li lasciavano sempre sul posto, in velocità.

Ecco, questo è proprio ciò che non è riuscito a Poldi e a Hernanes, ma che probabilmente non è nelle loro corde.

Perché se i tuoi  esterni sono irresistibili nell’uno contro uno, l’avversario deve tenere indietro qualche altro giocatore e di conseguenza il rientro dei tuoi esterni può anche essere meno profondo e continuo.

Insomma come sempre, a mio parere è un problema di equilibri e gli equilibri li garantiscono le capacità dei giocatori e la loro attitudine a valorizzare un modulo, non il modulo stesso, in una percezione aprioristica.

Non a caso Mancini per realizzare il suo modulo ha chiesto in primo luogo due esterni, accettando pure un cambio imposto dal caso, tecnicamente discutibile anche se tatticamente comprensibile: in rosa  due esterni e fuori Osvaldo.

E ora il Mancio cerca un mediano capace di far ripartire il gioco: il Guaro sta lavorando bene, ma non è un regista, non ha i tempi e l’attitudine a giocare di prima intenzione, anche se qualche volta, quando ci prova riesce bene (vedi assist a Icardi contro juve e Genoa).

In quel ruolo, col tempo, forse giocherà Kovacic, ma per ora il croato è un giocatore offensivo che parte da lontano e spesso porta palla, prima di prodursi nell’imbucata, che pure è nelle sue corde.

La scommessa fondamentale è però quella sugli esterni: Poldi deve dimostrare di essere tale (quando si tratta di attaccare non c’è problema, il tedesco lo sa fare, da qualunque zona del campo parta, ma se non viene innescato rischia di essere marginale).

Da verificare anche l’attitudine di Shaqiri a svolgere il doppio lavoro o almeno ad essere talmente insidioso da costringere gli avversari a starsene dietro.

L’ideale al momento sarebbe una linea a tre composta da Shaqiri  Kovacic e Podolski, ma è evidente che senza un grande sacrificio dei tre (e senza una capacità atletica di reggerlo), il rischio di esporsi troppo alle ripartenze avversarie esiste.

Ecco perché, a mio parere, la buona tenuta difensiva mostrata contro una squadra che ci ha soverchiato atleticamente (o anche tatticamente, per andare incontro all’opinione di altri) la considero un primo timido ma confortante passo avanti.

Per la fase offensiva siamo ben messi, se arriva un regista: con Hernanes, Guarin, Kovacic, Podolski, Palacio, Shaqiri e Icardi, non è che molti ci saranno superiori, anzi.
Il problema sta nel fatto che la fase difensiva non potrà essere affidata a sei uomini (4+2) ma almeno a otto.

C’è da completare il mercato e tanto lavoro da svolgere.
La fiducia nasce anche dal fatto che questo lavoro è affidato a un tecnico di cui tutti apprezziamo le grandissime capacità.

LE PRESTAZIONI INDIVIDUALI

Handanovic: sempre sicuro. Para il parabile, cioè, nell’occasione, tutto. 6.5

Campagnaro: come difensore “stanziale” di destra al momento è il più forte che abbiamo in rosa. Spingere bene sulla fascia, invece, sarebbe un altro discorso. 6
Vidic: a me è sembrato in progresso, ma ancora non quel dominatore che si legge in molte cronache e pagelle. 6+
Ranocchia: parte benissimo, prima di farsi male. Una sola incertezza, su Verdi, ma il cambio di passo lo penalizza. 6.5
D’Ambrosio: vale il discorso fatto per Campagnaro. Non è un fenomeno, ma si applica come può in fase di contrasto. 6

Medel: in una giornata di super lavoro, si sbatte come al solito e limita i danni. Poco presente in fase di rilancio. 6.5
Guarín: ordinato come non sospettavamo, compie qualche buon intervento in fase di interdizione e aiuto ai compagni. Una sola leggerezza che poteva costare cara. Anche lui deve preoccuparsi più di contenere che di spingere. 6

