lunedì 13 aprile 2015

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Hellas Verona-Inter 0-3: il tempo delle verifiche.

Nelle ultime nove partite di campionato, la nostra squadra, ormai persi tutti i possibili traguardi stagionali, non può che porsi un obiettivo concreto, ancorché poco stimolante, almeno per noi tifosi: completare le ultime verifiche per definire un quadro base, a livello tecnico tattico e persino agonistico, in vista dell'ennesima ricostruzione da affidare alla prossima stagione.

Che non ci siano più traguardi concreti da perseguire è una verità compresa persino nelle redazioni dei giornali sportivi e non, i quali infatti per tener desta l'attenzione dei tifosi interisti (che sono pur sempre una quota consistente di potenziali lettori) sparano ogni giorno notizie di mercato mirabolanti e persino diffondono con dovizia di particolari informazioni su improbabili ritorni di fiamma di MM che alla testa di una cordata mediterebbe di acquisire di nuovo almeno le quote di maggioranza della società.

Il ritorno in sella di Moratti, per quanto improbabile, almeno in tempi brevi, ha infatti suscitato interesse e discussioni, perché l'uomo divide profondamente la tifoseria. D'altra parte però ET non convince del tutto, in particolare i più impazienti, che criticano molte delle mosse attuate dalla nuova proprietà e sono scettici sulla disponibilità del tycoon asiatico a impegnarsi finanziariamente nella misura necessaria per riportare l'Inter ai vertici del calcio mondiale.

Al momento però i grandi acquisti appaiono ipotetici, almeno quanto la nuova scalata al vertice della società da parte di MM. E dunque per ricostruire si dovrà fare affidamento sull'attuale proprietà, più o meno sull'attuale dirigenza, salvo imprevisti sulla stessa guida tecnica e comunque su un buon gruppo di giocatori attuali, cioè quelli che, in concorso con i due tecnici alternatisi in stagione, hanno sin qui lasciato molto a desiderare, per ricorrere a un eufemismo.

Nove partite, dunque per capire da cosa ripartire, a livello di uomini, di moduli ma anche, come si diceva, di capacità agonistiche e di personalità.

La partita col Verona ha dato, da questo punto di vista le prime indicazioni interessanti.

La Formazione e il Modulo


Nel prepartita gli “addetti ai lavori” (dell’informazione, non del calcio) hanno avanzato dubbi, sia sul modulo, sia sulla scelta degli interpreti. Molti hanno ritenuto che, complici anche alcune assenze importanti, il Mancio potesse ritornare alla difesa a tre. Lo stesso mister dopo il match a precisa richiesta dell’intervistatore ha risposto: “non è questione di moduli, i ragazzi possono far bene con qualunque modulo”. Come tutti gli allenatori, il Mancio ha un modulo che predilige ma, come i grandi allenatori, sa valutare le circostanze: nella stessa partita col Verona ha finito con la difesa a tre, come era già successo in passato. In altre partite ha chiuso con la difesa…a uno più Medel, perché Ranocchia faceva il centravanti. A Verona si doveva vincere, per non finire allo sprofondo, ma era anche importante vincere avendo conferme sul modulo base, sul quale innestare giocatori per i ruoli da rafforzare. Indisponibile Santon, i quattro difensori erano quelli canonici: i due centrali titolari, a destra un esterno che sa anche spingere, a sinistra uno più difensivo. Mutatis mutandis era la stessa tipologia difensiva dell’Inter trapattoniana: due centrali di ruolo, un esterno forte in marcatura (là Bergomi, qui JJ) e uno forte nella spinta (rispettivamente Brehme e D’Ambrosio). Solo il confronto dei nomi è impietoso, ma, diciamo, l’attitudine è simile. In mezzo al campo ha confermato il trio che predilige: Guarín (spostato però a sinistra) Medel e BrozovićIn questo modo ha dato indicazioni sul suo modo di intendere il calcio e sulla situazione che riproporrà, con qualche uomo diverso, nella prossima stagione.
I centrocampisti devono avere sostanza, peso atletico e personalità. Il prossimo anno si cercherà di arrivare a qualcuno che abbia oltre a queste doti anche qualità di piede e di “testa”.
A mio parere si è avuta la conferma che il Mancio non vede, per il momento, come centrocampisti puri né Kovačić né Hernanes e che considera poco Obi. Domenica però nel derby avremo un ulteriore importante momento di verifica, perché l’assenza contemporanea di Guarín e Brozović (oltre che di Kuz che secondo me nelle sue gerarchie è considerato la prima riserva nel ruolo) lo costringerà a scelte estreme. E forse nel finale ha tolto Medel anche per evitare il rischio di affrontare il derby con un centrocampo non solo fragilissimo, ma anche, proprio perché tale, inaffidabile rispetto alla valutazione delle potenzialità individuali.

