sabato 29 dicembre 2012

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Da Appiano a Vinovo, passando per Milanello Bianco: riflessioni semiserie su una giornata particolare.



Mentre uscivo da Appiano, al termine di una giornata emozionante, pensavo al peso che gioca la sorte su molte nostre scelte.

Pensavo alla fortuna che ho avuto per il fatto di soffrire di vertigini e di aver assistito, come prima partita di campionato, bimbetto di 4 o 5 anni, a un match del Milan.

Era Milan-Como e mio padre, interista, mi aveva portato a vedere la partita insieme a un suo amico milanista.
Il Milan perdeva (o pareggiava, non sono sicuro, ma preferisco pensare che perdesse, come faceva sempre allora, visto che da più di 40 anni non vinceva uno scudo).

Nel finale segnò il gol del pareggio. L’amico di mio padre mi prese tra le braccia e mi lanciò in aria, riprendendomi al volo.
Lo spavento fu tale che giurai: d’ora in poi terrò solo per la più acerrima rivale del Milan, cioè per l’Inter.
E così è andata.

Uscendo da Appiano, dunque, pensavo al rischio corso.

Senza scomodare la psicoanalisi, Pavese diceva che siamo quello che siamo anche in conseguenza delle scelte fatte da bambini quando non si è responsabili delle stesse.

Allora non lo sapevo, ma avevo di fronte tre opzioni.

Tifare per una squadra qualunque, come ce ne sono tante.

Tifare per una squadra che ha nel suo dna la prevaricazione,  l’esercizio più spregiudicato del potere, la vittoria da perseguire con qualunque mezzo, lecito o illecito. Cioè tifare per juve o Milan.

Tifare per l’Inter.

Ho fatto, casualmente, la scelta giusta, così che da laico oggi posso dire “la c’è, la Provvidenza”.


Nel panorama del calcio mondiale l’Inter è una società unica. E il bello è che lo è sempre stata, sin dalle origini. Come ben sa chi conosce la sua storia.

Non trovo di meglio, per esprimere queste verità, che riportare le parole di un grandissimo, Franco Bomprezzi: “Una società che a questo sport, e ai suoi princìpi fondanti ha dato il meglio, non solo in termini economici, ma di cultura della lealtà, dell’onestà, persino della solidarietà”.
Sì, signori. L’Inter è questo. E ha trovato modo di vincere tanto, restando sempre fedele a questi valori, rispetto ai quali qualche titolo in più o in meno non rappresenta nulla.

L’incontro di Appiano è stato solo l’ultima, piccola conferma di questo modo particolare di essere che caratterizza la nostra Società.
Non solo per il rapporto che si è voluto instaurare con una parte rappresentativa del tifo interista in rete.
In questo siamo stati precursori, credo, ma la scelta potrebbe venir facilmente copiata da altre società.
No, la specificità sta nel modo in cui si è voluto gestire questo rapporto.

Non una giornata di indottrinamento o di propaganda, ma un incontro di lavoro in cui protagonisti  eravamo noi, “esterni” alla società, ma più che mai interni col cuore, col cervello, con la tastiera.
Noi che facevamo domande, noi che avanzavamo proposte, noi che avevamo l’occasione di verificare la dimensione umana e culturale, oltre che professionale, di dirigenti e giocatori.
Prima il piacere di vedere la squadra allenarsi a due metri di distanza.
E il piacere, immenso, di poter dialogare senza riserve… “Siete persone che vogliono bene all’Inter e sulla cui riservatezza si può essere certi”, ha premesso il nostro mister.
Stramaccioni e Ausilio si sono fermati a lungo e con estrema disponibilità hanno risposto a tutte le nostre domande.
Fondamentali, come ormai è risaputo dalle numerose relazioni pubblicate sui siti, anche le visite di Cordoba, del capitano (accolto da un’ovazione e con un affetto straordinario, nonché meritatissimo) di Baresi, Juan Jesus, Scarpini.
Un paio di curiosità le posso riportare, perché sono avvenute in brevi colloqui personali, ai margini dell’incontro ufficiale.
Con Ivan abbiamo parlato del grande sviluppo che sta vivendo il movimento calcistico del suo Paese e gli ho chiesto se non potesse svolgere un ruolo di affiancamento ai nostri operatori di mercato. Mi ha risposto che il suo compito è un altro e che del resto quando segnala a Branca e Ausilio qualche giovane prospetto colombiano, di solito loro lo conoscono già perfettamente.
Gli ho chiesto anche di spendere la sua autorevolezza nelle eventuali trattative con giocatori già abbastanza affermati e ha sorriso (un sorriso di Ivan vuol dir molto, perché non mi è capitato spesso di vederlo in questo atteggiamento).
Con Beppe, dopo aver parlato delle prodezze calcistiche della figlia, “puntera” di spicco dell’Inter femminile, abbiamo ricordato con nostalgia  la madre di tutte le nostre vittorie giovanili.
Quel giorno del giugno ’97 ero in tribuna a Montecatini, a soffrire proprio a fianco dello Zio (che ancora giocava ma era venuto ugualmente a sostenere  i ragazzi, da… milanista qual è).
Dopo tanti anni vincemmo il primo titolo giovanile, sconfiggendo con gli ’82 in finale per 6-1 il Bari di Cassano.
Sulla panca c’era lui, Beppe (e nel tripudio finale cantavamo a squarciagola: "C’è solo un grande Baresi, Beppe Baresi, è il solo grande Baresi!").
Beppe ha concordato: “È stato il primo tassello. Poi c’è voluto un grande lavoro, di tutto il gruppo, anche di quelli che mi hanno sostituito, ma le soddisfazioni davvero stanno venendo in grande quantità”.
Poi si è svolto il lavoro vero e proprio sulla comunicazione, con gli interventi dialogati e partecipati di Caldara, Crippa e Monzani.  Riporto ancora le parole di Bomprezzi, che considero un  Maestro:  "Quando Edoardo Caldara, Roberto Monzani e Luigi Crippa hanno deciso di giocare questa carta di dialogo libero e senza confini prefissati hanno infatti dimostrato di vedere lontano, di interpretare un bisogno reale".