Hernanes: non è un esterno e lo dimostra per l’ennesima volta. Quando la squadra attacca, il suo contributo lo dà comunque; ma se c’è da difendere, il brasiliano non ha la corsa necessaria per compiere dei rientri tempestivi sugli avversari. Suo, in ogni caso, l’unico assist potenziale, che gli vale mezzo punto in più. 5.5
Palacio: contro il Genoa era sembrato in grande ripresa atletica. Ieri praticamente non l’ha vista mai. Colpa sua o merito della corsa e della forza degli avversari? Sbaglia malamente l’unica palla gol. 5
Podolski: un altro che ha fatto meno bene rispetto alla partita precedente. Anche lui ha bisogno di venir sollecitato e di esprimersi dalla metà campo in su. Deve crescere (molto). 5

Icardi: che lui non si procuri da solo le occasioni, si sapeva. Che una squadra come l’Inter non riuscisse  a dargli un pallone sfruttabile in tutta la partita non si poteva prevedere. Prestazione nulla ma non solo per colpa sua. 5.5

Andreolli: ormai il suo rendimento si è standardizzato: non è un fenomeno, non fa quasi mai errori decisivi. 6
Kovacic: qualche buona iniziativa. Nulla di straordinario, ma in solo 30’ e con la squadra che subiva così tanto era difficile fare di più. Conferma che l’Inter al momento non può prescindere da lui. 6+
Shaqiri: pochi minuti per evidenziare una condizione ancora approssimativa. SV

Mancini: sinceramente, l’unico dubbio riguarda la sostituzione di Icardi, che era quasi nullo, ma teneva comunque impegnati i difensori avversari. Da fuori e da dilettanti sembrava più logica la sostituzione di Palacio o Hernanes. 6.5

Luciano Da Vite

Nella foto, lo sguardo incredulo e il sorriso amaro di Rodrigo Palacio dopo avere fallito clamorosamente in tuffo di testa l'unica palla gol della partita dell'Inter a Empoli. 
Anche noi tifosi stentiamo a crederci, Rodrigo...
Nell'occasione, l'assist di Hernanes per il Trenza era stato meraviglioso: unico suo gesto tecnico di rilievo in un'altra partita anonima, l'ennesima. 
Questo Hernanes ormai è un problema. 
Non è il solo per Roberto Mancini, però è tra i più enigmatici, dato il costo e il valore del giocatore. Entrambi indiscutibili, si pensava a gennaio scorso. Adesso, uno dei due elementi appare meno certo.
Forse, avvicinare il brasiliano alla porta, attraverso un modulo diverso (trequartista nel vecchio rombo di nerazzurra manciniana memoria?) potrebbe aiutare lui e l'Inter, almeno in campionato e in questa fase di ricerca di identità (e punti). 
Forse.

Guido Montana

21 commenti:

Unknown ha detto...

Bella e lucida analisi come di consueto.

Quando si affronta una squadra come l'Empoli una soluzione e'tenere la difesa alta e mandare gli avversari in fuorigioco ma e'evidente che con Rano-Vidic coppia centrale lenta questa soluzione fosse troppo rischiosa. Per questo il baricentro della squadra era cosi basso.

Oggi ho letto da qualche parte di un interessamento per Varane. Credo sia una bufala, purtroppo...credo pero' che a giugno un difensore centrale veloce lo devono assolutamente prendere. Peccato aver perso Nastasic.

Su Hernanes mi rimane il dubbio del perche' il Mancio non lo provi alla Pirlo. Piuttosto che arretrare Kova io proverei con il profeta.

Mi aspetto anche il ritorno al 4-3-3 in alcune partite per dare un po'piu'di sostanza al centrocampo.

Amstaf ha detto...

