Considerazioni sparse: qualche riflessione, così per ingannare il tempo...

Il problema dell’Inter sarebbe che ha giocatori troppo vecchi, che non corrono, ma insistono nel voler giocare.

Questo discorso potrebbe reggere per Roma-Inter (4-0) e per Inter-Bologna (0-3).

Sembra difficile che possa reggere per Marsiglia-Inter (1-0 al ’93, su calcio piazzato, quando tutti i giocatori stazionavano nella nostra area).

Difficile che valga anche per Napoli-Inter (1-0, su errore decisivo di un nostro giocatore che innesca il contropiede partenopeo. Ma anche il gol del pareggio clamorosamente fallito da Pazzini quasi a porta vuota e il rigore clamoroso negato. Entrambe le situazioni si sono verificate nel finale, quando i nostri bolliti avrebbero dovuto subire un’imbarcata, ma Julio Cesar si è trovato costretto a intervenire forse in un paio di situazioni).

Del resto la situazione del Napoli in classifica è simile a quella dell’Inter e il Marsiglia non ha fatto un percorso, in CL, sino ad ora migliore del nostro. Ma loro hanno tantissima corsa.

La mia opinione, discutibilissima, è che a Napoli se avessimo scambiato i nostri due attaccanti con Cavani e Lavezzi sarebbe finita tanti a pochi. Per noi. Alla faccia della nostra bollitura.

Intendiamoci, probabilmente l’età pesa e un certo appannamento fisico si sconta. Ma probabilmente è bilanciato da altri fattori (orgoglio, esperienza, intelligenza calcistica) che consentono ai nostri senatori di essere ancora, quanto meno, più competitivi dei nostri giovani.

Ho letto in questi giorni, in rapporto all’età, che qualcuno faceva l’esempio di Pirlo, il quale a parte Zanetti è in media con l’età dei senatori e se la cava ancora discretamente.

Ripropongo la mia idea, da profano: la squadra è invecchiata e va ringiovanita.

Ma soprattutto ha perso classe: ha perso Mario, Eto’o, Motta, Pandev, Couti.

Sicuri che la stessa squadra, con Motta al posto di Deki, con Pandev sulla destra per Fara, con Mario ed Eto’o punte non sarebbe stata un po’ più competitiva?

La domanda può sembrare stupida e forse lo è... ma, finanze permettendo, la risposta dovrebbe poter orientare il mercato di luglio: bisogna inserire un po’ di corsa e non è difficile, forse; ma soprattutto molta classe (e questo è più arduo) per la fase offensiva.

Un’altra considerazione riguarda le dichiarazioni di calciatori e addetti ai lavori vari. Su queste dichiarazioni, più o meno distorte, oltre che sulle balle propalate da persone interessate a vario titolo, e recepite acriticamente da molti tifosi, si costruisce l’odio contro i nostri che leggiamo quotidianamente divampare in ampie frange di “sostenitori”.

Personalmente le dichiarazioni di tizio e di caio mi lasciano indifferente. Di solito non le leggo neppure. Mi costruisco la mia visione della situazione cercando di attenermi ai fatti. Però se alle dichiarazioni, come è lecito, si dà importanza, bisogna darla a tutte.

Ne riporto qualcuna delle ultime, a caso

Domanda a Pea: “L'Inter non va…”. 

Risposta: 
"Si vede dai risultati e dalle prestazioni, ma quello dell'Inter rimane un ambiente sano perché i giocatori hanno un attaccamento alla maglia notevole. Le vere problematiche le conosce solo chi è all'interno. Io conoscendo l'ambiente sono dispiaciuto".

Considerazione: Pea non è più all’Inter, non è condizionato. Dice che l’ambiente è sano. Ma non leggiamo ogni giorno il contrario? Eppure Pea non è uno ai margini dell’ambiente. E’ uno che ci ha vissuto dentro fino a ieri.

Domanda, sempre a Pea: “Santon, Destro e Balotelli,  tutti via. La società non crede nei giovani”?


Risposta: "Santon è stato un caso particolare perché è arrivato in prima squadra in breve tempo e forse non era pronto per sopportare lo stress del calcio italiano. Gli serviva un periodo per crescere sotto il profilo tattico. Destro è un ragazzo con grandissime potenzialità, ma le esigenze dell'Inter erano altre, per vincere nell'immediato. L'Inter ha ceduto giovani interessanti, ma ne ha anche comprati. E poi la squadra non può non giocare per vincere, quindi trovare ventenni pronti non è facile".

