martedì 12 febbraio 2013

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Inter-Chievo 3-1: la chiusura di un cerchio?


Dal Chievo al Chievo.
Ora come allora dubbi e speranze, misere per i più, si intersecavano in un punto preciso, l’origine di un Inter stramaccioniana vista spesso nelle intenzioni (personalità, gioco offensivo, ventata di freschezza) e non sempre nei fatti.
Un girone esatto dopo con la stessa esigenza di trovare una quadratura, una chiusura del cerchio che vada al di là dell’avversario incontrato o da incontrare, delle tabelle di marcia e degli obiettivi prefissati.
Dal Chievo al Chievo, partendo da una chiara difesa a tre, già avvertita un paio di settimane prima all’Olimpico di Torino, fino ad arrivare al 4-3-3 di domenica scorsa, probabilmente più un passaggio obbligato che una vera direzione stabilita.
Ad unire le due sfide con i clivensi c’è una costante da non sottovalutare: l’assenza forzata di un numero dieci, passato nel giro di cinque mesi dalle spalle di Sneijder a quelle di Kovacic.
Un passaggio di consegne che dice molto su quest’Inter che va avanti a folate.
E fra uno strappo e l’altro inevitabilmente il vestito si è scucito tutto d’un tratto.
Da qui l’esigenza di chiamare un sarto di fiducia, un uomo capace di tenere insieme i reparti.
Un numero dieci, appunto.
Un uomo di qualità che si piazzi come vertice basso o alto di quello che è il reparto nevralgico del campo.
Un uomo di cui a lungo abbiamo sentito la mancanza e che non poteva più avere, per una serie di motivi ormai conclamati, la fisiognomica di un olandese volato in Turchia alla corte di Terim appena due settimane fa.
Troppo poco per non sentirne il distacco.
Non c’è 3 a 1 che tenga, ancor più se rifilato ad una squadra che non è più la matricola temibile di una volta (quest’anno 9 sconfitte in 12 trasferte, nessuno ha fatto peggio).
Eppure, segno positivo, i nerazzurri hanno mostrato una vitalità e una superiorità tecnica che mancava da tempo immemore.
Tutto questo senza l’enfant prodige croato, lo squalificato Guarin e l’Azzecca-garbugli che risponde al nome di Alvarez, quest’ultimo entrato nella ripresa a giochi ormai fatti.
Significativo è stato il ritorno in campo del principe Milito e conseguentemente del tridente, a cui però hanno dato una mano fondamentale sia Cambiasso che Gargano.
E perché no la sorte e l’autostima, due “dettagli” che hanno raddrizzato una partita che per venti, venticinque minuti è stata la fotocopia delle ultime uscite nerazzurre, solo con il serbatoio dell’inchiostro (quello del Chievo) quasi esaurito.
Probabilmente lo stesso lasso impiegato dai centrocampisti per calarsi nei nuovi ruoli ed io a capire il senso di quella disposizione sui generis.
Desiderio di avere più centimetri e qualità nel mezzo? Bisogno di maggiore copertura e dinamismo lì dove Cassano non aiuta e Nagatomo attacca spesso?
Non so se la risposta a tali interrogativi sia affermativa ma una certa attitudine a giocare di rimessa è sembrata evidente, magari per prudenza o freno mentale.
Fatto sta che per un tempo l’Inter è si ritrovato spaccata in due tronconi, senza un raccordo fra centrocampo e attacco (troppo schiacciati i primi, poco reattivi i secondo, anche se va riconosciuto l’impegno di Milito e lo sfiancante lavoro di copertura di Palacio), in uno spazio in cui il Chievo saliva con troppa facilità ma per nostra fortuna senza la decisiva convinzione e rapidità.
I maggiori pericoli per Handanovic, infatti, sono arrivati con la difesa schierata e in situazioni piuttosto leggibili.
Peccati di gioventù di uomini (Juan) e modulo (Gargano che non segue il movimento del centrocampista avversario, una delle punte che si perde Acerbi sui calci piazzati ecc.).
Molto meglio nella ripresa quando la squadra ha aggredito con più lucidità (e guarda caso meno errori tattici) infastidendo in prima battuta Rigoni e prendendo il sopravvento con gli interni Gargano e Cambiasso.
L’uruguaiano aveva chiuso la pratica a Verona servendo l’assist del 2-0 a Cassano, l’argentino ha fatto lo stesso ieri per il 3-1 di Milito.
E all’improvviso tutto ha avuto più senso.
Certo per strappare un posto UEFA forse servirà una mano più precisa di quella di Giotto ma per il momento siamo lì ad un punto dalla Lazio, tremolanti e certi che il cerchio nero possa, in un modo o nell’altro, dichiararsi chiuso.

