domenica 3 gennaio 2016

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Il punto sul settore giovanile (II)

Prospettive stagionali delle giovanili a livello di squadra e di singoli: la Juniores Berretti


Tra tutte, la Berretti è la squadra che sta andando più alla grande. Dopo una partenza incerta, infatti, i ragazzi del “Cerro” hanno preso a correre, lasciando la seconda a otto punti.

La rosa ufficiale è composta da 23 giocatori (formalmente, per il solito problema di slittamenti in itinere e reversibili tra Primavera e Berretti. Per esempio: Bollini non è ufficialmente in rosa perché figura in Primavera, ma in realtà gioca da tempo con la Berretti. Dunque i giocatori sarebbero in realtà 24).

Il gruppo base, ovviamente, è costituito dai ’98 ex allievi (13), ci sono poi Capaccio, che era già in Berretti, Alio, un ’99 e nove altri nuovi arrivi, contando Bollini .

Se si eccettuano i due dal Monza, gli altri vengono da realtà minori (2 Virtus Bergamo, 2 Enotria, 1 Sancolombano, 1 Rozzano, 1 Scanzorosciate. Picozzi torna dal prestito alla Lazio, dove aveva già giocato in Primavera, ma da noi non sta trovando spazio in Berretti).

Nessun nuovo acquisto quindi di valore eccelso, almeno sulla carta, ed in più il problema del continuo via vai dalla Primavera, con le difficoltà di amalgama che ciò comporta. Eppure il gruppo si sta comportando benissimo e addirittura ci sono giocatori in uscita perché non trovano spazio (si parla di Pirola, Giovannelli, Picozzi, mentre Carbone, dato ufficialmente in entrata nella rosa, a settembre, non si è mai visto e ora non compare nell’organico definitivo).

La rosa stessa al momento sembra equilibrata: ma se partisse Pirola servirebbe un altro centrale (ne resterebbero solo due) e anche la contemporanea partenza di Giovannelli e Picozzi creerebbe un piccolo vuoto sugli esterni.

C’è tuttavia da considerare che la rosa degli allievi nazionali è sovradimensionata e si potrebbero registrare, all’occorrenza, salti di categoria.
In qualche caso è già avvenuto, ad esempio con Poletto.

Salendo in Primavera Antonini, verrebbe a mancare un centrocampista, mentre gli uomini con caratteristiche offensive sono otto, tra i quali però solo Lizzola e Braidch (spesso infortunato) vere prime punte.

Se non ci saranno le finali professionisti, come sembra certo, ma in Italia non si sa mai…, l'obiettivo resta vincere il girone e preparare più giocatori possibile al salto in Primavera per la prossima stagione.

Entrambi gli obiettivi sembrano al momento assolutamente alla nostra portata, considerando la classifica e le qualità di diversi componenti la rosa.

La Berretti gioca e si allena come tutte le altre nostre squadre. La parte atletica naturalmente si intensifica con il passare degli anni e il consolidarsi delle strutture scheletro muscolari, ma la parte tecnica prevede per tutti schemi, sia difensivi che offensivi, e tanti scambi sullo stretto in velocità a 2-3 tocchi massimo.
Tutte le nostre squadre giocano poi un calcio moderno, fatto (almeno in teoria, poi bisogna riuscirci) di pressing il più possibile alto e compatto, di fraseggio essenziale (insistito quando serve, pronto alla verticalizzazione quando ci sono le prospettive), di fase difensiva alla quale partecipano tutti e di fase offensiva con 4-5 uomini, oltre agli inserimenti da dietro.

Sul gioco delle nostre giovanili possono sfruculiare solo gli invidiosi, che vorrebbero vederci perdere, giocando come il Barça, senza averne gli uomini, naturalmente.

Gli stranieri…. purtroppo sono solo 3 e due di essi di colore, ma tra questi Mel può giocare anche nelle rappresentative nazionali.

Rispetto alla scorsa stagione sono state numerose anche le cessioni, in prestito o definitive.

