lunedì 7 dicembre 2015

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Inter - Genoa 1-0: i meriti del Mancio




Premessa


Uno degli argomenti di discussione più ricorrenti, fra gli appassionati di calcio, concerne l'importanza dell'allenatore nei risultati che una squadra ottiene.

Naturalmente non esiste una risposta unica (che so, il 20%, il 30% ecc) perché le cose cambiano di situazione in situazione.

Abbiamo visto allenatori stupire il mondo un anno e poi, alla guida dello stesso team, crollare rovinosamente un anno dopo.

Abbiamo visto cambi di allenatore che portano grandi benefici e altri che accrescono le difficoltà.

Inoltre la situazione varia anche in riferimento alla caratura e alle disponibilità finanziarie e politiche della società per cui un mister opera.

Se sei al Barcellona o al Bayern, che hanno alle spalle i sistemi politici più importanti d'Europa e risorse finanziarie inesauribili, il ruolo di un allenatore può essere importante solo se riesce a farti perdere.

Più in piccolo, la stessa cosa vale per la juve in Italia.

Se alleni il Catania e lo porti davanti all'Inter, anche come allenatore hai meriti enormi.
Poi magari lo stesso allenatore l'anno dopo ti porta in B, con uno o due giocatori cambiati e allora il dubbio ritorna legittimo

La difficoltà di una valutazione condivisa nasce proprio dalla quantità di elementi che concorrono al successo o all'insuccesso, ai quali ogni “esaminatore” attribuisce un peso soggettivo.

Questo perché comunque l'allestimento di un gruppo squadra è un'operazione collettiva (quante volte abbiamo sentito attribuire a un allenatore “antipatico” le colpe di tutti gli acquisti sbagliati e a un allenatore “simpatico”, tutti i meriti per gli acquisti indovinati...), la guida della squadra stessa è un processo che coinvolge un team (quanto avrebbe vinto la juve di lippi senza Moggi-Ventrone-Agricola?) e per ultimo in campo ci vanno pur sempre i giocatori.

Infine alcune che a me sembrano anime belle non considerano gli elementi politici e i poteri condizionanti a livello federale.

I risultati sportivi sono dunque una somma di fattori complessissimi che coinvolgono sia l'allestimento che i percorsi agonistici di una squadra.

Quando leggo che Mou ha vinto più di Maran, perché non ha mai allenato il Chievo, ma sempre grandi squadre, io rovescio la domanda: come mai Maran non ha mai allenato grandi squadre e Mou sempre?

Che poi, se si vuole è la stessa domanda che faccio a me stesso quando da appassionato critico un allenatore per errori a mio parere evidenti: come mai a lui affidano squadre di serie A e a me no?
Questo mi provoca almeno il beneficio del dubbio.

Senza contare le posizioni molto polemiche sul bel giuoco.

Io prima di Inter Genoa volevo porre una domanda agli amici del blog, dopo la sconfitta di Napoli, arrivata giocando bene: col Genoa preferireste vincere giocando male o perdere giocando bene?

Poi non l'ho fatto per superstizione: temevo che la realtà potesse essere che si perdeva giocando male. Invece si è vinto giocando abbastanza bene, certo non come vorrebbero i fautori del bel giuoco.

L'unico operato possibile è valutare il lavoro di un allenatore in relazione al valore della società e della rosa.

Ma è evidente che anche questi giudizi sono soggettivi.

Per me Barcellona e Bayern sono potenze politco-economiche e allestiscono (anche su suggerimento del mister, si, ma con possibilità illimitate) gruppi che non possono perdere.

Da qui il mio giudizio negativo su Guardiola, per esempio. Che comunque resta un giudizio negativo di tipo relativo, cioè parametrato sull'incensamento per me acritico del pensiero unico verso il bel giuoco.

L'ultimo allenatore che ha portato la Coppa in Germania è stato il pragmatico Heynkes: poi due sconfitte.

Ciò  non significa che Pep sia incapace, ovviamente, ma che probabilmente non è quel mostro di efficacia che si pensa comunemente.

