Prospettive stagionali delle giovanili a livello di squadra e di singoli: la Juniores Berretti
Tra tutte, la Berretti è la squadra che sta andando più alla
grande. Dopo una partenza incerta, infatti, i ragazzi del “Cerro” hanno preso a
correre, lasciando la seconda a otto punti.
La rosa ufficiale è composta da 23 giocatori (formalmente, per
il solito problema di slittamenti in itinere e reversibili tra Primavera e
Berretti. Per esempio: Bollini non è ufficialmente in rosa perché figura in
Primavera, ma in realtà gioca da tempo con la Berretti. Dunque i giocatori
sarebbero in realtà 24).
Il gruppo base, ovviamente, è costituito dai ’98 ex allievi
(13), ci sono poi Capaccio, che era già in Berretti, Alio, un ’99 e nove
altri nuovi arrivi, contando Bollini .
Se si eccettuano i due dal Monza, gli altri vengono da realtà
minori (2 Virtus Bergamo, 2 Enotria, 1 Sancolombano, 1 Rozzano, 1
Scanzorosciate. Picozzi torna dal prestito alla Lazio, dove aveva già giocato
in Primavera, ma da noi non sta trovando spazio in Berretti).
Nessun nuovo acquisto quindi di valore eccelso, almeno sulla
carta, ed in più il problema del continuo via vai dalla Primavera, con le
difficoltà di amalgama che ciò comporta. Eppure il gruppo si sta comportando benissimo e addirittura ci
sono giocatori in uscita perché non trovano spazio (si parla di Pirola,
Giovannelli, Picozzi, mentre Carbone, dato ufficialmente in entrata nella rosa,
a settembre, non si è mai visto e ora non compare nell’organico definitivo).
La rosa stessa al momento sembra equilibrata: ma se partisse
Pirola servirebbe un altro centrale (ne resterebbero solo due) e anche la
contemporanea partenza di Giovannelli e Picozzi creerebbe un piccolo vuoto
sugli esterni.
C’è tuttavia da considerare che la rosa degli allievi
nazionali è sovradimensionata e si potrebbero registrare, all’occorrenza, salti
di categoria.
In qualche caso è già avvenuto, ad esempio con Poletto.
Salendo in Primavera Antonini, verrebbe a mancare un centrocampista,
mentre gli uomini con caratteristiche offensive sono otto, tra i quali però
solo Lizzola e Braidch (spesso infortunato) vere prime punte.
Se non ci saranno le finali professionisti, come sembra certo,
ma in Italia non si sa mai…, l'obiettivo resta vincere il girone e preparare
più giocatori possibile al salto in Primavera per la prossima stagione.
Entrambi gli obiettivi sembrano al momento assolutamente alla
nostra portata, considerando la classifica e le qualità di diversi componenti
la rosa.
La Berretti gioca e si allena come tutte le altre nostre
squadre. La parte atletica naturalmente si intensifica con il passare degli
anni e il consolidarsi delle strutture scheletro muscolari, ma la parte tecnica
prevede per tutti schemi, sia difensivi che offensivi, e tanti scambi sullo
stretto in velocità a 2-3 tocchi massimo.
Tutte le nostre squadre giocano poi un calcio moderno, fatto
(almeno in teoria, poi bisogna riuscirci) di pressing il più possibile alto e
compatto, di fraseggio essenziale (insistito quando serve, pronto alla
verticalizzazione quando ci sono le prospettive), di fase difensiva alla quale
partecipano tutti e di fase offensiva con 4-5 uomini, oltre agli
inserimenti da dietro.
Sul gioco delle nostre giovanili possono sfruculiare solo gli
invidiosi, che vorrebbero vederci perdere, giocando come il Barça, senza averne
gli uomini, naturalmente.
Gli stranieri…. purtroppo sono solo 3 e due di essi di colore,
ma tra questi Mel può giocare anche nelle rappresentative nazionali.
Rispetto alla scorsa stagione sono state numerose anche le
cessioni, in prestito o definitive.
