martedì 30 giugno 2015

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I campioni dell'Italia siamo noi - Speranze, trionfi, problemi di una squadra fortissima: i Giovanissimi Nazionali 2000


Giovanissimi nazionali nerazzurri: una storia che si ripete.  
Tre tituli in quattro anni, cinque negli ultimi dieci.

E una considerazione che si impone: chi tifa Inter, chi ama le nostre giovanili (e i nostri giovani, anche quelli che magari, dopo averci deliziati per anni poi vedremo da grandi in altre squadre, perché il calcio è anche bilanci e finanze), deve in questo momento di gioia ringraziare certamente i ragazzi e il tecnico, ma idealmente, deve scolpirsi nella memoria queste parole di Roberto Samaden:

“… vincere in questa categoria vuol dire avere le fondamenta, quindi un grande merito va a chi si occupa delle categorie di base".

A tutti.
Agli allenatori dei più piccoli.
A chi si occupa della selezione (da Rusca a Giavardi)
Ai nostri osservatori, sparsi su tutto il territorio nazionale e sconosciuti ai più
A chi (Samaden stesso) ha l'ultima parola sull'arrivo delle giovani promesse e svolge questo compito mantenendosi sempre fedele a un'etica rigorosa, fondata sul rispetto non solo dei giovani, ma delle altre società.

La squadra costruita quest'anno era indiscutibilmente la più forte di tutte. Vincere era nel suo DNA. I giovanissimi hanno esordito a settembre allo Scirea, sbaragliando la concorrenza, che poi con 2-3 integrazioni, comprendendo Atalanta, Milan juve, Torino ecc. raggruppava le principali rivali stagionali. Poi hanno incominciato benissimo il campionato: sette partite, sette vittorie; 27 gol segnati e due subiti. Tutto facile? No. Tra il 2 e il 23 novembre 4 punti in 4 partite, con un pari clamoroso a Piacenza (al ritorno abbiamo vinto 8-0!) e soprattutto due sconfitte con Atalanta e Milan, in casa. Quindi è cominciata la lenta risalita che ci ha portati al secondo posto finale, appena dietro ai bergamaschi, ma con 15 gol in più segnati (miglior attacco) e 3 in meno subiti (miglior difesa). Risalita scandita da grandi prestazioni, tra cui lo sfortunato pareggio di Bergamo, subìto nel recupero, dopo aver restituito agli orobici la lezione di gioco rifilataci all'andata.

Nel frattempo abbiamo disputato un grande torneo Nike Cup con il brutto neo della sconfitta in finale contro l'outsider Genoa, squadra forte ma certamente inferiore a noi. In mezzo anche la vittoria del torneo Annovazzi al quale partecipavano di nuovo  pure Milan e juve.

Poi gli spareggi per l'ammissione alla final eight: la prova deprimente di Cesena, il ritorno giocato ai nostri livelli, la Lazio distrutta sia all'andata sia al ritorno. E ancora: la inopinata sconfitta nel girone finale contro il Novara, quando tutto sembrò ormai compromesso. La faticata vittoria col Chievo. Lo spareggio, dentro o fuori, col Milan che veniva da due vittorie con sette gol fatti e zero subiti. Milan che aveva fatto scendere lo spauracchio Vigolo, mentre il nostro 2000, Traorè,  noi lo avevamo mandato a disputare le finali con i '98. Quel Milan è stato battuto ben più nettamente di quanto indichi il   2-0 finale. Siamo passati per primi e, in virtù di un regolamento cervellotico, occorre riconoscerlo, abbiamo affrontato in semifinale il Napoli.

Abbiamo dominato anche i partenopei, ma i soliti black-out a cui questa squadra sembra andare soggetta, li ha tenuti in gara fino all’ultimo. Poi, la finale dallo svolgimento incredibile che è ancora nella memoria  di tutti, con un doppio vantaggio sprecato e ancora un doppio vantaggio dimezzato con tanto di ulteriore  rischio. 

Allora, una cosa è chiarissima: i nostri 2000 sono nettamente i più forti d'Italia. La concorrenza comunque esiste ed è sempre più attrezzata, perché, come la si pensi, tutti vogliono vincere, anche a livello di giovanili. La stagione è lunghissima e piena di prove difficili, i giocatori sono esseri umani,  giovani atleti  ancora  in costruzione e per loro avere delle pause, dei rallentamenti  è inevitabile.

Io che sono stato spesso un po’ critico con il mister, devo riconoscergli il merito di aver comunque condotto in porto con successo un’annata straordinaria (sarebbe stata perfetta con la vittoria nella Nike Cup). Come lavora Bellinzaghi, ormai lo si sa. Dopo un po’ di tempo, sceglie 13-14 titolari e giocherebbe sempre con quelli. Lo scorso anno per la prima volta non siamo arrivati alla final eight forse anche perché i titolari sono giunti allo scontro con la juve esausti.

Quest’anno il turn over è stato più ampio, almeno nelle partite in cui la nostra superiorità era fuori discussione. Il top della condizione è arrivato a marzo-aprile e siamo riusciti a mantenerlo fino agli ultimi giorni di giugno. Dunque i complimenti vanno fatti anche al mister, certamente. Però anche quando si vince, bisogna sempre vedere come si può migliorare. Ecco, la mia impressione è questa: la squadra gioca troppo poco la palla.

Piacenza, Atalanta, Milan, Genoa, Cesena, Novara, il 3-2 col Napoli, il 4-3 col Parma (due partite che erano da chiudere con largo anticipo, anche se esistono pure gli avversari) qualcosa devono dire. L’Inter spesso distrugge gli avversari per la netta superiorità individuale di quasi tutti i singoli. Gioca anche bene, entusiasma, a volte. Possiede un parco attaccanti invidiabile: Merola, Gnou, Esposito, Patacchini, Pelle sanno saltare l’uomo e sono capacissimi di giocare con i compagni. Ultimamente si sono aggiunti pure Sakho e Vergani un 2002 e un 2001 che sarebbero titolari ovunque. Come del resto qualcuno che ha giocato di meno, tipo Mastromonaco. La maggior parte (non tutti)  di questi giocatori ha l’istinto naturale dell’attaccante puro, del rapace che cerca sempre la via più breve per la porta. Ma TUTTI sanno anche giocare per e con la squadra, quando vogliono. Su alcuni di loro, in questo senso il mister ha fatto un grande lavoro: tanto per non far nomi, Esposito e Gnou adesso sono trasformati rispetto a inizio stagione. Ma la loro superiorità spesso debordante porta tutta la squadra a cercarli subito in profondità, piuttosto che salire manovrando in attesa dell’attimo propizio per l’imbucata. Personalmente sono un sostenitore della teoria per cui il gioco migliore è il gioco più incisivo, fatto di verticalizzazioni profonde e mortifere. Quando, con i 2000, il centrocampo nostro prevale su quello avversario si assiste a questo tipo di gioco, con lanci a ragion veduta, calcolati, spesso precisi. Quando il centrocampo va in difficoltà, il lancio assomiglia più a uno scarico  a un allontanare la palla sperando nello spunto superiore degli attaccanti. Allora la palla si perde, gli avversari risalgono e ci mettono pressione e anche la difesa può andare in crisi. In questi casi la palla viene buttata o direttamente dai difensori o attraverso lanci alla sperindio dei centrocampisti e non si risale più. I nostri centrocampisti per altro (con l’eccezione forse di Battilana, che ha altri pregi ma ultimamente gioca poco) sanno tutti disimpegnarsi  sullo stretto, giocare a due tocchi, lanciare a ragion veduta. E gli esterni bassi hanno proprio nella spinta offensiva il loro pregio maggiore, mentre forse devono migliorare se aggrediti e non protetti. Quindi non è questione di qualità individuali o di carenze tecniche: a mio parere si tratta di movimenti collettivi e di mentalità nella quale deve essere sviluppata l’attitudine a giocare più la palla proprio nei momenti di difficoltà, per smorzare la furia avversaria e preparare l’occasione propizia.