Cito a mente:

Bourmila: Caronnese
Macario: Spal
Piacentini: Milan (via Albinoleffe)
Bernardi: Cagliari
Cotali: Cagliari
Sgarbi: Vicenza
Brambilla: Giano
Crespo Diaz: Monza
Andriuoli: Genoa (via Verona)
Di Carlo: Reggiana
Cassani: Pergolettese
Silenzi: Reggiana


La stagione dei singoli


Portieri

Via via che si scende di categoria sono sempre più in difficoltà a fornire valutazioni, sia pure approssimative come sono le mie, sui portieri, perché li vedo poco prima di tutto  a causa del loro alternarsi e poi per le scarse opportunità che le nostre difese concedono loro di mettersi in mostra.

Nello specifico, su Alio non potrei proprio pronunciarmi, Capaccio mi sembra abbastanza sicuro ma certo non ancora un top; quello che al momento mi sembra più avanti nel rendimento è senza dubbio Leoni.

Il giovane lodigiano non ha una statura particolarmente importante, in relazione al ruolo, ma dispone di un fisico compatto e potente, cioè esplosivo, che gli consente di arrivare dove altri più prestanti faticherebbero. Confesso che ero un po’ prevenuto nei suoi confronti, perché pensavo che se uno resta sino a quasi 18 anni nel Sancolombano non deve aver molto impressionato gli osservatori competenti. D’altra parte però Leoni giocava già in serie D e alla sua età questo è un indicatore positivo, che all’Inter il campo, secondo me, ha confermato.


Difensori

Chiarion: buon inizio di stagione per il giocatore, che a dispetto di quanto appare sulla rosa ufficiale, da centrocampista si è ormai trasformato in esterno basso, preferibilmente destro.
Efficace nella spinta, anche per la facilità di corsa e il discreto controllo di palla, deve probabilmente migliore ancora in fase di contenimento, soprattutto quando si trova ad affrontare non dei tornanti, ma punte vere, dotate di dribbling e scatto secco. Si alterna nel ruolo con Zanetti

Zanetti: più potente, ma meno agile del “rivale” di ruolo, l’ex padovano ha, a grandi linee, le stesse caratteristiche di Mattia, nel senso che è più forte, mi sembra, nella spinta che non nel contenimento.
Il fisico più strutturato probabilmente in futuro potrebbe farlo preferire a Chiarion, almeno se resterà mister Vecchi in Primavera. Tuttavia entrambi gli atleti sono in fase di crescita, non rapidissima ma continua e hanno tempo per giocarsi le rispettive carte


Lombardoni: mi era piaciuto in un’amichevole disputata lo scorso anno dalla sua rappresentativa di lega, ma un conto sono le amichevoli e altra cosa il campionato.
Quest’anno però ha subito confermato le sue doti.
Nel campionato allievi dilettanti (titolo nazionale conseguito con la Virtus Bergamo) spiccava nettamente per le sue doti atletiche e anche tecniche.
Alcuni operatori di mercato dubitavano delle sue possibilità per una presunta lentezza, ma sono convinto che questo giudizio fosse ingeneroso e avventato. Per fortuna gli osservatori dell’Inter non lo hanno condiviso. “Lomba” ha subito suscitato l’interesse anche di Vecchi, che lo ha utilizzato spesso nella prima fase. Poi giustamente lo ha lasciato in una categoria che può garantirgli altri rapidi progressi, attraverso l’impiego continuo.
Se la nostra difesa è di gran lunga la meno battuta una parte del merito è certamente sua. Molto forte di testa, puntuale e preciso in marcatura, non disprezzabile nel far ripartire l’azione, per conto mio è un ragazzo davvero interessante

Granziera: Interessante è anche Granziera, l’altro centrale, che, qualcuno ricorderà, venne definito anni addietro da Gimon come il “Backembauer de noantri”.
In seguito “Granzie” si era un po’ perso, anche per gli sballottamenti causati dai frequenti cambi di ruolo.
Ad esempio, come esterno basso era stato un mezzo fallimento, ma l’esperienza probabilmente lo ha completato. Fisico da granatiere, fortissimo di testa, solido e determinato, costituisce con i compagni di reparto un vero bunker difensivo difficilissimo da attaccare per chiunque.
Se continuerà con i netti progressi mostrati in questa stagione, potremo sentire di nuovo parlare di lui, anche se forse non come di …un nuovo Beck.

