Inter-Novara 0-1: la sconfitta e la rabbia.

“Per quasi tutto l'incontro il pubblico ha sostenuto l'Inter. Poi nel finale è esplosa la rabbia e la contestazione. Era quello che volevamo. A quel punto eravamo certi di portare a casa la vittoria. Perché proprio noi sappiamo bene quanto conti avere il pubblico dalla tua parte.” (Emiliano Mondonico, ai microfoni della radio, ascoltato mentre tornavo in macchina da San Siro)

Avevo ancora nelle orecchie l'eco della contestazione ai giocatori nella parte finale della gara. Il mio pensiero andava a chi aveva esplicitamente auspicato, quasi chiamato la dura contestazione in caso di nuovo risultato negativo.
Alla valanga di commenti incazzati e frustrati che mi aspettavano, alla lettura dei blog.
Al messaggio che mi aveva appena inviato l'amico “Pizzi” in cui mi raccontava di uno scaricabarile già iniziato, tra qualcuno delle alte sfere, come era prevedibile.
E io pensavo che c'è qualcosa di malato nel calcio di oggi, o almeno nel tifo calcistico di oggi. Se potessi scegliere, oggi non farei più il tifoso.

Sembra che il tifoso dell'Inter, dopo le grandi vittorie, sia ridotto a sperare in risultati negativi per massacrare squadra e società.

Se perdi, tradisci una missione divina, un obbligo sancito nei caratteri costitutivi della tua natura trascendente. Come può, un uomo o una squadra per cui tu tifi, arrogarsi il diritto di arrivare ottava, o dodicesima, magari a poca distanza di tempo da quando aveva stravinto?

Inter-Novara non si doveva neppure giocare. 

La partita reale è solo un fastidioso inconveniente. L'Inter “deve” battere il Novara, per definizione. Se perde, non è un dispiacere. E' un'offesa violenta alla dignità del tifoso.
Ogni tifoso saprebbe benissimo come fare a vincere. 
Ha solo la sfortuna di non possedere le centinaia di milioni necessari per gestire una squadra importante. Altrimenti la farebbe vedere lui a quella manica di squattrinati (parlo del presidente, eh, non dei giocatori), incompetenti e lavativi.

Del resto, ammettiamolo, la vita di ciascuno di noi tifosi non è fatta solo di trionfi? Personali, lavorativi, affettivi: in ogni campo non facciamo che dimostrare la nostra grandezza e perspicacia.
E poi noi paghiamo. Paghiamo non per assistere a un confronto sportivo. Paghiamo per vincere o per poter insultare. E' un nostro diritto. E quelli di noi che non pagano, ma stanno in casa al caldo ad aspettare la notizia che sollecita il loro orgoglio, hanno ancora più diritto di sentirsi offesi, di reagire con violenza alle sconfitte.

Pensavo questo, tornando a casa, ed ero molto triste, avvilito.
Avevo appena visto la mia squadra dare tutto. Avevo visto un gruppo con evidenti problemi strutturali, con qualche giocatore non in condizione, con alcuni  in declino atletico e altri di qualità mediocre.
Certo, avevo anche visto un allenatore commettere probabilmente degli errori, nella scelta degli uomini e a livello tattico. Ma se questa fosse la causa ultima della sconfitta ne trarrei un elemento di speranza: significherebbe che si può far meglio, che possiamo rilanciarci.
Invece non è che Ranieri abbia tenuto in panca Pelé, Maradona e Messi. No. Le alternative, con tutto il rispetto, si chiamavano Zarate, Faraoni, Nagatomo, Obi, Castaignos, Palombo... giocatori modesti o giocatori dal buon futuro.
Giocare contro una squadra che si chiude con una difesa a 10 senza ali, è un errore. Ma l'unica nostra ala efficace era squalificata.

Alla prova dei fatti ci sono stati degli errori evidenti nelle nostre ultime campagne acquisti. Errori non solo dovuti alla mancanza di soldi. 

Ma questi errori sono venuti dopo anni trionfali e dispendiosi.
E la qualità costa. Prova a portare a Milano delle ali vere, ma dai costi contenuti, che so, un Biabiany e uno Schelotto, o un Pepe: vedrai l'accoglienza dei tifosi...