Sempre tenendo presente i due obiettivi (far bene e avere indicazioni di prospettiva) anche la buonissima prestazione di Hernanes da trequartista complica i problemi di formazione in vista del derby. La scelta più ovvia sarebbe infatti schierare Hernanes e Kovačić a fianco di Medel, con Shaqiri nella posizione tenuta a Verona da Hernanes, essendo irrinunciabili Palacio Icardi davanti. Ma in questo modo Hernanes verrebbe di uovo spostato, di ruolo, dopo una prestazione incoraggiante e il centrocampo un po’ fragile e sbilanciato darebbe scarse indicazioni “futuribili”. Tuttavia la nuova assenza di Shaqiri, nella situazione data, sarebbe poco comprensibile. Dunque se si volesse recuperare lo svizzero e nel contempo si volesse un centrocampo con più corsa e grinta dovrebbe restar fuori uno tra il brasiliano e il croato, magari con Obi per un’oretta, sostituito nel finale ancora da Gnoukouri. Il Mancio ha “le palle” per prendersi un rischio simile, ma sarà il campo, nel lavoro settimanale, a dare il suggerimento giusto.

Tornando alla formazione di Verona c’è da dire che è apparsa finalmente abbastanza quadrata, forse per la prima volta in cui si è scelto il 4-3-1-2. Perché il problema è sempre di equilibrio e compensazione interna. L’equilibrio è stato reso possibile anzitutto dal sacrificio di Palacio, che ha giocato da seconda punta ma anche da tornante. Inoltre Hernanes giocando con profitto tra le linee ha tenuto inchiodati dietro alcuni giocatori del Verona, almeno fino a quando gli scaligeri non hanno deciso di rischiare il tutto per tutto. E JJ di fatto, pur non giocando bene, a mio parere, e mancando completamente in fase di spinta, è stato di fatto il terzo difensore puro, con l’aggiunta di Medel e D’Ambrosio che pure sono forti nell’interdizione.

Ma la coperta resta sempre corta: secondo me il risultato troppo roboante non deve ingannare.
Per gran parte della partita l’Inter ha subito poco, ma ha anche creato poco. In particolare se Palacio attacca sulla fascia sinistra e D’Ambrosio sulla destra in area ci va solo Icardi e in questa situazione i cross a difesa avversaria schierata sono quasi inutili, avendo i difensori un solo uomo da marcare. Poi c’è il fatto che gli avversari, quando spingono, prevalgono spesso sulle seconde palle, perché portano molti uomini a ridosso della linea d’attacco, mentre i nostri giocano con più giudizio e tengono la posizione. Insomma, notazioni positive si sono colte, a mio parere, ma numerosi problemi sono ancora aperti e non poteva essere che così. Individuare con chiarezza i problemi è di certo il primo passo per avviarli poi a soluzione… finanze permettendo.

