Ciao Sergio. Ti ho chiesto questo breve colloquio perché, come sai, scrivo su un blog che segue con grande interesse le giovanili dell'Inter.
Avendo osservato i tuoi allenamenti e assistito a molte partite della squadra, ho descritto agli amici del blog, con vero entusiasmo, la tua straordinaria capacità di “condottiero”, suscitando così il desiderio di conoscerti meglio, come persona e per le tue idee calcistiche.
Ti ringrazio per tutti questi elogi e comincio subito a raccontarti la mia storia: sono nato nel 1967 ad Avellaneda, allora una cittadina di pescatori poveri, nei dintorni di Buenos Aires. Fin da piccolo ho avuto una grande passione per il calcio (atteggiamento molto comune nel mio Paese) e ho cominciato a giocare a ottimi livelli nelle squadre locali. Ero considerato una vera promessa.
Ti interrompo, scusami, per farti notare una cosa: quasi un segno del destino sembra legare la famiglia Zanetti all'Inter. Poco prima della tua nascita, infatti, la grande Inter di Moratti e Herrera, conquistava proprio giocando ad Avellaneda i suoi primi due titoli mondiali, contro l'Independiente.
Già e in questo modo superava per la seconda volta proprio i rivali storici del “mio” Racing. Avevo solo dodici anni, però, quando una grave crisi economica ha accresciuto le difficoltà anche per la mia famiglia. Mio padre allora mi ha chiamato e mi ha detto che dovevo andare a lavorare, per portare il mio contributo al nostro magro bilancio. Fu così che ho trovato occupazione come postino. Facevo 30-40 km al giorno, con la bici, per smistare la posta, e verso sera, stanco morto, continuavo a giocare a calcio, ma chiaramente a livello da dilettante.
Insomma, il calcio che conta sembrava sfumare, per te…
Solo nel 1985 un osservatore mi ha portato al Talleres, in serie C, e da lì, dopo tre anni, sono andato al Deportivo Español, in serie A, dove sono rimasto fino al 1995. Una curiosità è che la squadra era finanziata dal Re di Spagna.
In che ruolo giocavi?
Ho sempre giocato da terzino sinistro, sono tutto mancino.
Poi, in concomitanza con una grave crisi finanziaria del Depo, finalmente sono passato al Racing, la squadra della mia città, dove ho giocato per sei anni.
Nel 2001, dopo una lunghissima astinenza (35 anni, nde), siamo tornati a vincere il massimo torneo argentino, l'Apertura. Ma anche questa società ormai era sull'orlo del fallimento, non c'erano più soldi. Dei sei anni di retribuzione dovutami, sono riuscito a salvarne uno solo.
Non mi restava che emigrare e guadagnarmi da vivere all'estero, per farmi raggiungere poi dalla mia famiglia…
Hai due figli maschi, mi risulta.
Sì ed entrambi giocano a calcio, il più piccolo, un '99, in una squadretta locale.
Il maggiore l'ho visto contro di noi, gioca centravanti nel Renate Berretti, è un '94 e ha buone qualità tecniche.
Certo, ma l'importante per ora è che si diverta.
Sei venuto in Italia per seguire le orme di Javier?
In parte il fatto che ci fosse già lui poteva costituire un punto di riferimento. In realtà ho intrapreso il viaggio fidandomi di un procuratore che diceva di avere tre squadre pronte al mio acquisto.
Invece a Cremona non se ne fece nulla, per questioni burocratiche; a Padova non ho trovato proprio nessuno e alla fine mi sono sistemato al Verbania, da dove negli anni successivi sono passato prima al Bellinzona, poi al Locarno, nella serie A elvetica.
Nel 2006, al termine del contratto, avendo ormai quasi trentanove anni, non mi hanno rinnovato. Così ho deciso di intraprendere la carriera dell'allenatore.
Hai sempre avuto questa intenzione? In pratica, già da giocatore eri una specie di allenatore in campo, oppure ti sei scoperto più tardi la vocazione?
No, ho sempre avuto questo progetto. Insegnare calcio è sempre stato il mio sogno e anche in campo, da giocatore, avevo un certo ascendente sui compagni...
Ho frequentato e superato regolarmente i tre corsi di Coverciano. Ma la prima offerta, per le giovanili ovviamente, è venuta al termine del primo corso.
E’ Stato Gianluca Andrissi, responsabile del settore alla Pro Sesto, a offrirmene l’opportunità, che ho accettato con entusiasmo. Ero allenatore in seconda alla Berretti, un ruolo che mi piaceva, perché facevo da tramite tra il mister e i giocatori, e potevo così essere d'aiuto a quei ragazzi, facendo nel frattempo tirocinio sul campo.
Qualcuno avrà pensato che il fratello di Javier Zanetti potesse aspirare subito a un ruolo più importante, magari all'Inter...
Io non ne ho neppure voluto sentir parlare. Aspiravo naturalmente a essere inserito in società. Ma prima dovevo mostrare di valere, di meritarmelo. Lo dovevo soprattutto a me stesso.
L'anno dopo, sempre alla Pro Sesto, sei passato agli Allievi Nazionali, come allenatore in prima.
Sì e abbiamo fatto bene. E' stata una stagione esaltante e un’esperienza fondamentale.
Mi hanno raccontato un episodio straordinario, che dimostra la tua grande carica umana. Alla festa per la fine della stagione, tu sapevi già che saresti andato via. C'è stato uno scambio di regali e il tuo era un "quadretto" in cui accanto al nome di ogni ragazzo c'era un aggettivo che lo "definiva"... molti di loro lo conservano tra i ricordi più gelosi. A un certo punto tu hai letto una lettera di commiato e... (cerco le parole per non essere troppo esplicito, ndr)... ti sei commosso...
No, no, dì pure le cose come stanno, mi è venuto da piangere! Sono convinto che il lavoro di un allenatore, soprattutto dei giovani, consista prima di tutto nell'entrare in sintonia con i ragazzi. L'empatia è la fonte di ogni possibile insegnamento. E l'empatia si ottiene trattandoli con severità ma con giustizia e con comprensione, mettendoli di fronte alla loro responsabilità, chiedendo molto e dando in cambio delle certezze. Il talento è importante, ma se non formi il gruppo, non vai da nessuna parte.
E poi sono convinto che mentre formi il giocatore formi anche l’uomo. Nel calcio come nella vita ci sono impegni da prendere, regole da rispettare, compagni con cui interagire correttamente. Nello stesso tempo se non diventi uomo, non diventi calciatore. A volte si devono anche accettare errori in buona fede, non so, una decisione arbitrale sbagliata e decisioni che non condividi: per esempio, un’esclusione dalla squadra titolare.
Dopo Sesto, sei stato a Monza, alla Pro Patria e a Como.
Hai trovato difficoltà ad allenare in questi club, con una loro tradizione ma con mezzi finanziari ridotti?
Non ho mai avuto problemi nei rapporti umani e nel lavoro sul campo. Le difficoltà sono state di ordine logistico, organizzativo. Spesso dovevo fare pure l'autista, il segretario, l'organizzatore dei trasferimenti... qui all'Inter, naturalmente, è tutto diverso.
Già. Ho incontrato i vice che avevi a Como. Due ragazzi in gamba, che vengono spesso a vedere i tuoi allenamenti, perché ti stimano enormemente e oggi dirigono i Giovanissimi Nazionali lariani. Mi hanno raccontato di una situazione spaventosa. I giocatori si cambiano in un container, senza riscaldamento. Manca tutto. Hanno dovuto riciclare persino le borse dell’anno prima, telefonando a casa ai ragazzi per farsele restituire...
Eh si, ormai la crisi si sente anche qui ed è molto forte, soprattutto nelle cosiddette società minori.
Si dice che all’Inter i problemi siano altri. Per esempio che qui sei obbligato a vincere, nonostante la retorica per cui il risultato non conta.
Non è così, credimi. A me nessuno ha mai detto che devo vincere. Invece mi hanno detto esplicitamente che l’obiettivo è fare crescere al meglio i ragazzi.
Beh, è facile, tanto tu hai vinto sempre…
No guarda, veramente, godo della massima autonomia. Certo poi a fine sanno sarà valutato anche il mio lavoro, come quello di tutti, ma su parametri che non sono necessariamente legati alle vittorie.
Un altro argomento ricorrente è quello per cui nelle grandi società i dirigenti interferiscono nella formazione da schierare in campo, ti dicono di far giocare Tizio perché è costato, Caio perché deve essere messo in vetrina, ecc. All’Inter questo ti è successo?
A me mai. Del resto io non potrei accettarlo. Perderei la faccia davanti ai ragazzi. Io con loro ho parlato chiaro, sin dal primo giorno. Siete dei privilegiati, giocate nell’Inter. Non potete sprecare quest’opportunità, quale che sia la vostra carriera futura. Se facessimo una leva ci sarebbero file e file di giovani calciatori che vorrebbero avere questa chance. Con me partite tutti alla pari: il martedì siete tutti potenziali titolari per la domenica. E’ il lavoro che svolgete nella settimana che decide. Se facessi giocare uno che non lo merita, per delle pressioni, salterebbe il patto con i ragazzi. Ma nessuno ci ha mai neppure provato.
Complessivamente sei contento del tuo gruppo?
Contentissimo. Ti assicuro, sono tutti ragazzi eccezionali, tutti hanno voglia di apprendere, di migliorare. Ce n’è uno solo che qualche volta mi crea dei problemi. Ha grande talento, ma non sempre l’intensità di applicazione necessaria, tende a giocare per sé più che per la squadra e in certe situazioni lascia un po’ a desiderare anche nei comportamenti.
Si tratta di Del Piero? Tanto non lo scrivo...
Si, è lui. Ma puoi scriverlo benissimo. Io non ho segreti. Quello che faccio e dico, avviene davanti a tutti. Tutta la squadra conosce la situazione e sa anche che io sono impegnato come non mai a ottenere il massimo da Yago. Lavorare con chi non crea nessun problema e accantonare gli altri è troppo semplice. Un allenatore deve ottenere risultati da chi ha bisogno di essere indirizzato correttamente, per il suo stesso bene.