Infine il congedo, dopo una giornata indimenticabile. Andandomene, ripensavo alle origini della mia scelta di tifo e immaginavo con orrore l’eventualità che allora avessi fatto una scelta diversa.

Provavo a immaginare una visita a Milanello Bianco. O a Vinovo.
A Milanello sarebbe stata una visita di addestramento, non di conoscenze, scambi di opinioni e approfondimenti.
Sarei stato ricevuto da funzionari in giacca e cravatta, nella sala dei trofei, dove mi avrebbero tenuto un sermone per ricordare che “nessuna squadra dell’Universo ha vinto quanto noi”.
Poi mi avrebbero mostrato dei video: Mastour che fa 3.000 palleggi consecutivi con una caramella Golia, prima di passarla al Faraone, che al volo, di tacco, la infilava nella sua scatoletta.
Quindi avrei ammirato un video di Berlusconi che spiegava la tattica da lui imposta agli allenatori in occasione delle vittorie più importanti.
E aggiungeva che per le sconfitte, purtroppo, era troppo affacendato (con il burlesque?) e non ha potuto dare le disposizioni necessarie.
A seguire, una relazione di Galliani (sempre in video), per un calcio moralizzato. Con un’introduzione “spinta” di Meani.
A seguire ancora una relazione di De Vecchi sul tema:  vincere non è tutto.  Il piacere di giocare, amando e rispettando l’avversario.
Al momento del congedo, a me come agli altri intervenuti sarebbe stato consegnato un decalogo sul comportamento che deve tenere ogni perfetto milanista, nonché un volume, stampato a spese dell’ufficio della Presidenza del Consiglio (prima delle dimissioni di Berlusconi da Premier), che illustra le grandi riforme realizzate dal Capo e contiene l’indicazione dei nemici da battere: magistratura, comunisti, televisioni e giornali - tutti asserviti agli avversari -, complotti plutocratici dei Paesi europei più ricchi.
E “santini” del presidente a volontà.