Ci sono in giro per il mondo diversi tecnici migliori di Ranieri; diversi centrocampisti migliori di Zanetti, Cambiasso, Deki, Palombo e Poli. Ali migliori di Fara e Obi. Difensori migliori di Chivu e Naga. Punte migliori di Pazzini e Milito
Penso ne siano consapevoli persino quegli incompetenti di Branca, Paolillo e C.
Ma rimediare, senza immettere grandi quantità di denaro, non è così semplice, come appare a tutti.
Il problema è proprio questo. Se tu tieni a Coppi o a Tomba o a Mennea e quelli cominciano a declinare, non è che tu puoi pensare: che incapaci, ora vado io a correre o a sciare al loro posto. Le soluzioni le ho.
Se invece una squadra di calcio comincia a far male, tutti, ma proprio tutti, sapremmo benissimo come fare a rimetterla in carreggiata. 

Sarebbe un gioco da ragazzi per ciascuno di noi, diciamocelo.
La sfiga, solo la sfiga, vuole che ci siano proprietari  dirigenti e tecnici al posto sbagliato, al posto nostro.

I singoli, io li ho visti così.

Julio Cesar: sul gol subìto ha le sue colpe. Non è in un buon momento. Voto: 5.5

Zanetti: per gran parte della partita non si propone mai; nel finale è molto più attivo. Penso sia una disposizione del mister: davanti ha Alvarez e non può rischiare il contropiede (infatti viene tagliato fuori due contro uno del Novara in una delle poche azioni loro del primo tempo). Comunque anche lui è in un periodo di flessione. Voto: 5.5
Lucio: sul gol, venuto da destra dell'attacco novarese, credo proprio non abbia colpe. Per il resto ha lottato con il solito coraggio e con le doti consuete. Voto: 6+
Cordoba: non ha mai avuto un gran piede e non può essergli venuto ora. Si batte secondo le sue possibilità del momento, da onesta riserva. Merita il 6, in questo contesto.
Chivu: buon inizio, con qualche proposizione offensiva. Ben presto si perde in una situazione obiettivamente difficile. Voto: 5

Poli: non è Lothar, intendiamoci, ma si batte con freschezza e buone capacità tecniche. La sostituzione non cambia l'inerzia del match, ma resta probabilmente un errore. Comprensibile solo se si pensa che volendo passare a un centrocampo a due si sia tentata la strada dell'esperienza dei giocatori (Deki e Cambiasso) chiamati a  presidiarlo. Voto: 6.5
Stankovic: in questa squadra è l'unico che può sostituire Motta, pur con caratteristiche diverse. Finché ne ha (circa mezz'ora) si vedono anche buone giocate. Poi continua a impegnarsi generosamente. Voto: 6
Cambiasso: in chiara flessione atletica, continua a battersi con volontà, esperienza e testa. Ma è solo la controfigura del Cuchu migliore. Voto: 5
Alvarez: spento fisicamente, mai lucido, mai folgorante nelle intuizioni ed esecuzioni. Ha delle attenuanti evidenti, perché non si è ancora capito il suo ruolo e non si esprime in un meccanismo efficiente che possa aiutarlo. Voto: 5

Sneijder: è l'unico fuoriclasse rimasto. Riusciremo a far andar via anche lui. Parte da sinistra per accentrarsi, come ha sempre fatto. Solo che prima partiva sui suggerimenti perfetti di Motta, aveva al suo fianco Eto'o con cui scambiare, o Pandev e Maicon da raggiungere con efficaci aperture di campo. Adesso parte su palle ritardate, a difesa schierata; non ha nessuno alla sua sinistra, nessuno che si propone a destra per aprire il campo, deve tentare l'azione personale o appoggiare su Milito, circondato da tre avversari.
Non a caso si rende più pericoloso nel finale, quando almeno ha Naga che gli porta via un uomo sulla sinistra, anche se il giapponese non è proprio Eto'o. Voto: 6.5

 Milito: dopo un bel periodo, sembra in calo anche lui. Soffre a essere l'unica punta davanti: non ha più la capacità di sfondare frontalmente e ha bisogno di un uomo davanti che gli faccia il lavoro sporco. Voto: 5.5