Alcuni passi in questa direzione sono stati fatti: Esposito, come accennavo prima, torna molto di più per rendere la squadra più compatta e ripartire tutti insieme. La svolta secondo me è stata dopo il primo tempo con il Novara. Dentro Rizzo per Guedegbe (che resta un grande prospetto, essendo un 2002) e dentro il Pata. Quest’ultimo è il giocatore che può dare equilibrio alla squadra, perché con lui puoi passare in ogni momento dal 433 al 4231 e persino al 424. Se si considera la straordinaria vitalità di Gnoukoury, in questo modo la squadra può rimanere compatta, alzando il baricentro e attaccando con le percussioni di Merola e Gnou, con le sovrapposizioni di Grassini e Lunghi, con la capacità di Gavioli, Esposito, Schirò, Patacchini di avventarsi sulle seconde palle.

Tutto questo restando corta, senza scoprirsi. Naturalmente non è facile tenere il campo in questo modo per tutta la durata del match. Proprio per questo motivo a me sembra, parlando sempre da semplice tifoso, che sarebbe necessario, quando cominciano le difficoltà, immettere forze fresche, rafforzare il centrocampo, gestire la palla con calma e abbassare i ritmi.

Questa situazione, ripropostasi spesso nel finale di stagione, era emersa chiaramente già dalla partita di Bergamo, che ho potuto seguire dal campo. Per quasi un’ora abbiamo dominato, poi l’Atalanta ha messo forze fresche, ha spinto maggiormente e noi siamo andati in confusione, fino a subire il pareggio finale. Forse, e la mia opinione era condivisa anche da addetti ai lavori presenti, sarebbe bastato qualche cambio in più, il rafforzamento del centrocampo e lo spostamento delle posizioni di Rizzo e Lunghi per condurre agevolmente in porto il risultato. E così forse, guardando le cose da lontano, è accaduto in alcune partite o momenti di queste finali. In altre situazioni invece (partite di Cesena e con il Novara) è stato probabilmente l’approccio superficiale a creare le difficoltà. Unitamente alla sfortuna, sotto forma di gol sbagliati: ma in questi casi sono convinto che gli eventi sfortunati ce li prepariamo noi…

La finale


Diciamo subito che non è stata la nostra miglior prestazione, sia per la comprensibile stanchezza, anche mentale, sia per la tensione, sia per la forza di un avversario che comunque veniva da una serie di 5 vittorie ottenute contro rivali di primissimo livello. Abbiamo segnato 4 gol, ma solo il primo non ha avuto in qualche modo il carattere della casualità e comunque è venuto su calcio piazzato.

Nel primo tempo avremmo potuto chiudere la partita, costruendo diverse  belle azioni corali sventate in modo avventuroso dai loro difensori. Anche il secondo tempo è iniziato allo stesso modo, sino al clamoroso palo colpito da Patacchini. Poi la svolta. Come detto, abbiamo subito troppo, rinunciando a giocare e a ripartire con calma. Ci siamo fatti schiacciare, anche perché loro hanno inserito tempestivamente forze fresche. Abbiamo anche corso rischi inutili, con i difensori che provavano a uscire palla al piede, quando sarebbe stato più semplice lo scarico su un compagno vicino. Sul primo gol subìto torneremo dopo, mentre il rigore probabilmente è stato concesso con generosità, ma anche l’azione che ha portato al nostro secondo gol non era apparsa limpidissima.

Da notare che il nostro primo cambio è venuto a 7’ dalla fine, sul risultato di 2-1 (mentre loro al 20’ avevano già sostituito 3 uomini). Inoltre, già prima del 2-1 Tintori aveva impedito la loro realizzazione compiendo un autentico miracolo. Il mister si è dimostrato molto coraggioso, sostituendo lo stremato Patacchini (centrocampista-attaccante) con una punta pura, tra l’altro del 2002. Probabilmente è stato un caso, ma tre minuti dopo abbiamo subito il pareggio. Non è una critica (tra l’altro poi nei supplementari Sakho ha segnato il gol decisivo). Dico solo che io, prudente e fifone come sono, avrei messo un centrocampista puro, probabilmente sbagliando.

All’inizio dei supplementari, sostituito Merola con Pelle, segniamo subito due gol, anche con responsabilità della difesa avversaria, ma ormai le squadre si erano allungate e ogni logica calcistica era scomparsa, lasciando il posto alla foga, all’orgoglio, al dispiegarsi delle ultime energie. Subìto di nuovo il loro gol (questa volta senza eccessive colpe, perché il fallo commesso su Grassini era troppo evidente) abbiamo corso ancora un rischio gravissimo nel convulso finale. Abbiamo vinto e davvero a quel punto non era facile. Tutti i nostri ragazzi vanno accomunati in un grande elogio, titolari e riserve. Non si vince solo con le doti tecniche o atletiche, serve anche il cuore, la determinazione, la personalità. E loro hanno dimostrato di possederle. Ha avuto ragione anche il mister, alla fine. E torto chi, come me, gli ha mosso magari qualche critica ingiusta e prematura. Ma mi… autogiustifico: un tifoso si esprime soprattutto con passione.

I magnifici 26 (+1)

I portieri:

Come al solito devo premettere che le mie valutazioni dei portieri, per molti motivi sono particolarmente aleatorie. In questo caso poi la frequente rotazione tra i tre giocatori coinvolti rende arduo qualsiasi giudizio perché è noto che i portieri soprattutto necessitano di sicurezza e continuità di impiego, per esprimere al meglio le rispettive caratteristiche. In ogni caso credo di poter dire che il più pronto, attualmente viene ritenuto

Nicola Tintori, come dimostra il fatto che generalmente viene impiegato nelle partite più decisive. Il ragazzo di Pescia, arrivato in estate dal Tau Calcio, ma seguito da due anni  dai nostri esperti, si è subito imposto per le sue ottime qualità tecniche, la personalità spiccata e la buona fisicità. La sua prova nella finale a mio parere è risultata positiva, pur con qualche chiaroscuro. Tra i pali è parso spettacoloso in occasione dell’intervento che, sul 2-0 ha negato il gol ai parmensi. Anche in occasione del rigore, è arrivato sul pallone, molto forte e angolato, senza però potergli imprimere la deviazione sufficiente. Nelle uscite alte invece, a parer mio, di profano, non è stato altrettanto sicuro. Infatti in occasione di un loro gol viene battuto dallo stacco di Adorante, ben dentro l’area di porta. Ci si potrebbe chiedere dov’era il marcatore del giocatore parmense, ma in ogni caso Nicola, con le mani, doveva riuscire a precederlo. Anche nel finale un’uscita alta approssimativa mi sembra sia all’origine dell’ultimo pericolo corso. Una buona annata comunque e tanto lavoro ancora da svolgere.


Tommaso Aglietti: stagione interlocutoria per il portierone di Montevarchi, fermato in qualche occasione da piccoli contrattempi fisici. Anche lui tra i pali è esplosivo, ma deve migliorare come esperienza, continuità e, almeno così si dice, applicazione. Le possibilità per far bene le ha, ora sta a lui.                                        


Luca Tamma: ha alle spalle diversi anni di carriera nerazzurra, essendo arrivato da noi quando era un pulcino. Cresciuto fisicamente in modo precoce, negli anni scorsi dava sicurezza coprendo bene la porta e primeggiando sulle uscite alte. In questa stagione naturalmente le differenze fisiche e atletiche si sono assottigliate, lui ha avuto anche qualche problemino che ne ha frenato parzialmente la crescita. L’ho visto qualche volta impegnato con i ’99, senza sfigurare, davvero. Avrebbe bisogno di venir impiegato con più continuità.

I difensori:

Dopo l’infortunio di Marzupio, i quattro che hanno giocato maggiormente sono stati  Grassini Bettella Rizzo e Lunghi. Montecchio si è visto qualche volta sulla destra, e anche le presenze di Airaghi (centrale), Coppini (fascia sinistra) e Guedegbe sono state meno frequenti, pure se Emeric a un certo punto è sembrato poter contendere a Rizzo il ruolo di centrale, che poi il ragazzo di Esine si è assicurato definitivamente. La difesa è stata il reparto meno battuto in campionato, ma nelle finali, in tre partite su cinque, ha subito ben sette gol, non solo per sua responsabilità. L’impressione infatti è che se adeguatamente protetta sia certamente fra le migliori d’Italia.

Davide Grassini: devo presumere che fosse un ex centrocampista, visto che sul sito ufficiale compare ancora come tale. E in effetti il nostro capitano (che è anche nazionale di categoria) dispone di un piede destro davvero qualitativo. Davide sa appoggiare l’azione offensiva, proponendosi con tempismo e misura per il triangolo, o sovrapponendosi con efficaci intuizioni. Ottimo nella conduzione della palla, sa lavorare sullo stretto come aprire il gioco. In fase difensiva si affida soprattutto al tempismo e all’anticipo, ma è chiaro che contrasto e gioco aereo sono gli ambiti nei quali deve lavorare maggiormente.