Anche una visita alla juve avrebbe comportato dei problemi.
Prima le difficoltà burocratiche, perché non è semplice ottenere il visto di ingresso dalle autorità carcerarie.
Poi la perquisizione all’ingresso: troppo pericoloso entrare in quella sede con in tasca il portafogli e magari con orologi, anelli, catenine e quant’altro.
Quindi un interrogatorio da parte di funzionari scelti da Marchionne in persona, per accertare che io non fossi iscritto o simpatizzante della FIOM.
Finalmente, dopo avere superato tutti gli ostacoli preliminari, avrei dovuto orientarmi nel mio percorso attraverso almeno tre immense sale con gli scaffali stracolmi di libri…
Ma no, guardando meglio, mi sarei accorto che non erano libri. Erano  farmaci accatastati alla rinfusa. Scaduti. O prescritti. Come preferite dire.
Poi sarei stato ricevuto da ben 30 dirigenti. Proprio 30.
Non in una stanza, sul campo.
Perché si sa che da loro le cose vanno così.
Altezzosa e terrificante, sul suo trono, genuflettendomi avrei incontrato finalmente  la  sdegnosa figura del giovin signore. Proni davanti a lui una schiera di  fedeli collaboratori: dal sindaco di Torino, con sotto braccio gli incartamenti della delibera con la quale si stabilisce che i contribuenti dovranno concorrere all’acquisto di nuovi estesi appezzamenti di terreno edificabile da regalare all’indigente ovino; fino ai vari funzionari di Federcalcio, Aia, Collegi giudicanti, arbitri, presidenti di società amiche.
Ricevuta la benedizione del Sire, urbi et orbi (soprattutto “orbi”, anzi “orbis” ogni riferimento agli arbitri juventini è puramente casuale), sarei stato ammesso alla sala dei giureconsulti: dove  campeggia la scritta “Rex facit legem”, il cui significato mi è ostico.
Qui avrei potuto osservare uno stuolo di giuristi al lavoro per cercare di dimostrare, studiando i testi antichi, che chiedere un arbitraggio equo è ben più grave che parlare in segreto con dirigenti arbitrali e direttori di gara, per mezzo di sim estere, falsare i risultati decine di partite, taroccare campionati, creare un sistema di potere illegale e totalizzante.
Per fortuna in Giustiniano, Pandette, si è trovata la risposta: “È logico e dunque non contrario alla legge, sostenere che le sim estere vengano date a arbitri e dirigenti arbitrali per parlare con loro di calciomercato”.
Uscendo, dopo aver osservato alla mia destra un monumento celebrativo ai preparatori atletici spagnoli, una voce agghiaggiande mi avrebbe fatto sobbalzare. Avrei sentito delle urla: “È una vergogna; alguni mesi di squalifiga solo per essere stado l’allenatore di una mezza dozzina di squadre che si vendevano le partide, senza accorgermi di nulla. Ma che, è una golpa non accorgersi?”
Immaginavo questi scenari e mi sentivo leggero: che gioia essere interisti, magari con qualche punto in meno di altri, con una società che a volte sbaglia qualcosa sul mercato, nella comunicazione, o in altri settori; con una squadra che non sempre risponde ai nostri sogni,  ma con la consapevolezza di tifare  per una società unica al mondo, insieme a decine di migliaia di bambini,  tra i più diseredati, che in ogni parte della terra, grazie a noi stanno passando un Natale più sereno.
Luciano
Nella foto, volti e sorrisi, tutti interisti, a ricordo di una giornata particolare. E molto bella anche, perché capace di dare una volta di più il senso e il valore di una scelta di tifo che non può mai, in nessun caso, essere definita casuale. Al limite, come nel caso di Luciano, ci pensa la Provvidenza... 
Tifare per l'Inter, infatti, non è solo una questione calcistica. Non in Italia, almeno. Lo sappiamo tutti, fin troppo bene. E ne siamo fieri, prima ancora che consapevoli. Nel bene e nel male, nella vittoria come nella sconfitta, più o meno falsata che sia. Buon 2013 a tutti e forza Inter, sempre!

50 commenti:

Avvocheto ha detto...

Grande post Luciano, complimenti!
Dal post precedente: sai per caso se uno dei prestiti per lo Ielasi é Seid Visin? Speriamo che ci sia la stessa copertura sul web dell'anno scorso.
In questo periodo, non dovrebbe anche esserci un torneo a 7 in Spagna, gemello di quello estivo? Sul sito del torneo Arousa non l'ho trovato...peró ad esempio ho visto su TS una foto di Llorente coi piccoli ladri presenti al torneo in questi giorni....

Rob ha detto...

Ti sei superato, Luciano! Un vero e proprio manifesto dell'interismo!

Franco Bomprezzi ha detto...

Caro Luciano, post bellissimo, ma troppi complimenti al sottoscritto. Poi mi monto la testa!
Franco

luciano ha detto...

Franco, sono sincero: rispetto a quasi tutti noi, tu sei di un altro livello.

luciano ha detto...

Avvocheto: in occasione di Inter Feralpi del 23 dicembre (11-0) ho parlato con alcuni genitori che mi hanno riferito dei tre prestiti. Dell'attaccante non ricordavano il nome, purtroppo. Speriamo sia uno forte, perché abbiamo bisogno di un rinforzo super

luciano ha detto...

Per quanto riguarda i tornei giovanili, a parte alcuni di pulcini, parteciperemo solo allo Ielasi e al Costa Gaia (Alcamo, 2-6 gennaio, riservato ai giovanissimi regionali B. Nel torneo Angelo Seveso, prima di Natale gli allievi reg. hanno perso 1-0 contro il Novara. Non so se il 6 gennaio oltre alla finale è prevista la finalina per il 3° posto. In caso positivo giocheremo anche lì

Amstaf ha detto...

@luciano
casomai tu non l'abbia saputo poco prima di natale miss green ha perso il papà.

luciano ha detto...

Oddio, non l'ho saputo e non so come fare a manifestarle la mia vicinanza affettiva, perché non ho neppure un suo indirizzo mail

Giuseppe ha detto...

Post fantastico, Luciano, che ha avuto il merito di farmi scordare per qualche minuto l'ingaggio quasi certo di Rocchi. Complimenti davvero.

djorkaeff ha detto...

Pippo Coutinho si è sposato! speriamo che il grande passo lo sbloccherà definitivamente! Daje campione!

carloboi ha detto...