Per concludere questo discorso due questioni: l’esordio positivo di Gnoukouri, che è un fatto importante anche se non va sopravvalutato, in considerazione del ridotto lasso di tempo e della situazione favorevole (il suo compito era interdire e far girare la palla) e, ancora in prospettiva, la questione tattica. Si deve scegliere a mio parere tra due moduli base: quello con il trequartista e quello con il 4-3-3, perché è vero che una squadra forte deve poter giocare in entrambi i modi, ma è anche vero che le scelte di mercato debbono tener conto della scelta di fondo. L’alternativa è il 4-2-3-1 che consentirebbe di avere trequartista e due attaccanti esterni. Ma i due centrocampisti devono essere fenomeni a livello di rendimento e gli attaccanti esterni avere caratteristiche di ritorno e corsa lunga. Forse potrebbe spiegarsi in questo modo l’interesse del Mancio per Tourè e Toulalan (quest’ultimo abortito, come si sa). Poi, si dovrebbe andare su un attaccante esterno. Se il secondo attaccante fosse Dybala, invece, avremmo due uomini fortissimi in area di rigore, ma il resto della squadra dovrebbe essere disegnato di conseguenza.

L’Andamento del Match


Dicevo prima che bisogna cogliere gli elementi positivi ma non è possibile illudersi. L’Inter non ha dominato la partita, come il risultato farebbe credere.

Il vantaggio è stato regolarissimo (anche dal punto di vista etico, non solo sul piano regolamentare: non è possibile auto interrompere un’azione solo perché un avversario scivola. Altra cosa se avesse preso un colpo) ma casuale perché comunque loro avevano un uomo in meno e il cross ha subito una deviazione influente che ha permesso a Icardi il facile tap-in.

In seguito la squadra, equilibrata e ordinata come si è detto (e con tutti gli uomini nel loro ruolo naturale, tranne forse JJ), ha tenuto il campo con sicurezza, senza rischiare nulla e giocando con una certa intensità. Per un’ora si è visto un buon calcio giocato da un gruppo consapevole delle proprie capacità, ma anche poco produttivo in fase offensiva.

In tutto il primo tempo di notevole dopo il gol solo un tiro a lato di Brozović, servito da una percussione importante di Palacio (sempre in contropiede) che spacca la difesa veronese. Al 3’ del secondo tempo il raddoppio, a seguito di un’azione da manuale del calcio (altro che tik e tak): un uomo che lancia perfettamente (Hernanes) uno che si apre tempestivamente (Icardi) e uno che si inserisce per la conclusione perentoria (Palacio). Tre tocchi e palla in fondo al sacco. Il calcio è questo e non stupisce che il gol lo abbiano confezionato tre grandi giocatori, utilizzati al loro posto “genetico”.

Poi però la partita cambia. Forse il calo di qualche nostro giocatore, forse la scarsa attitudine di qualche altro a difendere in trincea, fatto sta che subiamo i loro attacchi. Questa volta la linea difensiva non ha colpe o quasi: forse solo sul colpo di testa di Toni, a lato di pochissimo si poteva essere più attenti. Per il resto, il rigore chiaramente non c’era e le altre occasioni (almeno 3-4) del Verona sono nate tutte sulle seconde palle: un problema da affrontare. Per contro noi abbiamo avuto il palo di Palacio in contropiede; in un’altra azione esemplare, un tiro fuori di Hernanes e il terzo gol, con il Verona ormai scoperto e in disarmo, nonché con l’ausilio di una loro deviazione fatale. Nulla di nuovo, perché si sapeva che le nostre difficoltà sono grandi quando dobbiamo attaccare frontalmente una difesa schierata, mentre in contropiede, con Palacio finalmente in condizione e un lanciatore di qualità in giornata, possiamo far bene.

In sostanza i problemi ancora sul tappeto sono la tenuta per l’Intero match, la difficoltà di affrontare difese schierate, la difficoltà di reggere l’urto quando sono invece gli avversari ad attaccarci anche con i centrocampisti e gli esterni bassi.