Davide Bettella: il centrale, anch’egli nazionale, rinverdisce la lunga tradizione di difensori padovani arrivati all’Inter. Negli anni più recenti ricordo Businaro e Donkor.  Davide si è unito a noi in questa stagione e si è subito imposto, cosa non   facile per un nuovo arrivo, come titolare indiscusso, difensore completo e affidabile. E’forte fisicamente, buono di piede, abile sulle palle alte, sicuro e tosto nei contrasti. Con la sua buona tecnica, sa uscire palla al piede e far ripartire l’azione. Una pedina preziosa.

Nicholas Rizzo: ragazzo dalla fisicità debordante, sino a poco tempo fa era un irrefrenabile cavallone di fascia, travolgente, dotato di un ottimo sinistro, istintivo, discontinuo e spesso fuori posizione nelle fasi difensive. Conoscendo un pochino il calcio giovanile, uno con il suo passo e il suo sinistro mi appariva comunque come un giovane su cui puntare, anche in prospettiva. Bisognava lavorarci molto, soprattutto aiutarlo a formarsi un abito mentale da calciatore. L’idea di portarlo al centro della difesa è stata probabilmente la trovata risolutiva. In quel ruolo la sua potenza fisica conta moltissimo e in qualche modo si è visto anche costretto a stare sempre concentrato. Deve ancora apprendere molti accorgimenti specifici, avendo scarsa esperienza da centrale. Tecnicamente deve migliorare col destro e in qualche caso nella scelta della posizione, perché le palle alte non dovrebbero mai sfuggirgli. Se sarà capace di volerlo, diventerà un giocatore importante.

Emeric Guedegbe: il giovane difensore del Benin (è un dicembre 2002) è stato promosso tra i giovanissimi nazionali dopo aver spopolato nelle categorie di sua competenza. Atleta solidissimo, brevilineo, impressiona per la calma e la maturità con cui affronta le situazioni più difficili, riuscendo quasi sempre a uscirne palla al piede, anche in virtù della tecnica eccellente, per un difensore. Il ruolo che potrà ricoprire è ancora in dubbio perchè come centrale difensivo, a certi livelli, probabilmente gli mancheranno sempre centimetri. Teniamo conto di una situazione: in teoria potremmo rivederlo impegnato in queste finali anche…fra due anni.

Manuel Marzupio: il giovane centrale bergamasco costituiva con Bettella la coppia centrale di titolari, sino al momento dell’infortunio, che lo ha tolto di mezzo per molti mesi. Deve migliorare molto sulla tecnica e sulla rapidità, ma la sua straordinaria fisicità lo rendeva un baluardo spesso insormpontabile, oltre che un’arma efficace sui calci piazzati. Mi auguro (e gli auguro) di tornare subito al meglio. Dovrà lavorare molto, ma ho visto diversi giovani difensori sottovalutati dai tifosi per la tecnica da perfezionare diventare poi buonissimi giocatori

Niccolò Airaghi: poche presenze per il difensore di Saronno, insufficienti per formulare un giudizio con un minimo di fondamento. Posso dire che in allenamento ho sempre visto una serietà e un impegno davvero positivi che denotano carattere e voglia di non arrendersi. In partita mi è sembrato sicuro, forte agonisticamente e non disprezzabile sul piano tecnico. Ma ovviamente la continuità di impiego è fondamentale. Vedremo il prossimo anno se, con un altro mister, torverà più spazio.


Luca Montecchio: nelle squadre minori, il giovane difensore di Busto Arsizio mi entusiasmava, per la sua potenza, la sua grinta, la determinazione da vero capitano, oltre che per le buone doti tecniche. Non è cresciuto molto, per il momento, e questo ora gli crea qualche difficoltà per la scelta del ruolo: per stare in mezzo gli manca qualche centimetro; sulla fascia un po’ di velocità e corsa lunga. In entrambi i ruoli poi la concorrenza è di altissimo livello  e sappiamo della propensione di mister  Bellinzaghi ad affidarsi  al gruppo base individuato. Luca ha giocato poco, ma avrà tempo di crescere e di riproporsi, perché il temperamento vincente c’è.

Nicholas Coppini: arrivato la scorsa estate come esterno alto è stato ben presto trasformato in laterale sinistro della difesa a quattro, ma trovandosi chiuso da Lunghi e prima da Rizzo, non ha avuto molte occasioni per mettersi in mostra. Quando l’ho visto, mi è sembrato veloce, buono nelle sovrapposizioni e negli inserimenti (anche con l’uno due) ma logicamente da perfezionare nella fase difensiva. Tuttavia si tratta di impressioni, molto aleatorie.

I centrocampisti

Il centrocampo per così dire titolare è fortissimo sul piano tecnico, in tutti i suoi componenti (Gavioli, Schirò, Patacchini) un po’ meno sul piano della forza fisica e del contrasto. Per questo quando riesce a prendere il sopravvento per noi si aprono autostrade, ma quando viene aggredito e lasciato senza protezione fatica assai. D’altra parte la scelta di un centrocampo principalmente qualitative ha pagato…

Loranzo Gavioli: centrocampista completo, dotato di visione di gioco, buona tecnica individuale e anche di un tiro da fuori non indifferente. Il ragazzo di Ferrara è arrivato all’Inter nella scorsa estate e si è subito imposto guadagnadosi anche un posto di titolare nella selezione nazionale U15. Per le sue caratteristiche, può giocare centrale o a destra, nel centrocampo a due come in quello a tre. Resta un giocatore prevalentmente dedito alla costruzione, ma la struttura fisica interessante e i progressi tattici gli permettono anche un valido gioco di contrasto. E’ sicuramente un prospetto importante

Thomas Schirò: centrocampista centrale, gioca anche a sinistra nel centrocampo a due. Arrivato da Novara un paio di stagioni fa, ha subito mostrato evidenti qualità tecniche ma anche limiti agonistici in gran parte riconducibili al fisico longilineo e muscolarmente meno pronto rispetto ad alcuni compagni e avversari. Da allora è cresciuto enormemente come personalità, determinazione e anche agonismo. Visione di gioco ottima, straordinaria facilità di calcio (celebri le sue aperture precise a 40 metri), attitudine a far ripartire l’azione in modo rapido e tempestivo, fanno di questo giocatore una grande promessa (è già nel giro delle Nazionali). A chi ha visto le finali non può non essere rimasto negli occhi il gol segnato al Napoli (qualcuno l’ha definito fortunoso, perché effettivamente ha vinto un paio di rimpalli, ma si è anche bevuto 3-4 avversari in pochi metri) e il colpo, da prima di metà campo, sferrato con grande facilità, che ha davvero sfiorato il gran gol nel finale della partita col Parma, quando ha visto l’estremo difensore avversario appena fuori porta. Se avrà la determinazione necessaria e riuscirà a completare lo sviluppo atletico nel modo più armonico (ha ancora un fisico slanciato, esile e filiforme) diventerà un giocatore davvero importante.

Alessandro Patacchini: eh, il Pata è ormai un mito per questa squadra nella quale milita da diversi anni. Giocatore eclettico può esprimersi da centrocampista puro, da esterno offensivo (ma capace di tornare a coprire) e persino da seconda punta. La sua presenza consente dunque di cambiare modulo in corsa e di adeguare sempre lo schieramento alle esigenze tattiche del momento. Intelligenza calcistica, rapidità, corsa e anche fiuto del gol sono le sue doti migliori, insieme a una tecnica non disprezzabile e a una grinta e personalità fuori dal commune. Tra l’altro il ragazzo è ancora relativamente indietro nella maturazione atletica e, come ho detto più volte, a questa età è solo un bene, perché consente di attendersi progressi significativi. Aspettiamo dunque con fiducia il suo percorso di ulteriore crescita.

Eric Battilana: nazionale della Croazia U15, il centrocampista trevigiano è arrivato all’Inter la scorsa estate e si è subito ritagliato un posto importante nel nostro organico. E’ un incontrista, un giocatore di quantità e di corsa, importante per la copertura dei compagni di reparto più offensivi e per dare equilibrio alla squadra. Tecnicamente ha di certo molto da imparare ancora, ma lavorando con impegno e serietà non gli sono preclusi risultati di una certa improtanza, calcisticamente parlando.

