Un derby anche per la classifica (era ora...).

Le ultime prestazioni, confortanti sul piano del risultato, su quello dell'organizzazione di squadra e dell'intensità, ci consentono di avvicinarci a questa partita con la carica emotiva che merita, e che certo non è in discussione, ma senza l'incubo da ultima spiaggia, da partita che decide una stagione.

Certo, al di là della rivalità molto sentita, il risultato darà indicazioni importanti: un'eventuale vittoria ci proietterebbe di diritto nel novero delle aspiranti a una delle posizioni valide per la CL e nello stesso tempo distanzierebbe molto il Milan dalla corsa a quell'obiettivo.

Un insuccesso, anche solo parziale, non ci chiuderebbe le porte, ma lascerebbe intendere che il percorso di crescita per cui si lavora, ha necessità di altro tempo e forse di qualche ritocco all'organico.

Questo senza dimenticare che anche il Milan sta ritrovandosi, grazie soprattutto all'esplosione di El Shaarawi, ma anche ai progressi nell'articolazione di un gioco che consente al Faraone di essere spesso decisivo.

E poi c'è sempre da considerare la variabile della direzione arbitrale, che nelle partite contro i cugini spurii è spesso risultata decisiva. E mai a nostro favore.

Noi ci giochiamo la partita forti di un gruppo coeso e ben assortito, formato da giocatori di qualità elevata in tutti i reparti, e con la disponibilità di alternative credibili per ogni ruolo.

L'elemento fondamentale sembra poi essere la raggiunta continuità di un sistema di gioco, che, andando oltre i numeri, dovrebbe comunque garantire solidità difensiva, corsa sugli esterni e qualità davanti.

In una prova ancora più impegnativa delle ultime tre, sostenute positivamente, potremo verificare lo stato di avanzamento dei lavori e le difficoltà (speriamo poche) ancora da affrontare per avere la certezza di essere tornati competitivi.

Trattandosi di una stracittadina, non serve dire altro. Meglio dedicarsi ai consueti riti scaramantici e propiziatori.

La Conferenza di Stramaccioni

Saggiamente il nostro mister ha tenuto un profilo basso. La “carica” per tifosi e giocatori in queste situazioni viene naturale.

Semmai il problema è quello opposto: non accentuare la tensione e il nervosismo, ma favorire la concentrazione, la lucidità nell'approccio alla gara e poi nella sua conduzione.

Posso garantire che il nostro mister è piuttosto superstizioso e la schermaglia su chi è favorito, risponde anche a un accorgimento scaramantico, pur se naturalmente espresso in modo scherzoso, come Strama stesso ha affermato.

Il match presenta aspetti radicalmente diversi da quello precedente e vittorioso.

Là il nostro allenatore fresco di nomina, cercava una consacrazione con un gruppo che non aveva scelto lui e sul quale lavorava da poco.

Questa volta, in fondo, rischia qualcosa in più, perché questa sarà un'occasione per una verifica sia di alcune scelte di mercato, sia del lavoro svolto in tre mesi di campo.

D'altra parte anche il Milan è molto diverso, come Strama stesso ha sottolineato, per gli uomini a cui si affida e per le soluzioni tattiche conseguenti.

A proposito poi del “rischio di sentirsi favoriti”, il mister sottolinea come un po' di entusiasmo, soprattutto nell'ambiente esterno, possa anche essere funzionale, ma la squadra deve restare concentrata e determinata nel proseguire il lavoro iniziato con successo.

Alla domanda, un po' ingenua per non dire di peggio, se il mister adatterà la formazione e lo schema di gioco alle caratteristiche del Milan o terrà conto solo della sua squadra, la risposta non poteva che essere dettata dal buon senso: cercheremo di imporre il nostro gioco, senza trascurare un minuzioso studio delle caratteristiche altrui.

Questo è del resto il modo in cui Strama prepara tutte le partite.

Passando alle questioni relative a tattica e organizzazione di gioco, la prima domanda riguarda il controllo del Faraone: come quando si doveva affrontare Jovetic, non sono previsti accorgimenti particolari?

