De Coniuratione Mazzariorum et Brancae.

Riconosciuto  che Mazzarri e Branca sono il demonio personificato e in tal modo placata l'ira funesta di Pap che praticamente scrive solo per ribadire questa tesi a ogni intervento, peraltro sulla scia di un pensiero unico molto diffuso tra i tifosi, mi pare che si debba cercare di ragionare con lucidità e superare l'emotività del momento.

Che è senza dubbio molto sconfortante.

Il momento, dico.

L'Inter sta andando male e Mazzarri, giustamente o a torto, questo lo si vedrà, ha indicato i possibili rimedi per riportare subito in carreggiata la squadra.

Si può dire che a noi (tifosi) questo non interessa, che finire quinti a 55 punti punti o decimi a 45 è la stessa cosa.

E' un'opinione anche valida, ma evidentemente, se si cerca di accontentare WM, non è l'opinione della società (cioè in questo momento di transizione, della proprietà).

WM indica dei nomi  e dei ruoli e a precisa imposizione (prima vendere, poi acquistare), risponde che per ottenere questi giocatori è disposto a perdere Rano e Guarin.

Si cerca nei ruoli indicati, soprattutto davanti, qualche giocatore di valore e ancora giovane o in piena maturità.

Mazzarri vuole un esterno basso per sostituire il partente Pereira; un centrocampista (poi vedremo le caratteristiche) e una punta, capace di portare peso e teoricamente un buon contributo di gol.

Per quanto riguarda la punta, i nomi di Lamela, Lavezzi e qualche altro di questo livello sfumano rapidamente: le società proprietarie non accettano il prestito e il costo del cartellino (+ ingaggio) è troppo elevato per noi.

Probabilmente lo stesso accade per il centrocampista: non conosciamo i nomi della rosa suggerita da WM, ma potrebbe anche essere che qualcuno precedesse nella lista Hernanes, il quale comunque era certamente presente in una posizione di rilievo.

Sul terzino invece la scelta è caduta subito su D'Ambrosio, anche in virtù di un accordo facilmente raggiunto sia con il giocatore, sia con la società, almeno per quanto riguarda il valore nominale, cioè al netto della contropartita tecnica, da attribuire al giocatore granata.

A questo punto si gioca la carta della cessione di Guarin per ricavare i soldi necessari all'acquisto della punta.

Che non sarà una punta di primissima scelta, perché dal Guaro più di 10-12 milioni non si ricavano (eh sì, esistono anche le controparti sul mercato, che spesso non fanno quanto noi vorremmo, tipo offrirci cifre enormi per i nostri).

Tuttavia gli agenti di Guarin, consapevoli che il giocatore non veniva più considerato inamovibile, si erano mossi per conto loro e avevano trovato un accordo con la juve.

Diciamo che in questo caso i dirigenti bianconeri, secondo consolidata tradizione moggiana (vedi caso Cannavaro) avevano operato ai limiti della legalità (eufemismo).

Quando L'Inter trova l'accordo per la cessione del Guaro in Inghilterra, il giocatore, impegnato ormai in qualche modo con la juve, spara una cifra esorbitante, impossibile, come richiesta di ingaggio, con lo scopo di fare saltare la trattativa.

L'Inter si rende conto che nessuna società pagherà l'ingaggio chiesto da Guarin e decide di trattare direttamente con la juve, visto che se pur non tra le prime scelte della lista di WM, nella juve c'è Vucinic, che loro vogliono cedere e che WM accoglierebbe più che volentieri (le varie alternative intanto si stanno vanificando).

Diciamolo chiaramente: l'operazione è improvvida e chi l'ha architettata dovrà risponderne.

Chiunque conoscesse  qualcosa dell'ambiente Inter doveva sapere che la tifoseria sarebbe insorta con grande violenza (verbale) e con un'unità di intenti e di valutazione che non si riscontrava da tempo immemorabile.

Una reazione simile era già successa in altre società e con altri giocatori, ma qui la situazione  era particolare, per il comportamento provocatorio e arrogante della proprietà juventina che da anni sta  esasperando i tifosi nerazzurri.

A questo si aggiunge il contenuto della possibile intesa, così come è stata fatta trapelare: scambio alla pari.

Da una parte, uno che fa sì l'attaccante (la quotazione di un attaccante è sempre superiore a quella di un centrocampista di pari valore), ma ha superato i 31 anni, ha un ingaggio elevato, è ritenuto superfluo nella rosa della juve, gioca poco e ultimamente segna ancor meno; ha buona tecnica e forza fisica, ma una natura indolente ed è soggetto a infortuni, anche per l'usura di una carriera ormai lunga.

Dall'altra, un centrocampista di grande forza fisica, talentuoso ma tatticamente indisciplinato, nel pieno vigore della maturità calcistica. Uno dei tre-quattro uomini appetibili della nostra rosa, non uno ormai relegato al ruolo di inutile riserva, come per Vucinic.

Insomma, voglio dire che se l'Inter avesse preso Vucinic per 7-8 milioni nessuno avrebbe mugugnato più di tanto (nonostante l'età che contrasta con i programmi di ringiovanimento sbandierati, ma in fondo se Vucinic sostituisse Milito qualcosa si farebbe anche in questo campo...).