Aniello "Nello" Luciano (aka AL82)


Nella foto (Inter.it) Cambiasso porta avanti palla e, checché se ne dica, squadra.

11 commenti:

luciano ha detto...

Sabine Bertagna, indiscutibile amica dei nostri colori, oltre che giornalista di rara qualità, ha proposto a diversi blog dell'universo Inter (universo è più che Galassia....) di ripubblicare alcuni post, magari a un giorno di distanza, con indicazione chiara della fonte e del link per andare a leggere l'originale, in un apposito spazio del sito "fcinter 1908".
Ho aderito di buon grado, sulla base di un convincimento che poi ho provato a strutturare in forma scritta.
Infatti non tutti gli interpellati hanno accettato la proposta e ne è nato un confronto costruttivo.
Avrei voluto proporre i miei convincimenti agli amici che costituiscono questa piccola comunità, ma
la cosa sarebbe andata per le lunghe.
Tuttavia, sia pure a posteriori, vorrei conoscere il parere degli amici su questa impostazione.
ecco il testo della mia presa di posizione (segue)

luciano ha detto...

Se qualcuno legge sul nostro blog (della nostra comunità) un'intervista a Traoré siamo contenti.
Se legge il giorno dopo l'intervista, su un sito aggregatore, che però ha messo bene in evidenza la fonte, il link al blog originario e l'avviso che si tratta di una riproduzione “concessa”, siamo contenti ugualmente.
Magari questa persona viene presa dalla curiosità di vedere chi sono quei pazzi che parlano di un ragazzo del 2000.
Magari scorrendo i post precedenti, vede che parlavamo di Benassi in certi termini almeno un paio d'anni fa, che definivamo Bonazzoli una straordinaria promessa sette o otto anni prima che Antognoni lo indicasse come un possibile nuovo Boninsegna (nb: Bona è più tecnico, ma meno potente rispetto a Bonimba).
Magari dà anche un'occhiata agli altri scritti e decide che vale la pena fare una capatina sul sito, ogni tanto.

Perché noi abbiamo due sole ambizioni, due soli motivi che tengono in vita il blog:

1. Sostenere e far conoscere i giovani interisti, perché fanno parte di un'entità che amiamo e riteniamo che parecchi di loro possano dare, a vario titolo, un importante contributo all'oggetto del nostro tifo.
2. Mostrare che esiste, se pure esiguamente minoritaria, la possibilità di sostenere e amare la squadra e i suoi singoli componenti, anche quando le cose vanno male.

Anche noi vediamo la differenza che esiste tra Rocchi e Radamel Falcao. Anche noi preferiremmo Falcao, e decine di altri che si trovano fra i due estremi.
Se Rocchi è all'Inter, diciamo che è stata una spesa piccola, poco produttiva, ma probabilmente l'unica spesa possibile per un vice qualcuno.
Speriamo comunque che Rocchi dia un qualche contributo alla causa e rifiutiamo di dar ascolto a tutti i veleni interessati e non provati circa colpe, responsabilità e motivazioni indicibili, diffusi a livello di chiacchiericcio da chi osteggia l’attuale gestione societaria.

Questo atteggiamento può essere definito da jap, ma la cosa non ci offende minimamente.
Se qualcuno condivide l'approccio ci può seguire, se lo detesta può sfogare altrove il suo malcontento. La rete garantisce il pluralismo.