Le Prestazioni Individuali


Handanovic: per me è tra i primissimi al mondo e la prestazione di ieri lo ha confermato, mentre qualche errore del passato rappresenta la norma per ogni portiere. Ieri, oltre al rigore (ma questa ormai è una consuetudine) si è distinto in almeno un paio di interventi per la reattività, incredibile in un portiere di quella stazza. 7.5

D’Ambrosio: prestazione convincente. Sempre attento in fase di contenimento, ha spinto molto, almeno nel primo tempo, mettendo anche qualche bella palla. Poi non è colpa sua se in area ci sono pochi giocatori per andare a prendere i suoi traversoni. Nel finale resta giustamente più sulle sue. 7
Ranocchia: continua a essere il bersaglio di molti tifosi intransigenti e continua e ripetere prestazioni di assoluto valore. Sapevo che lo spauracchio Toni non poteva impensierirlo granché (un solo colpo di testa, a lato, in ’95) perché sono altre le tipologie di avversario che soffre. Sta superando qualche verifica: contro il Milan ce ne sarà un’altra importante. 6.5
Vidic: finalmente una prova all’altezza della sua fama. Concentrato, sicuro nel palleggio, non soffre di quelle distrazioni da eccesso di sicurezza che in passato lo hanno a volte condannato. Sul rigore non ha responsabilità, perché il fallo non esiste proprio, anche se lui si era fatto prendere sul tempo. 6.5
Juan Jesus: sicuramente il meno positivo della retroguardia (e non a caso l’unico fuori ruolo). Soffre moltissimo lo scatto di Jankovic che lo lascia spesso sul posto, mentre in altre occasioni se la cava con la grinta e la fisicità. Costretto a restare in zona per limitare l’avversario forse più pericoloso, quando prova a uscire per appoggiare l’azione rivela i suoi limiti. 5.5

Brozović: a me è sembrato in ripresa rispetto alle ultime prestazioni. Più continuo, più nel vivo del gioco e autore di qualche bella giocata. Ha senso della posizione e corsa, oltre a un piede non disprezzabile. Migliorerà ancora col tempo e comunque dimostra di poter stare in questo gruppo anche quando dovesse essere più ambizioso. Ha una palla gol che incrocia bene ma angola troppo. 6
Medel: solito lavoro importante, anzi indispensabile in interdizione. Copre la difesa e le consente di non correre troppi rischi, prova anche a organizzare le ripartenze, con risultati alterni. Non è Pirlo e a molti non piace, ma agli allenatori, che guardano alla sostanza e non all’estetica, sì. 6.5
Guarín: sinceramente, a me è piaciuto abbastanza e sono convinto che nelle critiche negative che ho letto ci sia molta prevenzione. Col Verona, spostato a sinistra è stato ordinato, ha tenuto bene la posizione ed è risultato meno anarchico anche se meno propositivo del solito. In tutta la partita una sola giocata non felice, nel finale ha innescato la ripartenza gialloblu. Quando gioca con la testa il suo contributo di peso atletico e di intensità lo fornisce. 6+

Hernanes: riportato nel suo ruolo naturale, fornisce una prestazione di assoluto rilievo. Giocando tra le linee mette in difficoltà la difesa veronese e riesce a fornire assist e passaggi illuminanti. Anche sul piano atletico sembra più pimpante e competitivo del solito. Dovrà confermarsi e soprattutto dimostrare di potersi ripetere anche in casa, quando gli spazi si restringeranno inevitabilmente, per lui e per le punte. 7+

Palacio: sembra proprio ritornato alla forma di un tempo. Incredibile la quantità di lavoro, anche in copertura, oltre che svariando su tutto il fronte d’attacco. Aiuta la squadra con i ripiegamenti, segna un gol spettacolare, offre l’assist per un altro gol, coglie un palo clamoroso. Rodrigo è proprio tornato. 7.5
Icardi: ormai le sue caratteristiche si conoscono alla perfezione. Per lunghi periodi sembra avulso dal gioco (anche se ultimamente partecipa molto di più), ma in realtà tiene sempre impegnati allo spasimo due difensori perché è risaputo che ha l’istinto del Killer, al quale basta una palla per far male. L’assist per il gol di Palacio è una grande giocata e fa nascere qualche rimpianto: avesse servito Osvaldo allo stesso modo, a Torino, forse la stagione intera sarebbe andata diversamente, con una vittoria sulla juve e con un attaccante in più in organico. 7+

