lunedì 22 febbraio 2016

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Inter - Samp 3-1: una vittoria che rilancia le speranze?



Per la seconda volta in questo campionato, dopo match casalinghi, l'Inter ottiene un successo interno senza patemi, con uno scarto abbastanza largo, nonostante l'ennesimo gol subito nei minuti di recupero.

In 13 partite nel nostro stadio abbiamo vinto 8 volte, di cui 6 di misura, con tre sconfitte e due pareggi.

Un trend non da squadra con mire piuttosto importanti, ma, a occhio, un discreto miglioramento rispetto alle precedenti stagioni.

La media punti è di 2 e rapportata alle 19 partite darebbe un totale di 38.

Considerando il percorso in trasferta (3 sconfitte e 4 pareggi, per un totale di  22 punti con una proiezione di 33-34 punti finali) la proiezione darebbe almeno una settantina di punti finali.

Diciamo che chiudere a 72 punti  sarebbe un notevole miglioramento, che potrebbe accontentare i  tifosi più ragionevoli, indipendentemente dalla posizione in classifica.

La proprietà non so, perché il raggiungimento di una determinata posizione (il piazzamento in Europa) avrebbe degli effetti anche finanziari rilevanti.

Si deve tuttavia  considerare il fatto che la squadra è stata totalmente rinnovata con almeno una dozzina di innesti e che per i motivi finanziari ben noti non si è trattato di inserimenti sempre qualitativi.

Tutto abbastanza bene, dunque, anche se sono stati abbandonati i sogni un po' improvvidi delle prime giornate?

Non proprio. Si deve considerare infatti che gli avversari (Roma Viola e Milan) si sono messi a correre e ultimamente noi non stiamo tenendo il loro passo.

Infatti non si può negare che il nostro momento non sembra dei più felici: nelle ultime otto partite abbiamo realizzato solo 9 punti. Proseguendo su questo ritmo incamereremmo solo altri 12 punti, terminando così a 60, che sarebbe sicuramente una quota deludente.

D'altra parte la vittoria netta, per tutta una serie di motivi, non può essere valutata come un indicatore di probabile inversione di tendenza.

Premesso che come sempre nel calcio il risultato era ciò che contava, gli elementi che quanto meno attenuano la gioia per il successo ritrovato sono numerosi.

Innanzitutto c'è il fatto che abbiamo di sicuro disputato una delle nostre peggiori partite, nell'arco dell'intera stagione.

Tre gol su tre tiri in porta possono anche essere un buon segnale, perché il cinismo nel calcio è un merito.

Non possiamo però dimenticare che due dei tre gol sono venuti per una deviazione di un difensore, in mischia e il terzo per un clamoroso errore di un avversario (due errori se consideriamo anche lo sciagurato tacco di Muriel in avvio di azione).

In pratica non siamo mai andati al tiro su azione, in 95  minuti, a conferma delle difficoltà che questa squadra incontra quando deve far gioco.

Situazione aggravata ove si considerino i dati statistici relativi alla Doria: quart'ultima, con 46 gol subiti (peggio hanno fatto solo Frosinone e Palermo) e soprattutto con 9 soli punti ottenuti nelle ultime 14 partite, con una media di 0,65 punti a partita, che è da retrocessione nettissima.

Bene, contro questa squadra non abbiamo fatto un tiro a rete su azione.

Inoltre, secondo le statistiche riportate dal nostro sito, contro questa  Samp l'Inter ha subito  19 tiri, più del triplo di quelli fatti.
E consideriamo un altro fattore: nei genovesi giocavano ben 4 nostri ex (oltre a Cassano in panchina): si tratta di giocatori che abbiamo ceduto perché ritenuti inadeguati alle nostre esigenze e in ogni caso inferiori ai nuovi arrivi.
Anche questo è un elemento che indica una nostra potenziale superiorità di organico che ha trovato poca rispondenza sul campo.
Se vogliamo esagerare, un ulteriore dato negativo è costituito dalla flessione finale. Ancora una volta abbiamo subito gol nei minuti di recupero, come spesso ci capita ultimamente e   anche l'altra occasione doriana più pericolosa avviene allo scadere del tempo regolamentare, quando Handa respinge con i piedi un tiro di Muriel.

Per quest'ultimo aspetto però ci sono delle possibili spiegazioni: volgendo la partita al termine con il risultato abbondantemente acquisito può essere normale un po' di rilassamento.

Inoltre, probabilmente sarà un caso, non voglio certo istituire un legame stretto di causa ed effetto, ma il gol è venuto nel momento in cui avevamo in campo sia Jovetić sia Ljajić, il che dal punto di vista della tenuta difensiva non è certo un vantaggio.

Tuttavia, se ho segnalato quelli che a mio parere sono stati gli aspetti meno positivi della nostra gara, ritengo si debba anche evidenziare qualche situazione più incoraggiante.

Intanto, a mio parere, sembra si stia ritrovando quella quadratura, quella compattezza di squadra che ci aveva caratterizzati nelle prima parte di stagione e si era poi smarrita.