Questa lunga digressione per arrivare alla questione che, come interisti, ci interessa da vicino.

La squadra al momento sta disputando un campionato superiore alle previsioni di molti. Forse di tutti.

Premesso che non è detto che si continui così (sgraaat!!!) mi sono chiesto quanti e quali possono essere

I meriti del Mancio


In questa disamina mi attengo quasi esclusivamente ai meriti relativi alla conduzione della squadra, non senza aver ricordato che il gruppo veniva da un ottavo posto e da un campionato deludente, che sono statti sostituiti più di dieci giocatori della rosa, con possibilità finanziarie limitate.
Poi che Jovetic l'abbia voluto Mancini o sia stato ciò che ha potuto ottenere Ausilio, non sapendolo con certezza, lo lascio decidere agli altri.

Il mio criterio è univoco: tutti i giocatori li prende il direttore sportivo, con il consenso di allenatore (che indica i ruoli da coprire, la tipologia tecnico-agonistica dei nuovi e magari qualche preferenza) e il presidente.

Responsabilità relativamente distinte.

Relativamente perché un allenatore di prestigio ha il merito di riuscire a imporre (altrimenti non firma) condizioni migliori rispetto a uno di basso profilo, desideroso di mettersi in mostra comunque.

Ciò detto, va riconosciuto comunque il fatto che utilizzare al meglio in breve tempo una dozzina di giocatori nuovi non è facilissimo e che non tutti i nuovi arrivi di sicuro erano tra le prime scelte, per cui in qualche modo il mister ha dovuto arrangiarsi.

Personalmente avevo valutato la rosa da quinto posto, anche coinvolgendo un giudizio sulla società (mancanza di peso – eufemismo - nella Federazione, sugli arbitri, nei media; obblighi del FPF).

Oggi siamo primi.
Magari finiremo più indietro, questo non si può sapere, ma l'operato del mister come quello della squadra non si possono giudicare...nel futuro.

Dunque secondo me i meriti del Mancio sono enormi e si concretizzano in quattro punti: realismo, equilibrio, capacità di lettura delle partite e degli avversari e  infine scelte individuali.

Tralascio altre questioni, per altro fondamentali, come la preparazione, le motivazioni, ecc, perché non ho elementi su cui basarmi, se non presuntivi.

La partita contro il Genoa (e finalmente arriviamo a noi) è chiaramente esemplificativa in proposito.

Letta superficialmente, sembrava una formazione squilibrata, con troppi attaccanti puri, troppi piedi buoni di dubbia propensione al sacrificio, col rischio di sbattere comunque contro la difesa genoana e di farsi infilare da qualche contropiede.

Invece, osservate più da vicino le caratteristiche dei singoli, l'equilibrio tattico appariva totale e nel contempo le scelte consentivano di giocare in attacco con più uomini, con maggior dinamismo del solito, senza dare punti di riferimento e con più possibilità di avere giocatori in grado di saltare l'uomo e aprire la loro difesa (che, non dimentichiamolo era una difesa a 3+2, con 4 uomini un metro avanti, anche se pronti a ripartire)

Dal punto di vista dell'equilibrio avevamo in campo 5 giocatori più forti nel difendere (D'Ambrosio, Miranda, Murillo, Medel e Melo) e 5 più forti nell'azione offensiva (Telles, Biabiany Jovetic Ljajić Palacio).

Dei cinque “attaccanti” Telles è discreto anche in fase difensiva, Biabiany ha la corsa lunga, per cui può attaccare partendo dalla linea dei difensori, Ljajić e Palacio sanno molto sacrificarsi.

In fase di attacco per contro D'ambrosio può creare il binario di destra, sia pure con piedi non eccelsi ma con  spinta veemente

In tal modo, con i due esterni che salgono si può creare un doppio binario che sa arrivare al fondo, oppure gli esterni alti possono accentrarsi per aggredire direttamente la difesa avversaria (le migliori iniziative di Biabiany non sono venute sulla fascia, come è stato detto nel post partita al Mancio e come lui ha confermato rispondere a una scelta precisa). Dall'altra parte invece Telles è arrivato a 2-3 cross interessantissimi e Ljajić quando si accentrava era più pericoloso.

