Se è vero che basti una rondine a far primavera è altrettanto comprovato che stagioni funeste come questa abbiano il potere di oppugnare anche il più solido dei giudizi, figuriamoci un banale proverbio.
Per lo stesso motivo era prevedibile che il cambio di allenatore non potesse rivoluzionare in così poco tempo una squadra da mesi alla ricerca di un’identità distinguibile.
Illogico avallare pretese anche per uno preparato come Stramaccioni.
In lui, semmai, sono state (e sono) riposte le ultime speranze di scacciar via qualche nuvolone da un cielo diventato più nero che azzurro.
Insomma, di mostrarci una mezza primavera, giusto in chiusura di marzo, mese pazzo per eccellenza.
E così è stato con tutti gli annessi e connessi.
Per lo stesso motivo era prevedibile che il cambio di allenatore non potesse rivoluzionare in così poco tempo una squadra da mesi alla ricerca di un’identità distinguibile.
Illogico avallare pretese anche per uno preparato come Stramaccioni.
In lui, semmai, sono state (e sono) riposte le ultime speranze di scacciar via qualche nuvolone da un cielo diventato più nero che azzurro.
Insomma, di mostrarci una mezza primavera, giusto in chiusura di marzo, mese pazzo per eccellenza.
E così è stato con tutti gli annessi e connessi.
Mezza è stata la Primavera scesa sul prato di San Siro per mostrare la Coppa di Next Generation Series appena conquistata, raggiante sì ma priva del suo condottiero, in tensione nello spogliatoio, e di Livaja, l’ultimo arrivato nel gruppo e il primo promosso dall’allenatore romano.
E mezza è stata l’Inter di campionato al cospetto di un Genoa involuto ma comunque rispettabile, almeno sulla carta.
Il primo tempo ha palesemente segnato una linea di scissione col recente passato, non tanto per il modulo adottato, che può essere contingente alle assenze dei fantasisti, ma per l’approccio alla partita.
Per ovviare ai difetti genetici della rosa ecco una squadra più dinamica e corta.
Aggredire alti e verticalizzare sono stati gli imperativi di Stramaccioni.
Il pressing alto aveva il duplice scopo di farci recuperare prima e meglio la palla e di riordinare l’assetto difensivo con elasticità e senza eccessivo dispendio d’energie.
Si sono viste così meno scollature fra i reparti, meno lentezza e tocchi laterali, un handicap enorme per chiunque abbia l’intenzione di offendere senza perdere l’equilibrio di squadra.
Una formula che ricalca quella dell’era Leonardo e tutto sommato compromissoria in attesa di capire dove e come sarà arrivata l’Inter al triplice fischio del campionato.
Una formula rivedibile per i cammini lunghi vincente sulla breve distanza, a volte brevissima soprattutto per una rosa deficitaria come la nostra.
Non è un caso che la ripresa di Inter-Genoa sia stata un pot-pourri di calcio estemporaneo (lo stesso Genoa è stato più pericoloso ad inizio match che in tutto il secondo tempo), basato tutto sugli episodi, le scelte arbitrali e raschiamenti di barile.
Una componente fisica è evidente nella differenza fra le nostre due frazioni di tempo ma è strettamente legato ad un’integrità psicologica totalmente da riformare.
Il gol casuale di Moretti ha di fatto spezzato a metà il match e le nostre convinzioni, riportandoci all’olfatto l’odore del maltempo.
Eppure anche nelle difficoltà si è visto qualcosa di confortante.
Nonostante le punte esterne abbiano man mano perso brillantezza e il baricentro della squadra si fosse abbassato, negli episodi chiave, leggasi tre rigori, la coperta degli spazi non è stata deficitaria, con due linee a quattro davanti a Milito e uno a turno fra Forlan e Zarate, quest’ultimo solita croce e delizia.
Le marcature avversarie nascono infatti dalla trequarti del Genoa, quindi molto distanti dalla porta difesa prima di Julio Cesar e poi di Castellazzi, o con lanci dei terzini rossoblù o grazie all’evidente ingenuità di Chivu.
Guardiamo il bicchiere mezzo pieno anche quando non può dissetarci.
Già dalla trasferta col Cagliari ci darà risposte più attendibili.