Fantastico Luciano.
Un saluto al mitico Francone Bomprezzi:-)

luciano ha detto...

brevemente dico la mia sulle voci di mercato, premesso che sempre di voci si tratta.
Rocchi: superfluo dire che speravo in qualcosa di meglio. Non sono abbastanza presuntuoso da ritenermi più qualificato del team (allenatore, che lo avrebbe richiesto, direttori sportivi, responsabile delle finanze e Presidente che o avrebbe scelto), per cui se venisse dovrei comunque ritenere che fosse l'occasione migliore rispetto alla situazione data. Poi a fine stagione decideremo se è stato un flop (e quanto avremmo risparmiato rispetto ad altri possibili flop, perché se i soldi sono quelli fuoriclasse integri non ne arrivavano di certo). Ripeto se i nostri andranno su di lui sarà perché pensano che qualcosa possa ancora dare. Qualcosa in più di Livaja, al momento.
Su Meireles stesso discorso: a me non piace, dovessi decidere io non lo prenderei, ma se loro ci vedono qualcosa di utile è più probabile che vedano meglio di me.
Poi alla fine decidono i risultati: se vai in CL l'insieme del mercato (mai il singolo intervento) sarà da giudicare positivo. Altrimenti ci sarà da discutere, esaminando professionalmente (non "tifosisticamente") risorse disponibilità e risultati

Giuseppe ha detto...

Speriamo che la voce odierna di un forte interesse verso Schelotto sia solo l'ennesima bufala giornalistica.
Non per altro...spendere anche solo 1 euro per un giocatore mediocre come l'italo-argentino non sarebbe altro che un calcio alla (presunta) crisi che attanaglia il club nerazzurro.

Lettore ha detto...

Giuseppe

Onestamente dopo aver comprato rocchi vale tutto. Posso aspettarmi anche l'arrivo di gabbionetta o mastronunzio.

Schelotto, per quanto non mi possa piacere, gioca ancora a calcio.

luciano ha detto...

Ehehehe eppure sarebbe così semplice, si interpellano Giuseppe e Lettore prima di ogni acquisto e l'Inter torna grande...
Io Rocchi non l'avrei mai preso, ma se lo prendono ci sarà un motivo. Non credo siano meno competenti di me. Anche perché si dice che lo voglia fortemente Strama.
Sono deluso, lo ammetto, ma il giudizio lo darò alla fine della stagione. E se non sarà positivo, mi consolerò con il fatto che in tutto si è speso un milione per ricoprire un ruolo ritenuto importante. Per una punta anche se spendi 10 milioni (che non abbiamo) spesso hai risultati scarsissimi.

Lettore ha detto...

Luciano

Che lo voglia fortemente strama lo sai per certo? Io ho l'impressione che per mancanza di soldi(ma anche di idee) possiamo prendere solo rocchi e che strama se lo deve far piacere.

Cmq magari fossero solo 1 mln.

Correggmi se sbaglio, ma l'operazione costa quasi 4 mln visto che se ne vanno 3 mln lordi + 400 mila euro di cartellino.

Giuseppe ha detto...

Ma no Luciano, non essere ironico verso di me, anche se è la cosa certamente più semplice.
Giocatori "alla Schelotto" ti spianano la strada verso la mediocrità più buia, costano tanto per non garantire nulla di che, ti rimangono sul groppone per chissà quanti anni.
Non ce l'ho con Schelotto, mica tutti possono essere forti, ma con chi concepisce questi acquisti. Ora forse la faccio facile, ma sono fermamente convinto che è assai meglio e redditizio spendere "tot" per 1 campione che lo stesso "tot" per 3 mediocri.
Se non arrivasse un forte centrocampista del quale abbiamo bisogno come l'aria ma in compenso acquistassimo Schelotto, ecco...qualche domanda me la porrei (fermo restando che probabilmente sono io a sbagliare eh..):

Giuseppe ha detto...

Che lo voglia fortemente strama lo sai per certo? Io ho l'impressione che per mancanza di soldi(ma anche di idee) possiamo prendere solo rocchi e che strama se lo deve far piacere.
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"Aho, me pare er fantacalcio"!

Non te la prendere Luciano, è solo una battuta :)

luciano ha detto...

Veramente bisognerebbe prima leggere, poi fare ironia. Ho scritto: "Anche perché si dice che lo voglia fortemente Strama".
Cero, se avessimo i soldi per comperare Cavani o Falcao, Strama non vorrebbe fortemente Rocchi.
Sulle cifre non discuto: potete avere ragione voi, posso avere ragione io. A me risulta meno di un milione cartellino e ingaggio.
Per quanto riguarda un campione invece di 3 mediocri, sarei d'accordo. Se non fosse che un campione costa come 15-20 mediocri.
Poi nel calcio i gusti sono gusti e io so di essere un dilettante. Ma, per esempio, Mireles non lo prenderei e Schelotto a buon prezzo si. Nessuna squadra è fatta sola da campioni, servono anche i giocatori di rendimento. Se noi non possiamo prendere campioni, ben vengano i giocatori di rendimento.
Io non me la prendo mai, per le critiche alle mie idee, perché so di essere un dilettante. Me la prendo per le critiche fatte, senza conoscere le situazioni, a chi lavora nell'Inter

Amstaf ha detto...