Gnoukouri: sostituisce Medel, probabilmente per evitare che un fallo nel finale allontani anche lui dal derby. Gioca 15’ scarsi e dimostra di potersi meritare quegli spiccioli di partita. SV
Kovačić: anche per lui 15’ scarsi in una situazione tattica e agonistica in cui fa quel che può per rendersi utile. SV
Felipe: quattro o cinque minuti al posto di un Hernanes stremato. SV

Mancini: con una critica da "frequentatore di bar" e soprattutto a posteriori, mi pare che abbia indovinato tutte le scelte. Hernanes al posto di Shaqiri aveva lasciato perplessi molti di noi. Altri non condividono la scelta ormai consolidata di schierare a centrocampo il trio Guarín, Medel  (giocatori di sostanza che non piacciono agli esteti) e Brozović, che dopo le primissime gare non ha sempre convinto la critica. Per quanto riguarda JJ schierato terzino, non aveva altra scelta, non potendo neppure ricorrere alla difesa a tre, per le cattive condizioni di Naga. 7

Luciano Da Vite


Nella foto (Inter.it): Palacio, uno dei migliori nella trasferta veronese di sabato, festeggia dopo la rete dello 0-2.

25 commenti:

Karlito ha detto...

Sono d'accordo anche su Mancini, soprattutto sulla sua scelta di schierare Handanovic. Ah dimenticavo, non fa una grossa differenza il portiere.

Karlito ha detto...

Scherzi (ma non troppo) a parte, condivido l'analisi di Luciano.
Non una gran partita, ma probabilmente il meglio che possono esprimere questi giocatori.
I nostri giocatori capaci di fare la differenza sono Icardi e Handanovic.
Molto bello vedere in campo Gnoukury.

Se Handa se ne va per Cech sarà un brutto downgrade in porta, ma sappiamo che Mancini vede sullo stesso piano per esempio Handa e Carrizo, quindi probabilmente avrà ragione lui, non è importante il portiere, alla fine se si prendono 3 golo si prendono con qualsiasi portiere, questa è anche l'opinione di molti tifosi.

Se parte Icardi per 30 M dubito che troveremo un sostituto all'altezza e altrettanto giovane per gli stessi quattrini.

Speriamo non decidano di andarsene, anche se credo che Handa voglia andare in una squadra dove lo fanno giocare in Europa, dove si sa saper parare i rigori è di fondamentale importanza.

Se Icardi vorrà una squadra più competitiva potrebbe farsi venire il mal di pancia.

Sono un po' pessimista, il fatto che a differenza della maggioranza non nutro nessuna fiducia nè in Thoir nè in Mancini, so che dico una probabile fesseria, ma spero che se ne vada. Troppo orgoglioso e fissato sulle sue intransigenze che già ci hanno fatto perdere Osvaldo e il passaggio del turno in EL.

Wustber ha detto...

purtroppo non ho visto la partita (ho saltato questa e quella contro l'atalanta..)

dispiace tantissimo per gli squalificati del derby. Per Brozovic ok ma l'ammonizione di Guarin mi sembra molto esagerata. la senzazione e' che l'arbitro non aspettasse altro . Il rigore e' assolutamente scandaloso e se non avesse fatto il miracolo probabilmente sarebbe finita diversamente . A pensar male ogni tanto ci si azzecca. Handanovic in una squadra come la nostra che subisce rigori una partita si e l'altra pure e' fondamentale.

Non mi priverei mai ne di Kovacic ne di Icardi che sono i ragazzi da cui ripartirei.

una battuta su Massimo Moratti che dice che non prenderebbe mezzi giocatori tipo Ronaldo. beh nel 2010 potevamo costruire una squadra giovane che durasse altri 4/5 anni .va beh quel che e' stato e' stato

luciano ha detto...

penso che sia sempre meglio se gioca il titolare, cioè quello più forte, in qualunque ruolo. in porta, da paly da centravanti.
penso che lo sappiano anche dirigenti e allenatori di ogni società e che nessuno sia masochista. Se poi un presidente si accorgesse di avere un allenatore masochista, credo che lo allontanerebbe.
Dunque secondo me se ha giocato Carrizo e non Handa ci sarà stato un motivo giudicato valido da chi conosce la situazione.