Tutto questo senza che per un tempo il Genoa si affacciasse dalle nostre parti.

Il movimento offensivo non ha prodotto molto nel primo tempo (3-4 occasioni) ma chiaramente ci manca chi fa ripartire rapidamente l'azione e una punta dallo scatto e dallo smarcamento bruciante.

Del resto, per come  giocano oggi  tutte le squadre in fase di non possesso, 3-4 occasioni ottenute in un tempo non sono poche.

Almeno 3-4 palle gol per noi, nessun tiro per il Genoa: le cose funzionano e nell'intervallo Mancini non ha motivo di cambiare.

Prima del nostro vantaggio c'è un'occasione per il Genoa, ma handa si oppone bene al tiro di Figueiras, ma l'Inter continua a premere e ottiene il gol, in maniera abbastanza fortuita (palese errore di Perin). Per altro c'è da dire che subito dopo Ljajić potrebbe raddoppiare, ma è fermato da una bandierina   assurda dell'assistente, mentre sta per trafiggere Perin in modo assolutamente regolare.

Comincia ad affiorare un po' di stanchezza in alcuni giocatori (Biabiany prima, Jovetić e Palacio nel finale).

Il Genoa guadagna campo ma le iniziative più pericolose sono dei nostri che dispongono di maggiori spazi.

Palacio in questa fase è determinate: corre per il campo, quasi in orizzontale da sinistra a destra e viceversa, aggredendo il portatore di palla e ritardando la ripartenza genoana.
Così permette alla difesa di assestarsi.

L'uscita di Jovetić per Perišić, a poco più di 15' dal termine permette all'Inter di assestarsi meglio con un 442 che copre opportunamente chi è in affanno, ma poi la solita, premeditata espulsione assurda di un nostro giocatore rimescola le carte per il finale: Biabiany arretra, Guarin sostituisce uno stremato Palacio e Ljajić resta unica punta.

Anche in questo modo loro premono ma noi siamo più pericolosi anche se il fischio finale è una liberazione, perché non si sa mai...basta un rimpallo, uno scivolone...

Allora: Inter messa benissimo e soprattutto senza voler “deprimere” Icardi, che sarà fondamentale in altre partite, Inter più pericolosa in avanti perché di fatto gioca con un uomo più di prima e ha tutti giocatori mobili veloci, tecnici: soluzione indispensabile per creare difficoltà a una difesa fittissima.

Ma a questo punto si pone una considerazione: il Mancio ha azzeccato una partita, ho ha azzeccato fino ad ora tutte le partite, configurando (senza nulla togliere ai giocatori) quel valore aggiunto di cui si discuteva all'inizio?

Riflettiamo: tutte le nostre vittorie (ad eccezione del Frosinone) sono venute col minimo scarto: otto o nove addirittura per 1-0.

A Napoli abbiamo perso ma sappiamo come: in 10 per un tempo, con due pali e grandi parate del loro portiere.

Questa squadra diversamente schierata a Napoli poteva fare di più? Non c'è mai controprova ma è ragionevole pensare di no.

La Fiorentina è l'unico evento negativo, ma per vari motivi fa poco testo.

Nelle altre partite si è ottenuto il massimo. Sicuri che con una squadra più allegra avremmo ottenuto gli stessi punti e dato spettacolo?

Io, considerando anche questa rosa, mi tengo la classifica attuale e non sogno o rimpiango avventure.

Fino ad ora, per me, il Mancio è riuscito sempre a fare le scelte più redditizie, a livello di modulo, di atteggiamento tattico e di scelta degli uomini, a volte anche in funzione dell'avversario.

La speranza è che si continui così, provocando travasi di bile e astiose critiche del nostro gioco alle PI (veramente la I sarebbe ora di toglierla, sentendo certi ragionamenti) così numerose in tutti i media.