Andrea Caputo: brutta stagione per il forte centrocampista salentino che nella precedente annata invece aveva fatto la differenza, sempre con i nostri colori. Di fatto ha giocato pochissimo e non conosco le motivazioni di questa scelta, se si tratti solo di valutazioni tecniche o se ci siano altri elementi da considerare, per esempio di ordine tattico. Quando ha giocato, effettivamente nelle rare volte in cui l’ho visto in campo non è stato così determinante come ricordavo, ma per esempio a Bergamo, fino alla sostituzione, oltre a segnare il gol del vantaggio era stato il migliore dei nostri. Certo, sul piano atletico è stato raggiunto da compagni e avversari, ma in ogni caso possiede anche delle qualità tecniche che il prossimo anno dovrebbero farlo riemergere

Gianluca Mastromonaco: altro giocatore piuttosto sacrificato dalle scelte tecniche o tattiche del nostro mister. In effetti le presenza del Mastro sono state davvero poche, come il minutaggio complessivo. Il giocatore ha notevoli qualità, essendo soprattutto un’ala tradizionale, veloce, dotata di un buonissimo cross in corsa e capace di ripiegare a sostegno. Diciamo che forse il suo ruolo ideale è esterno destro in un 442, modulo poco usato da Bellinzaghi. D’altra parte anche la crescita fisiologica del Mastro è stata meno rapida di quella di altri compagni e questo lo ha un po’ penalizzato. La grinta e la volontà di riuscire sono comunque di grande livello e il tempo certamente lavorerà per lui.

Alessio Gemmi: il piccolo centrocampista di San Giorgio a Cremano è un…sopravvissuto. Solo le sue eccezionali capacità tecniche gli hanno infatti consentito di restare all’Inter nonostante statura e forza fisica non siano certo (per il momento) quelle ottimali per disputare un campionato in cui si incontrano già autentici colossi sul piano atletico. Corti, Mendoza, Pennati, Tchechoua, solo per fare alcuni nomi di suoi ex compagni anche talentuosi, stanno già cercando di affermarsi altrove. Per Gemmi, come in parte per Mastro, l’Inter ha deciso di aspettarne l’evoluzione fisica e atletica, nella certezza di trovarsi di fronte a un giocatore di qualità insolite. Saranno dunque le prossime stagioni a determinare il percorso di Jimmy.


Gli attaccanti

I nostri attaccanti sono in assoluto i più forti del campionato. E’ vero che Kean e Vigolo, per fare due nomi, pur essendo dei 2000 hanno giocato con gli allievi, ma è anche vero che pure noi abbiamo fatto fare il salto a Traoré, senza recuperarlo per le finali, perché non ne avevamo bisogno. Del resto i 12 gol (e le numerossime occasioni fallite di un nulla, pali compresi) realizzati nelle 5 partite di finale, cioè contro gli avversari più forti, la dicono lunga. Come del resto gli 11 gol rifilati alla Lazio in due partite di play off.


 Salvatore Esposito: l’inserimento dell’ex bresciano (ma campano d’origine) non è stato dei più semplici. Talentuoso, in possesso di dribbling stretto e tiro letali, voleva giocare vicino alla porta, dietro le punte (o la punta) in un modulo non previsto dal mister. Espo in particolare non amava i profondi rientri che gli venivano richiesti nel ruolo di attaccante esterno e c’era anche una motivazione per così dire fisiologica nelle sue preferenze. Infatti la sua struttura ossea e muscolare sono potenti e certo non favoriscono la corsa in agilità, ma piuttosto lo scatto breve e dirompente. Espo però ha avuto l’intelligenza di capire, magari anche contro voglia, che per diventare giocatore doveva completarsi proprio sul piano della corsa e del sacrificio. Tra l’altro partendo da lontano trova anche più facilmente la via della porta, come dimostrano i 13 gol realizzati in campionato e quelli delle fasi finali. Certo non diventerà mai un cursore, ma ora è un giocatore forte e completo

Davide Merola: di Mero gli amici del blog sanno già tutto ed è difficile trovare qualcosa da aggiungere. Non c’è cosa che Davide non sappia fare col pallone, anche se il gol è il suo obiettivo naturale (27 gol in 19 partite in campionato, 4 nelle finali). Pur essendo brevilineo, in virtù della straordinaria forza di gambe sa persino salire in cielo a uccellare difensori di grande stazza sulle palle alte. Nazionale, dotato di un senso del gol incredibile (“sente” la porta anche quando non la vede), difende il pallone come pochi e sa giocare benissimo con i compagni. Ho sentito paragonarlo a Montella o a Di Natale. Gli auguriamo tutti di ripetere la carriera di quei grandi, ma ricordiamo che deve stare con i piedi per terra (per altro è un ragazzo posato). Altri giovanissimi, nostri o del Milan (per citare solo quelli che ho conosciuto meglio) sembravano destinati a carriere folgoranti e poi si sono ridimensionati. Ma non sarà il suo caso.

“Gossò” Gnoukoury: grandi prospettive di carriera anche per il fratellino di Assane, che è già in prima squadra e parteciperà al ritiro estivo. Gossò non ha un carattere facile. E’ un istintivo, va facilmente sopra le righe, persino in allenamento e di sicuro deve imparare a disciplinarsi. Ma questo aspetto, per la parte positiva, è anche la sua forza. In campo non ci sta mai a perdere, è un trascinatore, galvanizza i compagni e persino il pubblico. Qualche volta esagera, irride gli avversari dopo averli superati e questo non va bene. E’ un ragazzo ma dovrà progressivamente correggersi. La sua dote principale è certamente lo spunto irrefrenabile. Nessuno ha la sua progressione e anche il controllo di palla a quella velocità. Spesso abusa delle giocate personali, ma quando vuole dimostra di essere bravissimo anche nel vedere e servire i compagni. C’è molto lavoro da svolgere su di lui e con lui. Ma è arrivato nella società che davvero puà aiutarlo ad arrivare dove tutti giovani calciatori sognano.

Federico Pelle: grandissima stagione per Fede forse anche superiore alle previsioni di molti. Di fatto il ragazzo è un’alternativa di grande qualità per un reparto che conta su campioni senza eguali, a questi livelli. Federico ha uno straordinario senso dell’inserimento che lo porta sempre a trovarsi al posto giusto nel momento giusto. In rapporto al minutaggio, la sua vena realizzativa è molto alta, anche perché possiede freddezza e precisione nelle conclusioni. Buono tecnicamente, ancora in fase di completamento organico, non può che continuare a migliorare. Va seguito con interesse.

Nicolas Amabile: non moltissime presenze per l’ex pavese, soprattuto nelle partite decisive, ma un buonissimo contributo ai risultati complessivi del gruppo. Attaccante di sostanza e combattimento, lotta su tutti i palloni e non disdegna assolutamente di sacrificarsi in appoggio ai compagni. Non ha lo spunto e la brillantezza tecnica o l’estro di alcuni compagni di reparto, ma sa rendersi prezioso per la tenacia, l’abnegazione e la generosità.

Andrea Maserati: sinceramente mi trovo in difficoltà a formulare un giudizio e mi dispiace. Ma l’ho visto troppo raramente e rischierei, oltre ai possibili errori di incompetenza, da dilettante, anche quelli di superficialità. La prossima stagione dovrà chiarire a tutti quali siano le sue reali possibiltà

Edoardo Vergani: poche presenze in categoria, solo nelle fasi finali, con il fiore all’occhiello della tripletta rifilata alla Lazio nei play off. Come ho scritto più volte il ragazzo ha di sicuro qualità tecniche atletiche e agonistiche per fare bene anche nelle categorie superiori, nei prossimi anni. Fin dove ptorà arrivare ce lo dirà solo il tempo. Intanto ci godiamo questa punta centrale che nei movimenti e nel fiuto della rete ricorda in miniatura i grandi campioni (30 gol nel campionato di competenza).

Aboubakar Sakho: le qualità di questo 2002 sono indiscutibili. Possiede la superiorità di corsa tipica di molti ragazzi di colore ma è capace anche di grandi giocate. Per contro è certamente da disciplinare e inquadrare calcisticamente. Ha segnato il gol decisivo nella finalissima e questo per un ragazzo del 2002 potrebbe quasi essere un segno premonitore.