Il 442 visto contro la Samp sembra essere un modulo che dà compattezza, soprattutto perché i due esterni alti sono dei tornanti veri, per corsa lunga e attitudine al sacrificio: così il 442 non minaccia di diventare un rischiosissimo 424.

Davanti, con tutti i limiti, la coppia centrale è finalmente assortita, con un brevilineo scattante e teoricamente dotato di dribbling, come Éder, a fianco di Icardi.

Sulla difesa c'è poco da discutere: è quella, con qualche limite sugli esterni, ma ha dimostrato più volte che se adeguatamente protetta può reggere.

E' destino che quest'anno la coperta sia corta (soprattutto, a mio parere, per la mancanza di due centrali di centrocampo capaci di produrre gioco con continuità), per cui la saldezza difensiva inevitabilmente limita le capacità offensive.

Ma quando abbiamo cercato equilibri più avanzati, o avventure con giocatori estetici ma poco sostanziosi, le cose sono andate male.

Qualcosa potremo migliorare in mezzo al campo, con Kondo, se confermerà i progressi evidenziati.

Palacio nelle condizioni attuali è da considerare un'alternativa di primo livello a tre dei quattro attaccanti (escluso Maurito, mi riferisco agli esterni e a Éder).

Telles può essere un'alternativa più offensiva rispetto a uno dei terzini visti contro la Doria.

I due slavi, che per il momento sembrano accantonati, possono costituire un'arma in più, entrando (a turno, per carità) in condizioni di freschezza, per qualche finale o per sbloccare partite contro avversari chiusi.

Ma, nella sostanza, la squadra per il finale di stagione è questa e anche il passaggio in alcune circostanze, al 433 dovrà avvenire senza modificare gli equilibri faticosamente raggiunti.

C'è poi la questione Icardi: il bomber fa discutere i tifosi.

Io non sono tra quelli che considerano PI coloro che fanno rilevare i limiti del giocatore, perché secondo me esistono, insieme ai pregi decisivi.

Maurito con i suoi 33 gol nello scorso campionato e nell'attuale, ci sta tenendo a galla, indiscutibilmente.

Le sue qualità di finalizzatore sono incredibili: basti pensare che, secondo i dati statistici del nostro sito, ha segnato 11 gol in questo campionato con  soli 19 tiri nello specchio tentati.

Maurito  ha poi segnato almeno un gol in 10 delle 14 partite in cui è riuscito a fare un tiro nello specchio.

Visti in controluce questi dati  rivelano una straordinaria qualità balistica, ma anche un problema forse non ascrivibile solo al bomber argentino: perché 19 tentativi di tiro in 26 gare per una prima punta sono pochissimi.

Certo, è stato servito poco e male, ma rispetto ad altri attaccanti non è molto abile nel liberarsi al tiro.

Insomma, a mio parere Icardi per questa squadra è fondamentale, ma nello stesso tempo ci si deve render conto del fatto che Maurito la condiziona, impone un modo di giocare costruito intorno alle sue caratteristiche.

Detto questo, personalmente non lo cederei mai, a meno che PRIMA non abbia la certezza di avere in mano uno dei pochissimi bomber al mondo che al momento lasciano pensare che non lo farebbero rimpiangere.

Però, dai, con una quadratura ritrovata, con un bomber in crescita (e speriamo anche in Kondo), con un Éder che potrà inserirsi meglio nei meccanismi della squadra, magari con una condizione fisica in crescita, potrebbe presentarsi l'opportunità di un buon finale di stagione, almeno sul piano dei punti ottenuti, se non del piazzamento finale.

Purtroppo domenica andremo a Torino e un risultato negativo, magari secco, potrebbe incrinare nuovamente un meccanismo  psicologico e tattico molto delicato.

Speriamo in una grande prova dei nostri, in un arbitraggio equo: con l'assenza immotivata di Kondo e Brozo – guarda caso due giocatori del reparto in cui siamo più carenti – e con la presenza altrettanto immotivata di Bonucci, in questo senso abbiamo già dato...

Poi a Torino si giocherà pochi giorni dopo la preparazione farmaceutica ad hoc che la juve certo avrà riservato alla partita col Bayern e quindi gli effetti si potrebbero ancora far sentire.

Ma non siamo ancora morti: l'orgoglio spesso non basta, ma sono sicuro che i ragazzi almeno quello ce lo metteranno tutto.
Poi parlerà il campo e quale che sia l'esito, dovremo solo prenderne atto.