Pirola: l’ho visto troppo poco per poterne dare un giudizio minimamente fondato. In quelle rare occasioni però non mi è dispiaciuto per solidità, applicazione in marcatura e buona sicurezza. Probabilmente al momento può solo costituire un’alternativa, per quanto valida, ai due titolari del centro difesa. Tuttavia le qualità non mancano e con il lavoro e la tenacia potranno meglio manifestarsi

Cagnano: sarà che sono un sentimentale e più tempo passo vicino ai nostri giocatori, più mi affeziono e il “Cagna” lo seguo fin dagli esordienti, ma per me è stato lui la vera rivelazione della stagione.
Terzino mancino di grande e possente struttura atletica, fortissimo nella progressione e dotato di un sinistro davvero pregevole, è cresciuto quest’anno a dismisura, meritandosi allenamenti e partitelle addirittura con la prima squadra  e con regolarità in Primavera
In campionato ha segnato due eurogol davvero incredibili, ma indipendentemente da questo sono le sue prestazioni e la continuità di rendimento ad impressionare.
Se poi avesse davanti a sé qualche compagno più incline all’uno-due, piuttosto che ad accentrarsi per fare il trequartista o la seconda punta, potrebbe rendere ancora di più, perché così si produce in decine di accelerazioni a vuoto, in ogni match. E’ migliorato molto anche in fase difensiva potendo ora imporre la sa prestanza atletica. Credo che, se non avesse davanti a sé nel suo ruolo, 3 nazionali (Di Marco, Senna e Sobacchi) sarebbe già in Primavera.

Picozzi e Giovannelli: pochissime apparizioni per i due rientrati dal prestito, insufficienti, dal mio punto di vista, per misurarne i progressi. Tra l’altro Picozzi è stato anche a lungo infortunato. Credo che Giovannelli abbia già trovato una nuova squadra che gli consentirà di giocare in un campionato vero, anche se nella categoria dilettanti, mentre Picozzi tornerebbe volentieri alla Lazio, dove giocava lo scorso anno in Primavera.

Centrocampisti

Antonini: un buonissimo avvio di stagione per il centrocampista italo brasiliano, che gli è valso la convocazione nella selezione brasiliana di categoria e l’esordio in Primavera.
Dotato di una struttura atletica invidiabile (non credete ai dati ufficiali, forse vecchi, che parlano di 1,78: , “Anto” è vicino al metro e novanta, se non lo supera), è praticamente imbattibile di testa, ha notevole potenza e un destro da sudamericano. Naturalmente proprio la potenza fisica esclude che possa essere anche rapido nel breve e intenso nel ritmo, ma può giocare benissimo sia da mezz’ala sia da play basso. Qualcuno, anche nel suo entourage, prevedere per lui una carriera da centrale difensivo, ruolo nel quale è stato più volte provato, ma che al momento non sembra convincerlo molto.
Il ragazzo di Porto Alegre ha una ferrea volontà di riuscire ed è proprio questo fattore che lo ha indotto a scegliere l’Italia, considerato luogo di formazione ideale (oltre che seconda patria, per il ramo materno). Dal suo arrivo, ha fatto registrare una crescita progressiva e costante.

Carraro: Altro centrocampista che abbina statura, ottima tecnica e forza fisica. In un certo senso il “Carra” non costituisce l’abbinamento ideale con Antonini, visto che i due possiedono alcune caratteristiche comuni, tuttavia la loro qualità ne consente una proficua convivenza.
Carraro rispetto ad Antonini è forse più cattivo (in senso agonistico, ovviamente). Lo scorso anno, al suo arrivo dal Padova, ci si aspettava persino troppo da lui, che ha dovuto inserirsi in una realtà nuova e non semplice. I miglioramenti continui ne fanno comunque un giocatore di sicura prospettiva che nella prossima stagione difenderà certamente i colori della nostra Primavera. 