L’allenatore

Stefano Bellinzaghi: quando una squadra in una stagione vince il campionato, due tornei su tre ai quali ha partecipato ed è sconfitta solo in finale, anche per sfortuna, nel terzo, non ci possono che essere grandi meriti anche e soprattutto per il suo allenatore. Qualche volta, sempre con esternazioni da semplice tifoso e mai con la certezza di essere depositario di una verità che non mi può competere, non ho condiviso qualche scelta di schieramento o di atteggiamento tattico, come risulta dalla prima parte del post, ma certo devo fare ammenda e lo faccio volentieri, visto che i risultati sia in senso proprio sia quelli relativi alla crescita di molti giocatori, parlano indiscutibilmente a suo favore.

Luciano Da Vite


Nella foto (Inter.it): i Giovanissimi Nazionali con la coppa che simboleggia il titolo di Campioni.

70 commenti:

Karlito ha detto...

(dal post prima)

hahah povero Carrizo! Penserá che ce l'ho con lui, in realtá io ce l'ho solo con Mancini che lo schiera al posto di Handanovic aumentando del 50% le possibilitá di pigliare gol. Resto infatti dell'idea che a paritá del gioco espresso dagli uomini di movimento, il portiere piú forte piglia molti meno gol, anche se non tutti la pensano così.

Per la prossima stagione non mi preoccupo perchè non ci sono le coppe, ma per quella successiva, nel caso ci qualificassimo, ho la matematica certezza che usciremo presto.

Anch'io avevo scritto qualcosa in tempi non sospetti, su Garritano, quando ancora non aveva esordito in serie B, dicendo che ci avrebbe riservato delle belle sorpese. Mi sono sbagliato: le riserverá ad altri.

Se Kovacic resta, con questo mercato facciamo 10-12 punti in più, senza di lui 5-6. Comunque sia, sempre che Kova rimanga, sono contentissimo del mercato fino a adesso. Se kova parte, non tanto...

Karlito ha detto...

Grazie Luciano! Stupendo post!

Avvocheto ha detto...

Complimenti Luciano, post di rara competenza e completezza.
Peccato solo per la Nike Cip che priva questo gruppo di un'esperienza altamente formativa.
Pur nella qualità mediamente alta del gruppo spuntano in modo evidenti alcuni talenti fuori dal comune: mi piace segnalare la crescita di Esposito (cosí come il fratellino del 2002 che si è guadagnato il suo spazio da centravanti tra i pari età) e quella di Gnoukouri che è diventato tanto importante quanto Merola. Schiró pare un altro ragazzo sul quale puntare ad occhi chiusi e da far crescere con pazienza.
@ Luciano: la coppia Merola-Gnoukouri (coppia pazzesca in categoria) l'anno prossimo potremmo ritrovarla già con gli allievi nazionali?Ovviamente è ancora presto per saperlo (da capire se Pinamonti andrà già in primavera o no e chi verrà acquistato in attacco oltre allo sloveno da affiancare a Traore ) ma in base alla tua esperienza cosa pensi decideranno i nostri dirigenti? Li vedi sprecati nel campionato allievi regionali?

Avvocheto ha detto...

Pessina: progetto del Milan migliore di quello dell'Inter.
Si vede che gli piace l'idea di palleggiare con le arance davanti alle telecamere...

Guido ha detto...

Shaqiri ceduto allo Stoke, manca ok del giocatore.

Non sono mai stato un grande fan di Shaqiri, ma è indubbiamente un giocatore con delle qualità importanti anche ad altissimo livello. Non so cosa sia successo in spogliatoio o in allenamento, ma tendenzialmente non mi piace questa strategia di porte girevoli. O si punta sui giocatori, o si fa a meno di investirci: questo comportamento da un brutto messaggio ai giocatori nel mirino e non permette al giocatore di esprimersi al meglio.

luciano ha detto...

Vero, Guido, però meglio Shaqiri che Mateo. Io non credo sia successo nulla di particolare, il Mancio probabilmente si è accorto che non è l'ala che pensava. Però in pratica sono stati fatti fuori prima quasi tutti gli acquisti della scorsa estate, poi addirittura alcuni degli arrivi invernali, voluti, credo, dallo stesso Mancio.

Chris ha detto...

Mi dispiacerebbe la cessione di Shaqiri. Poi che ci sia qualcosa di strano, è chiaro, e a questo punto mi auguro solo che venga ceduto bene.

Va ricordato cmq una cosa importante. Forse i giorni di Kondo e Miranda hanno un po' illuso tanta gente. Forse qualcuno ha iniziato a pensare che erano arrivati i soldi e si poteva spendere. Nel caso è ora di tornare sulla terra. Il budget di mercato era ed è 0 euro. ZERO EURO. si acquista, anche con modi particolari (come prestiti e robe simili), ma si cede, si fanno plus e si risparmia. perchè Ausilio ha ZERO euro a disposizione.
questo è giusto ribadirlo.

Anonimo ha detto...

Ma, se come pare, Shaqiri rifiuta cosa succede ? Non ha molto senso tenerlo fuori rosa. Sta divenendo complessa la vendita dei giocatori ( Santon , Shaqiri, Vidic )...

2001 ha detto...

A Bergamo danno x certo che mister Polistina l'anno prossimo allenerà i ns 2001.

sergio ha detto...

Questa di Shaquiri è un'altra situazione che alimenta dubbi sicuramente. Anche io sono dell'idea che il presidente non abbia affatto intenzione di investire sulla squadra. Ma aspetto di vedere realizzate le cessioni di shaquiri kovacic e guarin prima di esprimermi: anche perchè non si tratterebbe di facili illusioni nate spontaneamente nei tifosi, ma di strategia societaria discutibile a dir poco finalizzata a fidelizzare il più precocemente possibile. Comunque aspettiamo giustamente la fine del mercato, e poi possiamo esprimere apertamente i dubbi sulla proprietà. Senza investire comunque il presidente non reggerebbe un altro anno. Non sappiamo ancora se augurarcelo o no

giudik ha detto...

ma se oltre a quelli già presi o quasi dovessero arrivare un buon centrocampista e 2 tra Jovetic-Salah-Cuadrado, senza la cessione di Kova, sarebbe difficile parlare di investimento zero... che poi la grana viene sganciata tra due anni a me importa meno di niente, l'importante è che siano i giocatori ad arrivare subito

Unknown ha detto...

..state scherzando vero...???
io non so come concluderemo questo mercato,ma lamentarsi e continuare a piangere su ogni scelta dei ns dirigenti,mi sembra davvero esagerato....anche perchè mi sembra che si stia costruendo una squadra ben più tosta e forte della precedente ( almeno sulla carta...poi sappiamo che è il campo il giudice definitivo ).
L'eventuale cessione di Shaquiri dispiacerebbe anche a me ,che nei mesi scorsi lo ritenevo una soluzione ideale per noi.
Bisogna dire che negli ultimi mesi ,quando è stato chiamato in causa, ha fatto veramente pena...non so se è successo qualcosa o se vi sono stati altri problemi ( sappiamo che il Mancio è permaloso....).
Personalmente ritenevo che ci avrebbe aiutato ad allargare il nostro gioco, invece ha dimostrato una grande tendenza ad accentrarsi.....probabilmente a Mancini serve altro...
Comunque se uscisse lui ed arrivassero Cuadrado e Jovetic (lo so sto sognando) sarebbe un gran mercato....

Matteo ha detto...

Non penso che la cessione di Shaquiri darà il via alle cessione di Kovacic (per me Guarin potrebbe anche essere ceduto, non voglio attirarmi le antipatie dei suoi fan, però penso che fra i nostri centrocampisti con mercato lui è quello che non penso in futuro avrà maggior valore). Se avessimo dovuto fare il mercato a 0, veramente a 0, mica arrivava Kondogbia, e soprattutto saremmo scappati davanti ad un asta, probabile che si voglia fare un mercato che piaccia all'allenatore che vuole due attaccanti davanti assieme a Palacio, Icardi e penso anche un primavera(Camara? Di Marco adattato da esterno? oppure nel corso di stagione anche Correia) ma allo stesso tempo non si vuole sforare troppo, anche perché siamo ancora senza Champions.

Emiliano ha detto...

