Lecce-Inter 1-0: ritorno sulla terra.

Da un po' di tempo a molti tifosi nerazzurri sembrava di volare. 

Otto vittorie consecutive avevano dischiuso orizzonti e prospettive davvero insperati solo un mese prima.
Vincendo nella “facile” trasferta di Lecce oggi avremmo riconquistato il terzo posto.
E forse la scalata non sarebbe neppure giunta al suo termine.
Poi, con quel passo, avremmo potuto fare molto bene anche in CL, soprattutto se come sembrava possibile, ci avessero regalato uno o due rinforzi di qualità.

In realtà, era già avvenuto qualcosa che avrebbe dovuto richiamarci alla realtà: la sconfitta di Napoli e la conseguente eliminazione dalla CI.
Abbiamo fatto finta di nulla, anche se in fondo personalmente temevo che non fosse così. Sarà un caso, ma la CI da anni (da quando abbiamo vinto noi la prima del nuovo nostro ciclo, per la precisione), ha visto sempre arrivare sino in fondo le squadre protagoniste anche in campionato.
E c'è una logica: siccome in CI sino alle semifinali si fa un po' di turn over, arrivano in fondo le squadre che hanno un organico più completo. Chi ha solo 13-14 giocatori di pari livello non ci riesce.

Peraltro, chi ha solo 13-14 veri titolari, può imbroccare un buon filotto, ma non può pensare di avere in campionato la continuità necessaria per restare davvero in corsa.

In fondo è quello che ci è successo: siamo stati eccessivi in tutto. Nella gestione delle prime 12 giornate, quando eravamo da lotta per non retrocedere, come nel filotto positivo che ci ha riportato in alto.

Abbiamo solo avuto degli sbalzi di rendimento, ma oggi la classifica esprime abbastanza fedelmente quelle che sono le nostre reali possibilità: dal 3° all' 8° posto.
Abbiamo avuto parecchia sfortuna prima (oltre agli errori evidenti) e un po' di fortuna, con molti meriti, dopo.  Tutto qui.

Ora il problema è non lasciarsi andare e riuscire comunque a fare il massimo possibile, perché il terzo posto è un grande obiettivo e non è del tutto sfumato.
In questo senso, la professionalità elevata del mister, l'ambizione dei senatori e la fame dei giovani, dovrebbero essere garanzie. Speriamo.

Le due partite.

A Lecce io ho visto due partite molto diverse. Il primo tempo e il secondo.

Nel primo tempo si è visto un classico del calcio.
La squadra più debole che si difende e riparte negli spazi. La più forte che attacca una difesa chiusissima, cercando in ogni modo di smantellarla e offrendosi al contropiede, nel caso specifico condotto da elementi molto rapidi.

Possesso palla: 60 a 40 per noi. Risultato: 1-0 per loro.

Occasioni: loro hanno messo due volte l'uomo davanti alla porta e hanno realizzato un gol. Noi abbiamo avuto diverse occasioni più confuse, in spazi ristretti e con tempi di esecuzione ridottissimi, per cui non abbiamo segnato.

Eppure, abbiamo giocato, a mio parere un ottimo primo tempo. Uno dei migliori dell'anno. Se avessimo avuto un attaccante dallo spunto devastante e dalla potenza distruttiva, insomma un grande finalizzatore, probabilmente sarebbe finita 2 o 3 a 1 per noi.

Insisto sulla mia interpretazione, che so molto discussa, ossia che questa squadra deve far giocare tutti i piedi buoni: Lucio, Maicon, Zanetti (per me ha ormai piedi buoni, sebbene oggi abbia sbagliato qualche passaggio), Motta Deki, Wes, Cambiasso, Forlan, Milito, Alvarez e Couti.
Non tutti insieme, ovvio. 