Stessa cosa se Vucinic fosse stato preso in cambio di Guarin e una decina di milioni.

La gente non sarebbe stata contenta (tanto i soldi non sono dei tifosi) perché comunque si sarebbe rafforzata l'odiata juve, ma alla fine se ne sarebbe fatta una ragione.

Non importa in questa sede perché o chi si sia reso conto della situazione, decidendo un'inversione di rotta e il blocco dell'operazione.

Conta il risultato; l'operazione (sembra) non si fa più.

Nel frattempo l'Inter si muove sull'altro ruolo scoperto, quello di centrocampista, a maggior ragione  perché dopo il fallimento dello scambio Guarin-Vucinic, di fatto il colombiano si trova in qualche modo ai margini del mondo Inter.

Inoltre la società prova a stringere per D'Ambrosio.

Si conclude l'accordo per il terzino granata e nasce tra i tifosi un nuovo motivo di malcontento, determinato dalla cessione in comproprietà di uno dei nostri canterani più promettenti: Marco Benassi.

Per il centrocampista, l'Inter va decisa su Hernanes, proponendo una somma X e uno o più giovani come conguaglio, per ridurre l'esborso di contante.

La Lazio richiede una cifra X e il cartellino di Mbaye.

Nuova risposta dura del tifo nerazzurro: Hernanes  è troppo in là con gli anni rispetto ai programmi di ricostruzione sbandierati; molti lo giudicano non rispondente alle necessità del centrocampo; il suo arrivo comporterebbe la cessione definitiva di uno dei più forti giovani del nostro vivaio, certamente inseguito da più squadre anche di grande blasone.

Una campagna acquisti cessioni del tipo di quella così delineata (in: D'Ambrosio, Hernanes, Vucinic o Nani; out: Pereira, Mudi, Mariga, Rano - in prestito - Guarin) potrebbe essere valutata sotto tre punti di vista:

a. la sua rispondenza alle esigenze finanziarie;

b. la sua rispondenza ai programmi di ricostruzione nel tempo;

c. la sua rispondenza ai programmi di rafforzamento immediato, possibilmente senza aggravi di spesa significativi e senza intaccare troppo i progetti futuribili.

La questione finanziaria

Immaginiamo che Guarin in qualche modo accetti un'altra cessione che non sia alla juve (anche per non rischiare di perdere i mondiali) e considerando che si potrebbe, molto in generale, ipotizzare che il prestito oneroso di Rano corrisponda più o meno al prestito oneroso di Vucinic (o di Nani, come si dice ora).

Avremmo:

- i risparmi su Pereira potrebbero corrispondere ai soldi spesi per D'Ambrosio;

- i risparmi su Rano potrebbero in qualche modo corrispondere ai soldi spesi per il prestito di Vucinic (o di altro attaccante);

- i soldi di Guarin, sommati a quelli di Mudi e Mariga, e magari alla cessione di metà Longo al Verona, potrebbero corrispondere alla spesa per Hernanes.

C'è poi da considerare la questione Belfodil, il cui trasferimento in Inghilterra sembra saltato, ma che potrebbe portare qualche altro introito.

Naturalmente sono calcoli da bar, che non amo particolarmente, perché non conosciamo nessuna cifra precisa di acquisto o vendita, non conosciamo il discorso importante sulle plusvalenze o minusvalenze realizzate, non conosciamo la cifra precisa degli ingaggi, dei bonus e di tutte le altre variabili relative sia a chi va, sia a chi viene (per esempio, gli intrecci con altri giocatori apparentemente trattati a parte).

A naso non sembra però azzardato sostenere che l'insieme dei movimenti ipotizzati non dovrebbe comportare aggravi finanziari rilevanti, quindi da questo punto di vista tutto potrebbe essere ok.

La valutazione in relazione ai programmi di ringiovanimento

Questo è probabilmente l'aspetto più delicato.

Hernanes e Guarin sotto questo profilo più o meno si equivalgono, come, credo Pereira e D'Ambrosio.

Vucinic guadagnerebbe qualcosa rispetto a Milito, destinato a lasciare.

E' vero che si potrebbe pensare che Vucinic sostituisca Belfodil e allora il calcolo non terrebbe più, ma a me pare più giusto considerare  in rosa Belfodil come sostituito da Botta, “comprato” dal Livorno.

Poi c'è da considerare che non perderemmo Rano, il quale potrebbe essere ritenuto indispensabile da un eventuale nuovo allenatore.

Accettando questa impostazione il discorso negativo riguarderebbe i giovani.

Avremmo mantenuto la proprietà totale di Bardi e Duncan, il controllo della metà di Longo, Livaja, Benassi e Crisetig (credo anche Bianchetti), per citare quelli utilizzabili in prospettiva ravvicinata.

Su Longo (Samu oggi era a Interello, per Inter-Lazio Primavera), è due anni che va in prestito e, come prestito, non gioca.

Ci sono pochi dubbi sull'utilità della sua cessione in comproprietà.