Guarda, una volta un giocatore aveva sbagliato atteggiamento (per esempio, dopo una sostituzione aveva mancato di rispetto al sostituto e ai compagni). "Mister", mi ha detto, "devo parlarle..." (voleva chiedere scusa). No, tu non devi parlare a me, gli ho risposto. Devi parlare alla squadra. Tutti i problemi di interesse collettivo si affrontano e si risolvono insieme.
Tutti i tuoi giocatori sostengono sempre che una delle doti assolute che possiedi è la capacità di motivare le persone.
Considero fondamentale questo aspetto del mio lavoro: quest’anno in particolare c’era un grosso rischio, che i ragazzi si sentissero delusi, ridimensionati rispetto alla possibilità di raggiungere subito la Primavera. Ho dovuto convincerli che invece si tratta di un’occasione fondamentale, di una tappa determinante nel loro processo di crescita. Fare bene quest’anno, incontrando avversari spesso di un paio d’anni superiori li preparerà a fare davvero bene, poi, in Primavera.
Sono già una decina i ragazzi della Berretti che stabilmente o a rotazione hanno fatto il salto nella categoria superiore. Questo costituisce un problema per te?
Qualche difficoltà esiste, inutile negarlo, anche se sono molto maggiori la soddisfazione e l’orgoglio per le "promozioni" che si susseguono.
Il problema principale non è costituito dai ragazzi. Anche quelli che "scendono" giocano con entusiasmo e partecipazione totale.
Il fatto è che spesso lavori tutta la settimana con un gruppo e poi all’improvviso ti vengono a mancare alcuni oppure, come nel caso di Pasa, devi inserire alla domenica uno che per tutta settimana si è allenato con altri. Ma si tratta di piccoli accorgimenti da realizzare, perché, come dicevo, i ragazzi sono encomiabili. Pasa stesso si comporta sempre come un leader del gruppo, a tutti gli effetti e quando gioca con noi non si sente per nulla sminuito.
Come risolvi il problema opposto, della rosa abbastanza numerosa, almeno per alcuni ruoli?
Guarda, è chiaro che qualche punto fisso ci vuole, però con me giocano tutti. Io faccio loro questo discorso: se siete all’Inter, a diciassette anni, è perché avete tutti delle qualità. Si tratta di lavorare per svilupparle e farle emergere al massimo. Siete tutti importanti e quelli che in un dato momento sembrano avere qualcosa in meno, sono ancora più importanti, perché hanno bisogno di aiuto, di sostegno. Lavorano bene e viene sempre il momento per giocare, per tutti.
E’ vero che i giovani che a una certa età giocano nell’Inter, come in altre grandi società, tendono a sentirsi arrivati, a ritenere che ormai per loro tutto sarà facile?
Per qualcuno sicuramente si. Un po’ meno in questa categoria, forse. Ma il compito di noi allenatori è anche questo: far capire quanto è duro il percorso che porterà pochi di loro, in modo selettivo, al professionismo e come tanti corrano il rischio di non completarlo, se non riescono a tirar fuori tutte le loro risorse. E in questo vanno aiutati.
Come imposti il problema dei rapporti disciplinari, dei comportamenti fuori dal campo? Per esempio sul piano dell’alimentazione, nel pre-partita e in generale (la domanda mi viene suggerita dal fatto che arriva il responsabile della cucina e dice a Sergio che per questa sera si "trasgredirà". Infatti, per secondo i ragazzi troveranno salsicce e patate. Lui sorride e poi dice che per una volta, si può fare. Ndr)
Il discorso è sempre quello di tornare all’atteggiamento generale. Ci sono regole condivise e tutti, io per primo, siamo impegnati a rispettarle. Senza inutili rigorismi fanatizzanti. Loro non devono eccedere, ma sarebbe inutile e controproducente vincolare rigidamente dei ragazzi che stanno crescendo e spendono molte energie a comportamenti non credibili. La stessa cosa vale per esempio nei rapporti con i genitori. Ci sono allenatori che ritengono giusto tenerli rigorosamente al bando. Io ci tengo ad avere un rapporto cordiale, positivo anche di interazione.
Recentemente siamo andati a pranzo tutti insieme. In occasione di tornei, se i genitori vengono ad assistere lascio che pranzino o cenino con i figli, sempre entro certi limiti. Io sto volentieri con loro, purché si parli di tutto tranne che di calcio. Magari si parla del gel che usa Javier per tenere i capelli pettinati in un certo modo (riferisco questo esempio che può sembrare banale per far capire lo spirito e anche la schiettezza dell’uomo. Ndr)
Poi ci sono i ragazzi che vivono in college e lì i problemi sono diversi...
Sì, ci sono quelli che si trovano subito a loro agio e quelli che magari venendo da realtà culturali linguistiche e affettive completamente diverse hanno bisogno di sostegno. E c’è il problema di attuare una sorveglianza giusta, non ossessiva. Io cerco spesso di andare nel centro che li ospita, per dare una mano.
Senti Sergio, veniamo a qualche questione più tecnica. Pensi che ci siano nel tuo gruppo giocatori che un domani potranno aspirare a giocare in prima squadra, nell’Inter? Ovviamente non ti chiedo i nomi…
Beh, sai in prima squadra non è facile. Ci sono troppe incognite legate alla crescita. Diciamo che tre o quattro di loro arriveranno probabilmente in serie A o serie B.
A proposito di giovani interessanti: oggi mi è piaciuto molto Bocar...
Sì, ha segnato anche due gol (era il giorno dell’amichevole tra la Berretti e la Primavera. Ndr)
Tre, perché nel secondo tempo ha segnato anche giocando con la Primavera...
Vero! Il ragazzo si sta ambientando. Nei primi tempi era molto triste, pensava sempre alla sua casa, alla vita che aveva lasciato. E in campo trovava difficoltà. Non è semplice passare da una piccola squadra di dilettanti portoghesi al campionato italiano, sia pure Berretti. Anche questo intendevo dicendo che spesso bisogna aiutare soprattutto i ragazzi che stanno nel college. Adesso Djuno si sta inserendo anche calcisticamente. E’ felice. E questo conta.
Facciamo finta che tu sia un ricco presidente di Serie A e possa comprare uno qualunque dei nostri giovani primavera, chi sceglieresti?
Il più talentuoso è Bessa, probabilmente; ma anche lui troverà difficoltà. E’ un trequartista e all’Inter ci sono diversi giocatori, anche giovani, nel suo ruolo. Dovrà andare via per un anno o due, per completarsi.
Il caso di Obi è in parte un’eccezione. Poi, il ruolo stesso di Daniel rende difficile un’affermazione a certi livelli. Per un difensore in certi casi può essere un po’ più semplice.
Giochi quasi sempre con quattro attaccanti e i due esterni difensivi avanzano molto: ti consideri un allenatore offensivista?
E’ vero, gioco spesso con il 4-2-3-1. Ma presto moltissima attenzione alla fase difensiva. Non dimenticare che sono un terzino. La mia opinione è questa: la difesa non comincia quando perdi palla, comincia mentre porti l’azione d’attacco. In altre parole mentre si sviluppa l’azione offensiva la squadra si deve disporre in modo da poter fronteggiare la perdita di palla e la ripartenza avversaria. Schiero solo due centrocampisti centrali, ma devono fare un grande lavoro. Tutti e quattro lo fanno benissimo (non cita, tra i giocatori in organico, solo Del Piero, probabilmente lo considera più un trequartista, o un centrale, se però viene affiancato da due corridori. Ndr)
I risultati più recenti sembrano indicare una crisi dei settori giovanili nel nostro Paese, almeno per quanto si vede a livello di Nazionali. Che ne pensi?
Non penso che ci sia una crisi. Comunque non una crisi di sistema, di scuola. Nel calcio i periodi positivi si alternano a quelli negativi.
Comunque bisogna considerare il fatto che all’estero hanno un atteggiamento molto più inclusivo rispetto ai talenti in erba di origine straniera (nel condividere la sua osservazione, gli cito la Germania e lui rafforza il concetto parlandomi della Svizzera, la cui realtà conosce direttamente, e anche della Francia. Ndr). Tra gli immigrati e i figli di immigrati ci sono molti giocatori di talento e forse, come dicevamo prima, spesso hanno più “fame”. In ogni caso è sempre l’allenatore che deve indirizzarli correttamente. E un giovane che cresce in Italia è di scuola calcistica italiana.
Una critica frequente che si rivolge ai nostri sistemi di preparazione riguarda il fatto che si insisterebbe troppo sulla tattica e poco sulla tecnica. Ti risulta che in Italia ci sia questa lacuna?
In generale non so dire. Bisognerebbe verificare in modo esteso i metodi di lavoro attuati nei confronti dei più giovani. All’Inter comunque direi proprio di no. Personalmente poi, come hai potuto vedere, pur lavorando con ragazzi già strutturati, do sempre grande spazio all’addestramento tecnico.
Per concludere: spesso si discute, tra appassionati, se sia meglio per un ragazzo il cambiamento annuale di allenatore, in modo da conoscere tante metodologie, oppure la prosecuzione negli anni con uno stesso mister, in modo da assimilare bene i suoi principi?
Penso che la soluzione ideale sia la continuità per un biennio. Infatti, nel primo anno si gettano le basi del lavoro, nel secondo si realizzano compiutamente le premesse impostate E anche i ragazzi possono vedere su loro stessi i risultati del lavoro svolto. Il che è appagante ed è uno stimolo a proseguire bene.
Ho trattenuto Sergio anche troppo, abusando della sua disponibilità. Ma un’occasione così, un incontro faccia a faccia con una persona di questo spessore umano e culturale non va sprecata.
Mi congedo da lui augurandogli ogni successo nella vita e nella professione. E spero di riuscire a riportare per gli amici del blog, almeno in piccola parte, l’emozione che mi ha causato questo incontro straordinario.
Una persona così (con un cognome così, anche... nde) non poteva che lavorare per l’Inter. Ve l’immaginate nella juve di Moggi o nel Milan del Sultano?
Luciano
Nella foto (Inter.it), Sergio Zanetti in allenamento, circondato dai suoi ragazzi della Berretti. Un allenatore, un motivatore, un educatore, Soprattutto, un uomo vero. No, Luciano, Sergio Zanetti non ce lo immaginiamo nella juve di Moggi o del monocigliato, piuttosto che nel Milan del Sultano...