Donnarumma: Alessio è un giocatore che ha il calcio nel cervello, prima ancora che nei piedi. Osservare come contrasta, pur non essendo un fenomeno in altezza e non possedendo corsa lunga e rapida e quindi giocando sul tempo, come distribuisce il pallone vedendo il gioco in modo illuminante, come evita l’avversario in dribbling e con la sicurezza del palleggio, non può non destare ammirazione. Poi magari non arriverà ai massimi livelli proprio perché il passo, che nel calcio odierno è determinante, non costituisce la sua forza. Nel calcio di una volta (quello dei Corso, dei Frustalupi, ma dei Manicone, in tempi più recenti), sarebbe stato uno sballo. Donna è e sarà sempre un mio pupillo e a lui auguro il meglio

Piscopo: Donna, Reno, Mel Jus: più che 4 giocatori delle nostre giovanili; quattro miti, quattro funamboli capaci di far entusiasmare (in modi diversi) e sognare. Purtroppo quattro mini fuoriclasse che dovranno lottare per imporsi a certi livelli per motivi diversi.
Al suo arrivo dall’Australia (è nato a Melbourne da padre napoletano) Reno ha subito mostrato doti tecniche e realizzative importanti. Centravanti o seconda punta, poi spostato ad esterno, si è sempre mostrato micidiale nell’uno contro uno e soprattutto nel tiro. Ultimamente giocava a sinistra proprio per rientrare sul destro e andare alla conclusione.
Nel frattempo però, con la crescita, anche muscolare, è iniziato un processo di trasformazione che potrebbe essere solo agli inizi. Il ragazzo è diventato grintoso, determinato nei contrasti, capace di percorrere la fascia molte volte in una partita e di aiutare anche il centrocampo. Naturale che a questo punto lo si provasse da centrocampista e, secondo me, in questo compito ha mostrato anche ottime qualità di organizzatore di gioco. Ovvio che debba fare ancora esperienza, ma forse è proprio questo il ruolo tagliato su misura per lui. A me piace pensarlo come un piccolo Xavi (facendo gli scongiuri perché questi accostamenti di solito non portano bene).



Taufer:  Mel è un giocatore di cui qualunque appassionato conosce tutto o quasi: in tanti anni di militanza nelle nostre fila ha collezionato tituli nazionali (3, credo un record), e vittorie in Tornei, quasi sempre accompagnate dal riconoscimento di miglior giocatore. Le squadre in cui militava in pratica giocavano in 12 o in 13 per la sua straordinaria mobilità e intelligenza calcistica che gli permettevano di trovarsi sempre dove serviva. Il tutto naturalmente accompagnato da doti tecniche non indifferenti.
Oggi Mel resta sempre un giocatore dalla mobilità notevolissima, dalla grande intelligenza calcistica e di buona tecnica, ma ha perso in fisicità, subisce un po’ nei contrasti la potenza di atleti più robusti e anche in termini di velocità pura è stato avvicinato o raggiunto. Resta un giocatore importantissimo, che purtroppo è stato fermato da un infortunio per diverse partite. Però proprio nell’ultimo match della stagione è rientrato in modo molto positivo. Personalmente lo aspetto a un eccellente girone di ritorno.


Smekal: esterno destro dalla notevole facilità di corsa, fisicamente ben strutturato, elegante nelle movenze e dotato di buona tecnica, viene considerato da molti addetti ai lavori un possibile crack.
Anche un recente studio specialistico lo inseriva fra i 50 diciottenni più promettenti d'Europa.
Personalmente, ne vedo le buone potenzialità implicite, ma per il momento non mi sembra un giocatore capace di fare la differenza, anche se indubbiamente l'ho visto in crescita. Probabilmente gli manca un po' di grinta, un po' di fantasia, forse per ora anche un po' di personalità: il suo gioco mi sembra abbastanza lineare e prevedibile, per le difese italiane abituate ai raddoppi e a restringere gli spazi. Penso che solo nella prossima stagione si potrà avere un quadro di prospettive meglio definito.