Su Benassi il discorso è più controverso: il giocatore sta facendo bene a Livorno. Difficile che possa venir utile per noi già il prossimo anno, ma un campionato da titolare nel Toro potrebbe portarcelo in grande spolvero.

Di sicuro avrei preferito dare la comproprietà di Duncan e tenere tutto Bena, o comunque mi sarebbe piaciuto un diritto di riscatto e controriscatto già fissato (cosa che potrebbe anche essere, ma non lo sappiamo).

Il vero problema è costituito comunque dalla cessione totale di Ibrahima Mbaye.

Questa sarebbe sicuramente un'operazione sbagliata e che in prospettiva rimpiangeremmo: per dire, se fosse stato possibile, avrei preferito, sempre in prospettiva, favorire il passaggio alla Lazio di D'Ambrosio, ma tenerci tutto Ibra.

O comunque sborsare (se la Lazio avesse acconsentito) qualche milione in più e cedere solo la comproprietà del nostro senegalese.

Comunque si guardino le cose, fra le tre voci che sottoponiamo a valutazione, questa è a mio parere la più critica, proprio per l'affare Mbaye

Il mercato e il rafforzamento immediato

Anche questo aspetto è molto controverso, soprattutto, ma non solo, perché nell'opinione dei tifosi il dubbio si accompagna a questa domanda: visto che non abbiamo traguardi immediati, è giusto cercare di rafforzare la squadra con operazioni che ci facciano perdere giovani di prospettiva?

La mia risposta é: sicuramente sì se riuscissimo a non perdere completamente il controllo di Ibrahima.

La risposta sarebbe molto molto più incerta in caso contrario.

Incerta perché comunque il rischio di finire nella parte bassa della classifica è reale e questo comporterebbe un'ulteriore svalutazione di immagine, una svalutazione del capitale giocatori, un minore appeal sia nei confronti di nuovi possibili acquisti, sia per quanto riguarda l'espansione del marchio e dei partner commerciali.

Non credo, nonostante le opinioni contrarie quasi unanimi, che vecchi e nuovi proprietari e dirigenti siano tutti cretini.

Non c'è solo il terzo o il quarto posto in ballo.

Finire quinti, per esempio, è  molto diverso che finire dodicesimi.

E nel secondo caso i problemi della ricostruzione sarebbero più drammatici.

Naturalmente non c'è nessuna certezza che le operazioni di mercato, rispetto allo status quo possano apportare grandi miglioramenti: non ci sarebbe in nessun caso, peraltro, perché il calcio non concede controprova.

Possiamo provare una valutazione a priori, che naturalmente darà origine a discussioni perché intrinsecamente soggettiva.

Vediamo, tenendo conto che si deve giocare per ancora 3-4 mesi:

Sugli esterni dovremmo essere migliorati, visto che D'Ambrosio sarebbe un terzo titolare, sostituendo Pereira che, a torto o a ragione, non veniva ritenuto all'altezza (anche dai tifosi, non solo da Mazzarri).

A centrocampo avremmo sei  giocatori:

Hernanes 

Kovacic 

Cambiasso 

Alvarez 

Taider 

Kuzmanovic.

La mia impressione, magari infondata, è che WM, se vuole Hernanes, pensi a giocare con tre centrocampisti in linea e non con un mastino più due che vanno avanti e indietro.

Tre che a turno vanno avanti e indietro, considerando anche che ci saranno tre difensori, due esterni offensivi si ma terzini di origine e che una delle due punte dovrà aiutare in fase di non possesso.

Immaginiamo dunque queste terne, da assortire anche diversamente:

Taider (Kovacic) - Hernanes (Kuzmanovic) - Alvarez (Cambiasso).

Sbaglierò, ma non mi sembra un centrocampo deprimente.

Non peggiore di quello con in organico Mariga, Mudi e, certo, anche Guarin.

Ma sono aperte le discussioni.

Davanti avremmo (sempre immaginando la cessione di Belfodil):

Titolari: la coppia Palacio-Vucinic (o chi per lui).

Alternative: Icardi e Milito.

Con la possibilità, se Milito riprendesse temporaneamente quota o se Icardi finalmente esplodesse, di capovolgere il ruolo di uno di questi con Vucinic.

Insomma, sbaglierò, ma a me la rosa per l'immediato sembrerebbe rafforzata e più equilibrata.

Conclusioni

Che la situazione non sia allegra, non lo si scopre oggi e non può stupire nessuno.

Che determinate situazioni le avremmo evitate volentieri, è pure ovvio, ma bisognerebbe capire in cambio di quali soluzioni alternative più efficaci.

Se il mercato fosse davvero questo, il mio punto di vista di "servo di presidenti e dirigenti interisti" (chiunque siano, non fa differenza), è che una sola operazione sarebbe davvero difficile da sopportare: la perdita totale di Ibrahima.

Se si riuscisse, con qualche clausola, a evitare questa evenienza vedrei il futuro, almeno quello non lontanissimo, in modo un po' meno cupo.

Ma certo, non pretendo che la mia opinione sia condivisa. Solo mi piacerebbe che suscitasse una discussione senza prevenzioni di sorta.

Luciano Da Vite

Nella foto, il duo della discordia.