Io la butto lì, ragazzi, poi vediamo che succede, ma - e se Mancini avesse alla fine abdicato all'idea del 433 e 4231 e sia ritornato idealmente al caro vecchio-rombo? In questo senso, Jovetic è chiaramente giocatore più adatto a giocare come punta e Salah (vediamo che succede) oltre che giocare come esterno, è più bravo tra le linee di Shaqiri che non è esattamente un trequartista. Avremmo quindi un pacchetto offensivo composto da Salah/Hernanes + Jovetic/Palacio e Icardi/x, dove Salah sarebbe un prestito e Shaqiri andrebbe via per pagare Jovetic, quindi senza comportare la cessione di Kova. Il vice-Icardi (io va beh ho sempre il pallino-Balotelli...) a questo punto potrebbe essere anche un giovane oppure una soluzione di secondo piano. Comunque con questa soluzione avremmo una squadra molto più solida e muscolare anche davanti, Jojo ha comunque una stazza importante (anche Shaq, ma data l'altezza non è sicuramente un marcantonio) oltre che i piedi buoni.

A centrocampo magari alla fine parte Medel...

Donato Cappetta ha detto...

Salve Ragazzi vi vorrei chiedere 2 cose...

1. Avevo sentito dire che per iscriversi al campionato c'era bisogno di creare una sezione fenminile? Si parkava di rilevare la AsD Internazionale Femminile? Si sa nulla?

2. Novità sul mercato delle Giovanili?

Gimon24 ha detto...

Ciao a tutti!

Tecnicamente, la cessione di Shaqiri ci può stare.
Certo, Shaq dovrà essere rimpiazzato da un giocatore di uguale valore o superiore, almeno sulla carta, ma ci può stare.
Soprattutto se Mancini ha avallato il tutto. E non ho nessun motivo di credere il contrario.
Forse, Shaqiri di fare l'ala non ha più tanta voglia... e fare il trequartista gli riesce un po' così, a sprazzi.
Le tante panchine del finale di stagione hanno un senso preciso, oggi.

Economicamente, però è un (altro) disastro da parte della società, mi spiace doverlo sottolineare. 17 milioni, se confermati, sarebbero davvero pochi in un mercato come quello di quest'anno.
Shaqiri è un giocatore offensivo, segna e fa assist. È un giocatore di caratura internazionale, campione d'Europa e del Mondo con il Bayern... tre milioni meno di Bertolacci, uno meno della valutazione di Allan. E insomma...

Tra l'altro, cederlo senza che lui fosse già d'accordo con la società interessata all'acquisto, non mi sembra una grande trovata. Vedremo come finirà...

Comunque, al primo luglio la società ha già all'attivo 3 acquisti (+1, Murillo) di buon valore. Due addirittura ottimi, secondo me, cioè Kondogbia e Miranda.
Adesso, c'è da completare l'opera. Penso che ci saranno delle sorprese, ancora. Speriamo tutte (o quasi) positive.

PS.
Credo che Emiliano sia sulla buona strada con il suo commento... ;-)

luciano ha detto...

mi sono accorto solo ora che, per un errore di copia incolla non compare nel post il profilo di Lunghi, che tra l'altro io considero uno dei prospetti più futuristici. Il ragazzo, che può giocare a destra come a sinistra ed è stato provato con risultati per il momento non convincenti, come centrale, ha facilità di corsa, buona tecnica e ottime capacità di inserimento e sostegno all'azione offensiva. Atleticamente è tra quelli che possiedono più margini di miglioramento perché la sua crescita osteo muscolare mi sembra solo agli inizi. E' dunque probabile che la fase difensiva migliorerà in tempi brevi e a quel punto avremo davvero un esterno completo, da seguire con grande attenzione.

2001 Del possibile arrivo di Polistina mi aveva parlato già a gennaio un dirigente importante dell'Atalanta ("è bravissimo, insegna calcio come pochi, ma credo che quest'anno l'Inter ce lo porterà via"). E l'avevo scritto.
Poi sono state raccolte altre voci, pure riportate qui, secondo le quali il tecnico aveva l'accordo con l'Inter ma anche un ulteriore anno di contratto a Bergamo. Adesso le voci che hai raccolto tu. io spero che siano attendibili, sarebbe un ottimo colpo.
Avvocheto: no io non penso che Gossò e Merola passeranno subito con gli allievi nazionali. Potranno forse venir inseriti gradualmente e magari, come è accaduto a Traorè, venir aggregati per le finali (se ci andremo).
Il caso di Pinamonti era diverso perché kui oltre alle doti calcistiche in senso stretto aveva una fisicità debordante, in categoria.
Non penso neppure che farebbe bene ai due il salto immediato, con la possibilità di giocare poco. negli allievi LP invece sarebbero titolari indiscussi e comincerebbero a confrontarsi con avversari avanti di un anno, ma un filo meno impegnativi di quelli che troverebbero nei nazionali.
Comunque staremo a vedere.
Sergio avanza non velatamente un sospetto acquisto boom come specchietto pro abbonamenti, poi svendite e acquisto di mediocri.
Dubbio legittimo, che non condivido. Perché i giocatori sulla carta buoni e presi sono già tre (Murillo Miranda Kondo): Babiany Montoya e Zuka non li conto, anche se ho la speranza che quest'ultimo ci sorprenderà.
E poi a me sembra che si stia cercando qualche altro rinforzo di qualità senza cedere i dtre unici vbig che avevamo in squadra: Handa, Mateo e Maurito.
Io resto moderatamente fiducioso

carlo ha detto...

E la questione del ragazzo belga?
Ci sono analogie con situazioni che abbiamo vissuto noi, nella parte dei "beffati"?

Ivan.fab ha detto...

Articolo prezioso come pochi!!!

Basito dall'atteggiamento di Handanovic. Con tutto il rispetto, ho 35 anni, da quando seguo l'Inter a parte la parentesi infausta con Frey è il peggior portiere visto. Buono, forse ottimo, ma non certamente al livello di Zenga e via via fino a Julio Cesar. Capisca bene il ragazzo che per lui l'Inter rappresenta un grandissimo privilegio. Via, uno che viene dall'Udinese non può essere infelice di stare da noi.

Per coerenza sull'ottovolante Mancini rimango dubbioso, non ho mai amato le rivoluzioni e non pensavo di vederne una quest'estate. Sarei curioso di sapere quanti giocatori ha cambiato la Juve al primo anno di Conte, sono totalmente contrario a cedere gli elementi acquistati a gennaio, detto questo evviva Mancini e speriamo abbia ragione lui.

Ivan.fab ha detto...

Forse sbaglio ma Salah e Cuadrado non li vedo molto superiori a Shaqiri. Idem Mertens.
Jovetic scommessa, son due anni che non è un calciatore.

Per me o prendi Aubameyng (duttile e gran goleador) o cambia poco con quelli.

luciano ha detto...

D'accordo con Ivan su Aubameyang. personalmente invece considero Mertens Cuadrado e Sakah tutti superiori a Shaqiri che resta un buon giocatore, ma forse non quello che speravamo.
Su Zinho il discorso è molto semplice credo. Il giocatore come tutti non può firmare prima di aver compiuto gli anni. Allora siccome sui giocatori forti non puoi aspettare...il compleanno, tutti fanno firmare un preaccordo privato con una penale in caso di disdetta. Il tutto non ha validità per gli organismi calcistici, ma per la giustizia amministrativa credo di si.
Sicocme Zinho è davvero forte, la sua squadra prova a rompere i cabasisi

Chris ha detto...

Addirittura hanno già rinunciato al tridente il primo luglio? mi sembra strano.
la rinuncia al tridente me l'aspetto a ottobre/novembre, già da ora forte è un po' presto.
vediamo, è ovvio che se vuoi fare il 433 o 4231 devi prendere 2/3 esterni con Shaqiri o 3/4 esterni senza Shaq. vediamo se li prenderanno o, come diceva Emiliano, si tornerà al rombo come modulo base.

Avvocheto ha detto...

Ecco, l'ipotetica cessione di Shaquiri stupirebbe anche me. E non mi piacerebbe, dato che dopo Mauro e Mateo lo considererei tra i primi da non cedere. Tra tutti i discorsi condivisibili già fatti da voi, sottolinerei la circostanza che rinunciare dopo soli 6 mesi ad un ragazzo sul quale hai investito e ti sei esposto parecchio, non dà proprio una buona immagine.
Comunque é inutile scervellarsi troppo: i media con noi non ci beccano praticamente niente e finora sorprese nel nostro mercato ce ne sono state parecchie...a mio parere ad oggi più che positive: vedremo come si proseguirà (stasera si riparla di Perisic...sarebbe ottimo acquisto!) ma per ora sono molto soddisfatto e continuo ad essere positivo ed ottimista

Chris ha detto...

viste le notizie di stasera, e se l'idea fosse un 442 come faceva al city con Perisic e un altro sugli esterni e davanti coppia Jovetic-Icardi? (che in principio doveva essere Dybala-icardi).