Pazzini: fa quel che può, cioè poco. Comunque nel finale sfiora il gol. Voto: 5
Forlan: non in condizione e fuori ruolo. Ingiudicabile.
Nagatomo: spinge e, come detto, aiuta un po' Wes. Voto: 6--

Conclusione

Siccome tutti saprebbero benissimo risolvere i problemi, non voglio essere da meno e dico la mia.
Tutto nasce dalla mancanza di una grande punta centrale, capace di sfondare le difese.
Con un Ibra, ma anche un Cavani, per esempio, alla mezz'ora saremmo stati sul 2-0 per noi e sarebbe venuta tutta un'altra partita, anche con i difetti che abbiamo in altre zone del campo.

Non avendo una punta capace di sfondare, dobbiamo... averne almeno due, discrete, anche se due discrete non fanno una fortissima.
Se schieri due punte però, poi non puoi giocare anche con le ali (che tra l'altro non hai, per cui dovresti  metterci giocatori fuori ruolo) per motivi di equilibrio. Con due punte puoi giocare con il rombo, ma allora non trovi sbocchi sulle fasce, contro le squadre che si chiudono. Soprattutto se ti manca anche Maicon, o se non è in condizione.

Con due punte puoi giocare anche con il 4-4-2. Ma allora devi rinunciare al trequartista, cioè all'unico giocatore di talento che hai (Wes). Senza qualità e imprevedibilità il gioco diventa una pena. Potresti provare con un ritmo frenetico. Come fa la juve, per esempio. Ma in quel caso dovresti avere gli uomini adatti, almeno nove indemoniati, oltre a Pirlo e al portiere. E dovresti avere un settore farmaceutico all'avanguardia. In particolare gli esterni di centrocampo dovrebbero essere fortissimi: capaci di dribblare e andare sul fondo, come di tornare continuamente a raddoppiare davanti alla propria area.

Il problema si risolve come ha fatto Mou: con una grande punta (il Milito del triplete), un trequartista di valore (Wes), un esterno che faccia benissimo contemporaneamente il terzino, l'ala e la seconda punta (Eto'o); a destra, uno di grandissima qualità che si sacrifichi (Pandev) e magari un terzino in forma che spinga alternandosi (Maicon); in mezzo al campo uno che abbia i tempi giusti (Motta) e un incontrista (Cambiasso); infine, una difesa ben protetta.

Se questa analisi (una delle trecentomila possibili, perché ogni tifoso ha la sua ricetta) fosse giusta, per la ricostruzione bisognerebbe decidere.
Io cederei Wes e punterei su Couti.
Con i soldi di Wes, più un sacrificio societario, prenderei una punta grandissima. 
Attorno a questi due, i più affidabili tra quelli che abbiamo in rosa, con la sola sostituzione dei più logori (o costosi contrattualmente) con giocatori pronti, possibilmente di buona qualità. Non vincerei subito, ma nel giro di due o tre anni, avendone i mezzi finanziari, completerei la squadra con il nuovo Eto'o, poi il nuovo Motta, mentre magari il nuovo Maicon o il nuovo Pandev si possono trovare senza grandi esborsi, con operazioni lungimiranti.
Nel frattempo valuterei, inserendoli A TURNO per un tot di partite continuative, i Poli, i Guarin, i Faraoni, i Caldirola, i Ranocchia e, dopo il rodaggio in un'altra squadra di A, i Castaignos.
In prestito, per valutarli nell'arco di almeno due anni,  manderei parecchi giovani promettenti  della Primavera.

Ah, se il destino cinico e baro mi avesse fatto nascere facoltoso presidente o almeno mi avesse assegnato il posto di Branca o di Ranieri... (anziché loro, quell'incompetente di MM poteva prendere me, che oltre a sapere risolvere facilmente i problemi, ci andavo pure gratis all'Inter, cosa che non guasta con il FPF!).

Luciano

Nella foto, i giocatori del Novara (sei punti su sei contro l'Inter questa stagione per la neopromossa, ultima in classifica...) esultano dopo il gol-vittoria di Caracciolo. Lucio è piegato, come l'Inter attuale. Qualcosa da fare forse c'è ancora in questa stagione fino ad ora molto amara. L'impressione però è che non ce ne sia proprio più da parte di quasi tutti.