Per questo motivo, essendo consapevoli delle ragioni, così ben espresse da Simone, che spingono di norma i giornalisti dei media ufficiali (anche le tv, oltre che la carta stampata) a denigrare l'Inter, proviamo più simpatia per gli “aggregatori”, i quali non lesinano le critiche costruttive (come la stessa Sabine ha mostrato più volte), in un contesto complessivo però di amore e passione per i nostri colori.

Non avendo velleità da professionisti, ci fa comunque piacere se la nostra comunità si amplia, sempre nella fedeltà all’approccio che la caratterizza, ma ancor più ci rallegriamo se attraverso soggetti informativi diversi presenti in rete può crescere l’amore per le nostre giovani promesse e il sostegno affettuoso ma non acritico a chi lavora per gli amati “colori del cielo e della notte”.

Questo aldilà di accorgimenti “tecnici” sempre possibili che rendano più efficace il riconoscimento del contributo all’origine.

Cisco ha detto...

Dico la mia, da osservatore esterno:

1)Sabine è eccezionale, la vorrei tra le mie fila. Quindi qualunque sua proposta è da accettare al volo, perchè poi si può star sicuri che la proposta diventerà una realtà ben fatta

2)Secondo me c'è fin troppo poco spazio, soprattutto a livello giovanile, per uno come te Luciano. Quindi ben venga la possibilità di far arrivare a più gente il tuo messaggio, almeno a livello giovanile.

Non credo invece cambierà molto a livello di prima squadra, perchè il tifoso è talmente bombardato da media che vogliono dir qualcosa sulla loro squadra, da non essere più in grado di distinguere le poche persone che hanno qualcosa da dire e trarre qualche insegnamento da questi.

Però il tifoso a livello giovanile è "vergine", ogni tanto rincoglionito dalle nozioni svogliate e imprecise dei giornalisti a cui a turno viene appioppato l'argomento, ma disposto ad ascoltare. Quindi, almeno su quel fronte, credo che un Luciano possa essere fondamentale nell'educazione del tifoso. Interista e no.
Anzi, io fossi InterChannel ti darei una rubrica come minimo settimanale. Anche se i canali tematici sono in grossa crisi e raggiungono solo una fetta molto limitata di tifosi. Ma sarebbe già un inizio.

luciano ha detto...

ue opinioni e per le belle parole.
però non è un discorso che riguarda solo me, ma può interessare a quanti scrivono o potrebbero scrivere (amici che vogliano anche sporadicamente esprimere attraverso post le loro opinioni sull'Inter sono comunque ben accette, anche per rendere i post più frequenti).
Il concetto è: se scrivi o scriverai un post qui, sei favorevole al fatto che possa venir ripreso integralmente, alle condizioni dette, da un altro sito?

luciano ha detto...

Sembra entrata nel vivo, secondo le notizie di stampa, la...campagna acquisti estiva.
A Laxalt, Campagnaro e Andreolli, che sarebbero già contrattualizzati, dovrebbe aggiungersi Icardi.
Resterebbe da completare il tutto con un esterno destro (con Peruzzi, Jung o Vrsaljko come papabili) e un' ala offensiva, preferibilmente a sinistra, si dice (Dzsudzsak o Markovic, o forse Weiss).
Poi, soprattutto se Obi continuerà a non dare garanzie fisiche e se Duncan rientrerà nell'operazione Icardi, potrebbe arrivare un centrocampista: si dice Obiang o Quintero, ma più probabilmente un nome nuovo e meno costoso).
Insomma, a grandi linee già si intravede la struttura della prossima Inter.
Le direttive sembrano chiare: giocatori di esperienza ma ancora abbastanza integri per completare la rosa, raggiungibili con esborso relativo e con ingaggi contenuti e giovani talenti abbastanza pronti, sui quali scommettere, anch'essi con ingaggi inizialmente compatibili con la nostra situazione finanziaria.