@luciano
se conosci qualcuno di bauscia, oppure su quel blog; ha una grande considerazione di te, ho avuto occasione di capirlo proprio in riferimento alla visita ad Appiano. Giustamente, aggiungo io.

Amstaf ha detto...

"dilettante" non è un termine negativo, dilettanti sono coloro che fanno qualcosa per diletto. Che è quello che dovremmo fare noi; certo a leggere certe cose su certi blog non capisco dove sia il diletto.
O forse si, ma è una accezione che non mi piace...

Everybody Hertz ha detto...

Ho appena finito di vedere Reggina-Empoli e che dire...Saponara pare aver raggiunto la maturità necessaria per fare il salto di categoria. Di sicuro i toscani stanno attraversando un buon momento, la squadra gioca con una tranquillità disarmante e tutti ne traggono giovamento. Premesso che quando puoi arrivare su un giovane secondo me dovresti sempre provare a prenderlo, Saponara, che è un dicembre '91, si sta mettendo in luce da trequartista in un centrocampo a rombo e che col l'under21 è quasi sempre partito a sinistra da esterno di centrocampo, insomma, ruoli non totalmente scoperti. Ad es. dell'Empoli ci servirebbe più un giocatore tipo Valdifiori, che però ha già 26 anni e piace molto all'Udinese. È un regista abbastanza mobile e lucido dal destro dolce e che non si tira indietro quando c'è da mettere il piedino nei contrasti. La cosa interessante va in scadenza a giugno come il reggino Adejo, un '89 dal fisico esplosivo da registrare sul piano tattico. Il nigeriano se non sbaglio giocò anche contro di noi qualche anno fa, quando era ancora un esterno d'attacco tutta corsa e poco costrutto e non un discreto interno in una difesa a 3.

AL82

luciano ha detto...

Amstaf: dilettante è negativo se contrapposto a professionista. Sono solito raccontare un episodio che esprime bene il mio pensiero in proposito. Quando facevo il preside, è venuto da me un genitore a lamentarsi per una professoressa di lettere, che tra l'altro era una delle migliori, in assoluto. Mi ha detto: "guardi che parlo a ragion veduta, perché ho una sorella che fa l'Insegnante".
Gli ho risposto: "eh lo so. Anch'io ho un amico che fa il chirurgo, ma non mi sognerei mai di dire a qualcuno come si opera".
A quel punto, come direbbe la grande Narya (ne approfitto per farle gli auguri), lui si tacque

luciano ha detto...

Amstaf: conosco il blog, certamente, nonché miss green, sgrigna e nicolinoberti, tutti interisti ferventi e persone straordinarie, per cui posso dire che ricambio in maniera totale la stima di cui stranamente anch'io godo preso di loro

Amstaf ha detto...

@luciano
mi permetto di contraddirti, anche se è il pelo nell'uovo. Per me non è negativo, è semplicemente DIVERSO.
Io se parlassi di mercato lo farei per diletto, quindi, ammesso e non concesso di avere cognizione altissima, senza assunzione di responsabilità, dove la "responsabilità" è, prima di tutto, il dover rispondere. Il contrario del professionista, che, più o meno competente, deve rispondere.
E' sottinteso che 99 su 100 il professionista abbia competenze molto maggiori, ma il discrimine è proprio la responsabilità.
Tu, come preside, avresti dovuto rispondere alla tua coscienza (professionale ed umana), ai tuoi referenti nelle gerarchie scolastiche etc., la signora a nessuno, forse al marito o gli amici.
Non è poco, come differenza.

luciano ha detto...

99 volte su 100 come dici. E non è poco.
Poi, sai non è questione solo di competenza (che pure fa quasi tutta la differenza)è anche questione di conoscere le cose dall'interno, o di parlare a vanvera, senza sapere nulla. Cosa legittima, certo. Purché se ne abbia la consapevolezza

luciano ha detto...

Voglio dire che la professionalità implica si responsabilità che è già molto, ma implica anche che la si eserciti con tutti gli elementi di conoscenza reali a disposizione. E non per sentito dire o per stimoli di Pi esterne o frustrati dell'ambiente.

Lettore ha detto...

Luciano

Pretendere falcao o cavani significa vivere in un altra dimensione, però tra falcao e rocchi credo che ci siano almeno un centinaio di attaccanti.

Io per esempio proverei ad investire 4 mln su bobadilla, l'ho visto giocare contro l'udinese è mi è sembrato un buon centravanti, probabilmente vale più dei soldi che chiedono per lui. Se devo fare un paragone, sembra un denis più veloce e potente. Magari si potrebbe anche confermare come sostituto di milito.