Le prestazioni individuali

Handanovic: chiamato a un solo intervento abbastanza serio, lui c'è. 6.5

D'Ambrosio: Perotti gioca in prevalenza dalla sua parte e checché se ne dica è pericoloso. Lui spinge meno del solito e commette qualche fallo in più. L'espulsione è assurda, ma qualche difficoltà l'ha incontrata. 6--

Miranda: altra prestazione di assoluto rilievo. Leader silenzioso. 7

Murillo: questa volta nessuna distrazione. Una prova convincente per concentrazione e sicurezza. Baluardo. 7

Telles: Copre la fascia con tanta lena e velocità. Dimostra di essere uno dei pochi che sa mettere il cross e anche nel difendere non è male. In crescita. 6.5

Medel, preziosissimo con al solito frangiflutti insuperabile davanti alla difesa, quando può prova anche a costruire, come è nelle sue possibilità che non sono eccelse. 6.5

Melo: spreca una buona occasione, ma forse la palla gli arriva un po' arretrata rispetto alla posizione del corpo. Poi lotta fino a quando una botta al capo ne impone la sostituzione. 6

Biabiany: nel primo tempo spacca la partita, mostrando anche qualità. Si rende utile anche partendo da lontano. Purtroppo non può reggere quel superlavoro a quella velocità e nel secondo tempo boccheggia. 6.5

Palacio: credo sia da considerare tra gli artefici della nostra vittoria, insieme a Miranda e a Ljajić, soprattutto per il lavoro pazzesco svolto nel secondo tempo, quando il Genoa cresceva e lui ne ostacolava le ripartenze con enorme dispendio. Se avesse ancora lo spunto convincente di qualche anno fa, sarebbe irrinunciabile. 7

Ljajić: quando ha la palla è sempre imprevedibile. Se agisce centralmente ha più continuità, anche nei recuperi, perché forse si sente responsabilizzato. Il gol è anche un colpo fortunato.
Non è ancora un campione, ma può diventarlo. 7

Jovetić: croce e delizia per i tifosi e anche per i critici. Ho letto e sentito giudizi non solo discordanti, ma opposti. A me non è piaciuto: ha sbagliato quasi tutte le esecuzioni, ma erano giocate difficili che forse “doveva” cercare per creare superiorità numerica. Il campione però è quello che fa giocate semplici e incisive. 6

Brozović: fa il suo, non con l'efficacia di altre volte, ma sempre in modo positivo. Manda in porta Ljajić ma l'assistente vanifica la sua giocata 6+

Perišić: corsa e impegno, ma in estate mi aspettavo di più. Sv

Guarin: SV

Mancini: vedi testo del post. 7

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it): Joao Miranda, leader silenzioso di questa Inter coriacea.






32 commenti:

Botta17 ha detto...

Complimenti Luciano, disanima perfetta come sempre.
Aggiungerei un ulteriore plauso al Mancio per l'ottima gestione di Icardi.
Responsabilizzato con la fascia, difeso con la stampa, pungolato (credo) nello spogliatoio.
Anche il non schierarlo sempre e comunque credo sia contemporaneamente una protezione ed uno stimolo a colmare le sue lacune nel dinamismo e nella protezione della palla. Virtù imprescindibili per un centravanti di caratura mondiale quale Mauro può diventare.

Unknown ha detto...

Miranda a me è sembrato semplicemente mostruoso soprattutto quando siamo rimasti in 10 contro 11. E dal mio modesto punto di vista lo considero l'acquisto, forse non più forte ma sicuramente più importante per la nostra crescita. Ma se devo dire chi mi sta sorprendendo più di tutti dico Biabiany: quando l'abbiamo riportato a casa pensavo che fosse solo per completare numericamente il reparto offensivo, senza sborsare un soldo, ed ero convinto che non avrebbe mai toccato il campo, tranne forse in Coppa Italia. Ora vedo invece che si sta rivelando un giocatore utilissimo, oltre che per le sue proverbiali galoppate, anche per una saggezza tattica che non mi aspettavo da lui. Anche di questo va dato merito al Mancio che non sta a badare all'ingaggio o al costo del cartellino di un giocatore ma bada al sodo.

nico_qsr ha detto...