107 commenti:
luciano grazie per questa intervista,qui si capisce l'uomo straordinario che e' sergio zanetti sempre attento al singolo giocatore all'interno di una squadra ed e' questo che mi fa avere sempre entusiasmo per il calcio giovanile perche' ci sono allenatori cosi'.saluti
Grazie Luciano, davvero.
Grande contributo, Luciano. Possiamo star tranquilli che i nostri ragazzi cresceranno bene con gente dello spessore di Zanetti.
Eccezionale! Grazie Luciano per averci fatto conoscere questa persona che mi sembra di poter definire veramente "speciale".
Non si fa in tempo a farti i complimenti per il post precedente sul giovane Bertin che ne arriva un altro ancora più bello: complimenti doppi!!
Complimenti sinceri. All'intervistato, al "giornalista" e all'editor.
Cambiando argomento: da quel che ho letto, le squadre NBA possono sì togliere un giocatore dal salary cap, ma continuando a pagargli quanto dovuto sino a che non trova un'altra squadra. I soldi doevono metterceli comunque...
Un post veramente straordinario Luciano, e complimenti a Sergio Zanetti... Credo la società abbia visto giusto con la formazione della squadra Berretti, per tenere sotto controllo la loro crescita, certo, ma anche per completare la formazione umana dei ragazzi in un momento veramente decisivo per loro e con una persona squisita. Ancora grazie.
Che persona straordinaria Sergio Zanetti!!! Immagino l'emozione di Luciano dopo un incontro simile... da interviste come questa si capisce perché uno non può non appassionarsi al calcio giovanile, soprattutto se ha avuto la fortuna di conoscere e incontrare sul web un personaggio come Luciano capace di farti vivere situazioni e persone come se anche tu fossi lì con loro!!!
Complimenti sinceri anche da parte mia e grazie ancora per quello che fai, Luciano.
Giacomo "Interista" vero
Queste interviste e i riepiloghi delle situazioni delle giovanili sono le perle di questo blog. Senza nulla togliere alle altre opinioni :)
grazie a tutti per i complimenti, che vanno rivolti a Sergio.
Intanto tra poco a Firenze molto probabilmente usciremo dalla Coppa Italia: inutile negare che sulla carta, giocando di mercoledì, cioè con tutti i giocatori fatti scendere dalla prima squadra, loro sono più forti di noi. Però non si sa mai. E comunque, visto che ci lamentiamo sempre giustamente che le partite del campionato primavera sono poco competitive e non fanno crescere, questa è una buona occasione di segno opposto.
certo, se anche noi facessimo giocare Couti, Casta, Obi e Fara, le cose cambierebbero. ma comunque bene così e forza ragazzi!
grandissimo luciano!!!!!!!
GRAZIE!!!!!!!!!!
G R A Z I E ! ! ! ! ! ! ! ! ! !
G R A Z I E ! ! ! ! ! ! ! !
G R A Z I E ! ! ! ! ! ! ! !
La formazione annunciata rivela chiaramente che il mister non ha molta fiducia nel superamento del turno. E giustamente. A mio parere.
Loro sono imbottiti di giocatori da serie A
Ottima intervista di Strama. Idee condivisibili in pieno. Mi è sembrato di vedere prepararsi Cincio e non Di Ge.
Strama dice che ha lasciato alcuni "titolari" a Milano per valutare questi: una grande squadra, come lui ritiene sia l'Inter, non può dipendere da due o tre giocatori
ciao
mi unisco ai complimenti x l'intervista..
e' proprio bello avere persone come Zanetti
nella nostra grande famiglia NEROAZZURRA
per chi non può vedere la partita in tv ecco il link della diretta
fiorentina inter
http://wwitv.com/tv_channels/b4224.htm
mel
Complimenti ancora per il tuo post, Luciano. Non sapevo che il fratello del capitano aveva fatto anche lui una carriera da professionista, seppur non nel livello piu alto. Ottime cose rilasciate, e non e' una sorpresa quello che dice su Yago.
Vorrei invece chiederti informazione sullo stato di forma di DiGe... Sapevo che si era infortunato all'inizio della scorsa stagione ma poi non ho sentito piu' nulla.
Ottimo primo tempo dell'Inter, a Firenze, con una squadra molto rimaneggiata. Addirittura per '30 Inter migliore e più pericolosa. Poi nel finale il maggior peso atletico dei viola è venuto fuori, ma l'Inter è rimasta in partita. Di Ge al rientro dopo più di un anno non è apparso sicurissimo, anche se in realtà non è stato chiamato a vere parate.
Bene fino ad ora Peco, i due centrali, Ibrahima. I tre di centrocampo hanno corso come dannati, aiutati anche da Duncan. Le due punte Candido e Garri sono state vivacissime e inizialmente hanno messo in grave difficoltà i poderosi difensori viola, che alla lunga naturalmente si sono imposti. Se continuassimo così sarebbe davvero un gran test
Ciao a tutti!
Mi fa piacere che l'intervista di Luciano a Sergio Zanetti stia incontrando molti apprezzamenti.
Non ne dubitavo peraltro, sia per la bravura di Luciano,ça va sans dire, che per i contenuti che ha saputo esprimere Sergio Zanetti, con chiarezza, semplicità e grandissima umanità.
La Primavera schierata da Strama in modo molto rimaneggiato, senza nessun '92 in campo e con i giocatori più importanti a casa o in panchina, sta facendo una splendida gara in casa di una Fiorentina imbottita di '92, '91 e altri giocatori già nella rosa di prima squadra.
Luca Garritano (come sempre...9 sugli scudi. Giocatore fantastico, io sarò anche "pazzo" di lui, però Garri è un giocatore fantastico, ripeto...
Bravi tutti gli altri, soprattutto nel pressing, portato molto bene e nelle sovrapposizioni costanti e puntuali.
Ovviamente, paghiamo qualcosa in certi ruoli: non abbiamo un attaccante di peso o una prima punta (nemmeno in panchina), Ibrahima terzino sinistro è palesemente adattato e in generale abbiamo meno esperienza e fisicità dei viola.
Spendlhofer sta facendo bene in difesa da centrale di destra accanto a Bianchetti. Ha patito un paio di accelerazioni di Babacar, ma ha salvato due azioni pericolose e si è comportato bene nei disimpegni.
Dunky forse un po' sottotono, mentre Candido gioca anche bene, si muove moltissimo, ma paga il suo fisico davvero troppo leggero a questi livelli.
Contento, infine, per il rientro in campo di Digennaro!
Forza Inter di Strama, sempre!
Ma i titolari sono tutti infortunati?
Garritano spettacolare oggi.
Dopo circa 10 min del secondo tempo espulso Bianchetti.
Ciao
Fuxz
Che cosa ha sbagliato Duncan?!!!
Daniele
Tempi supplementari. Encomiabili i ragazzi: nonostante l'assurda inferiorità numerica, hanno tenuto benissimo il campo. Due palle gol colossali per Duncan sul finale, peccato non averle sfruttate: sulla seconda, comunque, va segnalato come al90' il nostro giovane indiavolato centrocampista abbia avuto la forza e la determinazione di andare a strappare il pallone dai piedi dell'avversario. Una considerazione personale: e' la prima volta che vedo giocare Benassi. Mi ha favorevolmente impressionato: sembra un piccolo Xabi Alonso per intelligenza tattica abbinata a piede educato.
Inter eroica e anche buona tecnicamente. Garri strepitoso. Per la prima volta mi è piaciuto molto anche Falasca. Bella, bella prestazione!
espulsione scandalosa: con questo metro juve e milan avrebbero 7-8 espulsi a partita.
Ah già, ma con noi gli arbitri applicano il regolamento....
Peccato per il doppio match point sciupato da Duncan (che fa pari con l'errore di Matos a 5 secondi dalla fine) ma, comunque vada, questi ragazzi hanno fatto un partitone e avremmo meritato la qualificazione anche in 10, senza parlare della partita d'andata. Oltre a Garritano, secondo me, il migliore è stato Benassi.
AL82
Allora, diciamo le cose come stanno...
Espulsione di Bianchetti allucinante, assurda e ingiustificata. Arbitro pessimo. Punto.
Scritto questo, partita meravigliosa della nostra Primavera, davvero meravigliosa!
Stramaccioni fa giocare questi ragazzi con una personalità e un coraggio incredibili.
Ricordiamoci che giocano in trasferta, contro una squadra fortissima e zeppa di giocatori al limite di età o oltre e già nella rosa di prima squadra! Il tutto in dieci contro undici, come sempre contro la Fiorentina...
Forza Inter di Strama (anche in dieci), sempre!
quel b.. di arbitro ha rovinato una bella partita della nostra primavera,cmq ho in mente una convinzione,spero si avveri...FRA
Dai ragazzi: tenete ancora per 15!
In questo 2° supplementare stiamo davvero soffrendo, si sente l'inferiorità numerica e atletica. Speriamo di tenere ancora per 10 minuti ma comunque vada un applauso convinto a questi ragazzi che per 105 minuti sono stati superiori ad una Fiorentina imbottita di giocatori più anziani e pronti. Se esiste giustizia, ci qualifichiamo noi.
Grandissimo Garritano, ottimo Benassi e mi è piaciuto molto anche Spend.
E adesso calma e freddezza. Dai ragazzi!
Che sfiga....anche il fatto di aver dovuto sostituire Garri e Dunky alla fine ha pesato, ai rigori. Comunque bravi ragazzi. Grazie ugualmente.
Complimenti comunque ai ragazzi, veramente una grande prova in condizioni decisamente di poco equilibrio.
Camporese, Salifu, Babacar.. è una vergogna a mio avviso.
Mettiamo in campo Castaignos, Coutinho, Obi, Faraoni, Caldirola e poi vediamo quanti ceffoni prendono...
Solo applausi per questa Inter
Purtroppo, non ce l'abbiamo fatta. Usciamo ai rigori, dopo avere avuto per due volte il vantaggio. Peccato! Ma non importa, mai come questa volta non importa!
Bravissimi tutti i ragazzi, dal primo all'ultimo, così come un grande plauso va a mister Stramaccioni.
La squadra, pur in dieci e senza molti titolari, ha giocato una partita stupenda, giocando sempre per vincere, pressing, raddoppi, scambi di prima, tanta aggressività. Bravissimi tutti, ripeto, ottimo lavoro.