Per quanto riguarda meireles devo dire che non mi ha mai entusiasmato, ma probabilmente risulterebbe molto utile nel nostro centrocampo, in prestito lo prenderei volentieri.

Amstaf ha detto...

Intanto Benedetti segna quello che credo sia il suo primo gol in B. Di sicuro il primo questa stagione.

luciano ha detto...

Lettore: anch'io preferirei Bobadilla a Rocchi, mille volte. E penso anche Branca e Strama. Ma se non lo prendono sospetto che ci sia una ragione, che non sia solo incompetenza.
Meireles, a me non piace, ma piuttosto che niente, si dice a Milano, meglio piuttosto.

Everybody Hertz ha detto...

@amstaf 29:
confermo primo stagionale e in carriera fra i professionisti.

AL82

Amstaf ha detto...

Forse bobadilla se lo prendi devi farlo per 4 anni, rocchi (che io non prenderei) solo 6 mesi. Forse per il futuro vorrebbero qualcuno che sia meglio di bobadilla o del rocchi attuale. Forse, eh.

Everybody Hertz ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Everybody Hertz ha detto...

Sulla questione Rocchi:

In attacco oggigiorno soffriamo la mancanza dell'età di mezzo, cioè il passaggio dai Milito ai Longo-Livaja.
Un buco che l'Inter dovrà per forza di cose colmare se vuole essere competitiva fin da subito.
Non potendo al momento coprire tale falla per mancanza di fondi ha scelto prima optato per la gioventù ed ora per l'esperienza a costi bassi, sapendo di ottenere un passo in avanti considerevole ma sperando di trarre più da un Rocchi a fine carriera (anche per un profilo tecnico diverso) che da un Livaja alle prime armi.
Il fatto che si stia cercando di strappare un contratto di 6 mesi la dice lunga sull'operazione: è un acquisto tappabuchi.
Il dilemma è: si cerca di risparmiare oggi per puntare tutto sull'attaccante del prossimo futuro domani o siamo talmente con l'acqua alla gola che anche ad agosto cercheremo un ripiego?
In entrambi i casi Bobadilla non mi sembra il nostro profilo ideale perché più che un vice-Milito ci serve un Milito 2.0 e quei giocatori lì costano. Prendere Cavani dal Palermo può sembrare facile adesso ma non lo era un paio di anni fa. Bisogna rischiare ma quando si è senza soldi fai 3000 valutazioni e può capitarti più facilmente di sbagliare. Anche un orbo vede che Cavani e Sanchez sono meglio di Rocchi, Forlan, Zarate messi insieme e moltiplicati per 20. Mica da quello si vede la competenza o meno di un ds...

AL82

Lettore ha detto...

Amstaf

Con i "forse" purtroppo non si va da nessuna parte. Non credo che a giungo appariranno magicamente 20 mln(minimo) per prendere un grande attaccante. L'unica speranza è quella indovinare una scommessa low cost tipo bobdilla o chiunque altro. Spendi poco e magari ti ritrovi l'attaccante titolare.

Onestamente credo che prendere rocchi(operazione che complessivamente vale quasi 4 mln) sono soldi buttati in qualsiasi modo la si voglia guardare, anche perchè non si tratta neanche di un giocatore dal sicuro rendimento visto che ad oggi è un tribunaro della lazio, senza girarci tanto intorno.

Giuseppe ha detto...

L'attaccante dei miei sogni per sostituire Milito e' giovane e spagnolo...ma non faccio il nome, rimarra' solo un sogno.
Luciano, anch'io so di essere un semplice appassionato e niente piu', pero' non penso proprio che 1 campione valga 15 mediocri. Negli ultimi anni sono transitati a vario titolo Kharja, Mariga, Jonathan, Alvarez, Palombo, Biabiany,Zarate, Forlan....non posso credere che 2 campioni costino piu' di questi giocatori tutti inutili, chi per un verso chi per un altro. Fermo restando che errare e' umano, forse concentrare le poche risorse su pochi giocatori ma affidabili anziche' su tante scommesse non sarebbe sbagliatissimo.
Anche a me Meireles non piace. Tuttavia e' innegabilmente un buon giocatore, titolare del Chelsea campione d'Europa (anche se non gioco' la finale causa squalifica) e del Portogallo...Meglio lui che nessuno, pur non avendo nei piedi la stessa qualita' di Paulinho.

Daniele ha detto...

Comunque si leggono delle robe in rete che ti passa la voglia di accendere il pc, l'odio nei confronti di Moratti e della società tra alcuni nostri "tifosi" ha raggiunto dei livelli mai toccati prima, se a questo aggiungiamo la rielezione di abete, la squalifica di Ranocchia con l'accanimento di tosel, le continue parole pro gobbi di platini, le notizie di mercato non proprio felici, i cinesi che si dileguano......sapete che vi dico?
ci sentiamo tra qualche settimana,
io per un pò stacco!
Auguri a tutti di un felice 2013!
E in particolare un grazie ai gestori del blog per il loro impegno e passione!

luciano ha detto...

