Inter-Genoa 2-1, Coppa Italia: giovani... preziosi (e gli anziani pure).

Non erano pochissimi come si temeva gli “scalmanati” tifosi che hanno sfidato il gelo del Meazza per restare vicini alla squadra, impegnata a passare il turno di Coppa Italia contro un Genoa rimaneggiato (come noi del resto), ma deciso a giocarsi le sue chances. 

Non ho letto i dati ufficiali, ma bisogna considerare che le presenze sono state certamente maggiori a causa dell'ingresso libero per abbonati.

Accanto a me, proprio vicino al punto in cui Poli ha realizzato il secondo gol, un'imbarcata di giapponesi, uomini e donne, quasi tutti con sciarpa nerazzurra, delusi prima per l'assenza di Naga, ma sempre appassionati nel sostenere (penso, perché ovviamente non capivo cosa gridavano) la squadra.
Poi, dopo l'ingresso del loro (ma anche nostro, dai) idolo, il tripudio.

In effetti i motivi di interesse, tali da vincere clima polare e pigrizia, non mancavano: il rientro di Rano e soprattutto del sempiterno Cordoba, il centrocampo giovane per tre quarti (Fara, Poli, Obi), i progressi di Wes e quelli, sperati, di Casta.
E anche la curiosità di valutare, nel Genoa, la prova di Kucka, nonché di qualche altro giovane.

Direi che le attese sono state tutt'altro che deluse: in fondo la nota più negativa è stata... il superamento del turno, perché ora al nostro intenso calendario si aggiungerà una dura sfida contro il Napoli.

Intendiamoci, le indicazioni, direi tutte positive, vanno prese con le molle, come si dice. Le squadre erano rimaneggiate, l'impegno è stato elevato, ma non feroce, come dimostra il fatto che non c'è stato neppure un ammonito.
A sottolineare la relativa tensione del match anche il fatto che non è stato neppure necessario infliggerci il consueto torto arbitrale: meglio non sprecare queste situazioni, tenerle per le partite decisive.

La squadra comunque è messa bene in campo, con l'ormai consueto 4-4-2 (o meglio 4-4-1-1, perché Wes gioca un po' dietro Casta, come del resto ultimamente fa Milito con il Pazzo). Da notare che per almeno mezz'ora Casta tornava più spesso di Milito ed ha svolto un lavoro quantitativamente importante.
I ragazzi dimostravano da subito la loro voglia di fare, anche i veterani come Zano e Cambiasso che tutti, tranne loro,  avrebbero voluto risparmiare.
L'arroganza di questi due "ex-campioni" è incredibile. Con metodi da "capo bastone" non vogliono saltare neppure, non dico la Coppa Italia, ma neppure le amichevoli infra-settimanali. Il motivo è chiaro. Si disinteressano della squadra, interessati come sono a battere il record di presenze persino nelle amichevoli. E a chiudere, nel contempo, le porte all'avanzata dei giovani fuoriclasse che premono alle loro spalle.

Assurdità a parte, quello che molti non vogliono capire è la straordinaria maturità e intelligenza di questi campioni unici, che sono in grado di valutarsi e di conoscere le loro condizioni ed esigenze. Se si rendono disponibili per giocare, è perché sanno che il loro fisico glielo permette, in quel momento.
Poi magari può capitare l'infortunio. Ma non c'è mai controprova, visto che tanti altri si infortunano anche senza giocare...