Cito a mente:
Bourmila: Caronnese
Macario: Spal
Piacentini: Milan (via Albinoleffe)
Bernardi: Cagliari
Cotali: Cagliari
Sgarbi: Vicenza
Brambilla: Giano
Crespo Diaz: Monza
Andriuoli: Genoa (via Verona)
Di Carlo: Reggiana
Cassani: Pergolettese
Silenzi: Reggiana
La stagione dei singoli
Portieri
Via via che si scende di categoria sono sempre più in
difficoltà a fornire valutazioni, sia pure approssimative come sono le mie, sui
portieri, perché li vedo poco prima di tutto a causa del loro alternarsi
e poi per le scarse opportunità che le nostre difese concedono loro di mettersi
in mostra.
Nello specifico, su Alio non potrei proprio pronunciarmi,
Capaccio mi sembra abbastanza sicuro ma certo non ancora un top; quello
che al momento mi sembra più avanti nel rendimento è senza dubbio Leoni.
Il giovane lodigiano non ha una statura particolarmente
importante, in relazione al ruolo, ma dispone di un fisico compatto e potente,
cioè esplosivo, che gli consente di arrivare dove altri più prestanti
faticherebbero. Confesso che ero un po’ prevenuto nei suoi confronti, perché
pensavo che se uno resta sino a quasi 18 anni nel Sancolombano non deve aver
molto impressionato gli osservatori competenti. D’altra parte però Leoni giocava già in serie D e alla sua età
questo è un indicatore positivo, che all’Inter il campo, secondo me, ha
confermato.
Difensori
Chiarion: buon inizio di stagione per il giocatore,
che a dispetto di quanto appare sulla rosa ufficiale, da centrocampista si è
ormai trasformato in esterno basso, preferibilmente destro.
Efficace nella spinta, anche per la facilità di corsa e il
discreto controllo di palla, deve probabilmente migliore ancora in fase di
contenimento, soprattutto quando si trova ad affrontare non dei tornanti, ma
punte vere, dotate di dribbling e scatto secco. Si alterna nel ruolo con
Zanetti
Zanetti: più potente, ma meno agile del “rivale”
di ruolo, l’ex padovano ha, a grandi linee, le stesse caratteristiche di
Mattia, nel senso che è più forte, mi sembra, nella spinta che non nel
contenimento.
Il fisico più strutturato probabilmente in futuro potrebbe
farlo preferire a Chiarion, almeno se resterà mister Vecchi in Primavera.
Tuttavia entrambi gli atleti sono in fase di crescita, non rapidissima ma
continua e hanno tempo per giocarsi le rispettive carte
Lombardoni: mi era piaciuto in un’amichevole
disputata lo scorso anno dalla sua rappresentativa di lega, ma un conto sono le
amichevoli e altra cosa il campionato.
Quest’anno però ha subito confermato le sue doti.
Nel campionato allievi dilettanti (titolo nazionale conseguito
con la Virtus Bergamo) spiccava nettamente per le sue doti atletiche e anche
tecniche.
Alcuni operatori di mercato dubitavano delle sue possibilità
per una presunta lentezza, ma sono convinto che questo giudizio fosse
ingeneroso e avventato. Per fortuna gli osservatori dell’Inter non lo hanno
condiviso. “Lomba” ha subito suscitato l’interesse anche di Vecchi, che lo ha
utilizzato spesso nella prima fase. Poi giustamente lo ha lasciato in una
categoria che può garantirgli altri rapidi progressi, attraverso l’impiego
continuo.
Se la nostra difesa è di gran lunga la meno battuta una parte
del merito è certamente sua. Molto forte di testa, puntuale e preciso in
marcatura, non disprezzabile nel far ripartire l’azione, per conto mio è un
ragazzo davvero interessante
Granziera: Interessante è anche Granziera, l’altro centrale,
che, qualcuno ricorderà, venne definito anni addietro da Gimon come il
“Backembauer de noantri”.
In seguito “Granzie” si era un po’ perso, anche per gli
sballottamenti causati dai frequenti cambi di ruolo.
Ad esempio, come esterno basso era stato un mezzo fallimento,
ma l’esperienza probabilmente lo ha completato. Fisico da granatiere,
fortissimo di testa, solido e determinato, costituisce con i compagni di
reparto un vero bunker difensivo difficilissimo da attaccare per chiunque.