Apriremo un consistente spiraglio in mezzo al grigiore che aleggia sulle nostre teste? Chissà...
L'impressione iniziale è quella di uno Stramaccioni forte al punto da squarciare la tempesta, magari senza l'impeto dello Zeus di Setubal ma con l'ardire tipico di un semidio coscienzioso o di un Apollo che ci rimette al volo sul carro del Sole e ci fa avvistare la fine dell'arcobaleno.
E questo, al di là del fatto che riusciremo o meno ad agguantare la pentola colma d'oro, è già un gran bel passo avanti.
E mezza è stata l’Inter di campionato al cospetto di un Genoa involuto ma comunque rispettabile, almeno sulla carta.
Il primo tempo ha palesemente segnato una linea di scissione col recente passato, non tanto per il modulo adottato, che può essere contingente alle assenze dei fantasisti, ma per l’approccio alla partita.
Per ovviare ai difetti genetici della rosa ecco una squadra più dinamica e corta.
Aggredire alti e verticalizzare sono stati gli imperativi di Stramaccioni.
Il pressing alto aveva il duplice scopo di farci recuperare prima e meglio la palla e di riordinare l’assetto difensivo con elasticità e senza eccessivo dispendio d’energie.
Si sono viste così meno scollature fra i reparti, meno lentezza e tocchi laterali, un handicap enorme per chiunque abbia l’intenzione di offendere senza perdere l’equilibrio di squadra.
Una formula che ricalca quella dell’era Leonardo e tutto sommato compromissoria in attesa di capire dove e come sarà arrivata l’Inter al triplice fischio del campionato.
Una formula rivedibile per i cammini lunghi vincente sulla breve distanza, a volte brevissima soprattutto per una rosa deficitaria come la nostra.
Non è un caso che la ripresa di Inter-Genoa sia stata un pot-pourri di calcio estemporaneo (lo stesso Genoa è stato più pericoloso ad inizio match che in tutto il secondo tempo), basato tutto sugli episodi, le scelte arbitrali e raschiamenti di barile.
Una componente fisica è evidente nella differenza fra le nostre due frazioni di tempo ma è strettamente legato ad un’integrità psicologica totalmente da riformare.
Il gol casuale di Moretti ha di fatto spezzato a metà il match e le nostre convinzioni, riportandoci all’olfatto l’odore del maltempo.
Eppure anche nelle difficoltà si è visto qualcosa di confortante.
Nonostante le punte esterne abbiano man mano perso brillantezza e il baricentro della squadra si fosse abbassato, negli episodi chiave, leggasi tre rigori, la coperta degli spazi non è stata deficitaria, con due linee a quattro davanti a Milito e uno a turno fra Forlan e Zarate, quest’ultimo solita croce e delizia.
Le marcature avversarie nascono infatti dalla trequarti del Genoa, quindi molto distanti dalla porta difesa prima di Julio Cesar e poi di Castellazzi, o con lanci dei terzini rossoblù o grazie all’evidente ingenuità di Chivu.
Guardiamo il bicchiere mezzo pieno anche quando non può dissetarci.
Già dalla trasferta col Cagliari ci darà risposte più attendibili.
Apriremo un consistente spiraglio in mezzo al grigiore che aleggia sulle nostre teste? Chissà...
L'impressione iniziale è quella di uno Stramaccioni forte al punto da squarciare la tempesta, magari senza l'impeto dello Zeus di Setubal ma con l'ardire tipico di un semidio coscienzioso o di un Apollo che ci rimette al volo sul carro del Sole e ci fa avvistare la fine dell'arcobaleno.
E questo, al di là del fatto che riusciremo o meno ad agguantare la pentola colma d'oro, è già un gran bel passo avanti.
AL82
Nella foto (Ansa.it), Gilardino e Samuel sono indecisi se sia già il caso di denudarsi sotto il primo raggio di sole.
32 commenti:
dicevo ancora monachello, un gol e un assist.
marin
Inter-Padova 3-0 al primo minuto della ripresa... Livaja, finalmente!!!
Duccio
Piuttosto di chiedersi se proporgli un nuovo contratto o meno, c'e' da vedere se riportarlo in primavera o fargli fare subito un esperienza in Serie B.
