Per la seconda volta in questo campionato, dopo match
casalinghi, l'Inter ottiene un successo interno senza patemi, con uno scarto
abbastanza largo, nonostante l'ennesimo gol subito nei minuti di recupero.
In 13 partite nel nostro stadio abbiamo vinto 8 volte, di cui
6 di misura, con tre sconfitte e due pareggi.
Un trend non da squadra con mire piuttosto importanti, ma, a
occhio, un discreto miglioramento rispetto alle precedenti stagioni.
La media punti è di 2 e rapportata alle 19 partite darebbe un
totale di 38.
Considerando il percorso in trasferta (3 sconfitte e 4
pareggi, per un totale di 22 punti con
una proiezione di 33-34 punti finali) la proiezione darebbe almeno una
settantina di punti finali.
Diciamo che chiudere a 72 punti sarebbe un notevole miglioramento, che
potrebbe accontentare i tifosi più
ragionevoli, indipendentemente dalla posizione in classifica.
La proprietà non so, perché il raggiungimento di una
determinata posizione (il piazzamento in Europa) avrebbe degli effetti anche
finanziari rilevanti.
Si deve tuttavia
considerare il fatto che la squadra è stata totalmente rinnovata con
almeno una dozzina di innesti e che per i motivi finanziari ben noti non si è
trattato di inserimenti sempre qualitativi.
Tutto abbastanza bene, dunque, anche se sono stati abbandonati
i sogni un po' improvvidi delle prime giornate?
Non proprio. Si deve considerare infatti che gli avversari
(Roma Viola e Milan) si sono messi a correre e ultimamente noi non stiamo
tenendo il loro passo.
Infatti non si può negare che il nostro momento non sembra dei
più felici: nelle ultime otto partite abbiamo realizzato solo 9 punti.
Proseguendo su questo ritmo incamereremmo solo altri 12 punti, terminando così
a 60, che sarebbe sicuramente una quota deludente.
D'altra parte la vittoria netta, per tutta una serie di
motivi, non può essere valutata come un indicatore di probabile inversione di
tendenza.
Premesso che come sempre nel calcio il risultato era ciò che
contava, gli elementi che quanto meno attenuano la gioia per il successo
ritrovato sono numerosi.
Innanzitutto c'è il fatto che abbiamo di sicuro disputato una
delle nostre peggiori partite, nell'arco dell'intera stagione.
Tre gol su tre tiri in porta possono anche essere un buon
segnale, perché il cinismo nel calcio è un merito.
Non possiamo però dimenticare che due dei tre gol sono venuti
per una deviazione di un difensore, in mischia e il terzo per un clamoroso
errore di un avversario (due errori se consideriamo anche lo sciagurato tacco
di Muriel in avvio di azione).
In pratica non siamo mai andati al tiro su azione, in 95 minuti, a conferma delle difficoltà che
questa squadra incontra quando deve far gioco.
Situazione aggravata ove si considerino i dati statistici
relativi alla Doria: quart'ultima, con 46 gol subiti (peggio hanno fatto solo
Frosinone e Palermo) e soprattutto con 9 soli punti ottenuti nelle ultime 14
partite, con una media di 0,65 punti a partita, che è da retrocessione nettissima.
Bene, contro questa squadra non abbiamo fatto un tiro a rete
su azione.
Inoltre,
secondo le statistiche riportate dal nostro sito, contro questa Samp l'Inter ha subito 19 tiri, più del triplo di quelli fatti.
E
consideriamo un altro fattore: nei genovesi giocavano ben 4 nostri ex (oltre a
Cassano in panchina): si tratta di giocatori che abbiamo ceduto perché ritenuti
inadeguati alle nostre esigenze e in ogni caso inferiori ai nuovi arrivi.
Anche questo
è un elemento che indica una nostra potenziale superiorità di organico che ha
trovato poca rispondenza sul campo.
Se vogliamo esagerare, un ulteriore dato negativo è costituito
dalla flessione finale. Ancora una volta abbiamo subito gol nei minuti di recupero,
come spesso ci capita ultimamente e
anche l'altra occasione doriana più pericolosa avviene allo scadere del
tempo regolamentare, quando Handa respinge con i piedi un tiro di Muriel.
Per quest'ultimo aspetto però ci sono delle possibili
spiegazioni: volgendo la partita al termine con il risultato abbondantemente
acquisito può essere normale un po' di rilassamento.
Inoltre, probabilmente sarà un caso, non voglio certo
istituire un legame stretto di causa ed effetto, ma il gol è venuto nel momento
in cui avevamo in campo sia Jovetić sia Ljajić, il che dal punto di vista della
tenuta difensiva non è certo un vantaggio.
Tuttavia, se ho segnalato quelli che a mio parere sono stati
gli aspetti meno positivi della nostra gara, ritengo si debba anche evidenziare
qualche situazione più incoraggiante.
