martedì 2 febbraio 2016

13

Milan Inter 3-0: i motivi di una disfatta




I numeri dicono alcune cose da interpretare, come tutte le cifre, ma difficilmente smentibili.

Prime 16 partite: 36 punti media 2.25 pari a 84,5 punti rapportati a 38 partite.

Quasi tutti determinati da episodi favorevoli. 

Ultime sei partite: cinque punti media 0,83 pari a 26,7 punti rapportati a 38 partite.

Quasi tutti determinati da episodi negativi.

Premetto che in tutto questo gli arbitri c'entrano poco. 

Secondo me ci hanno danneggiati seriamente prima e dopo, secondo altri né prima né dopo.

Ma prima vincevamo nonostante i danneggiamenti (anche se avessi ragione io), dopo perdiamo con gli stessi danneggiamenti di prima.

Dunque la causa del cambiamento di passo non sono gli arbitri.

E non è neppure la sfortuna: prima gli episodi ci dicevano sempre bene, per 16 partite, ora ci dicono sempre male, da sei consecutive.

Libero chiunque di crederci, io non riesco ad aderire a una concezione tanto fatalista.

Personalmente non credo neppure ad un' improvvisa follia che ha travolto il Mancio: prima trovava sempre soluzioni che bene o male ci permettevano di portare a casa il risultato, ora ha perso completamente la bussola, sbaglia moduli, sbaglia scelte di uomini, non legge la partita, perde. 

E' vero, nelle vacanze di capodanno siamo andati a svernare in Paesi caldi, ma che abbia preso un colpo di sole è improbabile.

Quindi il Mancio avrà fatto degli errori e delle buone cose, prima e dopo, ma se era un grande allenatore prima (come quasi tutti i tifosi gli riconoscevano) lo è anche adesso.

Di conseguenza pensare che adesso faccia delle castronerie che qualunque tifoso rileva con facilità, mi sembra poco credibile.

Anche perché se mi diverto a leggere i giudizi perentori dei tifosi trovo una quantità di contraddizioni esilarante.

Di solito quelli bravi sono gli assenti, ma se giocano la partita dopo sono a loro volta responsabili della sconfitta.

Chi vuole Santon quando non gioca; chi critica Icardi quando gioca e Mancini quando Maurito sta fuori, chi considera folle schierare Nagatomo ma poi inveisce con la scelta di schierare JJ al suo posto.

Siamo arrivati persino a rimpiangere Guarin (che secondo me contro il Milan sarebbe stato molto utile, ma io mi auto scuso perché l'ho sempre apprezzato).

E potremmo andare avanti all'infinito.

Dunque da un lato ci sono le scelte del mister produttive per 18 partite, improduttive poi. 
Dall'altro il caos e l'improvvisazione soggettiva, mascherati da critica competente.

Chiedo scusa, ma che la soluzione giusta sia il consenso popolare (ma quale, poi?) è ipotesi che non riesce proprio a convincermi.

Tuttavia ci sarà qualche causa di questo repentino cambiamento di risultati: ribadisco un mio concetto opinabilissimo: senza truffe arbitrali i risultati sono SEMPRE il prodotto delle prestazioni. 
Nel senso che do io a questo assunto, naturalmente, che non è una valenza estetica, non è possesso palla, non è attaccare di più. 
Non è neppure creare valanghe di occasioni da rete. 
E' crearne almeno una più dell'avversario e saperla sfruttare.

Ma allora quale può essere la causa dell'inopinato tracollo?

Smentirei me stesso se dessi delle risposte convinte, tra l'altro in materie dove la professionalità è fondamentale, come la preparazione atletica, la gestione dello spogliatoio, gli aspetti psicologici individuali e di gruppo.

Tutte cose che se non sei un professionista e non frequenti quotidianamente spogliatoio e campi di allenamento, non puoi sapere.

Ci sono una serie di cause possibili sulle quali non si possono neppure avanzare ipotesi, con un minimo di serietà.

Poi chiaro che ognuno può dire quel che vuole, ci mancherebbe.

Invece su altri aspetti che forse possono essere concause, è lecito avanzare delle ipotesi, sempre discutibili, ma fondate su qualche elemento verificabile.

La mia impressione (semplice impressione sia chiaro) è che tutto sia cambiato con il secondo tempo di Napoli e poi con la vittoria di Udine.

Mi spiego.

Il Mancio all'inizio era consapevole di contare su un gruppo che poteva essere competitivo, in ogni partita, solo con un atteggiamento molto concreto, realistico, quasi cinico. 