Unknown ha detto...

ecco mi sembra che Luciano abbia riassunto bene.......comunque se fa piacere possiamo continuare con sta storia all'infinito......

luciano ha detto...

Tiki Taka, ripreso da FC Inter 1908 disegna la probabile Inter del futuro:
Reina
Donati Murillo Ranocchia Santon
Guarin Tourè Brozovic
Shaqiri
Icardi Pedro.

sarebbe una buona squadra, da sesto - settimo posto

Karlito ha detto...

Ok non tocco più l'argomento promesso, ma non ho ancora sentito una risposta logica. Con tutto il rispetto "sanno quello che fanno" non è una risposta logica.

luciano ha detto...

Bongiovanni, che secondo alcune fonti interessava anche l'Inter, è andato al Bayern Monaco.
Invece l'Inter, se il budget lo consentirà, potrebbe prendere un terzo giocatore belga.

Michele ha detto...

Ho visto la partita registrata. Ed il tuo ottimo commento. Per me sei stato un po largo di voti soprattutto con i centrocampisti. Brozovic largamente insufficiente. Piedi e idee buone. Ma lentissimo. Concordo con te su una diagnosi precedente. Non siamo capaci a chiuderci. Lasciamo palle gol su palloni buttati in area a caso. La partita poteva finire 7 a 3 perché anche il verona dietro balla. Vittoria meritatissima. Nonostanuun arbitraggio indegno. Anzi. Degno di un figuro indefinibile come tagliavento. Che però porta bene evidentemente. Insopportabile che nessuno prenda provvedimenti contro uno così. Il rigore è quanto di più ridicolo possa esistere. Peggio di quello su Derossi. I giocatori del verona hanno simulato dal primo all'ultimo secondo. Provino a farlo col milan o la juve magari con lo stesso arbitro. Se è tutto una finzione che ce lo dicano. Seguirò solo il calcio giovanile.....

Anonimo ha detto...

@ Luciano
addirittura da sesto-settimo posto....a me mi pare una buona squadra, in grado di lottare da terzo posto.
Senza fare voli pindarici quale sarebbe per te una squadra in grado di lottare per il vertice ?
@ Karlito ho il sospetto che tu non abbia fatto gli auguri di Pasqua a Mancini :)

Karlito ha detto...

Buona Pasqua Mancini (ma mi è costato scriverlo eh)

luciano ha detto...

Riccardo: senza fare voli pindarici non è possibile pensare a una squadra da scudetto.
Michele: a me Brozovic non è dispiaciuto. In questo concordo col Mancio: i tre centrocampisti più sostanziosi, oggi, sono quelli che sceglie lui, ormai in pianta stabile

Michele ha detto...

Non discuto ovviamente le scelte di mancini. Dico solo che "a posteriori" o meglio vedendolo senza eccessiva emotività perché in differita proprio non mi è piaciuto. Poi magari dà solidità. A me sembra proprio lento. Sai che sono un po di parte. Mi chiedo sempre se qualche nostro ex primavera non varrebbe almeno lo stesso...e senza spendere soldi...

Chris ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=V9BqC6qV9ak

le immagini del derby giovanissimi vinto 4 a 0.

Ivan.fab ha detto...

Onestamente l'Inter disegnata da TokiTaka fa abbastanza pena.
Devono arrivare elementi migliori di quelli che ci sono oggi se no di cosa stiamo parlando? Di niente, o di ennesimo anno mediocre.

Yaya Toure nel rombo per me a 32 anni non può giocare in quel ruolo come faceva a 26 nel Barcellona.
Io lo vedo basso a fianco di un mediano nel 4-2-3-1 oppure trequartista nel suddetto rombo.
Posto che tutta sta certezza che arrivi non ce l'ho.

Donati e Pedro non mi paiono migliori di D'Ambrosio e Palacio.

Ivan.fab ha detto...

