Fredy, Mirko e il trappolone.

Lo scambio Guarín-Vucinic è quindi saltato ufficialmente.

Il presidente Thohir da Giakarta ha risolto quer pasticciaccio brutto di Piazza Castello.

Tripudio tra i tifosi interisti.

Sconcerto e incredulità nel mondo juventino, società in primis, attraverso comunicato altrettanto sconcertante, devo dire. Ma loro in quanto a comunicati surreali sono insuperabili, gli va riconosciuto.

"Ha vinto l'Interismo", ha scritto oggi pomeriggio il mio amico Luciano Da Vite.

Può essere, anzi lo è certamente se si legge l'esito della vicenda solo con lo spirito dell'anti-juventinità. 

Che è sempre una gran bella cosa, intendiamoci!

Ma in questo caso non può essere l'unica chiave di lettura.

E infatti non credo lo sia nemmeno per Luciano, ne sono sicuro.

Scambio scellerato dal punto di vista del tifoso, per diverse ragioni, alcune molto condivisibili.

Ragioni tecniche, economiche, anagrafiche, etiche (anche se parlare contemporaneamente di etica e calcio, insomma, oggi si fa sempre più fatica...).

I tifosi nerazzurri attraverso Twitter e gli altri social network hanno esposto con forza e rabbia tutte queste motivazioni per cui ritenere scriteriato, folle, addirittura autolesionistico, lo scambio (alla pari...) tra Guarín e Vucinic. 

La motivazione che ha prevalso per intensità non è stata di natura tecnica o economica, ma è stata nettamente quella legata al senso di offesa profonda per il tifoso interista nel vedere la "nuova" società trattare con "quelli là" e per di più in una posizione di chiara sottomissione (eufemismo...).

Per gli amanti del genere, abbiamo perfino letto un duro (per quanto confuso e sgrammaticato) comunicato ufficiale della Curva Nord e assistito, a giochi ormai fatti, a una visita in sede di una loro delegazione, con relativa contestazione. Speriamo almeno sia stata a titolo gratuito, la visita, considerando le tragiche attuali condizioni delle casse societarie.

Scambio quello tra il colombiano e il montenegrino che tecnicamente invece avrebbe sicuramente fatto molto contento l'attuale allenatore dell'Inter, Walter Mazzarri. 

Uomo sfortunato, il mister di San Vincenzo, va detto.

Adesso, per ritorsione juventina (strano, non è da loro esercitare pressioni indebite su altre squadre italiane affinché non cedano giocatori all'Inter...), potrebbe perfino perdere D'Ambrosio, il terzino tanto agognato per il quale pare si dovrà sacrificare, nonostante il contratto in scadenza con i granata, una comproprietà preziosa come quella di Alfred Duncan. O peggio.

Sfortunato davvero, Mazzarri, quindi.

Ma tanto lui, WM, cinquanta punti li faceva anche con i ragazzini... oppure ricordo male io le sue dichiarazioni di inizio annata?

Siamo a 32 e mancano ancora 18 partite.

Ragazzini utilizzati, pochi. Diciamo il giusto, più o meno, dipende.

Non è questo il punto, tuttavia.

I punti latitano. Come il gioco (di cui ha senso disquisire solo se porta punti...). Tutto questo da mesi ormai, dopo un avvio di stagione più che dignitoso e sopra le aspettative. Almeno le mie.

Gli alibi e gli equivoci tattici invece mi sembrano essere aumentati a dismisura.

Così come gli errori arbitrali ai nostri danni (che non sono quasi mai mancati, peraltro).

Sarebbe il caso allora di darsi una mossa e arrivare in fretta a quaranta-quarantadue punti, poi ne riparliamo mister... sia per i cinquanta che per altre ambizioni, presenti e future.

Prescindendo dalle mille altre implicazioni del mancato scambio tra Guarín e Vucinic e limitandosi per un istante, se fosse possibile e mi rendo conto che è difficile, agli aspetti puramente tecnici (e contingenti) della questione, io ritengo che Vucinic, nella miseria tecnica della squadra di questa stagione e al netto delle nostre nulle potenzialità economiche in sede di mercato, avrebbe potuto fare bene all'Inter di Mazzarri. Sempre in ottica quinto-sesto posto, sia chiaro. Sostanzialmente, sarebbe stato un rinforzo reale, ma al tempo stesso insufficiente a modificare il destino mediocre di una squadra come la nostra.

La juve, viceversa, si sarebbe rinforzata non poco con un giocatore talentuoso pur se anarchico come Guarín e avrebbe tagliato un giocatore altrettanto talentuoso e indolente come Vucinic, di tre anni più vecchio e ormai da tempo fuori dai progetti di Conte. 

Non che Guarín fosse il giocatore preferito di Mazzarri, eh...

Tutto inutile, in ogni caso.

Niente di fatto.

O meglio, sì, era tutto fatto.

Con tanto di giocatori convocati insieme agli agenti per trattare direttamente i dettagli economici dello scambio in atto.

Poi, lo stop "improvviso" alla trattativa, fino all'abbandono definitivo di oggi pomeriggio tramite editto indonesian-milanese.

Vicenda grottesca, almeno per come possibile giudicarla dall'esterno da parte mia.

Forse lo diventerebbe meno, se osservata dall'interno.

Io ho l'idea infatti che qualcuno l'abbia valutata assai bene questa situazione di mercato, proprio dall'interno, anche (e soprattutto) alla luce degli sviluppi successivi che adesso sono sotto gli occhi di tutti dopo il comunicato ufficiale della società, con il balletto delle dichiarazioni o dei silenzi dei vari protagonisti (Fassone pessimo, Branca assente, Ausilio confuso e infelice, Moratti Sr. reticente, Moratti Jr. come Branca e infine Thohir trionfante, petto in fuori e scimitarra in mano tipo Sandokan, la tigre della Malesia, con la testa di Marotta tra le mani...) e perfino quelle provenienti dall'Indonesia. 

In realtà, il "niet" di Thohir è stato realmente anticipato dalle dichiarazioni di Lola Winata, coordinatrice dell'ufficio relazioni internazionali dell'Inter Club Indonesia.

E francamente, quest'ultimo aspetto mi è sembrato eccessivo pure per una società che storicamente, a torto o a ragione, della comunicazione se n'è sempre disinteressata!

La mia opinione personale, alla fine di tutto questo casino, è che a credere che sia stata tutta farina del sacco di Fassone, Branca e Ausilio, o di uno o due di loro, a scelta, non riesco proprio, scusate.

A prescindere dalla loro inadeguatezza, attuale, passata o futura.

Così invece ho l'impressione che si voglia raccontare la storia a media e tifosi.

A me sembra essere stato un trappolone.

Orientale, ma non solo.

Sbaglierò, ma la mia sensazione è questa.

Del resto, i dirigenti si delegittimano e si "fanno fuori" anche così.

Avrei preferito altro, sinceramente, sia come tempistiche che come modalità, ma va bene tutto, purché lo si faccia davvero e si riesca a dare un nuovo indirizzo a questa società che mi sembra averne un maledetto bisogno nella sua difficile transizione verso un domani possibilmente migliore rispetto alle ultime tre stagioni sportive.

Per me, infatti, c'è solo l'Inter. Sempre.

Per altri, a questo punto, non saprei più dire.

Guido Montana

Nella foto, una trappola a scatto, a doppia entrata, per la cattura di nutrie e volpi. A voi, se vi va, la scelta di attribuire i rispettivi ruoli all'interno di questa storia di mercato (e non solo).