L'Inter poteva giocarsela con chiunque se aveva uno spirito, un atteggiamento tattico e una mentalità da erroneamente definiti da provinciale (non una corsa e un ritmo, perché questo era ed è impossibile) alla quale poteva aggiungere la giocata di qualità, rara ma possibile.

Sono queste le caratteristiche con le quali abbiamo meritatamente vinto tante partite stentate, che provocavano rabbia e furore nelle PI.

Il Mancio è un grande allenatore e sapeva che non si possono reggere 38 partite speculando solo su questi fattori, per quanto fondamentali.

Intanto però si metteva fieno in cascina e si lavorava con più tranquillità alla ricerca di equilibri più avanzati.

Il secondo tempo della partita di Napoli, quando l'Inter in 10 ha rimontato un gol e colpito due pali, con una manovra offensiva più partecipata, ha fatto credere che la strada imboccata potesse dare i suoi frutti.

Il 4-0 di Udine ha dato la conferma definitiva.

Da quel momento l'Inter ha tendenzialmente messo in campo tutti (o quasi) gli uomini con maggiori qualità offensive.
Modulo quasi sempre con due soli centrocampisti (per quanto di interdizione, perché il mister non è impazzito) esterni bassi quasi sempre offensivi, dentro spesso i Ljajic, i Biabiany, qualche volta gli Jovetic.

La scelta di Jovetic al posto di Icardi, nel derby e in qualche altra occasione, si iscrive proprio in questa logica: il montenegrino non può giocare davanti da solo, a fare da pivot addomesticando i lanci lunghi e sperando nell'inserimento di uno da dietro. 
Ha bisogno di una squadra che giochi alta, che lo assista nella manovra, con compagni tecnici in grado di scambiare anche sullo stretto.

Questo però logicamente provoca interventi di riequilibrio alla ricerca di un nuovo modo di compattamento della squadra, difficile perché attaccanti e centrocampisti non dispongono di una mobilità e di una resistenza nel ritmo importanti.

Allora ecco la scelta di due esterni bassi dotati di corsa lunga (Santon) e di potenza nell'interdizione (JJ) affiancati da due esterni alti capaci di partire da lontano per essere pericolosi e nello stesso tempo supplire alle carenze dinamiche e di potenza del duo Ljajic Jovetic.

In fondo, checché se ne dica, a Torino, contro la formidabile Juve una squadra con questo assetto aveva concesso ai bianconeri solo 4 tiri in porta, 25 minuti erano stati giocati in 10, con fuori Murillo e la partita era stata sbloccata da un rigore discutibile e da due errori dei nostri, di cui almeno quello di Handa imprevedibile.

La formazione di Torino era simile come concezione – o ricerca di un equilibrio - a quella schierata contro il Milan: un terzino marcatore (D’Ambrosio per JJ) uno più offensivo (Naga) soluzione resa possibile, per altro dalla presenza iniziale di tre centrocampisti di contenimento.

I tre si rendevano necessari perché Ljajic come esterno non ha la corsa di Perisic e Eder, quando rientra, ma la presenza di Jojo davanti richiedeva un'assistenza ravvicinata, per non rivelarsi inutile

Quando ho letto la formazione ho avuto paura che avremmo fatto più gioco, creando qualche occasione magari non limpidissima, perché ottenuta in affanno, inizialmente, per poi venir trafitti dai contropiede rapidissimi dei Bacca, Nyang ecc (non potevo immaginare che anche Honda e Kucka giocassero la partita del secolo).

Tra l'altro, come ho scritto più volte, resto convinto che il Mancio abbia spesso ruotato gli uomini perché sa benissimo che i suoi devono essere brillanti sul piano della freschezza per reggere e l'Inter aveva giocato in settimana contro la Juve, non contro l'Alessandria (questa non vuole essere una scusa, sia chiaro...)

Insomma nel processo di costruzione di una squadra forte (un processo che non può non essere lungo) il nostro mister sta provando a costruire una squadra che cominci a giocarsela, prendendo più rischi di prima.

E proprio coloro che in precedenza si lamentavano del non gioco, delle scelte pratiche e ciniche, ora gli rinfacciano di aver provato a giocare in campo aperto, o comunque con più coraggio.

Poi c'è il problema della scelta degli uomini. 

Anche con il modulo e l'atteggiamento prescelto si potevano scegliere altri uomini: ma il risultato verosimilmente non sarebbe cambiato perché chi è rimasto in panchina non è certo un uomo determinante. 

Io per esempio avrei schierato (così, da bar sport) D'Ambrosio e Telles terzini e forse Melo o Kondo per Brozo, il quale per un'ora comunque ha fatto bene.