Avvocheto ha detto...

Concordo con Ivan.Fab su Handanovic: ammetto di avere probabilmente dei pregiudizi con lui, ma se se ne va sono solo che contento.
Ah, Frey a mio parere aveva potenzialità pazzesche e comunque ha fatto una carriera più che buona anche se non come ci si poteva aspettare: arrivato da noi (o meglio,ha giocato titolare da noi) nel momento sbagliato, peccato.

luciano ha detto...

Vediamo prima come finisce il mercato, dai. Poi secondo me si deve costruire una rosa per giocare in tutti i moduli possibili

surf74 ha detto...

luciano presi dal parma adorante del 2000 che ha segnato anche in finale e il difensore equizi del 1997 sai qualcosa?

luciano ha detto...

Surf: ecco qualche notizia su Adorante, presa da un sito non ufficiale juventino:

Arriverà dai Giovanissimi Nazionali del Parma il prossimo acquisto della Juventus. Si tratta di Andrea Adorante, centravanti classe 2000 e già punto fisso della Nazionale Under 15, dove gioca come partner d’attacco proprio dell’altro gioiello bianconero, Moise Kean.

Piedi educati, fisico da centravanti puro e innato istinto del gol: in questa stagione sono state infatti 22 le reti segnate in un totale di 26 presenze in campionato, tra girone e playoff. Stagione per Adornate ancora in corso con il Parma impegnato in questi giorni nelle finali scudetto di Chianciano. Il tutto condito anche dalle sei presenze con un gol in nazionale. Caratteristichee e numeri che hanno convinto la dirigenza bianconera a compiere nelle ultime ore l’affondo decisivo.

Dunque: se l'abbiamo davvero preso noi sarebbe un gran colpo, anche perché nessuno dei nostri attaccanti ha le stesse caratteristiche,
A questo punto però, cpnsiderato che, in attesa di conferma ufficiale, abbiamo preso (speriamo non ci siano scherzi...) anche Visconti del pro Piacenza forse ha ragione Avvocheto: qualcuno salirà direttamente con gli allievi nazionali.
Infatti avremmo in organico:
1.Merola punta che può far tutto tranne l'ariete sulle palle alte
2.Adorante che invece oltre a giocare bene è fortissimo di testa
3.Gnoukouri che ha le caratteristiche note, da esterno o seconda punta
4.Esposito che può giocare da trequartista o da esterno nell'attacco a tre
5.Pelle che è un attaccante che si inserisce, con l'uno due o anche senza palla
6.Visconti che è un trequartista goleador (oltre 20 reti in campionato)
7. Patacchini giocatore completo che può funzionare da mezzala ma soprattutto da esterno o seconda punta
Naturalmente l'ordine è casuale.
Ci sono poi da considerare i giocatori che possono crescere o venir "visti" meglio da un nuovo tecnico (Mastromonaco, Amabile, Maserati)
Infine si deve considerare che i nostri centrocampisti, con l'eccezione di Battilana, sono più di qualità che di lotta e il campionato LP, dove si incontrano avversari più pronti, è tostissimo

luciano ha detto...

Di Equizi non sapevo nulla (come del resto di Adorante): mi avevano solo detto che sarebbe arrivato qualche giocatore dal Parma e dal Monza e l'avevo scritto. Purtroppo abbiamo perso Pessina che però per le sue performance in Lega Pro non si poteva considerare acquisto per il settore giovanile.
Sulle qualità tecniche e atletiche di Equizi non ci possono essere dubbi, se non relativi al ritorno al 100% dopo un lunghissimo stop per infortunio.

luciano ha detto...

A proposito dei nomi che continuano a girare come possibili arrivi per la prima squadra, ecco una mia personale lista di gradimento, con tanto di voto, da leggere tenendo conto della mia autoriconosciuta incompetenza.

Seconde punte: mi pare che i nomi da tenere in considerazione siano solo tre (poi forse ci sono degli esterni che si possono considerare anche seconde punte:

1. Aubameyang. Voto 9
2. Jovetic. Voto 7.5
3. Lavezzi Voto 6


Esterni:

1. Mertens. Voto 8.5
2. Cuadrado. Voto 8
3. Salah. Voto 8
4. Perisic. Voto 7.5

Centrocampisti

1. Allan voto 7
2 Suarez voto 6.5
3. Melo voto 6
4 Song. voto 5.5
5. T. Motta. Voto 5

2001 ha detto...

Calciomercato 2001 : da quanto ho sentito oggi gli arrivi sicuri dovrebbero essere Rossi, Ansani, Ntube, Gregor, Duse, un centrocampista biondo Veneto che ha provato più volte. Stanno trattando il centrocampista del Parma di colore che ha fatto 4 goal nelle finali 2000 e il portiere del Vicenza che abbiamo visto a Carcare. La fonte è abbastanza attendibile.......

surf74 ha detto...

scusa 2001 ma il centrocampista biondo potrebbe essere un certo bric nominato un po di tempo fa?

luciano ha detto...

Ah, dimenticavo: spero che Montoya sia meglio di Jonathan e magatomo, ma non ne sono certo.
Lo dico ora perché nel caso in cui invece il catalano si dimostrasse un ottimo giocatore, la gioia per le sue prestazioni compenserebbe per me la figuraccia che rischio con questa previsione

Grazie 2001. Il centrocampista biondo potrebbe essere il croato-veneto che abbiamo visto all'Annovazzi?

surf74 ha detto...

ma all'annovazzi non erano i 2000

luciano ha detto...

Si, però mi pareva che il prestito fosse un 2001. Sicuramente ricordo male

Everybody Hertz ha detto...

Ho aggiornato la lista "Dove sono andati?" .
Ci saranno errori e mancanze.
Se volete darmi una mano siete i benvenuti.

AL82

2001 ha detto...

Mi hanno detto il nome ma onestamente non lo ricordo.

Donato Cappetta ha detto...

Kevin Cauet, fratello di Benoit, ufficialmente nuovo allenatore del settore giovanile dell'Inter!

Quale squadra allenerà? E oltre a essere fratello dì, qual è la sua carriera?

luciano ha detto...

Boh, potrebbe allenare la squadra che sarebbe stata di Migliavacca. Ha allenato per alcuni anni le giovanili dell'Accademia Inter

MarkEllen8 ha detto...

Sui nomi che fai Luciano:
- Jovetic secondo me è il più forte (e di gran lunga) tra gli attaccanti, con l'incognita legata alle condizioni fisiche
- Perisic tra gli esterni il più duttile e completo
- tra i centrocampisti nessuno dei nomi fatti mi entusiasma

olag ha detto...

Ma....Paolillo,che oltre augurarsi la fusione al di là del Naviglio ci paragona alla Grecia?

nico_qsr ha detto...

Vero che il camp. italiano è quello che è, ma aubemayang non mi sembra tutto sto fenomeno, a meno che nella valutazione non si tenga conto anche della maggiore "robustezza" rispetto ad uno jovetic (aspetto che cmq non può essere considerato secondario).
i centrocampisti sono tutti registi tranne Allan; forse luciano vuole dire che ci serve + una mezzala?
Anyway, Song dietro melo non si può vedere :D

luciano ha detto...

Ho premesso che le mie valutazioni sono soggettive e da dilettante.
Ciò detto, cerco di tener conto di diversi fattori: potenza e movimento, tecnica in senso lato, affidabilità (nel senso di numero di partite non giocate per qualche motivo, integrazione con i compagni di reparto (dove possibile).
poi è vero che nel giudicare quanto incide la tecnica e quanto la potenza ci possono essere legittimamente opinioni differenti.
Dunque: è chiaro che come tecnica Jovetic supera di molo Aubameyang. Però Jovetic per un motivo o per l'altro ha giocato poco sia alla viola sia in Inghilterra. Come seconda punta a finaco di Icardi mi dà più garanzie. Poi magari viene Jojo e strabilia. In quel caso me lo augurerei.
Tra i centrocampisti i nomi non li ho fatti io. Non mi piace nessuno e forse si vede dai voti. ma sono quelli che circolano, purtroppo. Di melo so i limiti ma so anche cosa può dare in una squadra che voglia essere competitiva. Song non mi piace proprio. Non lo considero neppure. Come del resto in genere non mi piacciono le riserve del Barça (Montoya e Pedro compresi)

Ivan.fab ha detto...

