Due obiettivi da perseguire: crescita e classifica

Diciamolo chiaramente, a scanso di equivoci: contro il Siena sarà tutto tranne una passeggiata.

Per molti motivi.

Perché in Italia partite facili non ne esistono, se non dopo che le hai vinte.

Perché siamo alla terza partita in sette giorni e abbiamo giocato di giovedì.

Perché siamo ancora incompleti.

Ma soprattutto perché con nove giocatori nuovi (come ha ricordato il mister), oltre a 3-4 giovani da inserire, è normale che sia complicato trovare l'assetto di squadra giusto, che garantisca equilibrio ed efficienza, consentendo nello stesso tempo il turn over parziale senza abbassamenti di livello.

Non credo invece alla ''maledizioni di San Siro'', se non nel senso che a squadra ancora in fieri, giocare in trasferta potrebbe un pochino agevolarti, perché puoi stare più compatto, evitando di allungarti e scoprirti troppo nella ricerca ''ansiosa'' del gol.

Al Meazza infatti sino ad ora siamo sempre andati in svantaggio e questo non ci ha consentito di fare la partita programmata in settimana, nei per altro pochissimi giorni che si possono dedicare ogni volta alla preparazione del  match successivo.

D'altra parte fare risultato è fondamentale, perché la ricerca dell'assetto migliore si svolge con molta più serenità se nel frattempo si riesce a mantenere il contatto con le squadre di vertice.

Insomma, vincere oggi è più importante che convincere.
E sarebbe fondamentale vincere mettendo anche qualche punto fermo per la ricostruzione. Penso alla conferma della buona stagione di Rano alla definitiva affermazione di Juan, al miglioramento qualitativo del Guaro  e di Wes, ad altre prove convincenti di Cassano e Milito.

Tutti giocatori che dovranno costituire l'ossatura fondamentale della stagione.

Attorno a questo nucleo, o in alternativa a qualcuno di questi, ruoteranno nel tempo giocatori dal rendimento stabile come il Capitano, Cambiasso, Gargano, Naga, Palacio e giocatori che devono progredire e trovare la collocazione ideale, come Pereira, Alvarez, Cou. O giocatori che devono ritrovare la migliore condizione, per dimostrare di poter ancora essere utili, come Silvestre, Samuel, Chivu, lo stesso Jona (non credo proprio che  Strama lo consideri ormai out).

Poi ci sono i giovani da inserire gradualmente: oltre ai Jesus e ai Cou e a Obi da recuperare, abbiamo tra i convocati Belec, Bianchetti, Duncan, Benassi, Livaja. 

Senza dimenticare Ibra, fuori per un leggero infortunio.

Nessuna squadra ha nel suo organico un manipolo così nutrito di giovani di venti anni o meno. E a chi critica la nostra presunta timidezza nel lanciare i giovani, va ricordato che praticamente tutti questi giocatori hanno già esordito in partite ufficiali.

Anche se un conto è inserire un giovane in un meccanismo perfetto del quale lui costituirà un ingranaggio oliato, collocato al posto giusto; altra cosa, ben più problematica è sostituire più ''pezzi'' per cercare di far funzionare una macchina che ancora deve superare il collaudo.

Di fronte c'è il Siena; non il Real Madrid.

Ma se si vuole risalire alle posizioni che ci competono, è necessario superare anche lo snobismo sconsiderato di noi tifosi, che in qualche nodo condiziona l'ambiente.

Possono far male anche Calaiò e D'Agostino, perché no?

Se uno gioca in serie A, magari da anni, è perché può vedersela con chiunque.

Del resto lo scorso anno gli ''inguardabili'' Jonathan e Biabiany hanno contribuito a darci una lezione di calcio piuttosto dolorosa.

Quindi, fiducia, ottimismo, ma nessuna iattanza scriteriata.

L'intervista del mister

Questa volta le affermazioni di Strama non hanno avuto particolare risonanza, perché a parte un paio di questioni tecniche gli sono stati posti quesiti per rispondere ai quali era sufficiente del normale buon senso ed equilibrio.

Per esempio, sul carattere mostrato dalla squadra.

Che poteva rispondere, Strama, se non che questa è una componente fondamentale del gruppo che sta plasmando, un qualcosa che ci ha permesso di recuperare situazioni difficili, (con la sola eccezione della partita con la Roma) e che deve rafforzarsi ulteriormente?

Naturalmente per il tifoso se la squadra non vince è perché non ha avuto la necessaria rabbia agonistica, il necessario carattere.

Ma il carattere in serie A di solito ce l'hanno entrambe le squadre e allora come la mettiamo, vincono entrambe? 

O all'Inter basta mettere in campo il carattere per vincere sempre, in virtù di una superiorità tecnico tattica e atletica che in realtà sono tutte da dimostrare, in ogni partita?