Luciano:
6,5 a Biabiany?
Ha difeso ed attaccato, enorme movimento senza palla con tagli ed incroci continui.
Visto come l'hai giudicato anche precedentemente ("un giocatore normale che fa cose normali") ho l'impressione che non sia tra i tuoi preferiti :D
Eppure è un bravissimo ragazzo, uno dei migliori prodotti del nostro vivaio degli ultimi 10 anni.
Esagero?

luciano ha detto...

Di Biabiany mi considero amico, anche se certo lui non si ricorderà più di me e ce l'ho sempre nel cuore, come tutti i "miei" ragazzi. Anche di più in funzione dei problemi di salute che ha avuto. Questo non mi impedisce di vedere alcuni limiti tecnici che il giocatore ha sempre manifestato e che forse sta superando.
dal mio punto di vista ha fatto un buon primo tempo e un secondo solo sufficiente. la media per me è 6.5
Poi posso benissimo aver sbagliato, come in tutti i giudizi per altro

luciano ha detto...

2004 dell'Inter eliminati dal Siviglia (2-4)

Unknown ha detto...

Analisi precisa, ma è vero Luciano, secondo me Biabiany è da 7 e forse qualcosa in più. Buona Immacolata

ZiemeluBarri ha detto...

Io penso che in tanti sottovalutano il contributo qualitativo di Jovetic. È vero che fa tanti errori ma allo stesso tempo aiuta la manovra ad essere più fluida e pungente con il suo gioco veloce, di prima e in verticale, un aspetto di gioco che manca totalmente a Palacio e Icardi.

Lou ha detto...

"Perišić: corsa e impegno, ma in estate mi aspettavo di più. Sv"
Non è un giocatore che può entrare a 15 minuti dalla fine...io a lui non rinuncerei (quasi)mai..

"Comincia ad affiorare un po' di stanchezza in alcuni giocatori (Biabiany prima, Jovetić e Palacio nel finale)"
Ecco : una cosa da rimproverare al mancio, è una certa pigrizia nei cambi... almeno uno dei due residui (dopo l'uscita forzosa di Melo) avrebbe potuto anticiparlo.... ma quello che guadagna 4 milioni l'anno (dicono...)per farlo è lui ... :)

luciano ha detto...

be' non lo ha fatto e non è andata male....

Marin ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=NoQ4arfdw_Y

inter - chievo 3-0 under 17

impressioni: per prima cosa volevo scrivere di non aver mai visto due terzini cosi' tecnici quanto valietti e sala (anche se mi ricordo di bandini, eh...), poi sono andato a controllare la formazione diramataci da luciano ed ecco la sorpresa: zappa, e no valietti, era il terzino destro, mentre sala c'era. stupito in positivo da questo ragazzo, se di lui si tratta, veramente. valietti comunque l'avevo visto in inter milan 3-0 la settimana precedente ed ho tratto buonissime impressioni, ovviamente.

chiusa la parentesi sui terzini la squadra pare veramente forte e completa. resta da vedere l'impiego di pinamonti, il destino di spaviero e la consistenza e la costanza di russo ecc.

ma il vero punto interrogativo e' rappresentato da traore: dov'e' andato a finire? luciano?

Marin ha detto...

il numero 10 del chievo pare bravo

luciano ha detto...

Il numero dieci del Chievo è bravo, io lo prenderei se si potesse. E' un 2000, un po' leggerino forse. Ma nel suo ruolo abbiamo diversi 2000 forti.
Valietti era leggermente infortunato e ha giocato zappa. Gabriele viene dall'Accademia dove giocava trequartista, perciò ha piedi buoni. Chiaor che ci è voluto tempo perché si inserisse in una squadra di diversa caratura, cambiando così radicalmente ruolo, ma ora effettivamente è un giocatore importante.