Marin
parlavo di Mona, ovviamente...
Marin
4-0, a segno Forte su papera del portiere del Padova.
Duccio
Finita, Inter-Padova 4-0.
Marcatori: Romanò, Castaignos, Livaja e Forte.
Partita facile, dominata dall'Inter!!!
Duccio
Certo che al MIC non scherzano eh: nelle categorie 96 e 93 ci sono le rispettive nazionali brasiliane...
Noi dovremmo star giocando, dalle 18, contro il PEÑA BARÇA JAPAN U13. Però non trovo aggiornamenti.
Guido, non c'è ancora il risultato dei '98. Lo aspetto da un momento all'altro.
Intanto oggi bella partita e vittoria netta della Primavera, contro il Padova.
Vista da Interello, la partita è stata divertente, ma anche poco significativa. La differenza rispetto al match col Chievo è apparsa lampante.
I Clivensi si giocavano l'ammissione alla fase finale e, consapevoli della loro inferiorità tecnica, stavano strettissimi e cortissimi, senza lasciare spazi e pronti a ripartire in contropiede.
Il Padova come suol dirsi, ha giocato e lasciato giocare. Due gol meravigliosi per esecuzione come quelli segnati nei primi minuti da Romanò e Casta, col Chievo non avremmo mai avuto gli spazi per realizzarli.
Naturalmente il campo molto più ampio e perfetto avrebbe reso più difficile anche la tattica attuata dei veronesi.
Ciò detto, si è visto davvero un'ottima Inter, con giocatori in gran forma e manovre fluide.
nella seconda parte provo a dare qualche valutazione sui singoli
Valutazione dei singoli per chi non avesse visto la partita.
DIGE: praticamente mai impegnato: ha dato comunque una sensazione di tranquillità e sicurezza disarmante. 7 di stima
Pecora: eccezionale sia nelle chiusure che nella spinta. Incredibili i progressi compiuti da questo atleta. 7
Splendly: sicurissimo dietro (esce sempre giocando la palla) e pericoloso in attacco. Una sicurezza. 7
Marek: ma perché cavolo questo vuol tornare in Cechia? Forse guadagnerà qualcosa di più subito, ma qui può fare una carriera da professionista ben retribuita e togliersi molte soddisfazioni. Insuperabile. 7
Ibrahima: ha dominato la sua fascia senza neppure sudare. Impressionante. 7+
Romanò: inizio straordinario per dinamismo, iniziativa e concretezza. Cala un po' alla distanza: e te credo...
Lorenzo: signore assoluto del centrocampo. Non vedo l'ora di osservarlo in un campionato professionistico: 7
Dunky: pazzesca prestazione: contrasti vinti, giocate spettacolari, tiri violentissimi, quasi nessuna palla sbagliata. Sembrava un piccolo Guarin. O Guarin un piccolo Dunky. Se gioca così è da prima squadra subito. 8
Forte: migliora rispetto alle prime esibizioni, ma sinceramente non è ancora all'altezza dei compagni. 6
Casta: dai lui non c'entra nulla con questo ambito. Dà spettacolo, sino a quando resta in campo. Non capisco perché qui domini con un passo incredibile e in prima squadra non la prenda quasi mai. Senza voto per manifesta superiorità tecnico-atletica
Livaja: Marco a me è piaciuto molto. La solita grinta e alcune giocate di grande qualità, fino al gol e ad altre occasioni importanti. 7
Robertinho: Che spettacolo. Io lo manderei a fare uno stage atletico nella Cantera o alla juve. Tornerebbe da dominatore. 6.5
Gio: azioni bellissime, al termine delle quali meriterebbe il gol. Raggiunge sempre il fondo del campo. Deve essere più incisivo nell'ultima giocata: ma ha tanto tempo davanti a sè...6.5
Ho visto la partita vicino a Mariolino Corso, altri osservatori dell'Inter e Renzo Contratto, che aveva con sè Samu, di cui è procuratore.
A mariolino ho chiesto se, come osservatore ha visto in giro della "roba" buona per l'Inter. Mi ha detto che ci sono diversi giocatori veramente validi, ma bisogna avere i soldi per prenderli.