Strama è giustamente orgoglioso dei suoi ragazzi che hanno sempre dato tutto e  recuperato situazioni disperate. Solo  la mancata reazione dopo il 2-1 della Roma, come dicevo,  ha lasciato qualche perplessità.

Che poteva poi rispondere Strama su Jonathan, se non difenderlo? E sull'utilità del recupero di Chivu e Palacio? E sull'importanza di Milito, sulla voglia di giocare di Wes, sul dosaggio di un Cassano comunque in crescita atletica?

Oppure sul Siena, che è una squadra solida, esperta, collaudata, capace di colpire, da affrontare con il massimo di ''cattiveria'' e con totale  concentrazione, sino all'ultimo secondo di gara, perché una vittoria sarebbe fondamentale..

Le domande di un qualche interesse reale sono state poche e concernono l'assetto tattico, l'organizzazione di gioco, la collocazione possibile di qualche singolo.

Per esempio, quando gli è stato chiesto se la presenza di un centrocampista in più ha dato più equilibrio alla squadra, il mister ha lasciato intendere  come il centrocampo a quattro non lo entusiasmi e sia stata una scelta contingente, quando applicata.

Infatti ritiene che questo sistema di gioco garantisca equilibrio, ma diminuisca la pericolosità offensiva.

A suo parere l'equilibrio si può ottenere anche con i tre attaccanti.

Sulla ritrovata disponibilità di Chivu e sul possibile impiego di Alvarez, Strama non si è sbilanciato, ma ha sottolineato come questi due giocatori gli garantiscano la possibilità di ricorrere a varianti tattiche importanti.

In particolare il mister ha sottolineato come, non disponendo di Palacio, Cou e Cassano, lo scorso anno il tridente offensivo prescelto, in molte occasioni, fosse costituito proprio da Wes Milito Alvarez, quasi sempre con buoni risultati.

L'obiettivo immediato è quindi  riportare la squadra ai livelli  di equilibrio ed efficienza che garantirono la grande prestazione dell'ultimo derby.

Sia pure non necessariamente con gli stessi uomini e lo stesso modulo, perché ora, a organico completo, le opzioni  sono diverse.

Il discorso su Chivu ha portato poi gli intervistatori a chiedere se fosse nelle ipotesi il ricorso alla difesa a tre.

Strama ovviamente ha detto di considerare seriamente questa possibilità, a suo dire attuata ormai dalla maggior parte delle squadre italiane  e da molti in Europa.

A questo proposito il mister chiarisce indirettamente il perché della tanto criticata (da qualche tifoso) conferma del rumeno: è l'unico dei cinque difensori centrali  in rosa “che può fare il play”.  

Con questo si ha un'ulteriore conferma del fatto che chi pianifica gli organici delle squadre, da professionista, tiene conto di una pluralità di elementi che il tifoso non considera.

Poi certamente l'errore di valutazione  resta comunque all'ordine del giorno, ma questo è un altro discorso.

La formazione possibile

Partiamo dai convocati, che sono 23.

Portieri:  Handanovic,  Castellazzi,  Belec;

Difensori:  Zanetti,  Silvestre,  Ranocchia,  Samuel,  Chivu,  Juan Jesus,  Jonathan,  Bianchetti,  Nagatomo;

Centrocampisti:  Sneijder,  Alvarez,  Guarin,  Cambiasso, Gargano,  Pereira, Duncan;

Attaccanti:  Coutinho, Milito,  Livaja, Cassano.

Questa volta il mister non ha dato indicazioni e infatti leggendo i diversi siti o giornali, si vedono le ipotesi più disparate.

Esordio, con Chivu,  della difesa a tre?

Turn over per Zanetti, per Cambiasso, per entrambi?

Cassano o Livaja dall'inizio?  

Su questi dubbi tutte le opinioni sono lecite.

Io non penso che si partirà con la difesa a tre, credo che riposerà uno solo dei due leader argentini e che Cassano sarà titolare dall'inizio.

I punti fermi (ma è solo un'opinione personale) potrebbero essere Handa, Rano, Jesus, Guaro, Cassano,  Wes,  Milito.  E sono sette. Poi almeno uno tra Naga e Pereira e probabilmente anche Gargano.

Ipotizzerei il riposo per il capitano e la presenza di Cambiasso, con questa formazione:

Handanovic

Naga Rano Juan Pereira

Guarin Gargano Cambiasso (con Cambiasso centrale, nel caso si debba abbassare per far ripartire l'azione)

Cassano Wes Milito (disposti 1-2 o 2-1, secondo le fasi).

Ma siccome non ci azzecco mai, le cose non andranno nel modo da me previsto.

Invece dal mio punto di vista, esterno e necessariamente dilettantesco, dico che sarei contento di vedere in campo Duncan. E poi ho sempre lo strazio di non veder giocare il “mio” Cou, che però giovedì non mi ha convinto troppo....

Luciano
Nella foto (Inter.it) Strama parlotta con Chivu. Che gli stia indicando le sue idee di difesa a 3?