Se continuerà con i netti progressi mostrati in questa
stagione, potremo sentire di nuovo parlare di lui, anche se forse non come di
…un nuovo Beck.
Pirola: l’ho visto troppo poco per poterne dare
un giudizio minimamente fondato. In quelle rare occasioni però non mi è
dispiaciuto per solidità, applicazione in marcatura e buona sicurezza.
Probabilmente al momento può solo costituire un’alternativa, per quanto valida,
ai due titolari del centro difesa. Tuttavia le qualità non mancano e con il
lavoro e la tenacia potranno meglio manifestarsi
Cagnano: sarà che sono un sentimentale e più tempo
passo vicino ai nostri giocatori, più mi affeziono e il “Cagna” lo seguo fin
dagli esordienti, ma per me è stato lui la vera rivelazione della stagione.
Terzino mancino di grande e possente struttura atletica,
fortissimo nella progressione e dotato di un sinistro davvero pregevole, è
cresciuto quest’anno a dismisura, meritandosi allenamenti e partitelle
addirittura con la prima squadra e con regolarità in Primavera
In campionato ha segnato due eurogol davvero incredibili, ma
indipendentemente da questo sono le sue prestazioni e la continuità di
rendimento ad impressionare.
Se poi avesse davanti a sé qualche compagno più incline
all’uno-due, piuttosto che ad accentrarsi per fare il trequartista o la seconda
punta, potrebbe rendere ancora di più, perché così si produce in decine di
accelerazioni a vuoto, in ogni match. E’ migliorato molto anche in fase
difensiva potendo ora imporre la sa prestanza atletica. Credo che, se non
avesse davanti a sé nel suo ruolo, 3 nazionali (Di Marco, Senna e Sobacchi)
sarebbe già in Primavera.
Picozzi e Giovannelli: pochissime apparizioni per i due
rientrati dal prestito, insufficienti, dal mio punto di vista, per misurarne i
progressi. Tra l’altro Picozzi è stato anche a lungo infortunato. Credo che
Giovannelli abbia già trovato una nuova squadra che gli consentirà di giocare
in un campionato vero, anche se nella categoria dilettanti, mentre Picozzi
tornerebbe volentieri alla Lazio, dove giocava lo scorso anno in Primavera.
Centrocampisti
Antonini: un buonissimo avvio di stagione per il
centrocampista italo brasiliano, che gli è valso la convocazione nella
selezione brasiliana di categoria e l’esordio in Primavera.
Dotato di una struttura atletica invidiabile (non credete ai
dati ufficiali, forse vecchi, che parlano di 1,78: , “Anto” è vicino al metro e
novanta, se non lo supera), è praticamente imbattibile di testa, ha notevole
potenza e un destro da sudamericano. Naturalmente proprio la potenza fisica esclude che possa
essere anche rapido nel breve e intenso nel ritmo, ma può giocare benissimo sia
da mezz’ala sia da play basso. Qualcuno, anche nel suo entourage, prevedere per
lui una carriera da centrale difensivo, ruolo nel quale è stato più volte
provato, ma che al momento non sembra convincerlo molto.
Il ragazzo di Porto Alegre ha una ferrea volontà di riuscire
ed è proprio questo fattore che lo ha indotto a scegliere l’Italia, considerato
luogo di formazione ideale (oltre che seconda patria, per il ramo materno). Dal
suo arrivo, ha fatto registrare una crescita progressiva e costante.
Carraro: Altro centrocampista che abbina statura,
ottima tecnica e forza fisica. In un certo senso il “Carra” non costituisce
l’abbinamento ideale con Antonini, visto che i due possiedono alcune caratteristiche
comuni, tuttavia la loro qualità ne consente una proficua convivenza.
Carraro rispetto ad Antonini è forse più cattivo (in senso
agonistico, ovviamente). Lo scorso anno, al suo arrivo dal Padova, ci si
aspettava persino troppo da lui, che ha dovuto inserirsi in una realtà nuova e
non semplice. I miglioramenti continui ne fanno comunque un giocatore di sicura
prospettiva che nella prossima stagione difenderà certamente i colori della
nostra Primavera.