Parlando tra di loro Corso e gli altri hanno poi elogiato moltissimo la prestazione di domenica, da parte di Forlan (e devo dire che io condivido) Il Cacha secondo loro ha mostrato tutta la sua qualità in alcune giocate (tra cui un assist al volo con le spalle girate al compagno, che anche a me, modestamente, era sembrata una cosa da autentico fuoriclasse). certo, dicevano loro, sta recuperando la condizione e ha bisogno di giocare. Dopo un'ora non c'era più ma per la prima ora ha fatto benissimo. E io sostanzialmente condivido.
A Renzo ho chiesto se allora Mattia tornerà da noi. Per la prima volta è stato molto possibilista. In passato aveva sempre negato recisamente questa eventualità. Si è solo lasciato andare a una battutina: per giocare nell'Inter non si deve essere ragazzi...
Battutina comprensibile se si pensa che lui è il procuratore di molti ragazzi, non il responsabile dei risultati della prima squadra.
Torno a dire che per quanto riguarda Mattia, io lo riprenderei subito, anche con una valutazione di 20 milioni, in parte raggiunta scontando comproprietà di giovani, esclusi quelli che citavo.
intanto ho avuto nuove conferme sull'acquisto di Cerri.
Su Mona, sono stato informato come sempre via cellulare delle sue imprese (grazie Olag). Il problema che ha posto (mi pare Marin) va leggermente modificato.. Mona è un nostro patrimonio e non si può perdere. Ma il problema non è se fargli un contratto: il problema è fargli un contratto migliore di quello che gli farebbero altri e soprattutto convicerlo che il non averglielo fatto sino ad ora non è un segnale di scarso interesse.
... per quello che ho (intra)visto in televisione, due osservazioni : 1) FORTE mi sembra davvero NON all'altezza della sitazione e ei compagni; 2) le prestazioni e la "differenza" che marca Castaignos, dovrebbero far riflettere tutti, sulla "prontezza" o meno dei giovani della primavera rispetto alla prima squadra. Io, al di la della scelta contingente di Strama per la sua prima (Livaja), continuo a credere principalmente in Duncan.
I '98 hanno vinto 14-0 mi dicono giocando molto bene.
Anche i non vedo l'ora di ammirare lorenzo, duncan, bessa e longo in prima.squadra.
Da sottolineare il commenti di guardiola dopo la partita: con l' inter non erano riusciti a tirare in porta, ieri hanno fatto 21 tiri... E ha dovuto ricordarlo un catalano ai commentatori italiani.
solo per questo, lo prenderei all'inter.
Sulla partita di oggi faccio una considerazione: ma quando Bianchetti sarà disponibile, come faranno a tirare fuori dagli 11 questo Spendlhofer?
Oggi ho avuto modo di riaprezzare le sue capacità di piede, aldilà dela bravura nelle marcature, uno con quel lancio farebbe comodo a squadre di serie A, figuriamoci a una primavera con Longo e Casta in squadra...
Luciano: ti domandi come mai in prima squadra Castaignos non ne azzecca una. Beh, a parte che ha giocato pochissimo, ma quando l'ha fatto, mai da prima punta. Ha giocato esterno larghissimo e non ha il passo nè la tecnica per giocare lì, spesso inoltre costretto a ripiegamenti fino al limite della propria area. Insomma, non è stato messo granchè in condizione di rendere al 100%. Io davvero spero tanto che lo si mandi in prestito in serie A a giocare, ma che in nessun modo si perda il controllo del suo cartellino, neppure in comproprietà. A me l'olandese piace tantissimo, credo abbia un "fiuto" non indifferente.
Veramente, Giuseppe, non ho detto che Casta in prima non ne azzecca una, ma che non la prende quasi mai, che è cosa diversa e c'entra poco con il ruolo in cui giochi. Proprio a Cesena, mi pare, dove ha giocato centralmente e ha pure segnato, concordo pienamente con quello che ha scritto Sandro Mazzola: si, ha fatto un gol, ma prima per tutto un tempo non l'aveva mai vista.
Detto questo Casta io non lo cederei neppure in prestito: lui, Couti, a suo tempo Mario Destro Santon e pochi altri sono tra quelli che non avrei dato neppure in prestito.