Magistrelli: dopo l'anno di prestito al Monza, “Magi” non ha avuto un reinserimento dei più facili,  anche perché rientrava in una formazione già strutturata che gli ha imposto anche una sorta di migrazione tra diverse nostre squadre, con un numero di presenze non elevato.
In questa stagione, lavorando sin dall'inizio con la squadra di destinazione (la Berretti appunto) ha potuto mostrare le sue doti, non indifferenti anche perché nel frattempo è cresciuto sotto tutti gli aspetti. Si tratta di un esterno alto, ambidestro, dotato di ottima velocità e anche di un buon tiro da fuori. E' entrato a tutti gli effetti nel processo di rotazione degli attaccanti e quando è stato chiamato ha sempre risposto in modo positivo. Nella seconda parte della stagione dovrà a lavorare con impegno e serietà per riuscire a definire nel modo migliore le sue prospettive più immediate.

Opoku:  Jus per certi aspetti è cambiato abbastanza rispetto al giocatore che  conoscevamo, per altri purtroppo le differenze non sono così nette. Cominciamo dall'aspetto tecnico: una volta quando accelerava andava in porta, indipendentemente dal numero di avversari che aveva davanti. Giocava quasi da solo, anche se aveva in teoria una buona visione di gioco e una capacitò di dialogo sullo stretto notevole. Del resto lui si definiva, da ragazzino, un numero dieci e il suo idolo era Balotelli. Giocare così poteva anche andare bene, perché alla fine ti faceva vincere le partite, ma è chiaro che con il passare degli anni questo approccio alla gara non poteva continuare. Oggi infatti, pur essendo sempre dotato di velocità sul breve e fantasia, non fa più la differenza in modo così netto e intelligentemente ha imparato a giocare di più con i compagni. Mi è capitato più di una volta di vederlo rinunciare alla conclusione agevole, per servire un compagno. Certo il gol resta sempre il suo... propellente ma ora non più l'unico.
Accanto a questi cambiamenti che gli hanno consentito di continuare a proporsi ad alti livelli, c'è però anche la continuità in certi atteggiamenti in campo, sbagliati e negativi, che gli fanno collezionare espulsioni e squalifiche. E' un istintivo e quasi sempre i suoi sono falli di reazione (c'è da dire che viene molto provocato) o di frustrazione (tende a “vendicarsi” in occasione di falli dell'avversario non puniti). La qualità comunque Jus ce l'ha. Adesso sta a lui compiere l'ultimo passo per diventare professionista. Per il momento ha segnato 7 reti in 8 o 9 partite disputate e ha regalato ai compagni diversi assist.

Vago: finalmente questa sembra essere la stagione dell'affermazione di Loris, un giocatore che da piccolo aveva...allietato molti miei derby da spettatore, castigando in modo inesorabile soprattutto (ma non solo) i nostri “cugini di campagna”.
La sua tecnica e la sua fantasia erano e restano eccezionali: il suo tiro è di una forza e di una precisione eccezionale. Solo che crescendo sembrava non aver compreso che la grande giocata fine a sé stessa non bastava più. In campo bisogna correre, lottare, spendersi per la squadra.
Lui non sarà mai un uomo di quantità. Probabilmente non lo consentono le sue fibre muscolari. Però deve comunque imparare a dare tutto e sembra che lo stia facendo, grazie anche a un impiego più continuo che forse gli ha accresciuto la convinzione.
Si alterna in ruoli non sempre ideali per lui (a volte gioca da prima punta per la mancanza di un giocatore specifico di ruolo) ma nonostante ciò ha segnato sette reti, come Jus e creato diverse occasioni per i compagni. Insomma, sembra proprio un giocatore recuperato a certi livelli. Ora deve confermarsi e continuare sempre meglio.

Bollini: giocatore di indubbo talento, se per talento si intende dribbling scatto secco e fantasia. Come quasi tutti i trequartisti preferisce agire in una zona di campo circoscritta: di solito parte dalla fascia sinistra per cercare il fondo o stringere verso il centro alla ricerca più della conclusione che dell’uno due o dell’assist smarcante. Queste caratteristiche, insieme alla fisicità non debordante, a mio parere fanno comprendere perché Vecchi, dopo averlo provato in Primavera, lo abbia lasciato in berretti a completare il suo bagaglio tattico e agonistico, in un campionato che, sotto questo profilo, può essere formativo.