L'arbitro ha chiaramente falsato la partita con l'assurda espulsione di Bianchetti, una gestione delirante dei falli e dei cartellini (Bittante è stato ammonito dopo avere commesso il tredicesimo fallo, direi...), chiudendo con la chicca dell'ammonizione per simulazione data a Romanò agganciato nettamente in area di rigore, così come mostrato senza il minimo dubbio dal replay.
Considerando che la Fiorentina ha potuto giocare entrambe le gare, tra andata e ritorno, con l'uomo in più per un tempo e oltre, possiamo essere solo fieri e orgogliosi dei ragazzi, ma anche fiduciosi del lavoro che mister Stramaccioni sta compiendo sia tatticamente che sulla personalità della squadra.
Adesso sono troppo deluso, per commentare. Forse lo farà più tardi
Capisco, Luciano... anch'io sono dispiaciuto (più che deluso) dal risultato finale dei rigori, ma sinceramente è stata una partita che ha detto tante cose in più di molte vittorie.
C'è davvero da essere orgogliosi di questi ragazzi, tutti loro, e fiduciosi per il percorso tecnico intrapreso da Stramaccioni quest'anno.
Che personalità e che modo di giocare!
Inoltre, si vede una crescita anche individuale di tanti ragazzi, finora meno in vista di altri. Penso a Falasca, a Spendlhofer e
allo stesso Ibrahima, autore di un'eccellente partita in un ruolo non suo e contro un '91, considerato fortissimo per la categoria, come Acosty...
E poi la partita di Garritano, roba da lustrarsi gli occhi: che classe e che grinta!
E ancora, di Benassi, Pecorini, Duncan, degli stessi Romanò e Digennaro, al rientro dopo un anno fermo ai box per infortunio.
Chi se ne frega dei quarti di coppa Italia, sinceramente...
Peccato davvero, sono dispiaciuto per i ragazzi più che deluso. Quoto Gimon: "possiamo essere solo fieri e orgogliosi dei ragazzi, ma anche fiduciosi del lavoro che mister Stramaccioni sta compiendo", che qui ben riassume il mio pensiero.
La qualificazione sarebbe stato il giusto riconoscimento di una grande prova sotto tutti i punti di vista.
Ora c'è da recuperare in fretta che il calendario è ancora densissimo e siamo in piena corsa per i due impegni più importanti. Poi ci sarà anche il Viareggio; insomma, di occasioni per consolarsi con i risultati ce n'è. La prestazione invece mi lascia già soddisfatto.
Stramaccioni è un grande.... fra qualche tempo sarà lui a sostituire il testaccino sulla panca maggiore..... -:)
Per cominciare, faccio anche io i miei complimenti a Luciano per l'intervista stupenda a Sergio Zanetti che da oggi avrà in me un suo tifoso personale. Ottimo allenatore e bellissima persona, ricca di umanità, altro che "raccomandato dal fratello" come qualche idiota lo definiva quest'estate!
Passando alla primavera, non ho potuto vedere la partita, ma leggendo i vostri commenti mi sembra di capire che sia stata una grande prova della squadra di Stramaccioni, penalizzata molto dall'arbitro (non è una novità, mi sembra, anche per i ragazzi non solo per la prima squadra). Peccato solo per il risultato finale ai rigori, ma come dice Gimon: chi se ne frega!!!
Stramaccioni mi piace tantissimo, ho appena letto le sue dichiarazioni sul sito ufficiale, dopo la partita: è un grande!!!
ricordiamoci sempre che sono solo i primi mesi di lavoro per lui, con una squadra da ricostruire e con tante competizioni da giocare.
Oggi siamo usciti dalla prima, la coppa Italia, ma se abbiamo giocato così come ho letto dai vostri commenti, chi può dire una sola parola di richiamo a questi ragazzi?!?
Bravi così, continuate a lavorare in questo modo e arriveranno anche i risultati. Di sicuro questo di Stramaccioni è un lavoro che fa migliorare i ragazzi in qualità e in personalità, perché insegna loro a giocare a calcio e a farlo bene!!!
Duccio
Che dire...mi associo completamente a Duccio:non ho visto la partita, ma dai vostri commenti, dobbiamo solo essere orgogliosi di questi ragazzi e di stramba ioni. Contentissimo per il ritorno di Digenaro, penso che sarà un valore aggiunto per la squadra. Come avete visto Ibra da terzino? Mi pare che quest'anno sia la prima volta che giochi in difesa, per di più da terzino: voi lo vedete meglio da centrocampista o da difensore?
Adesso sotto con le altre competizioni, in particolare la NGS:a proposito, se dovessimo arrivare secondi, nei quadri incontreremmo lo Sporting Lisbona, che ha fatto un girone notevole. Se dovessimo superare il Totthenam, dovremmo incontrare il Liverpool. Intanto pensiamo a qualificarci comunque...;)
Complimenti in ritardo a Luciano per la meravigliosa intervista a Zanetti...altro che raccomandato!
Torno brevemente sull'argomento del precedente post.
@Luciano: Bengtsson, classe 86, era arrivato a gennaio, facendo un paio di partite discrete, salvo poi sparire. Anni dopo si è saputo che il ragazzo aveva gravi dipendenze, era caduto in depressione ed aveva anche tentato il suicidio...ne ha scritto lui in una biografia.
@ Giacomo intervista vero: hai perfettamente ragione, le due storie non sono assolutamente accomunabili, mi era solo tornata a mente a dimostrazione che stiamo sempre parlando di adolescenti, con le loro fragilità ed i loro errori, che tentano di raggiungere un sogno lontano e che devono essere fortunati nell'avere intorno persone che possano sostenerli ed aiutarli e che devono essere bravi a non abbaandonare un percorso di crescita personale che prescinde da quello calcistico.
Scusate se ho scritto da cani, ma sono un po' di fretta e non ho ancora molta confidenza con il tablet...;)
Piu' che una partita eroica, e' stata una lezione di calcio. Secondo me oggi non abbiamo fatto una grande partita, oggi abbiamo fatto scuola...
Un' eliminazione di questo tipo (non una sconfitta comunque!) vale molto piu' di tante tante vittorie perche' giocare, lottare e crescere in questo modo e' una vittoria grandissima gia' di per se' e del risultato non me ne puo' fregar di meno.
Anzi, il fatto che la Fiorentina abbia sceso in campo con una squadra molto piu' esperta della nostra, mi fa piacere perche' i nostri giovani cresceranno meglio giocando contro i piu' vecchi e i piu' forti.
Infine, la Fiorentina oggi ha schierato ben 7 stranieri tra i titolari, e la cosa come tale a me non fa ne' caldo ne' freddo, ma se fosse stata l'Inter a giocare con 7 ragazzi stranieri, apriti cielo! (esterofilia, ItalJuve salva il calcio italiano, l'Inter lo rovina ecc. ed altre cazzate)
Marin
Il messaggio e la mentallita' trasmessa da Stramaccioni ai giocatori e' mostruosa: non importa chi gioca e chi manca, non importa dove si gioca, non importa contro chi si gioca, noi siamo l'Inter e andiamo ovunque per fare la partita, anche in 10, senza cambiare sostanzialmente l'atteggiamento. Straordinario!
@avvocheto: Ibrahima, a mio parere, ha fatto un ottima partita. Nato per fare il difensore centrale o il centrocampista difensivo se l'e' cavata egregiamente giocando da terzino sinistro con molta calma, eleganza, intelligenza, personalita' e qualche ottimo tackle! Non e' velocissimo ma e' forte in progressione e sa fare tutto, molto buono anche tecnicamente.
Marin
Primavera: Inter eliminata ai rigori.
I nostri ragazzi hanno giocato una partita splendida, guidati con molto coraggio dal mister Strama che, per vari motivi, ha schierato una squadra giovanissima.
Sembrava di vedere Inter Roma di Ci dello scorso anno. Allora noi con un gruppo più avanti in età e forte fisicamente e con giocate di potenza; loro con giovani rapidi, che giocavano la palla e attaccavano con bei fraseggi.
Quest'anno il contrario: loro con “campioni” carichi di onori e di età, noi con tutti '93 e '94 e addirittura con un attacco che in due non arrivava a 100 kg e a 3 metri di altezza, ma tecnici, veloci, straordinari.
Quello che non è cambiato è stato il risultato: noi fuori e gli altri avanti.
Scherzo, naturalmente. La prestazione è stata davvero superiore a ogni previsione, credo che con questo mister i giovani dotati calcisticamente faranno molta strada. Si tratti di '93 di '95 e in un prossimo futuro anche di '95.
Spiace che da questo progetto per motivi ancora incomprensibili sembrino al momento essere ai margini due dei più talentuosi dei nosttri giovani. Ma io sono fiducioso che tutto si risolverà per il meglio.
Due parole sole sull'arbitraggio, veramente indecente. Anzi: ottimo per tutta la partita tranne per due decisioni davvero così assurde da sembrare premeditate: la espulsione per doppia ammonizione (ridicole entrambe, persino per i commentatori certo non filo interisti) e l'ammonizione per simulazione a Romanò, agganciato nettamente in area mentre se ne stava andando.
I singoli:
Di Ge: primo tempo con un paio di incertezze, ma anche con una parata che dimostra come la lunga sosta non ne abbia limitato l'esplosività. Secondo tempo positivo e poi fa il suo parando il primo rigore.
Pecorini: per me uno dei migliori in campo davvero. Chiaro che quando Acosty stava dalla sua parte ne soffriva l'accelerazione. Ma questo capiterebbe a chiunque. Comunque, chiunque fosse, ha limitato benissimo il suo avversario e ha spinto come un dannato
Splendly: grande prestazione: i due centrali dovevano affrontare il nuovo Balotelli, Babacar. Gli hanno lasciato solo una palla gol nel finale, quando eravamo da tempo in 10 e stremati. Splendly ha fatto un paio di recuperi davvero disperati e provvidenziali.
Bianco/Marek: questi si conoscono. In categoria, quando sono concentrati al massimo e protetti adeguatamente, non ci sono avversari che li possano impensierire.
Ibra: una partita eroica, la sua. Messo fuori ruolo per necessità, ha limitato al massimo il formidabile acosty spesso affiancato da un compagno per creare superiorità numerica, dopo l'uscita di Bianco. Saltato si in velocità, qualche volta (e con le sue leve lunghissime non poteva essere altrimenti), ma immenso per la mole di lavoro, la grinta e il sacrifico. Dopo 120 minuti , e dopo i crampi, si è lanciato in una progressione di 60 metri impressionante, stroncata solo da un fallaccio.