Donnarumma: Alessio è un giocatore che ha il
calcio nel cervello, prima ancora che nei piedi. Osservare come contrasta, pur
non essendo un fenomeno in altezza e non possedendo corsa lunga e rapida e
quindi giocando sul tempo, come distribuisce il pallone vedendo il gioco in
modo illuminante, come evita l’avversario in dribbling e con la sicurezza del
palleggio, non può non destare ammirazione. Poi magari non arriverà ai massimi
livelli proprio perché il passo, che nel calcio odierno è determinante, non
costituisce la sua forza. Nel calcio di una volta (quello dei Corso, dei
Frustalupi, ma dei Manicone, in tempi più recenti), sarebbe stato uno sballo.
Donna è e sarà sempre un mio pupillo e a lui auguro il meglio
Piscopo: Donna, Reno, Mel Jus: più che 4 giocatori
delle nostre giovanili; quattro miti, quattro funamboli capaci di far
entusiasmare (in modi diversi) e sognare. Purtroppo quattro mini fuoriclasse che dovranno lottare per
imporsi a certi livelli per motivi diversi.
Al suo arrivo dall’Australia (è nato a Melbourne da padre
napoletano) Reno ha subito mostrato doti tecniche e realizzative importanti.
Centravanti o seconda punta, poi spostato ad esterno, si è sempre mostrato
micidiale nell’uno contro uno e soprattutto nel tiro. Ultimamente giocava a
sinistra proprio per rientrare sul destro e andare alla conclusione.
Nel frattempo però, con la crescita, anche muscolare, è
iniziato un processo di trasformazione che potrebbe essere solo agli inizi. Il ragazzo è diventato grintoso, determinato nei contrasti,
capace di percorrere la fascia molte volte in una partita e di aiutare anche il
centrocampo. Naturale che a questo punto lo si provasse da centrocampista e,
secondo me, in questo compito ha mostrato anche ottime qualità di organizzatore
di gioco. Ovvio che debba fare ancora esperienza, ma forse è proprio
questo il ruolo tagliato su misura per lui. A me piace pensarlo come un piccolo
Xavi (facendo gli scongiuri perché questi accostamenti di solito non portano
bene).
Taufer: Mel è un giocatore di cui qualunque
appassionato conosce tutto o quasi: in tanti anni di militanza nelle nostre
fila ha collezionato tituli nazionali (3, credo un record), e vittorie in
Tornei, quasi sempre accompagnate dal riconoscimento di miglior giocatore. Le
squadre in cui militava in pratica giocavano in 12 o in 13 per la sua
straordinaria mobilità e intelligenza calcistica che gli permettevano di
trovarsi sempre dove serviva. Il tutto naturalmente accompagnato da doti tecniche non
indifferenti.
Oggi Mel resta sempre un giocatore dalla mobilità notevolissima,
dalla grande intelligenza calcistica e di buona tecnica, ma ha perso in
fisicità, subisce un po’ nei contrasti la potenza di atleti più robusti e anche
in termini di velocità pura è stato avvicinato o raggiunto. Resta un giocatore
importantissimo, che purtroppo è stato fermato da un infortunio per diverse
partite. Però proprio nell’ultimo match della stagione è rientrato in modo
molto positivo. Personalmente lo aspetto a un eccellente girone di ritorno.
Smekal: esterno destro dalla notevole facilità di
corsa, fisicamente ben strutturato, elegante nelle movenze e dotato di buona
tecnica, viene considerato da molti addetti ai lavori un possibile crack.
Anche un recente studio specialistico lo inseriva fra i 50
diciottenni più promettenti d'Europa.
Personalmente, ne vedo le buone potenzialità implicite, ma per
il momento non mi sembra un giocatore capace di fare la differenza, anche se
indubbiamente l'ho visto in crescita. Probabilmente gli manca un po' di grinta,
un po' di fantasia, forse per ora anche un po' di personalità: il suo gioco mi
sembra abbastanza lineare e prevedibile, per le difese italiane abituate ai
raddoppi e a restringere gli spazi. Penso che solo nella prossima stagione si potrà avere un
quadro di prospettive meglio definito.