Eh, Daniele, non credo che tra qualche settimana la situazione sarà migliore. Anzi!

luciano ha detto...

Allievi regionali.
Mi sa che con questo gruppo concluderò le mie piccole riflessioni sui nostri giovani, in attesa di completarle nel nuovo anno.

Gli allievi regionali sono un'altra squadra che pur avendo fatto abbastanza bene, non hanno mantenuto pienamente le aspettativa. Almeno le mie.
In classifica siamo secondi a tre punti dalla Cremonese, avendo però giocato una partita in meno, Il Milan segue a un punto, con una partita più di noi, e l'Albinoleffe a tre, con le stesse nostre partite.
L'Atalanta, con le stesse partite, è a nove punti da noi.
Una cosa appare evidente: l'exploit delle squadre medie: Cremonese e Albinoleffe sono lì a giocarsi il primato. Ma Anche Feralpi e Renate stanno facendo meglio di Atalanta e Parma.
E' evidente l'incidenza della possibilità di schierare giocatori con un anno in più, poiché le squadre semipro non possono partecipare ai campionati nazionali.
Al contrario le squadre professionistiche a volte perdono giocatori che fanno direttamente il salto dai giovanissimi agli allievi nazionali.
Tuttavia una situazione abbastanza simile si verificava anche negli anni precedenti, quando dominavamo, senza storia.
Aldilà della classifica, un dato mi sembra preoccupante: il nostro miglior marcatore, con sei gol, è un terzino: Di Marco. E questo indica chiaramente una carenza offensiva inspiegabile nella squadra che sei mesi fa si è laureata campione d'Italia (l'assenza di Bonazzoli non basta a spiegare tutto, anche perché compensata dal ritorno in squadra dell'ex infortunato Appiah).
Conservo piena fiducia nel gruppo e nel mister, di cui apprezzo la competenza e la passione per il lavoro e sono certo che la seconda parte del campionato ci consentirà di rivedere la squadra migliore. Anche se, a meno di improbabili arrivi invernali, la lacuna di una vera prima punta continuerà a pesare.
Vediamo un po' la situazione individuale:
Tra i portieri, Di Gregorio, il più utilizzato, si conferma elemento interessante e di valore
In difesa, fermi a lungo per infortunio Arcuri e Cotali, Colombini, alla prima stagione in nerazzurro ha dimostrato buone qualità su cui lavorare. Grandi certezze i due centrali Bernardi e Della Giovanna.
Il comasco ha un fisico debordante e migliora progressivamente come piede e capacità tattica. Della Giovanna quando non eccederà più in confidenza nei propri mezzi tecnici sarà un'autentica sicurezza. A sinistra Di Marco si è confermato grande protagonista anche dopo il passaggio di categoria. Gli altri difensori si sono visti poco e comunque hanno necessità di lavorare e progredire. Si deve tener conto del fatto che Colombini Della Giovanna Bernadi e Di Marco sono tutti nazionali, quindi per le alternative farsi largo non è facile.
In mezzo al Campo De Micheli è il play, giocatore completo con fisico, piede e intelligenza calcistica. A fianco a lui di solito gioca Tchaoule. Jimmy la mette molto sulla fisicità ma deve progredire nella capacità di giocare con la squadra. A sinistra Brambilla e Scienza si contendono un posto. Sono entrambi giocatori di grande tecnica, ma leggeri atleticamente. Panatti ha ottime attitudini ma deve sveltirsi e migliorare nella tenuta atletica.
Gli esterni sarebbero Zonta e Cassani, ma il giovane cremasco è tornato da poco, dopo un lungo infortunio. Zonta ha fisico e solidità ma non sembra aver ritrovato la brillantezza che lo ha contraddistinto in passato, pur rendendosi sempre prezioso. La punta centrale è Appiah, che però in quel ruolo appare un po' sacrificato. Avrebbe bisogno di un apri strada, per esprimere la sua progressione bruciante. Potrebbe esserlo Andriuoli (lo scorso anno più di 20 gol nel Lecco), ma anche lui per infortunio ha giocato poco. Didiba è in chiaro progresso rispetto allo scorso anno mentre l'ivoriano Zebli (7 dicembre 1997) sembra in notevole progresso.
Il mister Corti, come accennavo, è una garanzia di lavoro serio, efficace, produttivo

Unknown ha detto...

Complimenti, bel post

Un saluto e un augurio di buon 2013 a Luciano e all'altro esponente del blog (di cui non ricordo il nome, sorry), conosciuti mercoledì scorso alla Pinetina

JulianRoss (DopolavoroInter.com)

luciano ha detto...

grazie Julian, sei molto gentile,.. Naturalmente ricambio gli auguri

luciano ha detto...