Mancini Su Shaqiri e Santon: "Se li abbiamo presi a gennaio è perché ci credevamo. Il fatto che in tanti ce li chiedano vuol dire che non abbiamo sbagliato. Le rose però saranno di 25, purtroppo qualcuno dovrà partire visto che siamo più di 30. Santon è migliorato rispetto all'anno scorso. Sarebbero due grandi giocatori per il campionato inglese"

E' stato chiaro, giriamoci attorno ma di fatto sono stati bocciati, vedremo poi cosa decideranno di fare.

Molte altre cose interessanti fra moduli (centrocampo a 3) e mercato (almeno altri 2-3 acquisti). Molto carico.

Ivan.fab ha detto...

Aubameyang nelle ultime 4 stagioni ha fatto 80 goal, per me pesano.

Tutti i nomi che circolano credo non li abbiano fatti, assieme.

Anonimo ha detto...

Shaqiri, Santon, Vidic ed ora Nagatomo non sarà facile gestire questi casi.
Anch'io ho visto un Mancini molto carico e fiducioso....speriamo bene , dobbiamo arrivare minimo terzi .

Avvocheto ha detto...

Avete capito chi dei ragazzi della primavera, o ex primavera, c'è al raduno? Di Marco, Delgado, Gnoukouri sicuramente...poi?

Avvocheto ha detto...

Ah ecco, leggo ora che c'è anche de micheli.

Sulle cessioni: sicuramente le scelte di alcuni giocatori (a volte di difficile comprensione) ci stanno mettendo e ci metteranno in difficoltà ma sono convinto che, rispetto agli anni scorsi, avremo meno problemi a cedere gli esuberi. Da un lato perché mi pare che la società si stia muovendo con decisione anche in tal senso ma anche e soprattutto perché il limite dei 25 giocatori per rosa ci darà una grossa mano..chi non è in lista non vede proprio il campo, quindi credo che ciò possa far cambiare idea a molti.
A proposito di cessioni: un saluto ed un in bocca al lupo ad Obi, che ha reciso il cordone ombelicale con noi: giocatore più che buono che, se non avesse avuto continui problemi fisici, avrebbe potuto far parte anche di un'Inter competitiva. Spesso deriso da tifosastri ma credo abbia dimostrato in più occasioni di poterci stare eccome in serie a. Ripeto: suo maggior problema é l integrità fisica. Era giusto ormai separarsi, in bocca al lupo.

Anonimo ha detto...

Spero tu abbia ragione Avvocheto, bisogna essere anche veloci perchè è fondamentale avere al più presto una rosa definita su cui lavorare. Nel computo dei 25, come ricordava Chris, non sono da computare gli under 21, quindi si potrebbe avere una rosa più ampia ( Kovacic e Puscas ) ma senza coppe credo 25 siano già troppi.

ZiemeluBarri ha detto...

C'erano anche Popa e Baldini

luciano ha detto...

Avere 25 più cinque giovani non avrebbe senso perché sarebbero il 26°-27° ecc. e senza coppe non vedrebbero mai il campo.
la conferenza del Mancio è stata molto interessante. Se avrò tempo la commenterò più dettagliatamente.
Avvocheto: che Obi sia da serie A non ci possono essere dubbi, se non da parte di sprovveduti. Del resto mica va in C, va in una squadra che ha fatto lo stesso campionato. E il bieco Jonathan sembra sia richiesto dalla stessa squadra e da una che ha fatto meglio di noi, sebbene venga da un anno di assenza per infortunio.
Obi merita il nostro saluto e augurio di una buona carriera. Sono diverse le cose che di lui non scorderemo, ma in primis il gol in finale che ci ha dato lo scudetto allievi, dopo tanti anni

surf74 ha detto...

Luciano hai mai sentito fabien Petronelli 2001 del Parma che interessa ad Arsenal psv e non mi ricordo quale altra big europea ma un pensierino non è che lo si potrebbe fare?

luciano ha detto...

Surf, non ho sentito di Petronelli, che comunque può essere seguito ma non acquistato da squadre straniere, almeno fino a quando diventerà un allievo regionale.
Per le italiane può trasferirsi dopo il suo compleanno (oppure se i genitori hanno la residenza nella regione di destinazione da almeno sei mesi o se nella regione di destinazione ha un parente prossimo presso il quale prende la residenza...per motivi di studio)

Donato Cappetta ha detto...

Oggi ho letto, dell'intenzione dell'Inter di offrire Shaqiri + cash per Lamela...

per me sarebbe un ottimo operazione, lamela può giocare da esterno e da 2 punta e soprattutto in Italia fa la differenza.....Speriamo si concretizzi

Anonimo ha detto...

Sembra preso Duda, che ne pensate ?

luciano ha detto...

felicissimo

Anonimo ha detto...

E' ironico ? Non riesco a capirne l'utilizzo....

luciano ha detto...

Per nulla, sono contentissimo veramente

giudik ha detto...

avranno avuto i loro motivi per vendere Benassi e comprare il coetaneo Duda a quasi il doppio... probabilmente questione di plusvalenze e robe simili

speriamo almeno che sia altrettanto forte, certo mi sembra difficile che al primo anno, provenendo dal campionato polacco, riesca ad avere un minutaggio utile per valutarlo bene

giudik ha detto...

dalle parole del Mancio sembra che gli obiettivi primari per gli esterni d'attacco sono Perisic e Salah... viste le loro qualità sugli inserimenti sembra si voglia costruire una squadra capace di ripartenze letali, più che giocare sul fraseggio stretto

Anonimo ha detto...

Scusa Luciano è che proprio non lo conosco Duda. Quindi è possibile che abbia un buon minutaggio ? Quale sono le sue principali doti ?

luciano ha detto...

Credo che nessuno lo conosca e tanto meno io che ho visto forse due partite e qualche filmato. Comunque non sarà un titolare, ma un giovane già con buona esperienza che se crescerà come si spera a contatto con tatti campioni e sistemi di gioco e allenamento ben più importanti potrà davvero far bene entro un paio d'anni. Per quello che ho visto il giocatore è veloce, dotato di buonissima tecnica, abile nell'inserirsi. Penso che da noi giocherà forse qualche partita da esterno finto, o qualcosa di simile.
Anch'io non avrei ceduto Benassi per prendere lui. Però ormai Benassi è andato, non possiamo prendercela con ogni nuovo arrivo perché preferivamo il Bena. Non ci resta che sperare nel fatto che la scelta dei nostri dirigenti si riveli nel tempo avveduta

Avvocheto ha detto...

Giudik: quanto incassato era per la metà di Benassi, quanto speso per tutto Duda.

Mi sapete dire come mai l'anno scorso non è mai stato provato Medel in difesa? Visto anche in questa Copa America, dove ha giocato in una linea a 4 e non nella classica difesa a 3 bielsista, lo riterrei un'ottima alternativa dietro (visti gli acquisti di quest'anno...magari l'anno scorso ne avrebbe potuto giocare anche parecchie)

Avvocheto ha detto...

Bene, contento per il Cile!
Higuain grande giocatore ma nei momenti decisivi scompare sempre...non lo cambierei mai con Maurito.

Chris ha detto...

per Higuain anno drammatico. è stato decisivo, in negativo, in tutti i fallimenti delle sue squadra, dal mondiale alla copa america, dalla mancata qualificazione in champions all'eliminazione in europa league.

meno male che questi giocatori si consolano con il conto in banca...

Chris ha detto...

Murillo votato miglior giovane della copa.
Miranda ottima competizione.
Medel ottima competizione e copa alzata al cielo.

bravi i nostri eroi.

Everybody Hertz ha detto...

@Riccardo Anelli

Se può servirti, questo è quanto ho scritto su Duda

Ondrej Duda

AL82

Anonimo ha detto...

Grazie Everybody Hertz.
I rifiuti dei giocatori cominciano ad essere troppi....

luciano ha detto...

Ho spedito questa mattina un post, che però forse è da revisionare

Guido ha detto...

Online il post di Luciano!