Magistrelli: dopo l'anno di prestito al Monza, “Magi” non
ha avuto un reinserimento dei più facili,
anche perché rientrava in una formazione già strutturata che gli ha
imposto anche una sorta di migrazione tra diverse nostre squadre, con un numero
di presenze non elevato.
In questa stagione, lavorando sin dall'inizio con la squadra
di destinazione (la Berretti appunto) ha potuto mostrare le sue doti, non
indifferenti anche perché nel frattempo è cresciuto sotto tutti gli aspetti. Si
tratta di un esterno alto, ambidestro, dotato di ottima velocità e anche di un
buon tiro da fuori. E' entrato a tutti gli effetti nel processo di rotazione
degli attaccanti e quando è stato chiamato ha sempre risposto in modo positivo. Nella seconda parte della stagione dovrà a lavorare con
impegno e serietà per riuscire a definire nel modo migliore le sue prospettive
più immediate.
Opoku: Jus
per certi aspetti è cambiato abbastanza rispetto al giocatore che conoscevamo, per altri purtroppo le
differenze non sono così nette. Cominciamo dall'aspetto tecnico: una volta
quando accelerava andava in porta, indipendentemente dal numero di avversari
che aveva davanti. Giocava quasi da solo, anche se aveva in teoria una buona
visione di gioco e una capacitò di dialogo sullo stretto notevole. Del resto
lui si definiva, da ragazzino, un numero dieci e il suo idolo era Balotelli.
Giocare così poteva anche andare bene, perché alla fine ti faceva vincere le
partite, ma è chiaro che con il passare degli anni questo approccio alla gara
non poteva continuare. Oggi infatti, pur essendo sempre dotato di velocità sul
breve e fantasia, non fa più la differenza in modo così netto e
intelligentemente ha imparato a giocare di più con i compagni. Mi è capitato
più di una volta di vederlo rinunciare alla conclusione agevole, per servire un
compagno. Certo il gol resta sempre il suo... propellente ma ora non più
l'unico.
Accanto a questi cambiamenti che gli hanno consentito di
continuare a proporsi ad alti livelli, c'è però anche la continuità in certi atteggiamenti
in campo, sbagliati e negativi, che gli fanno collezionare espulsioni e
squalifiche. E' un istintivo e quasi sempre i suoi sono falli di reazione (c'è
da dire che viene molto provocato) o di frustrazione (tende a “vendicarsi” in
occasione di falli dell'avversario non puniti). La qualità comunque Jus ce
l'ha. Adesso sta a lui compiere l'ultimo passo per diventare
professionista. Per il momento ha segnato 7 reti in 8 o 9 partite disputate e
ha regalato ai compagni diversi assist.
Vago: finalmente questa sembra essere la
stagione dell'affermazione di Loris, un giocatore che da piccolo
aveva...allietato molti miei derby da spettatore, castigando in modo
inesorabile soprattutto (ma non solo) i nostri “cugini di campagna”.
La sua tecnica e la sua fantasia erano e restano eccezionali:
il suo tiro è di una forza e di una precisione eccezionale. Solo che crescendo
sembrava non aver compreso che la grande giocata fine a sé stessa non bastava
più. In campo bisogna correre, lottare, spendersi per la squadra.
Lui non sarà mai un uomo di quantità. Probabilmente non lo
consentono le sue fibre muscolari. Però deve comunque imparare a dare tutto e
sembra che lo stia facendo, grazie anche a un impiego più continuo che forse
gli ha accresciuto la convinzione.
Si alterna in ruoli non sempre ideali per lui (a volte gioca
da prima punta per la mancanza di un giocatore specifico di ruolo) ma
nonostante ciò ha segnato sette reti, come Jus e creato diverse occasioni per i
compagni. Insomma, sembra proprio un giocatore recuperato a certi
livelli. Ora deve confermarsi e continuare sempre meglio.