Maggioni: poche presenze per il ragazzo di Scanzorosciate quindi da parte mia difficoltà ad esprimere una sia pur sommaria valutazione. L’impressione è comunque quella di un ragazzo sul quale si debba molto lavorare, perché potrebbe avere delle qualità ma mi sembra calcisticamente ancora da…dirozzare

Lizzola: sinceramente nelle prime uscite il ragazzo non mi aveva convinto schierato da punta centrale, pur facendo movimenti tatticamente interessanti e possedendo un discreto controllo di palla, non trovava mai lo spunto vincente, gli mancava il guizzo proprio della punta. Così spesso, una volta arrivata a lui, l’azione non trovava sbocchi. Nelle ultime partite però mi sembra sia cresciuto parecchio, a dimostrazione di un mio vecchio convincimento: quando un ragazzo arriva all’Inter, soprattutto se proviene da una realtà minore, bisogna aspettare almeno sei mesi prima di giudicarlo
Nelle gare più recenti “Lizzo” ha segnato un paio di gol ed è entrato con profitto in diverse azioni offensive, è più sicuro di sé e dei suoi mezzi, scambia con i compagni, si smarca e attacca la porta con maggior decisione. Interessante la soluzione vista proprio nella gara col Pavia (mi pare), quando partiva prevalentemente da sinistra, togliendosi così dalla marcatura ossessiva dei due centrali. Da seguire in questa seconda parte del campionato.

Braidich: in questa stagione avrebbe potuto giocarsi le sue carte per un posto da titolare essendo con Lizzola l’unica prima punta del gruppo, ma purtroppo un nuovo infortunio (dopo quello che in passato gli aveva fatto perdere la stagione), lo ha tenuto sino ad ora ai box. Dovrebbe poter rientrare proprio dopo la sosta invernale.

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it): la rosa della Juniores Berretti di questa stagione.


22 commenti:

luciano ha detto...

Memorial Haider: la Roma vince in rimonta ed è qualificata. Si tratta di un grande vantaggio perché di fatto giocherà una partita in meno (inutile) prima delle semifinali

luciano ha detto...

le cose si complicano al memorial Haider, per i 2002. L'Empoli in rimonta ha battuto la Lazio (2-1 manca pochissimo al termine) per cui anche eventualmente battere i laziali potrebbe non bastare.
intanto a sorpresa il margine Coperta ha pareggiato anche con il PSG, rimettendo in gioco la juve, che con la larga vittoria di oggi ha molte probabilità di accedere alle semifinali

luciano ha detto...

Torneo "A Seveso" (2000) da un sito della società ospitante

Novara Internazionale 1 0

Primo tempo dominato dai Nerazzurri, nel secondo tempo il Novara agguanta la vittoria con un gran tiro da fuori area.

Botta17 ha detto...

Grazie Luciano per il punto sui Berretti. Stasera ho visto il primo tempo di Valencia Real. Kovacic centrocampista di sx. Modestissimo parere ma ha giocato 10 minuti bene con la palla al piede e 35 malissimo. Incapace di difendere di squadra (come tutto il Real), peggio quando lo deve fare singolarmente. Tiene la posizione ma si fa saltare sempre. Lo trovo addirittura involuto e sempre con poca personalità. Dispiace perché è arrivato molto forte in alcune peculiarità ed anche molto giovane. Sono trascorsi 3/4 anni ed è rimasto forte dove già lo era migliorando pochissimo in tutto il resto. André Gomes gran giocatore. Un 93 con tecnica e attributi.

Avvocheto ha detto...

@ Luciano: al memorial haider Lazio ed Empoli hanno pareggiato, per cuisiamoprimi insieme alla Lazio.
Oltre a Nappi ed Oristanio (ed alla discesa di Guedegbe e squizzato), segnalo che sta giocando un difensore centrale che si chiama Alcides (oggi tra i migliori in campo secondoun sito web): lo conosci?
Nell'Atalanta sta facendo sfracelli Traore: lo abbiamo già incontrato in campionato o è uno nuovo?

luciano ha detto...