L'Empoli corre sempre. Sabato sembravano "mostri" nel confronto, perché noi correvamo meno, in City-Arsenal correvano quanto (o più) l'Empoli, ma correndo entrambe le squadre, pareva normale. Contro di noi l'Empoli l'ha messa SOLO sulla corsa, infatti relativamente a quanto hanno "giocato" hanno costruito poco o niente, meno di quanto facciano di solito. Per correre molto hanno rinunciato ai migliori giocatori dal punto di vista tecnico, Tavano e Maccarone, per 2 che valgono la metà ma corrono il doppio, eppure li hanno dovuti sostituire entrambi perché sfiniti. Tutti e 3 i giocatori più offensivi, il tyerzo era Verdi, sono stati sostituiti, si erano sfiancati per non farci giocare. Noi corriamo meno per tanti motivi, non siamo ancora al meglio, ma sopratutto abbiamo, tra nuovi arrivi e giocatori che giocano con problemi fisici (quindi allenandosi non al massimo) come Palacio ed Hernanes, una certa disomogeneità, che ci impedisce di "correre tutti armonicamente". Aggiungiamo che Guarin, uno dei più "fisici", sta "studiando" il ruolo, e quindi può avere il freno tirato, appena si deconcentra sono guai, insomma dovremmo solo migliorare.
Non mi sono meravigliato dell'Empoli, noi avremmo dovuto sfruttare meglio le possibilità, invece gli errori di passaggio, per esempio, anche a palla scoperta ci hanno impedito di fare meglio.

luciano ha detto...

Davvero inqualificabile il comportamento di Padovan, che continua la sua guerra personale contro Mancini. Oggi scrive: "il putto da giardino è un raccomandato e un sopravvalutato. Lo dimostra la sua storia di unico tesserato per due squadre nella stessa stagione e di unico vincitore di uno scudetto a tavolino, evento mai verificatosi nella storia del calcio italiano".
Padovan dimentica di dire che l'evento è unico perché non era mai accaduto che una società, quella che lo ha foraggiato per scrivere queste sciocchezze, alterasse sistematicamente moltissimi risultati di diversi campionati. Forse anche questa è una colpa del Mancio...
Ma forse la verità è più semplice: Padovan, costretto a cercare fortuna in Albania, viene ormai ignorato da tutti gli italiani per la sua faziosità e la sua incompetenza. Lui può avere ancora un ruolo solo se sparla di un grande, perché così fa scalpore.

PS Gimon, se sono stato troppo duro cancellami pure

Lou ha detto...

..... che quelli dell'Empoli corressero tanto è un fatto non contestabile, evidenziato - credo - anche dalle ridotte dimensioni del campo di gioco., che mi è parso più stretto e forse anche più corto di San Siro, per esempio...... poi magari l'impressione è dovuta al posizionamento particolare delle telecamere.... che ne dite?

Ivan.fab ha detto...

@Luciano io penso che ai cani ed ai porci non bisogna dare visibilità. Robaccia come Padovan e Striscia la Notizia non deve avere spazio alcuno su blog e social a carattere nerazzurro. Così si spegneranno da soli ed in poco tempo.

Tornando alla partita per me il risultato non è così negativo come sembra, è chiaro che sulle ali dell'entusiasmo uno si disegna chissà quai risultati ma in realtà parliamo di una squadra mediocre che si sta pian piano ridisegnando. L'Empoli in casa è solido e ragionando con calma si può constatare che tutta quella corsa è stata pagata in termini di concretezza e lucidità negli ultimi 16 metri. Potevamo, secondo me, essere meno presuntuosi e giocare con più intelligenza il secondo tempo. Così non è stato e pazienza.

Dobbiamo vincere in casa sopratutto, la vera differenza in questo momento la sta facendo una gara che avevamo meritato di vincere e che poi incredibilmente abbiamo perso, quella in casa con l'Udinese.

olag ha detto...

Eheh Luciano,uno può anche essere duro,ma se espone verità o fatti incontrovertibili......

luciano ha detto...

Ivan: d'accordo con te: il risultato è stato la cosa meno negativa della prova di Empoli e anzi, come ho cercato di dire nel post il fatto che pur surclassati abbiamo retto dietro è incoraggiante

Anonimo ha detto...

Concordo con Ivan riguardo certo "giornalismo", citando il detto Sufi “ I cani abbaiano, ma la carovana va avanti”.