Naturalmente Strama ribadisce che non stravolgerà l'assetto della squadra per un solo giocatore, ma cercherà in ogni caso di limitarne l'efficacia, tenendo conto del fatto, per altro, che è il sistema di gioco di tutta la squadra che può mettere il singolo in situazione ottimale per sfruttare le sue caratteristiche “Noi lavoreremo e lavoriamo per farci trovare pronti, non far usare le loro armi - comprese quelle personali di E S, ndr - e usare al meglio le nostre.”

Il mister esprime poi il suo scetticismo sul fatto che Allegri possa ricorrere alla difesa a tre e a precisa domanda ammette che l'allenatore rossonero abbia maggior esperienza, avendo già vinto un titulo, ma l'Inter ha una rosa di tutto rispetto, composta da giocatori esperti e da giovani che possono garantire un futuro importante e, quanto ai moduli e agli schemi, ogni allenatore lavora sui giocatori di cui dispone: il sistema di gioco è come un vestito che va confezionato in relazione alle caratteristiche strutturali del soggetto.

Quando gli viene chiesto se preferisca un centrocampo a 5 oppure un 3412, Strama risponde: “Dipende dai giocatori che hai e dallo stato di forma. Giocare con cinque centrocampisti o con un trequartista è solo questione di girare un giocatore. Dipende dalle caratteristiche dei giocatori.” Cioè di fatto, in vista della soluzione per il derby, non risponde.

Non potevano mancare, nelle interviste, le domande relative ai singoli interpreti della gara, presenti o assenti che siano.

Strama risponde con una battuta alla questione della “crescita” di Cou. Poi seriamente dice che lo vede lavorare con impegno e maturità e sa che se decide di impiegarlo, il piccolo brasiliano dà il massimo (che è tanta roba).

Non si può dire oggi chi sarà più forte tra Cou e Shara anche perché lui non allena il Faraone: “Non penso di poter dire qualcosa di un giocatore che non alleno tutti i giorni come Stephan”(dunque l'allenatore ha qualche strumento in più, forse persino di un tifoso, per valutare un giocatore, non dovremmo mai dimenticarlo....ndr).

Ma Cou è molto forte e neppure il giocatore, assai timido, è ancora consapevole fino in fondo delle sue potenzialità

Per il recupero di Chivu, Strama ritiene che servirà più di un mese.

Su Cassano il mister condivide il giudizio di Allegri, secondo cui è inarrivabile nel passare la palla e si augura che l'uomo derby sia nerazzurro, Cassano o un altro non importa. Sulla sostituzione di Ibra con Pazzini, dice che non è un problema suo. Anche l'Inter a suo tempo ha ceduto dei campioni. Pazzini ha delle qualità che cercherà di sfruttare, come del resto Cassano. Sono state fatte scelte tecniche dalle due società, il barese cercherà di dare tutto per la sua squadra, senza problemi di rivalsa. Dei giocatori del Milan il mister preferisce non parlare.

Interessante la risposta su Palacio: l'Inter ha totale fiducia nei suoi medici. Sono disponibili per il rientro quando il settore sanitario li dichiara guariti al 101%. Non si rischia la salute per forzare un recupero. Palacio può giocare, ma naturalmente la condizione non può essere al massimo.

Anche a proposito di Wes che seguirà in America un recupero con fisioterapia, Strama ribadisce la totale concordanza con il settore medico. La trasferta è stata autorizzata di comune accordo, nel convincimento che possa giovare al giocatore per affrettare i tempi del recupero.

Questa assoluta condivisone delle decisioni tra settore tecnico e settore medico è una delle considerazioni più confortanti per i futuro dell'Inter, a mio parere.

Divertente e saggia la risposta sulla disponibilità e le condizioni di forma di Guarin: “A disposizione sì, in forma ve lo dico domenica sera.”

Interessante anche, in prospettiva, la risposta sulle qualità di Alvarez (non convocato come misura precauzionale) come possibile regista basso:“Ne ha le qualità di visione di gioco, ma ne perderesti il suo passo la sua progressione, quindi non penso che sia il vestito giusto per lui. Magari a fine carriera o quando ha perso la sua brillantezza.” Come a dire che per ora può fare il trequartista o l'esterno, magari il mediano, ma non il regista.