Non credo che la cosa sia programmata, ma l'Inter parte molto forte in entrambi i tempi e trova subito il gol (nel secondo tempo, il raddoppio): questo consente di gestire la partita senza troppi affanni.
Castellazzi non è costretto a nessun grande intervento, anche se il Genoa non rinuncia a cercare di insidiarne la rete. 
Anche noi, oltre ai gol, non abbiamo grandissime occasioni, che io ricordi.
Eppure il pubblico non si annoia di certo, avendo da ammirare la concentrazione e la velocità del redivivo  Cordoba, la buona prestazione di Rano, qualche spunto dei giovani, le corse folli di Zanetti e l'intelligenza sublime di Cambiasso. Wes appare ancora in ritardo di condizione, ma ogni tanto mostra qualche colpo dei suoi.
Nell'insieme la manovra scorre abbastanza fluida, i ragazzi “si trovano” con una buona sicurezza e il movimento complessivo della squadra appare ben organizzato ed efficace.
La “distrazione” finale serve solo  ricordare com'è il calcio. Fossimo stati sull'uno a zero, saremmo stai puniti nell'unica occasione lasciata agli avversari, per altro a tempo scaduto e dopo una gara controllata con una certa sicurezza.

I singoli, io li ho visti così.

Castellazzi: mai impegnato seriamente, non ha colpe sul gol e ha dato sensazioni di sicurezza e tranquillità. Voto: 6

Maicon: è uno dei casi più clamorosi di giocatore sottovalutato da una parte dei tifosi. Per me, quando è “svogliato” fuori forma, negativo, gioca sempre due volte meglio di qualsiasi altro terzino al mondo. Figuratevi quando è in forma e “volonteroso” come ieri ! Voto: 7.5
Cordoba: fantastico, generoso campione che i tifosi milanisti e juventini avrebbero voluto vedere giubilato da tempo. Gioca una partita ogni 6 mesi e quando scende in campo distrugge ogni avversario, non cede un centimetro di terreno, corre ancora più forte di tutti. Con una riserva così, io mi sento tranquillo. 6.5
Ranocchia: meglio che nelle ultime uscite. Attento, determinato, sempre in possesso di eleganza e disinvoltura. Qualche volta, per la sua stessa struttura viene messo in difficoltà da avversari che accelerano violentemente. Bene, ma da rivedere con avversari di prima fascia. Voto: 6.5
Zanetti: qui non serve ripetersi. Basta riandare alle valutazioni espresse dopo qualunque sua partita degli ultimi 18 anni. Ha un solo difetto: mette in difficoltà chi deve trovare nuove parole per valutare la sua prestazione. Voto: 7

Faraoni: secondo me, una partita con luci ed ombre, come spesso capita con i giovani. Alcuni spunti interessanti ma anche qualche periodo di latitanza. Ho apprezzato soprattutto la sua buona disposizione al ripiegamento, per aiutare la difesa, e la buona sincronia di movimenti con Maicon. In un paio di occasioni è partito in progressione, poi ha tenuto troppo palla e si è fatto recuperare. Errori, ma anche dimostrazioni di grande personalità. Voto: 6.5 

Cambiasso: ha un solo difetto, secondo me, anche se di qualche importanza. Nelle rarissime volte che viene tagliato fuori, non ha la forza per un recupero immediato. Il suo contributo alla squadra è talmente decisivo, che questo inconveniente  va tollerato e “limitato” attraverso un'organizzazione di gioco che consenta di coprirlo. Mi ripeto e chissà quante volte dovrò farlo ancora: ha un cervello calcistico unico al mondo. Voto: 7
Poli: smentisce in maniera clamorosa tutti i sapientoni che ne irridevano l'acquisto, per ben un milioncino di euro. Questo sa giocare e lo si sapeva. Doveva solo ritrovare fiducia e condizione dopo un periodo sfortunato per motivi di salute (eh be', a 32 anni...). A parte il gol, ha fornito una prestazione sostanziosa, buona nel contrasto, nella corsa e nel dialogo con i compagni. Credo che possa crescere ancora e diventare una buona alternativa ai titolari. Voto: 6.5
Obi: alcuni anni fa avevo coniato per lui l'appellativo di nuovo Davids. Naturalmente ne deve fare di strada... Però alcune caratteristiche secondo me continuano a ricordare l'olandese. Nel primo tempo, da esterno, non mi era piaciuto molto. Negli spazi larghi si arrangia, ma non è un top. Invece sullo stretto quando c'è da lottare e anche da gestire la palla, la sua esplosività emerge. Grande intuizione ed esecuzione  per l'assist del secondo gol. L'impressione è che la nostra dirigenza abbia fatto il solito errore clamoroso a riscattarne la seconda metà dal Parma (eheheh). Voto: 7