Romanò: bravo anche lui. In fondo era quasi al rientro e ha lottato e si è battuto in modo encomiabile. Il Romanò al 100% forse sarebbe stato più lucido in qualche fase offensiva. Per intenderci comunque, una prestazione da sette.
Bena: non dico cosa penso di lui e della sua carriera, da diverso tempo, perché porta sfiga. Oggi è stato immenso. Ha guidato la squadra da maestro. Posizione, corsa, semplicità di manovra. Quando ha potuto è andato al tiro (ha un tiro da fuori eccezionale) ha sempre sbagliato, ma la personalità è straordinaria.
Dunky: madonna, ragazzi che guerriero! Quanto ha corso, prima di finir fuori perché sfinito! Quanto ha lottato, mettendo in campo spesso anche della qualità. Sono convinto che se fosse rimasto in campo avremmo passato il turno
Robertinho: merita il nome brasiliano. Con garri ha fatto impazzire la difesa. Lui, peso piuma, piccolettospesso poco considerato. Speriamo si rafforzi fisicamente e poi ne riparleremo.
Garri: nettamente il migliore in campo. Partita capolavoro. Aggrediva avversari tre volte più grandi e pesanti di lui spesso togliendo loro la palla. Ha espresso giocate di alta scuola. Ha mostrato ritmo e intensità per tutta la partita. Aveva giocato domenica, segnando due gol e procurando il terzo. Ascolta me, mister Ausilio: riscatta in fretta la metà del Cesena!
Bessa: grandissimo nel primo quarto d'ora. Sempre positivo dopo. Ha lottato e si è sacrificato comne si vuole da lui. Le doti tecniche ormai non si discutono
Pasa: poteva sembrare un po' estraneo a questo gruppo di giocolieri razzenti, lui più compassato, più manovriero, più posissionale. Invece si è messo lì a far filtro e a far girare la squadra, com ordine. Cambiassesco!
Forse sono stato troppo entusiasta nelle valutazioni. Ma questa squadra mi ha trascinato. Lo ammetto
non ho visto la partita ma sono felice, trascinato dalle valutazioni di luciano nel vortice di entusiasmo...
Marin: se mi conosci da un po', sai che io non credo alla mentalità. naturalmente so benissimo che probabilmente mi sbaglio, perché se tutti ne parlano, questa cosa esisterà.
ma io continuo a credere alla forza, alla velocità, alla tecnica, alla personalità anche (che secondo me è altra cosa dalla mentalità).
Secondo me scusa è sai quanto ti stimo e quanto dicendo questo non mi rivolgo a te, ma la mentalità è la scusa con la quale si coprono le difficoltà di spiegare gli avvenimenti con elementi concreti come quelli accennati .
Sapessi quante volte, per gli stessi uomini vincenti ho letto che avevano mentalità e quando perdevano, che non l'avevano.
Però ti ripeto, dico questo per pura testimonianza, perché mi rendo conto che probabilmente avrò torto
d'accordissimo con le valutazioni di luciano,oggi duncan mi ha davvero impressionato,questo ragazzo oltre ad avere un grande sinistro ha una tecnica invidiabile,lui e bessa dialogano nello stretto come pochi calciatori di quell'età sanno fare,vorrei sottolineare anche le prove di pecorini e splend,inizialmente se devo essere sincero,peco, non mi entusiasmava come giocatore,ma nelle ultime partite l'ho visto migliorarsi sempre di più,fisicamente è micidiale poi,su quella fascia oggi saltava gli avversari a due a due e poi splend mi piace per la personalità e passione che mette su quando gioca, poichè di solito gioca poco e per il valore dell'avversario,non era facile contrastare babacar,ma lui per tutti i 90 minuti è riuscito a fermarlo mentre stava andando in porta....grande garri e grandi ragazzi!!! FRA
A tutti, Pessotto rivela una cosa molto importante:
http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=65411
Ai microfoni di TuttoJuve.com, Gianluca Pessotto, dirigente della Juventus, ha risposto alla possibilità di promuovere le squadre B in Lega Pro: "Per quanto ci riguarda siamo favorevoli. Infatti Juventus, Milan ed Inter hanno avanzato la proposta congiunta al Consiglio Federale di inserire in Lega Pro le seconde squadre, vedremo se ci saranno sviluppi in merito", ha svelato Pessotto.
Molto bene
Non posso esimermi, anche se un poco in ritardo, dal fare i miei più grandi complimenti a Luciano per gli ultimi due post.
Grazie per questi fantastici spaccati del mondo del calcio giovanile nerazzurro, Luciano!
Trovandomi all'estero, non ho potuto vedere nulla della partita della primavera. Spero di trovare qualcosa su youtube, ma in ogni caso grazie ai vostri commenti e al report di Luciano, ho già capito che mi sarei preso una bella arrabbiatura oggi!
Complimenti alla squadra e al mister, però: a volte, vincere non è la cosa più importante, soprattutto a livello giovanile. E poi mi sembra che su due partite non abbiamo mai perso, né preso un solo gol da questa Fiorentina con così tanti giocatori al limite d'età e già protagonisti nel calcio professionistico. Giocando più di metà di tutte e due le partite in dieci contro undici, non dimentichiamolo... tutte e due le partite di qualificazione!
No Luciano, non ti sbagli assolutamente, sono d'accordissimo con te. Quoto e firmo ogni singola parola, con la parola mentallita' il piu' delle volte si cerca di spiegare qualcosa di difficilmente spiegabile. Mi porto dietro i ricordi delle 'battaglie' su QCI quando cercavi di convincere gli altri che la mentallita' e' nient'altro che la mistificazione della realta'. E avevi ragione, perche' si diceva che l'Inter (quella di Mou, formato 2009/10, l'inter del triplete) non aveva la mentallita' europea (prima della vittoria contro la Dinamo Kiev), e infatti pochi mesi dopo vincevamo tutto (con la stessa mentallita' perdente o ne abbiamo acquisita un'altra nel giro di pochi mesi?).
Dopo, intorno a gennaio, siamo passati a un 4-2-3-1 con Eto'o esterno e Milito unica punta, arrivo' Pandev, vincemmo tutto ed ecco che anche la mentallita' era arrivata... Scherzo eh, arrivo' l'autoconvincimento e la consapevolezza delle proprie
forze, ma quello non puo' arrivare se non ci sono le condizioni tecniche. se non lavori in modo ottimale e con un materiale umano di prim'ordine non c'e' mentallita' che tenga.
Quello che io lodavo di Stramaccioni chiamiamolo 'approccio': sfrontato, intelligente, competente, sincero, senza alibi. Quando dice che una grande squadra, come l'Inter, non può dipendere da due o tre giocatori, quando con il coraggio e la forza delle proprie idee lascia in panchina meta' di titolari e ne lancia altri, secondo me trasmette una carica e una fiducia enorme, il messaggio e': siamo tutti inter e tutti dobbiamo vincere! Ha una personalita' quasi-mourinhiana.
Non scherziamo su Garritano... lo vado a riprendere io a Cesena, ma dico scherziamo???
Mezzo Caldirola e mezzo Garritano + soldi (non so quanti) per Nagatomo?!?!?!?!?!?
Questo Nagatomo, non quello della passata seconda metà di stagione, che sembrava davvero promettente.
Io non voglio certo bocciare il giapponese, anche perché oramai lo abbiamo preso al 100%, quindi conviene lavorarci su e cercare di migliorarlo tatticamente, perchè difensivamente per adesso è una mezza tragedia (forse è il caso di provare a spostarlo più avanti? Domanda la mia rivolta a chi ne capisce più di me, non è un'affermazione...). Non voglio bocciare Nagatomo, però per lui non voglio perdere né Caldirola né Garritano!!!
Duccio
Hem: come è ormai mia consolidata tradizione, nell'esaminare le prestazioni individuali ho dimenticato un giocatore: Falasca. Allora basterà questa breve considerazione: per la prima volta, da quando gioca con noi, mi sono accorto che è "da Inter". Eccome!
Intanto invece non accenna a sbloccarsi la situazione di un paio dei nostri giovani più interessanti. Personalmente sono davvero preoccupato perché sono convinto che Galimberti e Melgrati debbano tornare al più presto a essere nostri punti di forza. Senza se e senza ma.
lo vogliamo tutti, ne sono certo. Forza ragazzi, tutto andrà a posto, alla fine.
Di bello, oggi in giro si legge solo l'intervista di Casiraghi, che per altro dice cose che qui avevamo raccontato da tempo (su Pato e su Lucas) e una novità sostanziale: l'apprezzamento per Juan Jesus, che definisce un centrale con gran fisico e ottimo piede. Poi ci sarebbe anche l'intervista (di ieri) in cui Branca "celebra" il cileno Eduardo Vargas. Ecco Juan e Vargas sarebbero due acquisti interessanti e nel solco del "progetto". Se arrivasse un centrocampista forte e ci fosse la conferma che Poli è ancora un giocatore su cui contare, io personalmente, mantenendo la comproprietà, farei andare Obi in prestito al Parma. Se giocasse mezzo campionato da titolare potremmo davvero valutarne le possibilità.
Mi ingolosisce molto il fatto che tra gennaio e giugno potremo prendere ben 4 extra (a patto di cederne due, ma non dovrebbe essere difficile).
Con un buon mercato, potremmo davvero porre le basi per rilanciare la squadra (un difensore, un centrocampista, un esterno e una prima punta di valore). Spendendo bene, ma senza svenarsi. E recuperando qualcosa con le cessioni. senza trascurare il fatto che l'anno prossimo Couti, casta, Alvarez e Obi avranno un anno in più e un'esperienza maggiore.
Non mi sembra proprio il momento di fare processi agli arrivi estivi, come invece va molto di moda. Sosteniamoli in ogni modo fino al termine del campionato. Poi sarà arrivato il momento di fare il punto.
Intanto oggi dovrebbe esserci l'amichevole degli allievi contro la Pro Patria. Un'occasione, probabilmente per vedere all'opera Knudsen. In caso, riferirò.