A proposito di Rocchi, visto che sembra proprio tutto fatto, io credo che le cose siano andate così: premetto che ho motivo per credere che un vice Milito fosse per l'immediato, la priorità di Strama, ma che l'Inter abbia intenzione di preparare la sostituzione del Principe con un giocatore forte, per il quale al momento non ci sono soldi sufficienti e il gruzzolo ev. accumulabile con qualche cessione sia invece destinato a un giocatore futuribile per un ruolo da centrocampista (penso infatti che una buona punta, non eccelsa, come potrebbe essere un lewandoski, solo per fare un esempio, non si prenda con meno di 30 milioni, mentre un buon centrocampista si possa trovare a 15 circa).
Allora, Strama vede evidentemente i limiti di Rocchi come li vediamo noi. Allora si accontenta di un giocatore che forse non gli darà nulla, forse gli darà poco. Ma quel poco (anche solo qualche gol decisivo) potrebbe essere importante. D'altra parte il rischio è davvero irrilevante: 1.200 milioni tra ingaggio e cartellino, ai quali bisogna sottrarre la parte rimanente annuale di ingaggio per Livaja e probabilmente Duncan che saranno dati in prestito.
Sulla carta e guardando solo l'immediato non c'è dubbio che un attacco con Rocchi vice Milito sia leggermente meglio di uno con Livaja, che in ogni caso, lo si è capito, in campionato non giocherebbe mai..
Insomma, diciamo che non è cambiato nulla di significativo e che anzi avremo il vantaggio di trovarci a giugno due giocatori con maggiore esperienza.
Ripeto, soluzione deludente. Ma se non ci disperavamo prima, perché disperaci adesso?


luciano ha detto...

Piuttosto se fosse vero che con 2,5 milioni subito potremmo prenderci la metà di Saponara, l'operazione sarebbe da chiude a qualunque costo, anche facendo...un prestito bancario, altro che tentare di chiuderla ora e pagare a luglio, con il rischio di farsi superare da qualcuno...
In verità, spero di sbagliarmi, Saponara non verrà per il veto occulto di qualcuno...

Giuseppe ha detto...

Verissimo Luciano.
Saponara e' da prendere senza se e senza ma: trattasi a mio avviso del miglior giocatore della serie B e ha 21 anni appena compiuti. Il classico giovane gia' "pronto": speriamo di chiudere subito senza attendere che il prezzo lieviti molto.

carlo ha detto...

Intanto la bjuve acquista un nazionale italiano a 1 adesso + 4 a giugno. Non è normale...

luciano ha detto...

Si, Carlo, sappiamo che l'Atalanta è una delle tante società suddite dell'ovino.
C'è anche da dire che se Peluso l'avessimo preso noi, ora leggeremmo insulti di ogni tipo rivolti ai nostri dirigenti

carlo ha detto...

In realtà peluso mi piace (anche se in faccia non siamo messi male). Mi piace anche schelotto, che da molti viene schifato.
Ovviamente saponara, quintero e destro sono i tre che vorrei subito.
Oltre a siligardi e andreolli.
Novità su crisetic?

Buon anno da Berlino, città un po' triste e molto grande.
In realtà non è per nulla triste...

Unknown ha detto...

Onirico questo pezzo del Luciano nostro, molto bello e divertente. Devo provare con mio figlio a fare lanci simili: l'età è quella, ahimè l'amore (e minacce tipicamente da carcerati) per la madre lo porta alla perdizione. La soluzione del trauma allo stadio mi sembra la meno nociva eheh

Oltre agli auguri a tutti gli amici del blog, per le feste passate e quelle a venire, riporto le parole di Casiraghi lette ieri in un intervista e che... capirete... mi sono piaciute visto il verbo che, spesso nei miei commenti, porto anche a voi!

"I giocatori danesi sono molto maturi e disciplinati. Hanno un buon senso tattico fin da quando sono piccoli, abbiamo diversi giocatori nel mirino. Nel complesso, siamo molto ben rappresentati in tutti i mercati. Abbiamo una fitta rete, ma ci sono delle buone ragioni per seguire con maggiore interesse la Danimarca e altri paesi scandinavi"

Ora io qui ci leggo un nome, colored e che abbiamo incontrato... mentre chi firma il pezzo (http://www.tuttomercatoweb.com/inter/?action=read&idnet=ZmNpbnRlcm5ld3MuaXQtMTAxOTAw) fiuta la pista danese. Vedremo. =)

Guido ha detto...

Online un nuovo post di Luciano su... Tommasone Rocchi! Auguri a tutti :D

FscoMisc ha detto...

In questo articolo c'è tutto Luciano, e non solo quello nerazzurro. Grande!

Buon 2013 a tutti voi da quelli che l'Inter...