Anonimo ha detto...

Ad oggi non è ancora nota la prossima squadra di Bardi.
Io lo farei rientrare all'Inter, magari per fargli giocare la coppa Italia e per capire se davvero può essere il portiere del futuro.
Ovviamente sarebbe meglio che giocasse con continuità, ma fra 15 partite da titolare in serie B (con tutto il rispetto) e il rientro alla base io preferirei la seconda.
Non so voi come la pensate.

Avvocheto ha detto...

Vista la sintesi del derby 2001: come accennava Luciano tantissime occasione per noi e, mi sembra (immagini pessime), un rigore clamoroso negato a noi.
Da quello che ho visto il solito Mangiarotti nel vivo del gioco e con un paio di imbucate notevoli ed un paio di giocate di Opoku di grande qualità

Tinho DeLù ha detto...

Volevo vedere quslke parata di Radaelli ma nulla solo due rinvii cn i piedi nel promo tempo, sec tempo neanche la maglia gialla ho visto, Milan nettamente inferiore, prox anno i 2001 dono mettamente canditati allo scudetto, poi cn Rada in porta è dura fare gol per l avversario 😀😚😍

Daniele ha detto...

Qualcuno conosce questo Pessina (97 del Monza) che abbiamo ingaggiato?

Unknown ha detto...

D'accordo con Amstaf....

2001 ha detto...

TINHO che Rada ad oggi seconda giornata del girone di ritorno abbia subito un solo goal peraltro ininfluente, è un dato di fatto ma altrettanto vero è che il gruppo 2001 è in forte crescita. Difesa ed attacco sono già a parer mio ben consolidati è a centrocampo che peccano di qualità e quantità . Comunque da quanto si dice e si vede nei tornei sono già sicuri almeno 5/6 innesti x l'anno prossimo, tre sono centrocampisti .

carlo ha detto...

Intanto anche Okaka fa le bizze con allenatore e dirigenti.
Inizia a diventare un modus operandi diffuso.

Rompere in modo violento con l'ambiente per poter accelerare la cessione. Il primo che io ricordi è stato Ibrahimovic (grazie alla coppia raiola-moggi).

Vedremo dove andrà Okaka, io un sospetto lo ho.

Des ha detto...

Io, ahimé, piú di un sospetto...

Faccio giocare tutte le partite a Pazzini piuttosto...

ZiemeluBarri ha detto...

Tra l'altro il centrocampista Duse è stato messo dal sito calcionazionale.it nella Top 11 del torneo HH (insieme a Mangiarotti e Guedegbe).


Invece guardando gli highlights di Feralpi - Inter '99 penso che c'è molto da lavorare in sede di mercato per avere una squadra minimamente competitiva l'anno prossimo.

luciano ha detto...

Ziemelu: secon do quanto mi è stato detto a suo tempo, da un dirigente di una società rivale, l'Inter avrebbe già preso 7 giocatori per la nuova squadra allievi. Un procuratore vicino all'Inter mi ha poi confermato la notizia.
Intanto oggi nell'allenamento della Primavera ho finalmente visto all'opera Boris Rapajc: troppo poco per giudicarlo, ma mi aspettavo un giocatore un po' più fisicato.
C'era un altro giocatore che né io né Pino conoscevamo.

A margine e lo dico per pura curiosità mi è stato detto da una persona che dovrebbe essere abbastanza addentro nelle cose interiste, che Roberto Samaden sarebbe in forte ascesa nella considerazione societaria. lo dico con beneficio di inventario, anche perché non capisco in termini pratici che cosa potrebbe significare.

Everybody Hertz ha detto...

Per quel che può contare, Nagatomo eletto miglior terzino sinistro della fase a gironi della Coppa d'Asia.

AL82

luciano ha detto...

inviato il post sulla domenica dei giovani interisti

Gimon24 ha detto...

Online il post di Luciano Da Vite sul weekend delle giovanili e degli altri ragazzi nerazzurri.