Abbiamo costruito anche sullo stretto ottime manovre con quelli di loro che erano in campo, nel primo tempo. Non abbiamo finalizzato perché Pazzini (che si è battuto bene) non è Ibra, né Eto'o.
Mettere un cursore in quel centrocampo sarebbe come mettere un corpo estraneo: loro giocano a calcio e lui sta a guardare. L'esempio di Mariga è illuminante (a proposito, avete letto gli elogi di Donadoni per l'esordio di Jonathan?).
O in prospettiva si cambia proprio impostazione, se si ritiene che la qualità dei nostri assi non sia più supportata da una resistenza e velocità adeguata, o si devono cercare eventualmente centrocampisti che parlino lo stesso linguaggio.

Alla fine del primo tempo sapevo che sarebbe stata difficile, perché loro si sarebbero chiusi ulteriormente, senza avere nemmeno più la forza per alleggerire troppo, ma avevo ancora fiducia.
Invece... nel secondo tempo si è vista un'altra partita.

Secondo me, Ranieri, a cui rinnovo tutta la mia stima, ha sbagliato completamente la sostituzione di Wes con Alvarez.  

Dico subito che non mi interessano i “nervosismi” (io sarei arrabbiato se un campione che perde non si innervosisce), le liti con i compagni (mettiamo uno che non è buono e non ha personalità, così siamo certi che non si arrabbia mai con i compagni).
Certe volte mi fermo a vedere giocare dei signori con la pancia, sui 40 anni: quando uno sbaglia, l'altro lo manda a quel paese anche lì, tra scapoli e ammogliati.
Resta il fatto che Wes era l'unico capace di far giocare davanti la squadra palla a terra, capace di saltare l'uomo sullo stretto, capace di cercare l'uno due con Milito o con Cambiasso.
Non sfruttavamo le fasce, in quel modo, perché Wes non è un'ala, ma eravamo pericolosissimi ugualmente. Se pensavamo che Alvarez fosse più ala, potevamo inserirlo al posto di Milito (chiaramente spompato, anche se questo si è visto a posteriori), con Obi centrale (insieme a Cambiasso), Zanetti e Alvarez sulle fasce a cercare centralmente il Pazzo, dietro al quale poteva stare in agguato Wes, giocando tra le linee.

Naturalmente è un'opinione da tifoso, per il piacere di discutere, non una Verità. Anche perché non so quali fossero le condizioni fisiche dei giocatori.

Ma in realtà a me risulta anche molto strano pensare che Alvarez sia un'ala. 

Schierato a sinistra, qualche volta può anche raggiungere il fondo, con il dribbling, non certo con lo scatto; a destra dribbla il primo uomo rientrando per poi piazzare un cross molle dalla trequarti  a rientrare verso la porta e quindi agevole per i difensori.

Forse la causa del peggioramento non è stata questa, o almeno non solo. 

Certo che nel secondo tempo non si è vista più un'azione ben congegnata e sfumata solo per l'ultimo tocco o per un ritardo nella battuta a rete.
Siamo stati molto pericolosi (un palo, un paio di grandissime parate, due gol annullati per fuorigioco millimetrici - sul primo ho dei dubbi, perché probabilmente un compagno era in fuorigioco, non Milito), ma sempre su calci piazzati, su mischie cieche che dimostravano la nostra determinazione, non il nostro gioco o la nostra lucidità.

Insomma, sono convinto che non possiamo assolutamente fare a meno di Wes, tanto più nel giorno in cui non abbiamo Motta, che può organizzare 20 metri dietro quello che l'olandese crea giocando 20 metri avanti. E se proprio dobbiamo sostituire Wes, in spazi stretti e con difesa avversari chiusa, l'unico è Coutinho, al quale non verrebbe neppure chiesto di tornare.

La morale è sempre la solita: difendersi e contrattaccare in spazi ampi è più agevole del contrario. Se sei costretto ad attaccare in massa, per sperare devi avere grande tecnica e almeno una punta letale.

Sono abbastanza rassegnato alla realtà: giocatori di qualità non ne arriveranno. 

Dobbiamo continuare così, sperando di recuperare alcuni infortunati importanti (quanto ci servirebbe un Forlan in grande condizione...). E sapere che, se faremo il massimo, potremo anche avvicinarci al terzo posto, che è il nostro sogno più grande e non del tutto irragionevole.