Pinamonti naturalmente è qualcosa di diverso rispetto a Castilla o a chiunque altro degli attaccanti a disposizione. Dopo di lui forse i migliori sono Merola e Adorante. prevedo grandi conflitti per la gestione di Pna, fra vecchi e Corti. Chiaro che se gioca in Primavera non ci sono problemi, quella squadra ha la precedenza. Ma per fare la riserva sarebbe un peccato non giocasse con gli allievi.
Russo ha giocato molto bene per un'ora, ha numeri e deve ancora irrobustirsi chiaramente. Ma dovrà lottare anche lui per un posto da titolare in questa squadra.
per Tommy invece con molto dispiacere sarei quasi del parere che andasse a giocare: temo che in questo gruppo non si possa dargli il tempo di recuperare con calma.
Bisognerebbe però scegliere con cura squadra e allenatore e naturalmente darlo in prestito secco.
traoré sta attraversando un periodo di involuzione tecnica: uscirne sta solo a lui. Non fa più la differenza in modo nettoma ha sempre dei grandi numeri. deve utilizzarli in modo diverso dal passato

luciano ha detto...

da notare che al torneo Zaratan il Siviglia dopo aver eliminato noi nei quarti in semifinale ha battuto 3-1 l'Atletico Madrid e giocherà la finale contro il malaga, che a sua volta ha battuto il barcellona

Avvocheto ha detto...

Grossomodo mi trovo con i giudizi sui singoli di Luciano a parte qualche piccola differenza, come avevo sottolineato subito dopo la partita. La differenza più netta é su Palacio ma Luciano fa riferimento ad un tipo di lavoro che si vede molto meglio allo stadio piuttosto che in tv...meglio cosí, abbiamo ancora parecchio bisogno anche del Trenza

@ Luciano: cosa ne pensi del torneo dei 2004? Meglio di quanto ti aspettassi? Hai avuto modo di vedere qualcosa o parlare con qualcuno?

luciano ha detto...

Ancora no. Siamo stati battuti da una squadra molto forte che domani gioca la finalissima. Comunque che al momento non sia una squadra irresistibile mi sembra assodato

Avvocheto ha detto...

Grazie Luciano.

Fascia destra degli allievi sempre devastante.

In un torneo per giovanissimi in Germania, eletto come miglior giocatore Fati del Barcellona che già aveva deliziato contro di noi mi pare allo Scirea

carlo ha detto...

Speriamo che Sparviero non si perda.

Leggere e ascoltare Crespo è sempre meraviglioso:trasuda passione per gioco e una sincerità commovente.
Peccato per quella macchia rossonera,anche se la porta con l'usuale classe.
Il suo infortunio è la peggiore colpa di Cupertino. Robin ci aveva visto giusto.
Certo che i ricconi come Abramhovich hanno un modo particolarissimo di ragionare.

Se penso quanti campionissimi hanno subito angherie dal sistema moggi-ovini,sto ancora più male. Una malvagità nei confronti dei bambini che vivono nelle anime dei veri campioni.
(Per esempio,non ho alcuna pena per Vieri che la passione l'aveva smarrita da tempo).

carlo ha detto...

Cuper=Cuper
Robin= Ronnie

luciano ha detto...

A quei tempi la juve (e non solo) si ...aiutava farmacologicamente. Cuper per cercare di reggere il confronto non poteva che spingere tantissimo sulla preparazione, anche in palestra, portando i giocatori al limite del sopportabile muscolarmente. Con il rischio di andare oltre

Karlito ha detto...

Alla Zaratan Cup, Curatolo è stato il miglior marcatore del torneo con 13 reti assieme a Diaz dell'Atletico Madrid.

Luigi golfista ha detto...

Sono fuori tema ma forse no visto il gran parlare di Icardi.
Ho visto su Inter Channel la storia di Crespo.
Sono sempre stato un suo grande ammiratore e per questo ho voluto dare un' occhiata. Sono rimasto letteralmente inchiodato alla tv. Sentirlo raccontare la sua storia calcistica di uomo (vogliamo parlare di Vieri?) prima che di calciatore non ha fatto altro che aumentare la mia stima. Una cosa interessante, parlando di lui Stankovic ha detto, tra l'altro, della sua grande caratteristica di attaccare sul primo palo.
Ritornando al presente è questo che Icardi non fa praticamente mai stando sempre in mezzo all'area ad aspettare che il difensore la lasci passare.
Altro aspetto del suo gioco che Icardi deve assolutamente migliorare e che l'anno scorso, dall' arrivo di Mancini sembrava aver imparato, è che, quando prende palla con le spalle girate alla porta, deve far salire la squadra.
A me, che non sono giocatore, credo che quelle che ho detto non siano poi cose tanto difficili da fare, basta volerlo e applicarsi. Se non migliora almeno il secondo movimento che ho detto, credo giocherà poco, almeno dall' inizio.

luciano ha detto...