Ma sono il primo ad essere consapevole che non sarebbe cambiato nulla.

L'unico dubbio possibile è quello relativo a Icardi per Jovetic: personalmente sono consapevole dei limiti di Icardi, ma sono anche convinto che questa squadra va costruita sulle esigenze tecnico tattiche di Maurito.

Ma bisognava cambiare tante cose in funzione di questa scelta.

Magari sarebbe andata meglio. Magari no.

Non c'è controprova e neppure il fatto che Icardi appena entrato si sia procurato la palla del rigore non dimostra nulla, perché gran parte della partita era trascorsa e le situazioni erano mutate.

Questo comunque è un dubbio ragionevole, a mio parere.

Però io ricordo anche tutto quello che ho letto in rete (o sentito allo stadio) su quel deficiente che fa giocare un centravanti immobile (con la i minuscola), che non prende una palla, che stoppa a dieci metri, che è un montato, e chi più ne ha più ne metta.

Non c’è nulla da fare. 
Le scelte andrebbero proprio affidate a un referendum tra tifosi. 
Preventivo, ovviamente.

Ne vedremmo delle belle.

Le pagelle

Handanovic: forse poteva uscire sul traversone del primo gol, ma non è certo il maggiore responsabile.
Per il resto ordinaria amministrazione.
6

Santon: novanta minuti di sofferenza continua. Sul primo gol ha un po' di responsabilità, sul terzo ne ha molta.
Soffre Bonaventura oltre il lecito.
4.5

Miranda: quando l'avversario è forte, anche sullo scatto, come Bacca, mostra qualche limite. 
Certo comunque non è lui il problema, se opportunamente protetto.
5.5

Murillo: Tiene botta come può, con grande agonismo e potenza. 
Deve occuparsi anche di Honda che sulla destra sfonda spesso. 
Nel complesso non demerita.
 6-

JJ: un bel cross iniziale faceva sperare bene. 
Poi però Honda lo salta come vuole e la difesa va in crisi. Colpevole sul primo gol; ma relativamente. 
Possibile che sia lui il miglior saltatore di cui disponiamo, per contrastare uno come Alex?
4.5

Medel: non ha il passo per fronteggiare avversari che sfruttano gli spazi larghi. Si batte, lotta ma viene saltato spesso e in fase propositiva è quasi nullo.
5.5

Brozovic: primo tempo molto positivo con qualche bella idea e giocata e molto movimento (a ritmo blando). 
Secondo tempo disastroso, con molte palle perse ingenuamente e sempre in ritardo.
5

Perisic: qualche spunto e tanta corsa. 
Non basta, era stato preso per fare di più. Ma va aspettato.
5.5

Ljajic: conferma di non poter essere uomo squadra. 
Quando c'è da combattere scompare. 
Non ha “peso”, né corsa. 
Non pervenuto.
5--

Eder: lui ha almeno l'alibi di non aver svolto che un allenamento con i compagni e di un inserimento con compiti poco chiari. 
Sbaglia un gol in apertura che un po' lo condiziona, ma è vivo.
6 di stima e di speranza.

Jovetic: come Ljajic scompare dalla lotta ben presto. 
Tocca pochissime palle ma il suo compito era proibitivo: come poteva fare a botte tra Alex e Romagnoli? 
Forse avrebbe dovuto uscire, come un falso nueve per i tagli degli esterni...
4.5

Icardi: si procura il rigore, ed è un merito. Poi lo sbaglia ed è una colpa.
5+

Melo e Telles senza valutazione.

Mancini: per me fa tutto quello che può. 
Gli uomini più o meno sono quelli, lui ha la colpa di perdersi Alex sul primo gol, di tirare sul palo il rigore e di non aver sanzionato con punizione a due e ammonizione l'intervento di Donnarumma, oltre a non aver espulso Alex.
Scherzi a parte, qualcosa di meglio si può sempre fare, ma non vedo errori clamorosi, nel mio piccolo.

Luciano Da Vite

Foto presa da Inter.it

13 commenti:

Riccardo Anelli ha detto...

Giudizi molto duri sul nostro mercato. La rosa è molto ristretta ma ci mancano 17 ( 18 non credo purtroppo) partite, possiamo farcela.
Mi sembra anche strano che alla dirigenza non interessi più la Champions League e abbia deciso di mandare via il prossimo anno Mancini. Se così fosse sarebbe un grave errore, in assenza di grandi risorse economiche con le quali ogni anno comprare campioni, l' unica soluzione per tornare a vincere è avere una certa continuità nella guida tecnica della squadra. Sicuramente erano tempi e situazioni diverse ma mi ricordo dello scudetto vinto da Bersellini al terzo anno dopo avere costruito nei primi due un nucleo di squadra. Per me Mancini sta cercando di fare questo, credo che il continuo cambiare sia derivato che finora non sia stata trovata un'ossatura di squadra definitiva.