I singoli, li ho visti così.

Julio Cesar: solita grande prestazione. Due parate splendide! Voto: 7.5

Maicon: non è stato straripante come al solito. Io sono di parte e l'ho visto comunque largamente sufficiente, credo anche che abbia fatto l'unico tiro in porta su azione, o quasi. Voto: 6+
Lucio: altro mio pallino, per carattere, grinta e personalità. Mai domo, spinge come un pazzo perché non ci sta. Crea adrenalina anche nei compagni. Ha chiuso un po' tardi sul gol? Eh, se non sbagliasse mai sarebbe Pelé! Voto: 6.5
Samuel: io stravedo per lui, sia chiaro. Non capisco però atteggiamenti dei tifosi che a me sembrano umorali. Che avremmo detto se Lucio, o Maicon, avessero perso cinque metri sulla corsa rispetto a un avversario, lasciandolo solo davanti a JC? Se a venire lasciato sul posto fosse stato Zanetti o Cambiasso si sarebbe chiesto il pensionamento immediato. Lui è una colonna irrinunciabile. A me sembra che si debba essere comprensivi anche per un errore degli altri. Voto: 7
Nagatomo: a me è piaciuto; il suo duello con Cuadrado è stato una delle cose più belle della partita e non è che l'abbia perso di netto... Voto: 6.5

Zanetti: prova positiva, come sempre. Ha sbagliato un paio di passaggi e sembra la fine del mondo. Vuol dire solo che la sua percentuale di errore è bassissima. Voto 6+
Cambiasso: ottima prestazione. Buono nell'orchestrare il gioco sinché è stato in campo il suo partner preferito, incisivo e pericoloso quando si è presentato in area. Voto: 7
Obi: mi piace ogni partita di più. Se continua a allenarsi con i campioni e a giocare abbastanza potrà davvero diventare un partner affidabile. Meglio nel centrocampo a 3  che esterno, per me lo ha confermato. Voto: 6.5

Sneijder: è l'unico in questa squadra che può accendere la luce dalla tre quarti in su. Dobbiamo sperare che nelle restanti partite lo faccia spesso, altrimenti è notte... Voto: 7

Pazzini: si è sbattuto tantissimo come sempre. Ma non è solo questo che si vuole da una punta. Ha il giusto alibi di non venir mai servito come preferisce. Voto: 6-
Milito: ottimo primo tempo sul piano della manovra, ma non decisivo in mezzo all'area. Cala visibilmente alla distanza. Voto: 6+

Alvarez: non gioca male, tutto sommato. Ma viene messo per far l'ala e non è un'ala, non per colpa sua. Ah, se avessimo preso a suo tempo, per neppure una ventina di milioni quel fenomeno di Kuyt, come voleva l'incompreso Benny... voto: 6
Zarate: 5- e il voto sarebbe più basso, perché sostanzialmente inutile. Però merita mezzo punto in più perché se lo fai giocare ala sinistra, anche mia nonna, ancora meno competente di me, capisce che rientra sempre e non cerca mai il fondo, gli si mette davanti e lo ferma.

Ranieri: stima e considerazione immutate. Secondo me oggi ha sbagliato a togliere Wes, ma è un giudizio in primo luogo da tifoso e poi da persona non informata sulle sue condizioni fisico-atletiche. Voto: 7 di stima.

PS. Sono consapevole dell'estrema soggettività di alcune mie valutazioni. Ma non c'è problema. Sui blog ci si incontra appunto per confrontare le idee.

Luciano

Nella foto, lo sguardo perplesso e scorfortato del mister nerazzurro Claudio Ranieri, sotto la pioggia battente dello stadio di Lecce, oggi pomeriggio. Sconfitta non prevista, tutto sommato immeritata (ma il merito nel calcio è assai opinabile, si sa...) e che non ci voleva, ovvio; tuttavia, l'obiettivo del terzo posto, il massimo realisticamente (forse) possibile quest'anno, è ancora lì, sempre a tre punti e con ancora 18 giornate da giocare. Quindi, zitti e pedalare... almeno fino al termine della stagione.