Le prestazioni individuali


Handanovič: due parate importanti, su Quagliarella e Muriel. Nessuna responsabilità sul gol subito.
6.5

Nagatomo:  giornata abbastanza tranquilla, visto che sulla sua fascia si presenta quasi sempre un Dodô non trascendentale. In attacco si affaccia poco.
6

Miranda: non è più il giocatore brillante di inizio campionato. Sbaglia qualche appoggio e si fa sfuggire Correa, poi fermato con un fallo da cartellino giallo. Però la sua presenza si sente e in più realizza finalmente il primo gol italiano.
6+

Murillo: si batte con vigore e non sbaglia nelle situazioni di marcatura importanti. In più davanti gli riesce la spizzata vincente per D'Ambrosio in occasione del gol che orienta la partita.
6+

D'Ambrosio: una prestazione di sostanza, senza strafare ma, mostrando la giusta grinta e solidità. Sblocca il risultato e poi tocca la palla in area col braccio, rischiando la massima punizione.
6.5

Biabiany: sul piano dell'impegno e soprattutto della corsa la sua prova è davvero encomiabile. Sulla sua fascia non basta certo Dodô per provare a contenerlo. Partendo da lontano aiuta la difesa e si crea lo spazio per lanciarsi in volate incontenibili. E' umano e quindi cala alla distanza.
7

Brozović: piuttosto appannato, rispetto alle sue migliori prestazioni. Lavora con impegno e intensità, ma manca della necessaria lucidità. Commette un falletto sulla ripartenza doriana che lo obbligherà a saltare la partita con la juve anche se il fallo condonato a Bonuci è 5 volte più grave. Nulla di nuovo sotto il sole d'Italia.
6

Melo: so che non piace a nessuno (neppure a me) ma pur con qualche errore di troppo, qualche giocata all'indietro eccessiva, poca qualità negli appoggi, si conferma la solita diga difensiva e tra l'altro gli riesce l'assist per il gol di Miranda.
6

Perišić: inizia davvero in sordina ma cresce nel secondo tempo. Il suo contributo non è appariscente, ma è un giocatore indispensabile per dare equilibrio alla squadra. E' l'unico che sa servire Maurito, quando questi anticipa l'avversario sul primo palo.
6

Éder: nella posizione a lui più congeniale di spalla per Icardi, si muove abbastanza bene per un tempo, rendendosi anche abbastanza pericoloso. Aiuta molto la squadra e forse per questo cala alla distanza. Però come seconda punta deve andare più spesso al tiro.
6

Icardi:  al solito, riceve pochi palloni giocabili ma anche, pur sbattendosi, non riesce a conquistarsene. Come cecchino è infallibile, e non è poco davvero. Sapesse anche crearsi qualche occasione con le sue iniziative sarebbe davvero un top
6.5

Ljajić: una mezz'ora di partita assolutamente anonima. Non incide e difende poco. Fallisce anche una buona occasione.
5.5

Gnoukouri: pochi minuti di presenza, dopo tanto tempo, ovviamente insufficienti per una valutazione credibile. SV

Jovetić:  entra a poco dal termine e a risultato acquisito. SV.

Mancini:  non era una gara facile e secondo me l'ha affrontata con uno schieramento razionale.
La squadra mi è sembrata nervosa, molti passaggi sbagliati forse si spiegano anche così, ma è naturale che la tensione fosse elevata.
Adesso lo aspettano prove decisive.

6.5

Luciano Da Vite 

Nella foto (Inter.it): Jonathan Biabiany contrastato dall'ex Dodô.

12 commenti:

Chris ha detto...

cedere Icardi allo United ad un prezzo inferiore rispetto a quanto lo stesso United acquisterà Felipe Anderson (pare 60 mln) sarebbe nel complesso poco simpatico...

Riccardo Anelli ha detto...

In ogni caso vendere Icardi sarebbe molto poco simpatico :).
Per me Icadi è uno dei punti fissi del futuro.
Luciano temo che la tua previsione riguardo il duello Napoli ladri sia molto vicina alla realtà.

luciano ha detto...

La gazza riprende le anticipazioni sull'interesse di Chelsea e City per Bettella.
A questo punto purtroppo non sono più solo voci

luciano ha detto...

Purtroppo questa sera vedrai che sono vicine alla realtà anche le previsioni su Juve Bayern

Riccardo Anelli ha detto...

@ Luciano.....infatti pensavamo di andare al cinema.

Lou ha detto...

Stiamo diventando una tifoseria patetica e rancorosa .... ma l'Inter è (ancora) un'altra cosa.

luciano ha detto...

Stiamo chi?

Ivan.fab ha detto...

Beh Luciano chi ha scelto i soldi a quell'età di solito non é mai arrivato in alto.
Al ragazzo non direi null'altro che questo.

Comunque in questo periodo é una rincorsa infinita di notizie pessime, risultato tali e quali... potrebbe andar meglio via.

luciano ha detto...

bettella è uno dei pochi che potrebbe (il condizionale è d'obbligo) diventare davvero da Inter

luciano ha detto...

Calcisticamente parlando, la juve è il male assoluto.
poi ci sta che anche nel calcio esistano i negazionisti
ma in tutti gli stadi d'Italia, l'insulto peggiore è "voi siete come la juve"

luciano ha detto...

Inviato il post sulle giovanili

Lou ha detto...

travolgente partita della j**e ieri sera.... ma perché avevano la maglia rossa?