L'ovile e il burlesque.

Intrigante l'intervento di Claudio Covini che, secondo me, pone un problema fondamentale di cui qui non si è discusso abbastanza: la questione degli effetti che Mazzarri potrà avere sull'Inter.

Nel breve e nel medio periodo.

Partiamo da quello che si attribuisce al nostro nuovo mister sulla scorta del suo passato.

E' uno che gioca molto coperto (le sue difese, composte da mediocri, e in genere integrate da centrocampisti mediocri, prendono sempre pochissimi gol)

E' uno che privilegia i giocatori di sostanza rispetto a quelli di classe che in squadra non devono essere più di 2-3.

Apro una parentesi per chiarire che la divisione fra giocatori di classe e di sostanza è ovviamente labile: quasi tutti i giocatori di classe (non di stile) hanno anche sostanza; un giocatore di sostanza, se gioca in A non è mai uno sprovveduto sul piano tecnico.

Dunque sotto questo profilo definisco il giocatore in relazione alla sua caratteristica predominante. E la classificazione, ne sono conscio, risulta soggettiva.

Mazzarri è uno che, si dice, non ama i giovani.

Bene: ha tutte le caratteristiche che mi indurrebbero ad apprezzarlo.

Come si sa, sono infatti convinto che l'obiettivo fondamentale del calcio sia difendere in spazi stretti e attaccare in spazi ampi.

Sono altresì convinto che la sostanza conti molto di più dell'estetica, e infine ritengo che un giovane vada schierato solo se è più forte di chi sostituisce e non per un improbabile progetto futuribile.

Eppure, nonostante questo, proprio perché a volte mi capita  di non essere integralista e di essere in contraddizione con me stesso, la scelta di Mazzarri non mi piaceva.

Avrei preferito Montella, che è l'opposto del mio credo calcistico: ama il possesso palla; ama i giocatori "di classe", si dice sia  meno restio a lanciare i giovani.

Adesso veniamo all'Inter.

Abbiamo vinto tutto con tanti giocatori di classe che il mister ha convinto a esprimere soprattutto sostanza, sia pure con tutta la loro classe (Chivu, Motta, Deki, Cambiasso, Pandev, per finire con i mitici Wes, Eto'o e Milito: tutti campionissimi che si sacrificavano).

I giocatori si sono prosciugati, sono invecchiati, alcuni sono stati venduti per le esigenze economiche intervenute.

Il valore tecnico della squadra è obiettivamente decaduto.

Negli ultimi mesi, invecchiato Cambiasso, partito Cassano e ceduto Cou, logori Milito e Chivu, di giocatori di classe in senso stretto, oltre ad Handa, è rimasto Kovacic. 

Poi ci sono Rano e Alvarez che devono ancora dimostrare di essere di classe e non di stile. 

Poi ci sono giocatori intermedi come Palacio e Guarin.

Gli altri sono tutti di sostanza: chi di sostanza eccezionale (Samuel), chi meno.

La squadra è piena di buchi, per competere  a buon livello.

A meno di credere davvero  che lo scorso anno i giocatori non si allenassero o che tutto derivava dall'inesperienza di Strama.

Ci sono tanti giovani interessanti ma non pronti a farti fare il salto di qualità e ci sono pochi, pochissimi soldi.

Puoi puntare sull'arrivo di un solo giocatore di classe, tenendoti tutti i buchi negli altri reparti, oppure puoi tentare di  rafforzare la parte di sostanza dell'organico, con quattro  cinque acquisti di giocatori di rendimento a costi non elevati, a fronte magari della dismissione di uno che ha mercato.

Altra divagazione: considero giocatori di rendimento a costo non elevato quelli la cui valutazione oscilla sugli 8-15 milioni (magari da pagare in 3 rate e con scambi parziali di “figurine”).

Al disotto di quella cifra ci sono le avventure, in un  mercato in cui Marquinos è stato pagato 35 milioni, Strootman 20, Pastore (che secondo me non è meglio di Alvarez) 45 e così via sproloquiando.

Cioè: un giocatore di classe oggi non costa meno di 30 milioni e ne pretende 5-8 di ingaggio.

E questo, tra parentesi, getta una luce diversa sull'acquisto di Kovacic, voluto come è noto, all'insaputa di Branca, dal nostro magazziniere che ha sfruttato l'amicizia con Bozzo.

In questa prospettiva, la scelta di Mazzarri può risultare giusta o sbagliata, sarà il futuro a dirlo.

Secondo me è stata fatta in questa prospettiva: costruiamo una squadra solida, una base di partenza per poi tentare la scalata all'eccellenza.

Se il progetto riuscirà, il prossimo anno, grazie anche all'arrivo di un nuovo socio o proprietario con soldi freschi, si potranno fare un paio di colpi davvero di livello, per tornare finalmente  competitivi.