L'anno prossimo, poi i '92 e molti dei migliori '93 dovranno andare a giocare in campionati veri. Magari in prospettiva anche da lì potrà uscire qualcosa di buono per noi.
insomma, se passa la nottata, il futuro potrà tornare a sorriderci, anche senza raggiungere le vette del 2010
Complimenti ai ragazzi.
Su Stramaccioni, avrei un contributo "speciale" (per chi non è già abbonato al sito www.allenatore.net): una serie di video di 1-2 anni fa in cui spiega parte dei suoi metodi e delle esercitazioni che propone. Dai video Strama ne esce ancora più forte di quello che sembra, se non un fenomeno, una vera e propria promessa della panchina. Non sono tanti quelli che, a soli 35 anni e senza esperienze nel grande calcio (e quindi senza vivere a contatto con allenatori veri) riescono ad avere una visione così lucida e competente del calcio. Un vero e proprio studioso.
Questo contributo andrà sul blog con cui collaboro da tempo, non so dirvi fra quanto tempo perchè lo stiamo un pò riallestendo editorialmente parlando.
Luciano ho un paio di domande per te: che fine ha fatto il portiere Sala?
Conosci qualche situazione contrattuale dei nostri ragazzi? C'è qualcuno che va in scadenza a Giugno? Oltre ai malumori di Melgrati e Galimberti, leggevo di Kysela poco propenso al rinnovo, sulla falsariga di Jirasek. Chi sono, invece, quelli già blindati dalla società, oltre Crisetig?
@ Pile
Giusto per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco, Galberti non ha nessun malumore " verso " la societa', se mai, sarebbe il contrario.E nemmeno e' oggetto di alcun provvedimento discilplonare, cosi' come non lo e' mai stato per undici anni di sett. giov.
Per quanto riguarda le posizioni contrattuali, pur essendone a conoscenza, ritengo rientrino nella sfera personale dei singoli, e quindi non divulgabili su un blog.
Almeno questo e' il mio pensiero.
Grazie Olag per il chiarimento Jacopo, anche se mi sono spiegato male, non intendevo certo assimilare loro due a problemi contrattuali, non conoscendene la situazione nello specifico.
Comunque non volevo sapere le posizioni una per una, soltanto sapere, velatemente, se c'è qualche giocatore che a breve ci può salutare perchè in scadenza Giugno 2012 e che cosa porta un giocatore che gioca in una squadra importante come l'Inter, e con una prospettiva ancora da decifrare nel calcio professionistico, a rifiutare un rinnovo: non accettano il piano di crescita che l'Inter gli propone, la durata contrattuale oppure addirittura è un problema di soldi?
Pile, Sala credo stia allenandosi. E' al rientro da un infortunio.
Sui contratti ti ha risposto Olag. Personalmente non credo che parlare della situazione contrattuale dei ragazzi su un blog sia violare la loro privacy (o quella della società). Magari potrebbe essere poco carino fare un processo alle intenzioni, questo si. Ma i giocatori in qualche misura sono persone pubbliche e delle varie situazioni contrattuali si parla diffusamente su tutti i giornali e sulla rete. Certo, se ho ricevuto una confidenza riservata non la diffondo, ma questo è un caso particolare. In generale posso dire che sono rari i giocatori che rifiutano il rinnovo, anche perchè siamo tra i pochissimi che fanno contratti ai giovani. Altrove non hanno contratto quasi tutti i Primavera (tranne quelli che vengono da via, ovviamente).
Negli ultimi anni, che io sappia, abbiamo "perso" 3 '91 (Moscatiello Laribi e Santonocito) i primi due perché avevano un'offerta dall'estero mentre l'Inter non aveva fatto loro il contratto (all'uscita dai giovanissimi); Santo, perché aveva un'offerta, ma soprattutto sentiva odor di panca, essendo arrivati dei nuovi difensori centrali. Poi abbiamo perso Fossa (è storia nota) e lo svizzero che attraverso l'avvocato Rigo ha ottenuto la rescissione e poi con Raiola è andato al Milan.
Jirasek è andato via per una somma di motivi, credo: discreta offerta, posto in serie a del suo paese e legittima aspirazione a un ritorno a casa. Penso che, con l'eccezione forse di Fossa, si sia trattato comunque di giocatori di non grandissime prospettive sulle cui pressioni di abbandono non abbiamo esercitato troppa resistenza.
Poi ci sono certamente casi che non ricordo, ma tutti con motivazioni analoghe.
Grazie Luciano.
Qualcuno ha visto all'opera Vargas, giocatore molto in voga al momento?
Ho visto un tempo di una partita con la nazionale e diversi filmati su y.t.
Sai che non mi fido di queste mie impressioni filmiche. Però il talento credo proprio ci sia. magari si può discutere sul fatto che spesso i suoi numeri li abbia compiuti in perfetta solitudine e il mezzo televisivo non consente di capire se ciò è accaduto per il suo scatto dirompente o per la scarsa attitudine tattica delle squadre avversarie.
Comunque a naso se lo prendessimo ne sarei felice. Credo che l'abbiamo osservato per la prima volta a un torneo giovanile in Francia e probabilmente era da prendere allora. Adesso il suo costo è destinato a salire: o lo prendiamo entro questo mese o non verrà più, secondo me.
Ciao a tutti!
Preoccupato anch'io, molto, per la situazione venutasi a creare con Galimberti e Melgrati. Spero (da tempo...) che tutto possa risolversi per il meglio e rapidamente, ma comincio ad essere scettico, almeno in un caso.
Non voglio aggiungere altro, perché davvero sono già adesso molto dispiaciuto, figurarsi in caso di rottura definitiva...
Volevo poi segnalare la molto probabile assenza sia di Zarate che di Coutinho per la partita di sabato contro l'Udinese. Entrambi a causa di fastidi muscolari, pare.
Per Maurito si tratta di una "new entry" nel vasto club nerazzurro degli infortunati muscolari, mentre Couti pare essere già un habitué, purtroppo.
Si aggiungono così pure i loro due nomi alla lista degli indisponibili (Maicon, Lucio, Sneijder, Forlan)... e sinceramente c'è da essere molto preoccupati a questo punto per la partita di sabato e non solo!
@Pile:
Edu Vargas l'ho visto all'opera un paio di volte molto recentemente nelle sfide di copa sudamericana contro il Vasco di Carlo Pizzi, e mi è sembrato un giocatore sicuramente dotato di grande rapidità e buona tecnica. Un esterno offensivo destro, pericoloso e veloce, a volte pure troppo, nel senso che in qualche situazione la frenesia va a scapito della precisione.
Ventidue anni, fisico compatto, non particolarmente robusto, ma nemmeno un fuscello. Soprattutto, ha un'accelerazione palla al piede, nei primi passi, davvero micidiale. Non particolarmente egoista, anche se molto propenso a cercare la porta nei suoi raid offensivi.
Bel giocatore, quindi, oggi adatto al 4-3-3 e al 4-2-3-1, oltre ad essere, in prospettiva, una pericolosa seconda punta di movimento in un attacco a due.
Poi, come sempre, bisognerebbe verificare, eventualmente, il suo ambientamento, la sua voglia di lottare e tante altre cose, ma tecnicamente e atleticamente il giocatore c'è tutto.
Ieri nel match valevole per il Challenge Trophy, torneo internazionale Under 23, la nazionale di Lega Pro, presentatasi con una formazione totalmente Under 21, ha pareggiato in trasferta contro il Belgio.
In campo, da titolare, Degeri(fra i convocati c'è solo un ragazzo più giovane di Lorenzo) autore di una delle reti azzurre su rigore.
AL82
grazie Al82. Degeri è un giovane interessante. Fa benissimo l'Onter a non mollarlo: c'è sempre tempo per questo
C'era anche marco puntoriere tra i marcatori della nazionale u23, sono sicuro che luciano lo ricordera'
Ottimi gli ultimi interventi postati: grazie a gimon e luciano per aver voluto credere al progetto che ci dona perle a profusione
Dino mulalic
Grazie Dino.
Ci crediamo, ci crediamo eccome!
E continueremo a proporvi post di questo tipo, ci proveremo almeno, forti anche del vostro apprezzamento e interesse, sempre crescente.
Allo stesso modo continueremo a credere al nostro approccio verso tutti gli altri temi nerazzurri, anche quelli relativi alla prima squadra, con buona pace di quelli a cui piace poco o per nulla.
E' il privilegio di essere solo dei tifosi e degli appassionati che dedicano tanto del loro tempo personale a un blog, ma lo fanno solo per il piacere di farlo, senza altri fini.
Sottoscrivo appieno. Questo e' l'unico blog con temi esclusivamente Interisti che riesco a leggere senza voglia di mangiarmi la tastiera
Dino mulalic
Gimon: Coutinho e Zarate oggi si sono allenati con il gruppo, speriamo bene!!!
Giacomo "Interista" vero
Giovedì 8 dicembre rivincita con il Tottenham già quasi certo del primo posto nel girone NextGen.
Io a Bresso ci sarò, ci si becca? :)
ciao
@Nero
Assolutamente sì, partita imperdibile!
Buon galoppo di allenamento degli allievi nazionali contro la Pro Patria, sul nuovo campo di Iterello.
Vittoria per 3-1 con molti gol sbagliati, ma non era questo che contava, ovviamente. Alla presenza del Casi e di Samaden ha giocato tutta la partita il rosso centrocampista nordico di cui abbiamo più volte parlato.
Palesemente fuori dagli schemi di squadra, il giocatore ha dimostrato che sarebbe un rinforzo di qualità. veloce, tonico, forte nei contrasti, ambidestro e buono con piedi (non ha perso un pallone né sbagliato un passaggio). Diciamo che sembra molto meglio di...Carlsen. Ottimo un suo gran tiro su punizione, deviato sul palo dal portiere ospite.
Insomma, se arriverà sarà molto utile. Poi dove potrà arrivare non lo sa nessuno. Per il resto molte rotazioni di uomini e in campo anche numerosi '96. Nel primo tempo gol di Antonio e Mira (i migliori, non a caso, quando si possono esprimere le doti tecniche). Donkor da centrale ha mostrato tutta la sua potenza. Bene anche Canna, pure schierato da centrale basso e ben Para, a suo agio anche sulla fascia. Nel secondo tempo, gol di Adamà e bene anche Jeremy, oltre a tutti i '96 (Mapelli, Gaiola, Lomolino, Steffè).