Con una battuta il mister risponde poi anche alla domanda su MM che, avendo dichiarato di apprezzare Cambiasso in difesa e di sperare in Couti come uomo derby, gli avrebbe di fatto suggerito la formazione:

“Con il Presidente ci sentiamo tutti i giorni, gli racconto come va, condividiamo tutto. Ma sono fatto io così, e mi piace condividere quello che facciamo. Sa di Cambiasso dalla partita di Torino che pure è stata diversa. Con l’infortunio di Chivu lo spostamento del Cuchu è diventato una realtà, perché giocando a tre devo avere almeno 5 giocatori che possono giocare come difensori. Esteban ci da un’ottima lettura difensiva perché legge le azioni in anticipo ed è un grande playmaker.”

Le altre domande di un qualche interesse riguardano il giorno in più di riposo di cui hanno goduto gli avversari, che può incidere, ma non rappresentare un alibi; l'eventuale accettazione di un pareggio, che si può decidere solo dopo averci provato : ”noi lavoriamo per vincere il derby, poi a un quarto d’ora dalla fine vedrai, magari sei in 10… Che ne so…”;

e infine il suo livello di soddisfazione per lo stato di realizzazione del “progetto”:

“La cosa che mi soddisfa di più è che vedo un gruppo unito nel lavoro e questa è stata la testimonianza migliore di giovedì. Credo che i calciatori abbiano capito che io do grande importanza a quello che vedo in settimana. Il lato positivo è che vedo la crescita giorno dopo giorno, ma il lato negativo è che siamo alla ricerca della continuità nel nostro modo di giocare. Ad esempio la nostra capacità di costruire gioco da dietro. Dobbiamo lavorare ancora tanto. Domani è una partita che ci metterà alla prova, uno scontro diretto contro un avversario di tutto rispetto”.

La conferenza è stata inoltre completata da alcune domande di cazzeggio puro (ti piace rispondere a domande non di calcio, oppure nelle interviste pensi di assomigliare a Mou), sulle quali ritengo sia opportuno non dilungarsi.

I convocati e la possibile formazione

Portieri: 1 Samir Handanovic, 12 Luca Castellazzi, 27 Vid Belec.

Difensori: 4 Javier Zanetti, 6 Matias Silvestre, 23 Andrea Ranocchia, 25 Walter Samuel, 40 Juan Jesus, 42 Jonathan, 44 Matteo Bianchetti, 55 Yuto Nagatomo.

Centrocampisti: 14 Fredy Guarin, 16 Gabi Mudingay, 19 Esteban Cambiasso, 20 Joel Obi, 21 Walter Gargano, 31 Alvaro Pereira, 41 Alfred Duncan.

Attaccanti: 7 Philippe Coutinho, 8 Rodrigo Palacio, 22 Diego Milito, 88 Marko Livaja, 99 Antonio Cassano.

Il dubbio principale riguarda, a mio parere, la presenza o meno di Cou dall'inizio.

Il brasiliano potrebbe giocare, per venir poi sostituito da Palacio o, secondo l'andamento del match, dal quinto centrocampista.

In questo caso lo schieramento iniziale sarebbe un 3421 (o 3412).

Personalmente, sbaglierò o sarò influenzato dalle mie convinzioni “difensiviste” credo che tra i centrali bassi rivedremo Samuel, con il ritorno del Cuchu in mezzo al campo.

In definitiva, senza azzardare certezza alcuna, prevedo questo undici iniziale:

Handanovic

Rano, Samuel, JJ

Zanetti Guarin Cambiasso Naga (Pereira)

Cou

Cassano Milito.

Tenendo presente che non si deve assolutamente scartare una soluzione a sorpresa.

Buona partita, e...nessun commento, auspicio o previsione.

Luciano

Nella foto (Inter.it): Strama sorride disteso in conferenza stampa; il derby l'ha preparato al meglio.