Bollini: giocatore di indubbo talento, se per
talento si intende dribbling scatto secco e fantasia. Come quasi tutti i
trequartisti preferisce agire in una zona di campo circoscritta: di solito
parte dalla fascia sinistra per cercare il fondo o stringere verso il centro
alla ricerca più della conclusione che dell’uno due o dell’assist smarcante.
Queste caratteristiche, insieme alla fisicità non debordante, a mio parere
fanno comprendere perché Vecchi, dopo averlo provato in Primavera, lo abbia
lasciato in berretti a completare il suo bagaglio tattico e agonistico, in un
campionato che, sotto questo profilo, può essere formativo.
Maggioni: poche presenze per il ragazzo di Scanzorosciate
quindi da parte mia difficoltà ad esprimere una sia pur sommaria valutazione.
L’impressione è comunque quella di un ragazzo sul quale si debba molto
lavorare, perché potrebbe avere delle qualità ma mi sembra calcisticamente
ancora da…dirozzare
Lizzola: sinceramente nelle prime uscite il ragazzo
non mi aveva convinto schierato da punta centrale, pur facendo movimenti
tatticamente interessanti e possedendo un discreto controllo di palla, non
trovava mai lo spunto vincente, gli mancava il guizzo proprio della punta. Così
spesso, una volta arrivata a lui, l’azione non trovava sbocchi. Nelle ultime partite però mi sembra sia cresciuto parecchio, a
dimostrazione di un mio vecchio convincimento: quando un ragazzo arriva
all’Inter, soprattutto se proviene da una realtà minore, bisogna aspettare
almeno sei mesi prima di giudicarlo
Nelle gare più recenti “Lizzo” ha segnato un paio di gol ed è
entrato con profitto in diverse azioni offensive, è più sicuro di sé e dei suoi
mezzi, scambia con i compagni, si smarca e attacca la porta con maggior
decisione. Interessante la soluzione vista proprio nella gara col Pavia (mi
pare), quando partiva prevalentemente da sinistra, togliendosi così dalla
marcatura ossessiva dei due centrali. Da seguire in questa seconda parte del
campionato.
Braidich: in questa stagione avrebbe potuto giocarsi
le sue carte per un posto da titolare essendo con Lizzola l’unica prima punta
del gruppo, ma purtroppo un nuovo infortunio (dopo quello che in passato gli
aveva fatto perdere la stagione), lo ha tenuto sino ad ora ai box. Dovrebbe
poter rientrare proprio dopo la sosta invernale.
Luciano Da Vite
Nella foto (Inter.it): la rosa della Juniores Berretti di questa stagione.
22 commenti:
Memorial Haider: la Roma vince in rimonta ed è qualificata. Si tratta di un grande vantaggio perché di fatto giocherà una partita in meno (inutile) prima delle semifinali
le cose si complicano al memorial Haider, per i 2002. L'Empoli in rimonta ha battuto la Lazio (2-1 manca pochissimo al termine) per cui anche eventualmente battere i laziali potrebbe non bastare.
intanto a sorpresa il margine Coperta ha pareggiato anche con il PSG, rimettendo in gioco la juve, che con la larga vittoria di oggi ha molte probabilità di accedere alle semifinali
Torneo "A Seveso" (2000) da un sito della società ospitante
Novara Internazionale 1 0
Primo tempo dominato dai Nerazzurri, nel secondo tempo il Novara agguanta la vittoria con un gran tiro da fuori area.
Grazie Luciano per il punto sui Berretti. Stasera ho visto il primo tempo di Valencia Real. Kovacic centrocampista di sx. Modestissimo parere ma ha giocato 10 minuti bene con la palla al piede e 35 malissimo. Incapace di difendere di squadra (come tutto il Real), peggio quando lo deve fare singolarmente. Tiene la posizione ma si fa saltare sempre. Lo trovo addirittura involuto e sempre con poca personalità. Dispiace perché è arrivato molto forte in alcune peculiarità ed anche molto giovane. Sono trascorsi 3/4 anni ed è rimasto forte dove già lo era migliorando pochissimo in tutto il resto. André Gomes gran giocatore. Un 93 con tecnica e attributi.
@ Luciano: al memorial haider Lazio ed Empoli hanno pareggiato, per cuisiamoprimi insieme alla Lazio.