Considerazione: un esperto di giovani ci dice che i giovani devono essere gestiti con prudenza, anche quando hanno grandi potenzialità. Ci dice che a volte si può essere costretti a cedere un giovane interessante per esigenze pressanti della prima squadra e che qualche giovane l’Inter  l’ha ceduto e qualche altro l’ha acquisito, ma in ogni caso trovare ventenni pronti non è facile (e Coutinho e Castaignos, per citare solo due dei più talentuosi, vent’anni non li hanno ancora).

Da una risposta di  Cambiasso: “Purtroppo è  normale che possa creare questa sensazione di stupore (per i risultati negativi, ndr). Quando tutto va bene non ti chiedi quanto durerà, ma sai che non durerà per sempre, come tutte le cose belle (la sottolineatura è mia. Dovevamo aspettare il Cuchu per distribuire queste perle di saggezza. Ndr). Dobbiamo essere felici di quello che abbiamo già fatto e dobbiamo sudare ancora di più per tornare a vincere (dove “sudare” è una metafora, non vuol dire che in campo o in allenamento riposano ndr).

Ancora Cambiasso: "Ora sembra che sia Ranieri a mettere in campo Zanetti e Cambiasso, ma abbiamo sempre giocato con tutti gli allenatori. Le responsabilità sono di tutti, mai di uno solo”.

Già, gli allenatori, tutti, li mettono sempre in campo. Molti tifosi li panchinerebbero. Qualche dubbio che abbiano ragione TUTTI gli allenatori non viene? O è meglio parlare di clan dell’asado? 

Dichiarazioni di Milito: "Dobbiamo avere tranquillità e calma, ce la possiamo fare. Credo che la gente sia con noi, al di là del fatto che qualcuno allo stadio si arrabbi quando la squadra va in svantaggio, cosa che è normale, ma i tifosi sono con noi, lo so. Abbiamo più che mai bisogno di loro". (sottolineatura mia, ndr)

“Siamo amareggiati, ma dobbiamo andare avanti, manca tantissimo alla fine della stagione e c'è una gara di Champions da ribaltare, è quello che vogliamo fare, possiamo ribaltare il risultato. San Siro dovrà essere una bolgia per il ritorno contro il Marsiglia, l'aiuto dei tifosi sarà importantissimo".(idem)

"La gente ci chiede di vincere, di vincere ancora come in passato, e lo vogliamo fare. Noi siamo i primi a soffrire questa situazione, cerchiamo di dare il massimo, ma purtroppo questo è un periodo di difficoltà e dobbiamo essere più uniti che mai: squadra, società e tifosi (idem). Sono convinto che la nostra gente continuerà a sostenerci come ha sempre fatto".

Considerazione: tifare può volere dire sostenere la propria squadra e la propria società, anche e soprattutto quando va male, oppure fare come a teatro, dove lo spettatore è neutrale, non tifa, ma fischia se lo spettacolo gli piace e applaude solo in caso contrario. Atteggiamento lecito, quest’ultimo, per carità. Ma chi è attore sul campo, ci dice quanto dannoso. Poi noi scegliamo...

Deki Stankovic parla di amicizia, quindi di Marco Materazzi e Sinisa Mihajlovic, due persone con cui c'è un fortissimo rapporto: "Due grandissimi amici, Sinisa ha battezzato i miei tre figli e Marco è stato il primo ad accogliermi qua, a starmi vicino anche nei momenti di difficoltà e devo dire che mi manca. Materazzi ci manca, è un grandissimo amico, un grandissimo professionista, uno che si fa sentire e la sua assenza adesso pesa". (sottolineatura mia ndr)

Considerazione: Su Matrix si è detto di tutto, lo si è criminalizzato in ogni modo. Smentendo clamorosamente la realtà dei fatti, lo si è fatto passare come un parassita, un mafioso che difendeva solo la sua posizione. Un po’ come oggi si fa con altri. Incuranti, per esempio, del fatto che tutti i giovani e i neo-acquisti sostengano vivacemente il contrario.

E già, ma ognuno sceglie e seleziona,  legittimamente, gli informatori a cui dare fiducia…

Luciano

Nella foto, Marco Materazzi. Matrix, un guerriero nerazzurro e un grande campione, uno di noi. Secondo Luciano e non solo. Poi ognuno, se ritiene, la pensi pure diversamente...