LOTHAR10 ha detto...

Ciao
La tua analisi caro Luciano è di buon senso,
Ma noi dall esterno senza essere addetti ai lavori scriviamo le nostre impressioni giuste o sbagliate che siano.
A tal proposito vorrei una tua considerazione su quello che avremmo potuto fare:
Visto che i BiretroCessi volevano Ranocchia e noi cercavamo un attaccante esterno non potevamo scambiarlo con il faraone in modo da fare perfino plusvalenza e i soldi di Guarin Dirottarli su un costruttore di gioco magari da 11 milioni?
In modo da non vedere piú Medel in quel ruolo che a mio avviso è inguardabile (in quel ruolo)
Grazie se avrai modo di rispondermi...
Forza Inter

luciano ha detto...

lothar, io il faraone lo lascio volentieri a loro. magari torna ad essere un giocatore. Magari.
Prendendolo si corre un grosso rischio: io nella nostra situazione non l'avrei fatto; in quella della Roma si.

Per discutere seriamente di mercato secondo me è necessario rispondere a queste domande:

Eder , Soriano, eventualmente Banega, alzano (alzerebbero) il livello di questa squadra?

personalmente rispondo di si

Questi tre giocatori potrebbero un domani essere colonne di un'Inter che in CL si batta alla pari con juve, bayern, Barça real, PSG e compagnia.?

personalmente rispondo di no.

Se non possiamo arrivare ad autentici fuoriclasse, meglio prendere questi buoni giocatori, oppure restare con Gnoukouri e Biabiany, in attesa di avere i soldi per un colpaccio?

Io rispondo di no

Mi piacerebbe sentire il parere degli amici

Riccardo Anelli ha detto...

Alla prima rispondo sì .
Alla secondo rispondo no, però possono essere elementi importanti per una squadra di vertice in Italia e in Europa.
Alla terza rispondo no, in attesa del colpaccio cominciamo a fare una buona squadra.
La tua è una bocciatura verso Gnoukouri ? Non potrebbe essere in una rosa di una squadra di vertice ?

LOTHAR10 ha detto...

Grazie della risposta
Evidentemente x il faraone ci sono altri motivi che non conosco...
Ma io Medel play maker non lo reggo più magari in altre zone ok ma no play maker.... Mi va benissimo anche Gnoukury....

Chris ha detto...

Riccardo, so che ci tieni ai miei borsini, e ti do un brutto aggiornamento: in questo momento la vedo molto molto nera. ancor peggio del solito "molto molto dura".

ci risentiamo al prossimo aggiornamento, live solo su interistasempre.

Riccardo Anelli ha detto...

Vero Chris e temevo che questo tuo silenzio portasse, come è stato, cattivi borsini :(
Ci tocca quini iscriverci ad un corso di cucina come ai bei tempi mazzarriani ?
Io invece, con l'ottismo della volontà, credo ancora al terzo posto, domani ripartiamo !

Ivan.fab ha detto...

Brutta bestia questa Roma. Non so se Perotti e il Faraone tengono fisicamente, di certo al completo sono i migliori del gruppetto terzo posto.

Chris ha detto...

il calcio è fatto di episodi, nel bene e nel male. di fortuna e sfortuna, nel bene e nel male. in due giorni due rigori decisivi non sono stati a noi fortunati.

Chris ha detto...

Riccardo, a me cmq il corso di cucina non servirebbe neanche in verità, ma non voglio approfondire per non sputtanare troppo la mia privacy :D

luciano ha detto...

Inviato il post sulle giovanili: per motivi di tempo questa volta non ho trattato dei nostri giovani "esterni" (e per la verità non ho potuto neppure rileggere).
Se si riuscisse a mandarlo oggi sarebbe un bene, visto che da domani si parlerà del match della prima squadra

Michele ha detto...

Ti rispondo semplicemnente che se le alternative ai Benassi ed ai Duncan sono quelle che sono arrivate, mi tengo fortemente i miei ragazzi. Ma sai che io sono affezionato alle giovanili. E per me tanto valeva adesso riprenderci Lorenzo dal Bologna, che non posso credere sia sia imbrocchito a tal punto da non vedere il campo manco un minuto. Ogni volta l'ho visto giocare in under, ha sempre fatto molto bene, come anche l'anno scorso a s.siro contro di noi.

Guido ha detto...

Online il post di Luciano!