Ci sarà poi da risolvere il problema dei senatori: Samuel, Chivu, Zanetti, Deki, Cambiasso, Milito e anche Cassano.

Chiaro che alcuni resteranno, per assicurare talento esperienza e continuità. Fattori come la disponibilità a ridurre o spalmare l'ingaggio saranno decisivi, accanto alle esigenze personali e alla verifica delle condizioni fisiche.

A occhio sembra che, oggi, Samuel, Chivu, Deki, siano i più probabili partenti.

Se queste lineee operative venissero confermate, non c'è dubbio che il popolo interista avrebbe di che dirsi soddisfatto, a prescindere dalla soluzione per le posizioni ancora “aperte”.

Se aggiungiamo all'elenco Kovacic, Juan e Benassi (magari anche il rientro di Longo) ci sarebbe un bel pacchetto di giovani dalle grandi prospettive.

L'unico dubbio, per conto mio riguarda la politica societaria proiettata nel futuro: si costruisce per tenere i più forti e provare a vincere, oppure una volta che i giovani saranno pienamente affermati e pretenderanno ingaggi di mercato, con conseguente lievitazione di tutti gli altri, i più forti saranno ceduti, per sostituirli con giovani promesse meno costose, in un ciclo continuo più da Udinese che da grande società ambiziosa?

Forse la preoccupazione è prematura. Cominciamo a rafforzarci rinnovandoci, magari poi arrivano altre fonti di finanziamento (stadio di proprietà, soci esteri, ecc) e il problema non si porrà.

Io sono abbastanza gasato da queste “notizie” che accolgo sempre con il beneficio del dubbio. Ma un piccolo tarlo, in fondo alla mente ce l'ho.

Unknown ha detto...

Duncan, voglio sperare, sarà ceduto solo in compartecipazione, vero?

luciano ha detto...

Potrebbe anche non essere proprio ceduto. E' solo un'ipotesi

Unknown ha detto...

questa volta mi autoincenso...

tutto quanto scritto su icardi tra ieri e oggi, duncan compreso, è stato da me scritto giorni e, qualcosa, anche settimane fa...
e la preferenza del ragazzo, e il fatto che trattano massimo e riccardo... la cifra... le contropartite...
non è ancora chiusa ( e nemmeno potrebbe esserlo visti i regolamenti)ma manca proprio un pelo di " mussa" (licenza poetica ligure :-D )
importantissimo il "clan dell'asado" (si sussurra di una chiamata al ragazzo da parte del capitano... non confermata)
importantissimo il rapporto personale massimo/riccardo

si tratta anche pedro, meno insistentemente ma cmq con molta attenzione, ed è anche più difficile da prendere se vogliamo (sul giocatore ci sono : mancini [se resta al city... si se arriva secondo...in bilico se arriva terzo...se resta farà una strage al city... ), l'atletico che lo vorrebbe indietro e pare sia interessato pure il malaga...

nelle contropartite ci dovrebbero essere mezzo longo e mezzo duncan...
molto più difficile silvestre...

nessun timore su quei 2 mezzi eventuali... i garrone sono persone molto serie...ed è per questo che vanno d'accordo con moratti...

Everybody Hertz ha detto...

Online un nuovo post che anticipa la sfida col Cluj.

AL82

bayle ha detto...

Un commento sull'"entrata" in FCInterNews: ben venga. Questo spazio è fondamentale per tutti i tifosi razionali, un piccolo paradiso isolato.

La mia unica preoccupazione è un influsso di commenti che non andranno a rispettare l'atmosfera che avete creato con tanta cura. In un blog come questo i commenti sono fondamentali, ma si fa preso a mandare tutto in vacca.

Perciò vi chiedo solo di monitorare la situazione attentamente. Questo spazio è, ripeto, fondamentale per tante persone. Sarebbe un peccato venisse rovinato da persone che non capiscono l'atmosfera.

— Diego Petrucci

bayle ha detto...

(Scusate le ripetizioni e il pessimo italiano.)