Intanto, a mio parere, sembra si stia ritrovando quella
quadratura, quella compattezza di squadra che ci aveva caratterizzati nelle
prima parte di stagione e si era poi smarrita.
Il 442 visto contro la Samp sembra essere un modulo che dà
compattezza, soprattutto perché i due esterni alti sono dei tornanti veri, per
corsa lunga e attitudine al sacrificio: così il 442 non minaccia di diventare
un rischiosissimo 424.
Davanti, con tutti i limiti, la coppia centrale è finalmente
assortita, con un brevilineo scattante e teoricamente dotato di dribbling, come
Éder, a fianco di Icardi.
Sulla difesa c'è poco da discutere: è quella, con qualche
limite sugli esterni, ma ha dimostrato più volte che se adeguatamente protetta
può reggere.
E' destino che quest'anno la coperta sia corta (soprattutto, a
mio parere, per la mancanza di due centrali di centrocampo capaci di produrre
gioco con continuità), per cui la saldezza difensiva inevitabilmente limita le
capacità offensive.
Ma quando abbiamo cercato equilibri più avanzati, o avventure
con giocatori estetici ma poco sostanziosi, le cose sono andate male.
Qualcosa potremo migliorare in mezzo al campo, con Kondo, se
confermerà i progressi evidenziati.
Palacio nelle condizioni attuali è da considerare un'alternativa
di primo livello a tre dei quattro attaccanti (escluso Maurito, mi riferisco
agli esterni e a Éder).
Telles può essere un'alternativa più offensiva rispetto a uno
dei terzini visti contro la Doria.
I due slavi, che per il momento sembrano accantonati, possono
costituire un'arma in più, entrando (a turno, per carità) in condizioni di
freschezza, per qualche finale o per sbloccare partite contro avversari chiusi.
Ma, nella sostanza, la squadra per il finale di stagione è
questa e anche il passaggio in alcune circostanze, al 433 dovrà avvenire senza
modificare gli equilibri faticosamente raggiunti.
C'è poi la questione Icardi: il bomber fa discutere i tifosi.
Io non sono tra quelli che considerano PI coloro che fanno
rilevare i limiti del giocatore, perché secondo me esistono, insieme ai pregi
decisivi.
Maurito con i suoi 33 gol nello scorso campionato e
nell'attuale, ci sta tenendo a galla, indiscutibilmente.
Le sue qualità di finalizzatore sono incredibili: basti
pensare che, secondo i dati statistici del nostro sito, ha segnato 11 gol in questo campionato con soli 19 tiri nello specchio tentati.
Maurito ha poi segnato almeno un gol in 10 delle 14
partite in cui è riuscito a fare un tiro nello specchio.
Visti
in controluce questi dati rivelano una
straordinaria qualità balistica, ma anche un problema forse non ascrivibile
solo al bomber argentino: perché 19 tentativi di tiro in 26 gare per una prima
punta sono pochissimi.
Certo,
è stato servito poco e male, ma rispetto ad altri attaccanti non è molto abile
nel liberarsi al tiro.
Insomma,
a mio parere Icardi per questa squadra è fondamentale, ma nello stesso tempo ci
si deve render conto del fatto che Maurito la condiziona, impone un modo di
giocare costruito intorno alle sue caratteristiche.
Detto
questo, personalmente non lo cederei mai, a meno che PRIMA non abbia la
certezza di avere in mano uno dei pochissimi bomber al mondo che al momento
lasciano pensare che non lo farebbero rimpiangere.
Però,
dai, con una quadratura ritrovata, con un bomber in crescita (e speriamo anche
in Kondo), con un Éder che potrà inserirsi meglio nei meccanismi della squadra,
magari con una condizione fisica in crescita, potrebbe presentarsi
l'opportunità di un buon finale di stagione, almeno sul piano dei punti ottenuti,
se non del piazzamento finale.
Purtroppo
domenica andremo a Torino e un risultato negativo, magari secco, potrebbe
incrinare nuovamente un meccanismo
psicologico e tattico molto delicato.
Speriamo
in una grande prova dei nostri, in un arbitraggio equo: con l'assenza
immotivata di Kondo e Brozo – guarda caso due giocatori del reparto in cui
siamo più carenti – e con la presenza altrettanto immotivata di Bonucci, in
questo senso abbiamo già dato...
Poi
a Torino si giocherà pochi giorni dopo la preparazione farmaceutica ad hoc che
la juve certo avrà riservato alla partita col Bayern e quindi gli effetti si
potrebbero ancora far sentire.
Ma
non siamo ancora morti: l'orgoglio spesso non basta, ma sono sicuro che i
ragazzi almeno quello ce lo metteranno tutto.
Poi
parlerà il campo e quale che sia l'esito, dovremo solo prenderne atto.
Le prestazioni individuali
Handanovič: due parate importanti, su Quagliarella e
Muriel. Nessuna responsabilità sul gol subito.
6.5
Nagatomo:
giornata abbastanza tranquilla, visto che sulla sua fascia si presenta
quasi sempre un Dodô non trascendentale. In attacco si affaccia poco.