Altra sorpresa: la Lazio era riuscita a pareggiare. Adesso è tutto aperto

luciano ha detto...

Traorè e capocannoniere del girone con una valanga di gol: un po' come un tempo succedeva a Jus e al nostro Traorè. In campionato siamo riusciti a bloccarlo, nello scontro diretto, ma al momento è davvero incontenibile.
Il nome Alcides non mi dice nulla, ma dovrei vederne la foto. So che sul reparto centrale di difesa (dopo l'arrivo del fortissimo Pirola) si stava lavorando è ho visto un paio di provini forti.
Sembra che l'Inter voglia fare incetta di centrali promettentissimi: dalla primavera agi giovanissimi regionali...

luciano ha detto...

Incredibile al torneo Seveso, dove l'Inter si è qualificata per la finale vincendo ai rigori dopo i tempi regolamentari terminati 2-2. Mi ero fidato di un sito evdentemente inattendibile, ma oggi alcuni genitori mi hanno comunicato l'esito esatto. Purtroppo per motivi influenzali non mi era stato possibile assistere alla partita.
Pur lasciando a riposo diversi titolari, i nostri hanno" fatto" la partita portandosi in vantaggio con un gran gol di Mastromonaco (che ha giocato tutta la partita a destra, con Esposito a sinistra dopo l'uscita di Visconti). raggiunti nel secondo tempo dal Novara, i nostri hanno trovato il vantaggio con il subentrato Merola, prima che proprio un nostro grande ex che ricordo con piacere, Montecchio riportasse il risultato in parità. davvero contento per il "Monte".
Poi la vittoria ai rigori e il giorno sei la finale per il primo posto

luciano ha detto...

Lavezzi subito avrebbe un senso, per cercare di arrivare terzi. Rispetto ad altri conosce già il nostro campionato ed è sicuramente pronto. A giugno sarebbe meglio andare su giocatori giovani ma già pronti.
Comunque se fosse possibile io preferirei candreva

luciano ha detto...

Altra sorpresa al Memorial Haider: Il Capua ha battuto l'Empoli 3-0 e i toscani sono fuori dalla competizione. Inter Lazio in serata determinerà la qualificata per le semfinali

ZiemeluBarri ha detto...

Eduardo Alcides Dias della Liventina

luciano ha detto...

Ufficiale: parte Giovannelli e torna Toso (dal bassano)

Ivan.fab ha detto...

Ho visto anchio un po di Kovacic l'altra sera. Lui non é ancora un giocatore di calcio come non lo era da noi, in un contesto migliore come qualità ma tutt'altro che solido sta mostrando le medesime lacune di sempre. Il Real Madrid avrà tempo da dargli ammassando altri ennemila pariruolo.

luciano ha detto...

Inter in svantaggio contro la Lazio dopo 2 minuti

luciano ha detto...

Dura sconfitta dei nostri 2002. Domattina il post sugli allievi

Avvocheto ha detto...

Grazie Ziemelu .

Risultato deludente e sorprendente per i2002...peccato. Direi comunque che i talenti ci sono e che pare essere una buona annata

Avvocheto ha detto...

Leggo che il portiere della Lazio sarebbe stato il migliore in campo

luciano ha detto...

Non sono ottimista come Avvocheto. credo che il risultato di questo torneo debba essere un campanello d'allarme per chi ha il compito di allestire una squadra competitiva per il prossimo campionato giovanissimi nazionali.
certo, bisognerebbe saper chi ha partecipato dei nostri: non ci fossero stai, epr esempio, Squizzo, Buba e soprattutto Selo, come è probabile, si trata di giocatori che possono cambiare una squadra. Ma in ogni caso Atalanto Milan e Roma credo che davanti abbiano giocatori irresistibili, che sono poi quelli che fanno la differenza

luciano ha detto...

inviato il post sugli allievi AeB

luciano ha detto...

Be' avevo scritto tempo fa che se calelri, come sembrava era controllato dai "Fondi" ben difficilmente sarebbe arrivato all'Inter

luciano ha detto...

Calleri

Guido ha detto...

Online il post di Luciano sugli Under 17 Serie A e B!