Sneijder: lontano dalla forma migliore. Si vede che deve lavorare molto e non poteva essere diversamente. Curiosamente però mi è piaciuto di più alla distanza, quando ha offerto alcune giocate delle sue. Se davvero lo recupereremo ai suoi livelli migliori, la squadra potrà fare un ulteriore importante salto di qualità, perché i giovani sono interessanti, ma i campioni sono insostituibili. Voto: 6+

Castaignos: prestazione impalpabile, sul piano concreto. Ma a me non è affatto dispiaciuto il giovane talento olandese. Si vede che non è pronto per un campionato agonisticamente importante come il nostro, ma dimostra anche qualità e attitudini che, opportunamente incrementate, nel tempo possono farne un ottimo giocatore. E' veloce, disposto a sacrificarsi, fa i movimenti giusti e ha un piede per nulla disprezzabile. Deve fare esperienza e riuscire a vincer i confronti di pura fisicità, contro difensori energumeni. Voto: 6+

Zarate: Maurito si è battuto, ha cercato di rendersi utile, ma ormai l'Inter badava a controllare la partita e lui là davanti risultava troppo isolato. Da rivedere. Voto: 6-
Nagatomo: quando è entrato ha confermato di trovarsi in un buon periodo: veloce, reattivo, determinato. Una conferma. Voto: 6+
Alvarez: ha giocato 10 minuti e mi è piaciuto molto. Si è mosso tra le linee con personalità e grinta, anche con una certa potenza fisica. Se riuscisse a velocizzare certe decisioni e certe giocate potrebbe diventare davvero un grande. Senza Voto.

Infine, un'osservazione su Kucka e una di carattere generale.

Non concordo con chi ha definito Kucka indolente. E' vero, ha giocato di posizione, ma non sappiamo se avesse avuto precise indicazioni in tal senso. Inoltre, bisogna considerare che era praticamente al rientro, e un uomo di peso solitamente fatica di più a trovare la condizione. Se dovesse venire, non sarebbe certo la soluzione dei nostri problemi, ma non mi strapperei le vesti.  Credo che da noi potrebbe migliorare molto.

La considerazione generale riguarda il rapporto giovani-campioni affermati. I giovani in campo oggi erano sicuramente tutti giocatori di qualità. Hanno fatto bene, vanno incoraggiati e utilizzati saggiamente (come fa Ranieri). Per avvicinarsi al rendimento dei campioni serve maggiore continuità (meno alti e bassi, anche nel corso della stessa partita) e personalità. Cose che si acquisiscono, se ne hai le potenzialità nel DNA, giocando e con anni di lavoro. 

Se vuoi vincere o stare ai vertici, però, devi affidarti a campioni consacrati, anche se “in età”. C'è troppa differenza, non di potenzialità teorica, ma di rendimento concreto. Questo nonostante i nostri siano tra i giovani migliori in circolazione.
Mi spiego: Casta probabilmente farà una carriera superiore a quella del Pazzo. Ma OGGI sul piano della concretezza e dell'affidabilità non c'è partita. E questo vale anche per gli altri.

Luciano

Nella foto, Andrea Poli, dopo la meravigliosa triangolazione con Joel Obi, si coordina per scoccare il tiro imparabile del raddoppio nerazzurro. Bravo Andrea, a parte il bellissimo gol, una prova ieri di grande corsa, grinta, tecnica e sostanza. La tua avventura nerazzurra, praticamente, è iniziata ieri... e se il buongiorno si vede dal mattino...