Per me Brozovic è un giocatore di grande qualità, con una intelligenza calcistica superiore alla media.

Secondo me può studiare da Cambiasso. Esagero?

luciano ha detto...

D'accordo con Ivan su quasi tutto. L'unico dubbio che ho è su Tourè, che al contrario di quanto lvan pensa per me non può più giocare in un centrocampo a due, ma solo a tre (che poi davanti ci sia un trequartista e due punte o tre punte è secondario).
D'accordo anche sulla valutazione di Brozovic. Probabilmente non sarà mai Cambiasso ma è un giocatore di affidamento. E scusami Michele, perché tutte le opinioni sono lecite e magari hai ragione tu, ma un paragone con i centrocampisti della nostra Primavera, attualmente è improponibile. Per me.

Intanto ho inviato il post sui giovani

Anonimo ha detto...

Se rubentus comincia anche in Europa a rubare temo per il Triplete...veramente rovinano il più bel gioco al mondo :(

@ Luciano ....e facendo voli pindarici ?

@ Ti prometto Karlito che non ti chiederò più questi sacrifici :)

Unknown ha detto...

Gran bel giocatore Brozovic! la sua assenza s'è avvertita in Germania contro il wolfsburg, almeno secondo mè. Mi sono dovuto ricredere sul suo conto, perché anche io all'inizio pensavo al fatto di poter schierare qualche primavera tipo Crisetig e Benassi e vedevo soldi sprecati nel suo acquisto... poi invece....è un calciatore pronto a giocare ad alti livelli.

luciano ha detto...

be' diciamo che la mia posizione è intermedia tra Dino e Ivan da una parte e Michele dall'altra.
brozovic per me non è ancora un grande, ma giocando in Italia in un paio d'anni può completarsi e diventarlo.
però è di sicuro già un giocatore di assoluto affidamento, cosa che i pur forti centrocampisti della nostra Primavera proprio non sono.
Può ingannare il vederli dominare con i pari età, ma non mi stancherò mai di ripetere che il mondo dei Primavera e quello dei professonisti, almeno in Italia sono cose completamente diverse.
Diverso è il ritmo, l'intensità, il passo, la potenza, l'accortezza tattica.
Brozovic è un '92, è un nazionale, ha già giocato i mondiali. I centrocampisti della Primavera sono dei '96 . Immaginate che cosa significhino in tutti i campi della prestazione agonistica 4 anni in più di allenamenti professionistici, di partite di alto livello, anche sul piano mondiale?
Lo ripeto per l'ennesima volta: provate a confrontare le foto di Pirlo ventenne e di Pirlo oggi: è un altro atleta, irriconoscibile.
E questo vale per tutti.
A mio parere proprio questo errore, questa impazienza, ci è costata cara. L'esempio di Cou è il più eclatante.
da noi è stato liquidato come un puffo. ma aveva 18-19 anni.
Bastava considerare che stava facendo cose eccezionali per la sua età (e la sua struttura fisica, perché esistono eccezioni in questo, come Balotelli) e oggi avremmo uno dei giocatori più forti al mondo.

luciano ha detto...