Si sono viste buone combinazioni e pur con un livello di agonismo non eccessivo, mi sono divertito e ho visto cose interessanti.
Spero non irriti il mio riferimento a un altro sito internet, per altro di una testata giornalistica nazionale. Lo faccio solo per riportare quanto scrivono circa i giovani intorno alla Beneamata.
Mi permetto però di risottolineare, come ho già fatto in passato, il livore con cui la redazione sportiva di La Repubblica segue l'Inter e le questioni che la riguardano. Questa volta aldilà dell'opinione, incontestabile perchè personale, di un Inter non da scudetto, si associa un'inutile polemica sull'utilizzo dei giovani all'Inter. Citano Caldirola, Bolzoni, Santon e Destro. Lo fanno senza sapere ciò di cui parlano con un populismo sportivo da bar (vorrei almeno sapere chi tra Ranocchia, titolare in nazionale e non under 21, Lucio e/o Samuel debba fargli posto).
Ma forse proprio dal bar e dall'alto tasso alcolemico trovano ispirazione per certe convinzioni. Qui l'articolo
Vi piacerebbe una formazione tipo
BARDI - NATALINO, BENEDETTI, CALDIROLA, FARAONI - BENASSI, CRISETIG - STEVANOVIC, BESSA, OBI - LIVAJA
Panchina: Belec/Tornaghi, Donati, Biraghi, Alborno, Kysela, Galimberti, Bianchetti, Duncan, Garritano, Terrani, Longo
Come Inter B, ovviamente!!!
Marin
sarebbe figo...ma per iscriverla in Lega Pro e' necessario comprare il titolo da una squadra fallita giusto?
@ Marco B
Il problema di Caldirola, come hai giustamente detto tu, sono Ranocchia, Lucio e Samuel..se Caldirola, a parita' di talento, fosse un esterno offensivo oppure un centrocampista alla Marchisio credo che giocherebbe eccome.
Poi va be, il riferimento a Santon fa ridere, finora ha giocato 45 minuti in campionato, non mi pare che ci si debba mangiare le mani per averlo ceduto
@CBS
...ci aggiungo anche: secondo i due Geni dello Sport Bolzoni e Destro, con tutto il bene che posso volergli, possono fare le riserve in una squadra che gioca la Champions?
Destro per fare il quarto dovrebbe mettersi alle spalle uno tra Milito, Pazzini, Zarate, Forlan. Quindi quale sarebbe peggio di lui?
Bolzoni ha dimostrato in questi anni lontano dall'Inter di essere giocatore da prime 5 squadre di serie A? Non scherziamo.
Per il futuro chissà, ma attualmente i due sono dove possono essere.
Su Santon dico che ha avuto quello che si è meritato, fossero successe cose differenti starebbe ancora all'Inter stabilmente sulla fascia sinistra al posto di un giapponese (e non di un brasiliano giusto per dire...), starebbe ancora in nazionale maggiore, sarebbe in una squadra ben più blasonata dell'attuale dopo aver dimostrato ben poco pure a Cesena. Si rifarà? Sarò contento, ma sempre di futuro si tratta.
MarcoB avevo letto l'articolo disgustoso di Repubblica, ma avevo deciso di tenere per me l'indignazione. perché repubblica è un giornale romano, quindi con una linea calcistica anti interista. Ma sciocchezze tremende sulle nostre politiche giovanili vengono scritte normalmente sui siti interisti. E spesso parlano dei giovani persone che non li hanno mai visti
A Carlobs, il cui sottinteso è sempre la critica della società (che ha costruito un organico pieno di buchi e di doppioni) ricordo invece che nelle gerarchie degli allenatori prima di Caldirola viene anche Cordoba, che non è né Lucio, né Rano, né Samuel.
Se Caldi fosse un centrocampista, non giocherebbe comunque perché avrebbe comunque davanti 6-7 giocatori considerati (a torto, secondo lui o a ragione, secondo me) più forti.
La riprova è Obi, non nazionale U21 ma nazionale vero di Nigeria, che gioca solo quando sono assenti Zanetti Cambiasso, Motta, Deki, Poli, Wes e dopo che è stato giubilato Muntari. Cioè da centrocampista, contando lo stesso Obi, avrebbe davanti a sé 8 giocatori. Tutti fortissimi (si, anche Muntari, che è un nazionale pure lui).
Il fatto è che un giovane in una squadra che ha 20 titolari forti o è Mario o non gioca. Per fortuna. Certo, Caldi è forte e in futuri potrà addirittura essere titolare. ma ora ha davanti gente più affidabile. Come l'ha davanti Obi. Come l'ha davanti Faraoni. Come l'ha davanti Couti. Come l'ha davanti Casta. Tutta gente che ricopre i ruoli più disparati.
certo, poi c'è un'altra ipotesi: giocano i senatori non perché sono gli unici che ci possono tirar fuori dai guai, ma perché sono dei boss, impadroniti della squadra e perciò odiati dai tifosi.
Non so se Zanetti o Cambiasso ha detto una cosa su cui riflettere: devono rispettarci (noi senatori, ndr.) Chissà a chi è rivolto questo appello? A Repubblica?
Però su una cosa sono d'accordo con Carlobs: se Caldirola fosse un centrocampista FORTE COME MARCHISIO giocherebbe.
Se fosse alla Marchisio, ma forte come è forte Caldirola oggi, non giocherebbe
Marin: bella formazione, ma almeno 5 dei tuoi titolari sarebbero sprecati in C. E viceversa servirebbero 3-4 uomini guida, esperti e di buon valore, che facciano da chioccia, per far rendere bene il complesso e i singoli
La Gazza, come al solito, scrive un articolo che non ho letto, ma dal sunto che ne fa (acriticamente) un sito interista, è la solita critica faziosa e disinformata contro l'Inter. Nel caso contro il settore giovanile dell'Inter.
Secondo il giornale della concorrenza, noi a livello di presenze in serie A di giovani del vivaio verremmo solo dopo Roma, juve e Milan, con 15 soli atleti. be' non so se sia vero (penso di no), ma anche se fosse, il falso viene costruito con due reticenze e una imprecisione. la prima reticenza riguarda il fatto che alcuni...scarsi giocatori dell'Inter giocano all'estero in squadre di un certo valore: Mario, Davide, Martins e persino Mei, Jirasek, Alibec e numerosi altri giocano nella seria A di importanti Paesi europei.. Se contiamo anche questi e facciamo riferimento anche alla qualità, forse il discorso cambia un po'.
Il secondo elemento fondamentale non considerato è l'età dei giovani. Per vedere davvero la tendenza recente bisognerebbe considerare anche tutti i giovani sotto i vent'anni che militano in B e in C. Perché molti di questi, verosimilmente, fra 1-2 anni militeranno in A.
Quest'ultimo discorso rimanda anche a un elemento fondamentale che non viene considerato: la nostra Primavera è la più giovane. Noi prendiamo giocatori anche all'estero in età di Primavera, ma li aggreghiamo direttamente alla prima squadra. Se noi i Couti, Castaignos ecc. li facessimo giocare prima un paio d'anni in Primavera, figurerebbero pure loro usciti dal vivaio. Così non ci sarebbe più partita.
Come del resto all'estero tutti quelli che si occupano seriamente e non faziosamente di vivai riconoscono, ponendo l'Inter ai primi posti assoluti al mondo, al fianco di società molto più ricche come MU, Barça Chelsea
Una curiosità da incompetente: quando compare la scritta "commento cancellato dall'autore, significa che l'ha cancellato l'admin, o davvero l'autore? e se è stato l'autore, come si fa a cancellare un proprio commento?
Luciano mi hai fatto venire in mente una domanda, a proposito del tuo ultimo post: ma i giovani presi a 17-18 che arrivano poi a sommare tre anni di militanza consecutiva nell'Inter, verosimilmente nell'Inter A, vengono poi considerati vivaio Inter/italiano o no?
Penso a coutinho per esempio..
Luciano, una domanda: sai qualcosa di questo Celestino? Grazie!!!
Giacomo "Interista" vero
Giacomo: di Celestino non s niente. ieri c'era il Casi e volevo chiedergli qualcosa, ma era assieme a Samaden e ad altri dirigenti, per cui non era il caso.
Seu: per quello che ne so io si deve aver giocato per tre anni consecutivi nella stessa squadra, dai quindici ai 21 anni. Ma non sono un esperto di burocrazia e può darsi benissimo che ricordi male. Certamente qualcuno più ferrato ti risponderà
Luciano, se si posta con l'account, c'è il tasto per cancellare il proprio commento, almeno finché rimane l'ultimo postato.
Anzi, mi correggo, puoi sempre cancellarlo, basta cliccare sul bidoncino accanto alla data.
Confermo, 3 anni di fila. O meglio, 3 stagioni di fila, dai 15 ai 21 anni, per essere considerato prodotto del Vivaio ed essere inserito in Lista A come tale. In Lista B invece bastano 2 stagioni di fila
Ciao, scrivo per la prima volta.
Complimenti agli ideatori di questo sito, Luciano e Gimon!!!!! Continuate così.
Queste interviste sono davvero molto belle e mostrano a chi come me è un profano del settore giovanile degli aspetti anche umani dei vari giocatori o allenatori.
Grazie!!!
Con sorpresa, mi devo correggere in parte. Ho letto mille volte il regolamento Uefa, ma solo ora mi accorgo di un particolare:
"A “club-trained player” is a player who, between the age of 15 (or the start of
the season during which he turns 15) and 21 (or the end of the season during
which he turns 21), and irrespective of his nationality and age, has been
registered with his current club for a period, continuous or not, of three entire
seasons (i.e. a period starting with the first official match of the relevant
national championship and ending with the last official match of that relevant
national championship) or of 36 months."
"continuos or not": io ero convinto che dovessero essere 3 stagioni di fila, invece basta che siano 3, anche se discontinue.
bè ottimo. Grazie per le risposte Luciano e Cisco!
A tal proposito, inviterei tutti quelli propensi ai prestiti dei giovani presi 18enni a rivedere le loro convinzioni (mi riferisco più ad altri bloggisti che a voi..)
