Luci sul Cittadella.

Che sarà mai un Cittadella per un club che ha sfidato, uscendone sconfitto, Dominante, Kladno e Fc Petrarca?
Non sono tempi, calcistici e climatici, per sfidare Real Madrid o Chelsea e nemmeno per sognare goleador finissimi e mediani con il coltello fra i denti.
Però siamo, geograficamente parlando, nel punto esatto: a San Siro, a metà agosto, nel pieno pomeriggio.
Un po’ come dire ripartiamo da lontano e dal buono, che è poco ma è comunque qualcosa, che abbiamo in casa.
Per questo il Cittadella è allo stato attuale il nostro Barcellona.
È chiaramente un’esagerazione ma la Coppa Italia non va vista come un fastidioso intoppo nel nostro cammino verso la ricostruzione ma una delle tante tappe che dovrebbero avvicinarci alla stessa.
Sarà già un dentro e fuori in cui rischiamo molto, è innegabile.
Fra un mercato difficile e che non ha portato cambiamenti consistenti all’undici titolare, un Thohir che parte ed uno che arriva, il dubbio di essere un po’ indietro rispetto alla tabella di marcia di Mazzarri c’è ed è concreto, anche senza dare un peso maggiore di quello dovuto alla tournée americana.
In mezzo a tutto questo va posizionato un avversario che è sicuramente inferiore ma di cui è bene non fidarsi.
La squadra di Foscarini per lunghi tratti della stagione appena passata ha giocato uno dei calci più godibili di tutta la serie B: un 3-4-3 accorto, arioso, pungente con il quale ha battuto due delle tre promesse in A.
Per non parlare delle pene che fece passare al Catania in Coppa, costringendolo ai supplementari, nonostante fosse in doppia inferiorità numerica.
Certo di quel gruppo e di quell’assetto, già cambiato ad inizio 2013, è rimasto ben poco, soprattutto da centrocampo in avanti.
Pesante è certamente la partenza di Baselli, nazionale U21 e faro della mediana passato all’Atalanta, che ha costretto l’allenatore dei veneti ad aumentare il livello di fosforo in mezzo al campo senza perdere pericolosità sugli esterni.
In poche parole 4-2-3-1/4-4-1-1 con La Camera, uno dei nuovi volti, e Paolucci, passato per la Primavera della Fiorentina, piazzati davanti alla difesa e tridente (occhio all’intraprendente Di Roberto, capocannoniere dei granata la scorsa stagione, a destra) dietro l’unica punta che sarà quel Dumitru che finora ha fatta tanta confusione quante sono le etnie che gli scorrono nel sangue (nato in Svezia da padre rumeno e madre brasiliana e italiano d’adozione).
L’età è ancora dalla sua parte ma su di lui grava l’intero peso di un attacco privato dei vari Maah, Di Carmine, Giannetti e Di Nardo.
Non per questo coraggio e motivazioni verranno a mancare, ancor più a ragazzi come Di Gennaro, Pecorini, Alborno e Biraghi, tutti sbocciati sui campi di Interello, e al milanista Lora, trequartista/seconda punta che vorrà senz’altro dare un dispiacere alla società di via Durini.

                            
                             

Questa formazione scesa in campo contro il Gaziantepspor, decimo nell'ultimo campionato turco, nell'amichevole dello scorso 28 Luglio (risultato finale 0-0). Rispetto al turno di Coppa Italia contro il Savona (1-0, gol su rigore di Di Roberto) le uniche differenze sono Pecorini al posto di Sosa e Minesso per Alborno.

Nello "AL82" Luciano

Nella foto (© ascittadella.it) i nostri prossimi avversari.