Riccardo: su Twitter ho scritto che considero la juve una seria candidata alla vittoria in Cl e sono stato preso in giro per questo.
Molti tifosi credono di esorcizzare la forza dell'avversario irridendolo e denigrandolo, ma non funziona..
Tra l'altro è meglio riconoscerne la forza, perché se fai bene, il tuo risultato ha merito maggiore, se fai male hai una giustificazione valida.
Credo di aver già detto che uomo contro uomo, oggi abbiamo due soli giocatori che potrebbero competere con i titolari della juve: Handa con Buffon e Icardi con Morata.
Quindi per diventare competitivi dovremmo conservare questi due e trovarne almeno nove che possano rivaleggiare con i loro uomini.
Poi non vinceremmo ugualmente perché tra gli elementi della loro forza, lo sappiamo, c'è il potere. In Italia e grazie a Platini, ora anche in Europa, come ieri si è visto bene.
Ora per esempio, leggo di un interesse per Abdennour, centrale venticinquenne francese. Ma in Francia per rafforzarci potremmo pescare un fuoriclasse affermato, ammesso che ci sia, o un giovane promettente come Pogba, mai un giocatore qualunque venticinquenne. Certo, potrà essere meglio di JJ ma non potrà mai avvicinarci ai livelli di rendimento della difesa rubentina
Io non faccio testo, perché ho una visione particolare.
Mi considero un membro del villaggio globale, odio il nazionalismo che distingue le persone sulla base del luogo di nascita, ma penso che nei vari settori della vita, le identità culturali valgano molto, non nel senso di contrapporsi, ma di arricchirsi reciprocamente.
Ebbene per me, contrariamente al pensiero unico, l'identità culturale calcistica italiana è assolutamente inarrivabile.
Possiamo in certi periodo non avere grandi giocatori, perché si tratta di fasi cicliche e anche di possibilità finanziarie, ma al contrario di quello che si legge sempre, in nessun posto, per me, c'è una scienza calcistica, una cultura come la nostra.
Per me fanno parte della nostra cultura calcistica anche gli... Aztechi se hanno giocato nel nostro campionato essendosi formati e/o arricchiti qui.
Ebbene, io non vedo in giro nel mondo, per esempio, punte sicuramente più decisive di Ibra (che a 20 anni in Olanda faceva ridere: partiva sempre da solo e non arrivava mai) e di Tevez, centrocampisti più determinanti di Vidal e di Pogba, difensori meno odiosi ma più efficaci, dei pur rudi Bonucci Chiellini Barzagli.
Non si vince il campionato italiano per 4 anni sfiorando o superando i cento punti, se non si hanno valori assoluti.
Per questo se oggi mi dicessero indica nove giocatori che aggiunti a Handa e Icardi potrebbero far diventare l'Inter competitiva, sarei in difficoltà.
Faccio un esempio; tra i nomi che circolano, Dybala e Jovetic sono tra i più prestigiosi.
E li vorrei, eccome.
Ma io non sono sicuro che Dybala al momento sarebbe titolare al posto di un Palacio eventualmente in grande condizione e Jovetic deve ancora dimostrare di avere continuità nell'essere decisivo in una squadra che aspiri a un campionato di vertice.
Ovviamente non considero i Messi, i Cronaldo i Bale e altri di quel livello che comunque sono inarrivabili.
Quindi per me l'obiettivo possibile è costruire una squadra solida in tutti i reparti, che non competerà per il vertice, ma per le posizioni di immediato rincalzo

Anonimo ha detto...

Il lato positivo di questa annata internazionale è sicuramente il ranking UEFA.
Allo stato attuale (ma abbiamo ancora tre squadre in corsa per cui questo punteggio è sicuramente migliorabile) dalla prossima stagione il divario con gli inglesi sarà di soli 5,6 punti.
In pratica però si partirà alla pari poiché nella prossima stagione, dovendo scartare i risultati della stagione 2011-2012, l'Italia potrà limare agli inglesi altri 4 punti.
Con un po di fortuna l'anno prossimo la quarta andrebbe ai preliminari di Champions.

olag ha detto...

Scusate,dopo l'ennesimo episodio,stiamo ancora a disquisire di giocatori e forze in campo?
E l'amico dei tabaccai,è davvero convinto che Morosini e Quattrocchi,sarebbero orgogliosi di vedersi dedicare una vittoria << ottenuta>> con un rigore inesistente?
Patetico,anzi ridicolo.

Unknown ha detto...

Per quanto riguarda gli obiettivi futuri, possibili e realizzabili, penso che Luciano abbia ragione... però penso anche che il calcio sia bello proprio per l'imprevedibilità come dimostra il caso dell'atletico madrid l'anno scordo e l'olimpyque marsiglia quest'anno..... poi è chiaro, per noi in Italia con questi ladri che spadroneggiano ormai il federcalcio, lega e uefa sarà sempre una gara ad handicap, top player o non top player....

Everybody Hertz ha detto...

Post sul fine settimana delle giovanili online.

AL82