Per prendere i quattro cinque giocatori che ci servono, in questa prospettiva, si deve andare sui parametro zero (Campagnaro, Andreolli, Botta), su qualche giovane di prospettiva che può venire con scambi parziali o con pagamento dilazionato (Belfodil, Icardi) o a costi irrilevanti (Laxalt).

Però poi servono almeno un esterno e un centrale di vera sostanza.

Se non una punta di scatto e penetrazione.

Questi giocatori è difficile averli a poco.

Può darsi che per raggiungere l'obiettivo sia necessario cedere un titolare, se si trova uno dal presumibile rendimento equivalente, ma dal prezzo contenuto.

I tre interessati erano Handa,  Guarin e Rano.

Handa sembra si sia scelto di cederlo il prossimo anno, quando il guadagno sarà netto perché avremo in casa già pronto Bardi, il sostituto naturale.

La cessione di Guarin (a parte il fatto che certe cose le decide il mercato, perché se non hai offerte adeguate alle tue aspettative non te le puoi inventare) avrebbe poi dovuto venir sostituito da un altro centrocampista, oltre a quello già da comprare. 

Dati i costi per questo ruolo, il gioco non valeva forse la candela, come suol dirsi.

Restava Rano.

Premetto che Rano io non lo cederei, perché sono convinto che abbia potenzialità inespresse, per gli infortuni e l'inadeguatezza del contorno in cui si è esibito sino ad ora.

Però immaginiamo un possibile ragionamento della società e di Mazzarri: proviamo a vedere se troviamo un altro centrale affidabile  a prezzi contenuti e a vendere bene Rano, in modo da finanziare i due acquisti necessari per completare l'organico.

In questa prospettiva Rano non sarebbe stato scaricato.

Gli si sarebbe fatto presente che proprio per il suo valore indiscusso poteva crearsi la necessità di una cessione.

Rano naturalmente avrebbe detto che preferiva rimanere, ma se necessario  si sarebbe riservato la decisione sulla destinazione.

Mazzarri e Branca si trovano d'accordo nell'individuare in Dragovic il possibile sostituto.

Branca inizia la trattativa e giunge ad un accordo per l'acquisto ad 8 milioni e 1,1 di contratto.

Ferma per un certo periodo Dragovic a queste condizioni (dov'è la vergogna?) e prova a trattare Rano in uscita.

Non può chiudere Dragovic, altrimenti Rano si deprezza.

L'obiettivo è  ricavare  da Rano 15-17 milioni. (più il risparmio sull'ingaggio lordo).

In quel modo da un lato si farebbe una plusvalenza, dall'altro   tra contratto e cartellino si libererebbero una quindicina di milioni (milione più milione meno) per finanziare gli ultimi due acquisti, ritenuti fondamentali.

La trattativa di cessione va per le lunghe, anche perché giustamente Rano rifiuta alcune destinazioni.

Basilea e Dragovic diventano inquieti (anche perché arrivano a loro offerte molto superiori e questo dimostra che ancora una volta Branca... si era mosso male).

Intanto Rano convince Mazzarri in allenamento e in partitella e l'idea della cessione a una delle squadre che lui accetterebbe, in Italia, si fa sempre più dolorosa.

A questo punto si deve decidere, tenendo presente lo scacchiere complessivo della squadra.

Ti tieni Rano, vai su Wellington e prendi in prestito Van der Wiel?

Provi a cedere Rano per Zuniga e con il conguaglio prendi Dragovic, se ancora disponibile? E poi prendi Wellington a poco o...conti su un aiuto indonesiano per Nainggo?

Cerchi un'altra soluzione ancora?

Lo scenario qui descritto è di fantasia, ma forse non è del tutto irragionevole, nelle sue linee essenziali, con delle varianti che non conosciamo.

Ad esempio lo stato della trattativa Thohir Inter, la disponibilità di...anticipo di contante per qualche operazione immediata, ecc.

La mia impressione, per tornare al discorso di partenza è che per Mazzarri la soluzione ideale sarebbe Dragovic, Isla (o Zuniga), Nainggolan.

Sempre per il discorso della sostanza.

Ma ne accetterebbe un'altra, di valore più o meno simile, compresa l'ipotesi della conferma di Rano

Ancora una volta si pone a mio parere, nel contesto di disponibilità finanziarie definite, il problema del rapporto tra esigenze immediate dell'allenatore e prospettive della società che deve sì cercare il massimo subito, ma senza trascurare il futuro che all'allenatore, contrattualmente legato all'hic et nunc, chiaramente interessa meno.

Per concludere, tornando al discorso iniziale, da parte mia il credito nei confronti di  Mazzarri  è leggermente cresciuto.

Decideranno insieme, lui e la società, per il meglio.

Da jappo ne sono convinto.

L'unica cosa che davvero non sopporterei sarebbe vedere Rano in un ovile (per fortuna con Ogbonna l'ipotesi sembra scongiurata) o nel bunga bunga.

Questo, per favore risparmiatemelo.

A qualunque costo.

Luciano Da Vite

Nella foto (©Getty Images) l'interista Andrea Ranocchia.