Oltre a Nappi ed Oristanio (ed alla discesa di Guedegbe e squizzato), segnalo che sta giocando un difensore centrale che si chiama Alcides (oggi tra i migliori in campo secondoun sito web): lo conosci?
Nell'Atalanta sta facendo sfracelli Traore: lo abbiamo già incontrato in campionato o è uno nuovo?
Altra sorpresa: la Lazio era riuscita a pareggiare. Adesso è tutto aperto
Traorè e capocannoniere del girone con una valanga di gol: un po' come un tempo succedeva a Jus e al nostro Traorè. In campionato siamo riusciti a bloccarlo, nello scontro diretto, ma al momento è davvero incontenibile.
Il nome Alcides non mi dice nulla, ma dovrei vederne la foto. So che sul reparto centrale di difesa (dopo l'arrivo del fortissimo Pirola) si stava lavorando è ho visto un paio di provini forti.
Sembra che l'Inter voglia fare incetta di centrali promettentissimi: dalla primavera agi giovanissimi regionali...
Incredibile al torneo Seveso, dove l'Inter si è qualificata per la finale vincendo ai rigori dopo i tempi regolamentari terminati 2-2. Mi ero fidato di un sito evdentemente inattendibile, ma oggi alcuni genitori mi hanno comunicato l'esito esatto. Purtroppo per motivi influenzali non mi era stato possibile assistere alla partita.
Pur lasciando a riposo diversi titolari, i nostri hanno" fatto" la partita portandosi in vantaggio con un gran gol di Mastromonaco (che ha giocato tutta la partita a destra, con Esposito a sinistra dopo l'uscita di Visconti). raggiunti nel secondo tempo dal Novara, i nostri hanno trovato il vantaggio con il subentrato Merola, prima che proprio un nostro grande ex che ricordo con piacere, Montecchio riportasse il risultato in parità. davvero contento per il "Monte".
Poi la vittoria ai rigori e il giorno sei la finale per il primo posto
Lavezzi subito avrebbe un senso, per cercare di arrivare terzi. Rispetto ad altri conosce già il nostro campionato ed è sicuramente pronto. A giugno sarebbe meglio andare su giocatori giovani ma già pronti.
Comunque se fosse possibile io preferirei candreva
Altra sorpresa al Memorial Haider: Il Capua ha battuto l'Empoli 3-0 e i toscani sono fuori dalla competizione. Inter Lazio in serata determinerà la qualificata per le semfinali
Eduardo Alcides Dias della Liventina
Ufficiale: parte Giovannelli e torna Toso (dal bassano)
Ho visto anchio un po di Kovacic l'altra sera. Lui non é ancora un giocatore di calcio come non lo era da noi, in un contesto migliore come qualità ma tutt'altro che solido sta mostrando le medesime lacune di sempre. Il Real Madrid avrà tempo da dargli ammassando altri ennemila pariruolo.
Inter in svantaggio contro la Lazio dopo 2 minuti
Dura sconfitta dei nostri 2002. Domattina il post sugli allievi
Grazie Ziemelu .
Risultato deludente e sorprendente per i2002...peccato. Direi comunque che i talenti ci sono e che pare essere una buona annata
Leggo che il portiere della Lazio sarebbe stato il migliore in campo
Non sono ottimista come Avvocheto. credo che il risultato di questo torneo debba essere un campanello d'allarme per chi ha il compito di allestire una squadra competitiva per il prossimo campionato giovanissimi nazionali.
certo, bisognerebbe saper chi ha partecipato dei nostri: non ci fossero stai, epr esempio, Squizzo, Buba e soprattutto Selo, come è probabile, si trata di giocatori che possono cambiare una squadra. Ma in ogni caso Atalanto Milan e Roma credo che davanti abbiano giocatori irresistibili, che sono poi quelli che fanno la differenza
inviato il post sugli allievi AeB
Be' avevo scritto tempo fa che se calelri, come sembrava era controllato dai "Fondi" ben difficilmente sarebbe arrivato all'Inter
Calleri
Online il post di Luciano sugli Under 17 Serie A e B!
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