Grazie Sergio e ben venuto come "scrittore": effettivamente dispiace molto, quando si leggono parole di scherno e cattiverie sul nostro settore giovanile, che tutti gli esperti giudicano tra i primissimi al mondo. E ancor più quando si leggono su siti che dovrebbero essere interisti. Adesso per esempio, e lo dico senza polemica ma con dispiacere, sotto tiro è Celestino, reo di essere sconosciuto ai più e di avere un'immagine fanciullesca. Poi magari sono gli stessi che si lamentano perché dal vivaio non esce nulla di buono: ma se non li prendi giovani, come fai a far uscire buoni giocatori dal vivaio? Comprandoli a 25 anni? pensa, qualcuno si lamenta di Alborno e Tassi, perché non giocano in prima squadra, dopo tanto chiasso per l'acquisto. Ma Alborno è un '93. Tassi un '95. Quanti '93 o '95 giocano in prima squadra al Milan, alla juve o alla Roma?. Noi abbiamo tre 91 e due 92 nella rosa dei titolari, con presenze in prima. E altri 93 in rampa di lancio (Lorenzo ha già esordito in CL, per esempio). E in B, sempre per fare un esempio, abbiamo un 92 del calibro di Bardi titolare fisso.
Chi sparla della nostra politica giovanile, molto spesso non ha visto una sola partita del settore e sparla solo per sentito dire. Poi magari sono gli stessi che si lamentano perché giocano i senatori.
Non bisogna cadere nella trappola dei gazzettieri che sono indifferenti alla carriera dei ragazzi e esaltano per poi deprimere.
L'ultimo esempio è Casta: è sempre stato inconsistente, ha giocato malino per un tempo. Poi ha segnato un bel gol. Oggi lo celebrano come il salvatore della patria. Così fanno titoloni su di lui e hanno pronti i nuovi titoloni sulla delusione che rappresenta, alla prossima partita negativa, che verrà sicuramente.
Chi sostiene davvero i giovani del nostro settore e apprezza la politica societaria deve invece evitare tutti gli eccessi, negativi e positivi: Casta, per esempio, era un giovane interessante che aveva molto ancora da imparare ieri e lo è anche oggi. L'unica differenza è che oggi ha mostrato qualche colpo per cui si può aspettare con più fiducia il futuro
Assolutamente d'accordo Luciano. E ci sarà un motivo per cui ormai io (e molti altri) frequento e scrivo solo su questo blog. Preferisco non innervosirmi.
Invece mi chiedevo Luciano se avevi avuto recentemente o in passato rassicurazioni da Casiraghi sull'operazione garritano-cesena. Non mi ricordo tuoi passaggi al riguardo, sinceramente
Oggi allenamento primavera a Interello ore14.30
Oh beh che "certa gente" scriva espressioni rivoltanti sul nostro settore giovanile non mi stupisce.
Gente come mura (in minuscolo) è lustri che vomita ogni genere di sbertucciamento (nella migliore delle ipotesi) contro tutto ciò che è Inter.Purtroppo è uno dei motivi per cui non mi sono abbonata al mensile di Emergency e come ho scritto non lo farò mai finchè lui sarà direttore.
Ma quando certe espressioni arrivano da parte della "tifoseria" mi procurano veri e propri travasi di bile.Proprio ultimamente a proposito di uno dei ragazzi della primavera ho letto un commento che più o meno testualmente affermava:"Non ho mai visto una partita della primavera non l'ho mai visto giocare ma sicuramente farà schifo..." E anche su questo genere di amenità stenderei un bel telone pietoso.
Quanto ai ragazzi più giovani della prima squadra io li attendo ancora tutti con fiducia non disperandomi per i loro bassi e non esaltandomi per gli alti.E' vero...non sono Mario ma non lo sono in tutti i sensi.
Vedo che il circo mediatico ha allegramente bypassato l'ultima performance con i reds di Mario che è riuscito a farsi cacciare in pochi minuti con 2 cartellini e ha fatto rischiare la sconfitta ai suoi (salvati più e più volte da Hart) Non ho MAI messo in discussione le sue enormi doti e il suo talento.So di essere minoritaria ma son felice che non indossi più i sacri colori. E che non lo faccia mai più.
Amo vincere ma non a tutti i costi e con ogni "stile".
Perdonate il papiro e un carissimo saluto a voi.
@narya .... la lotta contra certa "informazione" super maggioritaria, è impari .... dobbiamo cercare di tutelare il nostro FEGATO ... -:)
Mi voglio complimentare(in ritardo)per l'ottima e stupenda intervista riportata,continua così Luciano che ci fai solo bene.
Anch'io riesco a leggere pochissimi commenti degli altri blog interisti sparsi in rete,questo perchè in genere il 70% della gente che scrive è semplicemente triste(cioè un miscuglio di rabbia repressa ed insoddisfazione della propria vita che porta a criticare e deridere il prossimo,e quindi non solo la nostra società,al minimo errore),tra l'altro questa percentuale raggiunge tranquillamente il 90% in altri luoghi di rete come i forum,esempio?Interfans.
Luciano,io penso che in futuro almeno 6/11 della nostra prima squadra titolare sarà composta dai prodotti dei nostri 92'93'94' e 95'(no sto contando quelli più giovani).Secondo te sono troppo ottimista?Io penso di no.
Ecco un aspetto importante riportato da Narya,magari mi sbaglio,ma penso che la testa sia la vera determinate per esprimere il talento di una persona,Mario ha un talento incredibile,ma la testa non esiste,ho sospetto che la sua carriera calcistica ne risentirà di questo.Beh la mia è solo un opinione,ma inoltre anch'io sono d'accordo con Narya sul fatto che non rivedrei affatto con piacere Mario con i nostri colori,se l'importante fosse il vincere direi tranquillamente che "il fine giustifica i mezzi",ma visto che come interista mi sento di avere una base morale differente rispetto agli altri.....(mi spiego con un esempio terra terra,con 11 Zanetti in campo non vincerei quanto come 11 Balotelli,però indubbiamente siccome sono,nel vero senso di Essere,l'Inter sceglierò gli 11 Zanetti).
J Cesar Zanetti Ranocchia Samuel Chivu Poli Motta Cambiasso Alvarez Zarate Milito
Io giocherei così ma ne dubito.
Credo che ci saranno stankovic e non poli, e forse pazzini al posto di alvarez. Temo anche nagatomo al posto di chivu
Ps. Approvo a 100% l'intervento di Narya. Ma chetelodicafa'
@LOU
Lo so che dovrei preservare il fegato infatti evito ma di quando in quando l'occhio ci cade e...vabbeh lasciam perdere che è meglio.
@Matteo
Concordo assolutamente.
@Seu
:)
@ Natua
ribadisco : sempre bello leggerti .
Era Narya, ovviamente, non Natua.
Matteo: sei più ottimista di me. io mi accontenterei di 3-4. Titolari però.
Su quello che dite a proposito di molta tifoseria da blog, quello che dite è vero. Ogni volta che si legge il fegato si spappola.
Però io sarà per masochismo, sarà per la mia professione, non riesco a non curiosare (sempre più raramente, d'accordo), perché penso che certe idee negative si deve cercare di vincerle, facendo della sana informazione.
hai visto mai che magari qualcuno di quelli passa di qui, per caso, e capisce che quanto meno è possibile una moderazione. nell'odio antisocietario (cioè anti Inter)
Eh, Narya ha un solo difetto: scrive poco!
ora si parla di Dybala, che sarebbe stato visto da Ausilio. Confermo che l'unico osservatore per i giovani stranieri da 15 a 18 anni è il Casi, che infatti è stato di recente in Sudamerica.
Questo Dybala sembra interessante, anche se è alto solo 1.70. Ma ultimaente almeno per gli attaccanti l'altezza sembra non essere più un tabù. Se arrivasse, subito dovremmo leggere sarcasmo e ironie, sulla statura e sul fatto che verosimilmente non giocherà subito in prima.
Ciao a tutti e benvenuto a Sergio anche da parte mia!
Sulla redazione sportiva di Repubblica mi sono già espresso più volte... inutile ripetersi. Povera gente, degli insulsi scribacchini, la cui ignoranza sportiva e calcistica è pari soltanto alla malafede e al livore che utilizzano quando scrivono di Inter.
Anche su Mura, "l'eterno erede" mai nato di Gianni Brera, non c'è molto da aggiungere... i suoi orribili e spocchiosi scritti parlano da sé.
Luciano, ti tolgo questa curiosita' che ti opprime: il messaggio 78 era mio ma l'ho cancellato per evitare polemiche, e volevo solo dire che concordo con te sul fatto che Obi non e' titolare, ma che comunque una dozzina di presenze le ha fatte mentre Caldirola ha giocato ben zero minuti e Cordoba, che e' davanti a lui nelle gerarchie, ha fatto solo mezza partita a Catania.
Poi lo sai bene che io penso che questa rosa sia male assortita soprattutto in avanti, dopotutto non sono io che su questo blog diceva che Castaignos si deve sacrificare da esterno, ma magari chissa', Ranieri inventera' lo schema a 4 punte centrali senza esterni e tutti i nostri punteros potranno giocare nella posizione che preferiscono.
Piccolo OT sul magico e onesto mondo blaugrana.. ecco le dichiarazioni di Bartomeu, vicepresidente del Barca riferita alla vicenda dell'ammonizione furbescamente ottenuta da Piquè:
"Estábamos ganando y va a perder tiempo. Me sabe mal que no pueda jugar este sábado contra el Levante que es un partido muy importante".
Gli dispiace che non possa giocare la partita con il Levante e ha perso tempo perchè stavano vincendo(solo per 4-0 con 7 minuti rimanenti..)
Sono cose che nel calcio si sono sempre fatte, ma un bel silenzio? Invece questo club autonominatosi "più di un club" continua a recitare la parte dei cavalieri senza macchia quando in verità sono i più disgustosi commedianti mai visti su un terreno di gioco.
Dietro all'inarrivabile Busquets ci sono teatranti di livello mondiale come Daniel Alves, Iniesta, Xavi, Pedro, Messi. E dei giardinieri tempestivi quando si viene eliminati in casa da una certa squadra italiana e non si vuol far celebrare in campo..
Mes que un club... si...
E' online il post di presentazione di Inter-Udinese, eccezionalmente (per vostra fortuna...) scritto da me al posto del grande Luciano.
Abbiate pazienza...
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