Beh anche a Siena, doveva aveva segnato, aveva giocato da esterno di centrocampo, salvo essere spostato negli ultimi 10 minuti accanto a Pazzini con Milito trequartista.
Intanto mi risulta che osservatori dell'Inter saranno a Torino, per Toro Reggina, se non ricordo male e a Bellinzona per il torneo primavera organizzato nel canton ticino, soprattutto per osservare le squadre del Boca Junior e del Corinthians.
interessante anche il torneo di Formentera (vinto lo scorso anno dai '99: speriamo di ripeterci). Tra poco i '98 giocheranno la seconda patita al MIC
per chi fosse interessato oggi su 814 di sky alle 20 ci dovrebbero essere video e servizi delle semifinali del torneo annovazzi,sempre sullo stesso canale giorno 12 dovrebbero mandare la finale
Peppe
Ciao, una domanda per Luciano forse difficile:
Ma secondo te, in prospettiva, chi è più forte tra Bardi e Di Gennaro?
Secondo me, Bardi. Però Dige è comunque molto forte potenzialmente
Lesione di terzo grado per Luc. Luciano avevi ragione tu ieri pomeriggio. Io mi ero illuso :(
Che sfiga.
Concordo con Luciano che Castaignos fa parte di quel gruppo di giocatori che non si mandano via neppure in prestito. Pero' Castaignos, l'anno prossimo, vorra' ritrovarsi in una situazione come gli e' capitata quest'anno? Io ho i miei dubbi... Specialmente se resteranno Pazzini, Milito e Forlan, oltre che il probabile (speriamo) ritorno di Mattia.
Eh, Nero, purtroppo la dinamica dell'infortunio mi era parsa subito sospetta. Mi spiace proprio di averci azzeccato, non sai quanto. Colin: si fa per parlare, ma penso che il Pazzo e Forlan non ci saranno, il prossimo anno. Però questo infortunio cambia le carte in tavola. casta perde due mesi di "crescita" e all'inizio dell'anno sarà un'incognita ancora. A questo punto forse un prestito a una squadretta...
Mi dispiace tantissimo per Luc, per cui ho un grande debole. Il fatto che in attacco ci saranno diverse uscite mi fa sperare che lui possa restare. Forlan quasi sicuramente andrà via, Zarate è scontato, sul Pazzo non ne sarei così sicuro ma certamente è un dilemma che va risolto. Non si potrebbe cederne anche un quarto...
Altro 12-0 per l'Inter '98, che così è qualificata. Meglio, nella partita del pomeriggio potrà schierare le riserve
Altro 12-0 per l'Inter '98, che così è qualificata. Meglio, nella partita del pomeriggio potrà schierare le riserve
I '98 proprio non hanno voglia di fermarsi, eh? :-)
Luciano, e' tutto a posto con Mastour e Mattioli? Stanno giocando con i nostri '98? Mi sembra di aver capito che ci siano dei problemi.
Poi volevo chiederti se fosse vera questa notizia:
Marquez boom: transfert, esordio e gol!
http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=76158
Infine, dicono che stiamo per prenotare Andrea Caputo, gioellino classe 2000.
http://www.tuttomercatoweb.com/inter/?action=read&idnet=ZmNpbnRlcm5ld3MuaXQtNzYzMDU
Marin
Marin: Mastour e Mattioli non stanno giocando al MIC.
Spero che non ci siano problemi.
Su Marquez è vero. Staremo a vedere che ne uscirà. Penso che in ogni caso abbia un bravo procuratore.
Su Caputo, ho letto anch'io ma non ne so nulla
Ma cosa c'entrano le punte ?
Contro il Genoa così come in tutte le altre partite il baricentro si è abbassato perchè servivano i bomboloni di ossigeno per i centrocampisti.
Non è un caso che appena sono entrati Obi e Guarin, anche in 10 abbiamo costruito occasioni rischiando pochissimo ;)
Opss, ho dimenticato di salutare...
Ho trovato il link del blog su fabbricainter e ci ho dato un'occhiata, ma ancora non avevo postato commenti.
Mi piace molto questa attenzione del blog verso la primavera ;)
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