6
Miranda: non è più il giocatore brillante di inizio
campionato. Sbaglia qualche appoggio e si fa sfuggire Correa, poi fermato con
un fallo da cartellino giallo. Però la sua presenza si sente e in più realizza
finalmente il primo gol italiano.
6+
Murillo: si batte con vigore e non sbaglia nelle
situazioni di marcatura importanti. In più davanti gli riesce la spizzata
vincente per D'Ambrosio in occasione del gol che orienta la partita.
6+
D'Ambrosio: una prestazione di sostanza, senza strafare
ma, mostrando la giusta grinta e solidità. Sblocca il risultato e poi tocca la palla in area col braccio,
rischiando la massima punizione.
6.5
Biabiany:
sul piano dell'impegno e soprattutto della corsa la sua prova è davvero
encomiabile. Sulla sua fascia non basta certo Dodô per provare a contenerlo.
Partendo da lontano aiuta la difesa e si crea lo spazio per lanciarsi in volate
incontenibili. E'
umano e quindi cala alla distanza.
7
Brozović: piuttosto appannato, rispetto alle sue
migliori prestazioni. Lavora con impegno e intensità, ma manca della necessaria
lucidità. Commette un falletto sulla ripartenza doriana che lo obbligherà a
saltare la partita con la juve anche se il fallo condonato a Bonuci è 5 volte
più grave. Nulla di nuovo sotto il sole d'Italia.
6
Melo:
so che non piace a nessuno (neppure a me) ma pur con qualche errore di troppo,
qualche giocata all'indietro eccessiva, poca qualità negli appoggi, si conferma
la solita diga difensiva e tra l'altro gli riesce l'assist per il gol di
Miranda.
6
Perišić: inizia davvero in sordina ma cresce nel
secondo tempo. Il suo contributo non è appariscente, ma è un giocatore
indispensabile per dare equilibrio alla squadra. E' l'unico che sa servire
Maurito, quando questi anticipa l'avversario sul primo palo.
6
Éder:
nella posizione a lui più congeniale di spalla per Icardi, si muove abbastanza
bene per un tempo, rendendosi anche abbastanza pericoloso. Aiuta molto la
squadra e forse per questo cala alla distanza. Però come seconda punta deve
andare più spesso al tiro.
6
Icardi: al
solito, riceve pochi palloni giocabili ma anche, pur sbattendosi, non riesce a
conquistarsene. Come cecchino è infallibile, e non è poco davvero. Sapesse
anche crearsi qualche occasione con le sue iniziative sarebbe davvero un top
6.5
Ljajić: una mezz'ora di partita assolutamente
anonima. Non incide e difende poco. Fallisce anche una buona occasione.
5.5
Gnoukouri: pochi minuti di presenza, dopo tanto tempo,
ovviamente insufficienti per una valutazione credibile. SV
Jovetić: entra a
poco dal termine e a risultato acquisito. SV.
Mancini: non era una gara facile e secondo me l'ha
affrontata con uno schieramento razionale.
La
squadra mi è sembrata nervosa, molti passaggi sbagliati forse si spiegano anche
così, ma è naturale che la tensione fosse elevata.
Adesso
lo aspettano prove decisive.
6.5
Luciano Da Vite
Nella foto (Inter.it): Jonathan Biabiany contrastato dall'ex Dodô.
12 commenti:
cedere Icardi allo United ad un prezzo inferiore rispetto a quanto lo stesso United acquisterà Felipe Anderson (pare 60 mln) sarebbe nel complesso poco simpatico...
In ogni caso vendere Icardi sarebbe molto poco simpatico :).
Per me Icadi è uno dei punti fissi del futuro.
Luciano temo che la tua previsione riguardo il duello Napoli ladri sia molto vicina alla realtà.
La gazza riprende le anticipazioni sull'interesse di Chelsea e City per Bettella.
A questo punto purtroppo non sono più solo voci
Purtroppo questa sera vedrai che sono vicine alla realtà anche le previsioni su Juve Bayern
@ Luciano.....infatti pensavamo di andare al cinema.
Stiamo diventando una tifoseria patetica e rancorosa .... ma l'Inter è (ancora) un'altra cosa.
Stiamo chi?
Beh Luciano chi ha scelto i soldi a quell'età di solito non é mai arrivato in alto.
Al ragazzo non direi null'altro che questo.
Comunque in questo periodo é una rincorsa infinita di notizie pessime, risultato tali e quali... potrebbe andar meglio via.
bettella è uno dei pochi che potrebbe (il condizionale è d'obbligo) diventare davvero da Inter
Calcisticamente parlando, la juve è il male assoluto.
poi ci sta che anche nel calcio esistano i negazionisti
ma in tutti gli stadi d'Italia, l'insulto peggiore è "voi siete come la juve"
Inviato il post sulle giovanili
travolgente partita della j**e ieri sera.... ma perché avevano la maglia rossa?
Posta un commento