Inviato il post sulle giovanili

Su icardi, non saprei. Sospendo il giudizio

Riccardo Anelli ha detto...

Grande Siviglia.....

luciano ha detto...

""sabato sera ho scandalizzato molti manciniani, ringalluzziti dall'ottavo 1-0 con cui l'Inter ha spezzato le reni al genoa.
davvero non capisco perché se materazzi e mauro, due che a calcio hanno giocato, dicono che Benitez non è un allenatore, nessuno eccepisce. Mentre se io dico lo stesso di mancini volano insulti e contumelie contro me, la mia mamma, la mia generazione, la mia storia professionale, praticamente tutto.
Eppure Mancini non ha vinto una CL, un' EL, una Coppa Uefa come lo spagnolo.....All'Inter dove lo adorano, forse per aver sottratto uno scudetto a tavolino alla juve (neppure il gerarca Arpinati aveva osato dove osò Guido Rossi) si dimenticano che senza Mou non sarebbe arrivata né la CL, né il triplete...."

offro una lauta ricompensa a chi individua le generalità di chi ha partorito questa summa della mistificazione e della faziosità

Alcuni indizi:

Il personaggio in questione non è un ex calciatore. E non ha alcuna competenza calcistica, come è evidente a tutti (oggi per scrivere di calcio si è rifugiato in Albania)
Ha diretto un fogliaccio, su ordine di Moggi, specializzatosi nell'apologia di comportamenti illecitii dello stesso Moggi e C definiti tali dalla magistratura ordinaria con sentenze definitive
Non conosce la storia: altrimenti saprebbe che Il regime fascista ha regalato 5 scudetti alla juve, dal '30 al '35 per deferenza verso la casa Savoia e la famiglia Agnelli, altro che non essere riuscito a "penalizzarla".
E' così fazioso da sorvolare su tutti i "tituli" vinti in carriera da Mancini, un curriculum che pochi allenatori possono vantare Attribuisce a Rossi ciò che è pura responsabilità della dirigenza juventina dell'epoca (mi riferisco ancora alle numerose sentenze della magistratura ordinaria, passate in giudicato)

In conclusione mi limito a un incitamento: forza Mancio, forza Inter! regalateci ancora tante vittorie, magari per 1-0.
Di sicuro i travasi di bile non saranno nostri

luciano ha detto...

La vittoria del Siviglia non vale nulla: è stata ottenuta ...per 1-0

Avvocheto ha detto...

Direi che è quel fenomeno di Padovan. Ho vinto qualche cosa? :)

Riccardo Anelli ha detto...

Sono un poco assonnato..Luciano chi il futuro premio Pulitzer di cui parli ?

Riccardo Anelli ha detto...

@ Avvocheto il mio ringraziamento....non è molto !

Avvocheto ha detto...

@ Riccardo: :))

Marin ha detto...

Dev'essere Padovan. Delirio totale.....

Guido ha detto...

Online il report di Luciano sulle giovanili!

Unknown ha detto...

Sulla disamina storica hai perfettamente ragione Luciano, non si è mai indagato a fondo in Italia su come quel gruppo industriale "ovino" si sia avvantaggiato delle guerre sciagurate in cui quel regime cialtrone ci ha condotti.... sì perché le mitragliatrici difettose, gli aeroplanini difettosi (bare volanti li chiamavano i tedeschi...), i carri "armati" a scatola di sardina, erano prodotti proprio dalla suddetta conglomerata industriale....; volendo andare a ritroso si può risalire persino alla prima guerra mondiale, vero anno domini, per le fortune di questa famiglia... Sì perché a quei tempi in Italia si usava il calesse....